AKZONOBEL MAGAZINE - tOmORROW`S
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L’ARTE DEL COLORE AKZONOBEL MAGAZINE - tOmORROW’S ANSWeRS tOdAY PAINT, magazine 2011 Periodico pubblicato da Akzo Nobel Coatings S.p.A., Decorative Paints Italia. Via Giovanni Pascoli, 11 – 28040 Dormelletto (NO). email: [email protected] Stampa a cura di: biemme srl (Milano) Questo numero è stato chiuso in tipografia il 28 novembre 2011. Direttore responsabile: Maurizio Poletti Coordinamento Editoriale: Direzione Marketing, Arianna Storoni Realizzazione grafica e design: casiraghi greco&, Milano Hanno collaborato a questo numero: Roberto Meregalli, Armando Fagotto, Vito Caruso, Domenico Di Odoardo, Giuseppe Fischetti, Alessandra Giardiello, Barbara Moretti, Nadia Odorico, Michela Petrosino, Francesco Pezzo, Laura Savini, Pierluigi Mutti. Un particolare ringraziamento a: Project Management Team, Cushman & Wakefield; Arch. Domenico Egizi, Bergamo; Arch. Riccardo Zanetta, Torino; Laboratori Accademia Teatro alla Scala, Milano; Dott.ssa in Architettura del Paesaggio Silvia Tarantino, Roma; Studio Pica Ciamarra Associati, Napoli; Laladesign, di Salvatore Lala, Sora (FR); Studio di Ingegneria Stancanelli - Russo, Catania; Pirelli&C. Property Management S.p.A.; Circolo Tennistico Corracilvuna, Arzachena (OT); Riccardo Cossu del Centro CO.PI.CA S.a.s. Foto di: Adele Neotti, Beppe Roso, Stefano Savo, Sonia Santagostino, Salvo Sportato, Vito Caruso, Alessandra Giardiello, Ugo Mantellino, Barbara Moretti, Michela Petrosino, Arianna Storoni, Paolo Da Re, banche immagini iStockphoto e Getty Images. I testi pubblicati possono essere riprodotti liberamente salvo citazioni della fonte. ® www.fsc.org MISTO Carta n. 539 del 7/11/2011 del Tribunale di Milano. L’ARTE DEL COLORE AKZONOBEL MAGAZINE - tOmORROW’S ANSWeRS tOdAY COLOREDIT L’edItorIaLe dI MaurIzIo PoLettI PRIMO PIANO / 3 4 / nella trasparenza degli spazi, il colore L’ecceLLeNza deL coLore COLORAMENTE L’IMPortaNza deL coLore la cultura del paesaggio la magia del teatro / / 6 8 DI TUTTI I COLORI IMProNte dI Moda, costuMe e LIFestyILe Blu RACCONTI DAL MONDO 12 / nuovo centro commerciale Auchan di napoli Focus dI Progetto / 10 2 L’edItorIaLe dI MaurIzIo PoLettI uNo sceNarIo daI coLorI INcertI Cari lettori, in questo numero di Paint che accompagna la chiusura d’anno, credo sia utile una riflessione sullo “stato dell’arte” del mercato nel quale siamo chiamati ad operare. Il 2011, che nel primo semestre aveva evidenziato qualche segnale di ripresa, a partire dal mese di luglio ha frenato bruscamente la sua crescita e, anche a causa dell’incertezza che grava sulla situazione economica e politica del Paese, rischia di chiudere lasciando una preoccupante eredità per il prossimo anno, nel quale le stime di crescita del PIL sono vicine allo zero. Il nostro mercato, estremamente frammentato sia sul versante produttivo che su quello distributivo, si presenta - come spesso accade - in ordine sparso all’appuntamento con la crisi. La liquidità è uno dei fattori critici che hanno determinato situazioni di difficoltà nelle aziende negli ultimi 2/3 anni. La stretta del credito da parte delle banche mette a dura prova molte realtà distributive, le quali hanno un livello di esposizione e di scaduto molto elevato presso la clientela. Uno degli aspetti che questa congiuntura negativa dovrebbe a mio parere insegnare a tutti gli operatori del settore, è quello di perseguire un’attenta politica del credito. Questo vale non solamente da parte dei produttori, che in molti casi vengono tentati da politiche “espansive” pur di raggiungere risultati (gonfiati) di fatturato, ma anche da parte dei distributori che rischiano di compromettere la propria esistenza facendo di fatto da banca ai clienti insolventi. Occorre comprendere che questo tipo di politica rappresenta un “avvitamento” della crisi dalla quale sarà difficile uscire se non con gravissime perdite. Un altro aspetto determinante in questa fase di stallo, è rappresentato dal costante e vertiginoso aumento dei prezzi delle materie prime che caratterizzerà anche il prossimo anno. La crescita del mercato a valore che si sta osservando quest’anno è trainato soprattutto da questo fattore e molto meno dalla crescita dei volumi. La manovra economica d’agosto, incerta e confusa nei contenuti, ha senza dubbio rallentato ogni decisione di investimento da parte degli operatori del settore, che attendono una maggiore chiarezza per potere procedere. Troppi i punti non chiari e senza dubbio pressoché totalmente assente qualsiasi decisione che sostenga lo sviluppo dell’economia. In uno scenario come questo verrebbe da pensare che l’affollato mercato dei produttori di vernici in Italia (oltre 500), si potrebbe “assottigliare”, lasciando in piedi solo chi avrà la forza di reggere l’urto. In realtà, come già accaduto nel 2008, le piccole imprese hanno una buona capacità di reazione dovuta principalmente alla flessibilità che possono garantire sul territorio e alla organizzazione spesso molto snella che si trovano a gestire. Occorre inoltre aggiungere che nel nostro Paese troppo spesso le regole e le normative che per le multinazionali e per la grande impresa in genere rappresentano un “must”, sia in termini di sicurezza che di rispetto ambientale, vengono disattese da una parte di micro-imprese che, grazie a sistemi di controllo evidentemente poco attenti, tendono a competere in modo sleale sul territorio “inquinando” il mercato e mettendo in difficoltà coloro che invece le regole le rispettano e che si trovano al contempo a dovere fronteggiare la crisi. In conclusione gli aspetti che preoccupano in questa fase sono molteplici. Il crollo nei consumi è uno di essi. Il modo con il quale le imprese produttrici e distributrici affrontano la situazione è un altro elemento da considerare, insieme alle politiche che il Governo dovrebbe attuare per sostenere lo sviluppo del Paese. Un Parlamento cristallizzato e incapace di produrre il necessario sostegno all’economia peggiora le cose ed espone il Paese ad una bassa credibilità e a speculazioni. Ciò che le imprese auspicano, è che si possa al più presto sbloccare una situazione che rende difficile ogni sviluppo e che si possa finalmente competere sulla base della qualità dei prodotti e della professionalità delle proprie organizzazioni, in un mercato che faciliti le imprese virtuose, con delle norme chiare che le aiutino a crescere, anche nell’interesse del sistema-Paese. Maurizio Poletti Amministratore Delegato Akzo Nobel Coatings S.p.A. 3 NELLA TRASPARENZA DEGLI SPAZI, IL COLORE AllA BAusch & lomB, uno studio del colore per lA migliore cArAtterizzAzione degli AmBienti di lAvoro. S pesso nei luoghi di lavoro gli spazi sono considerati soltanto in funzione dell’attività professionale, intesa in termini di produttività, tralasciando quelli che sono gli aspetti più “emozionali” o di “clima” ovvero come ambiente o atmosfera nella quale le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo e si trovano ad operare quotidianamente. Recenti studi in materia, soprattutto di tipo anglosassone (ref. “La Forma del Colore” Paint n. 01/2011), confermano la necessità di valorizzare la parte più umana degli ambienti, e quindi anche dei luoghi di lavoro, per creare un terreno fertile alla creatività, alla ottimizzazione delle risorse e alle relazioni interpersonali senza eccessi. Le persone hanno una netta percezione sia fisica che emotiva dello spazio nel quale si trovano. Pertanto il progettista, nell’ideare un nuovo ambiente, deve tenere in considerazione questi fattori, interpretando concretamente le esigenze del suo committente, per realizzare un ambiente confortevole e sereno, in grado di favorire la concentrazione, lo scambio di idee e il confronto tra colleghi e, allo stesso tempo, assecondare le relazioni interpersonali. Paint ha incontrato la società cushman & Wakefield di Milano, per illustrare più nel dettaglio un interessante progetto per lo sviluppo degli uffici della nuova sede di Bausch & Lomb - società globale dedicata alla cura dell’occhio - presso il nuovo centro direzionale MINec (Milan North-east center) a Vimodrone. Il complesso, costituito da una superficie di circa 1.000 mq., è stato progettato dall’arch. Mario Botta e presenta due torri caratterizzate da una piastra di circa 2.000 mq. per piano che si sviluppano su 9 livelli fuori terra. La storia e lo sviluppo di Bausch & Lomb sono caratterizzati dall’innovazione, dalla ricerca e sperimentazione di nuovi materiali e tecnologie, tutti concentrati e consacrati al perfezionamento della vista e al miglioramento della qualità della vita. Nel rispetto della loro mission aziendale, i progettisti di C&W hanno adottato un approccio che rappresentasse nel migliore dei modi la nuova immagine di “freschezza e vitalità ” che la società voleva dare di sé al mercato. Inoltre, la ricerca effettuata da Bausch & Lomb sui nuovi prodotti risulta essere sempre più attenta alle questioni ambientali orientandosi verso materiali di costruzione eco sostenibili. Tenendo in considerazione questi aspetti l’obiettivo è stato quello di creare un luogo di lavoro piacevole sviluppato sulla base di requisiti di salubrità non solo fisica ma anche psicologica che rispecchiasse il desiderio dell’azienda di mostrarsi sensibile al tema della sostenibilità ambientale. I progettisti di C&W si sono impegnati nel rispettare elevati standard internazionali sotto ogni profilo: architettonico, funzionale, impiantistico, gestionale, dell’ecosostenibilità dei materiali impiegati, dell’efficienza e flessibilità dell’uso degli spazi e del contenimento dei consumi energetici. scelta progettuale e uso del colore. La superficie è organizzata in spazi chiusi e in open space che prevedono tutte le possibilità di utilizzo dello spazio in relazione alle reali necessità degli utenti. Il volume principale dell’edificio è costituito da tre corpi “a petalo” connessi ad un nucleo scale centrale. Nell’interpretazione della pianta inconsueta dell’edificio, in ognuno di questi “petali” sono state collocate le aree open space mentre gli spazi di supporto sono disposti nella corte centrale dell’edificio. Di fronte all’ingresso sono state ricavate 3 sale riunioni che possono essere utilizzate anche come unica sala in occasione dei meeting della divisione commerciale dell’azienda. La regola schematica che caratterizza le funzioni strettamente operative viene interrotta dalla scelta di utilizzare superfici curve organiche per racchiudere le aree di supporto e di aggregazione: pareti cieche e colorate per le salette riunioni di team, trasparenti e vetrate per le aree di ritrovo comune. Una delle principali richieste era legata alla distribuzione interna per la separazione dello spazio per team di lavoro, nel rispetto dei 3 settori principali: Vision Care (lenti a contatto), Pharma (prodotti farmaceutici per la terapia oftalmologica topica e sistemica) e Surgical (prodotti dedicati alla chirurgia oftalmica). La scelta progettuale è stata quella di dividere lo spazio in aree di lavoro contrassegnando ogni team con un colore che lo identifica. Le postazioni operative sono distinte mediante l’uso di pannelli divisori in tessuto nell’area “open” e tinteggiatura delle pareti all’interno degli uffici. Per le sale riunioni di team, che dividono i gruppi tra loro, si è scelto di colorare esternamente la parete curva che diventa, inoltre, forte elemento caratterizzante lo spazio. I colori brillanti utilizzati per 4 L’ecceLLeNza deL coLore FOTO DI BEPPE ROSO i team vengono ripetuti in sequenza sulla parete di fondo delle “call room”, piccole salette per conversazioni telefoniche, e si intravedono attraverso l’involucro vetrato che le circonda. La scelta dei colori è caduta su una selezione di grigi, azzurri, senape, rossi e verdi, tutti prodotti della famiglia Sikkens delle linee ALPHA UNIDECOR BL e ALPHAMAT. Area break e svago sono ricavate nel cuore dell’ufficio, e sono state pensate all’interno di due “bolle trasparenti”. Racchiuse dal vetro, ma in realtà “aperte” e visibili dall’esterno, diventano elementi di connessione e interrelazione tra le diverse divisioni. Forme organiche e trasparenti per gli involucri e linee “morbide e tondeggianti” per gli arredi nelle aree comuni sono state pensate per promuove un sereno ambiente di incontro attraverso la creazione di luoghi in cui gli individui possano ritrovare l’habitat migliore. Questo stesso obiettivo viene perseguito anche attraverso l’impiego di materiali, superfici e colori che fanno riferimento al mondo organico. L’uso del colore verde chiaro è predominante in queste aree, nella zona cucina spicca sulla parete di fondo e nella scelta degli arredi mentre la parete di ingresso e la parete cieca della zona break sono state decorate con muschio naturale verde brillante in contrasto con la pavimentazione scura tipo legno scelta per le “bolle di vetro”: tutti questi elementi sottolineano la simbiosi tra prodotto e spazio progettato secondo una lettura olistica. cushman & Wakefield è una delle maggiori società private del mercato immobiliare mondiale. Nel 2007 viene acquisita da eXor, società di investimenti della Famiglia agnelli. L’organizzazione è presente in 60 Paesi con un organico di oltre 13.000 professionisti in tutto il mondo. In Italia cushman & Wakefield è presente dal 1990 con uno staff di oltre 115 professionisti delle sedi di Milano e roma. 5 LA CULTURA DEL PAESAGGIO leggere, interpretAre e rispettAre i colori dell’AmBiente. P arte integrante dell’esperienza di ogni persona, i colori del paesaggio suscitano da sempre, per la loro varietà e mutevolezza, la continua ammirazione di tutti; ma non tutti sanno o si chiedono il perché e l’importanza di quei colori. È necessario ricordare che i colori che percepiamo osservando un paesaggio di montagna, fiume, collina, rispecchiano le caratteristiche ecologiche dei siti, sempre in continua trasformazione in quanto la vegetazione non è un sistema statico ed in natura non si dispone mai a caso. Altitudine, pendenza del terreno, esposizione, umidità sono solo alcuni dei fattori che ne condizionano la distribuzione. Occorre, dunque, scendere di scala e focalizzare di volta in volta lo sguardo in porzioni di territorio più ristrette: spesso bastano anche poche decine di metri quadri per scoprire una varietà di micro-ambienti dai caratteri ecologici e paesaggistici unici. 6 Sull’altopiano di Campo Imperatore (Gran Sasso) ad esempio, la conformazione del terreno è caratterizzata da numerose micro doline, un alternarsi di zone di impluvio ed espluvio, dalle condizioni edafiche ed idriche variabili: il risultato è un mosaico di verdi intensi, scuri, brillanti, cui corrispondono specie ben precise. Analizzando le macchie di colore della vegetazione è possibile, pertanto, ricostruire la geomorfologia del terreno e prevedere come il paesaggio evolverà in direzione della vegetazione potenziale. È possibile, dunque, operare una vera e propria “lettura del paesaggio”. Questo è ciò che si richiede ogni qualvolta si intervenga in un contesto naturalistico: l’architetto del paesaggio, così come l’operatore forestale, non può prescindere dallo studio dell’ecologia e della fitogeografia del territorio per integrare ed armonizzare la sua opera con l’ambiente circostante. In Italia la “cultura” del paesaggio, che sin dall’antica Roma ha sempre avuto una tradizione invidiabile, attualmente non gode di grande splendore. Troppo spesso le amministrazioni locali vedono la gestione del paesaggio come un ‘inutile sperpero di fondi’; al contempo la popolazione, ormai ‘abituata’ ai paesaggi degradati del quotidiano, non pretende più interventi di (ri)qualificazione o anche solo manutenzione degli spazi pubblici. Non essendo quindi molto richiesta, l’attività del paesaggista è ancora tendenzialmente poco conosciuta, anche tra gli addetti ai lavori, spesso confusa con quella del giardiniere o limitata al semplice inserimento di un po’ di verde in un progetto architettonico. Al contrario, in Europa è una professionalità richiesta abitualmente per ogni tipo di intervento in uno spazio aperto, in quanto la cura di ogni paesaggio è di primaria importanza, con conseguente aumento della qualità della vita dell’uomo e dell’ambiente. Parallelamente alla preoccupazione globale per le questioni ambientali e di sviluppo sostenibile, anche in Italia si è rinnovato l’interesse verso gli insegnamenti di paesaggio nelle facoltà di architettura. Associazioni come aIaPP (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio) e eFLa (European Federation for Landscape Architecture) hanno contribuito ad affermare e diffondere tale materia. Frutto di questo impegno è, ad esempio, la ‘convenzione europea del Paesaggio’ redatta a Firenze nel 2000, secondo cui “Landscape means an area, as perceived by people, whose character is the result of the action and interaction of natural and/or human factors”. Il compito di leggere ed interpretare i segni di tale interazione è affidato al paesaggista, specialista del ‘vuoto’, del controllo di spazi vasti e del progetto con materiali viventi; attraverso lo studio delle caratteristiche naturali e dei valori storici, economici e socioculturali del territorio, ne riconosce criticità e potenzialità, proponendo soluzioni di recupero, valorizzazione, fino alla creazione di nuovi paesaggi. Silvia Tarantino Dottoressa in Architettura del Paesaggio - Roma L’IMPortaNza deL coLore GLOSSARIO Fitogeografia: scienza che si occupa della distribuzione degli organismi vegetali sulla superficie terrestre, anche in relazione alle vicende storiche. Vegetazione naturale potenziale: è il tipo di vegetazione che tende a formarsi spontaneamente in un certo luogo quando non è presente il disturbo antropico. Micro doline: piccoli avvallamenti in cui si rispecchia il sistema cresta-versante-valle cui corrispondono differenti caratteristiche di suolo e umidità. condizioni edafiche: fattori che influiscono sulla distribuzione della flora in rapporto alla struttura chimica e fisica del terreno. LINks utILI: eFLa European Federation for Landscape Architecture http://europe.iflaonline.org/ aIaPP Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio http://www.aiapp.net http://paesaggiocritico.com ALTOPIANO CAMPO IMPERATORE GRAN SASSO Un’attenta osservazione e comprensione dei colori della natUra è sempre indispensabile per tUtelare, valorizzare e non compromettere il paesaggio con interventi poco compatibili. 7 LA MAGIA DEL TEATRO creAzione di unA scenA. U n turbine rosa inebriante ti avvolge felpato, appena un attimo e sono gli ori ad abbagliare, mentre il rosso vermiglio irrompe improvviso e conquista la scena. Non è un sogno particolarmente vivace, ma una passeggiata nel magazzino dei costumi di scena del Teatro alla Scala di Milano, tra le femmine del Serraglio dell’Italiana in Algeri, l’Egitto dell’Aida e la Mantova del Rigoletto. Un tuffo nella storia di un’istituzione unica al mondo, una fabbrica di sogni che non smette di affascinare generazioni e che continuamente rinnova la capacità di proporre tutte le forme dello spettacolo colto, dall’opera al balletto. Ma i costumi di scena - magnifici, perfetti nella ricostruzione filologica, ricchi e accurati - sono solo una parte della magia che si ripropone puntualmente a ogni rappresentazione. Trascurando per un attimo tutto il versante musicale nella sua articolata eccellenza, è il complesso scenografico che supporta ogni spettacolo a comunicare un vero incanto. Parliamo della scenografia, delle luci, del trucco, realtà incarnate dalle diverse professionalità che operano nei laboratori della scala, dove l’artigianato, inteso nel senso più antico e nobile si esprime a un livello assoluto. Guardare immense tele, che diventeranno i fondali di scena, stese sul pavimento dei giganteschi capannoni della ex fabbrica Ansaldo che, pennellata dopo pennellata, diventano perfette riproduzioni di un bosco o di una città, è davvero affascinante. “La scelta dei colori e della loro forza comunicativa spetta allo scenografo incaricato della progettazione dello spettacolo, a volte al regista - afferma angelo sala, memoria storica dei laboratori e dell’accademia e da molti anni coordinatore della scuola di scenografia - poi il paziente lavoro degli esecutori conferisce la forma finale”. FOTO DI SALvO SPORTATO Allievi SceNOGRAfi impeGNAti NellA ReAlizzAziONe di tOScA peR il teAtRiNO di vetRiANO Un’esperienza così lunga e significativa vanta ovviamente episodi interessanti. “Per un’edizione della Traviata - racconta Sala - ho interpretato liberamente lo schema ideato dallo scenografo premio Oscar Dante Ferretti, ma la regista Liliana Cavani non ha per nulla apprezzato gli edifici rosa che avevo immaginato: secondo lei Parigi non poteva essere rappresentata in tonalità salmone ma soltanto con un grigio intenso. Ma ricordo ancora con soddisfazione un episodio che riguarda il grande regista Bob Wilson. Per un’opera aveva preparato un bozzetto, in piccolo formato, tracciando segni con matite colorate, a me spettava trasformarlo in scena vera e propria. Per imitare quei tratti ho usato grandi batuffoli creati appositamente, trasferendo in formato fondale la sua idea. Gli piacque talmente che mi commissionò la realizzazione in grande formato di alcune sue opere da installare nella sua abitazione”. L’IMPortaNza deL coLore FOTO DI SONIA SANTAGOSTINO Al lAvORO Nei lAbORAtORi di SceNOGRAfiA del teAtRO AllA ScAlA Da profani si potrebbe pensare che nella drammaturgia ogni tipologia di spettacolo possa essere caratterizzata da un colore. “Non è così - sostiene Sala - è la sensibilità dello scenografo che imprime la scelta del complesso dell’immagine e quindi dei colori, ma non c’è una tonalità specifica per il dramma o per l’opera buffa. Oggi viviamo un’evoluzione che tende a mettere in secondo piano la forza della composizione cromatica nella scenografia. Siamo abituati a pensare, ad esempio, a un Rigoletto pieno di rossi e di ori, mentre per la produzione del prossimo anno, ad esempio, lo scenografo austriaco Erich Wonder ha pensato a un ambiente quasi esclusivamente nero. È una tendenza che viene da un filone artistico nord europeo, che privilegia gamme di colori più neutri. Dal realismo ci stiamo spostando verso una maggiore astrazione, correndo però il rischio di cadere nell’uniformità”. Importanti cambiamenti sono dovuti anche all’irrompere della tecnologia che negli ultimi anni ha modificato la composizione stessa della scena, fin dal primo momento dell’ideazione. “La trasformazione è stata profonda - riflette Angelo Sala - siamo progressivamente passati da una forma bidimensionale a una tridimensionale della scena, soprattutto con il crescente ricorso allo strumento della proiezione video. Niente contro l’evoluzione, ma inevitabilmente questa tendenza indebolisce il ruolo della scena come l’abbiamo intesa per tanti anni, sia sul versante della pittura che della costruzione architettonica”. L’essenzialità e il minimalismo tendono così a confinare la componente pittorica della scenografia in un ruolo secondario. La speranza è che, come spesso accade, i cicli si susseguano e che si possa - fatta salva l’indispensabile evoluzione tecnologica - restituire il giusto equilibrio all’espressione del colore. Pierluigi Mutti FOTO DI SALvO SPORTATO Allievi SceNOGRAfi impeGNAti NellA ReAlizzAziONe di tOScA peR il teAtRiNO di vetRiANO FOTO DI ADELE NEOTTI ANGelO SAlA fRA i SuOi Allievi 9 BLU: out of the Blue. P ensiamo a un colore primario che non sia né il giallo, né il rosso. Esatto a questo punto non resta che lui: il blu. Di quanti blu sia fatta la storia dell’arte è impossibile saperlo. Ma pensate al blu di una Madonna di Giotto. È distante o vicino a quello di un quadro di Mirò? O il blu di un cielo del Tintoretto rispetto a quello del Cavaliere Azzurro di Kandinsky. O il blu di Turner rispetto a quello miscelato nella tavolozza colore di Van Gogh. Per non parlare dell’intero Periodo Blu di Picasso quanto distante o vicino è da un blu del Tiepolo? Oppure il blu dei primi graffiti sulle rocce rupestri, ottenuti dall’indaco o triturando polvere di lapislazzulo, quanto distanti e vicini mille secoli sono a quello di un quadro di Gaugin che spese una vita intera a inseguire le cromìe e gli stili di vita delle tribù? E che dire del blu di una stampa di Hokusai, paragonato a quello di una foto di LaChapelle? Potremmo continuare così immaginando un percorso vicino e lontanissimo non solo temporale ma anche spaziale: dai blu ipnotici delle maioliche Azuleios portoghesi a quelli delle case Ndebele nell’Africa Meridionale, fino alle famose abitazioni blu di Jodhpur in Rajasthan. E quando abitazione ed essere vivente si consustanziano ecco i famosi uomini blu, i Tuareg. Così è anche per Aria e Acqua e le loro forme di vita: una sottile linea blu unisce penne 10 e squame. Pappagalli come i due protagonisti di Rio col blu del pesce balestra. E che dire del blu sul grande schermo? Potete switchare col telecomando saltando i Puffi e forwardare da Film Blu a Laguna Blu, da Velluto Blu a Soldato Blu, da Tuono Blu alle Mille bolle blu, e magari tutto in un bel Blu Ray 3D. Il blu si può anche cantarlo a squarciagola, là dove il cielo è sempre più blu o nel blu dipinto di blu, oppure potete fischiettarlo sommessamente come Lisa dagli occhi blu. O ascoltare nelle cuffie del vostro iPod rigorosamente blu, When the stars go blue dei Corrs insieme a Bono Vox. Al blu possiamo dare una collocazione precisa a certi stati d’animo. Sensazioni di pulizia, ad esempio. O di calma, armonia, pace e tranquillità. Tanto che di blu vengono dipinte le pareti di luoghi dove sia necessario comunicare relax o distendere gli animi afflitti dalle malattie. Un po’ come uno screensaver blu che rilassa gli occhi blu e di tutti gli altri colori. In una stanza blu i battiti cardiaci diminuiscono e la sensibilità al freddo aumenta. Il riferimento al blu artico ad esempio non è casuale e se chiudete gli occhi potrete sognare rabbrividendo di starvene all’interno dell’Ice Hotel in Lapponia a sorseggiare un Angelo Azzurro. Provate a immaginare con quale tipo di inchiostro sia stato scritto questo articolo. Ebbene oggi l’articolo di Paint, è dedicato, e non importa in quali percentuali di cyan, al 100% proprio tutto a lui. Il blu. IMProNte dI Moda, costuMe e LIFestyLe 11 NUOvO CENTRO COMMERCIALE AUCHAN DI NAPOLI interpretAzione funzionAle del colore per gli esterni del nuovo centro. N ell’area orientale della città di Napoli, è stato realizzato il Centro Commerciale di via Argine, posto in posizione strategica intorno allo svincolo fra il terminale dell’Autostrada del Sole e quella per i comuni vesuviani e Salerno. Quello che colpisce l’occhio dell’osservatore anche meno esperto, è la gamma di colori utilizzati per le pareti esterne che si snodano orizzontalmente come una miriade di “nastri” colorati in movimento. Paint ha incontrato lo studio Pica ciamarra associati di Napoli, ideatore del progetto, per illustrare più nel dettaglio le particolarità di questa realizzazione. Si è trattato in effetti di un grande lavoro concluso nel 2009, dove il colore ha giocato un ruolo essenziale per la definizione della sua “anima” esterna. Il centro sorge in un punto nevralgico per il traffico napoletano pertanto era necessario connotarlo fin da subito con una cromia che lo facesse emergere dal contesto generale. La sua struttura, per quanto imponente, presenta grande rilevanza non solo funzionale ma anche morfologica a scala urbana e assume il ruolo di elemento significativo nella riconversione delle aree industriali dismesse ad est della città. Al centro si accede, dai diversi settori dell’area metropolitana, con ingressi differenziati per livelli e per direzione di provenienza (Napoli, Barra e Ponticelli) in modo da ottimizzarne sia i tempi di parcheggio sia i flussi di traffico. I varchi di uscita verso i luoghi di provenienza sono separati da quelli di arrivo ed ubicati in modo da consentire di raggiungere agevolmente la viabilità esterna. I parcheggi inferiori sono collegati a quelli in copertura mediante due rampe, una di salita e una di discesa, di forma elicoidale poste alle due estremità dell’edificio. La costruzione si estende prevalentemente in lunghezza, parallelamente a via Argine, con un fronte di circa 300 metri e uno spessore di circa 90. Rispetto a via Argine si articola su due livelli con, in copertura, parcheggi e camini di ventilazione ed evacuazione di calore e fumi. Sono stati realizzati circa 35.000 mq. di spazi coperti e 60.000 mq. di parcheggi per 2.000 posti auto. Internamente, gli spazi destinati ad attività commerciali si sviluppano su due livelli collegati tra loro, e con i parcheggi, da rampe mobili, oltre alle scale di servizio, di sicurezza, ascensori e montacarichi, secondo le specifiche necessità. Le articolazioni spaziali interne si fondano su due gallerie trasversali che aprono i loro terminali con visioni verso i paesaggi esterni e due gallerie longitudinali attestate, da una parte, su quella traversale che costituisce il fronte dell’ipermercato Auchan e, dall’altra, verso un sistema articolato di spazi (atrio di ingresso a tutt’altezza, food court, medie strutture, ristorante, terrazze, ecc). Una copertura reticolare a piastra copre l’atrio, dove scale mobili disimpegnano i vari piani dal parcheggio su pilotis alla copertura. Due ponti pedonali collegano il 1° livello con via Argine dove è prevista la fermata dei bus. Sul lato di via Nuova Fossitelli, avviene la movimentazione dei TIR nel piazzale carico e scarico dell’Ipermercato, totalmente indipendente dagli altri flussi. Nell’immagine a grande distanza, dalla viabilità 12 Focus dI Progetto autostradale, il Centro assume una immagine unitaria, caratterizzata dalla particolare colorazione a strisce, dalla quale si elevano i quattro portali e il sistema delle insegne pubblicitarie. A scale più ravvicinate, la costruzione appare fortemente scolpita e chiaroscurata nelle testate, ambedue segnate dai volumi che contengono le rampe circolari dei parcheggi, e nelle articolazioni morfologiche dei fronti lunghi, la cui sostanziale unità è arricchita da continue variazioni, di volta in volta percepibili. Gli spazi interni sono fortemente caratterizzati nella piazza e nella galleria centrale: illuminazione e controsoffitti unitari e continui; pavimento in materiale unico con colorazione a gradazione; sul fondo apre lo spazio dell’ipermercato; sui lati i negozi di diverse dimensioni, diversa forma, diversi materiali, ciascuno secondo le proprie esigenze. ProgettazIoNe e dIrezIoNe LaVorI: Pica Ciamarra Associati, Napoli. IMPresa esecutrIce: Edil Atellana, Orta di Atella (CE). IMPresa dI PItturazIoNe: Di Napoli Edil, Marigliano (NA). CiClo SikkenS eSterno: 2 mani di Fullfarbe sui pannelli in cemento. 2 mani di Rubbol Bl Gloss sulle superfici metalliche. 13 il colore è ovunque, basta cercarlo. IL COLORE è OvUNqUE, BAstA cercArlo. NOTIZIE & PRIMIZIE AKZONOBEL MAGAZINE - tOmORROW’S ANSWeRS tOdAY PAINT, magazine 2011 Periodico pubblicato da Akzo Nobel Coatings S.p.A., Decorative Paints Italia. Via Giovanni Pascoli, 11 – 28040 Dormelletto (NO). email: [email protected] Stampa a cura di: biemme srl (Milano) Questo numero è stato chiuso in tipografia il 28 novembre 2011. Direttore responsabile: Maurizio Poletti Coordinamento Editoriale: Direzione Marketing, Arianna Storoni Realizzazione grafica e design: casiraghi greco&, Milano Hanno collaborato a questo numero: Roberto Meregalli, Armando Fagotto, Vito Caruso, Domenico Di Odoardo, Giuseppe Fischetti, Alessandra Giardiello, Barbara Moretti, Nadia Odorico, Michela Petrosino, Francesco Pezzo, Laura Savini, Pierluigi Mutti. Un particolare ringraziamento a: Project Management Team, Cushman & Wakefield; Arch. Domenico Egizi, Bergamo; Arch. Riccardo Zanetta, Torino; Laboratori Accademia Teatro alla Scala, Milano; Dott.ssa in Architettura del Paesaggio Silvia Tarantino, Roma; Studio Pica Ciamarra Associati, Napoli; Laladesign, di Salvatore Lala, Sora (FR); Studio di Ingegneria Stancanelli - Russo, Catania; Pirelli&C. Property Management S.p.A.; Circolo Tennistico Corracilvuna, Arzachena (OT); Riccardo Cossu del Centro CO.PI.CA S.a.s. Foto di: Adele Neotti, Beppe Roso, Stefano Savo, Sonia Santagostino, Salvo Sportato, Vito Caruso, Alessandra Giardiello, Ugo Mantellino, Barbara Moretti, Michela Petrosino, Arianna Storoni, Paolo Da Re, banche immagini iStockphoto e Getty Images. I testi pubblicati possono essere riprodotti liberamente salvo citazioni della fonte. ® www.fsc.org MISTO Carta n. 539 del 7/11/2011 del Tribunale di Milano. NOTIZIE & PRIMIZIE AKZONOBEL MAGAZINE - tOmORROW’S ANSWeRS tOdAY COLOREDIT L’edItorIaLe dI roBerto MeregaLLI COLORNEWS uLtIMe NotIzIe daL MoNdo akzo quando il colore si fa arte 8 i colori della coppa davis con sikkens / 9 COLORvISTA 3 4 / un piano colore per rivalutare il cuore storico di Bergamo colorzone di sikkens (to) / / / 10 / formazione, leva per lo sviluppo dei talenti La ParoLa aLL’esPerto COLORIAMO IL MONDO Best ProJects / piazza san carlo, torino 12 Wine bar officina 53, frosinone / 13 nuovo centro sportivo torre del grifo (ct) PROGETTIAMO INSIEME Fare BeNe agLI occHI e aL cuore milioni di colori in vendita per solidarietà incontriamoci in Abruzzo / 15 un tocco di colore e... UN MONDO DI COLORI Le NoVItÀ dI akzoNoBeL sikkens, herbol, Akzonobel / 16 / 14 6 2 L’edItorIaLe dI roBerto MeregaLLI IL coLore, uN’eMozIoNe IN grado dI sorPreNdercI Benvenuti a questa nuova edizione di Paint. È bello ritrovarsi sempre più numerosi e sapere che siamo cresciuti insieme in questo cammino nel mondo del colore con Paint. Non posso iniziare questo mio editoriale senza ringraziare i numerosi lettori che hanno inviato messaggi e commenti a me e alla nostra organizzazione complimentandosi per l’elevata qualità e ricchezza di contenuti del nostro magazine. Questo ci fa ovviamente molto piacere perché abbiamo creduto fin dall’inizio a questo progetto e siamo convinti che Paint rappresenti un’esperienza positiva non solo per AkzoNobel ma anche per il nostro mercato, e che sia in grado di farlo crescere aggiungendo valore al settore delle vernici per l’edilizia ed al mondo del colore in generale. Andiamo avanti quindi senza soste! Dopo questa lunga ma doverosa premessa, eccomi alla presentazione del nuovo numero e questa volta inizio dalla fine, ovvero dall’ultima iniziativa lanciata a livello di Gruppo: la campagna Own a Colour, acquista un colore e aiuti un bambino. Own a Colour - letteralmente “possiedi un colore” - è un’iniziativa sociale che il Gruppo AkzoNobel a livello mondo ha lanciato insieme ad UNICEF per una raccolta fondi a favore dell’organizzazione umanitaria. L’iniziativa si ispira ad un concetto veramente semplice ed immediato: esistono più di 16 milioni di colori classificati a livello di schermo di computer (i pixel), di conseguenza collegandosi al sito www.ownacolour.com è possibile scegliere il colore preferito, dargli un nome e una descrizione, infine acquistarlo facendo una donazione all’associazione. Tutto il ricavato verrà devoluto ad UNICEF per aiutare i bambini in difficoltà nel mondo. Che dire, dopo un’iniziativa del genere resta poco spazio per tutto il resto, ma sicuramente questo progetto di solidarietà offre uno spunto di riflessione sul valore del nostro lavoro e l’impegno che mettiamo nelle normali attività quotidiane. Tornando ai contenuti di questo numero, vi segnalo un interessante articolo sulla formazione AkzoNobel e le attività che vengono svolte a tutti i livelli: dal dipendente interno al professionista o cliente esterno, ai giovani che vogliono avvicinarsi alla professione. Si passa poi alla presentazione della nuova immagine internazionale Sikkens che segna un cambio epocale per il nostro marchio di riferimento. Non più immagini diverse per ciascun paese ma un’unica immagine internazionale chiara, forte e riconoscibile in ogni nazione. A prescindere dal mercato, dalla lingua, un’immagine forte di Sikkens come marchio di prestigio, di alto livello, di qualità che celebra il successo di tutti gli operatori che usano Sikkens per la propria attività quotidiana. Anche in questo numero infine non ci facciamo mancare un po’ di attività sportiva: dalla Formula 1 siamo passati al tennis… e cosa c’è di più prestigioso della Coppa Davis! Ma adesso mi fermo, sto scrivendo troppo, non vi rubo altro tempo utile a leggere e a sfogliare il nostro magazine, in attesa di ricevere altri preziosi commenti. Buona lettura! Roberto Meregalli Direttore Marketing Akzo Nobel Coatings S.p.A., Deco Italia. 3 qUANDO IL COLORE SI FA ARTE lA NuOvA cAmpAGNA SiKKeNS SeNSAtiONS. S ikkens lancia anche in Italia la nuova campagna Sikkens Sensations a soggetto “Capolavoro - Maestri nell’arte dei decorativi”. Da sempre Sikkens è sinonimo di colore, bellezza e qualità, a garanzia di risultati di prestigio dove le sfumature del colore si fanno emozione, sensazioni visive e tattili. Numerose le novità di prodotto che in questi anni hanno saputo rispondere efficacemente ad un mercato sempre più esigente, proponendo soluzioni affidabili e di lunga durata per superfici perfette e per ogni tipo di applicazione e materiale. A distanza di qualche anno dalla campagna “Coloriamo il mondo” che ha accompagnato il posizionamento di Sikkens sul mercato come premium brand, oggi AkzoNobel lancia anche in Italia la nuova campagna Sikkens Sensations caratterizzata da un unico visual che allinea la comunicazione di tutti i paesi in cui Sikkens è presente, lasciando la possibilità di declinarla localmente in base alle diverse esigenze di comunicazione del paese di appartenenza. Per ogni famiglia di prodotto, la Capogruppo olandese ha realizzato un’immagine in grado di esprimere il successo, la soddisfazione e il piacere per un risultato di qualità ottenuto grazie a Sikkens. Il concetto fondamentale che emerge dalla nuova campagna è la sensazione di orgoglio e di appartenenza che unisce sia l’architetto che l’applicatore, come parte di un’unica grande squadra, da qui l’accento su sensations che cattura l’attenzione grazie ad un segno grafico corsivo, morbido e contemporaneo. Protagonista della campagna l’applicatore e il colore. Per l’Italia in particolar modo, verrà adottata l’immagine Sikkens Sensations, soggetto Capolavoro - (Masterpiece per la versione inglese adottata dagli altri paesi) in grado di spiegare, o svelare, tutto il valore dei prodotti Sikkens, un risultato artistico paragonabile quasi ad un’opera d’arte. Lo sfondo verde con striature d’oro (realizzato con Alpha Orient) viene enfatizzato dalla bellezza della giovane donna proprietaria di casa ma, verosimilmente, anche architetto professionista, elegante nella sobrietà della posa e dell’abbigliamento, e dal ruolo di protagonista dell’applicatore che mostra soddisfatto il suo capolavoro che è rappresentato in questa immagine dalla soddisfazione del cliente/committente. La firma, una sola: Sikkens Sensations, Maestri nell’arte dei decorativi. La scelta di puntare sui prodotti decorativi come immagine rappresentativa della nuova campagna non è casuale. Da sempre Sikkens è leader in questo segmento di mercato, e per l’Italia più che in altri paesi - il settore dei decorativi per interni rappresenta una buona quota di mercato nella quale l’azienda sta puntando nuovi investimenti anche in termini di materiali per la distribuzione e i professionisti del settore. Nell’arco dei prossimi mesi e per tutto il 2012, AkzoNobel procederà con un graduale inserimento della nuova immagine Sikkens Sensations nella realizzazione di nuovi materiali per la vendita e la promozione, nonché per tutte quelle comunicazioni istituzionali legate al brand Sikkens. “Un passo importante in termini di comunicazione e visibilità del brand, che ci allineerà agli altri paesi del gruppo AkzoNobel, generando una nuova brand identity in grado di rafforzare quello spirito di appartenenza di un grande gruppo di successo” afferma roberto Meregalli, responsabile Marketing di akzoNobel deco Italia. 4 Sikkens racconta l’esperienza del colore da oltre 50 anni in Italia. Realizzazioni uniche in cui qualità dei prodotti, facilità di impiego e durata nel tempo diventano strumenti per cogliere sempre l’espressione più viva del colore. uLtIMe NotIzIe daL MoNdo akzo CAPOLAVORO MAESTRI NELL’ARTE DEI DECORATIVI. 5 UN PIANO COLORE PER RIvALUTARE IL CUORE STORICO DI BERGAMO NuOve NORme dAl 2012. ceNSiti 500 edifici, OltRe 4 chilOmetRi di fAcciAte. c piano del colore di bergamo onsiderata un museo a cielo aperto dagli storici e dagli amanti dell’architettura paesaggistica del nostro Paese, Bergamo rappresenta un caso singolare nel panorama italiano delle città d’arte. Quarto comune della regione per popolazione (la sua area metropolitana conta oltre 400.000 abitanti), Bergamo oggi sta vivendo un vero e proprio rinascimento in quella che si può definire la sua anima più antica: Bergamo alta. L’etimologia stessa del suo nome ‘Bergamo’, trae origine dal greco Pérgamon, come dal germanico Berg-Heim che significano, rispettivamente, cittadella o rocca e abitazione sul monte. Bergamo alta, o città alta, è infatti la parte più storica della città, cinta da antiche mura venete. un borgo di mirabile bellezza, rimasto quasi intatto sino ad oggi, dal sapore intimo e ancora poco esplorato da un indiscriminato turismo di massa. Con la messa a punto del Piano del Colore di Città Alta - un progetto fortemente voluto dalle autorità cittadine e che verrà presentato ufficialmente nel 2012 - abbiamo chiesto all’Arch. Domenico Egizi, esperto nel campo dell’urbanistica e del restauro di edifici storici, di raccontare la sua esperienza e di spiegare perché oggi è importante parlare di un Piano del Colore che riscopra, tuteli e valorizzi il patrimonio architettonico del centro storico di Bergamo. Il Piano del colore di Bergamo alta è stato lanciato a fine 2009 e verrà presentato ufficialmente il prossimo gennaio. Il progetto è realizzato con il patrocinio del comune di Bergamo, assessorato all’edilizia Privata e alle Politiche per la casa. a capo del progetto, un’equipe interdisciplinare coordinata dalla multinazionale olandese e dagli architetti domenico egizi (Bg), esperto ambientale con pluriennale esperienza nel campo dell’urbanistica e del restauro di edifici storici, e riccardo zanetta (to) già autore, coautore e consulente di numerosi Piani del colore di sikkens, con la partecipazione dell’università degli studi di Bergamo, cst centro studi sul territorio “Lelio Pagani”, sotto la direzione scientifica della professoressa Juanita schiavini, del professore Fulvio adobati e con la collaborazione della professoressa Monica resmini. dell’equipe fanno parte lo studio arch. e. colombo e arch. P. Peverelli (Bg) specializzato in rilievi topografici-fotogrammetrici, il dott. andrea gritti, geologo della Hattusas s.r.l., consulente per l’individuazione e la classificazione dei materiali lapidei, l’assistenza tecnica ed il Laboratorio di ricerca sikkens - akzoNobel. Hanno inoltre collaborato allo studio: silvia gaggioli, seeta Maggi, Paolo Plebani, arianna rigamonti, Mara rosso, Valeria Bassani, simona avogadro, Marcello Mutti, Fabio Plebani. 6 architetto egizi, da buon bergamasco e professionista del mondo del restauro degli edifici storici, come è nata l’esigenza di sviluppare un Piano del colore per Bergamo alta? Innanzitutto occorre specificare che la città di Bergamo è sempre stata caratterizzata da una serie di piani urbanistici, piani di risanamento ecc. che le hanno garantito un certo ordine. Questo ha fatto sì che anche le parti più storiche, come Città Alta, non venissero alterate significativamente da progetti di rifacimento o restauro troppo invasivi. In linea generale, osserviamo che il tema del colore è emerso come elemento caratterizzante del paesaggio solo nell’ultimo decennio, grazie alla riscoperta del verde e alla maggiore sensibilità verso l’ambiente, i centri storici e la loro conservazione. Ciò nonostante, Bergamo non ha mai vissuto direttamente l’esperienza del colore. Si è trattato per lo più di casi isolati di poco valore, maturati sporadicamente e senza le opportune considerazioni o studi di settore. Nel corso degli ultimi anni quindi abbiamo lavorato molto per sensibilizzare la pubblica amministrazione al tema del colore, soprattutto per la gestione delle risorse. Quali sono le caratteristiche del Piano del colore per città alta? Bergamo Alta è caratterizzata da uno storico ben conservato. Ed è composta da una varietà di edifici che, per epoca storica e tipologia, si completano e si armonizzano a vicenda e che hanno connotato nel tempo la scelta cromatica del centro. Il Piano che proponiamo si focalizza soprattutto sugli studi, gli approfondimenti storici, le rilevazioni sui fabbricati che insieme determinano le caratteristiche del Piano stesso, in un tutt’uno armonico dove anche il colore si inserisce perfettamente. Il punto di partenza dello studio era già buono. Con il Piano del Colore avremo una valutazione ancora più completa e precisa delle caratteristiche storiche degli edifici e delle loro sfumature cromatiche. Il risultato dello studio sarà a disposizione del Comune e di tutti i professionisti che lavoreranno su Bergamo Alta per impostare i progetti di restauro conservativo e manutenzione degli edifici. Senza anticipare quello che verrà presentato il prossimo anno in via definitiva, possiamo dire che i colori caratterizzanti il borgo saranno piuttosto tenui, mai troppo accesi o brillanti, tendenti ai grigi caldi, ai rosa e ai colori pastello. Nel corso degli anni, come è cambiata la percezione di città alta da parte dei cittadini? In linea generale i bergamaschi hanno sempre dimostrato molto rispetto per il centro storico. Qualsiasi tipo di intervento è stato sempre regolato dai vari piani urbanistici… Dal punto di vista della vivibilità, Città Alta è stata abbandonata nel secondo dopoguerra perché uLtIMe NotIzIe daL MoNdo akzo FOTO DI PAOLO DA RE considerata inabitabile, e la gente si spostava nella parte più bassa per avviare anche le proprie attività commerciali. Successivamente negli anni ’60 e ’70, all’epoca del boom economico, è stata riscoperta dai bergamaschi e lentamente è ritornata agli antichi splendori, anche grazie ad investimenti piuttosto consistenti, attirando quindi la ricca borghesia e i nuovi esercizi commerciali. Oggi gli abitanti di città alta sono circa 5000, e si percepisce una sorta di dicotomia: da una parte la volontà di riscoprire il centro spinge alcuni a valorizzare Città Alta per favorire gli eventi culturali, il terziario e il tempo libero, dall’altra esistono dei “conservatori” che vorrebbero invece mantenere il centro più isolato, con un’area riservata quasi ad esclusiva dei residenti. le mete preferite di viaggio è stato l’aeroporto Orio al Serio, tra i maggiori scali italiani, che ha dato un grande impulso alle comunicazioni e al turismo sul territorio bergamasco. Il Piano del Colore di Bergamo rappresenta sicuramente un evento storico per la città che segna una tappa di arrivo ma soprattutto di ripartenza, e che vuole spingere tutti a una riflessione. La procedura per ottenere la nomina a Capitale Europea della Cultura è piuttosto complessa con un iter burocratico lungo. Ottenerla sarebbe certamente un elemento di prestigio in più che aiuterebbe a rafforzare la nostra immagine all’esterno, in Italia e in Europa. In questo senso, il Piano del Colore rappresenta un elemento importante che può fare da volano. Un progetto che fa onore alla città, alla sua Amministrazione e a tutti i cittadini. ...quindi un piano del genere voluto dall’amministrazione comunale spinge verso una rivalutazione e riscoperta di città alta, e ad un’apertura maggiore per farla conoscere ulteriormente. È di pochi mesi fa la candidatura di Bergamo a capitale europea della cultura… Noi ce lo auguriamo. Un altro elemento decisivo che ha favorito il reinserimento di Bergamo tra L’area del centro storico di Città Alta presa in esame dal Piano, comprende tutta una serie di vie adiacenti alle piazze principali: da Piazza Cittadella fino a Piazza Mercato delle Scarpe, via San Giacomo e via Porta Dipinta, per proseguire fino a Piazza Mercato del Fieno e via San Lorenzo. 7 I COLORI DELLA COPPA DAvIS CON SIKKENS mAtch point vincente per sikkens. in primA lineA negli eventi che contAno! L a Coppa Davis, uno dei più prestigiosi appuntamenti nel panorama del tennis internazionale, ha indossato l’estate scorsa i colori di Sikkens nella splendida cornice di Arzachena in Costa Smeralda. L’evento che si è svolto a luglio, ha visto schierate in campo Italia e Slovenia per una tre giorni di altissimo livello. Una manifestazione sportiva che unisce tutti, appassionati e non. Grazie al contributo di Sikkens, è stato possibile rinnovare il circolo tennistico corracilvuna di arzachena che ha ospitato la manifestazione. Gli alloggi e gli impianti per i partecipanti alla gara, sono stati rimessi a nuovo con il prezioso contributo del distributore locale centro co.pi.ca, che ha fornito materiale verniciante Sikkens per una superficie complessiva di circa 2000 mq. tra interni ed esterni, per sedi di ufficio, servizi, muri di contenimento campi. 8 uLtIMe NotIzIe daL MoNdo akzo DI SIKKENS in primo piAno Al festivAl di torino. O ttimi risultati per la prima edizione del Festival “architettura in città” di torino che si è svolto lo scorso luglio, dove Sikkens ha partecipato da vero protagonista con uno spazio Colorzone interamente dedicato al mondo del colore e all’esperienza di Sikkens in Italia. La manifestazione, organizzata dall’Ordine degli Architetti di Torino (OAT) e dalla sua Fondazione, ha proposto circa 200 eventi sparsi in tutta la città e nei Comuni limitrofi, e ha visto la partecipazione di oltre 6000 visitatori. AkzoNobel è stata presente durante tutta la manifestazione grazie all’info-point Colorzone Sikkens all’interno della sede principale dell’evento di Palazzo Bertalazone di San Fermo, dove è stato allestito un luogo “del colore” Sikkens per Torino. Un ambiente vivace, moderno, colorato, in grado di raccontare ai numerosi visitatori tutta l’esperienza del colore di Sikkens e il legame prezioso con la città. Numerosi gli apprezzamenti da parte del pubblico e dei professionisti del settore, che non hanno mancato di visitare lo spazio e scoprire così più da vicino il mondo della committenza di Sikkens. 9 FORMAZIONE, LEvA PER LO SvILUPPO DEI TALENTI l’Approccio strAtegico di AkzonoBel per lA crescitA delle proprie risorse. Lo scenario economico e sociale attuale propone delle sfide assai dure, che vedono le organizzazioni giocare in prima linea insieme a istituzioni nazionali e internazionali. La competitività a livello globale, la delocalizzazione della produzione, l’accessibilità dell’informazione, sono solo alcuni dei fattori che richiedono alle aziende un generale ripensamento: di stile, di metodi, di risposte a cambiamenti sempre più veloci e imprevedibili. Le organizzazioni sono chiamate a ridisegnare le strategie in funzione di una metamorfosi che, da sistemi deterministici programmabili e gestibili come tali, le rende oggi assimilabili a sistemi organici, collocati in un contesto di business che si può abitare solo come un momento in un suo continuo divenire. È forse l’esigenza di fluidità che ne consegue che sta spostando l’attenzione delle aziende al proprio interno, alla ricerca di possibili paradigmi che rispondano a questa nuova chiamata. ecco il ricorrere sempre più frequente di locuzioni quali capitale umano, sviluppo dei talenti, employer branding, self leadership. ed ecco la formazione come strumento, tra gli altri, per sviluppare e divulgare le nuove competenze, nuovi stili, nuovi valori; per promuovere e agevolare un nuovo modo di stare in azienda, essere l’azienda, rappresentare e sentire l’azienda. come si pone akzoNobel rispetto a questi temi? cos’è la formazione per akzoNobel? Quale ruolo svolge nell’ambito di un’organizzazione leader nel suo settore? Proveremo a rispondere a queste domande insieme a carola Nozzoli, Hr Manager di akzoNobel deco Italia. di Alessandra Giardiello Il nostro concetto di formazione si declina in interventi che facilitano l’apprendimento attivo, che parte cioè dai problemi reali e si concretizza attraverso l’esperienza dell’individuo. Nel corso degli ultimi anni, abbiamo raggiunto la convinzione che il senso dell’attività formativa stia non più solo nella trasmissione di nozioni o di comportamenti, quanto nella sua capacità di stimolare gli attori a ragionare sulle questioni e le situazioni che affrontano ogni giorno. La formazione diventa uno strumento per stimolare la capacità di vedere e porre i problemi in una nuova luce, in modo da trovare soluzioni sempre innovative. biograFia carola Nozzoli, H.r. Manager, akzo Nobel coatings s.p.a, deco Italia. 46 anni, sposata senza figli. dopo la laurea in letteratura teatrale e un master in comunicazione Mktg ha iniziato a lavorare nel Mktg di saiwa, per passare successivamente alle risorse umane sempre nella stessa azienda. In galbani (prodotti freschi) si è occupata principalmente di comunicazione e coinvolgimento. Nel 2000 è approdata alle telecomunicazioni in Marconi (ora ericsson), poi ha lavorato come direttore del personale di embraco (azienda del gruppo Whirpool) e dal 2009 è in akzoNobel. durante questi anni si è occupata di relazioni industriali, organizzazione, gestione, formazione e sviluppo del personale, compensation & benefits, selezione, e sempre di comunicazione interna seguendo sia strutture di staff e rete Vendita che siti Produttivi. Qual è la posizione di akzoNobel rispetto al tema della formazione? AkzoNobel è molto sensibile al tema della formazione. Siamo in un’era in cui la conoscenza, prodotta, condivisa e impiegata in un’organizzazione rappresenta il vantaggio competitivo più rilevante. E questo vale ancor di più in un contesto come il nostro, esteso, articolato e complesso: tre linee di business, oltre 50.000 dipendenti distribuiti in 80 paesi... le risorse umane sono, oggi più che mai, il fattore che può segnare la differenza, perché lo sviluppo e la capitalizzazione della conoscenza è in buona misura nelle mani delle persone che insieme creano quel costrutto economico, sociale e culturale che è un’organizzazione. 10 Quali sono le attitudini che le politiche del personale akzoNobel promuovono e si impegnano a sviluppare? In uno scenario sempre più competitivo e imprevedibile, la creatività e l’attitudine a pensare “out of the box” in modo coraggioso e innovativo sono ingredienti irrinunciabili. Altrettanto indispensabile è che il dipendente sia in ogni momento consapevole del proprio ruolo all’interno del sistema e responsabile nel suo operato, per sé stesso e per il bene del gruppo. Quale ruolo gioca la formazione in akzoNobel? Se la conoscenza è oggi il fattore cruciale per le aziende e se questa è in buona misura nelle mani delle persone, allora il successo di un’organizzazione passa, in buona sostanza, attraverso lo sviluppo dei dipendenti e in questo senso la formazione è uno degli strumenti chiave. “IGNITE THE SPIRIT” lAmpeduSA, ApRile 2010 La ParoLa aLL’esPerto “IGNITE THE SPIRIT” umbRiA, NOvembRe 2009 AULA DI FORMAZIONE TECHNICAL CENTER AKZONOBEL cAStellettO ticiNO (NO) ci vuole fare un esempio concreto dell’impegno di akzoNobel in tal senso? Il programma “Ignite the Spirit” è sicuramente un esempio emblematico. Questo programma ha preso il via nel maggio del 2009 per poi essere esteso a cascata a livello mondiale a tutto il personale aziendale della divisione Deco: parliamo quindi di un organico di oltre 20.000 persone nel mondo. Il programma si svolge nell’arco di due o tre giornate residenziali, dedicate a risvegliare la leadership di sé stessi, intesa come l’attitudine di essere attori protagonisti nella propria vita. Partendo dalla narrazione della propria storia e dalla riscoperta dei propri valori guida, i partecipanti sono condotti all’identificazione di pattern positivi e negativi che caratterizzano comportamenti e abitudini, nonché alla ricerca delle radici che spiegano sentimenti e convinzioni limitanti. Lo sviluppo contestuale di un piano d’azione, aiuta pragmaticamente ad affrontare le barriere che spesso impediscono di attuare i buoni propositi, e a dare forma alle intuizioni raggiunte. I partecipanti, alla fine del corso, dispongono di strumenti concreti e di una cornice operativa di riferimento per una gestione efficace del sé, della loro carriera e delle loro responsabilità, supportati da un piano pratico per applicare quanto appreso. come trasferite questo vostro impegno al mercato in cui operate? Naturalmente il nostro impegno formativo non si esaurisce con i nostri dipendenti, declinandosi in numerose altre iniziative rivolte ai nostri clienti. In particolare, nel 2010 abbiamo festeggiato i 5 anni di successo dei Master di Sikkens, veri e propri corsi di formazione nati per perfezionare il background tecnico dei nostri clienti, a sostegno della loro professionalità. Focalizzati su temi specifici, questi corsi seguono un calendario che sta diventando sempre più fitto, in risposta alle richieste ricevute dal mercato. Nel 2011 abbiamo dato il via a un’altra iniziativa, questa volta itinerante: una giornata di intensi workshop, rivolti alle imprese medio-piccole, che non hanno la possibilità di partecipare ai master, per la distanza fisica dalla nostra sede di Castelletto o per la sua durata. I workshop di Sikkens nascono per dare un segnale di presenza sul territorio, per gettare un seme fatto di competenza, di attenzione e di servizio al cliente, offrendo anche nella formazione la stessa qualità che il brand esprime. Ogni anno siamo impegnati anche sul fronte della rete distributiva, per la quale organizziamo aggiornamenti nelle aree che non affrontano solo le tematiche tecniche, abbracciando anche approfondimenti in materia di normative, di uso del colore, di nuove tendenze, diventando un’occasione per condividere scelte di marketing e politiche commerciali nell’intento di creare uno spazio, fisico e mentale, di costruzione di un’identità comune e riconoscibile. 11 PIAZZA SAN CARLO, TORINO intervento di mAnutenzione strAordinAriA per lA chiesA s.cArlo. L ’edificio, di proprietà del gruppo F.I.P. - Fondo Immobili Pubblici, si trova nel salotto di Torino, all’incrocio delle centrali via Roma e via Alfieri, importanti per eleganza, storia e moda, affacciato su piazza San Carlo, una delle più prestigiose piazze della città, proprio a ridosso della chiesa di San Carlo Borromeo che, insieme alla Chiesa di Santa Caterina, incorniciano l’ingresso di via Roma sulla piazza. Piazza San Carlo, proprio per la sua particolare bellezza architettonica, è stata scelta come location per lo svolgimento della S. Messa celebrata da Papa Benedetto XVI durante la Visita Pastorale nel maggio dello scorso anno, in occasione della solenne Ostensione della Sindone. Questo evento, così importante per la città, ha fortemente condizionato l’andamento dei lavori in quanto il palco della Messa era stato posizionato in corrispondenza dell’asse di via Roma, al centro tra le due chiese, e l’edificio fungeva proprio da quinta alla scenografia e alle riprese televisive mandate in mondovisione. Per riuscire a chiudere il cantiere nel rispetto di questa improrogabile scadenza, i tempi di esecuzione dei lavori sono stati strettissimi, le maestranze hanno lavorato con doppi turni, a ritmi serrati, ma non solo: tutti i soggetti coinvolti, sia i tecnici e dirigenti comunali, i funzionari della Soprintendenza che i responsabili degli Enti preposti alla tutela e alla vigilanza, hanno contribuito positivamente al fine di velocizzare tutti gli iter burocratici - amministrativi e poter concludere i lavori entro la data limite. Il cantiere ha aperto i battenti il 22 marzo 2010, con l’allestimento del ponteggio, e a poco più di un mese di distanza, si era già potuto procedere con lo smontaggio delle impalcature. Il fabbricato prima dell’intervento non presentava uno stato di conservazione molto degradato, manifestava, infatti, solo i tipici segni di un invecchiamento naturale e progressivo dovuto all’azione del tempo e delle intemperie. Sui supporti si rilevavano cavillature diffuse, ammaloramenti non estesi delle finiture e consunzione corticale degli intonaci; i lavori di manutenzione straordinaria hanno interessato la facciata su via Alfieri e la porzione laterale verso la chiesa di San Carlo. I lavori hanno previsto la rimozione delle finiture sintetiche, successivamente, a seguito dell’esecuzione dei ripristini dell’intonaco a base di calce, si è proceduto con l’applicazione di un fondo ristrutturante riempitivo e infine delle finiture minerali a base di silicati di potassio. Il ciclo di lavoro ha interessato, oltre alle murature, anche i supporti in ferro, le persiane in legno e tutte le parti in pietra. Il positivo risultato dei lavori è stato possibile ammirarlo anche in TV. CiClo di lavoro Supporti ad intonaCo. prodotti a baSe di SiliCati di potaSSio. FaCCiate e rilievi: fondo: Silgrund micro finitura: Marmorino ai silicati di potassio CiClo di lavoro Supporti in Ferro: fondo: Redox Ak 1190 smalto di finitura: Rubbol Satura Plus CiClo di lavoro Supporti in legno: fondo: Rubbol DSA smalto di finitura: Rubbol Satura Plus 12 coMMItteNte: F.I.P. - Fondo Immobili Pubblici. dIrezIoNe LaVorI: Studio di Gloria, di Gloria Calogero. IMPresa esecutrIce oPere edILI: Impresa Capra S.p.A., Spinetta Marengo (AL). IMPresa suBaPPaLtatrIce decorazIoNI: Unicolor S.a.S., Alessandria. il recupero del luogo e dellA memoriA. I l concept realizzato dallo Studio LALADESIGN e gestito nella creatività dall’Art Director Salvatore Lala, ha come fulcro il recupero dell’atmosfera e degli elementi caratterizzanti il sito industriale. Pertanto la salvaguardia e la rispettosa bonifica dei muri interni che portano con sè i segni e le impronte della vita vissuta, la tutela delle parti in pietra viva trattata anch’essa solo con protettivi trasparenti, il restauro delle vecchie macchine per le lavorazioni meccaniche che si ergono a moderne sculture, tutto questo concorre a definire ambienti nuovi ma che fanno di OFFICINA 53 un luogo nel quale la memoria del precedente utilizzo è valore aggiunto creativo ed estetico. tIPoLogIa: intervento di ristrutturazione Wine bar “Officina 53”. sIto: Frosinone, via Aldo Moro. IMPresa: Cavil di Carlos E.C. Vilcaromero. ProgettIsta: LALADESIGN di Salvatore Lala. CiClo SikkenS per le pareti e i SoFFitti: fondo: Alpha BL Grond finitura: Alpha Sanoprotex per il pavimento: finitura: Wapex 670 (trasparente). NUOvO CENTRO SPORTIvO TORRE DEL GRIFO ALLOGGI PRIMA SQUADRA SEDE CATANIA CALCIO CAMPI PRIMA SQUADRA TRIBUNE SPOGLIATOI PARCHEGGIO ATLETI Best ProJects WINE BAR OFFICINA 53, FROSINONE cAtAniA. I naugurato lo scorso maggio alla presenza delle più importanti autorità locali, del Ministro della Difesa Ignazio La Russa e di un parterre d’eccezione del calcio italiano, tra cui anche Claudio Lotito e numerosi altri dirigenti di società professionistiche, il nuovissimo centro sportivo di Torre del Grifo a Massannunziata, appena 15 minuti da Catania, è un polo sportivo all’avanguardia, tra i più grandi ed attrezzati in Europa, con una superficie complessiva di quasi 105.000 mq. Il centro è caratterizzato da una struttura articolata su più livelli, in grado di rispondere efficacemente alle esigenze della squadra rossazzurra Calcio Catania e, allo stesso tempo, progettata per un pubblico più ampio di “sportivi non professionisti”. Il centro, sito in territorio di Mascalucia, è composto da quattro campi di calcio regolamentari, due in erba naturale e due in erba sintetica, con una tribuna bifronte, coperta sul versante interno, oltre ad un’area sottocampo riservata ai tesserati con spogliatoi, palestre, sala muscolazione, centro benessere e fisioterapico e piscina riabilitativa. La struttura è dotata di un centro polifunzionale aperto al pubblico, composto da piscine, palestre, spazi per il fitness, centro benessere, punto di ristorazione, locale per la vendita del merchandising ufficiale e tanto altro, per un totale di circa 2600 mq. coperti. Essendo anche la sede sociale del Calcio Catania, il centro è dotato di una moderna ed accogliente sala conferenze da 150 posti, una foresteria con aule dedicate al tempo libero ed allo studio per il settore giovanile, oltre ad un albergo riservato alla prima squadra, con sala mensa, ampie cucine e un percorso natura. FORESTERIA SETTORE GIOVANILE AREA PARCHEGGIO EDIFICIO POLIFUNZIONALE CAMPI SQUADRE GIOVANILI IMPresa costruttrIce e studIo dI ProgettazIoNe: Ernesto Stancanelli s.r.l. - Tremestieri Etneo (CT). IMPresa esecutrIce PItturazIoNI: Sapienza Giuseppe, Catania. CiClo SikkenS Trattandosi di una nuova costruzione, i supporti interni sono stati finemente intonacati e stuccati, con ampio uso di sezioni in cartongesso, per una migliore modulazione degli spazi, in coerenza con le esigenze funzionali ed impiantistiche della struttura. alpha sanoprotex per piscine, area fitness, spogliatoi, area wellness, SPA, area tecnica prima squadra, mense. eSigenze di progettazione: garantire il mantenimento di un eccellente livello di igienicità negli ambienti, un’elevata resistenza meccanica ed alla lavabilità. Fondo: una mano di Alphamat. Supporti: nuovi, stuccati a gesso. alphamat per atrio, spazi comuni aperti al pubblico, ludoteca, area ristorazione, aree FOTO DI STEFANO SAvO Press&Conference, centro congressi. eSigenze di progettazione: versatilità, lavabilità, punto di bianco e copertura. Fondo: impregnante Alphatex sf. Supporti: nuovi, stuccati a gesso. unidecor BL satin e Mat per corridoi, spogliatoi, uffici, dirigenza. eSigenze di progettazione: raffinatezza della finitura, brillantezza delle tinte. Fondo: una mano di Alpha BL Grond. Supporti: nuovi, stuccati a gesso. 13 MILIONI DI COLORI IN vENDITA PER SOLIDARIETÀ con Own a COlOur di AkzonoBel, Acquisti un colore e Aiuti un BAmBino nel mondo. A volte basta un colore, e la tecnologia e i social network fanno il resto. Un colore può aiutare a migliorare le condizioni di vita di un bambino, in qualsiasi parte del mondo. Con un semplice gesto, un “click” più familiare di quanto possiamo immaginare, in mezzo a quel milione di messaggi più o meno anonimi che condividiamo ogni giorno in rete, possiamo davvero trovare un nostro spazio e fare la differenza. Con l’iniziativa Own a Colour di AkzoNobel, che significa letteralmente “possiedi un colore”, sarà possibile aggiungere colore nella vita di una piccola persona e della sua famiglia, meno fortunate di noi. Il progetto di raccolta fondi Own a Colour è stato lanciato da AkzoNobel a fine settembre. L’iniziativa è promossa dal brand inglese Dulux ma è stata condivisa con tutte le filiali nel mondo, anche dove il marchio non è presente sul mercato locale. Il principio su cui si basa Own a Colour è molto semplice e di immediata ricezione: ognuno di noi, con una donazione di pochi euro, può acquistare un colore da una scelta di oltre 16 milioni di colori, di pixel, attribuendogli un nome e una descrizione. 14 Partecipare è semplice: è sufficiente accedere al sito www.ownacolour.com e selezionare dallo spettro di colori della homepage la tinta che si preferisce. Tutto il ricavato è devoluto a UNICEF, la più importante organizzazione umanitaria per la tutela dei diritti dell’infanzia. Own a Colour è un progetto di solidarietà dal respiro internazionale che ha trovato fin da subito una forte partecipazione da parte di tutti i collaboratori interni ed esterni all’organizzazione, che viene promossa grazie alla forza di aggregazione e di coinvolgimento del web e dei social network. Visita il sito www.ownacolour.com per maggiori dettagli sull’iniziativa, per acquistare il tuo colore e “aggiungere colore” nella vita di un bambino. uNIceF è la principale organizzazione mondiale per i diritti dell’infanzia. opera in 156 paesi in via di sviluppo con programmi di assistenza e in 36 paesi industrializzati attraverso i suoi comitati Nazionali. uNIceF è Premio Nobel per la pace. “Sono felice di annunciare la nostra nuova iniziativa in collaborazione con l’UNICEF: diventa proprietario di un colore. Stiamo vendendo 16.777.216 pixel di diverso colore e tutti i proventi saranno devoluti ai bambini meno fortunati nel mondo. Collegati online, compra il tuo colore e suggerisci ai tuoi amici e parenti di fare lo stesso sul sito”. Tex Gunning Managing Director AkzoNobel Decorative Paints Fare BeNe agLI occHI e aL cuore INCONTRIAMOCI UN TOCCO DI COLORE E… cAlore per lA comunità di AronA. IN ABRUZZO inAugurAto A luglio il centro polivAlente in uno dei comuni colpiti dAl terremoto. A ppuntamento a Barisciano, frazione di Petogna nel cuore dell’Abruzzo, per l’inaugurazione della sala polivalente ricavata dall’ex scuola elementare del rione, ristrutturata in poco più di un anno da numerosi volontari aIB - antincendi Boschivi del Piemonte - e del gruppo akzoNobel che ha fornito tutto il materiale occorrente per la pitturazione interna ed esterna per un totale di quasi 3000 mq., e coordinato anche la parte di assistenza tecnica sul posto. L’ex istituto ha assunto la veste di centro polifunzionale e di aggregazione. Presenti alla cerimonia di inaugurazione della scorsa estate una delegazione di Castelletto Ticino con il vicesindaco Massimo stilo, e la banda musicale “angelo Broggio” di castelletto nella quale militano diversi dipendenti di AkzoNobel. La banda musicale ha intrattenuto autorità e pubblico con un concerto di musiche tratte dal loro repertorio. Il nuovo centro ospita uno spazio ricreativo per la terza età, l’ufficio postale e il magazzino della Pro Loco. Al primo piano si trova il salone della Pro Loco, la Sala Consigliare e il locale riservato alla delegazione comunale. Infine, il secondo ed ultimo piano dovrebbe essere dedicato alla Biblioteca e ad una sala incontro per i giovani. A ttraverso il Community Program di AkzoNobel, alcuni dipendenti della sede di Dormelletto e Castelletto Ticino hanno partecipato questa estate ad un’importante iniziativa sul territorio di Arona rivolta ai più giovani, grazie all’associazione no-profit amicigiò. L’associazione opera a favore della popolazione di Arona e zone limitrofe, offrendo un valido supporto alle famiglie più bisognose attraverso l’organizzazione di attività ludico-educative e un programma di eventi e corsi per il tempo libero, come gite fuori porta, campus estivi e invernali. L’associazione organizza inoltre corsi per mamme in attesa e per favorire la genitorialità, coinvolgendo entrambi i genitori, training per neonati come corsi di acquaticità, musica, rapporto tra mamma, papà e bambino. L’obiettivo dell’associazione è offrire un aiuto concreto alla comunità in favore ed in promozione della famiglia. Tra le attività sportive rivolte ai bambini e ai ragazzi, fiore all’occhiello di amicigiò è sicuramente il “baskin” cioè basket integrato, un’attività che prevede un gioco di squadra tra ragazzi abili e diversamente abili. Il baskin è considerato uno sport vero e proprio che punta all’integrazione tra ragazzi nel rispetto di regole ben definite, in un clima generale di rispetto reciproco, coinvolgimento, divertimento e annullamento delle diversità. L’interesse dimostrato dai dipendenti AkzoNobel che operano come volontari nell’associazione, ha permesso di sostenere concretamente amicigiò, promuovendo un progetto di tinteggiatura di alcuni spazi interni della sede dell’associazione di Arona. I lavori di pitturazione hanno tenuto impegnati diversi volontari nei giorni frenetici dell’ultima settimana di luglio, attraverso una serie di turni. Il Community Program di AkzoNobel ha sostenuto le spese per la restaurazione ed il cartongesso di alcune delle mura interne dell’Associazione, inoltre ha permesso l’acquisto di una nuova pavimentazione a parquet adatta alle esigenze dei lavori di gruppo. “Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il prezioso intervento dei volontari che hanno preso parte ai lavori e di tutte le persone che hanno dato il loro contributo. Il progetto è stato supportato con il cuore dai volontari che sono stati fieri di essere rappresentanti di tutta AkzoNobel Italia e che hanno lavorato in un’atmosfera di grande collaborazione e anche divertimento” ha spiegato Nadia Novello, responsabile servizio Prevenzione e Protezione di akzoNobel deco Italia. Attraverso il Community Program, AkzoNobel esprime concretamente e in maniera completa la sua filosofia Let’s Colour di “aggiungere colore nella vita delle persone”. Un particolare ringraziamento ai volontari, agli assistenti, e a tutti i partecipanti che hanno permesso la realizzazione di questo progetto. Per tutti i bambini e i ragazzi che hanno iniziato le attività a settembre, la sorpresa di un ambiente più caldo, colorato e confortevole! 15 NOvITÀ dAl mondo sikkens. coN sIkkeNs, l’eccelleNzA del cOlORe peR il pAtRimONiO ARtiSticO itAliANO. Attraverso il marchio Sikkens, AkzoNobel è protagonista da oltre 30 anni della tutela e conservazione di monumenti, borghi e centri storici, grazie alla realizzazione di numerosi Piani del Colore e interventi di restauro. Cultura del colore, qualità dei prodotti, rispetto per l’ambiente e la salute dell’uomo, sono i principi ispiratori dell’esperienza AkzoNobel in Italia e nel mondo. I Piani del colore di numerosi centri storici del nostro paese sono divenuti nel tempo un importante punto di riferimento per tutti i professionisti e operatori del settore dell’edilizia, che devono intervenire in operazioni di rinnovo o restauro degli edifici, nel rispetto della tradizione cromatica di palazzi e monumenti storici. Tra i principali Piani del Colore ricordiamo quello del Borgo di Portofino nel 2006, la ricerca Firenze In_Colore, per il Quartiere di San Lorenzo, il Piano del Colore di “Roma Municipio II”, oltre a Torino, Trieste, Caserta e tanti altri. Per l’inizio del 2012 è prevista la consegna e presentazione ufficiale del Piano del colore di Bergamo alta, mentre è in conclusione anche lo studio del Piano del colore di rieti. Progetti ambiziosi, impegnativi, che vedono l’organizzazione impegnata in prima linea con il suo team di esperti e di assistenza tecnica sul territorio. Nel carnet delle realizzazioni di AkzoNobel, non si possono tralasciare prestigiosi incarichi, come il restauro delle facciate e manutenzione delle cromie del Teatro alla Scala di Milano (1999 e 2004), le facciate del Castello del Valentino di Torino, il Portico di San Luca a Bologna, o il foyer del Teatro Petruzzelli di Bari, fino ai lavori più recenti per il nuovo Museo MACRO di Roma, a firma dell’architetto Odile Decq nel 2010, e il restauro del cortile interno e del porticato del prestigioso Museo del Risorgimento di Milano. Tra le esperienze di stile più contemporaneo, AkzoNobel ha partecipato ad importanti progetti come la Chiesa Dives in Misericordia di Richard Meier di Roma, il Palazzo Vela di Gae Aulenti a Torino (2005) e il Vulcano Buono di Nola di Renzo Piano (2008). ruBBoL BL rezIsto PrIMer e satIN. La famiglia degli Smalti Sikkens si arricchisce di due interessanti novità a base acqua: Rubbol BL Rezisto Primer e Rubbol BL Rezisto Satin. caratteristiche: • eccellente resistenza alle sostanze grasse • buona applicabilità • basso odore. La nuova linea è particolarmente idonea all’applicazione in ambienti dove vi è notevole passaggio o su superfici particolarmente sollecitate in questo senso (es. serramenti o porte intorno alle maniglie, corrimano…) In particolare rubbol BL rezisto Primer è un prodotto di fondo, coprente, a base acqua, indicato per applicazioni su legno all’interno ed all’esterno. Si caratterizza per: • buona copertura e riempimento • buona carteggiabilità • ottima resistenza alle sostanze grasse (es. sporco...) • buona applicabilità • basso odore • buona adesione anche su PVC e altre plastiche dure (ad eccezione di PE e PP). rubbol BL rezisto satin invece è una finitura coprente a base acqua, un prodotto indicato per applicazioni su legno all’interno ed all’esterno. Principali caratteristiche: • buona copertura • ottima resistenza alle sostanze grasse (es. sporco...) • buona applicabilità • basso odore • non ingiallente. 16 “Estro, Creatività nella decorazione”, propone una nuova gamma di effetti decorativi ispirati alla materia prima. Nuances contemporanee che prendono vita dall’essenza stessa di elementi materici come metallo, pietra, acciaio, tessuti pregiati, per esaltare tutta la bellezza delle nuove tendenze colore e degli effetti creativi più ricercati. cinque stili per un nuovo design urbano. traMe dI Luce Si realizza applicando il prodotto metallico Alpha Design e la finitura morbida al tatto Alpha Tacto. rIFLesso aNtIco Si realizza applicando il prodotto strutturato Fondo Alpha Affreschi e la finitura metallica Alpha Design. PIetra urBaNa Si realizza applicando il prodotto strutturato Fondo Alpha Affreschi, finito con la patinatura trasparente Finitura per Stucco Antico. FusIoNe a Freddo Si realizza applicando il prodotto strutturato Fondo Alpha Affreschi, il prodotto metallico Alpha Design e la patinatura finale col prodotto trasparente Finitura per Stucco Antico. MetaLLo caNgIaNte Si realizza applicando il prodotto strutturato Fondo Alpha Affreschi, il prodotto effetto seta Alpha Orient e la finitura metallica Alpha Design. Le NoVItÀ dI akzoNoBeL estro, cReAtivitÀ NellA decORAziONe. NOvITÀ herBol L’uLtIMo arrIVato IN casa HerBoL Si chiAmA heRbOfleX euROfleX. Si tratta di una finitura elastica ideale per il trattamento delle microcavillature su tutti i supporti murali in esterno, da utilizzare nell’ambito del sistema elastico Herbol Herboflex. È applicabile come mano intermedia e di finitura. A supporto del lancio abbiamo creato anche una brochure dedicata al ciclo completo, per meglio descrivere le proprietà di questo sistema applicativo. akzoNoBeL cOStRuiAmO lA NOStRA ideNtitÀ di buSiNeSS. AkzoNobel lancia la brochure “come costruirsi un’immagine pezzo per pezzo”, scaturita dall’esperienza vissuta dall’azienda in questi anni, nell’accompagnare il distributore nello sviluppo della sua attività. I nostri distributori sanno fare bene moltissime cose, spesso senza saperlo con chiarezza, senza trasmetterlo, senza che la loro conoscenza sia codificata in modo esplicito e distintivo. La brochure è una raccolta di questi saperi, arricchiti dalla competenza e dalla visione di AkzoNobel. La pubblicazione è divisa in tre capitoli: Layout, Servizio e Customer marketing. Lungi dall’essere un prodotto ad uso divulgativo, è stato pensato al contrario come uno strumento per gli agenti AkzoNobel, da utilizzare in modo particolare in fase di apertura, nella progettazione e ri-progettazione degli spazi, nell’organizzazione di eventi e nella formazione di base al personale del negozio. 17