Rassegna stampa settimanale 7 Giugno

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Rassegna stampa settimanale 7 Giugno
Presidenza del Consiglio dei Ministri
DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITÀ
UFFICIO NAZIONALE ANTIDISCRIMINAZIONI RAZZIALI
RASSEGNA STAMPA
A cura di
SETTIMANALE
Fernando FRACASSI
Anno IV - Roma,3-7 Giugno 2013
Contact Center
www.unar.it
Collaborazione
Monica D’Arcangelis,
Alessandro Tudi no
3-7/06/2013
Rassegna Stampa Settimanale
WEB: SEL AD ALFANO, CHIUDERE SITO
"TUTTI I CRIMINI DEGLI IMMIGRATI"
(7 giugno 2013)
I deputati di Sel hanno chiesto in un'interrogazione al Ministero dell'Interno,
prima
firmataria Annalisa Pannarale,
di assumere
ogni iniziativa
di
competenza affinché sia valutata la sussistenza dei presupposti per
l'immediata chiusura del sito internet tutti i crimini degli immigrati
(http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/)
che
si
propone
quale
sito
d'informazione ed è basato su fatti di cronaca nera che avrebbero come
protagonisti cittadini stranieri, migranti, rom e sinti.
I deputati fanno presente come "la pagina web in questione, propone, ad
opera degli amministratori del sito, slogan, nonché immagini di stampo
razzista e xenofobo; il risultato è un insieme di stereotipi, frasi violente ed
immagini offensive dal chiaro esito potenziale di incitare all'odio razziale e
alla discriminazione, in aperta violazione dei principi della nostra Carta
Costituzionale e della normativa in materia".
Infine si legge nell'interrogazione come l'iniziativa del sito 'Gli altri parlano
d'integrazione, noi ve la mostriamo' "si colloca peraltro nel solco di quanto
sollevato con allarme dal C omitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione
della discriminazione razziale (C ERD) nelle osservazioni conclusive e
raccomandazioni all'Italia del 9 marzo 2012; il Comitato, infatti, aveva fatto
riferimento
esplicito
alla
diffusione
preoccupante
nel
nostro
Paese
dell'incitamento all'odio razziale e di forme violente di razzismo attraverso i
mass media, internet, e i social network, invitando le autorità italiane a una
applicazione severa delle normative di contrasto penale alla discriminazione
e all'incitamento all'odio razziale".(AGENPARL)
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Rassegna Stampa Settimanale
Il vigile e i post anti rom Un mese di
sospensione
(7 giugno 2013)
«Lesa l'immagine della Municipale». L'agente aveva
condiviso su internet foto di homeless e sgomberi
BOLOGNA - Le accuse di «razzismo in divisa» e gli anatemi di assessori e
consiglieri
comunali,
l’espulsione
dal sindacato
di
base
Usb
e
la
segnalazione alla Procura. E ora sul vigile Giovanni C ., 36 anni, calabrese,
ex carabiniere, in servizio da un anno al nucleo territoriale Navile della
polizia municipale, cala la mannaia della commissione disciplinare: un mese
di sospensione dal servizio, con lo stipendio a zero per i primi 10 giorni e al
50 per cento per gli altri 20.
Tutto per quelle frasi senz’altro infelici, magari offensive e sprezzanti, sugli
«zingarelli» da «sgomberare», scritte dal vigile sul suo profilo Facebook
(dove appare con un altro cognome) e accompagnate da commenti di un
altro utente (che ha il cognome vero del vigile) ben più pesanti: «Puzzano e
rubano», «Dovrebbero esplodere in un solo colpo, dovrebbero saltar fuori le
budella», mentre Giovanni C . alla fine li chiama «povera gente». La
sanzione è severa, di quelle che in genere, dicono gli addetti ai lavori,
puniscono il doppio lavoro, gravi negligenze, danni al patrimonio pubblico.
Il caso era stato sollevato con grande enfasi da Zero in condotta, il
quotidiano online diretto dall’ex consigliere comunale Valerio Monteventi.
Giovanni C . si è presentato lunedì mattina davanti alla commissione
presieduta dal dirigente comunale Giorgio Codicè e formata da altre due
funzionarie. Scaricato dall’Usb a cui era iscritto, si è fatto assistere da
Stefano Mingoia e Paolo Sarasini, il segretario bolognese e quello regionale
del sindacato autonomo Sulpm.
«Mai avuto comportamenti razzisti, se ho commesso una leggerezza è stata
quella di non cancellare il commento di un altro», ha detto in sostanza
Giovanni davanti ai suoi giudici. «Le mie parole sono state travisate». Alla
commissione hanno presentato anche le dichiarazioni di colleghi che
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attestano la professionalità e la preparazione di Giovanni, nonché di
persone che gli sono grate per averlo aiutato in strada. La commissione ha
dato
ragione
al vigile per metà,
dando atto
di non aver rilevato
comportamenti razzisti e pericolosi, ma comunque ritiene che Giovanni
abbia leso l’immagine del corpo di polizia municipale e del Comune di
Bologna. «Non me l’aspettavo, pensavo molto meno», ha detto Giovanni ai
colleghi. Sembra scontata l’impugnazione davanti al giudice del lavoro, ma
intanto la sentenza dovrà essere scontata.
In una nota il segretario regionale Sarasani manifesta l’insoddisfazione «per
l’entità della sanzione» proprio perché «è stata dimostrata la totale
estraneità dall’accusa infamante di "razzismo"». Il Sulpm attacca chi ha
«prodotto
accuse
dal
nulla,
senza
conoscere
i fatti
e
interrogare
l’interessato», e il comandante Carlo Di Palma «avrebbe dovuto aprire
un’indagine interna al fine di verificare i fatti e procedere non tanto a danno
del collega ma di chi con leggerezza e per malevolenza ha causato questa
messa in scena». E se la prende con «certi consiglieri» comunali. L’unico
apprezzamento è per il sindaco Virginio Merola «che invece ha voluto prima
appurare i fatti».
(f onte http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2013/7-giugno-
2013/vigile-post-anti-rom-mese-sospensione-2221525144136.shtml)
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PESCARA: MANIFESTI ANTI-ROM,
PRESTO SENTENZA SU PDL E LEGA
(7 giugno 2013)
PESCARA - È in programma il prossimo 20 giugno la sentenza da parte del
tribunale civile di Pescara circa la vicenda dei manifesti "discriminatori" nei
confronti
della
comunità
rom,
pubblicati e diffusi dopo l'omicidio
diDomenico
Rigante,
il
24enne
tifoso del Pescara, ucciso con un
colpo di pistola il primo maggio
2012 nel capoluogo Adriatico.
Per l'omicidio sono finiti agli arresti
cinque
rom,
i
quali
dovranno
comparire domani mattina davanti
al gup del tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea per essere giudicati.
Per quanto riguarda la presunta discriminazione, si è tenuta oggi a Palazzo
di Giustizia una nuova udienza, poi rinviata per consentire agli avvocati
delle parti di presentare le memorie conclusive.
Nella vicenda sono convolti il Popolo della libertà, nella persona del
coordinatore provincialeLorenzo Sospiri, e la Lega Nord Abruzzo, nella
persona di Marco Rondini, ex commissario regionale e responsabile di un
sito internet.
A Pdl e Lega tre rom e due associazioni chiedono 25 mila euro di
risarcimento danni. Due gli episodi contestati.
Al Pdl quello riguardante l'affissione a Pescara di un manifesto con la scritta
il partito
"mantiene
delinquenti",
mentre
gli impegni.
alla
Lega
Fuori dalle
si contesta
case
un
popolari rom
comunicato
e
stampa
riguardante l'allontanamento degli zingari da Pescara.
I due partiti si difendono sostenendo che "non vi è stato alcun atto di
discriminazione", in quanto "gli sfratti eseguiti non furono soltanto a carico
dei rom, ma anche di altre famiglie che occupavano abusivamente
appartamenti nel quartiere Rancitelli".
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Per quanto concerne l'udienza per rito abbreviato circa l'omicidio Rigante in
programma domani, potrebbe essere nuovamente rinviata in attesa del
pronunciamento della Cassazione
sulla
richiesta di spostamento del
processo dal tribunale di Pescara, avanzata dalla difesa per questioni di
sicurezza.
(fonte
http://www.abruzzoweb.it/contenuti/pescara-manifesti-anti-rom-
presto-sentenza-su-pdl-e-lega-/519693-4/)
“Io, deriso dalle elementari perché
gay”
(7 giugno 2013)
Un 15enne omosessuale si racconta al Piccolo di Trieste
Il giornalista Claudio Ernè per il Piccolo di Trieste ha raccolto la
testimonianza di un ragazzo di 15 anni deriso fin dalle elementari
perché gay,
e
vittima
–
in
più
di
un’occasione
–
per
la
sua omosessualità di bullismi, persecuzioni e diffidenze.
“IL PROF MI INVITO’ AD ESSERE VIRILE” – Il giovane racconta di un
travaglio vissuto innanzitutto tra i banchi:
«Mi sono accorto presto che le ragazze non mi interessavano. Ma anche gli
altri si sono accorti di questa mia caratteristica. Mi hanno preso di mira fin
dalle elementari con occhiate, sguardi e battute, specie durante i “riposi”.
Sono così iniziate le difficoltà che ho dovuto affrontare da solo, tenendomi
dentro il disagio, la paura e lo sconcerto. Non sapevo che fare, a chi
chiedere aiuto. Anche alcuni insegnanti all’epoca mi hanno dimostrato
indirettamente il loro disappunto e alle medie un professore mi ha intimato
di assumere un comportamento più virile. Non lo dimenticherò mai. Oggi
invece alle superiori la situazione è cambiata in meglio, visto anche il
dibattito che si è aperto a livello nazionale e internazionale. La mia scuola è
frequentata da altri ragazzi e ragazze omosessuali e gli insegnanti che
hanno capito ci sono vicini, non discriminano, non assumono atteggiamenti
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censori. Anche sul giornalino d’istituto è stato pubblicato un articolo che
coinvolgeva l’omosessualità».
“SONO STATO PORTATO DALLO PSICOLOGO” – Anche in famiglia non
sono mancate difficoltà:
«A casa non ho avuto la forza di parlare, ma tre anni fa la mamma ha
scoperto i messaggini che inviavo e ricevevo sul cellulare. Ha saputo che
avevo una storia d’amore con un altro adolescente. La mamma si è messa
a piangere assieme a mia sorella e per tre, quattro mesi mi ha dimostrato
una certa ostilità. Poi ha cercato di farsene una ragione, dicendo che tutto
si sarebbe aggiustato e che si trattava solo di un periodo passeggero. Sono
stato anche portato da uno psicologo che al contrario ha risposto che molti
genitori non sono
preparati ad
avere
un
figlio omosessuale.
Oggi
miamamma e mia sorella mi sono molto vicine, hanno capito, così come i
miei professori. Anche quello di religione non mi ha detto mai nulla di
sconveniente. In sintesi, se succede succede: non ho ancora 16 anni e la
vita sessuale non rappresenta perme la priorità. Ho avuto due storie, tutto
qui. Non voglio però perdere la mia identità. Taluni ti rappresentano come
“quello gay”, come se la mia vita ruotasse attorno a questo e non alle altre
mie caratteristiche e scelte. Amo la musica, mi piace leggere i libri di Oriana
Fallaci perché da adulto vorrei fare il giornalista, scrivere di problemi
sociali, raccontare ciò che coinvolge le persone e ne determina la vita. Lo
sport al contrario mi interessa poco».
“AGGREDITO AL CARNEVALE” – Infine, gli episodi di violenza:
«Purtroppo sono stato anche aggredito per la mia omosessualità. È
accaduto a Muggia, l’ultima sera del C arnevale 2012. Ero vestito e truccato
come David Bowie, il mio mito, e un uomo probabilmente ubriaco mi si è
avventato contro. Voleva picchiarmi. Nonso se per ideologia o per effetto
del vino. Sono stato salvato a stento da due mie amiche. Ne ho molte
perché
dicono
che
sia
gentile
e
delicato.
Forse
per
queste
mie
caratteristiche, dopo aver visto anche la mia foto sullo schermo, parecchie
si fanno avanti e mi chiedono di incontrarci. Mi dicono: “Sei single, perché
non usciamo assieme?”. Io rispondo che non mi interessa». di Dario Ferri
(fonte http://www.giornalettismo.com/archives/968963/io-deriso-dalleelementari-perche-gay/)
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Call of Taburetka, il gioco omofobo che
Facebook ha censurato: i gay uccisi da un
prete
(7 giugno 2013
Il suo fine e ra nob ile, ma nessuno lo ha capito : così il gioco "Call
of Taburetka", dove i preti uccidevano i gay, è stato rimosso da
Facebook
Call of Tubertka ha fatto una brutta fine, come era giusto che fosse in fin
dei conti: stiamo parlando di un gioco Facebook che per il creatore non
è omofobo -
ha
comunità LGBT e
parlato di “nobili” scopi -, ma che
non solo era
da
per
tutta
la
bandire assolutamente dal social
network. In effetti, così è stato.
Non aveva molti fan, per fortuna, ma era comunque riuscito a guadagnarsi
una discreta popolarità, a tal punto che lo stesso staff è dovuto intervenire,
dopo le centinaia e centinaia di segnalazioni: grafica pessima e giocabilità
tremenda non hanno impedito agli utenti di comandare un prete affinché
lanciasse il suo sgabello contro i partecipanti a una manifestazione per
i diritti gay.
La pagina dell’autore del gioco è stata tempestata di messaggi; sono state
firmate diversepetizioni on line e Mark Zuckerberg, dall’alto dei suoi
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miliardi, ha finalmente dato una risposta chiara: il gioco, per fortuna, è
stato rimosso dallo stesso autore, dietro invito del social network.
Ma
è
il
semplice
frutto,
questo,
di
un comportamento
omofobo?
Sembrerebbe proprio di no, perché il creatore ha tenuto a precisare che
così voleva ricordare quanto avvenuto in Georgia lo scorso 17 maggio,
quando alcuni preti e i loro fedeli hanno lanciato sassi e sgabelli contro il
corteo organizzato a Tbilisi dalla comunità del posto.
Avrà detto la verità? C hissà… Con quello che si vede su Facebook, però,
meglio stroncare sul nascere certe trovate.
(fonte http://www.queerblog.it/post/63547/call-of-taburetka-il-gioco-omofobo-chefacebook-ha-censurato-i-gay-uccisi-da-un-prete)
La storia di Stephane, africano albino
vince in radio al Bellaria Film Festival
(7 giugno 2013)
Il giovane è fuggito dal suo paese per le discriminazioni subite a
causa del suo aspetto. Ora vive a Forno, nel Canavese, dove insegna
italiano e si batte per i connazionali nelle sue stesse condizioni. La
sua odissea è stata raccontata in un docu-audio da due giovani
giornalisti torinesi
di ANDREA ROCC HI
Dal Camerun al Piemonte, è stato lungo il viaggio di Stéphane Ebongue,
costretto a partire per fare i conti con la propria diversità. E' la storia di un
albino nato nel cuore dell'Africa, arrivato in Piemonte per non dover subire
il razzismo. Parlando di lui in un documentario radiofonico, Barbara D'Amico
e Fabio Lepore, due giovani giornalisti che vivono e lavorano a Torino, si
sono aggiudicati il premio Radio Doc al Bellaria Film Festival. Africa Bianca,
prodotto da Docusound, racconta, attraverso la vicenda umana del suo
protagonista-narratore, la discriminazione che gli albini sono costretti a
subire in Camerun e in altre parti dell'Africa.
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Il docu-radio, un genere che trae le sue origini dai vecchi sceneggiati
radiofonici e sta vivendo di un rinnovato interesse grazie alla rete, è un
esperienza totalizzante che stimola l'immaginazione dell'ascoltatore. La
narrazione si dispiega in modo coinvolgente grazie al montaggio e con
l'ausilio di effetti sonori: " Bisogna stare attenti a non confondere il docuradio con un prodotto radiofonico generico- spiega l'autrice Barbara
D'amico -. Per immergersi nella realtà narrata è necessario un livello di
ascolto a cui generalmente le nostre orecchie non sono abituate. Bisogna
mettersi ad ascoltare la radio con lo stesso approccio con cui ci sediamo a
guardare un film". Africa Bianca parla della diffidenza e della segregazione
che subiscono coloro che nascono albini in molti luoghi dell'Africa, le ragioni
che hanno portato Stéphane a lasciare il suo paese per salvare la propria
vita. Ora vive a Forno Canavese, dove insegna italiano e dedica il suo
impegno civile ad aiutare gli albini africani.
Il razzismo, in molti stati africani, trova la sua legittimazione culturale nelle
leggende e nelle credenze animiste e abbraccia dunque tutti i livelli della
società. "Accade - continua Barbara-, che le parti del corpo degli albini
vengano utilizzate in riti magici propiziatori. I rapimenti a questo fine sono
frequenti
e
avvengono
spesso
in
un
clima
di totale
normalità
e
accettazione". Si aggiunga a ciò che gli albini sono spesso ipovedenti e mal
sopportano l'esposizione prolungata ai raggi solari.
Questi elementi, che coinvolgono diverse sfere sensoriali. rendono ancora
più significativa il fatto che la storia sia raccontata tramite un documentario
audio: "E' stato stimolante raccontare una discriminazione per il colore della
pelle senza un supporto visivo. Inoltre il docu-radio è un formato che
spesso è rivolto alle persone con disabilità visive". Stéphane Ebongue ha
deciso di aiutare gli albini africani, grazie anche alle associazioni con cui è
entrato in contatto dopo l'uscita del documentario. I progetti di solidarietà
che sono stati avviati vanno dalla preparazione di pacchi di occhiali da sole
all'apertura di una biblioteca dedicata ad albini ed ipovedenti a Douala in
Camerun. Gli studi , che
hanno aiutato Stéphane ad affrancarsi dalla
discriminazione e costruirsi una propria vita, sono l'unico strumento per
aiutare
moltissime
persone
a
comprendere
l'ingiustizia
a
cui sono
sottoposte e a sottrarvisi.
"Abbiamo avuto la possibilità di mettere la nostra grande passione per la
radio a disposizione di un'importante tematica sociale, di cui si parla così
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poco - ha detto Barbara, parlando del suo lavoro -. Prima di conoscere
questo genere alla Scuola di Giornalismo Giorgio Bocca di Torino di cui
siamo stati studenti, non sapevamo cosa fosse il documentario radiofonico.
Abbiamo lavorato molto su Africa Bianca ed è stato bello vedere il nostro
impegno premiato". Grazie alla rete, la storia di Stéphane e di tanti altri
albini potrà essere conosciuta: un racconto senza colore e senza frontiere di
una vicenda lontana, fatta di bianco, nero e pregiudizi, che suona
amaramente vicina.
(fonte http://torino.repubblica.it/youngturin/2013/06/07/news/la_storia_di_stephane_africano_albino_vince_in_ra
dio_al_bellaria_film_festival-60550752/)
CALCIO: RAZZISMO. CONDANNE DA 40
GIORNI A 2 MESI PER 6 TIFOSI PRO
PATRIA
(6 giugno 2013)
BUSTO ARSIZIO - Si e' concluso con condanne che vanno dai 40 giorni
(inflitta solo a uno dei sei tifosi per attenuanti generiche) ai 2 mesi di
reclusione, il processo ai sei tifosi della Pro Patria accusati di ingiuria
aggravata da finalita' razziste dopo la partita amichevole giocata lo scorso
3 gennaio tra la formazione di Busto Arsizio e il Milan, poi sospesa per cori
razzisti. Per le due parti civili (Lega Pro e Comune) e' stato inoltre deciso
un risarcimento di 5000 euro ciascuno. Una sentenza emessa dal collegio
giudicante che ha confermato il reato aggravato dai motivi razziali, pena
pero' ridotta di parecchio rispetto alle richieste del pubblico ministero
Mirko Monti. Gli avvocati difensori avevano chiesto l'assoluzione dei loro
assistiti, sostenendo che non vi era la prova diretta della partecipazione ai
cori contro i giocatori di colore del Milan, tutto inutile vista la sentenza di
condanna. I fatti risalgono allo scorso 3 gennaio, quando un manipolo di
tifosi locali ha preso di mira Kevin Prince Boateng, ricoprendolo di insulti e
fischi fin dai primi minuti di gara. Il giocatore rossonero abbandono' il
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campo seguito da tutti i suoi compagni di squadra come segno di
solidarieta'. (ITALPRESS).
Nomadi, schedato su base etnica
riconosciuta discriminazione rom
(6 giugno 2013)
Presidenza del Cdm e il ministero dell'Interno condannati al risarcimento
di 8mila euro. Il Tribunale Civile ha ordinato di distruggere i documenti
con i dati sensibili dell'uomo raccolti nel censimento
Lo leggo dopo
Tre anni fa, insieme ad altri migliaia di
rom residenti nella capitale, era stato
oggetto del censimento nell'ambito della
cosiddetta
giorni
'emergenza
scorsi,
con
nomadi'.
una
Nei
sentenza,
il
Tribunale C ivile di Roma ha riconosciuto
a un cittadino rom "di essere stato
vittima di una discriminazione su base
etnica e ha ordinato al ministero dell'Interno di distruggere tutti i
documenti che contengono i dati sensibili dell'uomo raccolti durante il
fotosegnalamento", spiega in una nota l'associazione 21 Luglio.
"Accogliendo il ricorso di Elviz Salkanovic, cittadino italiano di etnia rom con
regolare documento d'identità
giudiziaria
ha
di fatto
-
prosegue il comunicato
riconosciuto
il carattere
-
l'autorità
discriminatorio
della
procedura di foto segnalamento in quanto l'uomo è stato coinvolto in
un'operazione i cui destinatari erano esclusivamente persone appartenenti
alla comunità rom. La misura, secondo la sentenza del Tribunale C ivile di
Roma, ha provocato l'effetto sia di violare la dignità del rom sia di creare un
clima ostile da parte dell'opinione pubblica. Oltre all'eliminazione di tutti i
dati sensibili del cittadino rom, la presidenza del Consiglio dei ministri e lo
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stesso ministero dell'Interno sono stati condannati al pagamento di 8 mila
euro in qualità di risarcimento morale".
(fonte
http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/06/05/news/nomadi_schedato_su_
base_etnica_riconosciuta_discriminazione_rom-60403614/)
Gay: Boldrini e Idem a Palermo pride
2013, attese 100mila persone
(6 giugno 2013)
Palermo, 5 giu. - (Adnkronos) - C i saranno anche il presidente della
Camera, Laura Boldrini e il ministro per le Pari opportunita', Josefa Idem al
convegno 'I diritti lgbt sono diritti umani' che dara' il via il 14 giugno al
Palermo pride 2013. "Quest'anno -dice Titti De Simone, presidente del
Comitato organizzatore di Palermo pride nazionale 2013- il pride punta al
Sud, risorsa fondamentale di contaminazione e dialogo. Solo la parita' dei
Conferenza stampa di presentazione “Palermo pride 2013”
(Intervento di Marco De Giorgi, Direttore UNAR)
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diritti puo' far crescere il nostro Paese e farlo uscire dalla crisi. Da Palermo,
dal Sud del Paese dalle aree piu' depresse viene espresso un messaggio di
speranza e di riscatto morale per un paese che nega pari opportunita' e che
chiude gli occhi su violenza e discriminazione". Madrine della manifestazione
saranno Maria Grazia C ucinotta, da sempre vicina al movimento Lgbt, Eva
Riccobono, Barbara Tabita, Vladimir Luxuria. E per il corteo di sabato 22
giugno sono attese a Palermo 100mila persone. Da Bologna, Roma, Milano,
Torino, ma anche da Bari, Napoli, Catania e da tutta la Sicilia per dire alla
Conferenza stampa di presentazione “Palermo pride 2013”
(Intervento di Rosario Crocetta, Presidente Regione Sicilia
politica e alle istituzioni che "non c'e' piu' tempo da aspettare, non piu'
discussione da fare non ci sono piu' scuse". Il corteo festoso percorrera' le
strade principali di Palermo, i carri colorati dal Foro italico, in parata,
suonando e cantando, giungeranno al Village del Palermo pride nazionale
2013, organizzato all'interno dei Cantieri culturali della Zisa, teatro di tutte
le attivita' culturali, politiche e di spettacolo inserite nel programma
ufficiale.
Dal 14 al 23 giugno gli spazi allestiti dall'organizzazione accoglieranno
musica, dibattiti, teatro, cinema, arte e divertimento. Tra gli appuntamenti
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di maggior rilievo il 15 giugno un convegno sulle discriminazioni nel mondo
del lavoro con la partecipazione di Ivan Lo Bello, vicepresidente nazionale di
Confindustria, e Vera Lamonica, segretario nazionale Cgil e il 21 giugno la
conferenza stampa dell'Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni
razziali) e di Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti
discriminatori), nel corso della quale saranno presentate le strategie
nazionali antidiscriminazione dell'Unar e che si concludera' con una tavola
rotonda con i parlamentari Ivan Scalfarotto, Sergio Lo Giudice e Alessandro
Zan.Tra i momenti di musica live i concerti di Roy Paci, Almanegretta,
Frankie Hi Nrg e Nada.
OMOFOBIA:
CANCELLIERI,
VALUTERO'
INTERVENTO
(6 giugno 2013)
Roma "Sara' necessario valutare, con molta attenzione, se sia opportuno
punire simili condotte prevedendo nuove fattispecie incriminatrici, ovvero
introducendo circostanze aggravanti speciali di reati gia' esistenti". A dirlo
e' il guardasigilli, Annamaria C ancellieri, in merito al fenomeno della
violenza omofoba. "Non vi e' dubbio - ha detto il ministro in commissione
Giustizia della Camera - che la previsione di misure volte a sanzionare ogni
forma di discriminazione basata sull'orientamento sessuale, corrisponda a
raccomandazioni e richiami provenienti dalle istituzioni internazionali". Il
ministro della Giustizia, poi, torna ad affrontare anche il tema del rato di
tortura: "Sono assolutamente consapevole - ha detto C ancellieri dell'esistenza di obblighi internazionali a cui l'Italia e' tenuta ad adempiere.
Occorrera' prestare la massima attenzione nel definire la nuova fattispecie,
al fine di renderla compatibile con i principi di tassativita' e determinatezza
che informano il nostro diritto penale sostanziale".(AGI)
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INTERNET: 'PAROLE LIBERE O PAROLE
D'ODIO',
LUNEDI'
CONVEGNO
ALLA
CAMERA
(6 giugno 2013)
Roma - Lunedi' 10 giugno alle ore 15, presso la Sala del Mappamondo di
Montecitorio, si terra' il seminario,
Camera Laura Boldrini, su ''Parole
promosso dalla presidente della
libere o parole d'odio? prevenzione
della violenza on-line''. Dopo l'introduzione della presidente, sul ''Quadro
normativo italiano ed europeo'' interverra' il professor Stefano Rodota'.
La presentazione della campagna del C onsiglio d'Europa ''No Hate Speech''
e' affidata al vicesegretario del Consiglio, Gabriella
mentre la campagna nazionale sara' illustrata dalla
Battaini-Dragoni,
ministra delle Pari
opportunita', Josefa Idem. Interverranno Raffaella Milano (responsabile
programmi Italia-Europa Save the C hildren
(Politics and Government Specialist for
Abeltino
(Senior
Policy
C ounsel-Google
Italia), Elisabeth Linder
Europe-Facebook) e Giorgia
Italia).
Previste
alcune
testimonianze di vittime dell'odio sulla Rete.
Il dibattito -al quale parteciperanno blogger, giornalisti e operatori del
settore- sara' moderato dal direttore de Il Post, Luca Sofri. L'evento sara'
trasmesso in diretta streaming sulla webtv della C amera dei deputati e
sara' possibile seguire il confronto su Twitter utilizzando #nohatespeech,
hashtag ufficiale della campagna del C onsiglio d'Europa.
(Adnkronos)
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GOVERNO:
IDEM
"OSSERVATORIO
NAZIONALE SU VIOLENZA DI GENERE E
STALKING"
(6 giugno 2013)
ROMA - "Al centro dell'azione del lavoro del mio ministero c'e' una forte
attenzione al fenomeno della violenza di genere, ho chiesto che sia una
priorita' dell'azioni del governo di fronte a drammatici episodi quasi
quotidiani interventi forti
misure tempestive". Lo ha detto Josefa Idem,
ministra per le Pari opportunita', lo Sport e le Politiche giovanili, nel corso
di un'audizone in Commissione Lavoro della Camera.
La ministra ha annunciato la costituzione
"di un osservatorio nazionale
sulla violenza di genere e sullo stalking che raccolga i dati i sul fenomeno,
gli andamenti giudiziari e le sentenze, le best pratice e sui centri
antiviolenza". Sul tema della violenza contro le donna Idem " auspica una
rapida approvazione da parte del Senato della Convenzione di Istanbul.
Aver parlato tanto di questo tema, sia alla Camera sia al Senato, e' gia' un
ottimo segnale ma servono maggiori
contrasto
alla
violenza
di
risorse per la prevenzione e il
genere,
a
partire
dall'educazione,
dall'informazione e dalla sensibilizzazione dei giovani". Attenzione da parte
del Ministero, come ha annunciato la ministra Idem, anche sulla corretta
rappresentazione della donna, in tv e nelle campagne pubblicitarie " ho
incontrato la presidente della Rai Anna Maria Tarantola che mi ha
assicurato che si fara' carico affinche' il servizio pubblico faccia una
rappresentazione
della
donna
che
non
leda
mai la
sua
dignita'".
(ITALPRESS).
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3-7/06/2013
Rassegna Stampa Settimanale
PARI
OPPORTUNITA':
CANDIDATI
E
OLTRE
31
2MILA
AZIENDE
A
'DIVERSITALAVORO'
CAREER FORUM PER PERSONE CON DISABILITA', DI ORIGINE
STRANIERA E TRANSGENDER
(6 giugno 2013)
Milano, 5 giu.- Oltre 2.000 candidature pervenute, 31 aziende presenti,
70 annunci di lavoro pubblicati. Questi i numeri dell'undicesima edizione di
'Diversitalavoro', progetto promosso da Unar (Ufficio nazionale
antidiscriminazioni
razziali),
Fondazione
Sodalitas,
People
e
Fondazione Adecco per le Pari opportunita'. Un career forum unico nel suo
genere, che dal 2007 ha come obiettivo quello di favorire l'incontro tra
persone con disabilita', di origine straniera e transgender e le aziende che
offrono opportunita' di lavoro, e quindi facilitare il loro inserimento nel
mondo professionale.La giornata si e' aperta con la consegna del 'Diversity
& Inclusion Award' a Edison, che nel 2012 ha incluso in azienda persone
incontrate durante l'ultima edizione di 'Diversitalavoro' e che anche per il
2012 ha aderito all'iniziativa insieme con A2A, Abb, Allianz, Agusta
Westland, Apple, Arval Gruppo Bnp Paribas, Banca Popolare di Milano, Bnl
Gruppo Bnp Paribas, Bosch, Danone, Edison, EmC2, Eni, Ernst & Young,
Henkel, H3G, Hilti, Jt International Italia, Ibm, Intesa Sanpaolo, L'Ore'al,
Mazars, Mapei, Michelin Italiana, Mondelez International, Nestle', Pirelli,
Reale Mutua Assicurazioni, Roche, Terna e Txt E-Solutions. "Noi di Edison ha dichiarato la responsabile personale area mercato di Edison, Francesca
Minguzzi, ritirando il premio - consideriamo la diversita' come una
ricchezza. Infatti, cerchiamo di valorizzarla in vari modi: favorendo la
cooperazione e lo scambio tra generazioni, fornendo una serie di aiuti
concreti nella gestione dell'equilibrio tra vita professionale e privata e
mettendo in pratica uno dei nostri valori fondamentali: il rispetto".A
sottolineare
l'importanza
di
occasioni
come
il
career
forum
'Diversitalavoro' anche il ministro per le Pari Opportunita', lo Sport
e le Politiche giovanili, Josefa Idem, che ha inviato i suoi saluti
dichiarando:
"'Diversitalavoro'
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e'
un
appuntamento
molto
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Rassegna Stampa Settimanale
importante, perche' permette di coinvolgere, ogni anno, un gruppo
di imprese leader nella sfida di costruire integrazione e coesione
sociale,
dando
concrete
opportunita'
di
lavoro
a
persone
appartenenti a categorie svantaggiate che fanno fatica a entrare
nel
mercato
del
lavoro
o
ad
avanzare
di
carriera
per
le
discriminazioni di cui sono spesso vittime". Le discriminazioni sui
luoghi di lavoro, peraltro, non accennano a diminuire: "Dai dati pervenuti
al nostro contact center (800.90.10.10 e www.unar.it), nel 2012 - ha
dichiarato Marco Buemi, esperto dell'Unar - le discriminazioni nel mondo
del lavoro sono state il 37,7% del totale e hanno riguardato per l'85,3%
l'accesso all'occupazione. Sono discriminazioni che riguardano persone di
origine straniera, disabili e con un diverso orientamento sessuale,
soprattutto persone transgender. Ecco perche' 'Diversitalavoro' ha voluto
dare ampia rilevanza a queste tre categorie svantaggiate". "E' ormai
riconosciuto il ruolo che il progetto 'Diversitalavoro' ha acquisito in questi
anni nell'offrire ad aziende e candidati una reale opportunita' di incontro e
scambio tra domanda e offerta di lavoro", hanno osservato i partner del
progetto. Rispetto a qualche anno fa, oggi la sensibilita' delle aziende nei
confronti della diversita' - hanno spiegato - e' maturata ed e' sempre piu'
manifesto il bisogno di strumenti e servizi concreti che favoriscano un
reale e proficuo incontro tra domanda e offerta di lavoro. I career forum
organizzati da 'Diversitalavoro' rappresentano, quindi, un appuntamento
sempre piu' apprezzato da aziende e candidati che, in un'unica occasione,
possono entrare in contatto con svariate realta' aziendali e mettere in luce
il proprio talento e attitudini". Nel corso della giornata Unar, Fondazione
Sodalitas, People e Fondazione Adecco per le Pari opportunita' hanno
inoltre accolto la delegazione di Arbetsformedlingen, Agenzia governativa
svedese impegnata nel favorire l'occupazione, con oltre 320 uffici e 12.000
dipendenti,
venuta
a
Milano
per
proseguire
la
best
practice
'Diversitalavoro' con l'obiettivo di introdurla anche nel proprio territorio.
L'Agenzia intende, infatti, organizzare la prima edizione svedese di
'Diversitalavoro' a Stoccolma in autunno. Il prossimo appuntamento con
'Diversitalavoro' e' il 26 novembre a Roma. Il sito www.diversitalavoro.it,
nel frattempo, continuera' ad essere aggiornato con le offerte di lavoro
delle aziende che aderiscono al progetto. (Adnkronos/Labitalia)
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Rassegna Stampa Settimanale
Cittadinanza.
Cristian
Ramos
sarà
italiano, anche se è Down
(6 giugno 2013)
Si sblocca la situazione del ragazzo nato e cresciuto a Roma,
pronto il decreto di concessione. Chaouki (Pd): “Finisce una storia
di intollerabile discriminazione”
Roma - Anche se ha la sindrome di Down
Cristian Ramos potrà diventare italiano. Ha
un lieto fine la vicenda del ragazzo nato e
cresciuto a Roma,
figlio di un’immigrata
colombiana, che ha compiuto 18 anni lo
scorso novembre e si è visto negare la
possibilità di ottenere la cittadinanza. Il
problema? La sua condizione non avrebbe garantito piena consapevolezza
al momento del giuramento. Il caso è finito in televisione, con un servizio
delle Iene, e ha scatenato una grande mobilitazione, anche con un appello
online promosso da change.org
deputato
del Pd
Khalid
che ha raccolto oltre 30mile firme. Il
Chaouki
l’ha
portato
in
Parlamento,
con
un‘interrogazione al ministero dell’Interno presentata in C ommissione
affari Costituzionali.
Oggi la buona notizia. “Il viceministro Bubbico ha comunicato che è stato
predisposto il decreto di concessione della cittadinanza italiana – spiega
C haouki -ora attendiamo solo la firma del presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano che per primo ha creduto nella nostra battaglia di civiltà
per la cittadinanza ai figli di immigrati nati o cresciuti in Italia. Appena
ricevuta la notifica, Cristian presterà giuramento in C omune. Si conclude
così,
aggiunge
il
deputato
del
Pd,
“una
storia
di
intollerabile
discriminazione”. “È una bella soddisfazione quando la politica e le
Istituzioni riescono a fare qualcosa di concreto e risolvere fattivamente i
problemi dei cittadini, sollecitati dalla società civile”.
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Rassegna Stampa Settimanale
Il caso di Cristian non è isolato e secondo le associazioni che si occupano
di persone Down la negazione della cittadinanza è in contrasto con la
Convenzione Onu dei diritti delle persone con disabilità. Anche per questo
motivo, gli uffici legislativi del Viminale starebbero lavorando a una
modifica normativa che superi l'incertezza della situazione attuale.
(fone http://www.stranie riinitalia.it/attualitacittadinanza._cristian_ramos_sara_italiano_anche _se_e _down_17284.html)
Svastiche in
minimizzare»
sinagoga,
«Vietato
(6 giugno 2013)
ANTISEMITISMO. Indagini in corso per rintracciare gli autori dei simboli
nazisti al tempio ebreo. Zaia: «Riflettere per contrastare la stupidità e il
razzismo». Gli ex deportati e Sel: «Segnali di caduta dei valori antifascisti»
Sv astica sulla facciata della sinagoga
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Rassegna Stampa Settimanale
Mentre in questura gli agenti della Digos indagano nel più stretto riserbo,
per rintracciare gli autori delle svastiche e delle scritte naziste apparse
domenica mattina sulla facciata della sinagoga, continuano ad arrivare i
commenti di condanna al gesto e di solidarietà alla comunità ebraica. Ieri, a
Venezia, durante le cerimonia di consegna, da parte della Ambasciata
israeliana della medaglia di Giusto tra le Nazioni alla memoria di Giulio e
Stella
Levorato,
il
presidente
della
Regione
Veneto
Luca
Zaia
ha
stigmatizzato la vicenda scaligera. «Questo deve ricordare a tutti noi quanto
la nostra terra si sia saputa dimostrare ospitale e ferma nei propri valori
umani e democratici anche nei momenti più bui». E ha concluso: «Riflettere
su queste cose serve anche per contrastare la stupidità ed il razzismo che
purtroppo regolarmente riaffiorano come nel recente esecrabile episodio
della Sinagoga di Verona». Alle parole del governatore si aggiungono anche
quelle
della
sezione
veronese
dell'Aned,
l'Associazione
nazionale
ex
deportati nei campi nazisti. «C ondanniamo l'oltraggio alla sinagoga di
Verona, riportando alla memoria uno dei periodi più oscuri della storia, con
11 milioni di persone finite nell'orrore dei campi di concentramento perché
considerate
diverse,
ebrei,
politici,
omosessuali,
zingari,
asociali
o
disertori», recita una nota dell'associazione veronese i cui iscritti si dicono
preoccupati dei simboli apparsi sulla facciata della sinagoga e recentemente
anche al cimitero ebraico e sui cartelloni elettorali di piazza Viviani durante
le ultime elezioni, ma soprattutto per «la minimizzazione di questo come di
altri sanguinosi e terribili episodi avvenuti in città attribuiti a "quattro idioti":
come i "quattro idioti" che hanno aggredito e ucciso Nicola Tommasoli».
Aned ritiene poi inquietante il ritorno a Verona e in tutta Italia di chi «si
autodefinisce "fascista del terzo millennio"» che sarebbe «segnale di
un'ideologia che trova nuovo vigore nella caduta della tensione democratica
e dei valori antifascisti». Sulla stessa linea è Sinistra Ecologia Libertà che
solidarizza e commenta: «Questo ennesimo atto intollerabile si inquadra in
un clima culturale da tempo presente a Verona che fomenta odio,
discriminazioni e molteplici, frequenti episodi di violenza». Sel si appella
infine a tutte le istituzioni veronesi affinché si combattano «collateralismi
con organizzazioni ed esponenti della destra sedicente fascista». Interviene
anche Margherita Bertinat, responsabile veronese del Sae, il Segretariato
attività ecumeniche, da tempo impegnato nel dialogo interreligioso. E dice:
«Siamo indignati per quanto accaduto alla sinagoga. Sappiamo quante ferite
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possano aprirsi con dei semplici simboli che ricordano cose terribili. Per
questo», conclude, «presto ci riuniremo per decidere come mostrare
IMMIGRAZIONE,
KYENGE:
SU
LEGGE
CITTADINANZA AVVIATO PERCORSO
(5 giugno 2013)
(9Colonne) Roma, "Oggi ho iniziato a lavorare con un intergruppo
parlamentare dove tutte le forze politiche si sono impegnate. Sulla legge di
cittadinanza vi è un percorso avviato e non si torna indietro". Sono le
parole
del
presentazione
ministro
del
dell'Integrazione
rapporto
del C na
Cécile
sulle
Kyenge
imprese
durante
etniche.
la
"L'iter
parlamentare dura mesi, e non dipende da me. Ma è cominciato" ha
aggiunto il ministro. La responsabile per l'Integrazione specifica sul
possibile progetto di legge: "Lo Ius Soli è una base di partenza per il
confronto" per poi aggiungere: "Bisogna prendere atto che l'immigrazione
è un fenomeno consolidato che fa parte della società italiana" e "tutti
devono avere modo di esprimersi al riguardo". Il ministro si è soffermato
sulle problematiche dell'attuale legislazione: "C'è chi non ha deciso di
essere in Italia. I figli non sono colpevoli, appartengono al paese in tutto e
per tutto. Bisogna dare risposta ai figli che non conoscono discriminazione
e non percepiscono le differenze".
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Rassegna Stampa Settimanale
Cittadinanza: dal ministro Idem la
proposta
di
istituire
quella
per
“meriti sportivi”
(5 giugno 2013)
La ministra “olimpionica” apre anche alla cittadinanza per i
“minori stranieri tesserati alle federazioni sportive nazionali i
cui genitori siano regolarmente soggiornanti in Italia”.
“Favorire l’acquisto della cittadinanza italiana in favore degli atleti stranieri
che si sono distinti per meriti sportivi”. È quanto annunciato ieri dal
ministro delle Pari opportunità, dello Sport e Politiche giovanili, Josefa
Idem, alla C ommissione cultura della Camera elencando le linee guida del
suo dicastero.
Il ministro
Idem ha inoltre dato il suo appoggio
in favore
della
“cittadinanza” anche per i “minori stranieri tesserati alle federazioni
sportive nazionali i cui genitori siano regolarmente soggiornanti in Italia”.
(www.immigrazioneoggi.it)
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Rassegna Stampa Settimanale
CALCIO: RAZZISMO.FIGC,DA CHIUSURA
SETTORI STADIO A ESCLUSIONE
CAMPIONATO
(5 giugno 2013)
ROMA - La Figc vara all'unanimita' le nuove norme contro il razzismo, in
linea con le direttive del C omitato Esecutivo Uefa. A partire dalla prossima
stagione, a qualsiasi squadra, i cui tifosi si rendano protagonisti di
comportamenti discriminatori (introduzione negli stadi di disegni, scritte,
simboli, emblemi o simili, oltre a cori, grida e altra espressione di
discriminazione), verra' applicata come prima sanzione la chiusura di uno
o piu' settori dello stadio. In caso di seconda violazione, oltre all'ammenda
di almeno 50.000 euro per le societa' professionistiche e 1.000 euro per
quelle dilettantistiche, si applicano le seguenti sanzioni, a crescere, in base
alla recidivita': gara a porte chiuse, squalifica del campo, penalizzazione di
uno o piu' punti in classifica, esclusione dal campionato, non ammissione a
un campionato o ad altre competizioni. In caso di violazioni successive alla
seconda, si puo' incappare anche a perdita della gara o addirittura, in casi
di estrema gravita' a squalifica del campo fino a un massimo di due anni.
Sono i dettami del nuovo articolo 11 (e relativa sostituzione dell'articolo
11bis con l'articolo 14) della Normativa contro il Razzismo in base al
Codice Disciplinare Uefa. Modificato anche l'articolo 18 del Codice di
Giustizia sportiva. Per quanto riguarda i tesserati, stop da 5 a 10 giornate
per i calciatori e squalifica non inferiore ai 4 mesi (prima era di 2) per i
dirigenti. "Varare nuove norme sul contrasto al razzismo e' uno degli
obiettivi primari e questo testo appena varato - commenta il presidente
della Figc, Giancarlo Abete - e' stato approvato all'unanimita'. Si tratta di
normative della Federazione che
saranno allineate a
quelle varate
dall'esecutivo Uefa. E' un elemento molto importante assieme a quelle
svolte a Bologna e quelle che metteremo in atto in futuro, staranno a
significare la forte volonta' di contrasto al fenomeno da parte della Figc".
(ITALPRESS).
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Rassegna Stampa Settimanale
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CALCIO: TORNA 'BALON MUNDIAL', IN
CAMPO PER L'INTEGRAZIONE
SPORT, CUCINA, MUSICA: A TORINO IL
TORNEO DEGLI IMMIGRATIù
(5 giugno 2013)
TORINO - Il calcio come strumento di integrazione, di fratellanza fra popoli
provenienti da ogni parte del mondo. Parte sabato 8 giugno a Torino la
settima edizione di Balon Mundial, il torneo multietnico che mette di fronte
le comunita' straniere che vivono nel capoluogo piemontese.
Al via ci saranno 46 squadre: 36 maschili e 10 femminili, queste ultime
impegnate nel Mundialito di calcio a 5. In totale 1.200 giocatori, di oltre 30
Paesi con il debutto di Egitto, Argentina e Polonia tra gli uomini, El
Salvador e Moldova tra le donne. Il tutto all'insegna del fair play: i
partecipanti, che nella vita di tutti i giorni sono camerieri, operai, cuochi,
badanti, si impegneranno infatti a rispettare una Carta Etica, ispirata alla
'Carta dello Sport Piemontese', agli '11 valori della Uefa' e al 'Programma
Uefa contro il razzismo'.
''L'obiettivo e' creare un confronto interculturale tra le comunita' presenti
sul territorio e tra di esse e i torinesi, con lo sport che fa da collante'',
sottolinea la vicepresidente di Balon Mundial Onlus, Francesca Tesi. Per
questo, attorno al calcio, la manifestazione proporra' anche Food Mundial
(allo Stadio Nebiolo dal 28 giugno al 7 luglio, in occasione della fase finale
del torneo) in cui le diverse comunita' partecipanti al torneo di calcio
proporranno le specialita' della cucina dei paesi d'origine. Un festival dei
sapori, ma anche della musica e dell'artigianato di tutto il mondo.
La novita' del 2013 e' C ricket Mundial, un progetto per la diffusione sul
territorio di questa disciplina praticata anche a Torino da molti immigrati
provenienti da Bangladesh, Pakistan, India e Sri Lanka. (ANSA).
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Rassegna Stampa Settimanale
Contro il razzismo, lo sport
100
bambini
premiati
da
Panathlon
e
Amministrazione
(5 giugno 2013)
VITTORIO VENETO - Un centinaio di bambini hanno detto no al
razzismo. E sono stati premiati. Si è svolta negli impianti sportivi di
atletica in piazzale Consolini la tradizionale festa conclusiva della
iniziativa “Scuola-disegno-sport”, giunta alla tredicesima edizione,
organizzata da Panathlon e Amministrazione
comunale, con il
concorso di disegni per le classi quarte e quinte sul tema “Lo sport
vince sul razzismo”. Cinque le scuole primarie partecipanti e presenti
in pista d’atletica con 93 bambini: Sauro, Dante, Manzoni, Zanette e
Pascoli, accompagnati dalle insegnanti, che hanno potuto illustrare il
significato
dei loro
disegni sui grandi pannelli a parete
che
rimarranno esposti per tutto l’anno, e visibili sempre a coloro che
frequentano l’impianto di atletica. Alla consegna dei riconoscimenti
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Rassegna Stampa Settimanale
3-7/06/2013
presenti l’assessore alle Politiche Scolastiche Antonella Caldart, il
presidente del Panathlon vittoriese Giuseppe Bortoluzzi, e i panatleti
Renato Longo (campione mondiale di ciclocross) e Renato Della
Colletta. I pannelli colorati sono dei veri e propri poster con il
richiamo ai valori del Panathlon, dal rispetto delle regole all’amicizia
tra avversari, alla non violenza, alla lealtà sportiva. A tutti i bambini
partecipanti è stata consegnata dal Panathlon una t-shirt a ricordo
della giornata, mentre il Comune ha offerto la merendina a km. 0.
(fonte http://www.oggitreviso.it/contro-razzismo-sport-62562)
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Rassegna Stampa Settimanale
INCONTRO: “PARLARE
CIVILE”.
PER
UNA
COMUNICAZIONE CHE NON DISCRIMINA.
DA
CLANDESTINO A FEMMINICIDIO, LA CURA
INCESSANTE DELLE PAROLE
(5 giugno 2013)
Roma, 11 giugno 2013 – ore 15:00 - 16:30
Camera dei Deputati, Sala Aldo Moro
Richiesta di accredito entro il 7 giugno
“Le parole possono essere muri o ponti. Possono creare
distanza o aiutare la comprensione dei problemi. Le
stesse parole usate in contesti diversi possono essere
appropriate, confondere o addirittura offendere”.
Programma
15.00 – Apertura dei lavori - Stefano Trasatti – Direttore Agenzia
Redattore Sociale
Presentazione di “Parlare civile”
Raffaella Cosentino – Giornalista, co-autrice del libro
Francesco Carchedi – Sociologo, responsabile Ricerche dell’associazione
Parsec
Interventi di:
Anna Meli – Coordinatrice dell’associazione C arta di Roma
Domenico Iannacone – Giornalista, I dieci comandamenti (Rai Tre)
Vinicio Albanesi – Presidente Comunità di Capodarco
Conclusioni di Laura Boldrini – Presidente Camera dei Deputati
16.30 – Termine dei lavori
Per partecipare all’evento occorre accreditarsi via mail entro venerdì 7
giugno
all’indirizzo [email protected]. Informazioni: 0734 681001.
www.parlarecivile.it.
Info: Tel. 0734 681001 - E-mail - Website
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3-7/06/2013
Rassegna Stampa Settimanale
Pordenone,
aggressione
a
sfondo
razzista: denunciati due skinhead
Da ubriachi hanno preso a calci e pugni dei giovani
(4 giugno 2013)
Roma, 4 giu. (TMNews) - Due giovani di Pordenone (A.C . di 28 anni e A.M.
di 24), militanti nell`associazione di destra 'Veneto Fronte Skinhead', sono
stati denunciati dalla polizia alla locale Procura per ingiurie, percosse,
lesioni personali e violazione dell`art.3 della Legge 122/1993 concernente
la discriminazione, l'odio o la violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o
religiosi.
La denuncia è arrivata a seguito di un'aggressione avvenuta in strada a
Pordenone lo scorso 28 aprile, quando i due skinhead, in stato di
alterazione alcolica,
avevano
colpito
con schiaffi, calci e
pugni e
apostrofavato con frasi razziste dei giovani di un gruppo di sei, di cui due
minorenni e uno di colore.
Gli aggrediti avevano chiamato la polizia, ma i due erano riusciti a
scappare facendo perdere le loro tracce. Le indagini condotte dalla Digos
hanno infine portato alla loro identificazione e alla denuncia per lesioni
personali, percosse, ingiuria e, in un caso, è stata contestata l`aggravante
della 'legge Mancino'. L`identificazione è stata resa possibile dalle
testimonianze delle vittime e dall`acquisizione dei filmati delle telecamere
di videosorveglianza gestite dal C omando della Polizia Municipale di
Pordenone.
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3-7/06/2013
Rassegna Stampa Settimanale
Ue, via Borghezio dal gruppo Edf.
Fuori dopo
Kyenge
le
affermazioni
anti-
(4 giugno 2013)
A favore della proposta fatta venerdì scorso dal co-presidente
Nigel Farage si è espressa una maggioranza superiore ai due
terzi
BRUXELLES - Il gruppo parlamentare degli
"euroscettici" Efd (Europa della libertà e della
democrazia) ha ufficializzato l'espulsione "da
oggi" di Mario Borghezio. Fonti del gruppo
hanno
reso
noto che
"una
maggioranza
superiore ai due terzi" si è espressa a favore
della proposta fatta venerdì scorso dal copresidente Nigel Farage.
Il
parlamentare
leghista
era
già
stato
sospeso dal gruppo il 22 maggio in seguito
alle
frasi
pronunciate sul
ministro
per
l'immigrazione Cécile Kyenge. Una decisione che arriva dopo l'intervista
rilasciata
a
Giuseppe
C ruciani
e
pubblicata
sull'ultimo
numero
di
Panorama. L'europarlamentare leghista dice di non essere razzista, ma
''differenzialista'', e afferma di ''preferire che la massa dei neri resti a casa
sua'', per poi sostenere che ''il meticciato'' è un ''obbrobrio'' perché
''inquina la differenza tra le etnie''.
Non smentisce di essere "un po' nazista e un po' fascista'', come chiedeva
l'intervistatore, ma si descrive come ''un tradizionalista monarchico''
aggiungendo che ''i regimi totalitari hanno fatto cose terribili, ma anche
cose molto buone e positive: per esempio i nazisti furono i precursori
dell'ecologismo''. E ancora: ''Io mi considero più a destra di Dio. C ome
Julius Evola più
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Rassegna Stampa Settimanale
a destra di noi non c'è nessuno''; ''Da giovane sono stato simpatizzante di
tutti i movimenti di estrema destra. Non ne ho mancato uno''.
A proposito delle sue dichiarazioni sul ministro Kyenge, Borghezio afferma:
''Non ho mai chiesto scusa. Ho detto che se lei si è ritenuta offesa mi
dispiace. Ma la parola scusa non l'ho pronunciata e non la pronuncio
nemmeno se mi sparano''. E quando il giornalista gli chiede: "Pentito?", lui
replica: ''No, non mi pento assolutamente delle cose che ho detto a questa
signora''. Venerdì scorso, dopo l'uscita dell'intervista, il leader dell'Ukip e
copresidente dello Efd, Nigel Farage, ha inviato una mail a tutti i membri
del gruppo
parlamentare
chiedendo
di esprimersi sulla
proposta
di
espulsione immediata che sarebbe scattata se almeno due terzi dei
parlamentari iscritti non si fosse opposto.
(fonte
http://www. re pubblica.it/politica/2013/06/03/ne ws/parlamento_europe o_espulso_
borghezio_la_de cisione _del_gruppo_degli_eurosce ttici-60273273/)
Lazio, omofobia: premiazione video
delle scuole
(4 giugno 2013)
Si terrà oggi 4 giugno presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del
Consiglio dalle ore 10 alle 13, la premiazione dei video delle scuole che
hanno partecipato al progetto Laboratorio Rainbow, realizzando video sul
tema dell'omofobia. In totale il progetto ha raggiunto 16mila studenti.
Alla cerimonia di premiazione parteciperanno Patrizia De Rose,
capo dipartimento delle Pari Opportunità, il direttore dell'Unar
Marco De Giorgi, Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, il
Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Nutrita sarà la partecipazione degli studenti i cui video, che saranno
proiettati domani, verranno votati anche da una speciale giuria composta
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Rassegna Stampa Settimanale
da
docenti,
operatori
della
comunicazione,
parlamentari.
"Questa
premiazione - dice Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center - assume un
significato
particolare
se
pensiamo
ai numerosi casi
di
disagio
e
discriminazione di cui sono vittime i più giovani. Questo progetto può
essere di esempio per un lavoro da rendere sempre più diffuso nelle
scuole".
(fonte http://www.ilvelino.it/it/article/lazio-omofobia-domani-premiazionevideo-delle-scuole/85c77fe3-c769-4c81-bb9f-6dde72e1bf28/)
GAY. OGGI GALAN PRESENTA DDL SU
'UNIONI OMOAFFETTIVE'
(4 giugno 2013)
Roma - Oggi, alle 17.30, si terra' la conferenza stampa di presentazione
del disegno di legge 'Gay and Lesbian Partnership - disciplina delle Unioni
Omoaffettive' depositato dall'on.le Giancarlo Galan (Pdl), presidente della
VII Commissione C ultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati.
Saranno presenti il sen. Sandro Bondi, in qualita' di correlatore della
tematica, l'on.le Stefania Prestigiacomo, l'on.le Gabriella Giammanco,
l'on.le Laura Ravetto, l'on.le Massimo Palmizio, il portavoce del 'Gay
Center', Fabrizio Marrazzo, e la presidente dell''AGEDO', Associazione
genitori, amici e parenti di omosessuali, Rita De Santis.
Durante l'incontro, che sara' trasmesso in diretta streaming sulla web tv
della Camera dei Deputati, saranno presentati alla stampa i contenuti del
ddl 'unioni omoaffettive' che, nel rispetto dell'art.2 ed in applicazione
orientata dell'art.3 della nostra Costituzione, mira a promuovere e
garantire l'attuazione del diritto inviolabile di ogni uomo e di ogni donna
omosessuale alla
piena
realizzazione
personale
nell'ambito
di una
relazione affettiva di coppia regolando i rapporti personali e patrimoniali,
relativi alla loro vita in comune di persone legate da un vincolo
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Rassegna Stampa Settimanale
omoaffettivo, attraverso una specifica figura di accordo giuridico: l'unione
omoaffettiva. (DIRE)
Il sacerdote scrive al candidato gay:
«Rovini il nome del paese, ritirati»
La lettera (in dialetto) di don Ferdinando a Matteo Pegoraro, che ha
corso come sindaco di Solesino
(4 giugno 2013)
SOLESINO (Padova) - «Certo, certo. Confermo tutto, parola per parola.
Perché, mi dica, secondo lei c’è qualcosa di offensivo in quello che ho
scritto? A me non sembra proprio. E, anche se fosse, pazienza. Mi portino
pure in tribunale, non avrò problemi a ripetere quelle cose davanti al
giudice... Adesso, però, mi scusi. Sono a casa di una persona che non sta
bene, devo lasciarla». Don Ferdinando Bodon, per gli amici «don Ferdy»,
anziano cappellano all’ospedale di Monselice, ai piedi dei Colli Euganei, non
arretra di un millimetro. E ribadisce in toto, quasi piccato, il contenuto di
una lettera dai toni pesantemente omofobi da lui firmata e inviata a Matteo
Pegoraro, 27 anni, studente di Giurisprudenza all’università di Firenze e
candidato sindaco a Solesino, paese padovano di circa 7mila abitanti, a
pochi chilometri da Monselice.
Matteo è omosessuale e, da luglio
2012, è felicemente fidanzato con
Nicolò. Dieci giorni fa, a capo di una
lista civica trasversale, ha corso per
diventare sindaco e ha raccolto 601
voti
(15,2%),
ottenuti
dal
un
terzo
democratico
di quelli
Roberto
Beggiato, che guiderà il C omune fino
al 2018: «E’ stato, comunque, un
grande risultato», dice. Sin da subito,
in campagna elettorale, Pegoraro non
ha fatto mistero del suo essere gay.
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Rassegna Stampa Settimanale
Anzi. Ma la cosa non è andata giù a molti, a cominciare da «don Ferdy»,
parroco a Solesino fino a non molto tempo fa. Il sacerdote, il 3 marzo
scorso, ha spedito una lunga, pesante missiva a Matteo. Che , dopo averla
tenuta segreta per tre mesi, «per non dare adito a strumentalizzazioni di
alcun tipo », ha deciso di pubblicarla su Facebook. La lettera è scritta a
macchina e tutta in dialetto. Ecco i passaggi più duri: «Ma, benedeti del cor
de Dio (parchè anca voaltri si so fioi), ve ghio mai domandà parchè si qua
al mondo? O mejo - insiste don Ferdinando - te fasso ea domanda diretta:
ti sito contento de essare al mondo? Penso che te me rispondi de sì. Bene,
e chi xè che te gà fatto? Do omani o do femane? Oppure on omo e na
femena? Quindi, ringrassia to papà e to mama: sensa de eori no te sarissi
gnanca al mondo e, quindi, gnanca gay». E poi: «Gabi el corajo de lesare
sta pagina che te mando, parchè te gabi de rendarte conto - afferma il
prete - del mae che sti presunti diriti civili gà fato e continua a fare. Ste
calmi, parchè de sto passo fe finire el mondo. Oppure penseo che ea storia
de Sodoma e Gomorra xè bea? Ripeto: no ve condano, ma bisognaria che
no ve gloriassi massa de essare cossì». E ancora: «Go visto che te sì laureà
- appunta don Ferdy - e quindi el Signore te gà dà abastansa inteigensa e
quindi te poi arivare a capire che sta omosesuaita no xè na roba naturae,
ma na disfunsion. Oppure sito anca ti de quei che dixe che no xè normai i
omani che se marida coe done? C iao e no sta rovinare el nome de Soesin».
Ma non è finita. Sul retro, infatti, in penna rossa e (stavolta) in
italiano, il sacerdote insiste: «Caro Matteo, non mi interessa se questo
fenomeno diventerà globale, perché resterà sempre uno dei 4 peccati che
gridano vendetta al cospetto di Dio. Li conosci? - domanda don Ferdinando
-
Omicidio
volontario
(aborto),
peccato
impuro
contro
natura
(omosessualità), oppressione dei poveri e defraudare la mercede agli
operai». «C onfermo tutto», continua a ripetere il cappellano dell’ospedale di
Monselice. «Credo che le parole di questo prete, che nemmeno ho il piacere
di conoscere, si commentino da sole - sorride Pegoraro - Non meritano
alcuna risposta. Io vado avanti per la mia strada, fiero dei 601 voti raccolti
alle elezioni e del mio seggio in consiglio comunale».
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Rassegna Stampa Settimanale
(fonte
http://corrie rede lve ne to.corrie re .it/vene to/notizie/politica/2013/4-giugno-
2013/sace rdote-scrive-candidato-gay-rovini-nome-paese-ritirati2221471726423.shtml)
Xenofobia nello sport, “introdurre la
responsabilità sociale”
(4 giugno 2013)
Il fondatore, Fausto Viviani: “Introduciamo la responsabilità sociale per le
società sportive, e facciamo in modo che certifichino quanto fatto in
solidarietà e promozione etica all’interno di un vero e proprio bilancio
sociale”
BOLOGNA
–
Responsabilità
sociale
per
le
società
sportive,
ovvero
l’introduzione di temi etici all’interno della strategia di impresa. Ecco
l’ultima idea di Fausto Viviani, fondatore del gruppo “W il calcio” e tra i
promotori di diverse iniziative contro il razzismo e la xenofobia negli stadi.
“Perché non si adeguano al resto del mondo dell’impresa - spiega Viviani- e
non certificano nel proprio bilancio anche ciò che è stato fatto in tema di
solidarietà e promozione etica?”. Una sorta di bilancio sociale, grazie al
quale nei libri contabili non risultino solo le entrate e le uscite economiche,
ma anche il numero e il valore delle iniziative solidali. Un modo per
“rendere chiare le priorità delle dirigenze e delle società, le quali potrebbero
anche dotarsi di un codice etico preciso, con cui sostenere valori chiari”,
continua Viviani.
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Rassegna Stampa Settimanale
Il gruppo “W il calcio”, ha promosso le iniziative in ricordo di Arpad Weisz,
allenatore di Inter e Bologna prima della II Guerra mondiale, espulso
dall’Italia nel ’38 in quanto ebreo, in seguito all’istituzione delle leggi
razziali fasciste, e deportato dai nazisti durate l’occupazione dei Paesi Bassi,
dove si era rifugiato con la famiglia prima di morire ad Auschwitz nel ’44.
Proprio in ricordo a Weisz a settembre si svolgerà la prima edizione della
“Coppa Weisz”, che vedrà la partecipazione delle squadre giovanili di Inter,
Bologna, Milan e Brera. “Manca ancora l’ok definitivo della Federazione
gioco calcio - spiega Viviani - ma è già stato tutto deciso, anche l’ordine
delle partite: le due semifinali saranno Inter-Brera e Milan-Bologna, e le
vincitrici si sfideranno in finale”. All’organizzazione della Coppa Weisz hanno
partecipato, oltre alle 4 società sportive, anche il Comune di Milano e quello
di Bologna. Proprio sotto le Due Torri, inoltre, il Bologna calcio (Bfc)
promuove da tempo incontri tra i giocatori della società e bambini e ragazzi
all’interno delle scuole. Quest’anno il progetto “Il Bfc torna a scuola!”, ha
portato
oltre
20
tesserati rossoblu
in
19
elementari del territorio
provinciale. “E’ importante che siano direttamente i calciatori a parlare con i
ragazzi - racconta C arlo Caliceti del Bfc - perché per i bambini sono veri e
proprio modelli da seguire”. Durante questi incontri “si è parlato spesso di
razzismo e di integrazione culturale e, nonostante i bambini siano ancora
piccoli, sono proprio loro a fare questo tipo di domande”. (giovanni baiano)
(fonte www.redattoresociale.it)
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I Rom scrivono al sindaco
Follonica perché non accetti
raccolta di firme
di
la
(4 giugno 2013)
FOLLONIC A – Un atto di civiltà, ma anche far rispettare le leggi. Sono due
delle richieste che l’Associazione nazione Rom ha fatto al sindaco di
Follonica, Eleonora Baldi, a cui ha inviato una lettera perché rifiuti «le firme
razziste del movimento “No al campo nomadi di Follonica”». La lettera è
inviata anche, tra gli altri, al prefetto Marco Valentini, al ministro C ecile
Kyenge e all’Unar, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. Nella
lettera si chiede di «applicare la strategia nazionale di inclusione per Rom,
Sinti e C aminanti varata dal Consiglio dei Ministri e le direttive e
disposizioni europee».
«Gia in passato abbiamo dovuto contrastare in Toscana raccolte firme di
carattere
razzista
–
afferma
Marcello
Zuinisi legale
rappresentante
Associazione Nazione Rom -. Dopo le nostre denunce alla magistratura
rivolte contro i responsabili delle raccolte firme, dopo minacce di morte da
noi ricevute e denunciate alle forze dell’ordine, dopo aver detto basta al
razzismo, sia il sindaco che il prefetto (di quelle province) hanno rifiutato
legittimamente firme e petizioni».
«Il razzismo è un reato penale – prosegue l’Associazione Nazione Rom -. La
pagina aperta sul social network facebook dal movimento “No al campo
nomadi di Follonica” è già stata chiusa ed oscurata per contenuti
inneggianti all’odio etnico ed al razzismo. Con la presente diffidiamo
formalmente il movimento “No al campo nomadi di Follonica” dal continuare
e persistere nell’azione razzista anti–Rom, ricordando che la nostra etnia
non è nomade (in Europa vivono 12 milioni di cittadini Rom la stragrande
maggioranza dei quali è stanziale: 98,2%)». L’associazione conclude
chiedendo un incontro all’amministrazione comunale.
(fonte
http://www.ilgiunco.net/2013/06/03/i-rom-scrivono-al-sindaco-di-
follonica-perche-non-accetti-la-raccolta-di-firme/)
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Rapporto UNICEF 2013 su bambini e
disabilità: diritti senza barriere
(4 giugno 2013)
«Secondo la stima più diffusa, circa 93 milioni di bambini (1 su 20 tra quelli
al di sotto dei 14 anni) convivono con una disabilità moderata o grave. Nei
Paesi in via di sviluppo i bambini con disabilità sono gli ultimi tra gli ultimi, i
più trascurati e vulnerabili.
Si
stima
che
circa
165
milioni
di
bambini sotto i cinque anni abbiano un
ritardo
nella
crescita
o
siano
cronicamente malnutriti, vale a dire
circa il 28% dei bambini sotto i cinque
anni nei Paesi a basso e medio reddito.
Le
conseguenze
della
malnutrizione
cronica li rendono a rischio di disabilità.
Le
carenze
cognitive
e
lo
scarso
rendimento scolastico iniziano quando i
bambini malnutriti sono molto piccoli, e
diventano
irreversibili
quando
essi
superano i due anni. Tra i 250.000 e i
500.000 bambini sono a rischio di diventare ciechi per mancanza di
vitamina A,
che costa solo
pochi centesimi. Ogni anno
i bambini
rappresentano circa il 20-30% di tutte le vittime di mine terrestri e residuati
bellici esplosivi. Dal 1999, sono state registrate almeno 1.000 vittime
minorenni ogni anno». Questi i dati e le parole con cui il Presidente
dell’UNIC EF Italia Giacomo Guerrera ha presentato il 29 maggio il Rapporto
UNIC EF "La condizione dell’infanzia nel mondo 2013 - Bambini e disabilità"
alla conferenza stampa organizzata presso la sede nazionale del CONI a
Roma, alla presenza del Presidente del C ONI Giovanni Malagò, del
Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Cecilia Guerra, dell’Autorità
Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Vincenzo Spadafora, del Presidente
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Rassegna Stampa Settimanale
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del C omitato Paralimpico Luca Pancalli e del Capo Dipartimento del
Ministero per le Pari Opportunità Patrizia De Rose.
D
iscriminazione, una sconfitta per tutti
«I bambini con disabilità e le loro comunità avranno benefici se la società si
concentra su ciò che essi possono realizzare, anziché su ciò che non
possono fare» ha dichiarato a sua volta il Direttore dell’UNIC EF Anthony
Lake a Da Nang, in Vietnam, in occasione del lancio internazionale del
Rapporto. «Non possiamo sognare un Paese in cui ci sia giustizia sociale e
inclusione se non garantiamo alle persone con disabilità, soprattutto
bambini e adolescenti, la possibilità di esercitare pienamente i loro diritti.
Quando si vede la disabilità prima di vedere il bambino, non è un danno solo
lui, ma si sottrae alla società tutto ciò che il bambino può offrire. La sua
perdita è una perdita per la società; la sua vittoria è una vittoria per la
società». Il Rapporto dimostra che le società possono includere i bambini
con disabilità perché quando essi vi svolgono un ruolo attivo, ne beneficiano
tutti. Per esempio, un’istruzione inclusiva offre opportunità ai bambini con
disabilità di soddisfare le proprie ambizioni e, al contempo, allarga gli
orizzonti di tutti i bambini. Un maggiore impegno per favorire l’integrazione
dei bambini con disabilità può contribuire a combattere la discriminazione
che li pone ulteriormente ai margini della società.
«Per molti bambini con disabilità, l’esclusione comincia già il primo giorno di
vita se non vengono registrati alla nascita. Senza riconoscimento ufficiale,
sono esclusi dai servizi sociali e dalla protezione legale, elementi cruciali per
la loro sopravvivenza e le loro prospettive. L’emarginazione può solo
aumentare con la discriminazione. Affinché i bambini con disabilità contino,
devono essere contati: alla nascita, a scuola e nella vita» ha aggiunto Lake.
La 'doppia disabilità' delle bambine
Il Rapporto dell'UNIC EF lanciato oggi mette in luce come i bambini con
disabilità abbiano minori possibilità di ricevere cure mediche o di andare a
scuola. Sono tra i più vulnerabili alla violenza, agli abusi, allo sfruttamento e
all’abbandono, in particolar modo se sono nascosti o istituzionalizzati –
come succede a molti a causa dello stigma sociale o dei costi per crescerli.
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Rassegna Stampa Settimanale
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Dalle analisi emerge che i bambini con disabilità sono tra le persone più
emarginate al mondo. Se i bambini che vivono in condizioni di povertà
hanno minori probabilità di frequentare la scuola o accedere ai centri
sanitari quelli con disabilità ne hanno ancora meno. Anche la differenza di
genere è un fattore chiave di discriminazione: le bambine con disabilità
hanno minori possibilità, rispetto ai coetanei maschi, di ricevere cibo o cure.
La discriminazione a causa della disabilità è una forma di violenza, afferma
il Rapporto, rilevando che deprivazioni molteplici portano a una maggiore
esclusione per molti bambini con disabilità.
Più impegni per gli Stati
Esistono pochi dati affidabili sul numero di bambini con disabilità, su quali
siano le disabilità più diffuse e su come le disabilità abbiano avuto impatto
sulle loro vite. Dai risultati è emerso che sono pochi i Governi che hanno
piani per allocare risorse al supporto e all’assistenza dei bambini con
disabilità e alle loro famiglie. C irca un terzo degli Stati del mondo non hanno
ancora ratificato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità. Il
rapporto "Bambini e disabilità" sollecita tutti i governi a rispettare la
promessa di garantire uguali diritti a tutti i cittadini – compresi i bambini più
esclusi e vulnerabili. Sebbene in modo non uniforme, si registrano progressi
per l’inclusione dei bambini con disabilità, e "La condizione dell’infanzia nel
mondo 2013" stabilisce un agenda per ulteriori azioni.
Il Rapporto sollecita i Governi a ratificare la Convenzione sui diritti delle
persone con disabilità, a dare piena attuazione alla C onvenzione ONU sui
diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e a sostenere le famiglie che vanno
incontro a costi più elevati per le cure mediche ai bambini con disabilità.
Tutti gli ambienti destinati ai bambini (centri per la prima infanzia, scuole,
strutture sanitarie, trasporti pubblici, campi da gioco) possono essere ideati
e costruiti in modo inclusivo per facilitare l’accesso e la partecipazione dei
minorenni con disabilità.
Il principio di progettazione universale – quello secondo cui i prodotti, gli
ambienti urbani, i programmi e i servizi dovrebbero essere utilizzabili nella
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Rassegna Stampa Settimanale
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misura massima possibile da tutti, indipendentemente dal grado di abilità,
dall’età o dalla condizione sociale – andrebbe applicato alla costruzione di
ogni infrastruttura, pubblica o privata.
Tutti i bambini traggono beneficio dalla possibilità di interagire a livelli
diversi di abilità. Il Rapporto UNIC EF sottolinea l’importanza di coinvolgerli,
per confrontarsi con loro sui progetti e sulla valutazione dei programmi e dei
servizi dedicati.
«Il percorso da seguire è impegnativo» ha concluso il Direttore dell’UNIC EF
Lake «Ma i bambini non accettano limiti. E nessuno di noi dovrebbe farlo.»
(http://www.confinionline.it/it/Principale/Informazione/news.aspx?prog=51
014)
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Rassegna Stampa Settimanale
“Culture in gioco: le differenze come
valore”
Sabato al Chiostro delle Clarisse la presentazione di una ricerca
volta ad indagare le realtà sociali e i nostri stereotipi
(4 giugno 2013)
Sabato 8 giugno alle ore 9.30 presso il C hiostro delle C larisse, il Liceo
Statale “T. Fiore” presenterà gli esiti di un interessante lavoro di Ricercaazione, e alternanza Scuola Lavoro, sugli stereotipi e l'integrazione sociale.
“C ulture in gioco: le differenze come valore”, vede il patrocinio del Comune
di
Terlizzi e
con
alto
patrocinio
dell'UNAR
(Ufficio
Nazionale
Antidiscriminazioni Razziali) in quanto ha riconosciuto il progetto quale
attività di rilievo nell'ambito del contrasto dei fenomeni di discriminazione
razziale.
L'alternanza Scuola Lavoro “Culture in gioco: le differenze come valore” ha
visto impegnati le alunne di due classi del Liceo delle Scienze Sociali in un
progetto di ricerca sullo stereotipo.
Le alunne hanno avuto la possibilità, adeguatamente supportate dalle
formatrici del Centro Studi per la ricerca sociale Meters, di utilizzare gli
strumenti metodologici della ricerca sociale, di sperimentare le diverse
tecniche di ricerca in una vera e propria attività di ricerca-azione.
Il lavoro, nelle sue diverse fasi (formazione, laboratori, stage e visite), è
stato finalizzato alla costruzione di una relazione concreta tra ricerca,
formazione ed azione sociale in modo da contribuire ad un concreto
orientamento per le future scelte professionali e all'arricchimento del
curriculum scolastico di ciascun partecipante.
Inoltre, grazie alla delicata tematica affrontata, volta ad indagare la realtà
sociale costituita dalla comunità Rom, tutte le alunne, rese consapevoli delle
difficoltà relative all'integrazione e nello stesso tempo della necessità di
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Rassegna Stampa Settimanale
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interagire per valorizzare le differenze, hanno vissuto un'esperienza di alto
valore etico e sociale.
IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Saluti
Nunzia Tarantini (Dirigente Scolastico I.I.S.S. Liceo Statale “T. Fiore”)
Ninni Gemmato (Sindaco di Terlizzi)
Intervengono
Bartolomeo
Moretti (operatore sociale, amministratore
delegato
della
cooperativa Artezian)
Dainef Tomescu (fondatore e presidente di Artezian, referente comunità
Rom di Japigia)
Leonardo Palmisano (sociologo ed etnografo)
Giovanna Magistro e Tiziana Mangarella (formatrici APS Meters-Studi e
ricerche per il sociale)
PRESENTAZIONE DEL VIDEO “Culture in gioco”
a cura degli alunni delle classi IV A e IV B Liceo delle Scienze Socialicon la
collaborazione della Coop C amera a Sud
(fonte http://www.terlizzilive.it/news/Attualit%C 3%A0/225868/news.aspx)
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Rassegna Stampa Settimanale
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Scritte antisemite, città invasa da
Parioli a Prati: spesi 15 mila euro
per rimuoverle
(3 giugno 2013)
di Marco Pasqua
ROMA 2 giugno - A una settimana dal derby di Coppia Italia, non si
arresta l'ondata di vandalismo antisemita, che ha visto deturpare i muri
della capitale con scritte offensive nei confronti degli ebrei e delle vittime
della Shoah.
Decine di insulti, talvolta accompagnati dalla Stella di David, all'indirizzo
dei romanisti e, quindi, presumibilmente realizzati da mani dell'opposta
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Rassegna Stampa Settimanale
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tifoseria. La stessa che, domenica scorsa, ha esposto nella curva Nord
uno striscione che recitava: «La storia è sempre quella, sul petto vuoi una
stella». E le offese apparse sui muri della città in questa settimana non
sono da meno. «A morte gli ebrei», «A noi la coppa, a voi la kippah» e
così via. Parioli, Monteverde, Prati, Flaminio e la zona intorno allo Stadio
Olimpico le aree maggiormente colpite.
LA CANCELLAZIONE
Da lunedì scorso, da quando cioè sono state segnalate le prime scritte
dalle forze dell'ordine o dai cittadini, il Nucleo decoro urbano dell'Ama ha
lavorato senza sosta, 24 ore su 24. Tre squadre formate da due uomini
(più una idropulitrice) hanno operato di giorno; due squadre, formate
sempre da due uomini e sempre una idropulitrice, sono state impegnate
nelle ore notturne. E, ad oggi, il costo che l'Ama ha dovuto sostenere per
rimuovere le scritte è pari a quindicimila euro. Una cifra destinata a salire,
visto che molti graffiti non sono stati ancora rimossi. La strada con la
concentrazione più alta di scritte è via di Donna Olimpia. I vandali hanno
poi agito in via Luciani, via della Giuliana, via Verospi, via Giulio
Venticinque, via Brisse e in via Palasciano. Ma le segnalazioni continuano
e, ancora ieri, negli uffici dell'Ama hanno continuato ad arrivare fax di
polizia e carabinieri che richiedevano un intervento dei nuclei speciali
dell’azienda.
LA CONDANNA
«Le scritte comparse sui muri in varie zone della città in concomitanza
con il derby Roma Lazio costituiscono un atto gravissimo, oltraggioso e
offensivo nei confronti della comunità ebraica e della sua storia. Un gesto
che sicuramente Roma e i suoi cittadini non meritano», ha affermato il
sindaco, Gianni Alemanno. «Nell'esprimere la più totale solidarietà alla
comunità ebraica, mi auguro che – ha aggiunto - le forze dell'ordine,
riescano ad individuare quanto prima gli autori di questi gesti insulsi e
odiosi, che nulla hanno a che fare con la vera passione sportiva». Per
Ignazio Marino, candidato sindaco del centrosinistra, «siamo di fronte a
un fenomeno allarmante che va contrastato con fermezza. Voglio
esprimere vicinanza e solidarietà alla comunità ebraica, oggetto di offese
inqualificabili. Vogliamo vivere in una città aperta e solidale basata sul
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confronto e sul rispetto, una città in cui l'intolleranza e la violenza non
abbiano cittadinanza».
«È l'ennesima ferita che offende non solo la comunità ebraica, a cui va la
massima solidarietà dell'istituzione regionale, ma l'intera città - ha detto il
presidente della Regione, Nicola Zingaretti - C redo che questo fenomeno
non vada affatto sottovalutato, perché è sintomo di una malattia che
evidentemente cova nella nostra società. E noi dobbiamo fare di tutto per
stroncarla sul nascere». Duro il giudizio di Vittorio Pavoncello, presidente
della Federazione Italiana Maccabi e consigliere dell'Ucei: «Dallo striscione
allusivo in C urva Nord in poi, in molte strade, è stato tutto un fiorire di
slogan anti-ebraici, molto offensivi. Stupidamente perché una vittoria
storica, come quella nel derby, viene circoscritta all'offendere i romanisti,
dandogli dell'ebreo, secondo loro il peggiore degli insulti. Voglio dire a
questi signori che molti tifosi laziali hanno alzato la C oppa con la kippà.
Nonostante la vittoria sportiva questi signori sono dei poveretti, sconfitti
dalla vita, dalla storia».
(fonte
http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/roma_scritte_antisemite_pa
rioli_prati/notizie/286776.shtml
)
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Cori razzisti a Busto Arsizio, per
l'assessore Grittini la punizione è
finita: ritorna in Giunta
(3 giugno 2013)
L'amichevole
tra
Milan
e
Pro
Patria
venne
sospesa
per
i
"buuuhhh" a Boateng e ad altri giocatori rossoneri. Come prima
uscita Riccardo Grittini ha accompagnato gli studenti delle scuole
materne nella visita agli orti urbani
di Luca Balzarotti
Corbetta - Il sindaco Antonio Balzarotti
ha
richiamato
Riccardo
Grittini nella
squadra di governo. L’ex assessore allo
Sport della Lega Nord, e portiere del
Corbetta C alcio, è tornato in Giunta
anche se con una delega diversa da
quella di inizio anno: l’Ecologia. Grittini aveva rassegnato le dimissioni
dopo il coinvolgimento nell’inchiesta avviata dalla Procura di Busto Arsizio
sulla sospensione dell’amichevole di calcio Pro Patria-Milan, interrotta per
i «buuh» razzisti provenienti dalle tribune. «Il ragazzo ha sbagliato –
spiega il primo cittadino di Corbetta – ma come ho spiegato anche in
Consiglio va aiutato e non condannato per tutta la vita. È passato un po’
di tempo da quell’episodio, il reato di cui era accusato è diventato meno
grave e ho deciso di reintegrarlo nella Giunta». L’Ecologia passa da
Andrea Fragnito a Grittini «perché – motiva il sindaco – Fragnito è un
architetto. Stiamo modificando il Piano di governo del territorio e avevo
bisogno a tempo pieno di una persona come Fragnito esperta di
urbanistica. Grittini era in stand by e ha ereditato l’Ecologia. Fragnito lo
affiancherà nei primi mesi per il passaggio di consegne». C ome prima
uscita da neo assessore all’Ecologia, Grittini ha accompagnato gli studenti
delle scuole materne nella visita agli orti urbani. Un progetto in
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collaborazione tra l’Amministrazione comunale e l’associazione Amici degli
Orti per avvicinare i bambini alla natura.
(fonte
http://www.ilgiorno.it/legnano/cronaca/2013/06/01/897493-
razzismo-busto-arsizio-riccardo-grittini-assessore-ecologia.shtml)
GLI
AZZURRI
CONTRO
IL
RAZZISMO. IL MINISTRO KIENGE:
“QUESTA È L’ITALIA MIGLIORE”
(3 giugno 2013)
Il presi dente della Fi gc, Giancarl o Abete, con il mini stro per l 'integra zi one, Cecil e
Ky enge
Uno Stadio unito nel segno dell’Azzurro della Nazionale e nel rosso del
cartellino da mostrare, con decisione, contro il razzismo: il ritorno
dell’Italia a Bologna dopo 14 anni, che culmina con una vittoria
beneaugurante in vista dei prossimi impegni, è un successo pieno anche
per la serie di iniziative che la Figc, in collaborazione con UNAR
(Ufficio
Nazionale
Antidiscriminazioni
razziali),
ha
voluto
promuovere per dire no, ancora una volta, a tutte le discriminazioni.
Un messaggio forte, che ha visto impegnata in prima persona anche il
Ministro dell’integrazione Cécile Kyenge, che prima della partita ha
voluto salutare gli Azzurri incontrando una delegazione composta dal C t
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Cesare Prandelli, dal capitano Gigi Buffon e da Mario Balotelli, ed ha poi
seguito la partita in Tribuna. “L'Italia che applaude giocatori come
Balotelli e Ogbonna è l'Italia migliore: e questa Italia esiste. Il governo
sarà sempre al fianco dello sport pulito''. ''Dobbiamo intervenire con tutti
gli strumenti a nostra disposizione - ha proseguito il Ministro – perché il
razzismo nasce dalla non conoscenza della diversità. Bisogna lavorare
sulla cultura non violenta, sin dai banchi della scuola, in tutti i settori,
sport compreso''. E a Balotelli che ieri aveva lamentato la scarsa opera di
contrasto al razzismo rivendicando per sé l'autonomia di decidere cosa sia
insulto razzista e cosa no, il ministro Kyenge ha replicato: ''Mi sembra
una posizione ragionevole: richiama tutti alle proprie responsabilità: le
istituzioni,
lo
sport,
i cittadini,
responsabilizzano
la
società
civile.
Le
sue
parole
ciascuno
di
noi''.
Per l’occasione, Italia e San Marino fanno il loro ingresso in campo al
‘Dall’Ara’ accompagnate da una schiera di bambini che sostengono un
lungo striscione su cui campeggia il logo della campagna “Mai più
razzismo” lanciata dalla Figc nei giorni scorsi anche sui quotidiani sportivi;
prima del via, poi, i due capitani Gigi Buffon e Andy Silva leggono un
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messaggio che dà il via alla coreografia preparata sugli spalti: “Oggi
possiamo essere tutti giocatori di una partita importante: dimostrare che
il razzismo è fuori dal gioco. Alziamo il cartellino rosso che ci è stato
consegnato ed espelliamo il razzismo, perché noi i razzisti non li vogliamo
negli stadi!”
Nel prepartita, sul maxischermo del ‘Dall’Ara’ è inoltre
andato in onda il video della campagna contro il razzismo, realizzato dalla
Figc per l’esordio del canale azzurro su YouTube; nel filmato si vedono
Gigi Buffon, Daniele De Rossi, Mario Balotelli e Alessandro Diamanti che
cantano l’inno a torso nudo, fino all’arrivo in scena di Cesare Prandelli, il
quale, stringendo tra le mani una maglia azzurra, ricorda a tutti: “Nel
calcio l’unico colore che conta è quello della maglia. La Nazionale dice no
al razzismo. Schierati anche tu, è una partita importante.”
Il messaggio contro il razzismo è stato il leit motiv anche nel ‘Vivo
Azzurro Puma Village’ allestito in Piazza della Pace davanti l’ingresso dei
Distinti, dove nel pomeriggio 300 bambini delle Scuole Calcio locali sono
stati impegnati in attività ludiche; nel Villaggio, poi, sono transitati i 4000
bambini delle società dilettantistiche e giovanili della provincia invitati
dalla Figc a seguire la partita. (fonte http://www.figc)
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STAMPA ESTERA
(6 giugno 2013)
Los evangélicos protestan en Brasilia
contra el aborto y el activismo gay
Los
evangélicos
han
querido
manifestar
su
fuerza
con
una
gran
manifestación en Brasilia a la que acudieron 70.000 personas según la
organización y 40.000 según la policía militar. Organizada por el pastor
Silas Malafaia, la marcha sobre Brasilia fue un acto de protesta contra el
aborto, el matrimonio homosexual y contra lo que llamaron “activismo gay”
en el país.
Las críticas se dirigieron también contra el Gobierno de la presidenta Dilma
Rousseff y contra el Supremo, que ha aprobado el matrimonio de las
personas del mismo sexo y la adopción por parte de dichas parejas.
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Malafia quiso destacar que la manifestación tuvo como finalidad “mostrar la
fuerza de los evangélicos” ante la sociedad y los poderes del Estado. Hoy los
evangélicos cuentan con el 22% de la población, un total de 40 millones, y
sus votos son cotizados por los partidos de todos los colores políticos.
“Nuestro evento ha sido un ensayo, un ejercicio de ciudadanía. No somos
ciudadanos de segunda clase y vamos a influenciar a la nación”, afirmó.
El pastor Marco Feliciano, el actual polémico presidente de la Comisión de
Derechos Humanos del C ongreso, llegó aún más lejos: “La familia tiene que
venir antes del Gobierno y de la sociedad”, y auguró la elección en un futuro
próximo de un presidente de la República evangélico.
Feliciano ha sido estas semanas objeto de protestas por sus ideas a favor
de que los homosexuales sean tratados como enfermos y por afirmar que
los negros africanos son tales por un castigo de Dios. Para el senador
evangélico, Magno Malta existe el objetivo de crear una “casta de
homosexuales” y garantizó que los más de 80 diputados evangélicos no lo
permitirán.
“Dicen que somos fundamentalistas, pero los que son fundamentalistas de
basura moral son los gais”, afirmó Malafaia, que criticando el aborto dijo:
“El feto no es el prolongamiento del cuerpo de la mujer”. Y añadió: “Vamos
a buscar una isla desierta donde enviar a los gais. Quiero ver si después de
un tiempo aún existirá la raza humana”.
La manifestación se llevó a cabo sin incidentes. Solo un pastor evangélico
fue arrastrado del palco por enarbolar la bandera colorida de la Iglesia del
Evangelio Quadrangular al confundirla con la de los colores del arco iris del
movimiento LGBT (gais, lesbianas, bisexuales y transexuales).
(http://sociedad.elpais.com/sociedad/2013/06/06/actualidad/1370490150_
083654.html)
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Galliano
sobre
antisemitas: “Es
sus
lo
peor
insultos
que he
dicho en mi vida”
(5 giugno 2013)
El diseñador habla por primera vez desde que fue despedido de Dior. En
una entrevista en 'Vanity Fair', asegura sentirse "agradecido" por lo
sucedido
"Es lo peor que he dicho en mi vida, pero no quise hacerlo". Son las
primeras palabras del diseñador John Galliano sobre el arrebato antisemita
que le condenó al ostracismo en el mundo de la moda tras ser despedido
por Dior. En una entrevista en Vanity Fair, Galliano insiste en que no es
racista ni antisemita y vincula lo sucedido con sus adicciones al alcohol y
las pastillas. "Ahora me doy cuenta que estaba tan jodidamente enojado y
tan descontento conmigo mismo que dije lo más malévolo que se me
ocurrió", sostiene.
El diseñador gibraltareño, de 52 años, que ha sido vetado en Israel, como
profesor en Nueva York, y que mantiene una batalla legal con Dior por
despido improcedente de su puesto de director creativo, asegura estar
"agradecido" por lo sucedido. "He aprendido mucho sobre mí mismo. He
redescubierto a aquel niño que tenía el ansia de crear, que creo que había
perdido. Estoy vivo", afirma.
Galliano asegura además que lleva sobrio dos años, pero que la entrevista
de Vanity Fair es la primera que hace sin estar bebido. De sus adicciones
al alcohol y a las drogas, concluye: "Iba a terminar en un manicomio o a
seis metros bajo tierra".
El diseñador explica a la revista que ha pasado los últimos dos años
aprendiendo a mantener su enfermedad bajo control, y dando pasos para
intentar enmendar su error: ha leído libros sobre el Holocausto y ha
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mantenido encuentros con líderes judíos, como parte del proceso de hacer
las paces con la comunidad y a partir de ahí volver a trabajar.
"Pensé que podía controlarlo", confiesa sobre su adicción al alcohol, de la
que le alertaron en varias ocasiones los responsables de Dior. Galliano,
que fue responsable de la división femenina de la casa desde 1996 hasta
marzo del año pasado, reconoce que vivía "en una burbuja", con un equipo
de asistentes que se ocupaba de que no tuviera ni que encenderse los
cigarrillos.
En el intento de resarcirse, el modista afirma a Vanity Fair que "vomitó"
cuando vio el vídeo en el que profería insultos racistas a una pareja en una
terraza del barrio parisiense de Le Marais, cerca de su domicilio. Y concede
que la llamada que recibió de Kate Moss para diseñar su vestido de novia
supuso un punto de inflexión en su recuperación: "Fue mi rehabilitación
creativa".
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