AKZONOBEL MAGAZINE - tOmORROW`S

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AKZONOBEL MAGAZINE - tOmORROW`S
L’ARTE DEL COLORE
AKZONOBEL MAGAZINE - tOmORROW’S ANSWeRS tOdAY
PAINT, magazine 2011
Periodico pubblicato da Akzo Nobel Coatings S.p.A., Decorative Paints Italia. Via Giovanni Pascoli, 11 – 28040 Dormelletto (NO).
email: [email protected]
Stampa a cura di: biemme srl (Milano)
Questo numero è stato chiuso in tipografia il 28 novembre 2011.
Direttore responsabile: Maurizio Poletti
Coordinamento Editoriale: Direzione Marketing, Arianna Storoni
Realizzazione grafica e design: casiraghi greco&, Milano
Hanno collaborato a questo numero: Roberto Meregalli, Armando Fagotto, Vito Caruso, Domenico Di Odoardo, Giuseppe Fischetti, Alessandra Giardiello, Barbara
Moretti, Nadia Odorico, Michela Petrosino, Francesco Pezzo, Laura Savini, Pierluigi Mutti.
Un particolare ringraziamento a: Project Management Team, Cushman & Wakefield; Arch. Domenico Egizi, Bergamo; Arch. Riccardo Zanetta, Torino; Laboratori
Accademia Teatro alla Scala, Milano; Dott.ssa in Architettura del Paesaggio Silvia Tarantino, Roma; Studio Pica Ciamarra Associati, Napoli; Laladesign, di Salvatore
Lala, Sora (FR); Studio di Ingegneria Stancanelli - Russo, Catania; Pirelli&C. Property Management S.p.A.; Circolo Tennistico Corracilvuna, Arzachena (OT); Riccardo
Cossu del Centro CO.PI.CA S.a.s.
Foto di: Adele Neotti, Beppe Roso, Stefano Savo, Sonia Santagostino, Salvo Sportato, Vito Caruso, Alessandra Giardiello, Ugo Mantellino, Barbara Moretti, Michela
Petrosino, Arianna Storoni, Paolo Da Re, banche immagini iStockphoto e Getty Images.
I testi pubblicati possono essere riprodotti liberamente salvo citazioni della fonte.
®
www.fsc.org
MISTO
Carta
n. 539 del 7/11/2011 del Tribunale di Milano.
L’ARTE DEL COLORE
AKZONOBEL MAGAZINE - tOmORROW’S ANSWeRS tOdAY
COLOREDIT
L’edItorIaLe dI MaurIzIo PoLettI
PRIMO PIANO
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/
nella trasparenza degli spazi, il colore
L’ecceLLeNza deL coLore
COLORAMENTE
L’IMPortaNza deL coLore
la cultura del paesaggio
la magia del teatro /
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8
DI TUTTI I COLORI
IMProNte dI Moda, costuMe e LIFestyILe
Blu
RACCONTI DAL MONDO
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/
nuovo centro commerciale Auchan di napoli
Focus dI Progetto
/
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L’edItorIaLe dI MaurIzIo PoLettI
uNo sceNarIo daI coLorI INcertI
Cari lettori,
in questo numero di Paint che accompagna la chiusura d’anno, credo sia utile una riflessione sullo
“stato dell’arte” del mercato nel quale siamo chiamati ad operare. Il 2011, che nel primo semestre aveva
evidenziato qualche segnale di ripresa, a partire dal mese di luglio ha frenato bruscamente la sua crescita
e, anche a causa dell’incertezza che grava sulla situazione economica e politica del Paese, rischia
di chiudere lasciando una preoccupante eredità per il prossimo anno, nel quale le stime di crescita
del PIL sono vicine allo zero.
Il nostro mercato, estremamente frammentato sia sul versante produttivo che su quello distributivo,
si presenta - come spesso accade - in ordine sparso all’appuntamento con la crisi.
La liquidità è uno dei fattori critici che hanno determinato situazioni di difficoltà nelle aziende negli ultimi
2/3 anni. La stretta del credito da parte delle banche mette a dura prova molte realtà distributive, le quali
hanno un livello di esposizione e di scaduto molto elevato presso la clientela.
Uno degli aspetti che questa congiuntura negativa dovrebbe a mio parere insegnare a tutti gli operatori
del settore, è quello di perseguire un’attenta politica del credito. Questo vale non solamente da parte
dei produttori, che in molti casi vengono tentati da politiche “espansive” pur di raggiungere risultati
(gonfiati) di fatturato, ma anche da parte dei distributori che rischiano di compromettere la propria
esistenza facendo di fatto da banca ai clienti insolventi. Occorre comprendere che questo tipo di politica
rappresenta un “avvitamento” della crisi dalla quale sarà difficile uscire se non con gravissime perdite.
Un altro aspetto determinante in questa fase di stallo, è rappresentato dal costante e vertiginoso aumento
dei prezzi delle materie prime che caratterizzerà anche il prossimo anno.
La crescita del mercato a valore che si sta osservando quest’anno è trainato soprattutto da questo
fattore e molto meno dalla crescita dei volumi. La manovra economica d’agosto, incerta e confusa nei
contenuti, ha senza dubbio rallentato ogni decisione di investimento da parte degli operatori del settore,
che attendono una maggiore chiarezza per potere procedere. Troppi i punti non chiari e senza dubbio
pressoché totalmente assente qualsiasi decisione che sostenga lo sviluppo dell’economia.
In uno scenario come questo verrebbe da pensare che l’affollato mercato dei produttori di vernici in Italia
(oltre 500), si potrebbe “assottigliare”, lasciando in piedi solo chi avrà la forza di reggere l’urto.
In realtà, come già accaduto nel 2008, le piccole imprese hanno una buona capacità di reazione dovuta
principalmente alla flessibilità che possono garantire sul territorio e alla organizzazione spesso molto
snella che si trovano a gestire. Occorre inoltre aggiungere che nel nostro Paese troppo spesso le regole
e le normative che per le multinazionali e per la grande impresa in genere rappresentano un “must”,
sia in termini di sicurezza che di rispetto ambientale, vengono disattese da una parte di micro-imprese
che, grazie a sistemi di controllo evidentemente poco attenti, tendono a competere in modo sleale sul
territorio “inquinando” il mercato e mettendo in difficoltà coloro che invece le regole le rispettano e che si
trovano al contempo a dovere fronteggiare la crisi.
In conclusione gli aspetti che preoccupano in questa fase sono molteplici. Il crollo nei consumi è uno
di essi. Il modo con il quale le imprese produttrici e distributrici affrontano la situazione è un altro elemento
da considerare, insieme alle politiche che il Governo dovrebbe attuare per sostenere lo sviluppo del
Paese. Un Parlamento cristallizzato e incapace di produrre il necessario sostegno all’economia peggiora
le cose ed espone il Paese ad una bassa credibilità e a speculazioni.
Ciò che le imprese auspicano, è che si possa al più presto sbloccare una situazione che rende difficile ogni
sviluppo e che si possa finalmente competere sulla base della qualità dei prodotti e della professionalità
delle proprie organizzazioni, in un mercato che faciliti le imprese virtuose, con delle norme chiare che
le aiutino a crescere, anche nell’interesse del sistema-Paese.
Maurizio Poletti
Amministratore Delegato Akzo Nobel Coatings S.p.A.
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NELLA TRASPARENZA
DEGLI SPAZI, IL COLORE
AllA BAusch & lomB, uno studio
del colore per lA migliore
cArAtterizzAzione degli AmBienti
di lAvoro.
S
pesso nei luoghi di lavoro gli spazi sono considerati soltanto in funzione dell’attività professionale,
intesa in termini di produttività, tralasciando quelli che sono gli aspetti più “emozionali”
o di “clima” ovvero come ambiente o atmosfera nella quale le persone trascorrono la maggior
parte del loro tempo e si trovano ad operare quotidianamente.
Recenti studi in materia, soprattutto di tipo anglosassone (ref. “La Forma del Colore” Paint n. 01/2011),
confermano la necessità di valorizzare la parte più umana degli ambienti, e quindi anche dei luoghi
di lavoro, per creare un terreno fertile alla creatività, alla ottimizzazione delle risorse e alle relazioni
interpersonali senza eccessi. Le persone hanno una netta percezione sia fisica che emotiva dello
spazio nel quale si trovano.
Pertanto il progettista, nell’ideare un nuovo ambiente, deve tenere in considerazione questi fattori,
interpretando concretamente le esigenze del suo committente, per realizzare un ambiente confortevole
e sereno, in grado di favorire la concentrazione, lo scambio di idee e il confronto tra colleghi e, allo
stesso tempo, assecondare le relazioni interpersonali.
Paint ha incontrato la società cushman & Wakefield di Milano, per illustrare più nel dettaglio un
interessante progetto per lo sviluppo degli uffici della nuova sede di Bausch & Lomb - società
globale dedicata alla cura dell’occhio - presso il nuovo centro direzionale MINec (Milan
North-east center) a Vimodrone. Il complesso, costituito da una superficie di circa 1.000 mq.,
è stato progettato dall’arch. Mario Botta e presenta due torri caratterizzate da una piastra di
circa 2.000 mq. per piano che si sviluppano su 9 livelli fuori terra.
La storia e lo sviluppo di Bausch & Lomb sono caratterizzati dall’innovazione, dalla ricerca
e sperimentazione di nuovi materiali e tecnologie, tutti concentrati e consacrati al perfezionamento
della vista e al miglioramento della qualità della vita.
Nel rispetto della loro mission aziendale, i progettisti di C&W hanno adottato un approccio
che rappresentasse nel migliore dei modi la nuova immagine di “freschezza e vitalità ” che la società
voleva dare di sé al mercato. Inoltre, la ricerca effettuata da Bausch & Lomb sui nuovi prodotti risulta
essere sempre più attenta alle questioni ambientali orientandosi verso materiali di costruzione eco
sostenibili. Tenendo in considerazione questi aspetti l’obiettivo è stato quello di creare un luogo di
lavoro piacevole sviluppato sulla base di requisiti di salubrità non solo fisica ma anche psicologica
che rispecchiasse il desiderio dell’azienda di mostrarsi sensibile al tema della sostenibilità ambientale.
I progettisti di C&W si sono impegnati nel rispettare elevati standard internazionali sotto ogni profilo:
architettonico, funzionale, impiantistico, gestionale, dell’ecosostenibilità dei materiali impiegati,
dell’efficienza e flessibilità dell’uso degli spazi e del contenimento dei consumi energetici.
scelta progettuale e uso del colore.
La superficie è organizzata in spazi chiusi e in open space che prevedono tutte le possibilità di utilizzo
dello spazio in relazione alle reali necessità degli utenti.
Il volume principale dell’edificio è costituito da tre corpi “a petalo” connessi ad un nucleo scale
centrale. Nell’interpretazione della pianta inconsueta dell’edificio, in ognuno di questi “petali” sono
state collocate le aree open space mentre gli spazi di supporto sono disposti nella corte centrale
dell’edificio. Di fronte all’ingresso sono state ricavate 3 sale riunioni che possono essere utilizzate
anche come unica sala in occasione dei meeting della divisione commerciale dell’azienda.
La regola schematica che caratterizza le funzioni strettamente operative viene interrotta dalla scelta di
utilizzare superfici curve organiche per racchiudere le aree di supporto e di aggregazione: pareti cieche
e colorate per le salette riunioni di team, trasparenti e vetrate per le aree di ritrovo comune.
Una delle principali richieste era legata alla distribuzione interna per la separazione dello spazio
per team di lavoro, nel rispetto dei 3 settori principali: Vision Care (lenti a contatto), Pharma
(prodotti farmaceutici per la terapia oftalmologica topica e sistemica) e Surgical (prodotti dedicati
alla chirurgia oftalmica).
La scelta progettuale è stata quella di dividere lo spazio in aree di lavoro contrassegnando ogni
team con un colore che lo identifica. Le postazioni operative sono distinte mediante l’uso di
pannelli divisori in tessuto nell’area “open” e tinteggiatura delle pareti all’interno degli uffici.
Per le sale riunioni di team, che dividono i gruppi tra loro, si è scelto di colorare esternamente la
parete curva che diventa, inoltre, forte elemento caratterizzante lo spazio. I colori brillanti utilizzati per
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L’ecceLLeNza deL coLore
FOTO DI BEPPE ROSO
i team vengono ripetuti in sequenza sulla parete
di fondo delle “call room”, piccole salette per
conversazioni telefoniche, e si intravedono
attraverso l’involucro vetrato che le circonda.
La scelta dei colori è caduta su una selezione
di grigi, azzurri, senape, rossi e verdi, tutti
prodotti della famiglia Sikkens delle linee
ALPHA UNIDECOR BL e ALPHAMAT.
Area break e svago sono ricavate nel cuore
dell’ufficio, e sono state pensate all’interno di
due “bolle trasparenti”.
Racchiuse dal vetro, ma in realtà “aperte”
e visibili dall’esterno, diventano elementi
di connessione e interrelazione tra le diverse
divisioni. Forme organiche e trasparenti per gli
involucri e linee “morbide e tondeggianti” per
gli arredi nelle aree comuni sono state pensate
per promuove un sereno ambiente di incontro
attraverso la creazione di luoghi in cui gli
individui possano ritrovare l’habitat migliore.
Questo stesso obiettivo viene perseguito anche
attraverso l’impiego di materiali, superfici e
colori che fanno riferimento al mondo organico.
L’uso del colore verde chiaro è predominante
in queste aree, nella zona cucina spicca sulla
parete di fondo e nella scelta degli arredi
mentre la parete di ingresso e la parete cieca
della zona break sono state decorate con
muschio naturale verde brillante in contrasto
con la pavimentazione scura tipo legno scelta
per le “bolle di vetro”: tutti questi elementi
sottolineano la simbiosi tra prodotto e spazio
progettato secondo una lettura olistica.
cushman & Wakefield è una delle maggiori società private del mercato immobiliare mondiale. Nel 2007 viene acquisita
da eXor, società di investimenti della Famiglia agnelli. L’organizzazione è presente in 60 Paesi con un organico
di oltre 13.000 professionisti in tutto il mondo. In Italia cushman & Wakefield è presente dal 1990 con uno staff di oltre
115 professionisti delle sedi di Milano e roma.
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LA CULTURA DEL PAESAGGIO
leggere, interpretAre e rispettAre
i colori dell’AmBiente.
P
arte integrante dell’esperienza di
ogni persona, i colori del paesaggio
suscitano da sempre, per la loro varietà
e mutevolezza, la continua ammirazione di tutti;
ma non tutti sanno o si chiedono il perché
e l’importanza di quei colori. È necessario
ricordare che i colori che percepiamo
osservando un paesaggio di montagna,
fiume, collina, rispecchiano le caratteristiche
ecologiche dei siti, sempre in continua
trasformazione in quanto la vegetazione
non è un sistema statico ed in natura non
si dispone mai a caso. Altitudine, pendenza del
terreno, esposizione, umidità sono solo alcuni
dei fattori che ne condizionano la distribuzione.
Occorre, dunque, scendere di scala e focalizzare
di volta in volta lo sguardo in porzioni di
territorio più ristrette: spesso bastano anche
poche decine di metri quadri per scoprire una
varietà di micro-ambienti dai caratteri ecologici
e paesaggistici unici.
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Sull’altopiano di Campo Imperatore (Gran Sasso)
ad esempio, la conformazione del terreno
è caratterizzata da numerose micro doline,
un alternarsi di zone di impluvio ed espluvio,
dalle condizioni edafiche ed idriche variabili:
il risultato è un mosaico di verdi intensi,
scuri, brillanti, cui corrispondono specie ben
precise. Analizzando le macchie di colore della
vegetazione è possibile, pertanto, ricostruire
la geomorfologia del terreno e prevedere
come il paesaggio evolverà in direzione
della vegetazione potenziale. È possibile,
dunque, operare una vera e propria “lettura
del paesaggio”. Questo è ciò che si richiede
ogni qualvolta si intervenga in un contesto
naturalistico: l’architetto del paesaggio, così
come l’operatore forestale, non può prescindere
dallo studio dell’ecologia e della fitogeografia
del territorio per integrare ed armonizzare la sua
opera con l’ambiente circostante.
In Italia la “cultura” del paesaggio, che sin
dall’antica Roma ha sempre avuto una tradizione
invidiabile, attualmente non gode di grande
splendore. Troppo spesso le amministrazioni
locali vedono la gestione del paesaggio come
un ‘inutile sperpero di fondi’; al contempo
la popolazione, ormai ‘abituata’ ai paesaggi
degradati del quotidiano, non pretende più
interventi di (ri)qualificazione o anche solo
manutenzione degli spazi pubblici.
Non essendo quindi molto richiesta, l’attività
del paesaggista è ancora tendenzialmente
poco conosciuta, anche tra gli addetti ai lavori,
spesso confusa con quella del giardiniere
o limitata al semplice inserimento di un po’
di verde in un progetto architettonico.
Al contrario, in Europa è una professionalità
richiesta abitualmente per ogni tipo di intervento
in uno spazio aperto, in quanto la cura di ogni
paesaggio è di primaria importanza, con
conseguente aumento della qualità della vita
dell’uomo e dell’ambiente.
Parallelamente alla preoccupazione globale
per le questioni ambientali e di sviluppo
sostenibile, anche in Italia si è rinnovato
l’interesse verso gli insegnamenti di paesaggio
nelle facoltà di architettura. Associazioni come
aIaPP (Associazione Italiana di Architettura
del Paesaggio) e eFLa (European Federation
for Landscape Architecture) hanno contribuito
ad affermare e diffondere tale materia.
Frutto di questo impegno è, ad esempio,
la ‘convenzione europea del Paesaggio’
redatta a Firenze nel 2000, secondo cui
“Landscape means an area, as perceived by
people, whose character is the result of the
action and interaction of natural and/or human
factors”.
Il compito di leggere ed interpretare i segni
di tale interazione è affidato al paesaggista,
specialista del ‘vuoto’, del controllo di spazi
vasti e del progetto con materiali viventi;
attraverso lo studio delle caratteristiche
naturali e dei valori storici, economici e socioculturali del territorio, ne riconosce criticità e
potenzialità, proponendo soluzioni di recupero,
valorizzazione, fino alla creazione di nuovi
paesaggi.
Silvia Tarantino
Dottoressa in Architettura del Paesaggio - Roma
L’IMPortaNza deL coLore
GLOSSARIO
Fitogeografia: scienza che si occupa della distribuzione
degli organismi vegetali sulla superficie terrestre, anche
in relazione alle vicende storiche.
Vegetazione naturale potenziale: è il tipo di vegetazione
che tende a formarsi spontaneamente in un certo luogo
quando non è presente il disturbo antropico.
Micro doline: piccoli avvallamenti in cui si rispecchia
il sistema cresta-versante-valle cui corrispondono differenti
caratteristiche di suolo e umidità.
condizioni edafiche: fattori che influiscono sulla
distribuzione della flora in rapporto alla struttura chimica
e fisica del terreno.
LINks utILI:
eFLa
European Federation
for Landscape Architecture
http://europe.iflaonline.org/
aIaPP
Associazione Italiana
di Architettura del Paesaggio
http://www.aiapp.net
http://paesaggiocritico.com
ALTOPIANO CAMPO IMPERATORE
GRAN SASSO
Un’attenta
osservazione e comprensione dei colori della natUra è sempre indispensabile per tUtelare,
valorizzare e non compromettere il paesaggio con interventi poco compatibili.
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LA MAGIA DEL TEATRO
creAzione di unA scenA.
U
n turbine rosa inebriante ti avvolge felpato, appena un attimo e sono gli ori ad abbagliare,
mentre il rosso vermiglio irrompe improvviso e conquista la scena. Non è un sogno
particolarmente vivace, ma una passeggiata nel magazzino dei costumi di scena del Teatro
alla Scala di Milano, tra le femmine del Serraglio dell’Italiana in Algeri, l’Egitto dell’Aida e la Mantova
del Rigoletto. Un tuffo nella storia di un’istituzione unica al mondo, una fabbrica di sogni che
non smette di affascinare generazioni e che continuamente rinnova la capacità di proporre tutte
le forme dello spettacolo colto, dall’opera al balletto. Ma i costumi di scena - magnifici, perfetti
nella ricostruzione filologica, ricchi e accurati - sono solo una parte della magia che si ripropone
puntualmente a ogni rappresentazione. Trascurando per un attimo tutto il versante musicale nella sua
articolata eccellenza, è il complesso scenografico che supporta ogni spettacolo a comunicare
un vero incanto. Parliamo della scenografia, delle luci, del trucco, realtà incarnate dalle diverse
professionalità che operano nei laboratori della scala, dove l’artigianato, inteso nel senso più
antico e nobile si esprime a un livello assoluto. Guardare immense tele, che diventeranno i fondali
di scena, stese sul pavimento dei giganteschi capannoni della ex fabbrica Ansaldo che, pennellata
dopo pennellata, diventano perfette riproduzioni di un bosco o di una città, è davvero affascinante.
“La scelta dei colori e della loro forza comunicativa spetta allo scenografo incaricato della progettazione
dello spettacolo, a volte al regista - afferma angelo sala, memoria storica dei laboratori e
dell’accademia e da molti anni coordinatore della scuola di scenografia - poi il paziente lavoro
degli esecutori conferisce la forma finale”.
FOTO DI SALvO SPORTATO
Allievi SceNOGRAfi impeGNAti NellA ReAlizzAziONe
di tOScA peR il teAtRiNO di vetRiANO
Un’esperienza così lunga e significativa vanta ovviamente episodi interessanti. “Per un’edizione
della Traviata - racconta Sala - ho interpretato liberamente lo schema ideato dallo scenografo premio
Oscar Dante Ferretti, ma la regista Liliana Cavani non ha per nulla apprezzato gli edifici rosa che avevo
immaginato: secondo lei Parigi non poteva essere rappresentata in tonalità salmone ma soltanto con un
grigio intenso. Ma ricordo ancora con soddisfazione un episodio che riguarda il grande regista Bob Wilson.
Per un’opera aveva preparato un bozzetto, in piccolo formato, tracciando segni con matite colorate,
a me spettava trasformarlo in scena vera e propria. Per imitare quei tratti ho usato grandi batuffoli creati
appositamente, trasferendo in formato fondale la sua idea. Gli piacque talmente che mi commissionò
la realizzazione in grande formato di alcune sue opere da installare nella sua abitazione”.
L’IMPortaNza deL coLore
FOTO DI SONIA SANTAGOSTINO
Al lAvORO Nei lAbORAtORi di SceNOGRAfiA
del teAtRO AllA ScAlA
Da profani si potrebbe pensare che nella
drammaturgia ogni tipologia di spettacolo
possa essere caratterizzata da un colore.
“Non è così - sostiene Sala - è la sensibilità
dello scenografo che imprime la scelta del
complesso dell’immagine e quindi dei colori,
ma non c’è una tonalità specifica per il dramma
o per l’opera buffa. Oggi viviamo un’evoluzione
che tende a mettere in secondo piano la forza
della composizione cromatica nella scenografia.
Siamo abituati a pensare, ad esempio, a un Rigoletto
pieno di rossi e di ori, mentre per la produzione
del prossimo anno, ad esempio, lo scenografo
austriaco Erich Wonder ha pensato a un ambiente
quasi esclusivamente nero.
È una tendenza che viene da un filone artistico
nord europeo, che privilegia gamme di colori
più neutri.
Dal realismo ci stiamo spostando verso una
maggiore astrazione, correndo però il rischio
di cadere nell’uniformità”.
Importanti cambiamenti sono dovuti anche
all’irrompere della tecnologia che negli ultimi
anni ha modificato la composizione stessa della
scena, fin dal primo momento dell’ideazione.
“La trasformazione è stata profonda - riflette
Angelo Sala - siamo progressivamente passati da
una forma bidimensionale a una tridimensionale
della scena, soprattutto con il crescente ricorso
allo strumento della proiezione video.
Niente contro l’evoluzione, ma inevitabilmente
questa tendenza indebolisce il ruolo della scena
come l’abbiamo intesa per tanti anni, sia sul
versante della pittura che della costruzione
architettonica”.
L’essenzialità e il minimalismo tendono così
a confinare la componente pittorica della
scenografia in un ruolo secondario.
La speranza è che, come spesso accade,
i cicli si susseguano e che si possa - fatta salva
l’indispensabile evoluzione tecnologica - restituire
il giusto equilibrio all’espressione del colore.
Pierluigi Mutti
FOTO DI SALvO SPORTATO
Allievi SceNOGRAfi impeGNAti NellA ReAlizzAziONe
di tOScA peR il teAtRiNO di vetRiANO
FOTO DI ADELE NEOTTI
ANGelO SAlA fRA i SuOi Allievi
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BLU:
out of the Blue.
P
ensiamo a un colore primario che non sia
né il giallo, né il rosso.
Esatto a questo punto non resta che lui:
il blu. Di quanti blu sia fatta la storia dell’arte
è impossibile saperlo. Ma pensate al blu di
una Madonna di Giotto. È distante o vicino
a quello di un quadro di Mirò? O il blu di un cielo
del Tintoretto rispetto a quello del Cavaliere
Azzurro di Kandinsky. O il blu di Turner rispetto
a quello miscelato nella tavolozza colore
di Van Gogh. Per non parlare dell’intero
Periodo Blu di Picasso quanto distante o vicino
è da un blu del Tiepolo? Oppure il blu dei primi
graffiti sulle rocce rupestri, ottenuti dall’indaco
o triturando polvere di lapislazzulo, quanto
distanti e vicini mille secoli sono a quello
di un quadro di Gaugin che spese una vita intera
a inseguire le cromìe e gli stili di vita delle tribù?
E che dire del blu di una stampa di Hokusai,
paragonato a quello di una foto di LaChapelle?
Potremmo continuare così immaginando
un percorso vicino e lontanissimo non solo
temporale ma anche spaziale: dai blu ipnotici
delle maioliche Azuleios portoghesi a quelli delle
case Ndebele nell’Africa Meridionale, fino alle
famose abitazioni blu di Jodhpur in Rajasthan.
E quando abitazione ed essere vivente
si consustanziano ecco i famosi uomini blu,
i Tuareg. Così è anche per Aria e Acqua e le loro
forme di vita: una sottile linea blu unisce penne
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e squame. Pappagalli come i due protagonisti
di Rio col blu del pesce balestra. E che dire del
blu sul grande schermo? Potete switchare col
telecomando saltando i Puffi e forwardare da
Film Blu a Laguna Blu, da Velluto Blu a Soldato
Blu, da Tuono Blu alle Mille bolle blu, e magari
tutto in un bel Blu Ray 3D. Il blu si può anche
cantarlo a squarciagola, là dove il cielo è sempre
più blu o nel blu dipinto di blu, oppure potete
fischiettarlo sommessamente come Lisa dagli
occhi blu. O ascoltare nelle cuffie del vostro iPod
rigorosamente blu, When the stars go blue dei
Corrs insieme a Bono Vox.
Al blu possiamo dare una collocazione precisa
a certi stati d’animo. Sensazioni di pulizia, ad
esempio. O di calma, armonia, pace e tranquillità.
Tanto che di blu vengono dipinte le pareti di
luoghi dove sia necessario comunicare relax
o distendere gli animi afflitti dalle malattie. Un po’
come uno screensaver blu che rilassa gli occhi
blu e di tutti gli altri colori. In una stanza blu i battiti
cardiaci diminuiscono e la sensibilità al freddo
aumenta. Il riferimento al blu artico ad esempio
non è casuale e se chiudete gli occhi potrete
sognare rabbrividendo di starvene all’interno
dell’Ice Hotel in Lapponia a sorseggiare un
Angelo Azzurro. Provate a immaginare con quale
tipo di inchiostro sia stato scritto questo articolo.
Ebbene oggi l’articolo di Paint, è dedicato, e non
importa in quali percentuali di cyan, al 100%
proprio tutto a lui. Il blu.
IMProNte dI Moda, costuMe e LIFestyLe
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NUOvO CENTRO COMMERCIALE AUCHAN DI NAPOLI
interpretAzione funzionAle del colore
per gli esterni del nuovo centro.
N
ell’area orientale della città di Napoli, è
stato realizzato il Centro Commerciale
di via Argine, posto in posizione
strategica intorno allo svincolo fra il terminale
dell’Autostrada del Sole e quella per i comuni
vesuviani e Salerno.
Quello che colpisce l’occhio dell’osservatore
anche meno esperto, è la gamma di colori
utilizzati per le pareti esterne che si snodano
orizzontalmente come una miriade di “nastri”
colorati in movimento.
Paint ha incontrato lo studio Pica ciamarra
associati di Napoli, ideatore del progetto,
per illustrare più nel dettaglio le particolarità
di questa realizzazione.
Si è trattato in effetti di un grande lavoro
concluso nel 2009, dove il colore ha giocato
un ruolo essenziale per la definizione della sua
“anima” esterna. Il centro sorge in un punto
nevralgico per il traffico napoletano pertanto
era necessario connotarlo fin da subito con una
cromia che lo facesse emergere dal contesto
generale.
La sua struttura, per quanto imponente, presenta
grande rilevanza non solo funzionale ma anche
morfologica a scala urbana e assume il ruolo di
elemento significativo nella riconversione delle
aree industriali dismesse ad est della città.
Al centro si accede, dai diversi settori dell’area
metropolitana, con ingressi differenziati per
livelli e per direzione di provenienza (Napoli,
Barra e Ponticelli) in modo da ottimizzarne sia
i tempi di parcheggio sia i flussi di traffico.
I varchi di uscita verso i luoghi di provenienza
sono separati da quelli di arrivo ed ubicati in
modo da consentire di raggiungere agevolmente
la viabilità esterna.
I parcheggi inferiori sono collegati a quelli in
copertura mediante due rampe, una di salita
e una di discesa, di forma elicoidale poste alle
due estremità dell’edificio.
La costruzione si estende prevalentemente
in lunghezza, parallelamente a via Argine,
con un fronte di circa 300 metri e uno spessore
di circa 90. Rispetto a via Argine si articola
su due livelli con, in copertura, parcheggi
e camini di ventilazione ed evacuazione di calore
e fumi. Sono stati realizzati circa 35.000 mq.
di spazi coperti e 60.000 mq. di parcheggi per
2.000 posti auto.
Internamente, gli spazi destinati ad attività
commerciali si sviluppano su due livelli collegati
tra loro, e con i parcheggi, da rampe mobili,
oltre alle scale di servizio, di sicurezza,
ascensori e montacarichi, secondo le specifiche
necessità. Le articolazioni spaziali interne si
fondano su due gallerie trasversali che aprono
i loro terminali con visioni verso i paesaggi
esterni e due gallerie longitudinali attestate, da
una parte, su quella traversale che costituisce
il fronte dell’ipermercato Auchan e, dall’altra,
verso un sistema articolato di spazi (atrio
di ingresso a tutt’altezza, food court, medie
strutture, ristorante, terrazze, ecc).
Una copertura reticolare a piastra copre l’atrio,
dove scale mobili disimpegnano i vari piani dal
parcheggio su pilotis alla copertura. Due ponti
pedonali collegano il 1° livello con via Argine
dove è prevista la fermata dei bus. Sul lato di via
Nuova Fossitelli, avviene la movimentazione dei
TIR nel piazzale carico e scarico dell’Ipermercato,
totalmente indipendente dagli altri flussi.
Nell’immagine a grande distanza, dalla viabilità
12
Focus dI Progetto
autostradale, il Centro assume una immagine
unitaria, caratterizzata dalla particolare colorazione
a strisce, dalla quale si elevano i quattro portali
e il sistema delle insegne pubblicitarie.
A scale più ravvicinate, la costruzione appare
fortemente scolpita e chiaroscurata nelle testate,
ambedue segnate dai volumi che contengono le
rampe circolari dei parcheggi, e nelle articolazioni
morfologiche dei fronti lunghi, la cui sostanziale
unità è arricchita da continue variazioni, di volta
in volta percepibili.
Gli spazi interni sono fortemente caratterizzati
nella piazza e nella galleria centrale: illuminazione
e controsoffitti unitari e continui; pavimento in
materiale unico con colorazione a gradazione;
sul fondo apre lo spazio dell’ipermercato; sui lati
i negozi di diverse dimensioni, diversa forma,
diversi materiali, ciascuno secondo le proprie
esigenze.
ProgettazIoNe e dIrezIoNe LaVorI:
Pica Ciamarra Associati, Napoli.
IMPresa esecutrIce:
Edil Atellana, Orta di Atella (CE).
IMPresa dI PItturazIoNe:
Di Napoli Edil, Marigliano (NA).
CiClo SikkenS
eSterno:
2 mani di Fullfarbe sui pannelli in cemento.
2 mani di Rubbol Bl Gloss sulle superfici
metalliche.
13
il colore è ovunque,
basta cercarlo.
IL COLORE è OvUNqUE,
BAstA cercArlo.
NOTIZIE & PRIMIZIE
AKZONOBEL MAGAZINE - tOmORROW’S ANSWeRS tOdAY
PAINT, magazine 2011
Periodico pubblicato da Akzo Nobel Coatings S.p.A., Decorative Paints Italia. Via Giovanni Pascoli, 11 – 28040 Dormelletto (NO).
email: [email protected]
Stampa a cura di: biemme srl (Milano)
Questo numero è stato chiuso in tipografia il 28 novembre 2011.
Direttore responsabile: Maurizio Poletti
Coordinamento Editoriale: Direzione Marketing, Arianna Storoni
Realizzazione grafica e design: casiraghi greco&, Milano
Hanno collaborato a questo numero: Roberto Meregalli, Armando Fagotto, Vito Caruso, Domenico Di Odoardo, Giuseppe Fischetti, Alessandra Giardiello, Barbara
Moretti, Nadia Odorico, Michela Petrosino, Francesco Pezzo, Laura Savini, Pierluigi Mutti.
Un particolare ringraziamento a: Project Management Team, Cushman & Wakefield; Arch. Domenico Egizi, Bergamo; Arch. Riccardo Zanetta, Torino; Laboratori
Accademia Teatro alla Scala, Milano; Dott.ssa in Architettura del Paesaggio Silvia Tarantino, Roma; Studio Pica Ciamarra Associati, Napoli; Laladesign, di Salvatore
Lala, Sora (FR); Studio di Ingegneria Stancanelli - Russo, Catania; Pirelli&C. Property Management S.p.A.; Circolo Tennistico Corracilvuna, Arzachena (OT); Riccardo
Cossu del Centro CO.PI.CA S.a.s.
Foto di: Adele Neotti, Beppe Roso, Stefano Savo, Sonia Santagostino, Salvo Sportato, Vito Caruso, Alessandra Giardiello, Ugo Mantellino, Barbara Moretti, Michela
Petrosino, Arianna Storoni, Paolo Da Re, banche immagini iStockphoto e Getty Images.
I testi pubblicati possono essere riprodotti liberamente salvo citazioni della fonte.
®
www.fsc.org
MISTO
Carta
n. 539 del 7/11/2011 del Tribunale di Milano.
NOTIZIE & PRIMIZIE
AKZONOBEL MAGAZINE - tOmORROW’S ANSWeRS tOdAY
COLOREDIT
L’edItorIaLe dI roBerto MeregaLLI
COLORNEWS
uLtIMe NotIzIe daL MoNdo akzo
quando il colore si fa arte
8
i colori della coppa davis con sikkens /
9
COLORvISTA
3
4
/
un piano colore per rivalutare
il cuore storico di Bergamo
colorzone di sikkens (to) /
/
/
10
/
formazione, leva per lo sviluppo dei talenti
La ParoLa aLL’esPerto
COLORIAMO IL MONDO
Best ProJects
/
piazza san carlo, torino
12
Wine bar officina 53, frosinone /
13
nuovo centro sportivo torre del grifo (ct)
PROGETTIAMO INSIEME
Fare BeNe agLI occHI e aL cuore
milioni di colori in vendita per solidarietà
incontriamoci in Abruzzo /
15
un tocco di colore e...
UN MONDO DI COLORI
Le NoVItÀ dI akzoNoBeL
sikkens, herbol, Akzonobel
/
16
/
14
6
2
L’edItorIaLe dI roBerto MeregaLLI
IL coLore, uN’eMozIoNe
IN grado dI sorPreNdercI
Benvenuti a questa nuova edizione di Paint. È bello ritrovarsi sempre più numerosi e sapere che siamo
cresciuti insieme in questo cammino nel mondo del colore con Paint.
Non posso iniziare questo mio editoriale senza ringraziare i numerosi lettori che hanno inviato messaggi
e commenti a me e alla nostra organizzazione complimentandosi per l’elevata qualità e ricchezza di
contenuti del nostro magazine. Questo ci fa ovviamente molto piacere perché abbiamo creduto fin
dall’inizio a questo progetto e siamo convinti che Paint rappresenti un’esperienza positiva non solo
per AkzoNobel ma anche per il nostro mercato, e che sia in grado di farlo crescere aggiungendo valore
al settore delle vernici per l’edilizia ed al mondo del colore in generale.
Andiamo avanti quindi senza soste!
Dopo questa lunga ma doverosa premessa, eccomi alla presentazione del nuovo numero e questa
volta inizio dalla fine, ovvero dall’ultima iniziativa lanciata a livello di Gruppo:
la campagna Own a Colour, acquista un colore e aiuti un bambino.
Own a Colour - letteralmente “possiedi un colore” - è un’iniziativa sociale che il Gruppo AkzoNobel
a livello mondo ha lanciato insieme ad UNICEF per una raccolta fondi a favore dell’organizzazione
umanitaria. L’iniziativa si ispira ad un concetto veramente semplice ed immediato: esistono più di 16 milioni
di colori classificati a livello di schermo di computer (i pixel), di conseguenza collegandosi al sito
www.ownacolour.com è possibile scegliere il colore preferito, dargli un nome e una descrizione, infine
acquistarlo facendo una donazione all’associazione. Tutto il ricavato verrà devoluto ad UNICEF per aiutare
i bambini in difficoltà nel mondo.
Che dire, dopo un’iniziativa del genere resta poco spazio per tutto il resto, ma sicuramente questo
progetto di solidarietà offre uno spunto di riflessione sul valore del nostro lavoro e l’impegno che mettiamo
nelle normali attività quotidiane.
Tornando ai contenuti di questo numero, vi segnalo un interessante articolo sulla formazione AkzoNobel
e le attività che vengono svolte a tutti i livelli: dal dipendente interno al professionista o cliente esterno,
ai giovani che vogliono avvicinarsi alla professione.
Si passa poi alla presentazione della nuova immagine internazionale Sikkens che segna un cambio
epocale per il nostro marchio di riferimento. Non più immagini diverse per ciascun paese ma un’unica
immagine internazionale chiara, forte e riconoscibile in ogni nazione. A prescindere dal mercato, dalla
lingua, un’immagine forte di Sikkens come marchio di prestigio, di alto livello, di qualità che celebra
il successo di tutti gli operatori che usano Sikkens per la propria attività quotidiana. Anche in questo
numero infine non ci facciamo mancare un po’ di attività sportiva: dalla Formula 1 siamo passati al tennis…
e cosa c’è di più prestigioso della Coppa Davis!
Ma adesso mi fermo, sto scrivendo troppo, non vi rubo altro tempo utile a leggere e a sfogliare il nostro
magazine, in attesa di ricevere altri preziosi commenti.
Buona lettura!
Roberto Meregalli
Direttore Marketing Akzo Nobel Coatings S.p.A., Deco Italia.
3
qUANDO IL COLORE SI FA ARTE
lA NuOvA cAmpAGNA SiKKeNS SeNSAtiONS.
S
ikkens lancia anche in Italia la nuova
campagna Sikkens Sensations a
soggetto “Capolavoro - Maestri nell’arte
dei decorativi”. Da sempre Sikkens è sinonimo
di colore, bellezza e qualità, a garanzia di
risultati di prestigio dove le sfumature del colore
si fanno emozione, sensazioni visive e tattili.
Numerose le novità di prodotto che in questi
anni hanno saputo rispondere efficacemente ad
un mercato sempre più esigente, proponendo
soluzioni affidabili e di lunga durata per
superfici perfette e per ogni tipo di applicazione
e materiale.
A distanza di qualche anno dalla campagna
“Coloriamo il mondo” che ha accompagnato
il posizionamento di Sikkens sul mercato come
premium brand, oggi AkzoNobel lancia anche in
Italia la nuova campagna Sikkens Sensations
caratterizzata da un unico visual che allinea
la comunicazione di tutti i paesi in cui Sikkens
è presente, lasciando la possibilità di declinarla
localmente in base alle diverse esigenze
di comunicazione del paese di appartenenza.
Per ogni famiglia di prodotto, la Capogruppo
olandese ha realizzato un’immagine in grado
di esprimere il successo, la soddisfazione e
il piacere per un risultato di qualità ottenuto
grazie a Sikkens.
Il concetto fondamentale che emerge dalla
nuova campagna è la sensazione di orgoglio e
di appartenenza che unisce sia l’architetto che
l’applicatore, come parte di un’unica grande
squadra, da qui l’accento su sensations
che cattura l’attenzione grazie ad un segno
grafico corsivo, morbido e contemporaneo.
Protagonista della campagna l’applicatore e
il colore. Per l’Italia in particolar modo, verrà
adottata l’immagine Sikkens Sensations, soggetto
Capolavoro - (Masterpiece per la versione inglese
adottata dagli altri paesi) in grado di spiegare,
o svelare, tutto il valore dei prodotti Sikkens,
un risultato artistico paragonabile quasi ad
un’opera d’arte.
Lo sfondo verde con striature d’oro (realizzato
con Alpha Orient) viene enfatizzato dalla
bellezza della giovane donna proprietaria di
casa ma, verosimilmente, anche architetto
professionista, elegante nella sobrietà della posa
e dell’abbigliamento, e dal ruolo di protagonista
dell’applicatore che mostra soddisfatto il suo
capolavoro che è rappresentato in questa immagine
dalla soddisfazione del cliente/committente.
La firma, una sola: Sikkens Sensations, Maestri
nell’arte dei decorativi.
La scelta di puntare sui prodotti decorativi come
immagine rappresentativa della nuova campagna
non è casuale. Da sempre Sikkens è leader in
questo segmento di mercato, e per l’Italia più che in altri paesi - il settore dei decorativi
per interni rappresenta una buona quota di
mercato nella quale l’azienda sta puntando
nuovi investimenti anche in termini di materiali
per la distribuzione e i professionisti del settore.
Nell’arco dei prossimi mesi e per tutto il 2012,
AkzoNobel procederà con un graduale
inserimento della nuova immagine Sikkens
Sensations nella realizzazione di nuovi materiali
per la vendita e la promozione, nonché per
tutte quelle comunicazioni istituzionali legate
al brand Sikkens.
“Un passo importante in termini
di comunicazione e visibilità del
brand, che ci allineerà agli altri
paesi del gruppo AkzoNobel,
generando una nuova brand
identity in grado di rafforzare
quello spirito di appartenenza di
un grande gruppo di successo”
afferma roberto Meregalli,
responsabile Marketing di
akzoNobel deco Italia.
4
Sikkens racconta l’esperienza
del colore da oltre 50 anni
in Italia. Realizzazioni uniche
in cui qualità dei prodotti, facilità
di impiego e durata nel tempo
diventano strumenti per cogliere
sempre l’espressione più viva
del colore.
uLtIMe NotIzIe daL MoNdo akzo
CAPOLAVORO
MAESTRI
NELL’ARTE
DEI DECORATIVI.
5
UN PIANO COLORE PER RIvALUTARE
IL CUORE STORICO DI BERGAMO
NuOve NORme dAl 2012. ceNSiti 500 edifici,
OltRe 4 chilOmetRi di fAcciAte.
c
piano del colore di bergamo
onsiderata un museo a cielo
aperto dagli storici e dagli amanti
dell’architettura paesaggistica del
nostro Paese, Bergamo rappresenta un caso
singolare nel panorama italiano delle città
d’arte. Quarto comune della regione per
popolazione (la sua area metropolitana
conta oltre 400.000 abitanti), Bergamo oggi
sta vivendo un vero e proprio rinascimento
in quella che si può definire la sua anima più
antica: Bergamo alta. L’etimologia stessa del
suo nome ‘Bergamo’, trae origine dal greco
Pérgamon, come dal germanico Berg-Heim
che significano, rispettivamente, cittadella
o rocca e abitazione sul monte.
Bergamo alta, o città alta, è infatti la parte
più storica della città, cinta da antiche mura
venete. un borgo di mirabile bellezza, rimasto
quasi intatto sino ad oggi, dal sapore intimo e
ancora poco esplorato da un indiscriminato
turismo di massa.
Con la messa a punto del Piano del Colore
di Città Alta - un progetto fortemente voluto
dalle autorità cittadine e che verrà presentato
ufficialmente nel 2012 - abbiamo chiesto
all’Arch. Domenico Egizi, esperto nel campo
dell’urbanistica e del restauro di edifici storici,
di raccontare la sua esperienza e di spiegare
perché oggi è importante parlare di un Piano del
Colore che riscopra, tuteli e valorizzi il patrimonio
architettonico del centro storico di Bergamo.
Il Piano del colore di Bergamo alta è stato lanciato a
fine 2009 e verrà presentato ufficialmente il prossimo
gennaio. Il progetto è realizzato con il patrocinio del
comune di Bergamo, assessorato all’edilizia Privata
e alle Politiche per la casa.
a capo del progetto, un’equipe interdisciplinare
coordinata dalla multinazionale olandese e dagli
architetti domenico egizi (Bg), esperto ambientale
con pluriennale esperienza nel campo dell’urbanistica
e del restauro di edifici storici, e riccardo zanetta (to)
già autore, coautore e consulente di numerosi
Piani del colore di sikkens, con la partecipazione
dell’università degli studi di Bergamo, cst centro
studi sul territorio “Lelio Pagani”, sotto la direzione
scientifica della professoressa Juanita schiavini, del
professore Fulvio adobati e con la collaborazione
della professoressa Monica resmini. dell’equipe fanno
parte lo studio arch. e. colombo e arch. P. Peverelli (Bg)
specializzato in rilievi topografici-fotogrammetrici,
il dott. andrea gritti, geologo della Hattusas s.r.l.,
consulente per l’individuazione e la classificazione
dei materiali lapidei, l’assistenza tecnica ed il
Laboratorio di ricerca sikkens - akzoNobel. Hanno
inoltre collaborato allo studio: silvia gaggioli, seeta
Maggi, Paolo Plebani, arianna rigamonti, Mara
rosso, Valeria Bassani, simona avogadro, Marcello
Mutti, Fabio Plebani.
6
architetto egizi, da buon bergamasco e
professionista del mondo del restauro
degli edifici storici, come è nata l’esigenza
di sviluppare un Piano del colore per
Bergamo alta?
Innanzitutto occorre specificare che la città
di Bergamo è sempre stata caratterizzata da una
serie di piani urbanistici, piani di risanamento ecc.
che le hanno garantito un certo ordine. Questo ha
fatto sì che anche le parti più storiche, come Città
Alta, non venissero alterate significativamente da
progetti di rifacimento o restauro troppo invasivi.
In linea generale, osserviamo che il tema del
colore è emerso come elemento caratterizzante
del paesaggio solo nell’ultimo decennio,
grazie alla riscoperta del verde e alla maggiore
sensibilità verso l’ambiente, i centri storici e la
loro conservazione. Ciò nonostante, Bergamo
non ha mai vissuto direttamente l’esperienza del
colore. Si è trattato per lo più di casi isolati di
poco valore, maturati sporadicamente e senza
le opportune considerazioni o studi di settore.
Nel corso degli ultimi anni quindi abbiamo
lavorato molto per sensibilizzare la pubblica
amministrazione al tema del colore, soprattutto
per la gestione delle risorse.
Quali sono le caratteristiche del Piano del
colore per città alta?
Bergamo Alta è caratterizzata da uno storico
ben conservato. Ed è composta da una varietà
di edifici che, per epoca storica e tipologia, si
completano e si armonizzano a vicenda e che
hanno connotato nel tempo la scelta cromatica
del centro. Il Piano che proponiamo si focalizza
soprattutto sugli studi, gli approfondimenti
storici, le rilevazioni sui fabbricati che insieme
determinano le caratteristiche del Piano stesso,
in un tutt’uno armonico dove anche il colore
si inserisce perfettamente.
Il punto di partenza dello studio era già
buono. Con il Piano del Colore avremo una
valutazione ancora più completa e precisa
delle caratteristiche storiche degli edifici e
delle loro sfumature cromatiche. Il risultato
dello studio sarà a disposizione del Comune
e di tutti i professionisti che lavoreranno su
Bergamo Alta per impostare i progetti di restauro
conservativo e manutenzione degli edifici.
Senza anticipare quello che verrà presentato
il prossimo anno in via definitiva, possiamo
dire che i colori caratterizzanti il borgo saranno
piuttosto tenui, mai troppo accesi o brillanti,
tendenti ai grigi caldi, ai rosa e ai colori pastello.
Nel corso degli anni, come è cambiata la
percezione di città alta da parte dei cittadini?
In linea generale i bergamaschi hanno sempre
dimostrato molto rispetto per il centro storico.
Qualsiasi tipo di intervento è stato sempre
regolato dai vari piani urbanistici…
Dal punto di vista della vivibilità, Città Alta è stata
abbandonata nel secondo dopoguerra perché
uLtIMe NotIzIe daL MoNdo akzo
FOTO DI PAOLO DA RE
considerata inabitabile, e la gente si spostava
nella parte più bassa per avviare anche le proprie
attività commerciali.
Successivamente negli anni ’60 e ’70, all’epoca
del boom economico, è stata riscoperta dai
bergamaschi e lentamente è ritornata agli antichi
splendori, anche grazie ad investimenti piuttosto
consistenti, attirando quindi la ricca borghesia
e i nuovi esercizi commerciali.
Oggi gli abitanti di città alta sono circa 5000,
e si percepisce una sorta di dicotomia: da una
parte la volontà di riscoprire il centro spinge
alcuni a valorizzare Città Alta per favorire gli eventi
culturali, il terziario e il tempo libero, dall’altra
esistono dei “conservatori” che vorrebbero
invece mantenere il centro più isolato, con
un’area riservata quasi ad esclusiva dei residenti.
le mete preferite di viaggio è stato l’aeroporto
Orio al Serio, tra i maggiori scali italiani, che
ha dato un grande impulso alle comunicazioni
e al turismo sul territorio bergamasco. Il Piano
del Colore di Bergamo rappresenta sicuramente
un evento storico per la città che segna una tappa
di arrivo ma soprattutto di ripartenza, e che vuole
spingere tutti a una riflessione. La procedura
per ottenere la nomina a Capitale Europea
della Cultura è piuttosto complessa con un iter
burocratico lungo. Ottenerla sarebbe certamente
un elemento di prestigio in più che aiuterebbe a
rafforzare la nostra immagine all’esterno, in Italia
e in Europa. In questo senso, il Piano del Colore
rappresenta un elemento importante che può
fare da volano. Un progetto che fa onore alla
città, alla sua Amministrazione e a tutti i cittadini.
...quindi un piano del genere voluto
dall’amministrazione comunale spinge
verso una rivalutazione e riscoperta di città
alta, e ad un’apertura maggiore per farla
conoscere ulteriormente.
È di pochi mesi fa la candidatura di Bergamo
a capitale europea della cultura…
Noi ce lo auguriamo. Un altro elemento decisivo
che ha favorito il reinserimento di Bergamo tra
L’area del centro storico di Città Alta presa in
esame dal Piano, comprende tutta una serie
di vie adiacenti alle piazze principali: da Piazza
Cittadella fino a Piazza Mercato delle Scarpe,
via San Giacomo e via Porta Dipinta, per
proseguire fino a Piazza Mercato del Fieno e
via San Lorenzo.
7
I COLORI DELLA COPPA DAvIS
CON SIKKENS
mAtch point vincente per sikkens.
in primA lineA negli eventi che contAno!
L
a Coppa Davis, uno dei più prestigiosi appuntamenti nel panorama del tennis internazionale,
ha indossato l’estate scorsa i colori di Sikkens nella splendida cornice di Arzachena in Costa
Smeralda. L’evento che si è svolto a luglio, ha visto schierate in campo Italia e Slovenia per una
tre giorni di altissimo livello. Una manifestazione sportiva che unisce tutti, appassionati e non.
Grazie al contributo di Sikkens, è stato possibile rinnovare il circolo tennistico corracilvuna di arzachena
che ha ospitato la manifestazione.
Gli alloggi e gli impianti per i partecipanti alla gara, sono stati rimessi a nuovo con il prezioso contributo
del distributore locale centro co.pi.ca, che ha fornito materiale verniciante Sikkens per una superficie
complessiva di circa 2000 mq. tra interni ed esterni, per sedi di ufficio, servizi, muri di contenimento campi.
8
uLtIMe NotIzIe daL MoNdo akzo
DI SIKKENS
in primo piAno
Al festivAl di torino.
O
ttimi risultati per la prima edizione
del Festival “architettura in città”
di torino che si è svolto lo scorso
luglio, dove Sikkens ha partecipato da vero
protagonista con uno spazio Colorzone
interamente dedicato al mondo del colore e
all’esperienza di Sikkens in Italia.
La manifestazione, organizzata dall’Ordine
degli Architetti di Torino (OAT) e dalla sua
Fondazione, ha proposto circa 200 eventi
sparsi in tutta la città e nei Comuni limitrofi, e ha
visto la partecipazione di oltre 6000 visitatori.
AkzoNobel è stata presente durante tutta la
manifestazione grazie all’info-point Colorzone
Sikkens all’interno della sede principale
dell’evento di Palazzo Bertalazone di San
Fermo, dove è stato allestito un luogo “del
colore” Sikkens per Torino. Un ambiente vivace,
moderno, colorato, in grado di raccontare ai
numerosi visitatori tutta l’esperienza del colore
di Sikkens e il legame prezioso con la città.
Numerosi gli apprezzamenti da parte del
pubblico e dei professionisti del settore, che non
hanno mancato di visitare lo spazio e scoprire
così più da vicino il mondo della committenza
di Sikkens.
9
FORMAZIONE, LEvA PER LO SvILUPPO DEI TALENTI
l’Approccio strAtegico di AkzonoBel per lA crescitA
delle proprie risorse.
Lo scenario economico e sociale attuale propone delle sfide assai dure, che vedono le organizzazioni giocare in prima linea insieme a istituzioni nazionali
e internazionali. La competitività a livello globale, la delocalizzazione della produzione, l’accessibilità dell’informazione, sono solo alcuni dei fattori
che richiedono alle aziende un generale ripensamento: di stile, di metodi, di risposte a cambiamenti sempre più veloci e imprevedibili.
Le organizzazioni sono chiamate a ridisegnare le strategie in funzione di una metamorfosi che, da sistemi deterministici programmabili e gestibili come
tali, le rende oggi assimilabili a sistemi organici, collocati in un contesto di business che si può abitare solo come un momento in un suo continuo divenire.
È forse l’esigenza di fluidità che ne consegue che sta spostando l’attenzione delle aziende al proprio interno, alla ricerca di possibili paradigmi che
rispondano a questa nuova chiamata. ecco il ricorrere sempre più frequente di locuzioni quali capitale umano, sviluppo dei talenti, employer branding,
self leadership. ed ecco la formazione come strumento, tra gli altri, per sviluppare e divulgare le nuove competenze, nuovi stili, nuovi valori;
per promuovere e agevolare un nuovo modo di stare in azienda, essere l’azienda, rappresentare e sentire l’azienda.
come si pone akzoNobel rispetto a questi temi? cos’è la formazione per akzoNobel? Quale ruolo svolge nell’ambito di un’organizzazione leader
nel suo settore? Proveremo a rispondere a queste domande insieme a carola Nozzoli, Hr Manager di akzoNobel deco Italia.
di Alessandra Giardiello
Il nostro concetto di formazione si declina in
interventi che facilitano l’apprendimento attivo,
che parte cioè dai problemi reali e si concretizza
attraverso l’esperienza dell’individuo.
Nel corso degli ultimi anni, abbiamo raggiunto
la convinzione che il senso dell’attività formativa
stia non più solo nella trasmissione di nozioni
o di comportamenti, quanto nella sua capacità
di stimolare gli attori a ragionare sulle questioni
e le situazioni che affrontano ogni giorno.
La formazione diventa uno strumento per
stimolare la capacità di vedere e porre i problemi
in una nuova luce, in modo da trovare soluzioni
sempre innovative.
biograFia
carola Nozzoli, H.r. Manager, akzo Nobel coatings
s.p.a, deco Italia. 46 anni, sposata senza figli.
dopo la laurea in letteratura teatrale e un master in
comunicazione Mktg ha iniziato a lavorare nel Mktg
di saiwa, per passare successivamente alle risorse
umane sempre nella stessa azienda. In galbani
(prodotti freschi) si è occupata principalmente di
comunicazione e coinvolgimento. Nel 2000 è approdata
alle telecomunicazioni in Marconi (ora ericsson), poi
ha lavorato come direttore del personale di embraco
(azienda del gruppo Whirpool) e dal 2009 è in
akzoNobel.
durante questi anni si
è occupata di relazioni
industriali, organizzazione,
gestione, formazione e
sviluppo del personale,
compensation & benefits,
selezione, e sempre di
comunicazione interna
seguendo sia strutture di
staff e rete Vendita che
siti Produttivi.
Qual è la posizione di akzoNobel rispetto al
tema della formazione?
AkzoNobel è molto sensibile al tema della
formazione. Siamo in un’era in cui la
conoscenza, prodotta, condivisa e impiegata
in un’organizzazione rappresenta il vantaggio
competitivo più rilevante.
E questo vale ancor di più in un contesto come il
nostro, esteso, articolato e complesso: tre linee
di business, oltre 50.000 dipendenti distribuiti
in 80 paesi... le risorse umane sono, oggi più
che mai, il fattore che può segnare la differenza,
perché lo sviluppo e la capitalizzazione
della conoscenza è in buona misura nelle
mani delle persone che insieme creano quel
costrutto economico, sociale e culturale che è
un’organizzazione.
10
Quali sono le attitudini che le politiche del
personale akzoNobel promuovono e si
impegnano a sviluppare?
In uno scenario sempre più competitivo e
imprevedibile, la creatività e l’attitudine a
pensare “out of the box” in modo coraggioso
e innovativo sono ingredienti irrinunciabili.
Altrettanto indispensabile è che il dipendente sia
in ogni momento consapevole del proprio ruolo
all’interno del sistema e responsabile nel suo
operato, per sé stesso e per il bene del gruppo.
Quale ruolo gioca la formazione in akzoNobel?
Se la conoscenza è oggi il fattore cruciale
per le aziende e se questa è in buona misura
nelle mani delle persone, allora il successo di
un’organizzazione passa, in buona sostanza,
attraverso lo sviluppo dei dipendenti e in questo
senso la formazione è uno degli strumenti chiave.
“IGNITE THE SPIRIT”
lAmpeduSA, ApRile 2010
La ParoLa aLL’esPerto
“IGNITE THE SPIRIT”
umbRiA, NOvembRe 2009
AULA DI FORMAZIONE TECHNICAL CENTER AKZONOBEL
cAStellettO ticiNO (NO)
ci vuole fare un esempio concreto
dell’impegno di akzoNobel in tal senso?
Il programma “Ignite the Spirit” è sicuramente
un esempio emblematico.
Questo programma ha preso il via nel maggio
del 2009 per poi essere esteso a cascata a
livello mondiale a tutto il personale aziendale
della divisione Deco: parliamo quindi di un
organico di oltre 20.000 persone nel mondo.
Il programma si svolge nell’arco di due o tre
giornate residenziali, dedicate a risvegliare la
leadership di sé stessi, intesa come l’attitudine
di essere attori protagonisti nella propria vita.
Partendo dalla narrazione della propria storia
e dalla riscoperta dei propri valori guida,
i partecipanti sono condotti all’identificazione
di pattern positivi e negativi che caratterizzano
comportamenti e abitudini, nonché alla
ricerca delle radici che spiegano sentimenti
e convinzioni limitanti.
Lo sviluppo contestuale di un piano d’azione,
aiuta pragmaticamente ad affrontare le barriere
che spesso impediscono di attuare i buoni
propositi, e a dare forma alle intuizioni raggiunte.
I partecipanti, alla fine del corso, dispongono di
strumenti concreti e di una cornice operativa
di riferimento per una gestione efficace del sé,
della loro carriera e delle loro responsabilità,
supportati da un piano pratico per applicare
quanto appreso.
come trasferite questo vostro impegno al
mercato in cui operate?
Naturalmente il nostro impegno formativo non si
esaurisce con i nostri dipendenti, declinandosi
in numerose altre iniziative rivolte ai nostri clienti.
In particolare, nel 2010 abbiamo festeggiato
i 5 anni di successo dei Master di Sikkens, veri
e propri corsi di formazione nati per perfezionare
il background tecnico dei nostri clienti, a sostegno
della loro professionalità.
Focalizzati su temi specifici, questi corsi
seguono un calendario che sta diventando
sempre più fitto, in risposta alle richieste ricevute
dal mercato. Nel 2011 abbiamo dato il via a
un’altra iniziativa, questa volta itinerante: una
giornata di intensi workshop, rivolti alle imprese
medio-piccole, che non hanno la possibilità
di partecipare ai master, per la distanza fisica
dalla nostra sede di Castelletto o per la sua
durata. I workshop di Sikkens nascono per
dare un segnale di presenza sul territorio,
per gettare un seme fatto di competenza, di
attenzione e di servizio al cliente, offrendo
anche nella formazione la stessa qualità che
il brand esprime. Ogni anno siamo impegnati
anche sul fronte della rete distributiva, per
la quale organizziamo aggiornamenti nelle
aree che non affrontano solo le tematiche
tecniche, abbracciando anche approfondimenti
in materia di normative, di uso del colore, di
nuove tendenze, diventando un’occasione
per condividere scelte di marketing e politiche
commerciali nell’intento di creare uno spazio,
fisico e mentale, di costruzione di un’identità
comune e riconoscibile.
11
PIAZZA SAN CARLO, TORINO
intervento di mAnutenzione strAordinAriA per lA chiesA s.cArlo.
L
’edificio, di proprietà del gruppo F.I.P. - Fondo Immobili Pubblici, si trova nel salotto di Torino,
all’incrocio delle centrali via Roma e via Alfieri, importanti per eleganza, storia e moda, affacciato
su piazza San Carlo, una delle più prestigiose piazze della città, proprio a ridosso della chiesa
di San Carlo Borromeo che, insieme alla Chiesa di Santa Caterina, incorniciano l’ingresso di via Roma
sulla piazza. Piazza San Carlo, proprio per la sua particolare bellezza architettonica, è stata scelta
come location per lo svolgimento della S. Messa celebrata da Papa Benedetto XVI durante la Visita
Pastorale nel maggio dello scorso anno, in occasione della solenne Ostensione della Sindone.
Questo evento, così importante per la città, ha fortemente condizionato l’andamento dei lavori
in quanto il palco della Messa era stato posizionato in corrispondenza dell’asse di via Roma, al centro
tra le due chiese, e l’edificio fungeva proprio da quinta alla scenografia e alle riprese televisive
mandate in mondovisione. Per riuscire a chiudere il cantiere nel rispetto di questa improrogabile
scadenza, i tempi di esecuzione dei lavori sono stati strettissimi, le maestranze hanno lavorato con
doppi turni, a ritmi serrati, ma non solo: tutti i soggetti coinvolti, sia i tecnici e dirigenti comunali,
i funzionari della Soprintendenza che i responsabili degli Enti preposti alla tutela e alla vigilanza,
hanno contribuito positivamente al fine di velocizzare tutti gli iter burocratici - amministrativi e poter
concludere i lavori entro la data limite.
Il cantiere ha aperto i battenti il 22 marzo 2010, con l’allestimento del ponteggio, e a poco più di un mese
di distanza, si era già potuto procedere con lo smontaggio delle impalcature.
Il fabbricato prima dell’intervento non presentava uno stato di conservazione molto degradato,
manifestava, infatti, solo i tipici segni di un invecchiamento naturale e progressivo dovuto all’azione
del tempo e delle intemperie. Sui supporti si rilevavano cavillature diffuse, ammaloramenti non estesi
delle finiture e consunzione corticale degli intonaci; i lavori di manutenzione straordinaria hanno
interessato la facciata su via Alfieri e la porzione laterale verso la chiesa di San Carlo.
I lavori hanno previsto la rimozione delle finiture sintetiche, successivamente, a seguito dell’esecuzione
dei ripristini dell’intonaco a base di calce, si è proceduto con l’applicazione di un fondo ristrutturante
riempitivo e infine delle finiture minerali a base di silicati di potassio.
Il ciclo di lavoro ha interessato, oltre alle murature, anche i supporti in ferro, le persiane in legno e tutte
le parti in pietra. Il positivo risultato dei lavori è stato possibile ammirarlo anche in TV.
CiClo di lavoro Supporti ad intonaCo.
prodotti a baSe di SiliCati di potaSSio.
FaCCiate e rilievi:
fondo: Silgrund micro
finitura: Marmorino ai silicati di potassio
CiClo di lavoro Supporti in Ferro:
fondo: Redox Ak 1190
smalto di finitura: Rubbol Satura Plus
CiClo di lavoro Supporti in legno:
fondo: Rubbol DSA
smalto di finitura: Rubbol Satura Plus
12
coMMItteNte:
F.I.P. - Fondo Immobili Pubblici.
dIrezIoNe LaVorI:
Studio di Gloria, di Gloria Calogero.
IMPresa esecutrIce oPere edILI:
Impresa Capra S.p.A., Spinetta Marengo (AL).
IMPresa suBaPPaLtatrIce
decorazIoNI:
Unicolor S.a.S., Alessandria.
il recupero del luogo
e dellA memoriA.
I
l concept realizzato dallo Studio LALADESIGN
e gestito nella creatività dall’Art Director
Salvatore Lala, ha come fulcro il recupero
dell’atmosfera e degli elementi caratterizzanti
il sito industriale. Pertanto la salvaguardia
e la rispettosa bonifica dei muri interni che
portano con sè i segni e le impronte della vita
vissuta, la tutela delle parti in pietra viva trattata
anch’essa solo con protettivi trasparenti,
il restauro delle vecchie macchine per le
lavorazioni meccaniche che si ergono a moderne
sculture, tutto questo concorre a definire
ambienti nuovi ma che fanno di OFFICINA 53
un luogo nel quale la memoria del precedente
utilizzo è valore aggiunto creativo ed estetico.
tIPoLogIa:
intervento di ristrutturazione Wine bar “Officina 53”.
sIto:
Frosinone, via Aldo Moro.
IMPresa:
Cavil di Carlos E.C. Vilcaromero.
ProgettIsta:
LALADESIGN di Salvatore Lala.
CiClo SikkenS
per le pareti e i SoFFitti:
fondo: Alpha BL Grond
finitura: Alpha Sanoprotex
per il pavimento:
finitura: Wapex 670 (trasparente).
NUOvO
CENTRO SPORTIvO
TORRE DEL GRIFO
ALLOGGI PRIMA
SQUADRA
SEDE CATANIA
CALCIO
CAMPI
PRIMA SQUADRA
TRIBUNE
SPOGLIATOI
PARCHEGGIO ATLETI
Best ProJects
WINE BAR
OFFICINA 53,
FROSINONE
cAtAniA.
I
naugurato lo scorso maggio alla presenza
delle più importanti autorità locali, del Ministro
della Difesa Ignazio La Russa e di un parterre
d’eccezione del calcio italiano, tra cui anche
Claudio Lotito e numerosi altri dirigenti di
società professionistiche, il nuovissimo centro
sportivo di Torre del Grifo a Massannunziata,
appena 15 minuti da Catania, è un polo sportivo
all’avanguardia, tra i più grandi ed attrezzati in
Europa, con una superficie complessiva di quasi
105.000 mq. Il centro è caratterizzato da una
struttura articolata su più livelli, in grado di
rispondere efficacemente alle esigenze della
squadra rossazzurra Calcio Catania e, allo stesso
tempo, progettata per un pubblico più ampio
di “sportivi non professionisti”. Il centro, sito in
territorio di Mascalucia, è composto da quattro
campi di calcio regolamentari, due in erba naturale
e due in erba sintetica, con una tribuna bifronte,
coperta sul versante interno, oltre ad un’area
sottocampo riservata ai tesserati con spogliatoi,
palestre, sala muscolazione, centro benessere
e fisioterapico e piscina riabilitativa. La struttura
è dotata di un centro polifunzionale aperto al
pubblico, composto da piscine, palestre, spazi per
il fitness, centro benessere, punto di ristorazione,
locale per la vendita del merchandising ufficiale e
tanto altro, per un totale di circa 2600 mq. coperti.
Essendo anche la sede sociale del Calcio Catania,
il centro è dotato di una moderna ed accogliente
sala conferenze da 150 posti, una foresteria con
aule dedicate al tempo libero ed allo studio per
il settore giovanile, oltre ad un albergo riservato
alla prima squadra, con sala mensa, ampie cucine
e un percorso natura.
FORESTERIA
SETTORE GIOVANILE
AREA PARCHEGGIO
EDIFICIO
POLIFUNZIONALE
CAMPI SQUADRE
GIOVANILI
IMPresa costruttrIce e studIo
dI ProgettazIoNe:
Ernesto Stancanelli s.r.l. - Tremestieri Etneo (CT).
IMPresa esecutrIce PItturazIoNI:
Sapienza Giuseppe, Catania.
CiClo SikkenS
Trattandosi di una nuova costruzione, i supporti
interni sono stati finemente intonacati e stuccati,
con ampio uso di sezioni in cartongesso, per una
migliore modulazione degli spazi, in coerenza
con le esigenze funzionali ed impiantistiche
della struttura.
alpha sanoprotex per piscine, area fitness,
spogliatoi, area wellness, SPA, area tecnica prima
squadra, mense.
eSigenze di progettazione:
garantire il mantenimento di un eccellente livello
di igienicità negli ambienti, un’elevata resistenza
meccanica ed alla lavabilità.
Fondo: una mano di Alphamat.
Supporti: nuovi, stuccati a gesso.
alphamat per atrio, spazi comuni aperti al
pubblico, ludoteca, area ristorazione, aree
FOTO DI STEFANO SAvO
Press&Conference, centro congressi.
eSigenze di progettazione:
versatilità, lavabilità, punto di bianco e copertura.
Fondo: impregnante Alphatex sf.
Supporti: nuovi, stuccati a gesso.
unidecor BL satin e Mat per corridoi, spogliatoi,
uffici, dirigenza.
eSigenze di progettazione:
raffinatezza della finitura, brillantezza delle tinte.
Fondo: una mano di Alpha BL Grond.
Supporti: nuovi, stuccati a gesso.
13
MILIONI DI COLORI IN vENDITA PER SOLIDARIETÀ
con Own a COlOur di AkzonoBel, Acquisti un colore
e Aiuti un BAmBino nel mondo.
A
volte basta un colore, e la tecnologia e
i social network fanno il resto.
Un colore può aiutare a migliorare le
condizioni di vita di un bambino, in qualsiasi parte
del mondo. Con un semplice gesto, un “click”
più familiare di quanto possiamo immaginare,
in mezzo a quel milione di messaggi più o meno
anonimi che condividiamo ogni giorno in rete,
possiamo davvero trovare un nostro spazio e fare
la differenza.
Con l’iniziativa Own a Colour di AkzoNobel,
che significa letteralmente “possiedi un colore”,
sarà possibile aggiungere colore nella vita di
una piccola persona e della sua famiglia, meno
fortunate di noi.
Il progetto di raccolta fondi Own a Colour è
stato lanciato da AkzoNobel a fine settembre.
L’iniziativa è promossa dal brand inglese Dulux
ma è stata condivisa con tutte le filiali nel mondo,
anche dove il marchio non è presente sul mercato
locale. Il principio su cui si basa Own a Colour
è molto semplice e di immediata ricezione:
ognuno di noi, con una donazione di pochi euro,
può acquistare un colore da una scelta di oltre
16 milioni di colori, di pixel, attribuendogli un nome
e una descrizione.
14
Partecipare è semplice: è sufficiente accedere
al sito www.ownacolour.com e selezionare
dallo spettro di colori della homepage la tinta
che si preferisce. Tutto il ricavato è devoluto a
UNICEF, la più importante organizzazione
umanitaria per la tutela dei diritti dell’infanzia.
Own a Colour è un progetto di solidarietà
dal respiro internazionale che ha trovato
fin da subito una forte partecipazione da
parte di tutti i collaboratori interni ed esterni
all’organizzazione, che viene promossa grazie
alla forza di aggregazione e di coinvolgimento
del web e dei social network.
Visita il sito www.ownacolour.com per
maggiori dettagli sull’iniziativa, per
acquistare il tuo colore e “aggiungere
colore” nella vita di un bambino.
uNIceF è la principale organizzazione
mondiale per i diritti dell’infanzia.
opera in 156 paesi in via di sviluppo
con programmi di assistenza e in 36
paesi industrializzati attraverso i suoi
comitati Nazionali.
uNIceF è Premio Nobel per la pace.
“Sono felice di annunciare la nostra nuova iniziativa in collaborazione con l’UNICEF: diventa proprietario
di un colore. Stiamo vendendo 16.777.216 pixel di diverso colore e tutti i proventi saranno devoluti
ai bambini meno fortunati nel mondo.
Collegati online, compra il tuo colore e suggerisci ai tuoi amici e parenti di fare lo stesso sul sito”.
Tex Gunning
Managing Director AkzoNobel Decorative Paints
Fare BeNe agLI occHI e aL cuore
INCONTRIAMOCI UN TOCCO DI COLORE E…
cAlore per lA comunità di AronA.
IN ABRUZZO
inAugurAto A luglio
il centro polivAlente
in uno dei comuni
colpiti dAl terremoto.
A
ppuntamento a Barisciano, frazione di
Petogna nel cuore dell’Abruzzo, per
l’inaugurazione della sala polivalente
ricavata dall’ex scuola elementare del rione,
ristrutturata in poco più di un anno da numerosi
volontari aIB - antincendi Boschivi del Piemonte
- e del gruppo akzoNobel che ha fornito tutto
il materiale occorrente per la pitturazione interna
ed esterna per un totale di quasi 3000 mq.,
e coordinato anche la parte di assistenza
tecnica sul posto.
L’ex istituto ha assunto la veste di centro
polifunzionale e di aggregazione. Presenti
alla cerimonia di inaugurazione della scorsa
estate una delegazione di Castelletto Ticino con
il vicesindaco Massimo stilo, e la banda
musicale “angelo Broggio” di castelletto
nella quale militano diversi dipendenti di
AkzoNobel. La banda musicale ha intrattenuto
autorità e pubblico con un concerto di musiche
tratte dal loro repertorio. Il nuovo centro ospita
uno spazio ricreativo per la terza età, l’ufficio
postale e il magazzino della Pro Loco. Al primo
piano si trova il salone della Pro Loco, la Sala
Consigliare e il locale riservato alla delegazione
comunale. Infine, il secondo ed ultimo piano
dovrebbe essere dedicato alla Biblioteca
e ad una sala incontro per i giovani.
A
ttraverso il Community Program di AkzoNobel, alcuni dipendenti della sede di Dormelletto
e Castelletto Ticino hanno partecipato questa estate ad un’importante iniziativa sul territorio
di Arona rivolta ai più giovani, grazie all’associazione no-profit amicigiò. L’associazione opera
a favore della popolazione di Arona e zone limitrofe, offrendo un valido supporto alle famiglie più
bisognose attraverso l’organizzazione di attività ludico-educative e un programma di eventi e corsi per
il tempo libero, come gite fuori porta, campus estivi e invernali.
L’associazione organizza inoltre corsi per mamme in attesa e per favorire la genitorialità, coinvolgendo
entrambi i genitori, training per neonati come corsi di acquaticità, musica, rapporto tra mamma, papà
e bambino. L’obiettivo dell’associazione è offrire un aiuto concreto alla comunità in favore ed
in promozione della famiglia. Tra le attività sportive rivolte ai bambini e ai ragazzi, fiore all’occhiello
di amicigiò è sicuramente il “baskin” cioè basket integrato, un’attività che prevede un gioco di squadra
tra ragazzi abili e diversamente abili. Il baskin è considerato uno sport vero e proprio che punta
all’integrazione tra ragazzi nel rispetto di regole ben definite, in un clima generale di rispetto reciproco,
coinvolgimento, divertimento e annullamento delle diversità. L’interesse dimostrato dai dipendenti
AkzoNobel che operano come volontari nell’associazione, ha permesso di sostenere concretamente
amicigiò, promuovendo un progetto di tinteggiatura di alcuni spazi interni della sede dell’associazione
di Arona. I lavori di pitturazione hanno tenuto impegnati diversi volontari nei giorni frenetici dell’ultima
settimana di luglio, attraverso una serie di turni.
Il Community Program di AkzoNobel ha sostenuto le spese per la restaurazione ed il cartongesso
di alcune delle mura interne dell’Associazione, inoltre ha permesso l’acquisto di una nuova
pavimentazione a parquet adatta alle esigenze dei lavori di gruppo. “Tutto questo non sarebbe stato
possibile senza il prezioso intervento dei volontari che hanno preso parte ai lavori e di tutte le persone
che hanno dato il loro contributo. Il progetto è stato supportato con il cuore dai volontari che sono stati
fieri di essere rappresentanti di tutta AkzoNobel Italia e che hanno lavorato in un’atmosfera di grande
collaborazione e anche divertimento” ha spiegato Nadia Novello, responsabile servizio Prevenzione
e Protezione di akzoNobel deco Italia.
Attraverso il Community Program, AkzoNobel esprime concretamente e in maniera completa la sua filosofia
Let’s Colour di “aggiungere colore nella vita delle persone”. Un particolare ringraziamento ai volontari,
agli assistenti, e a tutti i partecipanti che hanno permesso la realizzazione di questo progetto. Per tutti
i bambini e i ragazzi che hanno iniziato le attività a settembre, la sorpresa di un ambiente più caldo,
colorato e confortevole!
15
NOvITÀ
dAl mondo sikkens.
coN sIkkeNs,
l’eccelleNzA del cOlORe peR il pAtRimONiO ARtiSticO itAliANO.
Attraverso il marchio Sikkens, AkzoNobel è protagonista da oltre 30 anni della tutela e
conservazione di monumenti, borghi e centri storici, grazie alla realizzazione di numerosi Piani
del Colore e interventi di restauro. Cultura del colore, qualità dei prodotti, rispetto per l’ambiente
e la salute dell’uomo, sono i principi ispiratori dell’esperienza AkzoNobel in Italia e nel mondo.
I Piani del colore di numerosi centri storici del nostro paese sono divenuti nel tempo un
importante punto di riferimento per tutti i professionisti e operatori del settore dell’edilizia, che
devono intervenire in operazioni di rinnovo o restauro degli edifici, nel rispetto della tradizione
cromatica di palazzi e monumenti storici.
Tra i principali Piani del Colore ricordiamo quello del Borgo di Portofino nel 2006, la ricerca
Firenze In_Colore, per il Quartiere di San Lorenzo, il Piano del Colore di “Roma Municipio II”,
oltre a Torino, Trieste, Caserta e tanti altri.
Per l’inizio del 2012 è prevista la consegna e presentazione ufficiale del Piano del colore di
Bergamo alta, mentre è in conclusione anche lo studio del Piano del colore di rieti.
Progetti ambiziosi, impegnativi, che vedono l’organizzazione impegnata in prima linea con
il suo team di esperti e di assistenza tecnica sul territorio.
Nel carnet delle realizzazioni di AkzoNobel, non si possono tralasciare prestigiosi incarichi,
come il restauro delle facciate e manutenzione delle cromie del Teatro alla Scala di Milano (1999
e 2004), le facciate del Castello del Valentino di Torino, il Portico di San Luca a Bologna, o il foyer
del Teatro Petruzzelli di Bari, fino ai lavori più recenti per il nuovo Museo MACRO di Roma,
a firma dell’architetto Odile Decq nel 2010, e il restauro del cortile interno e del porticato del
prestigioso Museo del Risorgimento di Milano.
Tra le esperienze di stile più contemporaneo, AkzoNobel ha partecipato ad importanti progetti
come la Chiesa Dives in Misericordia di Richard Meier di Roma, il Palazzo Vela di Gae Aulenti
a Torino (2005) e il Vulcano Buono di Nola di Renzo Piano (2008).
ruBBoL BL rezIsto
PrIMer e satIN.
La famiglia degli Smalti Sikkens si
arricchisce di due interessanti novità a
base acqua: Rubbol BL Rezisto Primer e
Rubbol BL Rezisto Satin.
caratteristiche:
• eccellente resistenza alle sostanze grasse
• buona applicabilità
• basso odore.
La nuova linea è particolarmente idonea
all’applicazione in ambienti dove vi
è notevole passaggio o su superfici
particolarmente sollecitate in questo
senso (es. serramenti o porte intorno alle
maniglie, corrimano…)
In particolare rubbol BL rezisto Primer
è un prodotto di fondo, coprente, a base
acqua, indicato per applicazioni su legno
all’interno ed all’esterno.
Si caratterizza per:
• buona copertura e riempimento
• buona carteggiabilità
• ottima resistenza alle sostanze grasse
(es. sporco...)
• buona applicabilità
• basso odore
• buona adesione anche su PVC e altre
plastiche dure (ad eccezione di PE e PP).
rubbol BL rezisto satin invece è una
finitura coprente a base acqua, un prodotto
indicato per applicazioni su legno all’interno
ed all’esterno.
Principali caratteristiche:
• buona copertura
• ottima resistenza alle sostanze grasse
(es. sporco...)
• buona applicabilità
• basso odore
• non ingiallente.
16
“Estro, Creatività nella decorazione”, propone una nuova gamma di effetti decorativi ispirati alla materia prima. Nuances contemporanee che prendono
vita dall’essenza stessa di elementi materici come metallo, pietra, acciaio, tessuti pregiati, per esaltare tutta la bellezza delle nuove tendenze colore
e degli effetti creativi più ricercati. cinque stili per un nuovo design urbano.
traMe dI Luce
Si realizza applicando
il prodotto metallico
Alpha Design
e la finitura morbida
al tatto Alpha Tacto.
rIFLesso aNtIco
Si realizza applicando
il prodotto strutturato
Fondo Alpha Affreschi
e la finitura metallica
Alpha Design.
PIetra urBaNa
Si realizza applicando
il prodotto strutturato
Fondo Alpha Affreschi,
finito con la patinatura
trasparente Finitura
per Stucco Antico.
FusIoNe a Freddo
Si realizza applicando
il prodotto strutturato
Fondo Alpha Affreschi,
il prodotto metallico
Alpha Design e la patinatura
finale col prodotto
trasparente Finitura
per Stucco Antico.
MetaLLo caNgIaNte
Si realizza applicando
il prodotto strutturato
Fondo Alpha Affreschi,
il prodotto effetto seta
Alpha Orient e la finitura
metallica Alpha Design.
Le NoVItÀ dI akzoNoBeL
estro, cReAtivitÀ NellA decORAziONe.
NOvITÀ
herBol
L’uLtIMo arrIVato IN casa HerBoL
Si chiAmA heRbOfleX euROfleX.
Si tratta di una finitura elastica ideale per il trattamento delle microcavillature su tutti i supporti murali in esterno, da utilizzare
nell’ambito del sistema elastico Herbol Herboflex. È applicabile come mano intermedia e di finitura.
A supporto del lancio abbiamo creato anche una brochure dedicata al ciclo completo, per meglio descrivere le proprietà di
questo sistema applicativo.
akzoNoBeL
cOStRuiAmO lA NOStRA ideNtitÀ di buSiNeSS.
AkzoNobel lancia la brochure “come costruirsi un’immagine pezzo per pezzo”, scaturita dall’esperienza vissuta
dall’azienda in questi anni, nell’accompagnare il distributore nello sviluppo della sua attività. I nostri distributori sanno
fare bene moltissime cose, spesso senza saperlo con chiarezza, senza trasmetterlo, senza che la loro conoscenza
sia codificata in modo esplicito e distintivo. La brochure è una raccolta di questi saperi, arricchiti dalla competenza e
dalla visione di AkzoNobel.
La pubblicazione è divisa in tre capitoli: Layout, Servizio e Customer marketing. Lungi dall’essere un prodotto ad
uso divulgativo, è stato pensato al contrario come uno strumento per gli agenti AkzoNobel, da utilizzare in modo
particolare in fase di apertura, nella progettazione e ri-progettazione degli spazi, nell’organizzazione di eventi e nella
formazione di base al personale del negozio.
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