Bandol Rouge La Tourtine 2004

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Bandol Rouge La Tourtine 2004
Divinis® Bar à Vins è lieto di proporvi
“La Vertigine del Tempo”
Verticali, Verticali, Verticali…
Martedì 2/11/2010
Bandol Rouge la Tourtine
del Domaine Tempier
Bandol Rouge La Tourtine 2001
Domaine Tempier ~ Le Plan du Castelet (F)
Bandol A.O.C. ~ Mourvèdre 80%, Grenache 10%, Cinsault 10% ~ 15° ~ Euro 80,00
Bandol Rouge La Tourtine 2004
Domaine Tempier ~ Le Plan du Castelet (F)
Bandol A.O.C. ~ Mourvèdre 80%, Grenache 10%, Cinsault 10% ~ 15° ~ Euro 80,00
Bandol Rouge La Tourtine 2005
Domaine Tempier ~ Le Plan du Castelet (F)
Bandol A.O.C. ~ Mourvèdre 80%, Grenache 10%, Cinsault 10% ~ 14,5° ~ Euro 80,00
Bandol Rouge La Tourtine 2006
Domaine Tempier ~ Le Plan du Castelet (F)
Bandol A.O.C. ~ Mourvèdre 80%, Grenache 10%, Cinsault 10% ~ 14,5° ~ Euro 62,00
Bandol Rouge La Tourtine 2007
Domaine Tempier ~ Le Plan du Castelet (F)
Bandol A.O.C. ~ Mourvèdre 80%, Grenache 10%, Cinsault 10% ~ 14,5° ~ Euro 50,00
Esclusivamente in occasione della serata a chi desidera acquistare i vini per l’asporto, riserviamo uno sconto del 10%.
Le nostre iniziative sono dirette a favorire un consumo moderato e consapevole del vino. Qualità e non quantità.
Bandol
Bandol guarda il mare. La cittadina di Bandol è proprio sul mare mediterraneo; anzi si tratta
della classica località marittima con tanto di porto turistico, passeggiata sul mare con
interminabile susseguirsi di bar, ristoranti e negozi acchiappaturisti.
Bandol sente il mare. L’influenza mitigatrice del mare sul clima caldo e secco del
comprensorio si rivela importantissima. Inoltre non è raro che i vini presentino i caratteri
iodati e salini caratteristici delle zone marine.
Bandol soffre il mare. La speculazione edilizia legata al turismo marittimo insidia le vigne e
gli insediamenti abitativi rischiano di sfrattare la produzione vitivinicola vista anche la
peculiarità della denominazione. Infatti l’anfiteatro naturale che comprende i terreni della
denominazione Bandol ha dei confini ben precisi, che non sono estendibili se non
alterando le caratteristiche del vino stesso.
In effetti la peculiarità della denominazione è di essere compresa in un anfiteatro naturale
costituito da due catene di colline, rivolto a sud, verso il mediterraneo. Questa situazione
peculiare permette un clima molto specifico, caldo ed asciutto, al riparo dai venti più freddi
del nord che permette una adeguata maturazione delle uve, anche del Mourvèdre,
proveniente dal sud della Spagna, che ha una maturazione molto tardiva.
Questa uva, che qui è nella zona all’estremo nord per la sua coltivazione, risulta
particolarmente adatta sia ai terreni che al clima. La struttura particolare della pianta
permette quasi sempre la coltivazione ad alberello.
I terreni argillo-calcarei, con presenza di marne, presentano molte variazioni e sfaccettature,
tant’è che soprattutto nelle colline più alte si diffonde sempre di più la selezione parcellare.
Le uve provenienti da alcune zone specifiche vengono vinificate ed imbottigliate
separatamente, dando vita a cuvées speciali, come appunto la Tourtine del Domaine
Tempier.
Domaine Tempier
Questa azienda storica, già citata ai tempi di Luigi XV, rappresenta uno dei riferimenti della
denominazione Bandol. In particolare nella seconda metà del ‘900, sotto la guida del
vulcanico proprietario Lucien Peyraud, soprannominato il Papa del Mourvèdre.
Come spesso succede, le personalità forti lasciano una eredità importante, ma difficile da
sostenere ed i figli di Lucien si lacerano in una lotta di successione che lascia influenze
negative sui vini degli anni ’90, ma finalmente giungono ad un accordo che permette una
gestione più oculata del domaine affidando la direzione al giovane, ma già esperto anche
dei vini della zona, Daniel Ravier.
Il suo apporto è discreto, ma fondamentale. Rinnovamento delle botti, ormai esauste, ed
ulteriore impulso all’approccio naturale alla coltivazione delle viti, nel rispetto della
tradizione dell’azienda. I risultati non si fanno attendere. I vini guadagnano in precisione ed
in complessità.
L’azienda produce un bianco ed una rosato di notevole interesse. I rossi comprendono una
Cuvée Classique e tre selezioni parcellari: la Migoua, La Tourtine e La Cabassaou,
quest’ultima costituita quasi esclusivamente di Mourvèdre.
Cuvée La Tourtine
Questa vigna di 6,5 ha, situata nella parte alta del comune di Castellet ad una altitudine
media di 170 m.slm. è costituita per un 80% di Mourvèdre e per il restante 20% in parti
uguali di Grenache e Cinsault. Le viti hanno un’età media di 40 anni.
Come per tutti i vigneti dell’azienda, il lavoro della vigna è tradizionale, senza utilizzo di
prodotti di sintesi e di erbicidi. L’azienda sta anche provando l’inerbimento delle vigne.
La vinificazione avviene con grappoli diraspati con tempi lunghi (da 15 a 25 giorni) in
contenitori termocontrollati. La maturazione dura dei 18 ai 20 mesi, dopodichè i vini
vengono imbottigliati senza filtrazione.
I commenti di Maurizio Landi
Veramente un peccato per l’estrema gioventù dei vini! Ma che vini!
È veramente incredibile l’equilibrio che riescono ad esprimere questi vini con il popò di
struttura che si ritrovano. Il 2001, più maturo ma comunque freschissimo, forse risente
ancora del periodo di passaggio alla nuova gestione Ravier. È comunque di notevole
piacevolezza con un frutto molto vivo di amarena, anche se dopo un po’ la nota vira verso
l’alcol e la sensazione perde un po’ in freschezza.
Parte subito su di un tono più “scuro” il 2004 con una sensazione più vicina al sambuco che
vira verso la liquirizia nera. Mantiene anche questo un notevole equilibrio anche appare
appena monocorde.
Il 2005 è monolitico. Frutto “scuro”, liquirizia, ma molto altro, in una massa molto densa ed
impenetrabile. Un vino veramente difficile in questo momento.
Il 2006 sembra avere una struttura appena più esile ed in questa profusione di
multidimensionalità fatica un po’, ma gioca nell’immediatezza la sua carta migliore.
Ed infine il 2007 che, pur essendo il più giovane ed inespresso, mostra già una forza
irresistibile. Pieno, fermo, di grande complessità; è un vino a cui è difficile resistere. Pur
promettendo molto, è già più che apprezzabile fin da ora.
Una nota comune che gioca ancora di più a loro favore è l’eleganza dei tannini. Pur
essendo tutti vini molto tannici, la sensazione è perfettamente integrata e godibile.
Infine, un’altra nota positiva. La grande dimensione del corpo e del tannino non sono
equilibrati dal troppo spesso presente finale “dolcino”. No! Finali belli decisi, che invitano a
berne ancora! Ma, attenzione! Le gradazioni alcoliche sono alte; meglio non esagerare!
Immagine tratta da: "Atlante Mondiale dei Vini" di Hugh Johnson edizioni Mondadori
BANDOL
La Tourtine
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