Il centro culturale polivalente di Noisy-le

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Il centro culturale polivalente di Noisy-le
Il centro culturale polivalente
di Noisy-le-Sec (Parigi)
Progettare e Interne
Irene Macchi
Il nuovo centro culturale di Noisy-le-Sec, un comune di 45.000 abitanti situato ai margini
della periferia est di Parigi, è opera dell’Atelier dell’architetto Yann Brunel, il cui progetto
è risultato vincitore del concorso bandito nel 1992 dalla stessa amministrazione comunale. Il concorso aveva come oggetto la progettazione e la realizzazione di una mediateca,
di una galleria di espositiva e di un teatro in un’area compresa tra la rue Saint-Denis e
l’avenue Jean-Jaurès, nel cuore del centro storico di Noisy-le-Sec.
Tipologia di intervento:
Ubicazione:
Committente:
Progettista:
Cronologia:
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MO 72/2001
Centro culturale polivalente
Noisy-le-Sec, Parigi
Comune di Noisy-le-Sec
Atelier Yann Brunel
concorso, settembre 1992 - progetto, 1994 realizzazione, 1996-2000
3500 m2
Fig. 1 – Il centro
culturale visto
dall’alto. Sullo
sfondo, a sinistra,
la villa
ottocentesca che
accoglie ora la
galleria
espositiva.
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Architettura
L’intervento
Nell’idea dell’amministrazione comunale, il
nuovo polo culturale doveva da un lato invogliare una popolazione piuttosto eterogenea (prevalentemente operaia) ad avvicinarsi alla lettura ed allo scambio con le
varie culture presenti, dall’altro proporre
una nuova immagine per un centro urbano fortemente penalizzato, negli anni della
seconda guerra mondiale, da pesanti bombardamenti, ed oggi metabolizzato dalla
vicina con periferia parigina. Il quartiere
oggetto dell’intervento è stato in larga parte
ricostruito nei primi anni del dopoguerra
ed è caratterizzato da edifici residenziali a
torre, con anonime strutture in cemento
armato e tetti piani, rappresentazione tipica dell’architettura di massa di quegli anni.
L’unica eccezione è costituita da una villa
signorile della fine del XIX secolo, elemento storico di rilievo nell’area, adibita a biblioteca comunale fino al 1996, nel cui ex
parco è stato realizzato il progetto di Brunel.
Negli ultimi decenni l’area del parco era
stata occupata da un estemporaneo mercato rionale, ma nel 1995 il comune aveva
creato uno spazio riservato ai venditori
ambulanti, nelle vicinanze dello stesso quartiere, rendendo l’area disponibile per questo progetto. L’intervento è stato attuato
in tre fasi di costruttive: la prima ha previsto la costruzione della mediateca; la seconda la ristrutturazione ed il rinnovamento della villa signorile, che accoglie ora la
galleria di esposizione; la terza l’edificazione del teatro.
Per contrastare un tessuto urbano così rigido e monocromatico, l’architetto francese ha proposto una volumetria che, per
forme e materiali, si differenzia completamente dagli edifici esistenti, pur senza
sminuire il ruolo architettonico svolto dalla
vicina villa signorile. L’uso del mattone faccia a vista, se da una parte richiama direttamente la facciata dell’edificio
ottocentesco, dall’altra si contrappone in
maniera decisa, insieme al legno ed allo
zinco, al grigiore dei giganti in cemento
armato che circondano l’area.
La complessità degli spazi della mediateca
e del teatro progettati da Yann Brunel offre prospettive diverse e complesse ai visitatori ed ai cittadini, che scoprono
Fig. 2
Ingresso
principale alla
mediateca.
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Architettura
un’espressione volumetrica nuova. La facciata principale, esposta a nord, fonde dinamicamente insieme le superfici curve del
teatro, in cui si susseguono armoniosamente aggetti e rientranze, con le pareti rettilinee della mediateca. La copertura è l’elemento unificante: inclinata sopra i
volumidel teatro, si trasforma in una serie
di onde sovrapposte al di sopra della
mediateca, assottigliandosi e abbassandosi verso il suolo fino a trasformarsi in una
pensilina, che si avvolge attorno alla villa.
Al contrario, l’aspetto della facciata
retrostante, che si apre sul piazzale riservato al parcheggio, è più sobrio, caratterizzato dai volumi squadrati, netti e ad un
piano, delle zone di servizio al teatro, su
cui svettano decise le torri dell’ascensore e
delle scale, la staticità delle quali si contrappone al movimento della copertura
della mediateca.
l’Atelier Brunel. La sala lettura è illuminata
zenitalmente, in modo che la luce si diffonda in maniera uniforme; al contrario, la
sala a scaffali aperti è dotata di ampie finestre con davanzale ribassato per consentire ai bambini un contatto diretto con
l’esterno. Il lato opposto rispetto all’entrata è riservato ai servizi: al centro sono situati i servizi igienici, sull’esterno una fascia è destinata agli uffici amministrativi,
alla direzione, ed alla preparazione dei libri, alla catalogazione, al deposito.
Caratteristiche distributive
Il nuovo edificio comprendente mediateca
e teatro si sviluppa, accanto alla villa signorile, in posizione arretrata rispetto alle
due strade che fiancheggiano l’area.
La zona di ingresso alla mediateca è facilmente riconoscibile: nella facciata il vetro prende il posto del laterizio a vista, ed
il visitatore, grazie a questa trasparenza,
riesce già a percepire lo spazio della hall.
La mediateca si sviluppa prevalentemente
su due livelli. Al piano terreno troviamo lo
spazio informale riservato alla consultazione dei periodici, situato a destra, a fianco
dell’entrata. A sinistra invece si aprono le
aree riservate agli utilizzatori più giovani
del centro culturale. Queste comprendono
la grande sala a scaffali aperti e, lateralmente, una stanza riservata alla consultazione dei libri ed un atelier di espressione
grafica, nei quali è possibile lavorare con
un numero più limitato di bambini. I piccoli
possono scegliere i libri tra gli scaffali color
giallo e poi accomodarsi sui cuscini della
zona lettura. L’ambiente, infatti, è particolarmente confortevole grazie agli arredi colorati e ad un uso calibrato dell’illuminazione naturale, accuratamente studiata dalMO 72l2001
Fig. 3
Vista serale
della
mediateca.
Fig. 4
Particolare
delle pareti in
mattoni faccia
a vista.
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Architettura
Il piano terreno ospita ancora un piccolo
auditorium da 52 posti collegato con il
foyer del teatro. La scala circolare, al centro dell’edificio, si arrampica attorno all’ascensore e raggiunge la zona adulti al
primo piano. Il grande spazio, delimitato
superiormente dalle onde della copertura,
è scandito dalle file degli scaffali per i libri.
Non esistono suddivisioni interne, per cui
lo sguardo del visitatore abbraccia l’intero
volume della zona prestito, della sala lettura ed anche, tramite una grande finestra,
quello della sottostante area riservata ai
bambini, senza tuttavia essere disorientato. A fianco, separata dalla zona a scaffali
aperti tramite una piccola rampa ed alcuni
gradini, trova posto l’area riservata alla lettura, arredata con tavoli e sedie in legno
chiaro, sparsi per la sala. A lato, collegata
con quest’ultima, una stanza apposita è riservata al lavoro di gruppi più numerosi di
persone. Completa il primo piano la sala
dei racconti, ricavata in un piccolo spazio
sotto l’onda concava della copertura e riservata ai bambini, che la raggiungono dal
piano terreno tramite una combinazione di
gradini e rampe, come se dovessero arrivare ad una soffitta.
Anche gli adulti hanno un angolo separato
in cui rifugiarsi: salendo la stretta scala circolare arrivano alla terrazza esterna, ritagliata tra le onde della copertura. Qui, nelle belle giornate, possono sedersi e leggere un buon libro sotto l’ombra di un tiglio.
Il teatro, la cui capienza è di 600 posti, si
sviluppa accanto alla mediateca, da cui si
distingue per la curvatura delle sue pareti
in laterizio faccia a vista. Il piccolo corrido-
Fig. 5
Sezione
longitudinale.
Fig. 6
Sezione trasversale.
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Architettura
MEDIATECA
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Hall d’ingresso
Periodici
Auditorium (52 posti)
Sala regia
Audiovisivi
Prestito bambini
Consultazione bambini
Laboratorio di espressione grafica
Catalogazione
Servizi igienici
Direzione
Ufficio sezioni
Saletta pause
Preparazione libri
Deposito
TEATRO
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Ingresso e biglietteria
Foyer
Bar
Servizi igienici
Sala spettatori
Palcoscenico
Camerini
Deposito
Locali tecnici
Fig. 7
Pianta piano
terreno.
MEDIATECA
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Prestito adulti
Sezione adulti
Consultazione adulti
Sala dei racconti
Sala lavoro di gruppo
Vista sulla sezione bambini
TEATRO
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Sala regia
Uffici
Fig. 8
Pianta primo
piano.
Fig. 9
Pianta
copertura.
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Architettura
io d’ingresso, vetrato sul lato rivolto all’esterno, conduce al largo foyer. In questo
volume, scandito soltanto da grandi pilastri circolari, trovano posto la biglietteria, il
guardaroba ed un piccolo bar, le cui superfici vetrate si protendono verso la strada.
Il bianco soffitto del foyer, degradante per
fasce curve, rivela la presenza dei posti a
sedere al livello superiore. A quest’ultimo
si accede tramite una rampa, situata a lato
della biglietteria, oppure salendo la scala
circolare, collocata nell’angolo estremo dell’edificio e chiaramente riconoscibile dal-
l’esterno. Anche le sedie della sala sono
state disegnate da Brunel
e si
contraddistinguono per il loro stile essenziale e per i rivestimenti color rosso su telaio in legno. L’acustica del teatro (perfetta, a giudizio del compositore Claude
Nougaro) è stata studiata dalla Bet
Acoustibel. Al piano terreno, in posizione
decentrata, sono collocati i servizi igienici
addossati alla parete ovest dell’edificio,
mentre i camerini, i magazzini e gli altri
locali tecnici di supporto trovano posto sul
retro dell’edificio.
Aspetti costruttivi
Fig. 10, 11
Interni della
mediateca.
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La struttura portante dell’edificio della
mediateca è composta da pilastri
cruciformi disposti in maglie quadrate di
6,5 metri. I pilastri cruciformi sono composti da quattro pali in legno lamellare a
sezione quadrata (16 x 16 cm), collegati
puntualmente, mediante bullonatura, a
profili metallici tubolari, anche essi di sezione quadrata, il lato dei quali è 20 centimetri. I profili in legno lamellare, quindi,
sono staccati l’uno dall’altro da pochi centimetri, grazie ai quali il pilastro cruciforme
appare quasi smaterializzato, esprimendo trasparenza e leggerezza. Il volume
vuoto, compreso tra gli elementi in legno
lamellare, è talvolta impiegato per accogliere le discese dei pluviali, oppure tubi
di plastica trasparenti contenenti i cavi
elettrici.
L’altezza dei pilastri non è costante ma
varia in funzione dell’ondulazione della copertura, fino ad un massimo di 15 metri
dal suolo. Anche le travi di copertura sono
costituite da legno lamellare e seguono la
curvatura delle grandi falde ondulate. I
coprigiunti metallici ed i bulloni assicurano il collegamento tra le travi stesse e tra
queste ed i pilastri.
Nello spazio del teatro, invece, il legno
lamellare lascia il posto al cemento armato di cui sono composti i grigi pilastri circolari del foyer, le travi di sostegno della
sala ed il nucleo portante delle scale circolari.
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Fig. 12
Fronte principale del teatro.
Fig. 13
Particolari
costruttivi / In
alto: sezione
orizzontale dei
pilastri in legno
lamellare; in
basso: sezione
verticale della
copertura.
Le pareti perimetrali sono ventilate, essendo costituite da due setti murari paralleli distanti tra loro qualche centimetro
per lasciare posto ad un’intercapedine
d’aria. Il muro interno è costituito, generalmente, da laterizio che viene poi intonacato, tranne, ad esempio, nel caso delle scale circolari in cui il setto è in cemento armato. Il muro esterno, al contrario, è
caratterizzato dal laterizio faccia a vista.
Lo spessore (poco più di 5 centimetri) è
determinato dalla testa dei mattoni pieni
che sono stati impiegati. Il disegno della
facciata è dato non solo dalla
movimentazione dei volumi, ma anche dalle diverse modalità di giacitura dei mattoni. I mattoni, infatti, sono disposti prevalentemente di fascia, tuttavia Brunel, in
alcune zone (come in corrispondenza
dell’architrave di una finestra), impiega gli
elementi di coltello, come elementi decorativi.
Le grandi pareti in muratura sono intervallate da aree vetrate. Disposte prevalentemente sulla facciata esposta a nord,
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Architettura
Fig. 14, 15
sopra: il foyer
del teatro;
sotto: la sala
teatrale da 600
posti.
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si sviluppano, vedi il caso dell’ingresso alla
mediateca, per ampie superfici. Il telaio,
dello stesso colore dei pilastri cruciformi,
evidenzia e ritaglia le finestre nella parete in laterizio.
La composizione delle finestre non è mai
modulare e si adatta ogni volta alle esigenze formali della composizione ed a
quelle di illuminazione delle varie sale.
Una notevole quantità di superfici trasparenti è presente anche negli interni della
mediateca. Brunel ha studiato accuratamente l’illuminazione delle varie sale, fornendo una maggiore luminosità agli spazi
di relazione e per la lettura, e riparando
invece la zona con gli scaffali dei libri. La
colorazione chiara della struttura portante, dei muri e dei telai di porte e finestre,
dominante in tutti gli ambienti, ne esalta
ancora di più la luminosità. Spesso, inoltre, la superficie trasparente prende il posto di quella opaca nelle partizioni interne. In questo modo si stabiliscono vere e
proprie relazioni visive tra le varie sale,
come ad esempio, tra la zona adulti al primo piano e la zona bambini al piano terreno.
La copertura della mediateca è costituita
da onde sovrapposte con aggetto variabile per schermare adeguatamente dai raggi solari le varie finestre, evitando in questo modo l’impiego di tapparelle. Le onde
sono rivestite superiormente da lastre di
zinco pretrattate con il quarzo. Al contrario, la superficie sottostante degli aggetti
è rivestita in legno lamellare. Lo spessore
delle falde diminuisce gradualmente avvicinandosi ai bordi, passando da 50 a 20
centimetri. Anche per la copertura del teatro, Brunel ha impiegato le lastre di zinco come rivestimento, cambiando la forma della copertura, che è inclinata verso
la mediateca. Gli spazi di servizio, collocati sul retro dell’edificio, sono invece coperti con piccoli tetti piani, sfalsati tra loro.
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