IL TUO BAMBINO EDUCARLO E CAPIRLO IL CERVELLO DEL

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IL TUO BAMBINO EDUCARLO E CAPIRLO IL CERVELLO DEL
Spunti tratti dal libro:
IL TUO BAMBINO EDUCARLO E CAPIRLO
di Margot Sunderland
ED. Tecniche Nuove
“ Avendo consapevolezza di come aiutare i bambini a crescere bene le cose possono cambiare in
meglio, nella famiglia e nella società” Margot Sunderland
IL CERVELLO DEL BAMBINO
Ø RETTILIANO
corporee
parte più antica, regola gli istinti di sopravvivenza e le funzioni
Ø MAMMALIANO
(cervello del mammifero antico) è il cervello emozionale che regola
anche gli impulsi di fuga e lotta
Ø RAZIONALE
è la parte più evoluta e tipica dell’essere umano. Consente di avere
creatività, capacità di soluzione dei problemi, ragionamento, autoconsapevolezza,
gentilezza, empatia, interesse per gli altri.
Funzionano ora simultaneamente, ora predominando una sull’altra.
Il modo in cui cresce il bambino e si risponde alle sue esigenze influisce profondamente sulla
determinazione della parte del cervello che dominerà le altre.
Se il cervello mammaliano predomina su quello razionale, la persona sarà più aggressiva, istintiva,
tormentata. Da adulto potrebbe avere disturbi emotivi e comportamentali.
Se il cervello razionale predomina su quello mammaliano sarà una persona iper-razionale,
probabilmente repressa nei sentimenti, intelligente ma difficilmente capace di stringere relazioni
profonde e appaganti, di vivere con gioia e trasporto, potrebbe anche essere crudele.
Se i due cervelli lavorano in modo coordinato, si avrà l’equilibrio ottimale: il livello più elevato di
intelligenza sociale e il più profondo di compassione e interesse per gli altri.
Alla nascita e fino ai 5 anni il cervello in particolar modo quello che chiamiamo razionale è ancora
immaturo e povero di connessioni cerebrali perché esse si creano e muoiono a velocità vertiginosa.
Intorno ai 7 anni questa attività di creazione e distruzione inizia a rallentare e il carattere si inizia a
determinare sulla base di quante connessioni si sono create e in quali parti del cervello.
Gli stimoli che il bambino recepisce dall’esterno attivano ormoni e sostanze chimiche benefiche/
nocive preposte alla creazione/distruzione delle connessioni nelle varie parti del cervello. Le parti
stimolate da sostanze benefiche avranno continua creazione di connessioni che sostituiscono le
morenti, pertanto si svilupperà di più. Viceversa quelle scarsamente stimolate, non troveranno
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nuove connessioni a sostituire quelle distrutte e avranno un processo di distruzione maggiore,
pertanto rimarranno poco o per nulla sviluppate.
In sostanza, quelle utilizzate restano attive, quelle non utilizzate muoiono.
Si intuisce quindi che tutto ciò che il bambino sperimenta con i genitori in particolare, ma anche con
il resto del mondo esterno, ha effetto sulle connessioni.
Col passare del tempo, tutto ciò fa si che venga spinto verso una determinata inclinazione piuttosto
che un'altra, diminuendo progressivamente le possibili direzioni verso le quali si indirizzerà il
carattere del bambino.
NEI PRIMI ANNI DI VITA IL CERVELLO RAZIONALE SUPERIORE DEL BAMBINO E’
IMMATURO, pertanto DOMINA QUELLO INFERIORE MAMMALIANO.
I sistemi emozionali e gli IMPULSI primitivi riescono a SOPRAFFARE IL BAMBINO con
estrema facilità.
Questi NON SONO CAPRICCI ma la conseguenza dell’immaturità del cervello infantile.
Tra le sostanze presenti nel suo cervello manca il glutammato, a dimostrazione che in lui non è
ancora presente questa lucidità indispensabile per poter programmare una comportamento volto a
influenzare la risposta dei genitori a suo vantaggio.
SISTEMI EMOZIONALI NEL CERVELLO MAMMALIANO INFERIORE
“INFERNO ORMONALE”
•
RABBIA
Si attiva ad es. quando dobbiamo vestirlo
•
PAURA
Si attiva ad esempio per una porta che sbatte
•
ANGOSCIA DA SEPARAZIONE
Si attiva ad es. quando un genitore esce dalla stanza
Questi sono presenti fin dalla nascita, servono a garantire la sopravvivenza.
Quando un bambino piange per questi motivi solo i genitori possono realmente calmarlo.
Aiutandolo a tranquillizzarsi si attivano sostanze benefiche quali gli oppioidi che riducono il livello
di stress subito dal bambino.
CONSEGUENZE
Quando il bambino non è aiutato a gestire lo stress, le sensazioni intense e gli impulsi primitivi, nel
lungo periodo può mancare lo sviluppo di qualità come l’interesse per gli altri, o la capacità di
riflettere consapevolmente sui propri sentimenti, può rendere la persona, anche da adulta,
perennemente in “allarme” e iperattività, alterando la percezione degli eventi e con una alterazione
permamente nel cervello dei meccanismi di risposta allo stress.
L’incapacità di gestire lo stress trasforma la vita di queste persone in una lotta costante
(depressione, ansia, panico).
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Nella maggior parte dei delinquenti si riscontra questa incapacità, ogni loro azione è giustificata da
loro stessi come forma di difesa, il loro cervello mammaliano ha il sopravvento su quello razionale
che spesso ha uno sviluppo pari a quello dei bambini di due anni.
Le sostanze che si attivano in stato di stress o allarme sono cortisolo, adrenalina, noradrenaline.
“PARADISO ORMONALE”
Si crea quando vengono rilasciate le sostanze benefiche e anti-ansia quali oppioidi, ossitocina,
dopamina e endorfine.
Questo avviene quando si sperimenta affetto, coccole, carezze, empatia e partecipazione sia nella
gioia che nel dolore emozionale, attraverso le espressioni facciali, il tono di voce, il volume
impostati sulla gentilezza e sull’amore.
Tali situazioni attivano i sistemi emozionali
•
RICERCA
•
CURA
•
GIOCO
•
LIBIDO (che nel bambino non è ancora sviluppata)
CONSEGUENZE
Tra i molti vantaggi che l’attivazione di questi sistemi comporta ci sono la capacità di assaporare la
vita, di apprezzare il presente, di saper affrontare i cambiamenti, di trovare soluzioni innovative e
creative ai problemi senza lasciarsi sopraffare da essi.
COME COMPORTARSI CON IL BAMBINO
Un neonato che piange ha sempre un valido motivo per farlo, significa che c’è qualcosa che non
va. La difficoltà può essere nel capirne il motivo.
Con i bambini più grandi sarebbe bene saper riconoscere piange perché si è lasciato sopraffare da
emozioni intense e quando invece cerca di manipolare i genitori, vedi voce specifica.
In ogni caso il bambino ha bisogno di sentire che siamo:
Ø FORTI SUL PIANO EMOZIONALE E IN GRADO DI GESTIRE LA SITUAZIONE.
Questo si traduce in
Ø NON SGRIDARLO, NON GRIDARE o dire che siamo stanchi e abbiamo altri problemi
Ø NON SMINUIRE I SUOI SENTIMENTI anche ignorandoli o liquidando in fretta un
problema che ci espone
Ø NON FARE IRONIA (non la comprendono fino a circa i 6 anni)
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Ø NON RIVERSARE SUL BAMBINO I PROPRI PROBLEMI
Ø ESSERE CALMI E RILASSATI
Ø AIUTARLO A CALMARSI ma per farlo dobbiamo esserlo noi! Quindi bisogna avere
“sangue freddo”….
Ø TONO DI VOCE GIUSTO E SUFFICIENTE ENERGIA (nella gioia ricambiarlo con la
stessa gioia ed enfasi). Anche se è ancora troppo piccolo per capire quello che diciamo, il
tono di voce e l’atteggiamento lo colpiranno positivamente, aiutandolo a calmarsi e ridurre
lo stress.
Ø RIMANERE CALMI E FISSARE LIMITI CHIARI è necessario quindi gestire prima i
propri sentimenti!
Ø USARE IL CONTATTO FISICO PER CALMARLO Un abbraccio, una carezza
Ad esempio se volesse insistentemente un giocattolo bisognerebbe abbassarsi al suo livello,
prendergli le mani, guardarlo negli occhi e dire in tono dolce ma fermo “lo so che vorresti tanto
quel giocattolo e sei proprio arrabbiato perché non te lo compro, ma adesso non si può” e continuare
su questa strada finchè non si è calmato. Poi sorridergli, fargli una carezza lodandolo per essersi
calmato. Proporre con entusiasmo qualcosa da fare es. continuare la spesa.
IL PIANTO
Come già detto il pianto E’ SEMPRE UNA RICHIESTA DI AIUTO.
Il neonato è
Ø Immaturo
Ø Sensibile
Ø Vulnerabile allo stress
Non ha solo fame o bisogno di essere cambiato ma sensibile al troppo rumore, troppa luce, troppo
caldo, troppo freddo al troppo imprevedibile, ecc.
Con il tempo si impara a distinguere cosa intenda comunicarci, ma non mancheranno occasioni in
cui non capiremo mai cosa volessero chiederci.
L’importante è CERCARE DI CALMARLO e mantenere una apertura mentale ed emozionale per
DARE LA GIUSTA IMPORTANZA alla sua paura o AL SUO DOLORE.
Questo CONSENTE al bambino di SVILUPPARE i SISTEMI DI RISPOSTA ALLO STRESS.
ATTENZIONE! Non è il pianto in se a creare problemi ma L’ANGOSCIA DI UN PIANTO
PROLUNGATO E LA MANCATA CONSIDERAZIONE DI QUALCUNO.
Quello che cessa solo quando il bambino è disperato e completamente esausto, o totalmente
sconfortato perché ha capito che non arriverà alcun aiuto.
Ad esempio lasciar piangere un bambino finchè non si è addormentato pare funzionare perché il
bambino smette di piangere.
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Ma non smette perché perde un vizio, smette perché è sconsolato e sa che se piange nessuno correrà
in suo aiuto. Il genitore ha ottenuto quello che voleva ma il prezzo per il bambino è molto alto.
Ci sono metodi molto più dolci e più efficaci per far addormentare un bebè senza che questo abbia
per lui conseguenze negative.
CONSEGUENZE
Ø
Ø
Ø
Ø
Aumento degli ORMONI TOSSICI dello STRESS
Riduzione degli oppioidi
I circuiti del dolore si attivano come nel caso di una lesione fisica
I sistemi di risposta allo stress nel cervello e nel corpo possono basarsi
sull’IPERSENSIBILITA’ allo stesso.
Ø MALFUNZIONAMENTO DEL NERVO VAGO, che regola le funzioni maggiori degli
organi del corpo. In età matura può dare origine a:
• problemi respiratori
• cardiopatie
• disturbi del sonno
• ipertensione
• panico
• tensione muscolare
• mal di testa
• colon irritabile
• tendenza a ricorrere ad alcol o droghe
NON RISPONDERE ALLE ESIGENZE DEL BAMBINO PER RENDERLO “FORTE” E’
SBAGLIATO, ostenterà una falsa indipendenza.
LA SCIENZA DIMOSTRA CHE UN BAMBINO CUI E’ STATO RISPOSTO CON EMPATIA E
PAZIENZA HA UNA ELEVATA CAPACITA’ DI
AVERE UNA VITA SERENA E
INDIPENDENTE, CON UNA VISIONE DEL MONDO POSITIVA, si allontanerà
progressivamente dai genitori sapendo di poter trovare sempre in essi una base sicura quando ne
avrà bisogno.
CALMARE IL NEONATO ha come CONSEGUENZE
ATTIVARE IL NERVO VAGO:
• Ripristinare l’ equilibrio nel sistema digestivo
• Regolarizzare il ritmo cardiaco
• Regolarizzare la respirazione
• Rinforzare il sistema immunitario
• Migliorare le capacità di attenzione
COME COMPORTARSI CON IL BAMBINO
Ø Stimolare i sistemi chimici antistress attraverso
•
•
TOCCO E MASSAGGIO
SUZIONE (dita, succhiotto)
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•
•
•
•
•
•
CALORE CORPOREO DEL CONTATTO CON IL GENITORE O
DELL’AMBIENTE (in braccio, bagno caldo, copertina avvolgente, lenzuoli
preriscaldati con borsa acqua calda)
MOVIMENTO E CULLAMENTO (piano, altrimenti si possono rompere i delicati
vasi sanguigni nel cervello, lo stesso dicasi per la delicatezza da usare nello spostarlo
da posizione sdraiata a in braccio, per non stressare i nervi del collo)
NINNA NANNA
SUONI GRAVI (lavatrice, ecc. che gli ricordino i suoi percepiti in utero)
Se annoiato, proporre qualcosa per TENERLO IMPEGNATO E DIVERTIRLO
Se è stanco EVITARE L’IPERSTIMOLAZIONE e portarlo in un luogo tranquillo
CASI DIFFICILI DI BAMBINI CHE PIANGONO INCESSANTEMENTE
Può essere dovuto a una o più di queste cause
Ø
Ø
Ø
Ø
Ø
STRESS MATERNO IN GRAVIDANZA
CORREDO GENETICO
PARTO DIFFICILE
AMBIENTE FAMILIARE STRESSATO
DEPRESSIONE POSTPARTUM (non il classico “babyblues”)
In questi casi è importante
Ø
Ø
Ø
Ø
Ø
NON ISOLARSI
LASCIARSI AIUTARE
CONFIDARSI
Ricordarsi che il difficile in genere dura per i PRIMI TRE MESI
E’ IMPORTANTE CONSOLARLO PER IL SUO SVILUPPO FUTURO
Ø NON SOTTOVALUTARE ANCHE L’ANSIA DA SEPARAZIONE TRA IL SESTO E
L’OTTAVO MESE
Ø AFFIDARLO AD UN FAMILIARE o comunque ad una persona AFFETTUOSA E
SENSIBILE SUL PIANO EMOZIONALE con il quale il bebè dimostri di avere un legame
affettivo positivo
Ø Lasciargli PRENDERE CONFIDENZA CON UN NUOVO AMBIENTE, stimolare la sua
curiosità facendogli prendere confidenza con altri BAMBINI E GIOCATTOLI
Ø LASCIARGLI QUALCOSA DI NOSTRO come un foulard con il nostro profumo.
IL SONNO
Ø Il neonato NON SA CALMARSI DA SOLO
Ø NON LASCIARLO PIANGERE DA SOLO Se si addormenta solo perché è esausto di
piangere e senza aiuto, svilupperà il sistema protesta-disperazione-distacco affettivo
Ø LASCIARE CHE SI AGGRAPPI A NOI è il sistema istintivo attraverso il quale si
rassicurano quando SI SENTONO IN PERICOLO
Ø NON RICATTARLO O MINACCIARLO
Ø NON INSISTERE PER FARLO DORMIRE quando fa comodo a noi e SE NON HA
SONNO
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EDUCAZIONE AL SONNO
Ø Fare della sua CAMERETTA un luogo piacevole e sicuro, ALLA SUA PORTATA
Ø STABILIRE UNA ROUTINE SERALE (Bagnetto quando serve, massaggio, pigiama, latte,
nanna)
Ø NANNA DOPO COCCOLE O FIABA
Se si alza dal lettino o quando ancora troppo piccolo piange, calmarlo coccolandolo poi riportarlo
nel lettino dolcemente e fargli ancora qualche carezza parlandogli
Ø LASCIARGLI QUALCOSA COL NOSTRO ODORE, es. piccola pezza di stoffa
Ø TENERE LUCINA DI SICUREZZA
Ø I PRIMI MESI TENERLO IN CAMERA CON I GENITORI MA NEL SUO LETTINO
Ø SE PIANGE ASPETTARE QUALCHE MINUTO PRIMA DI INTERVENIRE.
Tutte le volte che lo alzate e lo prendete in braccio stringetelo dandogli qualche dolce pacca
sulla schieda e ditegli “va tutto bene, è ora della nanna” quando è calmo riponetelo nel
lettino.
Se piange, attendete nuovamente qualche minuto prima di riprenderlo. Tutte le volte
attendete un paio di minuti in più.
COMUNICARE
I primi 6 mesi sono uno dei periodi in cui si socializza con maggior facilità.
Ø ESSERE RICETTIVI AI SUOI SEGNALI (osservarlo, rispondere, sorridere)
Ø LASCIARGLI IL TEMPO DI ORGANIZZARE LA RISPOSTA (i tempi dei bambini sono
un po’ più lunghi di quelli dei grandi, in particolar modo nei neonati)
Ø Se la COMUNICAZIONE è STIMOLANTE avrà bisogno di PAUSE in cui distoglierà lo
sguardo
L’INTERESSE E LA CURIOSITA’ VANNO STIMOLATI (approfittate della fase dei “perché?”)
CONSEGUENZE
ATTIVANO il sistema “ricerca” che consente loro di
Ø
Ø
Ø
Ø
TROVARE SODDISFAZIONI DURATURE
CREDERE NEI PROPRI SOGNI
PORSI DEI TRAGUARDI
AVERE IDEE CHIARE, PASSIONE E MOTIVAZIONE PER REALIZZARLE
DIVERSAMENTE le CONSEGUENZE potrebbero essere che
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Saranno MENO CREATIVI, MENO ATTIVI, TENDENZA A RINVIARE OBBLIGHI E
IMPEGNI
COME COMPORTARSI CON IL BAMBINO
Ø Per attivarlo è FONDAMENTALE IL GIOCO inteso come
•
•
•
•
•
Avere LUOGHI DA ESPLORARE es. costruire una diga con rametti, raccogliere e
catalogare foglie, andare in gita in campagna, ecc.
Avere AMICI con cui giocare e confrontarsi, primi tra tutti i genitori
Avere GIOCATTOLI CREATIVI pochi ma istruttivi, ricreare mondi fantastici
Fare ATTIVITA’ ARTISTICHE E FIGURATIVE
Fare GIOCHI DI CONTATTO FISICO INTERATTIVO ad es. mangiare i piedini e
fare le pernacchiette sulla pancia per i più piccoli mentre per i più grandi simulazioni
di lotta non violenta
Ø DARE UN SUGGERIMENTO POI LASCIARE FARE A LUI
Ø SEGUIRLO PIU’ CHE GUIDARLO, GIOCARE A MODO SUO
Ø Va bene uno STILE di vita ABITUDINARIO, le abitudini ripetitive creano in loro un senso
di sicurezza perché sanno cosa aspettarsi, ma NON uno stile TROPPO abitudinario.
E’controproducente in quanto non fornisce loro sufficienti stimoli.
COME INIBIRE I SISTEMI GIOCO E RICERCA NEL BAMBINO (DA NON FARE)
Ø ATTEGGIAMENTO CRITICO più o meno costante, eccessivamente PUNTIGLIOSO ed
ESIGENTE
Ø LASCIARLO ANNOIARE A LUNGO DAVANTI A TV O PC O VIDEOGIOCHI
Ø PROLUNGARE TROPPO IL TEMPO LIBERO
Ø CONSENTIRE POCO TEMPO AL GIOCO LIBERO
Ø PRETENDERE CHE STIANO BUONI A TAVOLA O IN VIAGGIO SENZA NIENTE
CON CUI TENERE IMPEGNATA LA MENTE E SENZA ESSERE COINVOLTI NELLE
CONVERSAZIONI
Ø MORTIFICANDO O SCORAGGIANDO GLI IMPULSI CREATIVI O ESPLORATIVI
PERCHE’ SI COMPORTANO MALE
Innanzitutto è fondamentale CONSIDERARE A FONDO I SUOI SENTIMENTI e I PROBLEMI
RELAZIONALI DAVANTI AD UN ATTEGGIAMENTO DI SFIDA, alla luce del fatto che non lo
fanno apposta per farci arrabbiare ma tutto è dovuto all’immaturità del loro cervello razionale
superiore, non vanno quindi sgridati ma aiutati ad affrontare e controllare i propri istinti primitivi
che si attivano nelle situazioni sotto riportate, altrimenti si darà origine a punizioni ingiuste che
limiteranno la comunicazione tra genitori e figli.
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STANCHEZZA
Ø DESTABILIZZA L’UMORE
Ø IPERATTIVA I SISTEMI NEGATIVI
Attenzione però a verificare che sia reale stanchezza e non ci siano invece motivi emozionali o
relazionali, altrimenti il bambino si sentirà incompreso e il problema non verrà risolto.
FAME
Ø SUSCITA CRISI DI RABBIA, RENDE AGITATI ED AGGRESSIVI
Ø MAI SALTARE UNA ABBONDANTE E SANA COLAZIONE, RENDE IPERATTIVI
Ø NO AD ADDITIVI CHIMICI (aromi, conservanti, coloranti) che purtroppo sono contenuti
in molti gelati, biscotti, merendine, dolci vari) che rendono iperattivi e molti dei quali sono
considerati tossici
Ø NO A CIOCCOLATO E DOLCI A STOMACO VUOTO per fuori pasto meglio un frutto,
Ø LIMITARE SUCCHI E BEVANDE ZUCCHERATE, NON NATURALI E COLA, rendono
iperattivi. I dolci e le bevande industriali alzano immediatamente il livello del glucosio ma
non danno a lungo energia, per cui il bambino sarà più irrequieto e affamato di prima, avrà
difficoltà di concentrazione e attenzione
FAME PSICOLOGICA, malessere emozionale
Ø DI STIMOLI se non ne ha troverà il modo di crearseli, sarà probabilmente iperattivo
Ø DI RICONOSCIMENTO è spinto a cercare maggiori attenzioni, e purtroppo capisce presto
che comportarsi male spesso garantisce maggiori attenzioni (per questo molti metodi
educativi spingono a lodare i comprtamenti positivi e ignorare o correggere senza troppa
enfasi quelli negativi)
Ø DI STRUTTURA hanno bisogno di REGOLE CHIARE, quindi cercano continuamente dei
limiti da infrangere per capire dove e quando devono fermarsi
HANNO BISOGNO DI AIUTO PER GESTIRE UN SENTIMENTO DIFFICILE
Ø SCARICARE LA TENSIONE per una emozione dolorosa E’ UNA RICHIESTA DI AIUTO
PUO’ ESSERE IL RIFLESSO DELLO STRESS DEI GENITORI o ancora
E’ STATA ATTIVATA NEL CERVELLO LA PARTE SBAGLIATA
Ø ad esempio se il bambino ha una crisi isterica per un motivo per lui valido, lo sgridiamo
urlando piuttosto che aiutarlo a calmarsi, in tal caso vengono attivati i sistemi RABBIA e
PAURA, non possiamo pretendere che si calmi e ci ascolti. Giochi e risate stimolano invece
i sistemi GIOCO e CURA.
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CRISI DI RABBIA, CRISI ISTERICA E CAPRICCIO
NON sono SEMPRE CAPRICCI.
A volte è un autentico DOLORE EMOZIONALE, ad es. quello di chi non riesce a far capire ai
genitori qualcosa che per lui è importante.
COME COMPORTARSI CON IL BAMBINO
Ø EVITARE IL “BRACCIO DI FERRO”
Ø RIMANERE CALMI E IDEARE MODI RAZIONALI O CREATIVI PER GESTIRE I
SENTIMENTI DEL PICCOLO
Ø DI FRONTE AD UN POTENZIALE SCONTRO CHIEDERSI SE VALE LA PENA
SCONTRARSI e compromettere la comunicazione con il bambino
CRISI DI RABBIA E ISTERICA
Il bambino piange, urla si contorce, non è in grado di sostenere le sue posizioni, di parlare, di
contrattare o di ascoltarci, semplicemente PERDE IL CONTROLLO DI SE’.
COME COMPORTARSI
Ø Il piccolo VA CONSOLATO E CONFORTATO perché non sa ancora gestire i sentimenti
forti. Se SGRIDATO smette, ma attiva i sistemi PAURA e ANSIA DA SEPARAZIONE.
E’ inutile pretendere spiegazioni o parlargli durante la crisi, i cambiamenti ormonali in atto
prevalgono sulle funzioni intellettive
Ø NON ARRABBIARSI
Ø NON LASCIARLO SOLO
Ø EVITARE CASTIGHI, RICATTI MORALI legati al vostro affetto o alla vostra fiducia,
LASCIARLO SOLO. Penserà che NON SAPETE COMPRENDERLO E REPRIMERA’ I
SUOI SENTIMENTI PERCHE’ MANIFESTARLI E’ PERICOLOSO.
Ø AGIRE CON CALMA E SEMPLICITA’, OFFRIRE UN DIVERSIVO E’ SEMPRE UNA
OTTIMA TECNICA ad es. se urla perché non vuole vestirsi, chiedergli se preferisce i
pantaloni blu o marroni
Ø TENERE FERMO IL BAMBINO CON TENEREZZA oppure DISTRARLO (distrarre non
è dare un vizio) poi SEDERSI ACCANTO A LUI E PARLARGLI CON DOLCEZZA
CAPRICCIO
Il capriccio mira ad avere il controllo sui genitori, dettato dal desiderio di manipolare e controllare.
Si riconosce perché il bambino
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Ø NON PIANGE
Ø ARTICOLA LE SUE RICHIESTE
Ø SI OPPONE AL RIFIUTO
SE ACCONTENTATO E ASCOLTATO LO USERA’ SEMPRE DI PIU’ DIVENTANDO UN
PREPOTENTE.
I SENTIMENTI LEGATI AL CAPRICCIO sono
Ø NOIA
Ø DISAPPUNTO
Ø FRUSTRAZIONE
COME COMPORTARSI CON IL BAMBINO
Ø
Ø
Ø
Ø
ALLONTANARSI, IGNORARE IL COMPORTAMENTO (NON IL BAMBINO)
NON NEGOZIARE, RAGIONARCI, DISCUTERE
NON COCCOLARE
DIRE DEI NO FERMI E CHIARI AIUTANDOSI CON IL LINGUAGGIO DEL CORPO
(VOCE, POSTURA, SGUARDO)
Ø USARE GIOCO E UMORISMO PER CHIUDERE LA QUESTIONE
TIPICI MOMENTI DIFFICILI
“NON VOGLIO” E’ L’AFFERMAZIONE DI SE e dei propri diritti.
NON USARE L’AMORE E L’APPROVAZIONE COME SUBDOLO STRUMENTO PER
OTTENERE L’OBBEDIENZA.
I BAMBINI CHE SI ADATTANO TOTALMENTE ALLA VOLONTA’ DEI GENITORI
SOFFRIRANNO MOLTO E SOFFRIRANNO IN ETA’ ADULTA. PROBABILMENTE LO
FARANNO ANCHE CON ALTRE PERSONE A CUI SI SENTANO LEGATI, può essere molto
pericoloso, dipende da che tipo di persone incontreranno nella loro vita e quali stimeranno.
MOMENTI DIFFICILI
IN CASA
Ø Se fanno giochi o cose non adatte OFFRITE LORO UNA ALTERNATIVA
INTERESSANTE con entusiasmo
NEI LUOGHI PUBBLICI
Ø Spesso SI ANNOIANO, cercate uno spazio per loro per farli giocare o LASCIARE LORO
QUALCOSA CON CUI GIOCARE O INTRATTENERSI, altrimenti troveranno da soli il
modo per farlo
LA SPESA
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Ø COINVOLGETELI NELLE COMPERE ad es. mamma dice l’articolo e lui lo mette nel
carrello, ritagliare dalle pubblicità le foto delle cose da comprare, e farle cercare a lui sugli
scaffali, fare insomma una caccia al tesoro, ecc.
IN VIAGGIO (treno e auto)
Ø TENETELI IMPEGNATI CON CARTA E PASTELLI, INDOVINELLI, CANZONI,
Ø FARE VARIE PICCOLE SOSTE
A TAVOLA
Ø ANSIA E INSISTENZA DEI GENITORI SPESSO SONO UNA DELLE CAUSE
PRINCIPALI DEI DISTURBI ALIMENTARI E NON SOLO DEI BAMBINI
Ø Se si è attivato il sistema ansia o paura è inutile insistere perché mangi, OFFRIRE UN
DIVERSIVO PER PASSARE IL TEMPO
Ø NON RINCORRERLI PER FARLI MANGIARE, mangeranno al pasto successivo,
attenzione ai fuoripasto
Ø SE MANGIANO molto e male FUORIPASTO, DIFFICILMENTE AVRANNO APPETITO
e calma a sufficienza PER MANGIARE AI PASTI
Ø LE LORO ABITUDINI ALIMENTARI si conformano su QUELLE DEI GENITORI,
DATE IL BUON ESEMPIO seguendo una sana e varia alimentazione, prediligendo frutta e
verdura
Ø CUCINATE E APPARECCHIATE LA TAVOLA INSIEME, avranno ancora più
soddisfazione di mangiare le loro opere
Ø Fate PORZIONI PICCOLE in modo che sentano di poterle finire, è meglio che ne chiedano
ancora e vengano lodati per questo piuttosto che si sentano frustrati in partenza e perdano
appetito
Ø NON SGRIDATE SE MANGIANO POCO, LODATELI SE FINISCONO TUTTO
MARACHELLE
Ø EVITATE DI SOFFOCCARE LA CREATIVITA’ DEL BAMBINO
Ø PROPONETE UN DIVERSIVO INTERESSANTE
Ø TRASFORMATE IN GIOCO IL MOMENTO DI RIORDINARE OPPURE SPIEGARE LA
REGOLA DEL METTERE IN ORDINE: se non si mette in ordine lo farà la mamma
prendendo le proprie cose che si potranno riavere solo se si riordina qualcos’altro.
LITI PER GIOCATTOLI
I giocattoli per loro rappresentano il loro territorio e dividerli con altri li fa soffrire, sono molto
possessivi. Imparare a condividere è una operazione molto evoluta, perciò non arrabbiatevi se non
lo fanno, ma lodateli se lo sanno fare.
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Ø Spiegare che SI PUO’ FARE A TURNO
Ø SI POSSONO BARATTARE I GIOCHI
Ø Se nulla serve, SEQUESTRARE IL GIOCO FINCHE’ INSIEME NON TROVANO UN
MODO PER CONDIVIDERLO E GIOCARCI INSIEME
Ø SE CI RIESCONO GRATIFICATELI ABBONDANTEMENTE, la negoziazione e il
compromesso sono doti umane superiori
Ø ALLESTIRE CESTONI PER GIOCHI CHE SONO DISPOSTI A CONDIVIDERE, E
ALTRI PER I GIOCHI CHE PROPRIO NON VOGLIONO CONDIVIDERE, in modo che
entrambi sappiano come potersi muovere nel rispetto reciproco
Ø SE NON SANNO PERDERE PROPONETE GIOCHI DI SQUADRA
NEGOZI DI GIOCATTOLI
Ø IGNORARE COMPLETAMENTE LE SUPPLICHE
Ø DIRE DI NO MA ESPRIMERE EMPATIA PER IL SUO DESIDERIO NON
SODDISFATTO
Ø SOPRA I CINQUE ANNI PUO’ FARE DELLE SCELTE E DECIDERE SE
RINUNCIARE O GUADAGNARE PER AVERLO. Meglio un gioco oggi o una bici
domani con la paghetta?
NON ASCOLTA
Ø TALVOLTA SONO TALMENTE CONCENTRATI SU UNA ATTIVITA’ O PRESI
DALLA STESSA CHE DIFFICILMENTE RISPONDERANNO E VI SEGUIRANNO.
Ø IN QUESTI CASI SPIEGARE CHE TRA CINQUE MINUTI VERRA’ CHIAMATO E
DOVRA’ SEGUIRVI
Ø SE POI NON HA EFFETTO, DIRE “ATTENZIONE, CONTO FINO A CINQUE, AL
CINQUE DOVRAI ESSERE QUI”
Ø SE ANCORA NON HA EFFETTO, PRENDETELO SU DI PESO
Ø QUANDO UBBIDISCE GRATIFICATELO
Ø NON RIPETETEVI TROPPE VOLTE, FINIRA’ PER NON ASCOLTARE OGNI VOLTA
REGOLA DA RISPETTARE QUANDO SI DEVE FERMARE
“Se ho bisogno ti chiamerò, conterò fino a cinque, al cinque ti voglio qui”.
Se non arriva dire “vedo che non sei ancora pronto per fare questo perché non sei tornato
quando ti ho chiamato” spiegare il motivo. E che la cosa gli sarà nuovamente permessa più
avanti nel tempo.
EGOISMO
Ø Nei bambini è normale, cercare solo di dare loro amore e calore, il resto verrà da se nel
tempo con il vostro esempio
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BUGIE E PAROLACCE
Ø SPIEGARE CHE NON SI DICONO E NON SONO AMMESSE IN CASA PROPRIA, SE
C’E’ UN PROBLEMA VA SPIEGATO
Ø SE FERITO DA ALTRO BAMBINO spiegare che egli è stato molto cattivo a dire così e a
ferirlo, ma QUELLO CHE DICE NON E’ VERO e quindi DEVE IGNORARLO, LUI
INVECE E’ STATO BRAVO PERCHE’ ANZICHE’ RISPONDERGLI MALE LO HA
RIFERITO ALLA MAMMA
BAMBINI CHE SI PICCHIANO E LITIGANO
Ø NON RISPONDERE ALLA VIOLENZA CON LA VIOLENZA
Ø AVERE TONO CALMO E RISOLUTO
Ø SEPARARE I RIVALI, NON PRENDERE LE DIFESE DI ALCUNO, NON
GRATIFICARE O PREMIARE LE BUGIE
Ø OCCUPATEVI DI CHI EVENTUALMENTE SI FOSSE FATTO MALE
Ø DATE UN’ALTERNATIVA PER ESPRIMERE LA COLLERA
Ø ISOLATE IL LITIGANTE, POI FATE SEGUIRE AL CASTIGO IL DIALOGO
Ø AIUTATELO AD ESPRIMERE I SUOI SENTIMENTI
Ø AIUTATELO A TROVARE MODI PIU’ SANI E CREATIVI DI GESTIRE LA RABBIA
L’IMPORTANZA DELLE REGOLE E DEL LORO RISPETTO
Ø LE REGOLE TRASFERISCONO LE SITUAZIONI DALLA SFERA PERSONALE A
QUELLA OGGETTIVA ED HANNO EFFETTO TRANQUILLIZZANTE
Ø SOTTO I CINQUE ANNI USARE PAROLE SEMPLICI E CHIARE IN MODO CHE
SAPPIANO A COSA VANNO INCONTRO SE LE VIOLANO
Ø PUNIRE IL COMPORTAMENTO NEGATIVO, OFFRIRE UNA ALTERNATIVA
Ø NON PRETENDERE DI TROVARE UNA SOLUZIONE ALL’ISTANTE, concedersi il
tempo di elaborare una punizione, MA ESEGUIRLA IL GIORNO STESSO
Ø PREMIARE IL COMPORTAMENTO POSITIVO (anche attraverso punti, adesivi, premi,
serate speciali, gite speciali, per i più grandi la paghetta)
Ø DARE ATTENZIONE AI COMPORTAMENTI NEGATIVI VUOL DIRE
INCENTIVARLI. Ad es. dire “quando ti sarai calmato e sarai in grado di chiederlo con
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gentilezza sarò felice di ascoltarti” oppure “adesso sono proprio arrabbiata, ti ascolterò più tardi
quando mi sarò calmata”
Ø IL COMPORTAMENTO NON MOTIVATO NON ESISTE
Ø TRASFORMARE LE MINACCE IN PROMESSE … E MANTENERLE. Ad es. dalla
prospettiva “se non mangi niente DVD” alla prospettiva “se mangi potrai vedere un DVD”
Ø IL DIALOGO E’ PIU’ EFFICACE DEL CASTIGO. Vuol dire dare valore ai problemi che
hanno generato il comportamento errato, e risolverli.
Ø SE NECESSARIO USARE IL CASTIGO MA COME ULTIMA SOLUZIONE.
PIUTTOSTO USARE LA TECNICA DELLA “SEDIA DELLA RIFLESSIONE” (o
“TIMEOUT”)
I° avvertimento: tono di voce fermo, guardandolo negli occhi es. “le parolacce non sono
ammesse, dinne un’altra e andrai a sedere a riflettere su ciò che hai detto”.
II° passare all’azione: se non ascolta farlo sedere per tanti minuti quanti gli anni di età del
bambino, si potrà alzare quando tornate allo scadere del tempo. Tornate, parlategli,
chiedetegli se è pronto, se ha capito, altrimenti si ricomincia da capo, anche nel caso si alzi
dalla sedia.
Ø SE IL BAMBINO E’ PICCOLO, IL GENITORE PUO’ TENERLO TRA LE GINOCCHIA,
CON CALMA E FERMEZZA ASSOLUTA
Ø TENTARE SEMPRE PRIMA IL DIALOGO
Ø ULTIMO STADIO IL CASTIGO: AVVISARE CHE VERRA’ MANDATO IN CAMERA
SUA A PORTA CHIUSA, SPIEGARGLI PERCHE’ E’ IN CASTIGO E PER QUANTO
TEMPO CI RIMARRA’.
Ø MANDARLO IN CAMERA SUA, FARSI SENTIRE NEI PARAGGI E NON CHIUDERE
A CHIAVE
Ø NON PARLARGLI MENTRE E’ IN CASTIGO
Ø NON USARE IL CASTIGO PER PUNIRE BAMBINI CHE NON SANNO AFFRONTARE
SENTIMENTI DOLOROSI
Ø PER CALMARE IL BAMBINO PICCOLO CHE HA PERSO IL CONTROLLO USARE IL
PROPRIO ABBRACCIO come una coperta calda. Seduti sul pavimento, alle sue spalle,
mettere le braccia intorno alle sue e le gambe sopra le sue. Non è costrizione, ne ha bisogno.
Essere fermi e dolci, senza fretta, lasciargli il tempo di calmarsi. Lasciatelo e rassicuratelo
solo se veramente è in panico o angoscia.
Ø ALCUNI BAMBINI CERCANO COSTANTEMENTE LIMITI DA SUPERARE PERCHE’
NON NE HANNO AVUTI A SUFFICIENZA
Ø E’ EFFICACE ORGANIZZARE UNA RIUNIONE IN FAMIGLIA E MOSTRARE
L’ELENCO SCRITTO DELLE REGOLE DELLA FAMIGLIA
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Ø E’ POSITIVO FAR PARTECIPARE ALLA STESURA DELLE REGOLE I FIGLI PIU’
GRANDI
Ø LODARLI QUANDO LE
INFRANGANO
RISPETTANO E CONTROLLARE CHE NON LE
Alcuni esempi di regole
Non si fa la lotta in cui ci si fa male, ma solo quando diverte tutti quelli che giocano.
Se si litiga per un gioco, il gioco viene portato via finchè non si trova un modo per condividerlo.
Se non lo sapete fare chiedete aiuto ad un adulto.
Se avete voglia di picchiare, ditelo ad un genitore che vi aiuterà a gestire i vostri sentimenti.
Non sono ammesse parolacce, chiedete aiuto ad un adulto per trovare il modo di dire agli altri cosa
volete cambiare. (ovviamente non devono sentire dire parolacce tra i familiari).
IL LEGAME AFFETTIVO
Ø NON RISPARMIARSI IN COCCOLE, ANCHE DA GRANDI. Soprattutto se l’iniziativa
parte da loro. I ragazzi più grandi le rifiuteranno, ma lo apprezzeranno molto
Ø LE OCCASIONI IN CUI CHIEDETE LORO DI LAVORARE INSIEME SONO UN
MOMENTO DI GRANDE INTENSITA’ RELAZIONALE, FATELO OGNI VOLTA E’
POSSIBILE
Ø PER I BIMBI SOTTO I 4 ANNI:
v
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v
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v
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v
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Gioco del cu-cu
Pernacchiette sul pancino
Ti mangio un piedino
Ti prendo, cercandolo e rincorrendolo per casa
Giochi uno di fronte all’altro sul pavimento
Afferrare il maggior numero di bolle di sapone
Appiccicare adesivi sull’altro
Marionette, cannocchiale (lui dice cosa vede, voi ne fate la scenetta in modo buffo)
LASCIATE CONDURRE A LORO IL GIOCO
AMORE MESSO ALLA PROVA
Spesso è solo per avere più attenzioni. NON ARRABBIARSI MA FAR CAPIRE AL BIMBO CHE
LO COMPRENDIAMO ANCHE SE NON POSSIAMO ACCONTENTARLO. OFFRIRE
EVENTUALMENTE UNA ALTERNATIVA che non sia accondiscendere alla sua richiesta.
DIVERSAMENTE RIPARARE IN FRETTA LA ROTTURA ED ESSERE AFFETTUOSI.
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COME GESTIRE LA SOFFERENZA, UNA PERDITA, UN LUTTO
Alcuni diventano più aggressivi.
Altri si chiudono in se stessi, ma hanno bisogno delle stesse attenzioni, se non di più.
OFFRIRE LORO ASCOLTO, CONSOLAZIONE, AFFETTO.
RIVALITA’ TRA FRATELLI
Per il primogenito può essere molto doloroso ma non ve lo diranno mai, faranno in modo che vi
accorgiate di loro.
Trovate il modo di aiutarli ad esprimere il loro disagio (attraverso pupazzi, racconti, disegni,
mettersi d’accordo che quando vuole attenzioni mette un sassolino nella tasca della mamma, ecc.)
SPIEGARE CHE L’AFFETTO PER LUI NON E’ CAMBIATO CONDIVIDERE INSIEME LA
NUOVA ESPERIENZA, FARSI AIUTARE OGNI TANTO, DEDICARGLI MOMENTI
SPECIALI NELLA GIORNATA SOLO PER LUI/LEI.
AIUTARLO A SVILUPPARE CERVELLO SOCIALE
Utilizzare la propria intelligenza sociale nelle conversazioni con il bebè:
Ø ESSERE AFFETTUOSI
Ø LASCIARGLI IL TEMPO PER “RISPONDERE” SENZA FORZARE UNA REAZIONE O
ASPETTARSELA
Ø ACCETTARE QUANDO DISTOGLIE LO SGUARDO, NON FORZARE IL RIPRISTINO
DEL CONTATTO VISIVO SE NON E’ PRONTO
Ø NON STRESSARLO CON MOVIMENTI BRUSCHI, SUONI TROPPO FORTI O
ESPRESSIONI ANSIOSE
Ø NON FISSARLO A LUNGO SENZA ESSERE SORRIDENTI ED ESPRESSIVI, SI
SENTIRA’ MINACCIATO
Ø CREARE MOMENTI DI TENEREZZA E GIOCHI INSIEME DI CONTATTO
Ø EVITARE FRASI LUNGHE E MOSTRARE EMPATIA VERSO I SUOI SENTIMENTI
Ø COSTRUITE OGNI GIORNO OCCASIONI DI CONVERSAZIONE, ANCHE
ATTRAVERSO IL GIOCO, SEGUITE LE SUE INDICAZIONI
Ø SIATE DISPONIBILI AL RAGIONAMENTO, MANTENETE LA CALMA IN CASO DI
CONFLITTO O DISACCORDO
Ø APPLICATE LA DISCIPLINA CON CALMA E FERMEZZA STABILENDO LIMITI E
PUNIZIONI IN MODO CHIARO E COERENTE PER TUTTI
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DIFENDERSI DALLA PREPOTENZA
Ø LIMITARE LE CRITICHE ALLO STRETTO NECESSARIO E LODARLO SPESSO.
E’ l’equivalente di insegnargli che lui vale e merita rispetto. Se subisce delle angherie ve lo
riferirà per farsi aiutare
Ø PRENDERE SUL SERIO I LITIGI TRA FRATELLI, alcuni sono l’anticamera del bullismo
Ø AIUTATELO A SVILUPPARE UNA PERSONALITA’ FORTE, gli altri difficilmente lo
prenderanno di mira
Ø INSEGNATEGLI L’ARTE DI FARE AMICIZIA, LASCIATELO GIOCARE SPESSO
CON ALTRI BAMBINI, per imparare a sostenere una conversazione, le proprie idee,
difendersi verbalmente, farsi rispettare, fare domande, abituarli al botta-risposta, ecc.
ATTENZIONI PER LE MAMME
Ø PRENDERSI MOMENTI DI PAUSA fare un bagno, un massaggio, meditazione …
Ø EVITARE L’ISOLAMENTO, uscire con amici, chiacchierare …..
Ø UN AIUTO VIENE DAL CIBO:
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FARE ABBONDANTI COLAZIONI E PRANZI ricchi di CEREALI e pani
integrali
NO BIBITE GASSATE E SNACK ZUCCHERATI
CONSUMARE MOLTA FRUTTA E PROTEINE (banane, noci…)
CONSUMARE CARBOIDRATI PREFERIBILMENTE ALLA SERA
NO SNACK PRIMA DI ANDARE A DORMIRE NEMMENO AI BAMBINI
BERE MOLTA ACQUA
VALUTARE SE ASSUMERE INTEGRATORI DI DHA-OMEGA3 SE SI
MANGIA POCO O NIENTE PESCE
BERE INFUSI DI CAMOMILLA
NO CAFFEINA A STOMACO VUOTO
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