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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB Torino - Contiene inserti pubblicitari Anno VI n. 5 Maggio 2010 Management L’Assistente A UN SITO WEB? CHE COSA DONA EFFICACIA IL PROFILO DELL’ASSISTENTE DI STUDIO ODONTOIATRICO Finora c’è stata carenza d’informazione in merito a ciò che interessa maggiormente i consumatori e su quale sia la rispondenza dei pazienti ai siti dedicati ai problemi dell’estetica dentale. > pagina 8 L.A. Marino, come presidente regionale Unid-Lombardia, esprime alcune considerazioni sulla posizione dell’Aso, al fine di tutelare questa qualifica professionale. > pagina 10 Valutazione del rischio parodontale Leonardo Trombelli, Roberto Farina Amici di Brugg: teoria, didattica e mostra merceologica Un programma congressuale ricco di relazioni sulle più diverse problematiche, anche complesse, della professione, viste tuttavia con spirito pratico e didattica semplice. In queste breve descrizione è racchiusa la formula della 53a edizione degli Amici di Brugg che si tiene a Rimini Fiera dal 27 al 29 maggio 2010. Anche le soluzioni proposte più avveniristiche saranno spiegate in modo chiaro, Come identificare precocemente i soggetti a rischio di perdere denti a causa della parodontite? La problematica è indicata in un metodo elaborato e adottato dall’Università di Ferrara di cui è data ampia illustrazione in un servizio pubblicato a pag. 12. Il Presidente Andi: “Passo il testimone ma continuo a lavorare per Andi 2007-’10: da sinistra, Mauro Rocchetti, Bartolomeo l’associazione” Esecutivo Griffa, Gerardo Ghetti, Nicola Esposito, Massimo Gaggero, Gianfranco Prada, con il Presidente uscente Roberto Callioni. Roberto Callioni “lascia”. Il presidente più votato nel- Euro 3,00 la storia dell’Andi (85% di voti nel 2007) è in procinto di passare il testimone al successore che verrà indicato dal Congresso Andi in programma a Roma il 22 maggio. Ma riafferma il suo desiderio di continuare a lavorare per l’Associazione. Il direttore di Dental Tribune, Massimo Boccaletti, ha posto alcune domande a Roberto Callioni, nel corso di un’intervista “senza veli” in merito alla nuova nomina, che potrete leggere a pagina 4 di questo numero. trasformandosi da nozioni astratte in utili suggerimenti. Argomenti diversi con un tema comune: l’Estetica, intesa come espressione della salute orale del paziente e non come semplice cosmesi. Arricchisce la rassegna la tradizionale mostra merceologica in una vasta area del settore fieristico, interessante per quel professionista che vuole mantenersi tecnologicamente aggiornato. 2 News e Commenti Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italian Edition Editoriale Gli “Amici di Brugg” e la Fad Per non “spegnere” Incontro a Milano con le Aziende sui nuovi criteri di assegnazione dei crediti alle attività Ecm. la stampa di categoria Gentilissimi lettrici e lettori, in questo numero troverete una nuova sezione. Si tratta di una rubrica dedicata all’assistente dentale, a pagina 10. L’esigenza di dedicare uno spazio sul nostro giornale a questa figura professionale deriva dal rilievo importante, riconosciuto in molti congressi e corsi – anche svolti dalla nostra Tueorservizischool – al team operante nello studio odontoiatrico, che per quanto semplificato, ha al suo interno almeno un’assistente, oltre all’odontoiatra. Categoria difficilmente quantificabile: si stima siano circa 90 mila distribuiti (il maschile è doveroso perché non è scontato che siano tutte donne, anche se in larghissima maggioranza) in circa 37/38 mila studi. Ogni odontoiatra sa quanto un buon assistente sia importante. Oggi, per esser tale, ha bisogno di un’istruzione e aggiornamento diverso, ma alla pari di altre figure. Conoscenza di tecniche, rischi e normative, ma anche di comunicazione con il proprio datore di lavoro, il resto dello staff e, soprattutto, con il paziente. Il team può dare ottimi risultati allo studio, non solo il bravo odontoiatra o l’igienista dentale. Obiettivo di questa rubrica è ridefinire funzioni, istruzione, normative, ma anche temi tecnici, sindacali e, perché no, umani, con lo spirito di sempre e il vostro importantissimo contributo. È doveroso segnalarvi che questo mese il bollettino postale per il rinnovo dell’abbonamento o per i nuovi abbonati viene spedito con una particolare enfasi: la democrazia della stampa specializzata e tecnica può continuare solo grazie al contributo, se pur contenuto, dei lettori che sottoscrivono gli abbonamenti. Vi prego di leggere attentamente la nostra pubblicità a pagina 9, che presenta il piano editoriale, le uscite, i supplementi specialistici e l’aggiornamento autodidatta Ecm Fad (vedi articolo accanto), assai apprezzato dal Ministero come uno dei più importanti. Dal 1° aprile 2010 le tariffe di spedizione postali sono state aumentate del 120%. Noi speriamo di soddisfare le vostre aspettative e poter ricevere questa sottoscrizione anche per quest’anno, ringraziando di cuore chi ha già provveduto. Continueremo il nostro lavoro di informazione su carta e l’aggiornamento sul sito www.dental-tribune.com, con qualità che, si sa, non è gratuita. L’Editore Patrizia Gatto [email protected] Sulla Formazione a distanza, incontro a Milano il 25 marzo tra gli Amici di Brugg e le Aziende su nuove norme e opportunità tecnologiche. In apertura di convegno, il presidente degli “Amici” Mario Iorio si è rivolto ai rappresentati aziendali sottolineando due aspetti significativi del Convegno. Il primo è la tradizione ultracinquantennale degli Amici nella formazione, che utilizza una didattica semplice e tecnologie avanzate quali la Fad. Trent’anni fa ha ricordato – assieme al suo predecessore Toffenetti – come, con il partner tradizionale GDS, realizzò la “Fad dello studio accanto”, una trasmissione in diretta Tv da uno studio o laboratorio attrezzati nei pressi della sala congressuale, con uno spirito pioneristico che ha portato alle trasmissioni satellitari attuali. Il secondo aspetto è dato dalla platea composta da Aziende del dentale con cui fare il punto. “Siamo infatti convinti – ha detto Iorio – che professione e industria, aggiornamento e tecnologia siano complementari, finalizzati al raggiungimento di un obiettivo comune: la salute orale del paziente, non solo acquistare e produrre. È questo lo spirito alla base della collaborazione tra gli Amici e l’Unidi”. Dopo il saluto del suo Presidente, Mauro Matteuzzi, è venuto il momento delle relazioni a carattere generale sulle novità Ecm e Fad. Quindi, l’atteso intervento di Maria Linetti, direttore della Commissione nazionale Ecm, introdotta da Laura Strohmenger. La Linetti ha richiamato i criteri di un’ottimale formazione continua: studio della letteratura, corsi pratico-clinici e aggiornamento svolto in aule congressuali e didattiche. Illustrando brevemente le novità e i criteri per l’assegnazione di crediti alle attività Ecm, ha sottolineato l’esigenza di una formazione equilibrata, utile alla valorizzazione professionale e nella pratica applicata al paziente. L’assegnazione di crediti appare più contenuta del passato per attività di tipo congressuale, mentre si privilegia lo studio individuale, o di piccoli gruppi, e la Fad in tutte le sue espressioni, intesa anche come apprendimento autodidatta. Il sistema di formazione continuo ha consentito di aggiornare i professionisti grazie a 500 mila eventi formativi con un sistema senza eguali al mondo, giudicato con ammirazione. Nelle prossime settimane i primi 20-30 provider autorizzati (tra i 200 che hanno richiesto l’autorizzazione) potranno rilasciare crediti formativi per propri eventi residenziali e Fad. Secondo Cavallo, coordinatore del Comitato tecnico Ecm Regioni, i provider accreditati dalle Regioni potranno dare crediti di tipo regionale, mentre quelli accreditati dalla Commissione nazionale potranno rilasciarli su scala nazionale. Sulle sanzioni, nulla è deciso essendoci correnti diverse di pensiero in proposito, anche se per la Linetti un sistema sanzionatorio suonerebbe come una sconfitta. L’Ordine professionale è chiamato a registrare i crediti e valutare attraverso il dossier formativo se l’aggiornamento sia compatibile o meno con il percorso professionale dell’iscritto. P. G. A destra Mario Iorio, Presidente degli AdB; a sinistra Mauro Matteuzzi, Presidente Unidi. A sinistra Maria Linetti, Direttore ufficio formazione continua Ministero della Salute; a destra Laura Strohmenger, Direttore clinica odontoiatrica Ospedale San Paolo. L’Avv. Marco Cavallo, Coordinatore comitato tecnico Regioni. La sala del Convegno. International Imprint Licensing by Dental Tribune International Publisher Group Editor Managing Editor DT Asia Pacific Editorial Assistants Daniel Zimmermann [email protected] +49 341 48 474 107 International Editorial Board Dr. Nasser Barghi, Ceramics, USA Dr. Karl Behr, Endodontics, Germany Dr. George Freedman, Esthetics, Canada Dr. Howard Glazer, Cariology, USA Prof. Dr. I. Krejci, Conservative Dentistry, Switzerland Dr. Edward Lynch, Restorative, Ireland Dr. Ziv Mazor, Implantology, Israel Prof. Dr Georg Meyer, Restorative, Germany Prof. Dr Rudolph Slavicek, Function, Austria Dr. Marius Steigmann, Implantology, Germany Anno VI Numero 5, Maggio 2010 Registrazione Tribunale di Torino n. 5892 del 12/07/2005 Direttore responsabile Massimo Boccaletti Editore TU.E.OR. Srl - Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino Tel.+39.011.197.15.665 - fax +39.011.197.15.882 www.tueor.com - [email protected] Sede amministrativa Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino Amministratore Patrizia Gatto [email protected] Copy editor Torsten Oemus Claudia Salwiczek [email protected] Sabrina Raaff Hans Motschmann Publisher/President/CEO VP Sales & Marketing Director of Finance & Controlling Marketing & Sales Services License Inquiries Accounting Business Development Manager Executive Producer Production & Ad Disposition Project Manager Online Designer Torsten Oemus Peter Witteczek Dan Wunderlich Nadine Parczyk Jörg Warschat Manuela Hunger Bernhard Moldenhauer Gernot Meyer Jens Lindenhain Alexander Witteczek Franziska Dachsel © 2010, Dental Tribune International GmbH. All rights reserved. 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Dental Tribune International holbeinstr. 29, 04229, Leipzig, Germany Tel.: +49 341 4 84 74 302 - Fax: +49 341 4 84 74 173 Internet:www.dental-tribune.com-E-mail:[email protected] Regional Offices Asia Pacific Dental Tribune Asia Pacific Limited Room A, 26/F, 389 King’s Road, North Point, Hong Kong Tel.: +852 3118 7508 - Fax: +852 3118 7509 The Americas Dental Tribune America, LLC 213 West 35th Street, Suite 801, New York, NY 10001, USA Tel.: +1 212 244 7181 - Fax: +1 212 224 7185 Comitato scientifico Gian Carlo Pescarmona, Claudio Lanteri, Vincenzo Bucci Sabattini, Gianni Maria Gaeta, Giancarlo Barbon, Paolo Zampetti, Georgios E. Romanos, Marco Morra, Arnaldo Castellucci, Alessandra Majorana, Giuseppe Bruzzone Realizzazione TU.E.OR. Srl - www.tueor.it Comitato di lettura e consulenza tecnico-scientifica Luca Aiazzi, Ezio Campagna, Marco Del Corso, Luigi Grivet Brancot, Clelia Mazza, Gianna Maria Nardi, Giovanni Olivi, Franco Romeo, Marisa Roncati, Randal Rowland, Franco Tosco, Anita Trisoglio, Roly Kornblit Pubblicità TU.E.OR. Srl Contributi Alessandro Conversini, Potito D’Errico, Carlo De Bei, Roberto Farina, Roberto Fornara, Robin Goodman, Christopher G. Hüskens, Roly Kornblit, Guido Lombardo, Frith Maier, Laura Antonia Marino, Emanuela Medi, Stefano Pagano, Benedetta Tosini, Leonardo Trombelli, Paolo Visalli, Daniel Zimmermann Coordinamento editoriale Cristiana Ferrari Stampa Rotoservice Srl - Busca (Cuneo) Ufficio abbonamenti TU.E.OR. srl - Corso Sebastopoli 225 - 10137 Torino Tel. 011.197 15 665 - 011.0463350 - Fax 011.197 15 882 [email protected] Copia singola: Euro 3,00 - Arretrati: Euro 3,00 + sped. postale Forme di pagamento: Versamento sul c/c postale n. 65700361 intestato a TU.E.OR. srl; Assegno bancario o bonifico su c/c postale 65700361 intestato a TU.E.OR. srl IBAN IT95F0760101000000065700361 Iva assolta dall’editore ai sensi dell’art.74 lettera C DPR 633/72 Hanno collaborato Enrica Casalegno, Alessia Murari, Francesco Pesce, Carla Ragni Coordinamento tecnico-scientifico Aldo Ruspa Grafica e impaginazione Angiolina Puglia Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Dental Tribune Edizione Italiana fa parte del Gruppo Dental Tribune International che pubblica in 25 lingue in oltre 90 Paesi News e Commenti Italian Edition Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Per Elettra Dorigo l’itineranza del Collegio dei Docenti è “un valore” Al Congresso nazionale dei Docenti di discipline odontostomatologiche, svoltosi a Chieti dal 21 al 23 aprile, Dental Tribune ha dedicato due pagine di approfondimento (v. pp. 34, 35). Elettra Dorigo. “Una prova del nove”. Nel corso di una breve intervista, Elettra Dorigo, presidente del Collegio Docenti di Odontoiatria, definisce così, con una punta di entusiasmo, il Congresso nazionale dei Docenti di discipline odontostomatologiche svoltosi a Chieti dal 21 al 23 aprile presso l’Università Gabriele d’Annunzio, all’insegna di un titolo assai impegnativo: “Metodologie e tecniche innovative: ricerca, assistenza, industria per una formazione di eccellenza”. Prova di che, scusi? “Della scelta itinerante fatta l’anno scorso a Roma rivelatasi particolarmente vincente”. Perché? “Perché l’itineranza è un valore: mette in evidenza la realtà didattica locale, favorisce gli scambi tra colleghi docenti. Anche gli espositori sono soddisfatti perché la movimentazione porta l’industria a contatto col territorio. È andata benissimo – sottolinea la Dorigo – anche perché Chieti non è facile da raggiungere, eppure sono oltre i 2500 partecipanti”. I numeri fanno piacere, ma a Chieti c’è stata anche e soprattutto qualità: “Come ha detto in apertura il Rettore Cuccurullo, abbiamo provato l’orgoglio di una odontoiatria italiana d’eccezione – dice la Dorigo – avendo ancora una volta la conferma della sua collocazione a livelli più avanzati nel mondo. Abbiamo constatato la relazione ottimale esistente tra le discipline di base e colto l’intento di collaborare perché la ricerca si coniughi all’applicazione clinica”. Tra i temi più significativi del Congresso, Dorigo cita la biocompatibilità e l’utilizzo delle cellule staminali, ma un intervento, in particolare, ha suscitato il suo entusiasmo, una relazione che definisce “di prospettiva”, tenuta da Ennio Giannì, padre nobile dell’Odontoiatria italiana. Invece di soffermarsi sul “come eravamo”, ha proiettato, a 91 anni, un lucido sguardo nel futuro con la sua relazione “Genetica e risvolti etici in ortognatologia”, sottolineata al termine da un’ovazione. Peccato che essendo in apertura, la mattina del giovedì 22 il pubblico non fosse ancora particolarmente folto, “perché – dice la Dorigo – avrebbe meritato infinitamente di più”. I Collegi itineranti sono caratterizzati da un tema che compendia quello dell’anno precedente. Il prossimo, che verrà affrontato a Firenze (l’Ateneo scelto per il 2011, sempre nello stesso periodo della metà di aprile) è la ricerca e i suoi rapporti con le associazioni scientifiche e con l’Editoria. 3 4 News e Commenti Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italian Edition Intervista senza veli a Roberto Callioni Un Presidente in procinto di diventare ex Dieci anni passati in “posizione apicale”: due da Vicepresidente vicario, altri due da Segretario sindacale nazionale e gli ultimi sei anni da Presidente Andi, condividendo l’importante incarico con quello, ancor più prestigioso se possibile, di componente del Consiglio Superiore della Sanità, di cui ha passato, di recente, il testimone a Enrico Gherlone. Come mai Roberto Callioni, 56 anni, titolare di due studi a Bergamo, una stima largamente condivisa, “lascia” una presidenza ormai consolidata dopo le turbolenze che ne han turbato la vita in passato? Al Congresso Andi di Roma (22 maggio), tra il presidente più votato nella storia dell’Andi (85% di voti nel 2007) e colui che verrà designato (i pronostici indicano quale nuovo presidente Gianfranco Prada), avverrà il cambio del testimone alla guida della maggior Associazione odontoiatrica italiana. Il che non vuol significa che Callioni non continuerà a lavorare per l’Andi, mettendo a profitto un’esperienza politico sindacale decisamente singolare. Nel suo “palmarès” può infatti vantare, tra l’altro, contatti con ben sei Ministri della Salute (Veronesi, Bindi, Sirchia, Storace, Turco, Fazio), un’alternanza che se è stata per lui occasione di enorme esperienza politico-sindacale, costituisce anche la riprova, se mai ce ne fosse bisogno, dell’instabilità politico-istituzionale che caratterizza il nostro Paese. Malgrado alternanze e varie coloriture politiche, Callioni assicura che a livello ministeriale l’attenzione per le problematiche dell’Odontoiatria italiana, in questi anni, si è decisamente accentuata. Riandando con la memoria a quei passaggi così frequenti di poltrona, è vivo in lui il ricordo del particolare interesse del Ministro Turco alle problematiche della categoria. Ma anche del favore dimostrato per i fondi integrativi “che per lei costituivano una panacea, per me invece un incubo”. Con lei prese anche avvio l’accordo sull’Odontoiatria sociale e sul Tariffario, in conseguenza dei quali il presidente Andi per qualche tempo venne letteralmente “lapidato” da parte della categoria, ma che egli non esista ad ascrivere tra i meriti della trascorsa presidenza assieme ad altri eventi di spessore. Come l’Oral Cancer Day, ad esempio, il Workshop di economia a Cernobbio (la terza edizione si è appena conclusa), la formazione di un gruppo di lavoro compatto a livello presidenziale, un palinsesto di servizi alla categoria “da far paura”, tra cui la polizza RC sottoscritta da oltre 9 mila associati. Infine, “last but not least”, l’incremento del numero di soci. L’Andi, che per la cronaca celebra quest’anno il 65° anniversario di fondazione, conta infatti oggi oltre 23 mila iscritti “tutti certificati” - sottolinea, ma soprattutto “volontari”, un aggettivo che piace molto al presidente, soprattutto se messo a confronto con la quota di iscrizione all’Ordine obbligatoria per legge. Si comprende pertanto la sua soddisfazione nel constatare che oggi sono quasi 7 mila in più di quando, sei anni fa, il suo mandato prese avvio. Coefficiente esenziale della crescita dell’Associazione e della categoria è anche l’intensa azione mediatica (“da cantastorie” la definisce lui scherzando) avendo sempre creduto nei rapporti coi media “sia endo che eso” categoriali. Prof. Adriano Piattelli Dott.ssa Giovanna Iezzi Dott. Roberto Pistilli Dott. Pietro Felice Prof. Salvatore Longoni Dott. Cornelio Blus LA RIGENERAZIONE OSSEA IN IMPLANTOLOGIA: DALLA BIOLOGIA ALLA CLINICA CREDITI ECM RICHIESTI SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Bioteck srl Via E. Fermi, 49 - Arcugnano (VI) Tel. 0444.289366 - Fax 0444.285272 12 GIUGNO 2010 Tiziana Mutti HOTEL COURTYARD, [email protected] www.bioteck.com Via Portuense, 2470 - 00054 Fiumicino (RM) Il nostro direttore Massimo Boccaletti con Roberto Callioni. “Il singolo dentista – dice Callioni – deve ben convincersi che occorre impostare un dialogo e andare incontro ai bisogni della gente. Altrimenti, se non si parla apertamente, nulla cambia”. È dura tuttavia modificare in meglio l’immagine del dentista. Basti pensare agli stereotipi che l’adombrano, primo tra tutti quello di grande evasore, aggravata da una pubblicità degli studi odontoiatrici (in Italia più numerosi di quelli di medicina generale) che Callioni non esita a definire “disastrosa”. Essenziale quindi è apparso il reclutamento di testimonial famosi e convincenti come Max Laudadio e più di recente, di Bruno Pizzul a specifico sostegno, ad esempio, dell’Oral Cancer Day, decisamente tra le iniziative più riuscite della presidenza Callioni, non fosse altro per il centinaio di cancri “intercettati” nell’ultima edizione. Dal punto di vista di un presidente in procinto di diventare ex, quali qualità dovrebbe avere un bravo successore? “Per traghettare l’Andi in un momento così delicato, di transizione come l’attuale occorre che sia soprattutto… una brava persona”, commenta. Obiettivo principale della sua azione? “Cercar di mantenere e accentuare, se possibile, la visibilità in positivo della categoria”. m.boc Elezioni dell’esecutivo Andi: Gianfranco Prada candidato Presidente Il 22 maggio, a Roma, si terranno le elezioni degli organismi nazionali Andi da cui scaturirà il nuovo presidente. Una scelta importante per il futuro non solo dell’Associazione, ma di tutta l’attività professionale, essendo l’Andi divenuta interlocutore e punto di riferimento per le Istituzioni, i mass media e le altre realtà del mondo odontoiatrico. Candidato alla presidenza è Gianfranco Prada, Segretario sindacale nazionale negli ultimi 6 anni nell’Esecutivo guidato da Roberto Callioni. Per visionare il programma completo di Gianfranco Prada e degli altri candidati all’Esecutivo, consultare il Gianfranco Prada. sito: www.dental-tribune.com. 6 News e Commenti Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italian Edition 27 - 28 - 29 maggio dhspota4 27-04-2010 13:24 Pagina 1 Inchiesta sulla partecipazione a Brugg: i primi risultati Chi viene a Rimini? A quale età? E perché? Apparentemente le risposte sono semplici. Tutti sanno che “Amici di Brugg” è un’Associazione di odontoiatria generale e di cultura pratica: rifugge dal nozionismo, crede M Y CM MY CYdebba CMY K fornicheC la didattica re modelli clinici trasponibili immediatamente nell’attività professionale quotidiana. Sappiamo, inoltre, che è legata da vincoli di amicizia e rapporti umani solidali. Ce n’è quanto basta? No; secondo il Consiglio Direttivo, un’affluenza al Congresso che oltrepassa abbondantemente le 10.000 presenze in tre giornate merita un surplus di indagine, non fosse altro perché le dinamiche professionali oggi sono complesse, la formazione si è raffinata nei temi e nelle tecniche, e le nuove generazioni non è detto che sentano come valori i modelli sin qui proposti. Occorreva dunque un sondaggio diretto per avere idee, suggerimenti, per “progettare insieme il nostro futuro”, come appunto recitava lo slogan con cui l’iniziativa venne lanciata nel maggio scorso. Ai partecipanti all’ultima tornata congressuale è stato sottoposto un questionario per valutarne l’indice di gradimento. Che senz’altro, nei confronti del sondaggio, è stato alto: ben 778 persone hanno risposto alle tre facciate fitte fitte di domande con serietà e precisione. I dati di merito sono invece ancora in via di elaborazione e saranno senz’altro commentati sui media associativi. Però qualcosa si può già dire. L’età media – Le più alte presenze si hanno nella fascia d’età compresa fra i 40 e i 55 anni. Al di sotto e al di sopra si rarefanno sensibilmente. La provenienza – Il Nord la fa da padrone (64%), poi il Centro (24%) e il Sud (12). La Lombardia è la regione più rappresentata, seguono nell’ordine Emilia, Piemonte, Toscana e Veneto. a maggio sarà operativo il nuovo sito e-commerce www.dentalhabitat.it inviate una mail a: [email protected] riceverete un buono sconto da 20,00 euro CASA SCHMIDT ITALIA - DENTAL HABITAT Via delle Costellazioni, 305 00144 ROMA tel. 06 87 44 051 - fax 06 87 44 05 79 [email protected] La professione – Quasi il 70% delle partecipazioni riguarda gli odontoiatri: sono liberi professionisti pressoché nella totalità (solo il 4% è dipendente da struttura pubblica). La disciplina prevalente è la conservativa, seguono protesi ed endodonzia. Gli odontotecnici sono un quinto degli iscritti e svolgono l’attività in laboratori prevalentemente monoprofessionali. Una sorpresa parziale viene dal campo degli igienisti (al 12% la loro presenza): quasi tutti svolgono la libera professione esclusiva, pochi i dipendenti da struttura pubblica, nessuno da studio odontoiatrico. La fedeltà e il rinnovo – Le presenze sembrano consolidate, anche se non cristallizzate. Ben l’80% ha all’attivo più di una partecipazione al Congresso, ma allo stesso tempo il 16%, che è la percentuale di chi è venuto a Rimini per la prima volta, non appare affatto trascurabile. La motivazione – Richiesti di esprimere una terna di motivi di partecipazione, gli intervistati hanno indicato a grande maggioranza l’abbinamento fra congresso e mostra, quindi la qualità del programma scientifico (confermata da percentuali a consuntivo di valutazioni positive superiori al 70%) e, infine, l’opportunità di incontrare amici e colleghi. A distanza: un giro per gli stand e la piacevolezza del luogo. Politica Sanitaria Italian Edition 7 Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italiani soddisfatti dei servizi sanitari Nel complesso, i cittadini italiani hanno espresso un giudizio positivo sui servizi e sulle prestazioni erogate dal SSN. È quanto emerge dall’indagine del Censis, commissionata dal Ministero della Salute. Di fronte a un bisogno, importante e psicologicamente destabilizzante quale è il bisogno di salute, il nostro servizio sanitario, universale e gratuito, comunque risponde. Le quote più alte di fiducia sono nella medicina generale, sopratutto nel medico di medicina generale, primo e più importante referente (il 92% degli intervistati esprime un giudizio buono) e nella farmaceutica territoriale. Quest’ultima cresce come presidio importante nell’offerta dei servizi da quando, per effetto della legge 69/2009, è prevista l’erogazione di servizi come la misurazione della pressione, la partecipazione al servizio di assistenza domiciliare integrata, consegna dei farmaci e dei dispositivi medici necessari a domicilio ecc. Positive le opinioni sui pediatri di libera scelta (promossi al 90%). Seguono i laboratori di analisi pubblici (84%), ambulatori e consultori pubblici (84%), ospedali e pronto soccorso (81%), assistenza domiciliare (72%). È pari al 64,4% la quota degli italiani che ritengono che i servizi amministrativi della propria Asl siano efficienti e ben organizzati, anche se un 35% invece esprime parere negativo. Come per altri aspetti della Sanità, questa opinione trova d’accordo i residenti del Nord-Ovest e Nord-Est, mentre diminuisce nettamente nel Mezzogiorno e nel Centro. Non sono pochi, però, i problemi legati al territorio. Purtroppo il sistema di offerta è disomogeneo sul territorio nazionale a svantaggio del Meridione, soprattutto per quanto riguarda ospedali e pronto soccorso (in questo caso il giudizio negativo supera il 26%, contro una media nazionale del 19%). In queste regioni si lamenta la scarsità delle strutture di riabilitazione e dell’assistenza domiciliare. Altro spinoso problema è quello dei casi di malasanità. Al Sud il 34,5% dei residenti li ritiene frequenti (parliamo di errori diagnostici o terapeutici con conseguenze rilevanti per la salute dei pazienti). Mentre nel Nord-Est i casi di malasanità sono ritenuti poco probabili nel 71% dei casi. Inaspettatamente migliorato il rapporto medico-paziente: il 76,2% dei cittadini che nell’ultimo anno ha ricevuto cure in regime di ricovero, ritiene di essere sempre stato puntualmente informato della propria condizione, mentre purtroppo è sempre alta la percentuale di coloro che lamentano di essersi dovuti visitare privatamente o intra moenia dal medico dell’ospedale, pur avendo già ricevuto l’indicazione del ricove- ro da un altro medico; la quota sale al 46,6% tra i residenti del Sud, e una quota non inferiore al 30% afferma di aver dovuto ricorrere a conoscenze personali per facilitare l’accesso in ospedale. Altro elemento di criticità sono le liste di attesa correlate, queste, al tipo di prenotazione. I tempi risultano più contenuti se si tratta di strutture private convenzionate (mediamente l’attesa è di 27 giorni), mentre chi si è rivolto al CUP regionale ha dovuto attendere 76 giorni per l’ospedale pubblico, 78 giorni per il poliambulatorio regionale (quota che è calata a 50 giorni e 46 se l’utente si è recato personalmente allo sportello). Alcuni strumenti di correzione sono stati individuati nell’indagine del Censis; tra questi vogliamo segnalare l’audit clinico che rappresenta un modo importante per individuare le disfunzionalità, da collegarsi però al gradiente di soddisfazione espresso dal cittadino. Emanuela Medi Management 8 Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italian Edition Alla ricerca degli interessi del paziente Che cosa dona efficacia a un sito web? I dentisti specializzati in estetica sono dei perfezionisti. Dedicano una particolare cura al ripristino del sorriso, ritenendo che la miglior pubblicità per il proprio lavoro sia il nuovo aspetto dei loro pazienti. Finora c’è stata carenza d’informazione in merito a ciò che interessa maggiormente i consumatori e su quale sia la rispondenza dei pazienti ai siti dedicati ai problemi dell’estetica dentale. Ora non più. All’inizio di quest’anno, durante l’assemblea annuale dell’AACD, la Sesame Communications ha reso noti i risultati di una ricerca di mercato che analizza i criteri con cui i pazienti scelgono on-line un odontoiatra specializzato in estetica. Per questo studio, la Resolution Research – società indipendente specializzata in ricerche di mercato – ha selezionato individui provenienti da tutti gli Stati Uniti, di età compresa tra i 21 e i 59 anni, con reddito familiare di almeno 60.000 $ annui, in cerca di uno specialista in estetica, disponibili a un incontro nel giro di 60 giorni. Intervistatore e partecipanti erano collegati e registrati via telefono e Internet per un’intervista singola. In seguito, sono stati invitati a esprimere le loro opinioni, mentre navigavano sui siti web, fornendo un parere spassionato, positivo o negativo che fosse, sulla qualità del sito, senza coinvolgere in alcun modo nel giudizio la società responsabile della sua progettazione. O 0 S R 1 CO 0 O O2 I IZ GI N I G M A Alla fine di ogni sessione, i potenziali pazienti hanno dato vita a un sondaggio sull’opportunità di prendere un appuntamento con il dentista di cui avevano visitato il sito. Con sorpresa, è risultato che l’80% dei siti web presi in visione dai pazienti non erano abbastanza convincenti da indurli a farlo. Esaminati i risultati della ricerca, il commento è stato: “Un’indagine, rivelatrice dell’attuale mentalità dei pazienti odontoiatrici, che merita una lunga e attenta riflessione!”. Si riportano ora i risultati specifici riguardanti le preferenze del paziente e quel che piacerebbe loro trovare sul sito di uno studio dentistico: alcune delle scoperte fatte potrebbero veramente costituire una novità. Gli utenti interessati all’odontoiatria estetica sono di vario tipo: in due ricerche commissionate dalla Sesame Communications, i potenziali pazienti odontoiatrici in generale e quelli ortodontici hanno attribuito i più alti punteggi ai siti web che dessero l’idea di uno studio dal carattere più personalizzato, più “caldo”. I potenziali pazienti di odontoiatria estetica, invece, guardano di più alla varietà dei trattamenti. Il loro accesso immediato al sito è alla pagina delle procedure cliniche: vogliono sapere quando sia possibile intervenire con correzioni estetiche, quali procedure specifiche vengono adottate, quali le tempistiche. Ed esigono immagini di confronto tra il prima e il dopo. Qui a vincere è la realtà pratica. Vogliono, infatti, osservare immagini di “gente comune”, proprio come loro, giudicando ingannevoli i siti caratterizzati da un glamour eccessivo, da immagini patinate o da foto di celebrità e modelle. Un’altra caratteristica dei possibili pazienti di odontoiatria estetica è l’impazienza. Qualsiasi cosa rallenti la navigazione o li costringa a indugiare su come reperire le informazioni di cui hanno bisogno, li dirotterà probabilmente su altri siti. Lunghe pagine di introduzione, siti flash con piccole dimensioni, stacchi musicali con avvio autonomo, installazione di video, inducono i potenziali pazienti a cliccare sul tasto “chiudi sessione”. Altri fattori che li conducono altrove, sono i menù di utilizzo e navigazione troppo complicati, pagine con eccessiva quantità di testo e simboli. Con loro non bisogna mai tentare la vendita, perché iscrizioni a newsletter, coupon promozionali e messaggi tipo “Chiama ora!” appaiono decisamente controproducenti. Gli utenti affermano che questo tipo di pubblicità fa pensare loro che il dottore sia un po’ disperato… L’informazione invece li attrae. Sono più propensi a chiedere un appuntamento quando, sul sito, a una precisa domanda corrispondono facili risposte. Vogliono sapere quali siano le credenziali del medico, quale il livello di formazione continua del team. Gli utenti che cercano online informazioni sull’odontoiatria estetica sono molto diversi da quelli di odontoiatria generale o di ortodonzia. La loro percezione delle attuali competenze cliniche dello studio è direttamente influenzata dalle notizie riguardanti le moderne tecnologie ivi utilizzate. Infine, senza entrare troppo nel dettaglio di spesa, il sito deve chiarire se si offrono possibilità di pagamento agevolate. Dai risultati del “Cosmetic Dentist Consumer Behavior Study” (Ricerca sui comportamenti del paziente odontoiatrico/estetico) emerge un “Patient Rating Appeal™”, ossia un livello di valutazione positiva del paziente, da cui emerge l’efficacia dei siti che trattano di estetica dentale. Questo strumento, basato su ricerche statistiche, consente di creare un sito personalizzato tale da “fare la differenza” di uno Studio, assicurando al contempo la qualità delle prestazioni. “La ricerca condotta da Sesame è stata più che chiarificatrice. I risultati, riferiti in modo specifico ai pazienti che si intende raggiungere, sono stati utilizzati per la progettazione del mio nuovo sito web”, dice il dr. Corky Willhite. “E il risultato ha ampiamente superato le aspettative!”. Con una concorrenza forte e in costante crescita, è impor- tante essere sempre in linea e aggiornati. La strategia da usare per una corretta informazione al paziente deve includere un accesso facile e sicuro a chi si accinge a prenotare il primo appuntamento, deve fornire informazioni sui trattamenti, promemoria, strumenti di confronto e indagine, ottimizzare i motori di ricerca e il marketing online. Tutto inizia dal sito, che deve essere costruito per attirare nuovi pazienti e funzionare 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, per fidelizzare gli utenti. Si invita, quindi, a scaricare una copia gratuita del “Consumer Behavior Study” da www. cdpatientappealrating.com/ cosmetictribune. È anche possibile richiedere un “Patient Appeal Rating” sul proprio sito per scoprire come viene visto dagli utenti. Frith Maier, Usa Per contatti: Frith Maier, CEO Sesame Communications 15 South Grady Way, Ste. 420 Renton, Wa. 98057 Fax: (425) 430-0219 www.sesamecommunications.com Non rincorrere il tuo aggiornamento! CORSO ECM ONLINE TUEOR: ECONOMICO, FACILE, COMODO. FORMAZIONE A DISTANZA 22 CREDITI ECM ANNO 2010 4 mo did t t ici 4 mduli o duli did a ta t ici Tecnologia, Odontoiatria interdisciplinare, Trattamenti odontoiatrici su pazienti con patologie specifiche, Laser Aggiornamento in tutte le specialità direttamente sul tuo PC o MAC Possibilità di seguire il corso dove e quando vuoi “L’utilizzo di nuove tecnologie in Odontoiatria: applicazioni, patologie e tecniche interdisciplinari” Costo del corso: 84,00 euro per gli abbonati; 134,00 euro iscrizione al corso + abbonamento annuale Dental Tribune Per iscriversi utilizzare il bollettino allegato o chiamare 011 0463350 / www.tueor.com Associazioni di categoria Italian Edition Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Con Aio a Roma una giornata dedicata alla prevenzione orale L’Associazione Italiana Odontoiatri (Aio) - Sezione regionale del Lazio, la Croce Rossa Italiana, in collaborazione con l’Università “Sapienza” di Roma, organizzano la III giornata sulla prevenzione orale per una visita odontoiatrica gratuita il 22 maggio 2010 dalle 14 alle 24 a Roma, piazza Farnese (piazza Campo dei Fiori). Vengono visitate le persone che si recano presso le tende, messe a disposizione dalla Cri, ricevendo utili consigli e possibilità di partecipare a lezioni per bambini e adulti sull’igiene orale. Vi è anche uno spazio legato: 1.alla storia dell’odontoiatria in Italia (in particolare i 25 anni dell’Aio); 2.alla possibilità dei cittadini di valutare se il loro odontoiatria è regolarmente iscritto all’Ordine dei medici. Quindi la lotta all’abusivismo oggi; 3.come risparmiare dal dentista nel periodo di crisi attuale. Vengono inoltre premiati i bambini che hanno partecipato al Progetto Scuola “Sorriso Sano e Bello” (prima e seconda elementare per il miglior disegno e terza, quarta e quinta elementare per il miglior tema sulla salute orale). I premi consistono in giochi, libri e materiale per l’igiene orale. Alla premiazione intervengono personaggi dello spettacolo, giornalisti e Tv. Richiesta di “ritoccare” gli Studi di Settore a causa della crisi Nonostante le molte istanze formulate dalla maggioranza e dall’opposizione per “sospendere” gli Studi di Settore a seguito della grave crisi economica che ha colpito i professionisti italiani, lo strumento verrà applicato anche per l’anno di imposta 2009. Andi si è attivata affinché la ricaduta dell’applicazione sia il meno negativa possibile per gli odontoiatri. Un incontro si è tenuto con Giampiero Malagnino, coordinatore delle professioni sanitarie nella “Commissione degli esperti degli Studi di Settore” al Ministero dell’Economia e delle Finanze, e i responsabili per le tematiche fiscali dei medici, veterinari, psicologi e ostetriche. A seguito di tale riunione è stata elaborata una richiesta comune presentata a Giampiero Brunello, Amministratore Delegato della Società per gli Studi di Settore (Sose) nell’incontro del 18 marzo per far applicare un correttivo individuale che tenga conto della riduzione di incassi rispetto agli anni 2007 e 2008 (sono stati anche consegnati sondaggi tra i Soci, con risultati sovrapponibili a quelli raccolti dalle altre categorie sanitarie), della difficoltà a incassare i crediti dai pazienti, della riduzione dei dipendenti 9 (con applicazione anche della cassa integrazione negli studi professionali). Il 31 marzo sono stati approvati dalla Commissione degli esperti i nuovi correttivi anticrisi per adeguare gli studi di settore alla particolare congiuntura economica registrata nel 2009 e che ha interessato, in diversa misura, tutti i comparti economici. Gli interventi sono stati diversificati in base alle specificità dei diversi settori e delle realtà territoriali e prevedono: rimodulazione dell’analisi di “normalità economica”, “correttivi congiunturali di settore” e, infine, “correttivi congiunturali individuali”, che interessano la totalità dei soggetti che presentano una condizione di significativo, sistematico declino dei ricavi/compensi dichiarati. I correttivi sono il frutto di un accurato monitoraggio dell’impatto della crisi, basato sulla raccolta delle informazioni fornite dalle associazioni di categoria (circa 200.000 esempi riguardanti la totalità dei settori economici), a loro volta incrociate con i risultati delle analisi dei settori svolte da Banca d’Italia, Istat, Prometeia e altri istituti di ricerca di primaria importanza in campo economico aziendale. Oral Cancer Day: il 15 maggio quarta edizione con i dentisti Andi In programma il 15 maggio la quarta edizione dell’Oral Cancer Day, l’iniziativa Andi nata per sensibilizzare professionisti e cittadini alla prevenzione del tumore del cavo orale. Da ottobre, quindi, a maggio per sdoppiare le iniziative di prevenzione Andi in due momenti: a maggio, attenzione al tumore del cavo orale, a ottobre il Mese della Prevenzione. “Una scelta che migliorerà l’effetto mediatico delle due iniziative – spiega il Segretario generale Andi, Mauro Rocchetti – per catalizzare l’attenzione dei cittadini, la prevenzione odontoiatrica e l’importanza di rivolgersi al dentista per una visita preventiva”. Quando vai dal tuo dentista chiedi se va tutto bene. Togliti ogni dubbio, riduci il rischio. Bianchi gazebo verranno allestiti nelle piazze (88 nel 2009) per la sensibilizzazione dei cittadini, che nelle settimane successive potranno effettuare una visita preventiva e gratuita. A sostenere l’iniziativa quest’anno sarà Bruno Pizzul, il noto radiocronista televisivo. Come già avvenuto lo scorso anno verrà realizzato uno spot televisivo (nel 2010 fu visto da 50 milioni di spettatori) e uno radiofonico. 10 L’Assistente Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italian Edition Considerazioni sul profilo dell’Assistente di Studio Odontoiatrico Laura Antonia Marino Presidente Regionale Unid - Lombardia Da un’analisi della situazione europea sul futuro del Team Odontoiatrico e della sua composizione professionale – come risulta dal documento European Regional Organisation (ERO) of the Federation Dentaire Internationale (FDI), redatto nella riunione tenutasi a Singapore il 2 settembre 2009 e inoltre, considerato che sono prossimi gli incontri dell’ERO per discutere e delineare una prima ipotesi del profilo e del percorso di formazione utile per la qualificazione dell’Assistente di Studio Odontoiatrico (Dental Chair Side) – riteniamo opportuno esprimere come Unione Nazionale Igienisti Dentali il nostro orientamento in merito. Promuovere e suggerire in modo significativo alle Istituzioni e Organizzazioni odontoiatriche possibili strategie, al fine di evitare sovrapposizioni di competenza nella definizione del profilo delle Aso, è indispensabile per la nostra categoria. È necessario per noi essere fortemente coinvolti ed esigere chiarezza e trasparenza di intenti al fine di tutelare la qualifica professionale conseguita con un titolo di laurea, anche per tutelare l’interesse del cittadino. Può essere così protetta la sua salute evitando che si creino situazioni ingannevoli (si pensi al fenomeno dell’abusivismo imperante in Italia). Ciò viene anche affermato dalla Federazione Dentale Internazionale in merito all’uso dei titoli professionali, onorifici e accademici (FDI Draft Policy Statement). In questo momento di criticità, che investe tutte le professioni odontoiatriche, molti rappresentanti di associazioni e membri nelle Commissioni Dentali Europee si accingono a determinare i presupposti della futura odontoiatria. Le professioni che la caratterizzeranno saranno incluse nel Team Odontoiatrico, nel quale non risulta ancora oggi far parte la figura professionale dell’Igienista dentale, che per competenza dovrebbe rappresentare un profilo specialistico del team stesso. Al fine di poter formulare dei suggerimenti utili, abbiamo preso in esame alcuni dati e informazioni rilevati da un lavoro intitolato “Un corso di Igiene Dentale nel contesto Europeo della Professione: l’eccellenza a confronto” (Tesi di laurea specialistica), che riporta una descrizione delle qualifiche professionali in ambito odontoiatrico attualmente esistenti in alcune Nazioni. In questo lavoro sono state prese in esame le seguenti Nazioni: Italia, Germania, Olanda, Gran Bretagna (UK), in quanto significative per le loro diversità. La Nazione che viene spesso presa in considerazione per complessità e numero di personale ausiliario, tipologia dei corsi di formazione e varietà, è la Gran Bretagna (UK). Realtà questa che può suggerire percorsi di formazione mirati a individuare un profilo professionale adeguato alle attuali e future assistenti dentali in Italia. In Gran Bretagna le figure ausiliarie sono sei: - infermiera odontoiatrica; - igienisti dentali; - terapisti dentali; - terapista ortodontico; - odontotecnico clinico; - educatore alla salute orale. A queste figure viene richiesta una formazione di base come infermieri odontoiatrici per poter accedere a tutti i cor- si specialistici sopra descritti. Viene inoltre obbligatoriamente richiesta a tutti la registrazione presso il General Dental Council (GDC) per continuare a lavorare legalmente. Inoltre, viene offerta la possibilità di aumentare la propria conoscenza e competenza mediante formazione post-certificato in corsi disponibili in ulteriori aree specialistiche. Non entrando nel merito delle qualifiche sopra descritte e nelle singole aree specialistiche, riteniamo che la registrazione e la qualificazione professionale debba essere garantita per competenza e percorso di formazione svolto in tutti i paesi dell’Unione Europea come sancito dai principi del trattato costitutivo. È altresì opportuno che vengano però evitate sovrapposizioni di competenza nel cercare di elaborare profili professionali e corsi di formazione. La sofisticazione e frammentazione eccessiva potrebbe portare nelle diverse realtà nazionali un’ulteriore confusione e potrebbe aumentare il rischio di incentivare in Italia il fenomeno dell’abusivismo professionale. Riportare equilibrio e controllo della realtà odontoiatrica presente in ogni Nazione non è certamente cosa semplice. Sicuramente, la scelta di indirizzare verso un’idea di Team Odontoiatrico nell’ambito dell’Unione può significare la volontà di promuovere la qualificazione di chi già lavora. Sarebbe opportuno progettare corsi di formazione che consentano di coniugare lavoro e studio, recuperando professionalità esistenti a livello nazionale tramite qualificazione e relativa registrazione presso gli Organi competenti. Questi ultimi preventivamente individuati dalle ogni Nazione. La definizione, pertanto, del profilo dell’Assistente di Studio Odontoiatrico in Italia dovrebbe condurre all’obbligo di una registrazione presso un organo preposto secondo l’orientamento dell’ERO. L’istituzione di corsi di qualificazione per chi già svolge questo mestiere e di corsi di aggiornamento continuo potrebbe essere l’iter più consono alla soluzione del problema. DT pagina 11 L’Assistente Italian Edition DT pagina 10 Tenuto conto del reale fabbisogno nazionale, crediamo che l’offerta di corsi di formazione professionalizzanti possano trovare spazio per il conseguimento di una qualificazione di Assistente di Studio Odontoiatrico. Le strutture preposte alla formazione, a nostro avviso, dovrebbero essere individuate e selezionate tra gli Enti ospedalieri, tra le strutture idonee allo scopo didattico e clinico, già inseriti nel contesto Sanitario Assistenziale di comunità pubblica e/o privata. I corsi di formazione dovrebbero garantire l’acquisizione di competenze per un profilo di base che tenga conto solo in parte del modello dell’infermiere odontoiatrico (UK). È importante agire nel rispetto delle tradizioni e delle politiche socio-sanitarie di ogni singola realtà nazionale rappresentate nell’UE nella formulazione delle competenze di base. il diretto controllo e responsabilità dell’odontoiatra ortodontista; • area pazienti con particolari necessità per apprendere abilità comunicative e gestionali nell’assistenza durante trattamento odontoiatrico; • area protesica per apprendere abilità nell’eseguire impronte, sviluppare e rifinire modelli studio, preparare il bordi il registro occlusale e porta impronte individuali, sviluppare modelli in gesso per mascherine sbiancanti, attuare piccole riparazioni di componenti acrilici di apparecchi removibili tutto sotto la diretto controllo e responsabilità dell’odontoiatra e/o del protesista; • area diagnostica per apprendere abilità nel fare radiografie su diretto controllo e responsabilità dell’odontoiatra; • area prevenzione per sviluppare la capacità della esposizione verbale ai fini della prevenzione dentale. L’infermiere odontoiatrico o, nel nostro caso, l’Assistente di • Competenze di base • Preparare e mantenere l’ambiente clinico, incluso lo strumentario; • fare procedure di controllo delle infezioni per prevenire contaminazione fisica, chimica e microbiologica nell’ambiente chirurgico e di laboratorio; • registrare il charting dentale fatto da altre persone che lo rilevano; • preparare, miscelare e maneggiare altro materiale odontoiatrico; • dare supporto alla poltrona durante i trattamenti; • mantenere i registri dei pazienti completi e ben dettagliati; • preparare l’equipaggiamento, il materiale e il paziente per le radiografie dentali; • sviluppare le radiografie dentali; • monitorare, supportare e rassicurare il paziente; • dare i consigli adeguati al profilo e alla situazione del paziente; • supportare il paziente e i suoi colleghi in caso di una emergenza medica; • indirizzare in modo appropriato ad altri professionisti; • attività di registrazione ed aggiornamento dei dati della cartella clinica; • capacità di comunicazione con paziente e professionisti. La possibilità di aumentare la conoscenza e competenza mediante formazione postqualificazione potrebbe rendere possibile la realizzazione di corsi in aree specifiche come: • area comunicativa e formativa, per apprendere abilità all’utilizzo di: tecnologia informatica audio-visivafotografica necessaria nella documentazione clinica e informativa in merito all’Odontoiatria; • area chirurgica odontoiatrica e specialistica per apprendere abilità nell’assistenza come “strumentista” e nella rimozione delle suture sotto il diretto controllo e responsabilità del professionista odontoiatra; • area ortodontica per apprendere abilità nella gestione e assistenza del paziente sotto DT pagina 11 Studio Odontoiatrico non può fare diagnosi o piani di trattamento né attuare manovre all’interno della cavità orale che non rientrino nelle competenze sopra elencate. Tutti gli altri compiti sono riservati alle figure professionali con specifica competenza e titolo riconosciuto nella realtà odontoiatrica della propria Nazione. Si dovrebbe trovare, a livello di Unione Europea, un’intesa sull’uniformità dei titoli, conformemente al percor- so formativo e alla competenza maturata e riconosciuta, evitando un’ulteriore proliferazione di titoli. Concludiamo, infine, nel suggerire che i corsi base e i corsi post-qualificazione dovrebbero essere tenuti da professionisti con sviluppata competenza per le aree sopra elencate. Tali corsi dovrebbero essere attuati in un contesto di formazione realmente qualificante. Confidando nel buon senso, auguriamo buon lavoro. 12 Clinica & Ricerca Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italian Edition Prognosi parodontale: metodo di valutazione obiettiva e implicazioni clinico-pratiche Leonardo Trombelli, DDS, PhD, Roberto Farina, DDS, PhD, MSc Centro di Ricerca e Servizi per lo Studio delle Malattie Parodontali, Università di Ferrara Sommario La valutazione del rischio è il processo nel quale vengono effettuate stime qualitative o quantitative sulla probabilità che un evento avverso ha di verificarsi come risultato dell’esposizione a specifici fattori di rischio. La valutazione dei determinanti del rischio in Parodontologia è fondamentale per l’identificazione precoce dei soggetti ad alto rischio di perdere denti a causa della parodontite e per la formulazione di strategie preventive e terapeutiche personalizzate che consentano il controllo mirato dei fattori di rischio. Scopo del presente lavoro è illustrare il metodo di valutazione del rischio parodontale elaborato e adottato dall’Università di Ferrara. Tale metodo è di facile e rapido utilizzo e clinicamente applicabile a qualsiasi tipologia di paziente. Il metodo è basato sulla valutazione e sulla elaborazione dei rischi associati a 5 fattori/ indicatori di rischio, ricavati da dati anamnestici (fumo, diabete mellito), da parametri parodontali clinici (numero di tasche parodontali con profondità di sondaggio uguale o superiore a 5 mm, Indice di Sanguinamento al sondaggio) e parametri derivati (rapporto perdita ossea/età). I fattori/indicatori di rischio considerati nel metodo sono quelli maggiormente validati dalle prove scientifiche disponibili. L’applicazione clinica del metodo viene illustrata mediante un caso clinico paradigmatico. Introduzione Che cosa significa essere a rischio per la parodontite? Essere a rischio per la parodontite significa avere una maggiore suscettibilità alla distruzione dei tessuti parodontali e, quindi, alla perdita di elementi dentari. In altre parole, i soggetti che presentano un livello di rischio elevato hanno, in assenza di trattamento, maggiori probabilità di sviluppare i segni clinici tipici della parodontite (se ancora sani) o di subire una rapida progressione della malattia (se già malati), rispetto a soggetti che hanno un livello di rischio basso. Che cosa determina il livello di rischio parodontale di un individuo? Circa il 50% del rischio per la suscettibilità alla parodontite sembra essere spiegato dall’ereditarietà(9), mentre il rimanente 50% della variabilità è spiegato da diversi determinanti del rischio (fattori di rischio) ambientali o acquisiti, il cui ruolo è stato in parte identificato in studi longitudinali(1-7). Tra i fattori di rischio con un background scientificamente consolidato con la parodontite (fattori di rischio accertati), uno tra i più rilevanti e diffusi è rappresentato dal fumo di sigaretta, che influenza sia l’incidenza che la progressione della parodontite(1, 8-14). È stata dimostrata l’esistenza di una relazione dose- dipendente tra l’esposizione al fumo e la severità della patologia(13, 15-18). In particolare, dati ottenuti da studi epidemiologici hanno rilevato livelli di rischio aumentati per la parodontite, con correlazione positiva rispetto alla quantità di sigarette consumate giornalmente(13,17). In modo analogo, pazienti affetti da diabete mellito, sia di tipo I che di tipo II, sono caratterizzati da una aumentata incidenza e severità di parodontite rispetto a soggetti non diabetici(19-22). In particolare, all’interno della popolazione diabetica, la severità della condizione diabetica, misurata in termini di livello di controllo glicemico (i.e. concentrazione sierica di emoglobina glicosilata), è un parametro correlato alla severità di distruzione dei tessuti parodontali(23-27). Soggetti affetti da una forma di diabete mellito caratterizzata da uno scarso controllo metabolico, infatti, sono a più elevato rischio di perdere attacco clinico e denti quando confrontati con soggetti con sufficiente controllo metabolico(28,29). Anche se i fattori di rischio sono i veri determinanti del rischio, in quanto caratterizzati da un rapporto diretto di causalità con una aumentata suscettibilità alla parodontite, esistono altri fattori che, pur non avendo un legame causale con la malattia, hanno dimostrato la capacità di predirne il decorso. Questi parametri vengono classificati come “indicatori di rischio”. Tra gli indicatori di rischio, la presenza di tasche parodontali profonde è correlata alla progressione della parodontite(30,31). Il numero di tasche profonde 6 mm o più, infatti, si correla con un progressivo aumento del rischio di ulteriore deterioramento delle condizioni parodontali per il paziente(32). L’evidenza scientifica, inoltre, indica che soggetti che presentano una prevalenze del sanguinamento al sondaggio (Indice di Sanguinamento) uguale o inferiore al 25% sono a minore rischio di progressione della parodontite(33). Inoltre, l’assenza di sanguinamento al sondaggio rappresenta un indicatore di stabilità a medio termine delle condizioni parodontali del paziente(34,35). Infine, tanto più severa, estesa e precoce è la perdita di osso di sostegno causata dalla Parodontite, tanto maggiore sarà la suscettibilità del soggetto alla malattia stessa. E, di conseguenza, tanto peggiore sarà la prognosi dei denti. Pertanto, la stima della severità e della estensione della perdita di tessuto osseo di sostegno dei denti, quando considerata in relazione all’età del soggetto, costituisce un importante indicatore del rischio del paziente. Cosa significa valutare il livello di rischio parodontale del paziente? La valutazione del rischio è stata definita come il processo nel quale vengono effettuate stime qualitative o quantitative sulla probabilità che un evento avverso ha di verificarsi come risultato dell’esposizione a specifici fattori di rischio(36). In Parodontologia, valutare il livello di rischio del paziente significa stimare la probabilità che il paziente ha di ammalare di parodontite (se il paziente è sano) o di peggiorare la propria condizione di malato (se è già affetto da parodontite). La valutazione dei determinanti del rischio in Parodontologia è fondamentale per l’identificazione precoce dei soggetti ad alto rischio e la formulazione di strategie preventive e terapeutiche personalizzate che consentano il controllo mirato dei fattori di rischio(37). Quali sono i vantaggi di valutare il livello di rischio parodontale? Determinare il livello di rischio individuale e rendere di questo partecipe il paziente può avere una duplice valenza clinica. Da un lato, la obiettivazione del livello di rischio può facilitare il grado di collaborazione del paziente nel controllo dei fattori che determinano il rischio, controllo ottenuto mediante modifiche dello stile di vita e mediante indicazioni preventive e terapeutiche suggerite dall’odontoiatra o igienista dentale. Inoltre, attraverso una obbiettiva valutazione del rischio pre e postterapia, il risultato della terapia parodontale viene reso più facilmente comprensibile e apprezzabile da parte del paziente. Il monitoraggio del rischio fornisce all’odontoiatra o igienista dentale uno strumento per verificare se e quanto gli interventi preventivi e terapeutici adottati, attraverso la personalizzazione e ottimizzazione di detti interventi sullo specifico paziente, abbiano effettivamente determinato una diminuzione del rischio di perdere denti a causa della parodontite. In altre parole, le misure adottate per intercettare la comparsa della parodontite o per trattarla (se già presente), possono essere tarate sul livello di rischio individuale del paziente con conseguente miglioramento della loro efficacia. La valutazione del rischio generata col metodo UniFe è limitata ai soli denti naturali o fornisce informazioni anche sulla prognosi degli impianti che devono essere posizionati o che sono già stati posizionati? Quello che l’evidenza scientifica sembra suggerire è che i pazienti affetti da parodontite siano più a rischio di complicanze biologiche, quali ad esempio la peri-implantite, e di perdita di impianti rispetto ai pazienti parodontalmente sani. Alcuni dei principali determinanti del rischio per la parodontite, infatti, influenzano anche la prognosi degli impianti. Pertanto, anche se insufficienti a inquadrare a livello prognostico l’esito del trattamento implantare, le informazioni raccolte durante la valutazione del rischio parodontale possono aiutare a individuare una categoria di pazienti a elevato rischio di peri-implantite e perdita di impianti, sia prima del posizionamento degli impianti che quando gli impianti sono già stati inseriti. Metodica UniFe per la valutazione del rischio parodontale Quale strumento per la valutazione del rischio è opportuno scegliere? Ad oggi, anche se i metodi disponibili per la valutazione del rischio parodontale si basano sulle conoscenze acquisite circa il ruolo dei fattori/indicatori di rischio per parodontite, la loro validazione, che dovrebbe derivare da studi clinici controllati longitudinali, è a tutt’oggi deficitaria, e la loro applicazione clinica risulta talora articolata o non immediatamente disponibile a causa della loro complessità. Sembra ragionevole quindi, alla luce delle attuali conoscenze, utilizzare il metodo più semplice che consenta di mantenere una buona accuratezza e consistenza delle valutazioni Fumo eseguite. Nel 2007, il Centro di Ricerca e Servizi per lo Studio delle Malattie Parodontali dell’Università di Ferrara ha elaborato e proposto un metodo semplificato per la valutazione del rischio parodontale (UniFe) basato su 5 parametri che sono derivati dalla anamnesi medica del paziente e da misurazioni cliniche(38-40). Come si effettua la valutazione del rischio in accordo al metodo UniFe? Il metodo UniFe è basato sulla valutazione di 5 fattori/indicatori di rischio la cui relazione con la Parodontite è stata riportata in letteratura. In particolare, il metodo considera: fumo di sigaretta, diabete mellito, numero di tasche parodontali profonde, sanguinamento al sondaggio e rapporto perdita ossea età. A ciascun parametro UniFe deve essere assegnato un punteggio (“punteggio del parametro”), come illustrato nelle Tabb. 1a-e e descritto di seguito: Tab. 1a - Il calcolo del rischio legato al fumo viene effettuato assegnando al paziente un punteggio dipendente dalla quantità di sigarette consumate giornalmente. Tab. 1a Diabete mellito Tab. 1b - Il calcolo del rischio associato allo stato diabetico viene effettuato assegnando al paziente un punteggio dipendente dalla presenza o meno di diabete mellito e, in caso affermativo, dallo stato di compenso metabolico del diabete. Tab. 1b Tab. 1c Numero di tasche ≥ 5mm Tab. 1c - La profondità di sondaggio rappresenta la misura, in millimetri, effettuata mediante sonda parodontale, della distanza tra margine gengivale e punto più apicale di penetrazione della sonda. DT pagina 13 Clinica & Ricerca 13 Italian Edition DT Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Calcolo del rischio post-terapia causale pagina 12 Tale punto viene approssimato al fondo del solco o della tasca patologica. La profondità di sondaggio viene rilevata su ciascuno dei 6 aspetti (disto-vestibolare, vestibolare, mesio-vestibolare, disto-linguale, linguale e mesio-linguale) di ogni elemento dentario presente in arcata. Il calcolo del rischio associato alla presenza di tasche parodontali viene effettuato assegnando al paziente un punteggio dipendente dal numero di tasche parodontali che presentano profondità di sondaggio uguale o superiore a 5 mm rilevate durante la visita (Tab. 1c). Sanguinamento al sondaggio Tab. 1d - Il sanguinamento al sondaggio viene rilevato contestualmente alla misurazione della profondità di sondaggio. I siti che presentano sanguinamento entro 10 secondi dall’inserimento della sonda parodontale nel solco o tasca gengivale vengono considerati positivi. Al termine della compilazione della cartella clinica, è possibile calcolare l’Indice di sanguinamento al sondaggio dividendo il numero di siti sanguinanti per il numero totale di siti sondati e moltiplicando il risultato per 100. Il calcolo del rischio associato al sanguinamento al sondaggio viene effettuato assegnando al paziente un punteggio dipendente dal valore dell’Indice di Sanguinamento al Sondaggio. Tab. 2a Applicazione del metodo UniFe: caso clinico paradigmatico C.G., individuo di sesso femminile di 43 anni (Fig. 1a). In prima visita, il soggetto presenta una forma di parodontite severa generalizzata (Figg. 1b, c) associata a diabete mellito di tipo I. Il diabete è in trattamento con farmaci ipoglicemizzanti orali. La paziente non ha mai fumato. Calcolo del rischio pre-terapia causale Tab. 1d Rapporto perdita ossea/età Tab. 1e - Sul completo radiografico periapicale o sulla ortopantomografia, la perdita ossea viene stimata come il numero di denti con una distanza dalla giunzione amelo-cementizia alla cresta ossea ≥ 4 mm su almeno un versante interprossimale (mesiale o distale). Il calcolo del rischio associato al rapporto perdita ossea/età viene effettuato assegnando al paziente un punteggio ottenuto dalla combinazione tra la perdita ossea e la fascia di età del paziente. Tab. 1e Calcolo del livello di rischio individuale Tabb. 2a, b - Una volta assegnati i punteggi relativi a ciascuno dei fattori/indicatori di rischio in esame, viene ricavata la somma algebrica dei singoli punteggi (Tab. 2a). Il punteggio ottenuto (numero intero variabile da 0, livello di rischio individuale minimo, a 24, livello di rischio individuale massimo) viene associato ad uno dei seguenti livelli di rischio (Tab. 2b): - livello di rischio basso: (punteggio complessivo 0-2); - livello di rischio medio-basso: (punteggio complessivo 3-5); - livello di rischio medio: (punteggio complessivo 6-8); - livello di rischio medio-elevato: (punteggio complessivo 9-14); - livello di rischio elevato: (punteggio complessivo 15-24). Tab. 2a In accordo al metodo UniFe, sono stati ricavati i rischi associati ai 5 parametri in esame: (i) durante l’anamnesi è stato registrato in cartella clinica lo stato di non-fumatrice e il dato è stato riportato nella tabella dedicata contrassegnando il punteggio corrispondente (punteggio = 0) (Fig. 1d); (ii) mediante gli opportuni esami ematochimici (concentrazione sierica di emoglobina glicosilata, HbA1c) è stato determinato il livello di compenso metabolico del diabete, constatando uno sufficiente compenso metabolico (HbA1c: 6,7%). Il dato è stato riportato nella tabella corrispondente identificandone il punteggio (punteggio = 2) (Fig. 1e); (iii) durante la visita parodontale sono state rilevate e registrate in cartella clinica le profondità di sondaggio, segnalando (iv) i siti sanguinanti all’inserimento della sonda, in corrispondenza dei siti vestibolari, mesiovestibolari, disto-vestibolari, linguali, mesio-linguali e distolinguali di ciascun elemento dentario (Fig. 1b). Il numero di tasche aventi profondità di sondaggio uguale o superiore a 5 mm (n = 49) è stato riportato nella tabella dedicata ricavando il relativo punteggio (punteggio = 4) (Fig. 1f); il numero di siti sanguinanti al sondaggio (n = 95) è stato rapportato al numero totale di siti sondati (n = 150) e moltiplicato per 100 ad ottenere l’Indice di Sanguinamento del paziente (I.S. = 63.3%), che è stato riportato in tabella segnando anche il punteggio associato (punteggio = 4) (Fig. 1g); (v) sulle radiografie periapicali della paziente sono stati identificati con un calibro i siti con una perdita di osso alveolare (misurata come distanza tra giunzione amelo-cementizia e cresta ossea) uguale o superiore a 4 mm, mesialmente e distalmente a ciascun elemento dentario (Fig. 1h). Il numero degli elementi dentari aventi tale entità di perdita ossea (n = 13) è stato incrociato con la fascia di età del paziente (anni 43) utilizzando la tabella dedicata, a ottenere il rischio legato a tale parametro (punteggio = 8) (Fig. 1i). I punteggi assegnati ai 5 parametri sono stati poi riportati nella Tabella per il calcolo del livello di rischio individuale (punteggio = 18, rischio elevato) (Fig. 1l). La fase iniziale della terapia parodontale ha previsto l’esecuzione di 4 sedute di periodontal debridement effettuate con l’ausilio di strumenti meccanici e manuali e corredate da un protocollo di disinfezione con utilizzo professionale di farmaci antimicrobici. La paziente è stato motivata all’igiene orale domiciliare, correggendo la tecnica di spazzolamento dentale (tecnica di Bass modificata), supportando l’uso dello spazzolino con l’uso dello scovolino interdentale e ricevendo istruzioni sulla metodica di spazzolamento linguale. La paziente si è presentata alla visita di rivalutazione, eseguita 2 mesi dopo l’esecuzione della terapia causale, con un aspetto e un tono dei tessuti notevolmente migliorato (Fig. 1m). L’apparenza clinica è stata confermata dall’esame obiettivo, che ha rilevato una considerevole riduzione delle profondità di sondaggio (Fig 1b). L’aggiornamento dell’anamnesi non ha rilevato variazioni riguardanti il fumo o il diabete (la paziente è rimasta non fumatrice e ha mantenuto il compenso metabolico del diabete). Seguendo le stesse procedure descritte per il calcolo del livello di rischio individuale del paziente prima dell’esecuzione della terapia causale, sono stati ricavati i rischi postterapia associati ai 5 parametri in esame: (i) è stato aggiornato lo stato di non-fumatrice, inalterato rispetto alla prima visita parodontale (punteggio = 0); (ii) è stato aggiornato lo stato di diabete in sufficiente compenso metabolico, inalterato anch’esso, (punteggio = 2) e contrassegnato nella apposita tabella; (iii) durante la visita parodontale di rivalutazione sono state nuovamente rilevate e registrate in cartella clinica le profondità di sondaggio (Fig. 1b) e il numero di tasche residue con profondità di sondaggio uguale o superiore a 5 mm (n=1) è stato riportato in tabella aggiornandone il punteggio (punteggio = 0); (iv) durante la rilevazione delle profondità di sondaggio, i siti sanguinanti sono stati registrati in cartella clinica cerchiando il valore della profondità di sondaggio corrispondente (Fig. 1b). È stato calcolato il nuovo Indice di Sanguinamento del paziente (I.S. = 12%), che è stato riportato in tabella segnando anche il punteggio associato (punteggio = 1); (v) non è stato ritenuto opportuno eseguire un’indagine radiografica dopo la terapia causale dato il periodo di osservazione limitato per poter apprezzare radiograficamente cambiamenti delle strutture ossee parodontali. DT pagina 15 14 Clinica & Ricerca Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Fig. 1a Fig. 1b Italian Edition Clinica & Ricerca 15 Italian Edition Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Fig. 1d Fig. 1c DT Fig. 1e pagina 13 Il numero degli elementi dentari caratterizzati da perdita ossea radiografica uguale o superiore a 4 mm è stato considerato inalterato (n=13) ed è stato incrociato con la fascia di età della paziente (anni 43) utilizzando la tabella dedicata, a ottenere il rischio legato a tale parametro (punteggio = 8). I punteggi relativi ai rischi dei 5 parametri sono stati riportati nella apposita tabella e sommati (punteggio = 11) a ottenere il livello di rischio individuale post-terapia causale della paziente (livello di rischio medio-elevato) (Fig. 1n). Considerati (i) l’esito positivo della fase causale della terapia nel controllo rischio associato alla presenza di tasche parodontali e del sanguinamento al sondaggio, (ii) il soddisfacente livello di compliance dimostrato in termini di controllo di placca e (iii) il rischio residuo (medio-elevato) derivante dalla storia pregressa di parodontite della paziente e dal diabete mellito di cui era affetta la paziente (entrambi parametri non ulteriormente riducibili mediante terapia), la paziente è stata inserita in un programma di terapia parodontale di supporto comprensiva di sessioni trimestrali di scaling professionale, rinforzo delle istruzioni di igiene orale domiciliare e utilizzo periodico di agenti antimicrobici a base di fluoruro amminico e fluoruro stannoso. Il metodo di valutazione del rischio parodontale UniFe consente di mantenere un livello di accuratezza sovrapponibile a quello dei metodi precedenti, pur essendo un metodo semplificato? Uno dei sistemi di valutazione del rischio più accreditati e diffusi, in particolar modo negli Stati Uniti, è rappresentato dal Periodontal Assessment Tool (PAT®). PAT® è un sistema informatico che compila, analizza e quantifica le informazioni cliniche circa lo stato di salute parodontale del paziente e il relativo rischio. PAT® è stato sviluppato da Previser Inc. ed è disponibile su Internet. Periodontal Assessment Tool (PAT®) è stato progettato specificamente per la parodontite(41). Ad oggi, PAT® è l’unico metodo di valutazione del rischio parodontale ad essere stato validato da studi longitudinali basati su coorti di pazienti parodontali non trattati(42). DT pagina 16 16 Clinica & Ricerca Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italian Edition Fig. 1f Fig. 1g Fig. 1h Fig. 1i DT Fig. 1l Fig. 1n Fig. 1m pagina 15 Sfortunatamente, PAT® è basato su diversi parametri, ovvero l’età del paziente, la frequenza delle visite odontoiatriche, anamnesi positiva per consumo di tabacco, diabete, igiene orale, storia pregressa di chirurgia parodontale mirata alla riduzione delle profondità di sondaggio, profondità di sondaggio (sito più profondo per sestante), sanguinamento al sondaggio, margini di restauri al di sotto del margine gengivale, tartaro al di sotto del margine gengivale, altezza ossea radiografica, lesioni inter-radicolari, e difetti ossei verticali. Inoltre, l’algoritmo per il calcolo del rischio di PAT® non è attualmente pubblicato. La complessità del metodo PAT e la sua non immediata disponibilità hanno costituito parte del razionale per la elaborazione di metodi più semplici come UniFe. Nel 2009 è stato condotto uno studio il cui obiettivo primario era il confronto del metodo UniFe con PAT® in un campione di pazienti selezionato casualmente all’interno di una popolazione afferente ad un centro specializzato nel trattamento delle malattie parodontali(43). Sulla base dei risultati dello studio di Trombelli et al. (2009), il confronto tra il metodo UniFe e PAT® ha dimostrato un buon livello di accordo tra metodi. Tali risultati indicano che il metodo UniFe, pur essendo un metodo semplificato, mantiene l’accuratezza necessaria per costituire un valido strumento clinico. Conclusioni La valutazione dei determinanti del rischio in Parodontologia è fondamentale per l’identificazione precoce dei soggetti ad alto rischio e la formulazione di strategie preventive e terapeutiche personalizzate che consentano il controllo mirato dei fattori di rischio. Tra i metodi per la valutazione del rischio attualmente disponibili, il metodo UniFe costituisce uno strumento di facile e rapido utilizzo, clinicamente applicabile a qualsiasi tipologia di paziente. Inoltre, UniFe è uno strumento efficace nell’individuazione di variazioni del rischio in seguito a terapia parodontale, come dimostrato dal caso clinico illustrato. Una sempre migliore conoscenza dei fattori di rischio parodontali e della loro rilevanza specifica nel rischio complessivo del paziente, attraverso studi longitudinali controllati e di intervento, consentirà lo sviluppo e la validazione di metodi di valutazione del rischio individuale sempre più accurati e affidabili. Per informazioni chiamare 011 0463350 La bibliografia è disponibile presso l’Editore Trends 17 Italian Edition Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Estrazioni semplici, prevedibili e redditizie? Carlo De Bei, direttore tecnico di Odontoiatrica - Torino ha intervistato Sonia Leziy, DDS, Perio Dipl., FCDS (BC), FRCD (C) Le estrazioni sembrano essere una delle procedure più difficili che facciamo come dentisti. Molti dentisti sono a disagio a eseguire estrazioni e si appoggiano a collaboratori esterni, perché alle volte si trovano in situazioni difficili e imprevedibili. Noi tutti abbiamo sperimentato una brutta sensazione quando sentiamo “lo schiocco” di una punta della radice che si frattura e abbiamo dovuto rimuovere dell’osso per terminare l’estrazione. Queste eventualità portano a perdite di tempo e, quindi, a estrazioni non redditizie, ritardi per il programma terapeutico, stress per i nostri pazienti e per noi. Fig. 1 - Le pinze convenzionali permettono di “stappare” la bottiglia, ma non offrono un vantaggio meccanico per rimuovere il tappo. Fig. 2 - Le pinze Physics Forceps applicano il vantaggio meccanico di una leva di prima classe, in modo simile a quella di un apribottiglie. Oltre due anni fa mi è stato introdotto un concetto nuovo e rivoluzionario tramite degli utensili per estrazione, le pinze Phyisic di Golden-Misch. Le pinze di Misch sono un insieme di strumenti per l’estrazione dei denti in maniera atraumatica, che permettono un miglior risultato dal punto di vista della velocità, della sicurezza e della prevedibilità, cosa che con il nostro strumentario tradizionale difficilmente potremo avere in concomitanza. Negli ultimi due anni, ho estratto alcune centinaia di denti con questi strumenti e i risultati sono stati impressionanti. Sono in grado di estrarre denti in maniera del tutto atraumatica, prevedibile e dunque redditizia. Grazie ai principi biomeccanici applicati a questi strumenti, non ho più il timore di fratturare apici radicali e sono in grado di preservare nella maniera più assoluta il margine alveolare e nella maggior parte dei casi il setto infraradicolare, con miglioramento dell’assistenza ai pazienti. Tutto questo ha aumentato il mio livello di fiducia nelle estrazioni dei denti senza timore di complicazioni e in meno tempo. Il concetto biomeccanico delle pinze Physics è incentrato Fig. 3 - Particolare del becco e del paraurti con gommino in teflon. sul fatto che esse agiscono come una leva semplice di prima classe. Una forza è applicata con il becco sul lato linguale del dente o della radice. La seconda forza è applicata tramite il “paraurti” che si trova sulla cresta alveolare in corrispondenza della giunzione mucogengivale (Fig. 3). Le maniglie delle pinze Physics non vanno schiacciate, ma la forza ad esse applicata deve essere esclusivamente quella sufficiente a mantenere il becco a contatto del dente da estrarre. Una forza dolce e costante di rotazione è applicata attraverso un piccolo movimento del polso solo (circa 3° - 4° di forza di rotazione). Poi, una continua pressione in questa posizione per circa 15 secondi - 2 minuti. A questo punto la deformazione elastica dell’osso permette al legamento parodontale di allungarsi e successivamente di rilasciare il dente. Una volta che questo accade, il dente si innalza di circa 1-2 mm rispetto alla normale linea occlusale. DT pagina 18 18 Trends Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italian Edition legamento parodontale è simile alla deformazione dell’osso, per cui il carico costante indebolisce il legamento stesso. Così, un carico costante sul dente nel corso del tempo aumenta la dimensione dell’alveolo e diminuisce la forza del legamento. Quando, dopo qualche minuto, la deformazione ha ampliato e indebolito il legamento parodontale, la Physic Forcep può essere ruotata lentamente per qualche altro paio di gradi per 20 - 30 secondi. Questa azione contribuisce a favorire la rottura del legamento e di solito innalza il dente di pochi millimetri dall’alveolo. A questo punto il dente è scollato e pronto per essere estratto dalla sua sede utilizzando qualsiasi pinza da estrazione o pinzetta chirurgica. L’estrazione di un dente con le Physics Forceps è simile al movimento utilizzato per stappare una bottiglia oppure alla rimozione di un chiodo con un martello piuttosto che con un paio di pinze. Il manico del martello è una leva, e il becco del martello va ad agganciare il chiodo. La testa del martello è il fulcro. La forza di rotazione applicata al martello è direttamente proporzionale alla lunghezza del manico, e il chiodo viene estratto agevolmente dal legno. A differenza di un chiodo nel legno che ha lati paralleli e quindi ha maggiore attrito lungo il suo corpo, un dente è conico. Se il dente si è sollevato di pochi millimetri, significa che le fibre del legamento parodontale si sono rotte e il dente può quindi essere facilmente rimosso senza applicare ulteriore forza. DT pagina 17 Il dente è ora pronto per essere estratto dall’alveolo con una semplice pinza emostatica o con una pinza convenzionale. Quando ho visto la prima volta questi strumenti, ero molto interessata ai danni potenziali che si sarebbero potuti arrecare all’osso vestibolare. Ma appena ho appreso e applicato la tecnica corretta, mi sono resa conto che avrei potuto davvero preservare l’osso. Questo è molto importante per l’immediato posizionamento dell’impianto e, in generale, per mantenere intatta la gengiva. La ragione per cui l’osso vestibolare non viene danneggiato è perché la forza di compressione che viene applicata dal paraurti supporta, grazie alla sua voluta estensione oriz- zontale, l’osso vestibolare. Questi strumenti vanno effettivamente utilizzati come degli estrattori, ed essi non sono destinati a estrarre completamente il dente dalla sua sede. Rispettando la tecnica raccomandata, ho scoperto che anche con sottili ossa facciali, esse sono in grado di preservare efficacemente l’osso. Nel mio studio odontoiatrico, le pinze di Misch mi hanno consentito di: - effettuare estrazioni difficili velocemente, facilmente e in modo atraumatico; - estrazioni facilmente prevedibili di denti anche completamente scoronati o denti trattati endodonticamente; - in pratica eliminano la necessità di lembi chirurgici, e la perdita ossea conseguente le estrazioni; -contribuire a facilitare il posizionamento immediato di impianti o di altri restauri; - ridurre il mio stress solitamente associato alle estrazioni; - per i miei pazienti, cambiare il modo di affrontare le estrazioni! Le pinze di Misch sono state una gradita aggiunta al mio strumentario chirurgico. Essendo semplici, prevedibili e atraumatiche, sono diventate il mio strumento preferito anche per le estrazioni più difficili. Perché le Physics Forceps sono sicure? La “Deformazione Pla- stica” è un fenomeno per cui un materiale continua a cambiare forma nel corso del tempo sotto un carico costante. In un dente da estrarre, la “Deformazione Plastica” può verificarsi sull’osso e sul legamento parodontale. Stabilita la curva di deformazione delle ossa, e applicato un carico costante, nell’osso avvengono nel corso del tempo dei cambiamenti in 3 differenti momenti: la maggioranza delle alterazioni ossee si manifestano entro il primo minuto, per cui la sede della radice (alveolo) viene modificata. Maggiore è la forza che viene applicata, maggiore è la deformazione dell’alveolo. Questo processo permette al dente di uscire dalla sua sede. L’azione secondaria di deformazione si verifica nel corso del tempo e permette di deformare ulteriormente l’osso quando la forza è applicata per un periodo che va da 1 a 5 minuti. Più lungo è il tempo, maggiore è la deformazione, tuttavia, può aumentare soltanto di un 10% - 20% rispetto alla deformazione dei primi minuti. Alla fine, la terza fase della curva indica che si provoca la frattura delle ossa se il carico viene applicato per troppo tempo. Un fenomeno analogo si verifica nel legamento parodontale. Le forze meccaniche applicate provocano il movimento primario del legamento parodontale, essendo aumentato anche lo spazio. Continuando ad applicare la forza si avranno dei lievi movimenti dentali addizionali. Pertanto, lo scollamento del Perché non si provocano danni all’osso? Tutti i materiali reagiscono all’applicazione di carichi esterni in base alle loro caratteristiche di resistenza alla trazione, alla compressione e al taglio. In generale tutti i materiali sono più deboli alle forze di taglio che alle sollecitazioni di compressione. L’osso ha una buona resistenza alla compressione, è del 30% più debole alla trazione, e più debole ancora del 65% se sollecitato a forze applicate di taglio. Quando una forza di rotazione è applicata dalla Physic Forcep su un dente, lo stress sul dente e sui legamenti parodontali è un componente della forza applicata di taglio sull’osso. La forza applicata alle gengive e all’osso dall’appoggio delle Physics Forceps ha una superficie volutamente estesa, in questo modo invece dello sforzo di taglio si applicherà all’osso una semplice forza di compressione, aiutati anche dal rivestimento in teflon, per questo sull’osso non vengono trasmesse sollecitazioni di taglio. Informazioni Fig. 4 - Discesa del dente dopo il distacco del legamento parodontale. Fig. 5 - La radice intatta dopo l’avulsione. Sonia Leziy, Praticante dal 1993, Sonia Leziy ha con- seguito la laurea in odontoiatria presso la McGill University. La specializzazione in Parodontologia è stata completata presso la University of British Columbia nel 1993. La dr.ssa Leziy è membro del Royal College of Dentist del Canada, membro della ICOI e un membro della Society of British Columbia periodontists, l’Accademia canadese di parodontologia e la American Academy of periodontists. È un professore associato e docente di seduta clinica presso l’Università della British Columbia e co-tutor al multi-disciplinare studio club VIP. Ha pubblicato su estetica implantare e protocolli chirurgici, tra cui un capitolo del libro di testo multi-disciplinare Pianificazione del trattamento, pubblicato da Quintessence Publishing (2008). Richard Golden, presidente e assistente profes- sore di clinica orale e Chirurgia Maxillo-Facciale presso l’Università di Detroit Mercy Dental School. È anche un membro della facoltà per il Misch International Implant Institute. Carl E. Misch, co-presidente del consiglio di amministrazione dell’Organizzazione internazionale del Congresso di Implantologia orale, la più grande organizzazione del mondo; è anche il proprietario e direttore del Misch Implant Institute International. Dal 1984 a oggi ha formato più di 3500 dentisti provenienti da tutto il mondo. Entrambi sono consulenti per la Physic Forcep. Trends 19 Italian Edition Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Valutazione clinica dell’efficacia di un antibiotico topico nel trattamento delle pericoronariti associate a disodontiasi degli ottavi Stefano Pagano, Benedetta Tosini, Alessandro Conversini, Guido Lombardo, Potito D’Errico Università degli Studi di Perugia - Facoltà di Medicina e Chirurgia, Cattedra di Clinica Odontostomatologica. Titolare p.a.: prof. Potito D’Errico Introduzione Con il termine di “inclusione parziale o totale” si intende la mancata eruzione nella cavità orale di un elemento dentario oltre i limiti di tempo previsti per la sua fisiologica eruzione. Nel caso di inclusione dei terzi molari associata a un peculiare quadro clinico, si parla di disodontiasi dell’ottavo e pericoronarite, una patologia infiammatoria del sacco pericoronarico (Valletta et al., 2000). L’inclusione dentaria può essere determinata da: - cause derivanti dal germe dentario; - cause legate ai tessuti e organi vicini al dente; - cause di origine generale (Capozzi et al., 1987). Tra le cause derivanti dal germe dentario vengono considerate quelle situazioni in cui il germe stesso è posizionato lontano dal sito di eruzione, per cui le forze eruttive sono insufficienti rispetto al percorso necessario. Nel caso in cui ci sia la persistenza in arcata di elementi decidui oltre il periodo fisiologico di sostituzione (carenza di spazio data dalla presenza di elementi malposti o presenza di neoformazioni che impediscono la fisiologica eruzione degli elementi), si parlerà di cause legate a tessuti o organi vicini al dente in inclusione. Tra le cause di ordine generale, benché rare, rientrano tutti quei fattori ereditari, costituzionali, disturbi di crescita e di nutrizione che presentano ripercussioni sul sistema scheletrico. Le inclusioni dentarie possono determinare complicanze di natura meccanica, neurologica, infettiva e, raramente, displasica, con o senza implicazioni sistemiche. Possono determinare malposizioni con conseguenti diastemi, rotazioni o versioni dei denti vicini. In altri casi, la pressione esercitata dal dente incluso sull’elemento adiacente può determinare rizalisi dello stesso (complicanze meccaniche). Rara è la sintomatologia neurologica legata principalmente alla II o III branca del trigemino. Si può avere, infine, una infiammazione del sacco pericoronarico. La disodontiasi del terzo molare inferiore è quella di più frequente riscontro e che più frequentemente va incontro a complicanze. L’elevata frequenza di inclusione del terzo molare inferiore è data da cause meccaniche e flogistiche (Tab. 1). Cause meccaniche Cause flogistiche malposizione dell’ottavo: ottavo in posizione obliqua perforazione della mucosa gengivale e ingresso di microorganismi carenza di spazio usura sacco pericoronarico per attrito del terzo mol. contro il secondo formazione nel gubernaculum di canalicoli che permettono entrata di germi nel sacco permanenza di un cappuccio mucoso che rimane adeso o che ricopre il dente già erotto Tab. 1 - Cause di disodontiasi dell’ottavo. Per comprendere le cause meccaniche bisogna prendere in considerazione il meccanismo di eruzione del terzo molare. Esso ha origine dal gubernaculum dentis del germe del secondo molare posteriormente ad esso o da una proliferazione molto posteriore della lamina dentaria primitiva; in entrambe le circostanze il gubernaculum è posizionato obliquamente a livello dell’angolo mandibolare, con asse maggiore perpendicolare e non parallelo all’asse maggiore del secondo molare, rimanendo unito ad esso o attraverso la lamina dentaria primitiva, o attraverso il gubernaculum dentis. Il tragitto compiuto dal germe del III molare è quindi lungo e tortuoso. Le alterazioni che si possono verificare in questo momento eruttivo sono legate o a un’alterazione di questo meccanismo con un mancato allineamento del terzo molare che resta in posizione obliqua o a una carenza di spazio. Nelle cause flogistiche, invece, si ha l’ingresso di batteri nel sacco pericoronarico, in seguito a diverse condizioni: l’ingresso di residui alimentari e di germi nel sacco pericoronale, dopo che una cuspide perfora la mucosa gengivale, usura del sacco pericoronarico, causata dall’attrito della corona del terzo molare contro il secondo; formazione nel gubernaculum di canalicoli che consentono ai germi del cavo orale di raggiungere il sacco pericoronarico e permanenza di un cappuccio mucoso che rimane adeso o che ricopre il dente già erotto (Caltabiano et al., 1985). Clinicamente si riconoscono sostanzialmente due forme di pericoronarite: acute e croniche. Le forme acute si presentano sotto forma di una congestiva semplice o suppurativa (Mariani et al., 2006; Gelesko et al., 2009). La congestiva semplice è una reazione locale che differisce dalla gengivite per la concomitanza con l’eruzione e si esaurisce definitivamente con il completamento del processo eruttivo. Può essere caratterizzata da leggera dolenzia o dalla comparsa di dolore nella regione retromolare esacerbato dai movimenti masticatori; la mucosa risulta arrossata ed edematosa, con dolore di modesta entità alla pressione e occasionale fuoriuscita di siero e sangue. Generalmente, tende a guarigione spontaneamente o in seguito a terapia farmacologia, ma può evolvere nella forma suppurativa anche in assenza di sintomatologia. La pericoronite suppurativa è una forma più severa e può rappresentare l’evoluzione della precedente. È caratterizzata da dolore intenso, irradiato all’orecchio (otalgia), serramento mascellare determinato dalla contrazione antalgica del massetere e dello pterigoideo interno, con disfagia e difficoltà masticatoria. L’infezione può estendersi verso i pilastri faringei, la tonsilla e verso i fasci muscolari degli elevatori. La palpazione evidenzia fuoriuscita di materiale purulento. Può essere associata a linfoadenite satellite localizzata nella regione sottomascellare, soprattutto nell’angolo sottomandibolare. Tale sintomatologia può ridursi nell’arco di pochi giorni o persistere a lungo provocando una raccolta ascessuale sottomucosa a localizzazione diversa a seconda della posizione del dente (Gelesko et al., 2009) (Fig. 1). La pericoronite cronica è caratterizzata da una leggera dolenzia e da una linfoadenite cronica. L’evoluzione di questa forma clinica si associa spesso alla comparsa di complicanze rappresentate da: granuloma posteriore, cisti latero-coronarica, distruzione del legamento alveolo dentario, processi cariosi a carico del 7 e 8, riassorbimento radicolare, stomatite ulcero-membranosa all’emiarcata dell’ottavo, Fig. 1 - Pericoronarite acuta suppurativa. osteiti e osteoflemmoni e affollamento anteriore (Blakley et al., 2002; Bakley et al., 2007; Paju et al., 2009). Con il persistere della patologia suppurativa si possono presentare complicanze a carico del tessuti sottocutanei e sottomucosi o a carico della mucosa. Le complicanze dei tessuti sottocutanei e sottomucosi dipendono dalla topografia della raccolta ascessuale e si possono riscontrare diverse varianti cliniche: • disto-vestibolo-versione: l’ascesso sottomucoso è localizzato all’angolo della mandibola. Si presenta una tumefazione verticale parallela al massetere con trisma per contrazione antalgica dei muscoli elevatori; • disto-linguo-versione: si ha ascesso peritonsillare, sottotonsillare e del pilastro anteriore con tumefazione del velo pendulo, sintomatologia algica, disfagia e serramento; • mesio-vestibolo-versione: questa forma è caratterizzata dal cosiddetto “ascesso migrante di Chompret”, e l’Hirondel che procede dall’angolo mandibolare si manifesta nella zona dei premolari con una tumefazione rotondeggiante, fluttuante, dolente, con cute tesa e arrossata (Moss et al., 2000; Gelesko et al., 2009); • mesio-linguo-versione: in questo caso compare un ascesso del pavimento orale in regione sopraioidea; la diagnosi differenziale va posta con l’angina di Ludwig, la gengivite ulcero-membranosa o neurotrofica. Generalmente è omolaterale con comparsa di ulcerazioni gengivali. Tende a recidivare se non si interviene con l’estrazione dell’elemento dentale (De Boer et al., 1995; Gayle et al., 1999). Il trattamento della disodontiasi del terzo molare prevede l’estrazione dell’elemento o la riduzione della sintomatologia clinica e del processo infettivo che, in rapporto alla posizione dell’elemento dentale, consente la sua conservazione in arcata. In entrambe le scelte terapeutiche, il trattamento antibiotico ha sempre avuto il compito di proteggere il paziente da una batteriemia transitoria ed evitare una potenziale contaminazione batterica della ferita chirurgica (Lo Giudice et al., 2008). Nonostante siano state condotte diverse ricerche in questo ambito non vi è ancora un consenso generale sull’impiego e sulla scelta di antibiotici da utilizzare nel trattamento del- la patologia dell’ottavo (Zoccolo et al., 2004; Paju et al., 2009). Anche se gli antibiotici, infatti, assumono un ruolo di primo piano nel trattamento delle malattie infettive, lo sviluppo di ceppi antibiotico-resistenti desta una notevole preoccupazione, tale da limitarne il loro impiego solo nei casi di reale necessità e, in particolare, laddove siano presenti malattie infettive in fase attiva, mirando la terapia alle tipologie microbiche specifiche presenti nei siti da trattare. Un’ulteriore problematica concernente la terapia antibiotica è rappresentata dalla via di somministrazione del farmaco, ovvero topica o sistemica. La somministrazione antibiotica per via sistemica, in presenza di linfoadenite locoregionale, trisma ecc. è la terapia di elezione anche se può determinare, come in tutte le terapie antibiotiche per via sistemica, effetti collaterali quali reazioni di ipersensibilità, sviluppo di resistenze batteriche, intolleranza gastrointestinale. Nella somministrazione topica si riducono i rischi legati alla terapia sistemica e si dispone di livelli farmacologicamente attivi nei siti di applicazione. Per ottenere ciò è comunque necessario utilizzare formulazioni farmaceutiche che consentono un rilascio prolungato e controllato di sostanza attiva nel sito di applicazione. Per migliorare l’indice terapeutico della somministrazione topica di antibiotico è stato proposto il ricorso al rilascio prolungato e controllato di sostanza attiva. La letteratura descrive tre preparazioni di dispositivi per la somministrazione diretta di farmaci a livello gengivale: la prima forma è un dispositivo tipo film/slab/chip, il secondo sistema è basato su fibre e il terzo su somministrazione in gel/soluzione. Per i dispositivi chip, il rilascio dei farmaci è basato sull’impiego di polimeri biodegradabili naturali e sintetici che, però, presentano due svantaggi: un tempo totale di rilascio troppo breve e/o un tempo di ritenzione nel sito di applicazione inadeguato che ne impone il fissaggio con suture o adesivi. I limiti delle fibre monolitiche sono rappresentati dalla difficoltosa rimozione, una volta terminato il rilascio del farmaco, che può causare irritazione e infiammazione a carico del sito trattato. I sistemi iniettabili, quali i gel e le soluzioni filmogene, sono applicabili facilmente con siringhe ad ago smusso e mantengono la loro 20 Trends Anno VI n. 5 - Maggio 2010 efficacia per diversi giorni, rilasciando gradualmente e localmente il principio attivo. Questi dispositivi farmaceutici di rilascio consentono un doppio effetto positivo: da un lato permettono di usufruire di un’elevata efficacia, data la maggiore concentrazione di farmaco inoculata nel sito, e permettono il controllo e monitoraggio della concentrazione desiderata del principio attivo nel sito di applicazione, dall’altro consentono una riduzione degli effetti avversi (percezione di cattivo sapore, alterazione della colorazione del dente). Facendo riferimento alla validità dell’utilizzo di antibiotici topici, risulta di particolare interesse l’introduzione di una soluzione antibiotica topica contenente Piperacillina sodica e Tazobactam e da una soluzione fluida a base alcolica (alcool etilico 95% ) in cui sono disciolte due resine acriliche alla concentrazione del 12% (amminoalchilmetacrilato copolimero, ammonio metacrilato copolimero). Queste resine, solidificando, rilasciano per circa 7 giorni il principio attivo. Tale dispositivo viene generalmente indicato nel trattamento delle tasche parodontali, come ausilio nella guarigione di lesioni chirurgiche e nel trattamento delle periimplantiti. L’utilizzo di questo prodotto potrebbe presentare numerosi vantaggi in parodontologia per il controllo delle tasche, ma anche nel trattamento della disodontiasi dell’ottavo, da sola e/o in associazione all’antibiotico-terapia sistemica pre e postchirurgica in base al quadro clinico. Materiali e Metodi Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l’utilizzo e l’efficacia di una soluzione filmogena a base di Piperacillina sodica e Tazobactam sodico nelle disodontiasi dell’ottavo, complicate da pericoronarite acuta semplice. La piperacillina sodica è una penicillina semisintetica ad ampio spettro d’azione, con una spiccata efficacia sui batteri Gram- e anaerobi, caratterizzata dalla presenza di un anello beta lattamico che svolge un ruolo specifico nell’azione antibatterica. La sua azione si manifesta penetrando all’interno della cellula batterica e acilando in modo selettivo e irreversibile le proteine leganti le penicilline (PBP); tali sostanze sono enzimi essenziali della membrana microbica che hanno il compito di assicurare la sintesi del vallo batterico, struttura protettiva alla lisi osmotica, e di guidare la forma del microrganismo nella fase di crescita e moltiplicazione cellulare. Pertanto, in presenza di difetto di PBP, il microrganismo va incontro a processi di autolisi. Il Tazobactam è un inibitore delle beta-lattamasi, con un Ratio Piperacillina:Tazobactam di 8:1. Tali sostanze vengono associate alla penicillina per strutture batteriche che producono beta-lattamasi. Tali farmaci legano e inattivano le betalattamasi e permettono alle penicilline di entrare nella cellula batterica senza subire la degradazione enzimatica. Il prodotto si presenta come una soluzione fluida a base di alcool etilico (95%) nel quale sono disciolte due resine acriliche che, dopo l’applicazione, solidificano rapidamente per evaporazione dell’alcool ed assicurano un rilascio graduale e costante dei principi attivi per 7/10 giorni. In caso di non totale utilizzo del prodotto è possibile conservarlo per 4 settimane a una temperatura di 4°C mentre a temperatura ambiente la sua efficacia si riduce a 1 settimana. La sostanza è costituita da una soluzione fluida che si applica topicamente in tasche parodontali, su soluzioni di continuo della mucosa dopo terapia chirurgica muco-gengivale o in presenza di processi infiammatori gengivali o parodontali. Ha la funzione di agire come protezione della ferita permettendo così una più rapida guarigione; tende infatti a formare un film che viene ad aderire alla gengiva proteggendola Italian Edition così dall’inquinamento provocato dai residui alimentari e dai batteri comunque presenti. Il prodotto può essere applicato dall’odontoiatra all’interno delle lesioni (tasche parodontali, ferite ecc.) mediante siringa con ago smusso e ricurvo. Quando la soluzione filmogena viene applicata mediante pennellino su ferite o a protezione di suture, esplica l’azione principale proteggendo meccanicamente la ferita mediante la formazione del film insolubile che funge da barriera impedendo l’infiltrazione batterica. Sono stati osservati 42 pazienti, di cui 38 maschi e 4 femmine di età compresa tra i 22 e i 47 anni affetti da disodontiasi del III molare con pericoronarite, la cui diagnosi è stata confermata tramite visita odontostomatologica. In particolare, sono stati presi in considerazione pazienti che non avevano mai presentato episodi ascessuali a livello degli elementi interessati né linfoadenopatia locoregionale o trisma. Sono stati esclusi pazienti affetti da diabete, cardiopatie, gravidanza, allergia da principio attivo e suoi derivati. Nella prima visita, dopo la raccolta di dati anamnestici e clinici, i pazienti sono stati sottoposti a una igiene orale professionale associata a una toilette della lesione stessa. È stata valutata l’iperemia della regione pericoronale, la dolenzia spontanea o provocata e il gemizio di pus alla palpazione. Si è provveduto quindi all’applicazione topica della Piperacillina e Tazobactam all’interno dello spazio tra il cappuccio mucoso che parzialmente ricopriva il dente stesso. La manovra di posizionamento del dispositivo medico è stata eseguita senza difficoltà inserendo l’ago al di sotto del cappuccio mucoso e riempiendo lo spazio virtuale con la soluzione filmogena (Figg. 2 e 3). È stato quindi spruzzato un leggero soffio di aria al fine di facilitare l’evaporazione dell’alcool in modo da solidificare e stabilizzare la soluzione. I pazienti sono stati invitati a mantenere una corretta igiene orale. Il trattamento per ogni singolo paziente comprendeva l’applicazione della soluzione filmogena in 3 sedute distanziate di 4 giorni l’una dall’altra. Sono stati quindi rivalutati sia dopo la seconda somministrazione (dopo 8 giorni), sia alla terza somministrazione (dopo 12 giorni) sia dopo una settimana dalla terza somministrazione. In queste sedute di controllo sono stati rivalutati i parametri clinici iniziali. Risultati L’età dei pazienti varia tra 22 e 47 anni con una media di 34,5 anni. Dei 42 pazienti tutti presentavano iperemia pericoronale alla prima visita. Di questi 10 presentavano anche iperemia loco regionale; 12 presentavano iperemia associata a gemizio di pus in seguito a palpazione. Alla prima visita, inoltre, era presente, in 38 pazienti una lieve dolenzia esacerbata alla palpazione, mentre 4 di questi non lamentavano sintomatologia. La Fig. 4 mostra l’incidenza dei segni e sintomi al momento iniziale della prima visita. dei pazienti che avevano presentato gemizio di pus alla palpazione, segno presente in 10 pazienti come mostrato in Fig. 5. Fig. 5 - Variazione dei segni e dei sintomi al primo controllo. Al secondo controllo, in dodicesima giornata, si è osservata la presenza dell’iperemia in 20 pazienti, gemizio di pus in 8 pazienti e la presenza di dolenzia in 20 pazienti (Fig. 6). Fig. 6 - Segni e sintomi nei pazienti al secondo controllo. Fig. 4 - Incidenza di segni e sintomi alla prima visita. Al terzo controllo, infine, ovvero ad una settimana dalla ultima somministrazione, i pazienti con iperemia erano 4, quelli con dolenzia locale 5 e quelli nei quali si evidenziava ancora gemizio di pus alla palpazione 4 come mostrato in Fig. 7. Al primo controllo, in quarta giornata, si è osservato che su un totale di 42 pazienti, l’iperemia era presente in 24 pazienti, mentre la sintomatologia dolorosa era presente in 23 pazienti; si osservava anche una riduzione Fig. 7 - Incidenza di segni e sintomi al terzo controllo. La Fig. 8 mostra l’andamento generale dei sintomi nel nostro campione dalla prima visita al terzo controllo. Fig. 2 - Iperemia pericoronale. Fig. 8 - Riepilogo della presenza di segni e sintomi alla prima visita e nei successivi controlli. La sintomatologia algica e l’iperemia locoregionale subiscono una riduzione totale del 87,5% dalla prima visita al terzo controllo. La fuoriuscita di pus alla palpazione, invece, ha presentato un decremento del 66%. In 4 casi, per mancanza di remissione sintomatologica, si è dovuto ricorrere a terapia antibiotica a base di amoxicillina e acido clavulanico (una cpr da 1 g. ogni 12 h per 5 giorni). Fig. 3 - Applicazione della soluzione filmogena in corrispondenza della lesione. Discussioni e Conclusioni Scopo del nostro studio è stato quello di valutare se il trattamento con Piperacillina sodica e Tazobactam sodico locale può determinare un miglioramento clinico nei casi di pericoronariti da disodontiasi dell’ottavo. Come riportato in letteratura, si discute sulla necessità o meno e sui vantaggi e svantaggi dell’utilizzo di antibiotici topici rispetto a quelli Trends 21 Italian Edition sistemici. È importante innanzitutto precisare come una intensa sintomatologia dolorosa, assieme a un quadro clinico complesso, ovvero forme purulente particolarmente estese con raccolte ascessuali importanti, rappresentano indicazioni assolute alla terapia antibiotica sistemica e successiva estrazione chirurgica dell’ottavo. Nelle forme iniziali con interessamento del cappuccio mucoso, tuttavia, la somministrazione topica può apportare notevoli vantaggi in termini di risultati e di riduzione del quadro clinico. Dall’analisi dei dati raccolti risulta evidente che, in caso di sintomatologia lieve e mode- Anno VI n. 5 - Maggio 2010 rata da disodontiasi, anche se la patologia è strettamente legata alla posizione del dente non completamente erotto e influenzata dalle condizioni anatomiche che ne possono derivare, la terapia topica con Piperacillina sodica e Tazobactam sodico risulta essere efficace e può rappresentare un valido ausilio per la remissione dei sintomi. Nessuno dei pazienti sottoposti all’uso della Piperacillina e Tazobactam ha riportato casi di intolleranza e non è stato rilevato nessun tipo di effetto collaterale. 1. 2. Per contatti: Dott. Stefano Pagano - PhD via Enrico Toti, 69 06128 - Perugia Tel.: 349.4782430 E-mail: [email protected] 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. Blakey, Marciani, Hang, Philips, Offenbaker, Pabla, White, “ Periodontal pathology associated with asymptomatic third molars”, American association of oral and maxillofacial surgereons j oral maxillofac surg 60:1227-1233, 2002. Bakley, Hull, Haug, Offenbaker, Philips, White; “Changes in third molar and nonthird molar periodontal pathology over time”, American association of oral and maxillofacial surgeons j oral maxillofac surg 65:1577-1583, 2007. L. Capozzi, R. Modica, F. Gambos, P. Masi, G. Valletta, “Patologia speciale odontostomatoligica”, Uses 1987, pag. 55-71. M. Caltabiano, S. Russo, G. Messina, G. Zaborra, “Incidenza della disodontiasi dei terzi molari in patologia odontostomatologica”, Università degli studi di Catania Istituto di II Clinica Odontostomatologica, Direttore Prof. G. Pappalardo, Stomat. Medic. Anno V, n.3, 1985, pag. 267-278. 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Tra questi ultimi, l’acido etilendiaminotetracetico o più semplicemente EDTA è sicuramente quello maggiormente impiegato. È noto che l’ipoclorito di sodio (NaOCl) come irrigante canalare svolge diverse funzioni, tra queste le due più importanti sono: 1.dissolvimento del tessuto organico; 2.potente azione germicida/antibatterica. I chelanti, commercializzati in diverse forme d’impiego (pasta, liquido e gel), sono di più recente introduzione nei protocolli di disinfezione canalare. Infatti, se da un lato l’ipoclorito di sodio svolge principalmente la sua azione sulla componente organica intracanalare, è ampiamente dimostrato che non ha effetto sulla rimozione della componente inorganica. Quest’ultima, deriva principalmente dall’azione meccanica degli strumenti canalari sulla dentina radicolare con conseguente formazione dello smear layer (Sen et al. Int Endod J, 1995). Lo smear layer è uno strato amorfo di materiale organico e inorganico (trucioli di dentina e predentina, frammenti di polpa, processi odontoblastici, residui degli irriganti impiegati, batteri ecc.) dello spessore di 1-5 micron che “tappezza” le pareti del lume canalare. Tra gli irriganti comunemente impiegati per la rimozione del fango dentinale, l’EDTA sembra oggi quello più efficace (Garberoglio et al. Oral Surg Oral Med Oral Pathol, 1994; Liolios et Fig. 5 - Rx pre-operatoria di 24 con carie profonda. Fig. 6 - Rx intra-operatoria con coni di guttaperca. Fig. 7 - Rx post-operatoria con otturazione canalare completata. Fig. 1 - Rx pre-operatoria di 34-35 dove si evidenzia ampia lesione osteolitica periapicale al 35. Fig. 2 - Rx post-operatoria. al. Int Endod J, 1997; Berutti et al. JOE, 1997) venendo impiegato in concentrazioni che variano dal 10% al 17%. Negli ultimi anni gli irriganti e le procedure atte alla rimozione dello smear layer sono stati oggetto di numerosi studi. I dati riportati in letteratura ancor oggi non sono concordi nell’affermare che lo smear layer debba essere rimosso. Di certo, però, è ampiamente dimostrato che la sua rimozione permette di ottenere una riduzione della microflora batterica e delle relative tossine riducendo così la possibilità di sopravvivenza e riproduzione dei batteri; inoltre, incrementa la capacità di sigillo canalare e, in caso di medicazione intermedia, permette al medicamento di agire più in profondità nei tubuli dentinali migliorandone l’efficacia. Il primo impiego dell’EDTA risale al 1957 quando Nygaard-Østby (Odontol Tidskr, 1957) ne suggeriva l’impiego nella strumentazione dei canali calcificati sfruttando l’azione chimica dell’EDTA che, legando gli ioni calcio, rende la dentina più aggredibile. In commercio esistono diversi prodotti contenenti EDTA in associazione con altri componenti (perossido di urea, perossido di carbamide, disinfettanti e tensioattivi). L’ultima formulazione sotto forma di gel è stata messa in commercio da poco: EDTA gel 17% e benzalconio cloruro 0,5%. L’EDTA al 17% in gel permette un più semplice impiego clinico rispetto ad analoghi prodotti liquidi. Le caratteristiche che contraddistinguono il gel di EDTA al 17% sono: 1.alta capacità lubrificante con agevolazione della strumentazione meccanica; 2.maggiore capacità del gel di trattenere in sospensione i detriti prodotti dall’azione meccanica degli strumenti; 3.maggior facilità di posizionamento. Per quanto riguarda l’azione disinfettante il benzalconio cloruro è un noto antisettico attivo principalmente contro batteri gram positivi, alcuni ceppi virali, protozoi e funghi. La sua attività è incrementata dalla presenza di EDTA ed è ottimale nell’intervallo di pH compreso fra 4 e 10 (il pH del prodotto è 8 collocandosi perfettamente nel range di attività). Un’altra importante funzione del benzalconio cloruro è quella di abbassare la tensione superficiale favorendone la penetrazione e l’azione detergente. Infine, la completa assenza di perossidi (perossido di carbamide e perossido di idrogeno) risulta vantaggiosa per due motivi principali: 1.permette di sfruttare appieno l’azione chimica dell’EDTA esaltandone le sue capacità chelanti e consentendo, in associazione all’ipoclorito di sodio al 5%, una detersione ottimale (Bystrom et al. Int Endod J, 1985); 2.l’assenza di perossidi nella matrice collagenica e nei tubuli dentinali ne riduce la presenza di ossigeno che sappiamo può interferire con l’infiltrazione della resina nella dentina condizionata o inibirne la polimerizzazione con un meccanismo mediato Fig. 3 - Rx di controllo a distanza di un anno con miglioramento della lesione endodontica e completamento della fase protesica. da radicali liberi (Morris et al. JOE, 2001). Una precisazione circa i tempi di contatto dell’EDTA con la dentina canalare. Molti lavori riportano come l’azione dell’EDTA, per periodi troppo lunghi, possa determinare una erosione della dentina peritubulare con conseguente alterazione delle caratteristiche fisiche dentinali. Dalla letteratura scientifica non si evince un tempo ideale d’azione, e quindi molti Autori suggeriscono tempi di contatto EDTA-dentina compresi tra 1 e 5 minuti, a seconda della concentrazione dell’EDTA. Inoltre l’EDTA gel 17% può essere utilizzato anche durante le procedure di restauro degli elementi dentali con perni endocanalari in fibra. I detriti inorganici che si formano sulle pareti canalari dopo la preparazione del canale, in previsione della cementazione dei perni, pos- Fig. 4 - Rx di controllo a 18 mesi con guarigione quasi completata. sono essere rimossi con EDTA 17% gel al fine di consentire un migliore condizionamento del canale radicolare e quindi una migliore penetrazione del materiale composito impiegato nella loro cementazione. Conclusioni Il corretto protocollo d’impiego di due soli irriganti canalari, come l’ipoclorito di sodio e l’EDTA, associato a una corretta strumentazione canalare e una conoscenza dell’anatomia endodontica permettono al clinico di ottenere un’adeguata detersione del sistema dei canali radicolari migliorando la prognosi delle terapie endodontiche. Quindi, visto la facilità d’impiego del prodotto in gel e la sua efficacia clinica, riteniamo che l’EDTA 17% gel dovrebbe essere inserito a pieno titolo in un protocollo d’irrigazione canalare insieme all’ipoclorito di sodio al 5%. Roberto Fornara si è laureato con Lode in Odontoiatria e Protesi Dentaria nel 1995 presso l’Università di Pavia. Dal 1995 al 2002 ha collaborato attivamente con un gruppo di studio pubblicando diversi lavori scientifici sui biomateriali in odontoiatria. Dal 2008 fa parte del comitato di redazione della rivista Il Gionale di Endodonzia. Relatore a corsi e congressi nazionali, ha collaborato dal 1997 fino al 2007 con il dottor Carlo Mangano presso lo studio di Gravedona, collabora dal 2003 con il dottor Fabio Gorni nello studio di Milano. Esercita la libera professione presso il suo studio di Magenta (MI). Trends 23 Italian Edition Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Trattamento estetico mediante ponti e corone nei settori anteriori Christopher G. Hüskens Il trattamento estetico di più elementi danneggiati (ovvero con perdita di struttura dentale superiore al 50%) mediante ponti e corone nei settori anteriori richiede materiali estetici e perni per migliorare la ritenzione del moncone ricostruito. I sistemi con perni ceramici o rinforzati con fibre di vetro rappresentano il primo passaggio per la creazione di una ritenzione corretta per il successivo build-up e per la relativa corona in ceramica integrale. La questione riguardo a quale tipo di perno sia da preferire – in ceramica o rinforzato con fibre – è oggetto di controversia in letteratura. I perni rinforzati con fibre di vetro hanno l’evidente vantaggio di assicurare una miglior distribuzione delle forze nella struttura dentale residua grazie al loro modulo di elasticità simile a quello della dentina. La cementazione adesiva del perno alla dentina trattata endodonticamente dovrebbe aumentare la ritenzione del moncone e migliorare la distribuzione delle forze durante il carico, evitando così il rischio di frattura radicolare (Freedman et al. 2008). Da un punto di vista puramente matematico, se si utilizzano meno materiali diversi per la cementazione adesiva, ci saranno meno interfacce varianti. Di conseguenza, durante il restauro della radice mediante perno, si formeranno meno punti deboli. L’obiettivo del caso clinico qui documentato era quello di eseguire tutte le fasi del trattamento con un solo sistema adesivo. Il perno è stato quindi cementato usando ParaCore e ParaBond – un adesivo a polimerizzazione chimica. Il build-up del moncone è stato cementato usando solo ParaCore – le superfici di contatto possono essere condizionate con l’adesivo durante la preparazione del canale radicolare. Anche la corona è stata cementata con ParaCore e ParaBond. La forza adesiva e la resistenza alla flessione (in questo il composito risulta ideale) tra il dente, ParaCore, il perno e il materiale per la corona dovrebbero raggiungere valori ottimali. Le prove di laboratorio eseguite da Millar et al. (2008) hanno dimostrato la validità della teoria alla base del sistema ParaCore. I test di penetrazione del colore hanno messo in evidenza l’eccellente sigillo e l’ottimale cementazione del margine. Questo ha indicato un’adesione più efficace rispetto agli altri sistemi testati in questo studio. Di conseguenza, questo prova le eccellenti caratteristiche di ParaCore per le aree di applicazione richieste, quali la cementazione del perno, il build-up del moncone e la sua rifinitura, e infine la cementazione del restauro. L’uso dello stesso materiale per tutte e tre le indicazioni produce il desiderato “interfaccia adesivo del monoblocco”. La procedura clinica della preparazione del canale, l’adattamento del perno e la cementazione ecc. non differi- scono dagli altri sistemi di perni. Il trattamento con un unico materiale per tutte e tre le indicazioni permette di eseguire una procedura in tempi rapidi e con un risparmio economico. La massima stabilità si ottiene grazie alla “interfaccia adesiva del monoblocco” che ne risulta. Nel caso clinico qui presentato viene illustrata la procedura step by step. Caso clinico A seguito di un trauma a carico del dente 21 durante il perio- do dell’adolescenza, il paziente era già stato sottoposto a diversi trattamenti prima di presentarsi in studio con un trauma su una corona su perno moncone (Fig. 2). Sulla radiografia non erano visibili linee di frattura, ma vi era una lieve deviazione del canale radicolare preparato per ricevere il perno (Fig. 3). Questa deviazione era stata incorporata quando era stato applicato il nuovo perno (Fig. 4). DT pagina 26 24 Trends Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italian Edition Fig. 1 - ParaCore Automix 5 ml IntroKit Fig. 2 - Situazione preoperatoria: trauma con perdita di ancoraggio della corona su perno moncone (elemento 21). Fig. 3 - Situazione preoperatoria. Fig. 4 - Radiografia con build-up ParaCore. Fig. 5 - Scelta del colore. Fig. 6 - Impronta preliminare con AFFINIS putty super soft per la corona provvisoria. Fig. 7 - Separazione della vecchia corona in metallo-ceramica mediante Speedster S6 cross cut tapered fissure. Fig. 8 - Strumento ausiliario per rimuovere la corona (Aesculap crown remover lever). Fig. 9 - Vecchio perno in metallo senza ritenzione. Fig. 10 - Svitamento del vecchio perno in metallo. Fig. 11 - Rimozione del vecchio perno in metallo. Fig. 12 - Dente 21 senza restauro. Fig. 13 - Preparazione del canale radicolare con frese ParaPost Drill con sequenza di dimensioni crescente. Fig. 14 - Radicolare preparato. Fig. 15 - Misurazione della profondità; la profondità può aumentare di diversi millimetri. Fig. 16 - Prova del perno ParaPost Taper Lux selezionato. Fig. 17 - Accorciamento del perno mediante disco diamantato DIATECH 918D-190-0.25 Fig. 18 - Perno ParaPost Taper Lux accorciato. Fig. 19 - Pulizia e asciugatura del canale radicolare. Fig. 20 - Applicazione del condizionatore senza risciacquo (NRC) - 30 secondi. Fig. 21 - Rimozione del NRC in eccesso dal canale mediante una punta di carta. Fig. 22 - Asciugatura con un lieve getto d’aria per 2 secondi. Fig. 23 - Rapporto di miscelazione 1:1 dell’adesivo A+B con applicazione diretta nel canale radicolare e sulle superfici di contatto - 30 secondi. Fig. 24 - Rimozione dell’adesivo in eccesso dal canale mediante una punta di carta. Fig. 25 - Asciugatura con un lieve getto d’aria per 2 secondi. Fig. 26 - Applicazione di ParaCore direttamente nel canale mediante Root Canal Tip. Fig. 27 - Posizionamento del perno. Fig. 28 - Fotopolimerizzazione per accelerare il processo di polimerizzazione. Trends 25 Italian Edition Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Fig. 29 - Rimozione dell’anello del codice colore. Fig. 30 - Il perno in posizione. Fig. 31 - Build-up del moncone a mano libera. Fig. 32 - Rifinitura dei contorni mediante una spatola. Fig. 33 - Processo di polimerizzazione accelerato mediante una lampada fotopolimerizzatrice per permettere la successiva preparazione immediata. Fig. 34 - Preparazione iniziale del build-up del moncone. Fig. 35 - Applicazione di CoolTemp Natural nell’impronta preliminare. Fig. 36 - Riposizionamento dell’impronta preliminare nel cavo orale del paziente. Fig. 37 - Realizzazione della corona provvisoria. Fig. 38 - Preparazione della corona provvisoria mediante manipolo e fresa. Fig. 39 - I 2/3 della corona provvisoria vengono riempiti con TempoSIL 2. Fig. 40 - Cementazione della corona provvisoria. Fig. 41 - La corona provvisoria mantiene la sua funzione. Fig. 42 - Facile rimozione della corona provvisoria durante la seconda seduta. Fig. 43 - Preparazione del moncone per l’impronta finale. Fig. 44 - Dente 21 completamente preparato. Fig. 45 - Filo retrattore posizionato nel solco. Fig. 46 - Applicazione del materiale AFFINIS PRECIOUS light body mediante siringa. Fig. 47 - Impronta intraorale con AFFINIS heavy body come materiale per il portaimpronta. Fig. 48 - Impronta a doppia miscelazione. Fig. 49 - Applicazione di Jet Blu Bite sulla dentizione inferiore per la registrazione del morso. Fig. 50 - Sezione della registrazione del morso. Fig. 51 - Ribasatura della corona provvisoria con CoolTemp Natural. Fig. 52 - Applicazione della corona provvisoria sul moncone per la ribasatura. Fig. 53 - I 2/3 della corona provvisoria vengono riempiti con TempoSIL 2 dentina. Fig. 54 - Corona provvisoria cementata con cemento in eccesso. Fig. 55 - Il materiale in eccesso viene facilmente rimosso mediante uno scaler. Fig. 56 - Applicazione corona provvisoria. 26 Trends Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italian Edition Fig. 57 - Facile rimozione della corona provvisoria senza lasciare nessun residuo significativo sul moncone. Fig. 58 - Pulizia del moncone. Fig. 59 - Silanizzazione della corona in ceramica secondo le istruzioni del produttore. Fig. 60 - Applicazione del NRC - 30 secondi. Fig. 61 - Asciugatura con un lieve getto d’aria per 2 secondi. Fig. 62 - Rapporto di miscelazione 1:1 dell’adesivo A+B con applicazione diretta nel canale radicolare e sulle superfici di contatto - 30 secondi. Fig. 63 - Asciugatura con un lieve getto d’aria per 2 secondi. Fig. 64 - Accorciamento del Root Canal Oral Tip mediante forbici per ridurre la forza di estrusione. Fig. 65 - Riempimento diretto del restauro con ParaCore dentina. Fig. 66 - Posizionamento della corona. Fig. 67 - L’eccesso di ParaCore viene eliminato facilmente durante la fase gel. Fig. 68 - Controllo dell’occlusione. Fig. 69 - La corona viene modificata a causa del bruxismo notturno del paziente. Fig. 70 - Restauro definitivo in situ. Fig. 71 - Restauro definitivo in situ. DT I BIORIVITALIZZANTI E I BIORISTRUTTURANTI Autori: Ezio Costa Alessio Redaelli In questo DVD verranno illustrate: modalità di utilizzo, profondità e zone di iniezione e le tecniche per avere i migliori risultati. Per la parte pratica, questo volume dà la possibilità di valutare anamnesi, analisi facciale e piano di trattamento di quattro pazienti. Seguirà, per ognuno dei casi, la dimostrazione accurata di ogni fase terapeutica con immagini video. L’intenzione è quella di dare un facile supporto pratico e consultativo. DURATA: 80 minuti ca. I FILLER + LA TOSSINA BOTULINICA + I BIORIVITALIZZANTI E I BIORISTRUTTURANTI 80,00 Euro cad. 216,00 Euro IVA E SPESE DI SPEDIZIONE ESCLUSE IVA E SPESE DI SPEDIZIONE ESCLUSE Per ordini e info: 011 0463350 / 011 19715665 / www.tueor.com Per contatti: Dr. med. dent. Christoph G. Hüskens Herrenwiese 3 9306 Freidorf / TG, Svizzera Tel.: 071.450 06 70 Fax: 071.450 06 72 E-mail: [email protected] www.hueskens.ch pagina 23 Dopo la scelta del colore (Fig. 5) e l’impronta preliminare (Fig. 6), la vecchia corona con la struttura in metallo e il perno in metallo, che si era allentato all’interno del canale radicolare, sono stati rimossi (Figg. 7-12). Il canale radicolare è stato preparato con le frese ParaPost Drill con sequenza di dimensioni crescente (Figg. 13, 14). In questo caso, la lunghezza del FiberLux selezionato doveva essere ridotta (Figg. 16-18). Una volta completata la preparazione, il canale radicolare è stato pulito (Fig. 19) ed è stato applicato l’adesivo ParaBond nel canale radicolare e su altre superfici da restaurare (Figg. 20-25). Il condizionamento simultaneo delle superfici elimina la necessità di riapplicazione dell’adesivo durante il build-up. L’uso della diga di gomma, che è di routine nella pratica quotidiana, in questa situazione clinica non è risultato necessario. Per l’applicazione diretta nel canale radicolare è possibile utilizzare il Root Canal Tip di ParaCore (Fig. 26). Una volta posizionato il perno ParaPost Taper Lux nel canale radicolare (Fig. 27), è stato fissato in posizione mediante fotopolimerizzazione (Fig. 28). Il build-up del moncone è stato preparato con tecnica a mano libera e completato con ulteriori fasi di polimerizzazione (Figg. 29-34). Suggerimento clinico: la conservazione in frigorifero del materiale ne allunga il tempo di lavorazione, il che può essere particolarmente pratico in estate. Dopo la preparazione iniziale, è stata realizzata una corona provvisoria con CoolTemp Natural (Figg. 35-38) e cementata con TempoSIL 2 (Figg. 39-41). La corona provvisoria è stata facilmente rimossa durante il secondo appuntamento (Fig. 42) a cui ha fatto seguito la finalizzazione della preparazione (Figg. 43, 44). È stata rilevata un’impronta monofase con AFFINIS PRECIUOS light per la riproduzione dei minimi dettagli e AFFINIS Heavy Body come materiale per il portaimpronta. Entrambi sono siliconi per addizione (Figg. 45-48). Dopo la preparazione della registrazione del morso (Figg. 49, 50), la corona provvisoria diretta e stata ribasata (Figg. 51, 52) e ricementata con TempoSIL 2 (Figg. 53-56). Dopo aver completato le fasi della preparazione (Figg. 57-59), la corona in ceramica integrale realizzata in laboratorio è stata cementata con tecnica adesiva con ParaBond/ParaCore System (Figg. 60-66). Per la cementazione, sono disponibili due tinta, bianco e dentina. I vantaggi di questi prodotto diventano particolarmente evidenti in caso di corone in ceramica integrale per anteriori, in quanto assicura la perfetta integrazione del colore nella dentizione. Dopo l’adattamento della corona, il residuo in eccesso è stato rimosso durante la fase gel di polimerizzazione del materiale (Fig. 67). Una volta che il cemento è completamente polimerizzato, il materiale in eccesso può essere facilmente rimosso con uno scaler. Dopo aver verificato l’occlusione, il trattamento è stato completato e il paziente ha lasciato lo studio con il nuovo restauro (Figg. 68-71). Trends Italian Edition Un programma pratico-sperimentale per migliorare la salute orale dei pazienti Motivare i propri pazienti a migliorare la propria igiene orale può essere a volte difficile. Un recente programma pratico ha mostrato incoraggianti risultati fornendo loro uno spazzolino elettrico oscillante-rotante. Studi clinici e vita quotidiana Il professionista dentale ha in genere familiarità con gli studi clinici e le evidenze cliniche, ma a volte potrebbero sorgere dubbi circa l’attuazione pratica nella vita quotidiana. Quanto i risultati ottenuti in uno studio clinico, sotto condizioni controllate, sono riapplicabili nella “vita reale”? Il programma Healthy Smile Il programma Healthy Smile di P&G è nato con lo scopo di aiutare i dentisti, non solo a partecipare in prima persona a un programma praticosperimentale, ma a valutarne in modo diretto i benefici sui pazienti. I dentisti coinvolti sono stati invitati a selezionare pazienti che avrebbero potuto trarre beneficio dall’utilizzo di uno spazzolino elettrico oscillante-rotante Oral-B. I pazienti dovevano essere maggiorenni con almeno 20 denti naturali ed essere soggetti a una formazione media di placca. “I dentisti coinvolti nel programma hanno osservato un miglioramento della salute gengivale nel 94% dei propri pazienti”. Convincere i pazienti a lavare i denti più accuratamente e più frequentemente sembra essere un compito non facile, mentre il feedback dei dentisti a questo proposito è stato decisamente incoraggiante nell’ambito del programma P&G. Il programma Healthy Smile ha permesso ai dentisti di osservare un miglioramento della salute gengivale nel 94% dei propri pazienti. Come spesso accade nella vita, avendo provato in prma persona lo spazzolino elettrico e avendone osservato i benefi- ci, il 97% dei dentisti coinvolti ha dichiarato di volerlo raccomandare in futuro ai propri pazienti. Chiaramente, avendo potuto osservare in modo diretto il miglioramento nella salute orale dei propri pazienti, i dentisti si sono mostrati più propensi a raccomandarlo. “Il 94% dei pazienti ha ammesso che lo spazzolino oscillante-rotante aiuta a migliorare la propria tecnica di spazzolamento”. Il feedback dei pazienti Il programma P&G Healthy Smile è partito da più di un anno in Italia e i risultati sono impressionanti. I dentisti italiani coinvolti sono stati in totale di 1879, coinvolgendo a loro volta più di 5000 pazienti. Fino ad oggi i risultati ottenuti mostrano che una volta provato lo spazzolino elettrico, la grande maggioranza dei pazienti non vuole più abbandonarlo. Il 94% dei pazienti ha dichiarato inoltre che lo spazzolino oscillante-rotante li ha aiutati a migliorare la propria tecnica di spazzolamento e che non torneranno a utilizzare lo spazzolino manuale. Migliorando la tecnica di spazzolamento, l’utilizzo dello spazzolino elettrico dovrebbe conseguentemente aumentare anche la motivazione dei pazienti, il che si traduce in uno spazzolamento più efficace dei denti e una maggiore rimozione di placca. “Il 97% dei dentisti coinvolti raccomanderà lo spazzolino oscillante-rotante ai propri pazienti”. I vantaggi a lungo termine Il valore di questo programma è evidente, confermando i bene- fici dello spazzolino oscillanterotante sulla salute gengivale evidenziati negli studi clinici, nella vita reale e coinvolgendo le persone nella loro routine quotidiana. I risultati ottenuti, senza dubbio, suggeriscono che i professionisti dentali dovrebbero raccomandare l’uso dello spazzolino elettrico oscillante-rotante a tutti i propri pazienti per la loro igiene orale quotidiana. Da questo tipo di programma pratico-sperimentale trarranno beneficio sia i professionisti dentali che i pazienti stessi. Per quanto riguarda i professionisti, il miglioramento della salute orale dei pazienti sarà sicuramente una grande soddisfazione, specialmente dopo anni di tentativi. Per quanto riguarda i pazienti, invece, non solo trarranno beneficio da una migliore salute orale, ma si sentiranno anche privilegiati per esser stati invitati a partecipare dal proprio dentista a una “ricerca sulla vita reale”. 28 Medicina alternativa Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italian Edition Gli aghi possono apportare sollievo a pazienti odontoiatrici sofferenti d’ansia Franco Tosco Fare il Dentista è un’impresa Lipsia, Germania. Usare l’agopuntura può aiutare i dentisti a curare i pazienti ansiosi: lo suggerisce una nuova ricerca dalla Danimarca e Regno Unito. In uno studio, pubblicato dal gruppo del British Medical Journal a fine di marzo, gli scienziati delle Università di Copenaghen e Sheffield hanno rilevato che utilizzando due specifici punti dell’agopuntura sull’apice del capo, si diminuisce la valutazione media di BAI (Back Anxiety Inventory) in pazienti adulti con punteggi oltre la metà. Il punteggio BAI è un questionario a scelta multipla con 21 domande, usato dai medici per misurare la gravità d’ansia di un paziente. I pazienti vengono suddivisi tra coloro che soffrono di forma ansiosa leggera, moderata o grave. Gli autori di questo nuovo studio hanno basato le loro conclusioni su 16 donne e 4 uomini tratti da 8 gruppi di studi medici del Regno Unito. Tutti intorno ai quarant’anni, avevano affrontato – come afferma il documento – il problema nell’arco di età compreso tra i 2 e i 30 anni. L’agopuntura è stata effettuata dagli stessi dentisti membri della British Dental Acupuncture Society. Secondo studi più recenti, fino a un terzo di tutti i pazienti dentali nei paesi industrializzati soffre di qualche forma di ansia da dentista. Uno su dieci ha talmente paura dei dentisti che cessa del tutto qualsiasi trattamento odontoiatrico. Gli autori dello studio dicono che si sono fatti molti tentativi per risolvere il problema, compresi l’uso di sedativi, tecniche di relax e ipnosi. Ma, pur rivelandosi utili, tali trattamenti spesso richiedono notevole dispiego di tempo e competenze psicoterapeutiche. Avvertono, poi, che occorrono ulteriori e più articolate ricerche per confermare il valore dell’agopuntura in tal genere di casi, afferman- do tuttavia che possono in ogni caso offrire un metodo semplice e poco costoso ad altre possibilità di trattamento. Daniel Zimmermann, DTI L’odontofobia trattata mediante agopuntura È noto che una percentuale di pazienti presenta un’ansia nei confronti delle cure odontoiatriche, che va da lieve a elevata e, in alcuni casi, si manifesta addirittura con odontofobia. Fare il Dentista è un’impresa “La professione odontoiatrica è complessa, sia in se stessa sia per l’attuale periodo storico in cui si deve esprimere”. Questo testo suggerisce indicazioni essenziali di gestione dello Studio odontoiatrico, per chi voglia intraprendere questa attività e per chi intenda riorganizzarla. IN USCITA A GIUGNO prevendita 45,00 Euro anziché 60,00 Euro OFFERTA LIMITATA AL MESE DI MAGGIO Per prenotazioni e info: 011 0463350 / 011 19715665 / www.tueor.com Nella pratica clinica dell’agopuntura è frequente trattare per altri disturbi i pazienti che riferiscono, oltre alla netta riduzione dei sintomi, un benessere psicofisico che si traduce in differenti sensazioni: distensione, rilassamento, tranquillità, sonnolenza. Questa osservazione è un importante indice dell’azione complessa dell’agopuntura. L’applicazione degli aghi induce una serie di reazioni da parte dell’organismo che non si limita alla riduzione dei sintomi lamentati dal paziente, ma si traduce in un’azione generale di riequilibrio delle funzioni fisiche e psichiche. Partendo da questo presupposto, possiamo immaginare quanto sia efficace l’agopuntura quando venga applicata in modo specifico nei casi di ansia. Ulteriore fattore di successo è l’individualizzazione della terapia, quando è possibile; infatti, per essere efficace dovrebbe essere prescritta secondo le risultanze di una approfondita visita prima del trattamento, dalla quale scaturiscono gli elementi essenziali per una corretta diagnosi secondo la medicina tradizionale cinese e, quindi, una successiva prescrizione di punti da trattare specifici per quel paziente. Esistono anche dei trattamenti standard di agopuntura per l’ansia, applicati soprattutto da chi pratica l’agopuntura secondo la teoria moderna e occidentale. Anche questa metodica dà risultati interessanti, e soprattutto consentirebbe agli odontoiatri l’acquisizione più veloce di una tecnica terapeutica a loro non proprio familiare. Un’altra applicazione utile in caso di ansia da cure odontoiatriche è l’auricoloterapia che consente, tramite l’infissione di 2/3 piccolissimi aghi per agopuntura nel padiglione auricolare, di ottenere in quindici minuti una discreta sedazione del paziente. I vantaggi dell’approccio al paziente emotivo con agopuntura sono diversi: riduzione o eliminazione degli psicofarmaci, costo dell’attrezzatura per il dentista molto esigua (una confezione di aghi per agopuntura costa come una confezione di aghi per anestesia), risultati incoraggianti. Sarebbe interessante poter valutare l’idea di avere a disposizione un consulente che, come l’ortodontista o il parodontologo o altri collaboratori, si occupi delle varie applicazioni dell’agopuntura in odontoiatria. Non tutti i pazienti possono essere sottoposti a sedute di agopuntura, pertanto un colloquio pretrattamento riduce la possibilità di effetti avversi. In linea generale, non si devono sottoporre a sedute di agopuntura le donne in gravidanza, i pazienti defedati, i bambini. La casistica dei pazienti trattati per ansia nei confronti delle prestazioni odontoiatriche e per odontofobia non è elevata, ma sono diverse migliaia i pazienti affetti da ansia trattati in Cina. Paolo Visalli [email protected] News Internazionali 29 Italian Edition Anno VI n. 5 - Maggio 2010 L’amianto può essere dannoso anche per gli stessi dentisti New York, Usa / Lipsia, Germania: Secondo il sito statunitense Asbestos.net, i dentisti dovrebbero essere più consapevoli dei pericoli derivanti dall’amianto. In conseguenza delle cure che vi vengono effettuate, negli studi si riscontrano Limitato l’accesso ai farmaci Tucson, USA: Gli studi dentistici che utilizzano prodotti farmaceutici si sono posti il problema del rischio dell’abuso di farmaci, ma gli odontoiatri possono intervenire per contribuire a ridurre l’uso illegale di sostanze, come riferito da un articolo su Anesthesia Progress (2009, 56:112-113). Il dottor Joel M. Weaver scrive che i dentisti che ripongono troppa fiducia nei loro dipendenti rendono vulnerabili se stessi e il proprio lavoro a coloro che abusano di sostanze controllate. I dentisti che, invece, regolamentano l’accesso e la distribuzione di farmaci proteggono di più la loro pratica, i loro pazienti, i dipendenti e anche la reputazione. Visto che è sempre più facile attaccare le cose che sono già state fatte, operare alcune modifiche alle politiche di “drug-access” potrebbe essere una buona cosa, dice il dottor Weaver. “Anche se il cambiamento è difficile e, di solito, incontra sempre una certa resistenza, il professionista attento, che riesce a fare un passo indietro e a osservare le debolezze (potenzialmente fatali) nella propria pratica quotidiana, avrà molte meno probabilità di soccombere a problematiche più serie”, scrive il dottor Weaver. “Alcuni ospedali accreditati hanno stabilito già delle regole severe per evitare il furto di farmaci, ma gli studi privati non accreditati, senza obbligo di controllo, sono estremamente vulnerabili alla sottrazione di farmaci e all’inganno”. Assumendosi la responsabilità esclusiva dell’uso di siringhe contenenti sostanze controllate, ad esempio, i dentisti possono ridurre la possibilità di uso di droghe illegali o di dosaggi sbagliati. “È importante fare affidamento solo sui professionisti autorizzati a gestire i farmaci – dice il dottor Weaver – come medici, dentisti, infermieri e farmacisti”. Gli altri dipendenti, che ricevono solo una formazione professionale, può essere più probabile che commettano errori su dosaggi e concentrazioni di farmaci. “Chi dovrebbe, dunque, avere accesso alle sostanze controllate negli studi odontoiatrici? La risposta è semplice e ragionevole: solo i professionisti abilitati”, dice. Robin Goodman, DTA spesso alte concentrazioni di fibre microscopiche che possono penetrare nei polmoni e causare il mesotelioma, rara forma di cancro inoperabile che si sviluppa dal rivestimento di protezione degli organi interni del corpo. A causa di tale patologia muoiono ogni anno 20.000 persone nel mondo. L’elevata esposizione all’amianto è un fatto comune nei mestieri come l’edilizia, in cui c’è l rischio di inalazione da polveri cancerogene e da fibre dall’intonaco e da altri prodotti contenenti amianto. In Odontoiatria, i minerali sono spesso usati per il rivestimento di cilindri per fusione o fili interdentali. I dentisti sono a rischio poiché di solito lavorano confinati in stanze ridotte e non prendono precauzioni contro l’inalazione delle fibre. Recenti studi hanno riscontrato che, con il decorso del tempo, un’esposizione giornaliera di amianto, anche a bassi livelli, in uno spazio chiuso e in condizioni di scarsa ventilazione, potrebbe causare lesioni alla pleura. Il sito web indica che i sintomi del tumore di solito non appaiono evidenti per 20-50 anni. Si consiglia ai dentisti che pensano di essere stati esposti all’amianto di monitorare attentamente la loro salute e di consultarsi col loro medico. Daniel Zimmermann, DTI 30 News Internazionali Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italian Edition Basilare il ruolo del dentista nel rilevare i sintomi della respirazione con la bocca NEW YORK, USA / Leipzig, Germania: i problemi medici e dentali associati alla respirazione con la bocca spesso passano inosservati da parte dei professionisti della salute, così come suggerisce un nuovo studio dagli Stati Uniti. Le problematiche, che sono causate da anomalie del tratto respiratorio superiore, si verificano di solito in primavera, quando molte persone soffrono di allergie stagionali e al polline. I dentisti sono invitati a verificare periodicamente i sintomi della respirazione con la bocca e le tonsille gonfie, soprattutto nei bambini intorno ai 5 anni di età, consiglia l’autore. Se non trattata, la respirazione con la bocca può causare una vasta gamma di problemi medici come la scarsa concentrazione di ossigeno nel sangue, la pressione alta o le apnee not- turne. Inoltre, è stato trovato che sia responsabile della crescita abnorme del volto, in primo luogo nella forma della mascella superiore e inferiore dei bambini, portando addirittura alla “Long Face Syndrome” [aumento della dimensione verticale del mascel- lare superiore, NdR], a “gummy smiles” [denti notevolmente o moderatamente “coperti” dalla gengiva, NdR] o altro tipo di malocclusioni. Inoltre, le cattive abitudini del sonno, che risultano dalla condizione, possono influenzare negativamente la crescita e il rendimento scolastico. I dentisti possono essere i primi a individuare i sintomi della respirazione con la bocca, in quanto solitamente chiedono ai loro pazienti di tornare ogni sei mesi, il che significa che alcune persone vedono il loro dentista più spesso di quanto non vedano il proprio medico. Il trattamento per la respirazione con la bocca può essere vantaggioso per migliorare le condizioni sanitarie e sociali dei bambini, se presi in tempo. Tonsille gonfie e adenoidi possono essere rimosse chirurgicamente da un esperto otorinolaringoiatra e i dentisti possono utilizzare gli apparecchi di espansione per contribuire ad allargare i seni nasali e aprire i passaggi delle vie aeree nasali se la faccia e la bocca sono strette. Daniel Zimmermann, DTI Denti da latte: nel Dna quando cresceranno C`è un gene dietro il dentino da latte. È caccia grossa al corredo genetico che fa crescere o blocca i denti nei primissimi anni di vita e presto, secondo uno studio pubblicato su PLoS genetics, si potrà dare un nome ai tantissimi geni coinvolti nelle dentizione dei neonati, sulle cui tracce si sono messi i ricercatori dell’Imperial College di Londra. A partire da quel pezzo di Dna che predice la necessità dell’apparecchio ortodontico da adulti. Una delle varianti genetiche individuate dai ricercatori, infatti, aumenta del 30% la probabilità di dovere ricorrere alla poltrona del dentista per rimettere in sesto un sorriso poco smagliante. E anche se il canino non spunta o spunta più tardi, spiegano i genetisti, è perché il bambino è portatore di una variante genetica che ne blocca la dentizione nel primo anno di vita. Fonte: Il Sole 24 ore - Salute24 Notizie dalla Aziende Italian Edition Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Per visionare altre Notizie dalle Aziende, cliccate sul nostro sito www.dental-tribune.com Naturalmente sterilizzatrici Da più di vent’anni, Mocom rappresenta un sicuro punto di riferimento nell’ambito della sterilizzazione. L’ottimizzazione dei processi produttivi e la riconosciuta competenza tecnologica permettono a Mocom di proporre prodotti innovativi e in grado di rispondere alle diverse esigenze dello studio odontoiatrico. Una produzione di qualità testimoniata dalla certificazione ISO 9001 e ISO 13485, e dalle certificazioni CE, FDA e cCSAus ottenute sulla gamma Millennium. Anni di esperienza, una tecnologia considerata lo stato dell’arte nel campo della sterilizzazione, l’utilizzo di materiali di alta qualità e la ricerca di soluzioni sempre più attente alle richieste dei professionisti hanno permesso a Mocom di divenire uno dei leader a livello mondiale nella produzione di piccole sterilizzatrici. Le autoclavi Millennium sono dotate di un potente generatore di vapore brevettato che permette una generazione istantanea di vapore saturo di elevata qualità. L’impianto idraulico combinato all’utilizzo della pompa del vuoto permette un’estrema rapidità dei cicli e un notevole risparmio idrico. Inoltre, grazie al sistema opzionale di demineralizzazione e alla pompa dell’acqua ausiliaria, l’autoclave gestisce in modo completamente autonomo il carico e lo scarico dell’acqua. Il generatore di vapore e la pompa del vuoto a doppia testa altamente performante permettono di avere cicli di tipo B per strumenti cavi e porosi in meno di 30 minuti. Le autoclavi Millennium permettono di eseguire 11 cicli senza tempi di attesa, con un importante risparmio di tempo e di energia. Infatti, i diversi programmi hanno numero di pulsazioni di vuoto e durata dell’asciugatura diversificati in base al tipo di materiale da sterilizzare. Inoltre, a fine ciclo l’autoclave passa alla modalità stand by, con possibilità di autospegnimento. La camera di sterilizzazione è interamente realizzata in acciaio inox elettrolucidato, garantendo così un’elevata qualità e una maggior durata nel tempo. All’interno, il cestello inox ruotabile può alloggiare 5 vassoi o 3 cassette. È inoltre disponibile un cestello opzionale per le cassette specifiche per implantologia. Per migliorare il passaggio del vapore all’interno della camera e di conseguenza l’asciugatura del carico, le autoclavi sono dotate di pratici vassoi in filo d’acciaio. Inoltre, grazie all’esclusivo sistema di asciugatura intelligente, l’autoclave determina automaticamente il tipo di trattamento corretto in base alla quantità di carico. In questo modo, a fine ciclo si ha la garanzia di avere sempre a disposizione strumenti perfettamente asciutti. Le autoclavi Mocom consentono di scegliere il modo di archiviazione dei dati dei cicli effettuati più consono alle esigenze dello studio. Infatti, i dati possono essere 31 stampati su supporto cartaceo oppure registrati in forma digitale su pen drive USB. La porta USB, con pen drive in dotazione, rappresenta il modo più pratico, sicuro e moderno di trasferimento dei dati per l’archiviazione su computer. Per informazioni: MOCOM Srl Via delle Azalee, 1 20090 Buccinasco (Mi) Tel.: 02.45701505 Fax: 02.48840514 www.mocom.it 32 Notizie dalle Aziende Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italian Edition Abutment Snappy™ 4.0 e 5.5 Ideale per protesi posteriori è disponibile ora in 2 altezze Nobel Biocare ha il piacere di annunciare l’ampliamento della gamma di Snappy Abutment con l’aggiunta di abutment con altezza maggiore. Snappy Abutment sarà disponibile nelle due altezze di 4,0 e 5,5 mm. Grazie al suo design e profilo, consente l’uso clinico senza alcuna modifica. Inoltre, il transfer per impronta snap-on in dotazione assicura una rilevazione più semplice dell’impronta. Snappy Abutment è una soluzione protesica facile da usare, ideale per protesi posteriori, soprattutto in caso di arcate parzialmente edentule e per protesi singole. Facilità d’uso Snappy Abutment è facile da usare e assicura una precisione ottimale. Inoltre, tutti i componenti protesici e i singoli elementi necessari per la procedura, come l’abutment, la vite dell’abutment, il transfer per impronta, la cappetta di guarigione e quella provvisoria sono compresi un un’unica confezione. Quindi, Snappy Abutment risulta economico, permette di ridurre i tempi operativi e rappresenta una soluzione protesica altamente funzionale. Procedura efficiente Snappy Abutment viene applicato sull’impianto e la vite viene serrata con un torque di 35 Ncm con il cacciavite Unigrip e il cricchetto protesico. Una volta che l’abutment è stato fissato, si applica il transfer d’impronta, in modo che la freccia sul transfer sia orientata vestibolarmente. Il materiale d’impronta viene quindi iniettato attorno al transfer e si procede con il rilevamento dell’impronta. Questa tecnica permette di rilevare impronte molto precise dello Snappy Abutment e della linea di finitura, senza necessità di fili retrattori. Il laboratorio può quindi utilizzare la replica dell’abutment per preparare la protesi definitiva. Inoltre, è inclusa anche Fig. 1- Lo Snappy Abutment è identificato dal codice 4 o 5, in base alla sua altezza. Lo Snappy Abutment è disponibile per tutti i sistemi implantari Nobel Biocare e per tutti i diametri di piattaforma NP, RP, WP e 6.0. Fig. 2 - La nuova confezione dello Snappy Abutment contiene tutti i componenti necessari, compresi l’abutment finale, il transfer d’impronta e la cappetta provvisoria per la realizzazione della protesi provvisoria. una cappetta provvisoria per la realizzazione della protesi provvisoria, in modo che il paziente possa lasciare lo studio con un dente funzionale. La corona definitiva viene preparata con tecnica convenzionale. A questo scopo, NobelProcera™ offre un’ampia gamma di soluzioni per tutte le indicazioni, estetiche ed economiche. Modelli e dimensioni La nuova confezione di Snappy Abutment contiene tutti i componenti necessari, compresi l’abutment finale, il transfer d’impronta e la cappetta provvisoria per la realizzazione della protesi provvisoria. I componenti disponibili sono identificati dal codice 4 o 5, in base all’altezza dell’abutment utilizzato: Snappy Abutment 4.0 o Snappy Abutment 5.5. Snappy Abutment è disponibile per tutti i sistemi implantari Nobel Biocare, NobelReplace, Brånemark, NobelActive e per tutti i diametri di piattaforma NP, RP, WP e 6.0. Per informazioni: Nobel Biocare Holding AG Dr. Kai Klimek, DDS Global Manager Market Communication Postfach CH - 8058 Zürich - Airport Tel.: +41.(0).43 211 42 40 Fax: +41.(0).43 211 42 42 E-mail: kai.klimek@ nobelbiocare.com Ago brunito per le suture sintetiche: alta resistenza e miglior penetrabilità La gamma di suture Sweden & Martina comprende una combinazione di fili naturali, sintetici assorbibili e non riassorbibili, ed aghi cilindrici, taglienti e tapercut di varie lunghezze, accuratamente selezionati per rispondere alle esigenze più evolute del settore odontoiatrico sulla base di precisi criteri di rapporto fra dimensione degli aghi e calibro del filo. Gli aghi tradizionali sono realizzati in acciaio chirurgico AISI316, ideale per l’elevata resistenza, la duttilità e l’elevato grado di penetrazione. Innovazione della gamma Sweden & Martina è l’ago nero, sempre in AISI della serie 300, ma ancora più resistente e trattato con un particolare processo di indurimento che ne rende la superficie brunita. L’ago nero garantisce valori di resistenza maggiori e una miglior penetrabilità. Inoltre, la brunitura lo rende facilmente visibile anche nei siti sanguinolenti. Gli aghi neri sono montati nei fili sintetici non assorbibili: Sofilum, Polisoft, Polimid, Polinyl. Altra novità è presentata dall’ago Tapercut, a corpo cilindrico appiattito, per una miglior presa con il porta aghi, e punta diamante (quadrangolare) che garantisce una ancora miglior capacità di penetrazione e fluidità. Tutti gli aghi Sweden & Martina, inoltre, si definiscono traumatici, per la specifica morfologia della coda dell’ago “a canale” chiuso, attraverso il quale il filo si unisce perfettamente alla cruna dell’ago, senza creare lo scalino tipico tra il margine estremo dell’ago e l’inizio del filo. Tra i fili sintetici assorbibili (Resorb, Resorb Fast) e non riassorbibili (Sofilum, Polisoft, Polimid, Polinyl), Polimid è una delle suture più apprezzate per le sue qualità e performance. Realizzata in filamenti ritorti di poliammide 6 e rivestita da una guaina in poliammide di colore nero, viene considerata uno pseudo-monofilamento in virtù della struttura interna e del rivestimento superficiale. Polimid unisce quindi i vantaggi del plurifilamento, quali maneggevolezza, facilità e tenuta del nodo, ai benefici del monofilamento, quali l’elevata resistenza tensile, l’atraumaticità superficiale e l’acapillarità. La guaina di rivestimento conferisce infatti al filo un’ottima scorrevolezza e l’assenza di reazioni infiammatorie tissutali anche in caso di lunghi periodi di permanenza in sito. Indicato in tutti i trattamenti di chirurgia orale, è particolarmente apprezzato per estrazione di premolari e molari, ottavi inclusi, suturazione di lembi totali e parziali, ferite infette. Per informazioni: Sweden & Martina Spa Via Veneto, 10 35020 - Due Carrare (PD) Tel.: 049.9124300 www.sweden-martina.com Sani System Polti La sanificazione in ambiente odontoiatrico Durante le cure odontoiatriche, l’utilizzo della strumentazione specifica genera aerosol in cui possono essere potenzialmente presenti e veicolati organismi patogeni che aumentano il rischio di infezioni crociate. L’aerosol si deposita su tutte le superfici esposte, anche quelle più nascoste, ma gli strumenti di sanificazione abitualmente in uso – spray disinfettanti e salviette imbevute – non riescono a raggiungere fessure e interstizi che, invece, rappresentano l’habitat ideale per la proliferazione dei microrganismi. Sani System Polti è in grado di garantire una sanificazione totale ed efficace dell’area contaminata, in quanto il getto di vapore è in grado di arrivare dappertutto, portando la carica microbica a livelli di sicurezza. La sua particolarità risiede nel vapore: un vapore saturo secco surriscaldato ad alta temperatu- ra (fino 180 °C) che, in combinazione con il sanificante HPMed, permette di abbattere in pochi secondi la carica batterica, fungina e virale delle superfici e tessuti su cui viene applicato. La miscela di vapore e HPM ed è inoltre atossica e non irritante e il vapore è così secco che evapora in pochi secondi: si evita così la necessità di ripasso o asciugatura delle superfici dopo il trattamento e si annullano i relativi tempi di attesa. Sani System Polti è un dispositivo medico di classe 2 A destinato a uso professionale. Per informazioni: Polti Medical Division Via Ferloni, 83 22070 - Bulgarograsso (CO) Tel.: 031.939111/ 031.939215 [email protected] www.sanisystempolti.com La TueorServiziSchool ha come obiettivo principale quello di organizzare attività di formazione professionale e di aggiornamento scientifico e tecnologico in odontoiatria. Grazie a un’offerta ampia e strutturata propone ai professionisti del dentale corsi programmati e monotematici, nelle varie discipline odontoiatriche, di comunicazione e management, avvalendosi della collaborazione di molti relatori di fama nazionale e internazione. Il numero limitato di partecipanti all’interattività con il relatore e i colleghi consente di raggiungere l’obiettivo di immediata applicazione nel proprio Studio dell’apprendimento, così come auspicato nei recenti criteri di assegnazione dei crediti ECM. In collaborazione con la Tu.e.or. che organizza Corsi ECM FAD (Formazione a distanza autodidatta). foto by Carola murari TUEORsERvIzISCHOOL lunedì 7 giugno Corso di Estetica (5 crediti ECm) La biorivitalizzazione e la bioristrutturazione nel terzo inferiore del volto: dal miglioramento della texture al ripristino dei volumi Relatore: dott. A. Redaelli sabato 22 maggio Corso base sabato 12 giugno Corso base di patologia orale e laserterapia Corso di Psicologia Relatore: prof. G.M. Gaeta La gestione del paziente, senso di colpa e preventivo (In fase di accreditamento ECm per la categoria degli odontoiatri) PROGRAMMA I Sessione MATTINA Medicina Orale • Cenni di Anatomia, Fisiologia e Immunologia delle mucose orali Relatrice: dott.ssa P. Cascarano INFORMAZIONI GENERALI • Approccio diagnostico al paziente con malattie del cavo orale Sedi dei corsi Centro Studi S. Carlo via Monte di Pietà, 1 Torino • La diagnosi differenziale • La diagnostica di laboratorio e strumentale • Le malattie di più frequente riscontro al cavo orale • Manifestazioni Orali in corso di patologie sistemiche • Lesioni Precancerose e Cancro • Il controllo del dolore in Medicina Orale • La nevralgia trigeminale e il dolore facciale atipico • La gestione dei pazienti con patologie sistemiche • Il paziente Diabetico; il paziente Epatopatico • La gestione dei pazienti a rischio: - il paziente a rischio Cardiologico - il paziente a rischio Emorragico - il paziente Allergico • Valutazione e diagnosi delle razioni allergiche ai materiali di comune utilizzo odontoiatrico • La gestione dell’igiene professionale della profilassi e del mantenimento dei pazienti a rischio venerdì 18 giugno sbiancamento Corso interattivo teorico-pratico (In fase di accreditamento ECm per la categoria degli odontoiatri) Protocolli operativi differenziati del team odontoiatrico nelle tecniche di sbiancamento domiciliari e professionali Relatrice: prof.ssa G.M. Nardi • La gestione dell’igiene professionale della profilassi e del mantenimento dei pazienti con malattie del cavo orale • Farmacologia orale • La terapia • Il controllo delle infezioni e il rischio biologico II Sessione POMERIGGIO L’utilizzo dei laser in Odontoiatria • Principi di fisica applicata all’utilizzo dei laser in Odontoiatria • Le interazioni biologiche laser-tessuti • I campi di applicazione in odontoiatria: Odontoiatria conservativa; Endodonzia • Trattamento delle patologie infettive • Trattamento delle patologie mucose • Chirurgia dei tessuti molli • Chirurgia dei tessuti duri • Trattamento delle lesioni precancerose • Trattamento del cancro • Terapia fotodinamica • Resurfacing (Trattamento Periorale) sabato 19 giugno Corso teorico-pratico Cad-Cam (4 crediti ECm) Alla scoperta del pianeta CAD-CAM in protesi estetica Relatori: dott. G. Aiazzi e sig. A. Torella oppure Tueor Servizi Srl (3° piano) Corso Sebastopoli, 225 10137 - Torino Segreteria organizzativa Tueor Servizi Srl (3° piano) Corso Sebastopoli, 225 10137 - Torino (TO) Tel. 011 0463350 - 011 19715665 Fax 011 19715882 Cel. 393 9339699 www.tueor.com [email protected] INFORMAZIONI EXTRA La segreteria è a disposizione per il servizio di viaggi e prenotazioni alberghiere. Inoltre a richiesta programmi turistici personalizzati e servizio di Personal Shopper. Per maggiori informazioni chiamare 011 0463350. sCaRICa Il CalENdaRIO COmPlETO dEI CORsI 2010 dal sITO: www.tueor.com/eventicongressi 34 Speciale Collegio dei Docenti Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italian Edition A Chieti, Congresso di esperti “ex cathedra” delle discipline odontostomatologiche I più importanti temi inerenti l’odontoiatria, con particolare riguardo ai rapporti con il mondo dell’industria, sono stati al centro dell’atteso Congresso svoltosi nel Dipartimento di Scienze odontostomatologiche dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chie- ti, struttura all’avanguardia per ricerca, formazione e clinica. Una “tre giorni” dinamica (dal 21 al 23 aprile), con un format rinnovato. Dopo la tavola rotonda sulle sinergie tra Corso di laurea magistrale in Odontoiatria e Protesi dentaria e quello di laurea magistrale in Medici- na e Chirurgia, l’inaugurazione del Congresso, avvenuta il 21, ha dato il via a importanti sessioni articolatesi in momenti di workshop. In connubio tra applicazioni cliniche e ricerca su genetica, un breve un richiamo ai numerosi argomenti trattati: risvolti etici in orto- gnatologia, biocompatibilità, applicazioni cliniche con cellule staminali; implantologia, protesi, ortognatodonzia; genetica e risvolti etici in ortognatologia. Tra gli altri, i determinanti nella salute orale del bambino; le nuove tecnologie nella pratica clinica ortodontica; attualità in tema di adesione smalto-dentinale; l’odontoiatria tra scienza e mercato. Ravvivato dalla presenza anche di illustri ospiti provenienti da Canada, Stati Uniti, Spagna e Francia, il Congresso è stato anche un’occasione irripetibile di confronto tra vari modelli didattici europei. I denti? Naturali sino alla fine L’attuale generazione sarà forse la prima a mantenere, nella maggioranza dei casi, i propri denti naturali fino alla fine della propria vita. Presentati al Congresso dei Docenti a Chieti, gli ultimi dati sulla salute orale dei bambini. Dati confortanti e supportati delle indicazioni fornite dal Progetto Europeo EGOIHID (European Global Oral Health Indicators Development Phase II). “La salute orale e dentale sta migliorando visibilmente in molti Paesi”, ha detto Laura Strohmenger (Università di Milano). “In quelli industrializzati, l’attuale generazione sarà forse la prima a mantenere, nella maggioranza dei casi, i propri denti naturali fino alla fine della vita, grazie alla diffusione e uso di acqua ricca di fluoro e di dentifrici”. Segnali di speranza, dunque, anche se l’attuale situazione non è delle più rosee: secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) – ha ricordato Strohmenger – i cambiamenti rapidi dello stile di vita, che hanno portato in molti Paesi alla diffusione di diete ricche di zuccheri e alti consumi di alcol e tabacco, sono all’origine di molte patologie croniche. Comportamenti particolarmente determinanti nella salute orale e dentale, che si profila come uno dei maggiori problemi di salute pubblica per l’alta prevalenza in ogni regione del mondo e per il fatto che, come molte altre malattie, il carico principale pesa soprattutto sulle fasce più svantaggiate della popolazione”. Importante sottolineare che avere un buono stato di salute orale è molto più che avere denti sani: si tratta, infatti, di una condizione che influenza tutto lo stato di salute e di benessere della persona e può avere effetti anche molto pesanti sulla vita quotidiana degli individui. Fonte: Ufficio stampa Collegio dei Docenti Speciale Collegio dei Docenti 35 Italian Edition Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Piace agli studenti di odontoiatria il maggior Ateneo d’Europa (“Sapienza”) Il Congresso nazionale dei docenti di discipline odontostomatologiche, svoltosi a Chieti, è stato occasione per divulgare i dati relativi alle metodiche di valutazione del gradimento degli studenti del corso di Laurea di odontoiatria e protesi dentaria dell’Università di Roma “Sapienza”. La maggior parte ha espresso un giudizio positivo ad alcune domande tipo: il docente espone gli argomenti in modo chiaro? Le lezioni sono utili a preparare l’esame? Il docente stimola/ motiva l’interesse per la disciplina? Le lezioni chiariscono l’utilità dei contenuti proposti per la formazione scientificoprofessionale? Le conoscenze preliminari sono risultate sufficienti per la comprensione degli argomenti trattati? Un grande numero di ragazzi ha risposto in modo favorevole. I Nuclei di Valutazione di Facoltà acquisiscono ormai periodicamente, mantenendone l’anonimato, le opinioni degli studenti frequentanti sulle attività didattiche e trasmettono un’apposita relazione, entro il 30 aprile di ciascun anno, al Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR) e al Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario. La composizione e il ruolo dei Nuclei di valutazione degli Atenei sono disciplinati principalmente dalla l. 379/99, che li obbliga ad adottare sistemi di valutazione interna della gestione amministrativa, delle attività didattiche e di ricerca, degli interventi per il diritto allo studio, verificando, anche mediante l’analisi comparativa dei costi e dei rendimenti, il corretto utilizzo delle risorse pubbliche, la produttività della ricerca e della didattica, nonché l’imparzialità e il buon andamento dell’azione amministrativa. “La misura della qualità nella didattica offerta – ha spiegato la professoressa Antonella Polimeni della Sapienza di Roma e che da anni si occupa delle metodiche di valutazione – ha come obiettivo il miglioramento delle attività d’insegnamento e delle condizioni di apprendimento e si colloca nell’ambito della gestione e dell’organizzazione del processo formativo di una struttura didattica. “La valutazione – ha aggiunto – assume pieno valore strategico alla luce del nuovo sistema di finanziamento degli Atenei, che prevede l’assegnazione del Fondo Ordinario in base ai risultati delle attività specifiche svolte, in termini di processi formativi e prodotti di ricerca scientifica. Lo strumento principale che permette di valutare il grado di soddisfazione degli studenti nei confronti della didattica offerta è il questionario, somministrato nelle ultime settimane, prima della conclusione dei corsi, e coinvolge tutti gli studenti presenti nelle aule”. Fonte: Ufficio Stampa Collegio docenti Il Congresso del Collegio Docenti è: 1. delle sinergie per definire un patto di crescita; 2.del confronto per una didattica di eccellenza; 3. degli uomini liberi capaci senza condizionamenti di mettersi continuamente in gioco per trasformare i problemi in opportunità; 4. in grado di stimolare le migliori energie nel rispetto degli interessi comuni e al servizio della comunità; 5. del disincanto, ma anche dell’utopia, per dare nuove, concrete speranze ai giovani che hanno il coraggio di battersi per un futuro diverso. 36 Dental Meeting & Congressi Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italian Edition Un Master universitario per divenire opinion leader A due anni dall’ingresso della “Sapienza” di Roma e dell’Università di Parma, nell’Emdola (European Master Degree on Oral Laser Application) abbiamo incontrato, alla pubblicazione del bando della nuova edizione, Antonella Polimeni – Direttore di Dipartimento di Scienze odontostomatologiche della “Sapienza” – e Mauro Bonanini – Presidente del Clospd, coordinatore della Sezione di Odontostomatologia all’Università di Parma, insieme ai rispettivi Direttori del Master, Umberto Romeo (Roma) e Paolo Vescovi (Parma). Il Master in Science del programma Emdola è stato insignito del Premio “Lifelong Learnign Award” (vedi DT giugno 2007) dall’UE come miglior programma di formazione post-laurea fra altri 120 di diverse discipline facenti parte del programma “Socrates”. La medaglia di bronzo è stata assegnata al Master per l’alta qualità scientifica, allo scambio e collaborazione fra le Università unite nel Progetto. Attualmente, in Italia esistono numerosi Master universitari di I e II livello nelle diverse discipline dell’Odontoiatria. Questo si distingue dagli altri in quanto europeo? In che cosa è da considerarsi tale? La globalizzazione ha coinvolto anche la comunità scientifica e accademica. La volontà di scambio e collaborazione scientifica tra le Università di vari Paesi d’Europa ha inevitabilmente maturato questa formazione post-laurea, dove sei diverse Università europee offro- Polimeni: no lo stesso programma coerente e aggiornato. Obiettivo principale è riunire e confrontare le diverse preparazioni e ricerche delle sei sedi per offrire un programma unico nell’applicazione laser in Odontoiatria, con docenti che si alternano fra le sedi. Bonanini: Il progetto è iniziato nel biennio 2006-2008 in Europa, con il Coordinatore generale Sammir Nammour dell’Università di Liegi (Belgio), con altre due sedi universitarie di Nizza (Francia, Jean Paul Rocca) e Aachen (Germania, Norbert Gutknecht). Il ciclo successivo, avviato nel settembre 2008, ha visto coinvolte anche la Spagna (Barcellona) e l’Italia con Parma e Roma. Durante i primi due anni di corso si sono alternati incontri a carattere teorico-pratico, attività clinica in reparto e stage all’estero. In accordo con gli Organi accademici organizzatori, si sono previsti scambi di docenti, di studenti e momenti comuni tra le Università europee appartenenti al Progetto. I seminari sono tenuti dai più importanti specialisti internazionali in inglese o francese. A settembre avrà inizio la 2a edizione del Master. Alla luce dell’esperienza della 1a edizione, in via di conclusione, quali le vostre considerazioni, a distanza di due anni? Vescovi: La soddisfazione dei partecipanti, confermata dai questionari consegnati durante i vari incontri, è stata molto alta. L’elevato livello scientifico raggiunto ha consentito ad alcuni masterizzandi di presentare lavori e casi clinici personali in Congressi nazionali ed esteri. L’istituzione del Master ha anche ampliato i contatti internazionali e allargato le proposte formative della nostra Sezione e del Dipartimento. Inoltre, si è creato tra il gruppo docente e gli allievi (e tra loro stessi) un UNIvERsITÀ dEglI sTUdI dI PaRma European Master Degree on Oral Laser Applications EC reference: 28133 –IC- 1- 2004-1-BE- ERASMUS- PROGUC-2 Master di II livello “LASER IN ODONTOSTOMATOLOGIA” SETT. 2010 / OTT. 2012 - 60 CFU ALL’ANNO Un Master Europeo teorico-pratico che vede coinvolte SEI UNIVERSITÀ APPARTENENTI ALLA COMUNITÀ EUROPEA in Partnership. Saranno trattati in 13 incontri mensili i seguenti argomenti: - Ottica e la Fisica del Laser - Interazione Laser-Tessuti - La sicurezza e la proprietà del Laser - Laser in Conservativa e in Endodonzia - Laser in Chirurgia Orale, Paradontologia e Implantologia - Low Level Laser Therapy Sedi del Master: “Sapienza” Università di Roma Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche Per informazioni: • [email protected] • [email protected] Tel: 0649918165 w3.uniroma1.it/emdolarome Università degli Studi di Parma - Laser e Patologia della Mucosa Orale - Laser in Estetica Dentale e Facciale - Laser in Protesi (Clinica e Laboratorio) - Aspetti medico-legali, commerciali e comunicazione - La documentazione fotografica - Fondamenti di Statistica e Ricerca Bibliografica Il Programma prevede un tirocinio pratico svolto presso il Dipartimento dell’Università, la preparazione della tesi e stage in alcune delle sedi Universitarie in Partnership. Per informazioni: • [email protected] • [email protected] Tel: 0521986722 www.emdolaserparma.it NUMERO PARTECIPANTI: 12 MAX PER CIASCUNA SEDE In Partnership con UNIVERSITÀ DI LIEGI, Belgio • UNIVERSITÀ DI NIZZA, Francia • UNIVERSITÀ DI AACHEEN, Germania • UNIVERSITÀ DI BARCELLONA, Spagna Il gruppo Emdola di Roma. Il gruppo Emdola di Parma. ottimo rapporto personale grazie agli stage organizzati, che ha favorito l’approfondimento delle materie anche dopo le lezioni. Romeo: Come tutte le novità, anche il primo Master Europeo di Laser in Odontostomatologia, ormai al termine, ha rappresentato un po’ una sfida per tutti noi. Quando nel 2007 fummo interpellati per unirci al progetto Emdola, già in essere tra le Università di Nizza, Liegi e Aachen, non possiamo nascondere che in noi era ben presente il livello delle difficoltà cui andavamo incontro sotto il profilo scientifico e puramente organizzativo. Il lavoro è stato notevole per quanto riguarda il cammino compiuto dai nostri studenti, che abbiamo visto maturare in questi mesi fino a livelli di assoluta qualità; ma, soprattutto, ci piace sottolineare gli ottimi riscontri ottenuti dagli iscritti che hanno avuto modo di confrontarsi, con risultati lusinghieri, con colleghi italiani e stranieri nel Convegno nazionale Silo e al Congresso europeo Wfld di Istanbul del 2009 e in quello mondiale, svoltosi di recente a Dubai. Quali le prospettive professionali dei corsisti al completamento dei due anni del Master? Vescovi: Al termine del ciclo di studi, e dopo il superamento dell’esame finale con l’elaborazione di una tesi di ricerca, dalle Università italiane di Parma e Roma verrà rilasciato un diploma di Master universitario di 2° livello in “Laser in Odontostomatologia” e, congiuntamente dalle Sedi universitarie aderenti al Progetto europeo, il titolo di “European Master Degree on Oral Laser Applications”. I professionisti con tale formazione specialistica rappresenteranno indubbiamente degli opinion leader del settore e punti di riferimento scientifico e clinico in Europa. Quali gli argomenti trattati nei primi tredici incontri mensili? Romeo: I singoli incontri durano 3 giorni (dal giovedì al sabato) e, in una prima fase, mirano ad arricchire le conoscenze sulla fisica del laser, partendo dall’ottica fino all’interazione dei laser con i tessuti biologici. Nella seconda parte degli incontri, invece, saranno approfondite le tematiche sulle applicazioni del laser nelle varie discipline odontostomatologiche, illustrandone vantaggi e odierni limiti. Il programma prevede anche una formazione su argomenti extra-clinici, quali la realizzazione di una documentazione fotografica clinica, la preparazione di una ricerca bibliografica, per arrivare alla strutturazione di un articolo scientifico. Obiettivo del Master, quindi, è formare colleghi esperti nell’impiego clinico del laser, ma anche potenziali ricercatori del settore. Delle sei Università europee facenti parte della partnership, quattro sono di diversi Paesi e due italiane. Perché questa scelta di svolgere lo stesso programma di studi in due Università dello stesso Paese? La richiesta di alta formazione nel campo dell’Odontoiatria in Italia è in continua crescita. Per dare l’opportunità a un maggior numero di candidati di partecipare a questo Master (attualmente l’unico), la Commissione Europea ha deciso di coinvolgere nel progetto due Università italiane (solo 12 partecipanti per ciascuna sede). Naturalmente al Master di Roma si iscrivono maggiormente candidati provenienti dal Centro-Sud, e a Parma dal Nord Italia. Bonanini: Nonostante il core curriculum del Master sia comune in tutte le Università aderenti, così come stabilito dalla Commissione Europea per favorire lo scambio di studenti e omogeneizzare la formazione scientifica, ogni singola sede può comunque dare maggior approfondimento a un campo specifico in virtù delle risorse e della propria esperienza scientifica. Polimeri: Infi ne, a chi è rivolto il Master e quali i requisiti per accedere al Programma? Vescovi: Per decisione comune con il Comitato Esecutivo dell’Emdola, verrà ammesso un massimo di 12 allievi per ogni sede. Questo per assicurare una corretta formazione teorico-pratica e poter seguire adeguatamente ogni lavoro di ricerca nell’elaborazione della Master Thesis. Il corso è rivolto a tutti i laureati in Odontoiatria o in Medicina e Chirurgia esercenti l’Odontoiatria che mirano a una formazione specialistica nell’impiego del laser nelle diverse branche dell’Odontostomatologia. Romeo: Il Master è rivolto a tutti i colleghi che hanno conseguito la laurea specialistica in Odontoiatria e Protesi Dentaria, in Medicina e Chirurgia, ai laureati delle professioni sanitarie con laurea specialistica e, infine, a chi è in possesso di titolo equipollente conseguito all’estero e riconosciuto idoneo nel nostro Paese. Roly Kornblit Coordinatore scientifico Emdola - Roma Per informazioni: Emdola Tel.: 06.49918165 http://w3.uniroma1.it/emdolarome Dental Meeting & Congressi 37 Italian Edition Anno VI n. 5 - Maggio 2010 All’orizzonte di Roma le nuove frontiere dell’implantologia odontoiatrica Il 9 e 10 aprile scorsi si è tenuto a Roma, presso il Grand Hotel Palazzo Carpegna, il Congresso dal titolo: “L’eccellenza in implantoprotesi: nuovi orizzonti”, organizzato da ClassImplant. L’evento ha visto come speaker d’eccezione il professor Carl Misch, uno dei più conosciuti chirurghi orali a livello mondiale. Hanno preceduto il congresso tre corsi: uno, teorico-pratico, di “chirurgia guidata software assistita”, argomento trattato dai dottori Barcali e Ceccherini, coadiuvati dall’ingegner Ivani, per quanto concerne gli aspetti prettamente informatici (durante il corso si è potuto conoscere e testare il nuovo sistema “ClassImplant 3D”); il secondo corso, tenuto dal dottor Maffei sulle tecniche di sutura in chirurgia orale; infine, il corso sull’utilizzo del microscopio operato- Corrente e Abundo in Brasile Relatori Giuseppe Corrente, Roberto Abundo, si apre il 30 agosto 2010 nella Clinica Integrata American Fix - San Paolo, Brasile un corso pratico su paziente di chirurgia plastica parodontale. I progressi avuti negli ultimi anni da parte della chirurgia parodontale e implantare riconoscono fondamentalmente nell’avvento delle procedure rigenerative il loro principale motore. Tuttavia, qualunque tecnica chirurgica in ambito orale può ottenere l’auspicabile successo solo se la relativa gestione dei tessuti molli viene eseguita in maniera impeccabile. Poiché tutte le tecniche relative al management di tali tessuti non sono altro che l’applicazione ripetitiva di protocolli chirurgici propri della chirurgia mucogengivale/plastica parodontale, è stato messo a punto questo programma pratico su paziente di fullimmersion nelle tecniche in questione, certi che se ne potranno giovare non solo i cultori dell’estetica odontoiatrica a 360°, ma anche e soprattutto coloro che, nella parodontologia e nell’implantologia, ambiscono a risultati di eccellenza assoluta, limitando al massimo eventuali possibili complicanze. rio a cura dei dottori Graziani e Guida, con esercitazioni su microscopi Kaps. Il congresso, ha visto partecipare relatori di ottimo livello (il prof. Grassi, il prof. Sammartino, il prof. Trombelli, il prof. Covani, solo alcuni dei nomi presenti), oltre a una nutrita schiera di docenti delle università romane. Particolare apprezzamento hanno avuto le relazioni di due giovani speaker, il dr. Davide Farronato da Milano e il dr. Vincenzo Iorio Siciliano da Napoli. Notevole attesa fra il pubblico del dr. Carl Misch, che ha focalizzato l’attenzione sui piani di trattamento e sulle soluzioni cliniche disponibili, nel trattamento dei pazienti totalmente edentuli, sia a livello della arcata superiore che della mandibola. La mattinata si è conclusa con il prof. Seeberger con una presentazione sulla inserzione degli impianti con trattamento di superficie LaserLok in siti infetti e sulla prognosi a cui questi vanno incontro. Apprezzata la relazione di parodontologia del prof. Trombelli. 38 Dental Meeting & Congressi Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Italian Edition Infopoint chi cerca trova COLLABORAZIONE Offerte Medico odontoiatra offresi per collaborazione e direzione sanitaria presso studi dentistici o centri polispecialistici Milano, Varese, Novara e provincia. Tel.: 340.6848463 Medico odontoiatra, esperienza ospedaliera pluriennale documentabile, offre consulenze chirurgia orale presso studi colleghi Italia meridionale. Tel.: 349.8424330 Agopuntura orale, data 18/07/2010, Griante/Lago di Como. Contatti: dr.seib@ email.it – Tel.: 0344.41322 Offerte Studio di odontostomatologia, sito in Torino zona centro, cerca odontoiatra per collaborazione specialistica in conservativa e/o pedodonzia, interessato a utilizzare la struttura per propri pazienti. Per contatti: Dr. Alessandro Abrate. 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Srl - C.so Sebastopoli, 225 - 10137 Torino - Tel. 011 19715665 - Fax 011 19715882 Nome _______________________________________ Cognome _ __________________________________________________________________ Indirizzo _________________________________________________________________________________________________________________ Città ________________________________________Cap ___________________ Prov. _ _______________________________________________ Tel. _________________________________________E-mail _______________________________________________________________________ scrivere in stampatello il testo specificando nome e cognome (o nome dello studio), indirizzo e numero di telefono. __________________________________________________________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________________________________________ Ai sensi dei Decreti Legislativi 196/03 e 276/03 (Nuovo Codice in materia di protezione dei dati personali e “Legge Biagi”) vi do il mio consenso per il trattamento dei dati sopra riportati. Firma ____________________________________________________________ la direzione non si considera responsabile del contenuto degli annunci rojekt5_Anzeigen Stand DIN A4 23.04.10 15:36 Seite 1 ITALIA 53° CONGRESSO AMICI DI BRUGG -Data: 27-29 maggio -Dove: Rimini Fiera -Contatti: Associazione Amici di Brugg -Tel.: 0541.774363 -Fax: 0541.316199 -E-mail: segreteria@ amicidibrugg.it -Web: www.amicidibrugg.it CORSO PRATICO DI CONSERVATIVA -Data: 29 maggio -Dove: Bari -Contatti: Cristina Zanotto Sweden & Martina -Tel.: 049.9124300 -Fax: 049.9124290 -Web: www.sweden-martina.it GIORNATA ENDODONTICA CALABRESE: BIOLOGIA E TECNOLOGIA ALLA BASE DEL SUCCESSO ENDODONTICO -Data: 5 giugno -Dove: Hotel Club Eurolindo Falerna Lido (CZ) -Contatti: Segreteria SIE -Tel.: 02.8376799 -Fax: 02.89424876 -E-mail: segreteria.sie@ fastwebnet.it PIEZO EXPANSION CREST (PEC): NUOVE PROCEDURE PER LA REALIZZAZIONE DEL TUNNEL IMPLANTARE MEDIANTE ESPANSIONE CON L’UTILIZZO DEGLI ULTRASUONI -Data: 5 giugno -Dove: Roma -Contatti: Alice Bertolina -Tel.: 340.6635578 -E-mail: alice.bertolina@ libero.it SICOI - CONSENSUS CONFERENCE: IMPIANTI POSTESTRATTIVI -Data: 12 giugno -Dove: Palacongressi - Rimini -Contatti: Medicina Viva -Tel.: 0521.290191 -Fax: 0521.291314 -E-mail: [email protected] -Web: www.mvcongressi.it TEORIA E PRATICA DELLA RIGENERAZIONE GUIDATA DELL’OSSO CORSO TERORICO E WORKSHOP PRATICO SU MODELLO ANIMALE -Data: 12 giugno -Dove: Studio Cicchese-Canul- lo, via Nizza 46 - Roma -Contatti: De Ore -Tel.: 045.6020924 -E-mail: info@ deorematerials.com PIEZO EXPANSION CREST (PEC): NUOVE PROCEDURE PER LA REALIZZAZIONE DEL TUNNEL IMPLANTARE MEDIANTE ESPANSIONE CON L’UTILIZZO DEGLI ULTRASUONI -Data: 19 giugno -Dove: Bari -Contatti: Alice Bertolina -Tel.: 340.6635578 -E-mail: alice.bertolina@ libero.it PATOLOGIE DELL’ARTICOLAZIONE TEMPORO-MANDIBOLARE NEI SUBACQUEI NEGLI INCURSORI DELLE FORZE SPECIALI Protocollo diagnostico e terapeutico in collaborazione con la Marina Militare di La Spezia -Data: 22 giugno -Dove: Aula Magna Clinic del lavoro “Luigi Devoto” v. Commenda, 10 Milano h. 20:30 -Contatti: Biopharm -Tel.: 800418110 FORMA E DIMENSIONE NEI SETTORI ANTERIORI. LA GESTIONE TRIDIMENSIONALE DEL COLORE IN CONSERVATIVA ESTETICA DIRETTA -Data: 25-26 giugno -Dove: Isasan Srl v. Bellini, 17 Rovello Porro (CO) Dental Campus -Contatti: S.M. Dental Camnpus -Tel.: 071.918469 -Fax: 071.916284 -E-mail: dentalcampus@ libero.it -Web: www.dentalcampus.it SEZIONE SARDA - SIE: LE BASI DELL’ENDODONZIA CONTEMPORANEA: MATERIALI E TECNICHE -Data: 11 settembre -Dove: Azienda ospedaliero- universitaria di Cagliari -Contatti: Segreteria SIE -Tel.: 02 8376799 -Fax: 02 89424876 -E-mail: segreteria sie@ fastwebnet.it -Web: www.endodonzia.it 3° INTERNATIONAL MEETING ACCADEMIA “IL CHIRONE” SORRISO E SORRISI: APPARATO STOMATOGNATICO E PSICHE -Data: 17-18 settembre -Dove: Università degli Studi di Roma “Sapienza” - Dipartimento di scienze Odontostomatologiche -Contatti: Meeting Planner Srl -Tel.: 080990505 -Fax: 080 2140203 -E-mail: info@ meeting-planner.it -Web: www.meeting-planner.it ENDO RESTORATIVE DENTISTRY - VI CONGRESSO NAZIONALE -Data: 23-25 settembre -Dove: Teatro Congressi Pietro d’Abano - Abano Terme -Contatti: Rossella Tosello Sweden & Martina Spa -Tel.: 049.9124300 -Fax: 049.9124290 -E-mail: rtosello@ sweden-martina.com Dental Meeting & Congressi 39 Italian Edition Anno VI n. 5 - Maggio 2010 Infopoint 38° EXPODENTAL -Data: 7-9 ottobre -Dove: Fiera Roma -Contatti: Promunidi Srl v.le Enrico Forlanini, 23 Milano -Tel.: 02.700612 -E-mail: expodental@ expodental.it SICOI – XX CONGRESSO INTERNAZIONALE INNOVAZIONI BIOLOGICHE E TECNOLOGICHE IN CHIRURGIA IMPLANTARE -Data: 8-9 ottobre -Dove: Ata Hotel Executive Milano -Contatti: Medicina Viva -Tel.: 0521.290191 -Fax: 0521.291314 -E-mail: [email protected] -Web: www.mvcongressi.it EUROPA CORSO TEORICO-PRATICO: “TECNICHE CHIRURGICHE PREIMPLANTARI CON DISSEZIONI SU CADAVERE” -Data: 27-29 maggio -Dove: Parigi (Francia) -Contatti: Geistlich Biomate- rials Italia Srl – Ufficio eventi -Tel.: 0445.376266 -Fax: 0445.370433 -E-mail: [email protected] -Web: www.geistlich.it 3° CONGRESSO INTERNAZIONALE CAMLOG -Data: 10-12 giugno -Dove: Liederhalle di Stoccarda (Germania) -Contatti: Camlog Foundation -E-mail: foundation@ camlog.com -Web: www.camlogfoundation. org CEDE 2010 - CENTRAL EUROPEAN DENTAL EXIBITION -Data: 23-25 settembre -Dove: Poznan (Polonia) -Contatti: Exactus -Tel.: +48.42.6322866 -Fax: +48.42.6322859 -E-mail: [email protected] -Web: www.cede.pl EAO - EUROPEAN ASSOCIATION FOR OSSEOINTEGRATION CLINICAL CONTROVERSIE IN IMPLANT DENTISTRY -Data: 6-9 ottobre -Dove: Glasgow (Scozia) -Contatti: EAO 2010 c/o Colloquium - Paris -Tel.: +33.(0).1.44641515 -Fax: +33.(0).1.44641516 -E-mail: eao2010@ clq-group.com 34TH INTERNATIONAL DENTAL SHOW -Data: 22-26 marzo 2011 -Dove: Cologne (Germania) -Tel.: +49 2218210 -Fax: +49 2218212826 -E-mail: [email protected] -Web: www.ids-cologne.de resto del mondo IACA ANNUAL MEETING -Data: 22-24 luglio -Dove: Boston (Usa) -Tel.: +18666694222 -E-mail: [email protected] -W eb: www.theiaca.com FDI ANNUAL WORLD DENTAL CONGRESS GREATER NEW YORK DENTAL MEETING -Data: 2-5 settembre -Dove: Salvador de Bahia -Data: 26 novembre (Brasile) -Tel.: +33 450405050 -E-mail: congress@ fdiworldental.org -Web: www.fdiworldental.org 1 dicembre -Dove: New York (Usa) -Tel.: +1(212)398.6922 -Fax: +1(212)398.6934 -E-mail: [email protected] -Web: www.gnydm.com Per il programma completo degli eventi, cliccate sul nostro sito www.dental-tribune.com T-BLACK MINORE ABRASIONE E USURA MIGLIORE EFFICIENZA DI TAGLIO E MINOR RISCALDAMENTO DEI TESSUTI SUPERFICIE ANTIRIFLESSO SURGYSONIC MOTO rappresenta la svolta nella chirurgia dei tessuti duri. 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