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È davvero un viaggio straordinario, come dice già il titolo, è soprattutto
la storia di un personaggio che cresce dal punto di vista personale quindi è un viaggio fisico perché raggiunge diversi paesi in Europa, Spagna, Italia, poi anche l’Inghilterra, arriva perfino i Libia ed è anche un
viaggio che lo fa cambiare personalmente. Quindi non è solo un viaggio
fisico ma anche mentale, del suo essere.
C’è un po’ dell’avventura di Ulisse in questo libro, e molto dell’avventura
di migliaia di persone che cercano di raggiungere il nord dell’Europa.
Come se si dicesse i clandestini sono i nuovi avventurieri di oggi.
È un argomento molto attuale. Anzi, è un tema che esiste da molto tempo, che supera tutte la frontiere, perché oltre le frontiere ci sono persone che vogliono attraversare questi confini, alcuni che lo fanno in modo
legale, altri che lo fanno in modo illegale, quindi chiaramente si tratta di
un viaggio come quello di Ulisse ma si tratta di un viaggio più contemporaneo. Ulisse è stato sostituito da altri personaggi che viaggiano legalmente ma il fachiro incontra durante il suo percorso anche dei clandestini, (in un camion, ma fuori dalle ante del suo armadio).
Colpisce di questo personaggio il suo ottimismo: non si smonta di fronte
a nessun tipo di imprevisto, quello che colpisce del personaggio è la
gioia dell’incontro nel viaggio.
Anche quando si attraversano molto difficoltà, perché nella vita di tutti i
giorni si incontrano problemi, problemi più piccoli problemi più grandi,
anche in questo caso io credo che la cosa più importante sia avere
sempre la forza di affrontarli e la cosa migliore per affrontarli è lo humor, l’ottimismo, la speranza, il sorriso perché credo che piangere, sedersi su una sedia e piangere non risolva i problemi.
Anzi, bisogna alzarsi dalla sedia e bisogna lottare combattere, affrontare questi problemi ed è così che si vince ed è così che fa il fachiro.
I diritti del libro sono già stati acquistati e quindi lo stesso Romain sta
lavorando da qualche settimana sulla sceneggiatura per dare vita al fachiro.
Prossimo incontro
Di origine spagnola, figlio di militari di carriera (sia il padre che la madre), Romain Puértolas è nato il primo giorno d'inverno del 1975 a Montpellier. Ha una
laurea in lettere e civiltà spagnole, una laurea in francese come lingua straniera, un diploma in Lettere e civiltà inglese e un diploma in meteorologia, Meteo
France. Dotato di un forte orecchio musicale, parla spagnoli, catalano, inglese,
russo; ha nozioni di tedesco e ha anche imparato swahili durante il suo viaggio di nozze in Kenya. Inoltre imita molto bene l'acqua che scorre in un bicchiere. Da bambino, Romain avrebbe voluto essere un subacqueo del comandante Cousteau (e lo ha anche cantato) e agente segreto. Conscio della
brevità della vita, ha sempre avuto come obiettivo l’avere diverse vite in una
(come succede per la bambole russe).
Così, volta a volta DJ, compositore, insegnante di lingue, traduttore-interprete,
steward, voce per un metodo di lingue, dipendente di una dozzina di linee di
navigazione aerea e tenente di polizia, Romain si è spostato 31 volte in 38
anni e ha vissuto in tre paesi (Francia, Spagna e Inghilterra), dimostrando che
il movimento e il viaggio hanno un posto privilegiato, se non addirittura essenziale, nella sua vita.
Ha scritto sin dall'età di 6 anni (prima fumetti, poi poesie e infine romanzi).
Autore di sette romanzi e centinaia di storie, egli giustifica la sua immaginazione straripante con l'esistenza di Gérard, un pesce rosso offerto dalla madre
per il suo nono compleanno, che gli detterebbe frase per frase i suoi romanzi.
Romain, d’altronde, ha anche inventato un ingegnoso sistema acquatico audio
per ascoltare la graziosa vocina del suo pesce.
Fino a quando il successo non gli è piovuto addosso, come uno Stenway caduto dal sesto piano, scriveva in media un romanzo al mese. La sua tecnica di
scrittura è abbastanza originale poiché scrive sul cellulare, su dei Post-it, sotto
la doccia, in metrò, in pescheria e al supermercato. Da quando è in tournée
per la promozione del “Fachiro”, scrive, allo stesso modo, in aereo e in treno.
Questo l’ha portato a far scrivere il personaggio principale del suo romanzo su
una camicia in tessuto. Per punizione, Romain ha scritto i due primi capitoli
del libro con una penna per tessuti su due camicie che usa per le sue apparizioni televisive.
Per più di tre anni, Romain ha animato “The Trickbusters Show”, un programma di anti-magia su Youtube: 60 episodi in cui spiegava tutti i trucchi dei più
grandi maghi, ma nello stesso tempo demistificava i ciarlatani come fachiri,
veggenti e altri medium. Prima che il suo lavoro fosse fermato dallo stesso
David Copperfield, aveva totalizzato più di un milione di visite per un solo video. Comincia allora una specie di gara a inseguimento tra Romain che apre
nuovi account e Davi Copperfield che gliene bloccherà, in totale, undici. Qualche video è però sopravvissuto sugli account dei fan.
Attirato poi dai film di James Bond, Romain ha superato gli esami per diventare traduttore-interprete di spagnolo e di inglese alla DGSE (i servizi segreti
francesi). Ha finalmente rinunciato al posto quando ha scoperto che la vita di
un vero linguista della DSGE era molto più noiosa di quella (immaginata) di
James Bond. Ha quindi superato il concorso di ufficiale della Polizia di frontiera dove tuttora lavora come analista.
Tutti i nomi dei personaggi dei suoi romanzi sono veri nomi leggermente modificati di amici, genitori, colleghi di lavoro. Per fare solo un esempio, Marie è
sua madre, il direttore dell’Ikea (Julio Sympa) è il suo vecchio commissario e
l’autrice immaginaria di “Les Lapins Glapissent Lugubrement sur les Routes
les Matins d'Hiver”, Angélique Dutoit Delamaison, è un amica.
Annunciato per fine agosto 2014 da una piccolissima casa editrice, Le
Dilettante, il romanzo ha subito suscitato l’interesse dei Paesi stranieri,
tanto che una ventina di editori, tra cui Fischer, Knopf ed Einaudi, ne
hanno subito acquistato i diritti di traduzione.
Ajatashatru è un indiano che ha avuto un’infanzia molto difficile, ma che
con espedienti e trucchi è riuscito a ricavarsi all’interno della propria
comunità il prestigioso ruolo di fachiro. L’esercizio di questo mestiere e
l’aiuto delle persone amiche gli consentono di sopravvivere. Proprio per
questo si reca a Parigi, vestito come un ricco signore indiano e intenzionato ad acquistare presso il punto di vendita Ikea un letto con ben
15000 chiodi. Arrivato nella grande città europea, Ajatashatru continua
la propria vita d’ingannatore, prima con il tassista gitano, poi con una
bella signora francese. Non sa, l’indiano, che questo sarà l’inizio del
proprio cambiamento: conoscerà l’amore, abbandonerà la sua attività
truffaldina, inseguirà un sogno.
Rimasto chiuso in un armadio, Ajatashatru inizia un viaggio che mai si
sarebbe aspettato, pieno d’incontri e peripezie; qualcuno lo aiuta, qualcuno lo vuole morto. Le nuove amicizie lasciano un segno molto profondo. Ora l’indiano desidera fortemente cambiare vita e, poiché si rende
conto che c’è sempre qualcuno che soffre di più.