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Contents Review article A review of genetic epidemiology of head and neck cancer related to polymorphisms in metabolic genes, cell cycle control and alcohol metabolism Revisione narrativa sulla epidemiologia genetica dei polimorfismi, dei geni metabolici, dei geni del ciclo cellulare e dei geni del metabolismo dell’alcool, implicati nel rischio del cancro testa­collo G. Cadoni, S. Boccia, L. Petrelli, P. Di Giannantonio, D. Arzani, A. Giorgio, E. De Feo, M. Pandolfini, P. Gallì, G. Paludetti, G. Ricciardi.................................................................................................................................................................................................................................... pag. Head and neck
Italian cross‐cultural adaptation and validation of three different scales for the evaluation of shoulder pain and dysfunction after neck dissection: University of California ‐ Los Angeles (UCLA) Shoulder Scale, Shoulder Pain and Disability Index (SPADI) and Simple Shoulder Test (SST) Adattamento culturale e validazione di tre scale per la valutazione del dolore e della disfunzione della spalla dopo svuotamento linfonodale laterocervicale: Università della California ­ Los Angeles (UCLA) Scala per la Spalla, Indice di Dolore e Disabilità della Spalla (SPADI) e Test Semplice della Spalla (SST) C. Marchese, G. Cristalli, B. Pichi, V. Manciocco, G. Mercante, R. Pellini, P. Marchesi, I. Sperduti, P. Ruscito, G. Spriano ....... » Sentinel lymph node biopsy in squamous cell carcinoma of the head and neck: 10 years of experience Il linfonodo sentinella nel carcinoma squamocellulare della testa e collo: 10 anni di esperienza J.K. Antonio, S. Santini, D. Politi, S. Sulfaro, R. Spaziante, A. Alberti, M. Pin, L. Barzan............................................................................ » Otology
Alternative treatment for otitis media with effusion: eustachian tube rehabilitation Un trattamento alternativo dell’otite media effusiva: la riabilitazione tubarica L. D’Alatri, P.M. Picciotti, M.R. Marchese, A. Fiorita.................................................................................................................................................. » Audiology
An evaluation of the effects of hypertension during pregnancy on postpartum hearing as measured by transient‐evoked otoacoustic emissions Valutazione degli effetti dell’ipertensione gestazionale sulla funzionalità uditiva nel post partum mediante otoemissioni acustiche evocate transitorie E.E. Altuntaş, A.G.I. Yenicesu, A.E. Mutlu, S. Muderris, M. Çetin, A. Çetin ..................................................................................................... » Rhinology
Body dysmorphic factors and mental health problems in people seeking rhinoplastic surgery Dismorfismo corporeo e disordini psichiatrici in pazienti candidati ad intervento chirurgico di rinoplastica M. Javanbakht, A. Nazari, A. Javanbakht, L. Moghaddam ...................................................................................................................................... Vestibology
Ocular vestibular‐evoked myogenic potential (oVEMP) to test utricular function: neural and oculomotor evidence L’impiego del potenziale evocato vestibolare miogenico oculare (oVEMP) per lo studio della funzione otolitica: evidenze neurali e oculomotorie I.S. Curthoys, V. Vulovic, L. Manzari ................................................................................................................................................................................. Letter to the Editor­in­Chief
High mobility group box 1 (HMGB 1): a new protein in the pathogenesis of ENT inflammatory and infectious diseases HMGB 1 una nuova proteina nella patogenesi della patologia infiammatoria ed infettiva ORL D. Passali, E. Kern, R. Lei Chen, L. Bellussi .................................................................................................................................................................... Clinical Techniques and Technology
The velo‐uvulo‐pharyngeal lift or “roman blinds” technique for treatment of snoring: a preliminary report “Lifting velo­uvulo­faringeo” o “tecnica delle tende a pacchetto” per il trattamento del russamento: report preliminare M. Mantovani, A. Minetti, S. Torretta, A. Pincherle, G. Tassone, L. Pignataro.............................................................................................. Case reports
Cavernous haemangioma of the external auditory canal: clinical case and review of the literature Emangioma cavernoso del meato acustico esterno: caso clinico e revisione della letteratura F. Martines, D. Bentivegna, E. Maira, S. Marasà, S. Ferrara................................................................................................................................... Internal laryngopyocele as a cause of acute airway obstruction: an extremely rare case and review of the literature Il laringopiocele interno come causa di ostruzione acuta delle vie aeree: descrizione di un caso e revisione della letteratura I. Vasileiadis, S. Kapetanakis, A. Petousis, A. Stavrianaki, A. Fiska, E. Karakostas .................................................................................... 1 12 18 26 31 » 37 » 41 » 46 » 48 » 54 » 58 History corner
Ciro Caldera, from a University Chair to Exile D. Celestino, G. Sperati............................................................................................................................................................................................................ Calendar of events ­ Italian and International Congresses and Courses ........................................................................................... Review article Revisione narrativa sulla epidemiologia genetica dei polimorfismi, dei geni metabolici, dei geni del ciclo cellulare e dei geni del metabolismo dell’alcool, implicati nel rischio del cancro testa­collo G. Cadoni, S. Boccia, L. Petrelli, P. Di Giannantonio, D. Arzani, A. Giorgio, E. De Feo, M. Pandolfini, P. Gallì, G. Paludetti, G. Ricciardi.................................................................................................................................................................................................................................... 1
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Institute of Otorhinolaryngology, Università Cattolica del Sacro Cuore, Rome, Italy; Institute of Hygiene, Università
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Cattolica del Sacro Cuore, Rome, Italy; IRCCS, San Raffaele Pisana, Rome, Italy
RIASSUNTO Lo scopo di questo lavoro è stato valutare la relazione esistente tra i polimorfismi dei geni coinvolti nella carcinogenesi testa­ collo, nel metabolismo dell’alcool e nel controllo del ciclo cellulare e il rischio di sviluppare un tumore della testa e del collo (HNC). La revisione è stata effettuata su studi relativi ai polimorfismi genetici e al cancro testa collo (HNC) pubblicati su PubMed fino al settembre 2011. I risultati hanno mostrato l’esistenza di 246 articoli primari e 7 meta­analisi. Tra queste, una associazione statisticamente significativa è stata segnalata per la glutatione S­transferasi (GSTM1), glutatione S­transferasi (GSTT1) e Human microsomal epoxide hydrolase (EPHX1) geni. Un aumentato rischio di sviluppo del tumore testa collo è stato inoltre associato alla presenza della variante di P53 codone 72 Pro/Pro, di ALDH2, e delle tre varianti del gene ADH: ADH1B (rs1229984), ADH7 (rs1573496) e ADH1C (rs698). PAROLE CHIAVE: Tumore testa­collo • Suscettibilità genetica • Polimorfismi genetici Acta Otorhinolaryngol Ital 2012;32:1-11
Head and neck
Adattamento culturale e validazione di tre scale per la valutazione del dolore e della disfunzione della spalla dopo svuotamento linfonodale laterocervicale: Università della California ­ Los Angeles (UCLA) Scala per la Spalla, Indice di Dolore e Disabilità della Spalla (SPADI) e Test Semplice della Spalla (SST) C. Marchese, G. Cristalli, B. Pichi, V. Manciocco, G. Mercante, R. Pellini, P. Marchesi, I. Sperduti, P. Ruscito, G. Spriano ....... » 12 Department of Otolaryngology – Head and Neck Surgery, National Cancer Institute Regina Elena, Rome, Italy;
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Biostatistic Unit, National Cancer Institute Regina Elena, Rome, Italy
RIASSUNTO La sindrome della spalla dopo svuotamento linfonodale del collo é un evento noto ma la sua reale incidenza ed i fattori prognostici che influenzano il recupero della funzione dell’arto superiore non sono stati chiariti probabilmente a causa della eterogeneità degli strumenti d’indagine disponibili. La Scala per la spalla dell’Università della California ­ Los Angeles (UCLA), l’Indice del Dolore e della disabilità della Spalla (SPADI) ed il Test Semplice della Spalla (SST) sono tre questionari in lingua inglese frequentemente utilizzati per valutare la disfunzione della spalla. Una versione in lingua italiana di queste scale non é disponibile. Scopo di questo studio è tradurre, adattare alla cultura italiana e validare una versione italiana della Scala della Spalla UCLA, di SPADI e di SST. La traduzione e l’adattamento culturale sono stati eseguiti secondo le linee guida internazionali. Sessantasei pazienti sottoposti a svuotamento linfonodale del collo sono stati selezionati per completare la versione italiana dei questionari. Quarantuno pazienti hanno completato gli stessi questionari una seconda volta una settimana dopo per testare la riproducibilità delle versioni italiane. Gli 11 pazienti in grado di comprendere la lingua inglese hanno completato sia la versione in inglese che quella in italiano dei tre questionari. Nessun problema importante riguardo il contenuto ed il linguaggio è stato evidenziato durante la traduzione dei 3 questionari. Per le 3 scale esaminate il Cronbach  é risultato > 0,89. Il coefficiente di correlazione di Pearson è risultato r > 0,91. Inoltre una significativa correlazione tra la versione in inglese e quella in italiano è stata rilevata per i 3 questionari. Questo studio mostra che le versioni in italiano della Scala della Spalla UCLA, di SPADI e di SST sono strumenti validi per la valutazione della disfunzione della spalla dopo svuotamento linfonodale del collo nei pazienti italiani. PAROLE CHIAVE: UCLA • SPADI • SST • Spalla • Svuotamento linfonodale laterocervicale Acta Otorhinolaryngol Ital 2012;32:12-17
Il linfonodo sentinella nel carcinoma squamocellulare della testa e collo: 10 anni di esperienza J.K. Antonio, S. Santini, D. Politi, S. Sulfaro, R. Spaziante, A. Alberti, M. Pin, L. Barzan............................................................................ » 18 1
S.C. Otorinolaringoiatria, Azienda Ospedaliera Santa Maria degli Angeli, Pordenone, Italy; S.C. Anatomia
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Patologica, Azienda Ospedaliera Santa Maria degli Angeli,Pordenone, Italy; S.C. Medicina Nucleare, Azienda
Ospedaliera Santa Maria degli Angeli, Pordenone, Italy
RIASSUNTO La biopsia del linfonodo sentinella (SN) nel carcinoma squamocellulare della testa e collo è ancora considerata investigazionale e non è stata raggiunta unanimità su quanto ampio debba essere il prelievo da utilizzare. In questo studio prospettico, dal maggio 1999 al dicembre 2009, sono stati analizzati 209 pazienti consecutivi: 61,7% con tumore primitivo della cavità orale e 23,9% dell’orofaringe. Il SN non è stato identificato in 26 pazienti. Sulla base dei referti istopatologici definitivi, vengono creati sei scenari per ipotizzare quale sarebbe stato il tasso di ricorrenza nel collo se fossero stati impiegati i diversi trattamenti, più o meno invasivi. Dal totale di pazienti in cui è stato localizzato il SN, 54 casi sono stati pN+: 47 nel SN e 7 in un altro linfonodo. Considerando i sei scenari ipotetici: “rimozione solo SN”, “dissezione livello contenente il SN”, “svuotamento laterocervicale dal sito del tumore al livello del SN”, “svuotamento selettivo di tre livelli (SND)”, “svuotamento dei livelli I­IV” e “svuotamento dei livelli I­V”, si sarebbero potute attendere rispettivamente 6,5%, 3,8%, 2,18%, 2,73%, 1,09% e 1,09% di recidive nel collo. La biopsia del SN può essere considerato uno strumento utile per personalizzare l’approccio chirurgico di un carcinoma squamocellulare N0 della testa e collo. Il trattamento minimo del collo è probabilmente la dissezione dei livelli fra il tumore primitivo ed il livello che contiene SN(s). Al di fuori di studi clinici, il miglior trattamento rimane lo SND. PAROLE CHIAVE: Svuotamento cervicale • Linfonodo sentinella • Carcinoma squamocellulare • Carcinoma testa e collo • Metastasi
linfonodale
Acta Otorhinolaryngol Ital 2012;32:18-25
Otology
Un trattamento alternativo dell’otite media effusiva: la riabilitazione tubarica L. D’Alatri, P.M. Picciotti, M.R. Marchese, A. Fiorita.................................................................................................................................................. » 26 Institute of Otorhinolaringology, Policlinico “A. Gemelli”, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italy
RIASSUNTO Scopo di questo studio è stato quello di valutare i risultati della terapia riabilitativa tubarica in pazienti affetti da otite media secretiva (OME). Sono stati trattati 35 bambini affetti da OME suddivisi in 3 gruppi: gruppo I (OME isolata); gruppo II (OME e deglutizione atipica); gruppo III (OME, respirazione orale abituale e deglutizione atipica). Prima della terapia ed a distanza di 1 mese e 3 mesi dalla fine del trattamento, tutti i casi sono stati sottoposti ad otomicrootoscopia timpanometria. Fra tutti i pazienti, sia a distanza di un mese che di tre mesi dalla fine del trattamento, la prevalenza del timpanogramma tipo A aumentava significativamente (p < 0,005) mentre si riduceva in modo statisticamente significativo quella del timpanogramma tipo B. I pazienti del gruppo I e II mostravano un significativo miglioramento sia al primo controllo che a distanza di tre mesi mentre i bambini del gruppo III solo tre mesi dopo la terapia (p < 0,005). Sulla base delle conoscenze fisiopatologiche dell’OME e dei principi di rieducazione tubarica, possiamo sostenere che la riabilitazione tubarica potrebbe essere considerata un trattamento utile ed efficace per la terapia delle otiti medie secretive. PAROLE CHIAVE: Otite media effusiva • Tuba di Eustachio • Riabilitazione tubarica • Deglutizione • Respirazione orale abituale Acta Otorhinolaryngol Ital 2012;32:26-30
Audiology
Valutazione degli effetti dell’ipertensione gestazionale sulla funzionalità uditiva nel post partum mediante otoemissioni acustiche evocate transitorie E.E. Altuntaş, A.G.I. Yenicesu, A.E. Mutlu, S. Muderris, M. Çetin, A. Çetin ..................................................................................................... » 31 1
Department of Otorhinolaryngology, Department of Obstetrics and Gynecology, Cumhuriyet University Faculty
of Medicine, Sivas, Turkey
RIASSUNTO L’obiettivo di questo studio è stato quello di confrontare l’entità della perdita uditiva tra un gruppo di gestanti normotese ed uno di donne in attesa ipertese, mediante la registrazione delle otoemissioni acustiche evocate transitorie (TEOAEs) nella prima settimana del periodo post­partum. Trattasi di uno studio caso­controllo di tipo prospettico. Nel gruppo delle gestanti ipertese sono state incluse 96 pazienti affette da ipertensione gestazionale, preeclampsia, eclampsia o sindrome HELLP, mentre nel gruppo delle gestanti normotese sono state incluse 107 pazienti di pari età con gravidanza normodecorsa. Nella prima settimana post­partum la soglia audiometrica tonale per le frequenze di 0.25, 1, 2, 4 e 6 kHz, è stata misurata in tutte le pazienti ed analogamente sono state registrate le TEOAEs. Tutte le pazienti inoltre sono state sottoposte ad accurata visita otorinolaringoiatrica. Nel nostro studio una perdita uditiva, misurata mediante TEOAEs nei primi 7 giorni post­partum, è stata riscontrata in 7 donne del gruppo delle pazienti ipertese, ed in 3 di quelle appartenenti al gruppo delle pazienti con gravidanza normodecorsa. I valori medi di soglia uditiva e quelli relativi ad ogni singola frequenza testata (0.25­6 kHz), sono stati simili nei due gruppi. I risultati audiometrico­tonali e TEOAEs, non hanno mostrato differenze statisticamente significative tra i gruppi di pazienti normotese ed affette da ipertensione gestazionale. L’entità della perdita uditiva, misurata mediante TEOAEs, è risultata significativamente più elevata nelle pazienti affette da sindrome HELLP, rispetto a quelle affette da preeclampsia di grado moderato o severo. PAROLE CHIAVE: Ipertensione gestazionale • Preeclampsia • Sindrome di HELLP • Eclampsia • Perdita uditiva • Otoemissioni acustiche Acta Otorhinolaryngol Ital 2012;32:31-36
Rhinology
Dismorfismo corporeo e disordini psichiatrici in pazienti candidati ad intervento chirurgico di rinoplastica M. Javanbakht, A. Nazari, A. Javanbakht, L. Moghaddam ...................................................................................................................................... » 37 1
Department of Psychiatry, Mashhad Branch, Islamic Azad University, Mashhad, Iran; Department of Psychiatry,
Mashhad University of Medical Sciences, Mashhad, Iran
RIASSUNTO Negli ultimi anni è aumentata nella popolazione iraniana la richiesta di interventi chirurgici di rinoplastica nelle diverse fasce d’età. Tuttavia le persone che si sottopongono a questo tipo d’intervento spesso presentano un Disturbo di Dimorfismo Corporeo (BDD) che potrebbe compromettere il risultato e quindi il tasso di soddisfazione dei pazienti. Obiettivo di questo studio è stato valutare i disordini di natura psichiatrica in pazienti candidati ad intervento chirurgico di rinoplastica. In questo studio caso­controllo i punteggi del “General Health Questionnaire” (GHQ) e del “Dysmorphic Concerns Questionnaire” (DCQ) sono stati ottenuti da 50 persone candidate ad intervento chirurgico di rinoplastica e sono stati confrontati con un gruppo di controllo costituito da soggetti normali. Il Punteggio totale del GHQ e i punteggi parziali relativi ad ansia, depressione, disfunzione sociale erano più alti nel gruppo di studio. Lo stesso risultato è stato ottenuto con il DCQ. Tuttavia, le differenze fra i due gruppi riguardo i punteggi parziali di GHQ non erano statisticamente significative. In conclusione una valutazione psichiatrica dei candidati ad intervento di rinoplastica sembra essere necessaria al fine di evitare interventi chirurgici inutili. PAROLE CHIAVE: Rinoplastica • Dimorfismo corporeo • Disordini psichiatrici Acta Otorhinolaryngol Ital 2012;32:37-40
Vestibology
L’impiego del potenziale evocato vestibolare miogenico oculare (oVEMP) per lo studio della funzione otolitica: evidenze neurali e oculomotorie I.S. Curthoys, V. Vulovic, L. Manzari ................................................................................................................................................................................. » 41 1
Vestibular Research Laboratory, School of Psychology, the University of Sydney, NSW, Australia; MSA Academy
Center, Cassino (FR), Italy
RIASSUNTO Recentemente è stato introdotto e validato in letteratura un nuovo test per lo studio della funzione otolitica ed in particolar modo della macula utricolare. Questo test è il potenziale evocato vestibolare miogenico oculare (oVEMPs) e corrisponde ad un potenziale miogenico registrato da elettrodi posti al di sotto degli occhi del soggetto in esame in risposta ad un stimolo condotto per via ossea oppure ad uno stimolo condotto per via aerea. Questo nuovo test si differenzia da un altro potenziale evocato vestibolare registrabile direttamente dal muscolo sternocleidomastoideo. Grazie a tale nuova modalità di registrazione è stato possibile differenziare le metodiche denominando la nuova entità come potenziale evocato vestibolare oculare (ocular VEMPs) mentre il precedente vestibolare è stato ridefinito come potenziale evocato vestibolare cervicale (cervical VEMPs). Il nuovo potenziale è un efficace strumento di valutazione del nervo vestibolare superiore a differenza del potenziale vestibolare cervicale che si conferma idoneo nella valutazione della funzione del nervo vestibolare inferiore. Entrambi i test possono essere condotti con uno stimolo acustico ed uno stimolo vibratorio. La review che segue si propone di riassumere e confermare le solide basi neurali che sostengono e confermano l’utilizzo della nuova metodica in ambito clinico. PAROLE CHIAVE: oVEMP • Utricolo • Sacculo • Otoliti • Conduzione per via ossea • Conduzione per via aerea • Vibrazione Acta Otorhinolaryngol Ital 2012;32:41-45
Letter to the Editor­in­Chief
HMGB 1 una nuova proteina nella patogenesi della patologia infiammatoria ed infettiva ORL D. Passali, E. Kern, R. Lei Chen, L. Bellussi .................................................................................................................................................................... 1
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University of Siena, Italy; Gromo Institute-University of Buffalo, NY; The People’s Liberation Army (PLA) Genaral
Hospital, Beijing, China
Acta Otorhinolaryngol Ital 2012;32:46-47
Clinical Techniques and Technology
“Lifting velo­uvulo­faringeo” o “tecnica delle tende a pacchetto” per il trattamento del russamento: report preliminare M. Mantovani, A. Minetti, S. Torretta, A. Pincherle, G. Tassone, L. Pignataro.............................................................................................. » 48 Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Department of Specialist Surgical Sciences,
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University of Milan, Italy; Istituto Nazionale Neurologico “Carlo Besta”, Milan, Italy
RIASSUNTO Il russamento è dovuto alla vibrazione delle strutture anatomiche delle alte vie aereo­digestive e la terapia può essere di tipo chirurgico e non, sebbene le procedure chirurgiche siano gravate da un’elevata morbidità post­operatoria e ad un elevato rischio di insuccesso. Nel presente lavoro viene descritta una nuova procedura chirurgica non demolitiva chiamata lifting velo­uvulo­faringeo, che porta alla sospensione, all’accorciamento, all’avanzamento ed all’irrigidimento del palato molle attraverso l’utilizzo di suture permanenti che hanno come punti d’ancoraggio le strutture fibro­ossee a livello della spina nasale posteriore e degli uncini pterigoidei. Quattro pazienti adulti (età mediana 44.5 anni, range 42­65 anni) con russamento associato a sindrome delle apnee ostruttive del sonno di lieve entità (indice apnea­
ipopnea, AHI < 20) candidati a settoplastica in anestesia generale sono stati sottoposti contestualmente a lifting velo­uvulo­faringeo. Non sono accorse complicanze intra­ o post­operatorie e tutti i pazienti hanno riportato un immediato beneficio successivo al trattamento. Il principale disturbo post­operatorio è stato una lieve algia associata a senso di pienezza del palato, entrambi spontaneamente risolti entro 2 giorni dalla procedura. Il miglioramento soggettivo del russamento è stato confermato nel corso del follow­up (mediana 15.5 mesi, range 6­
25 mesi), così come la persistenza di un rimodellamento a carico dei tessuti molli velo­uvulo­faringei e l’allargamento dello spazio mesofaringeo. È stata altresì riportata una diminuzione della sonnolenza diurna. I nostri risultati preliminari suggeriscono che il lifting velo­uvulo­faringeo possa essere considerata una metodica semplice, economica e minimamente invasiva per l’ampliamento dello spazio mesofaringeo in pazienti russatori con e senza apnee notturne. L’ampliamento dello spazio mesofaringeo così ottenuto previene infatti il contatto e la vibrazione delle pareti mesofaringee determinanti ostruzione inspiratoria causa di apnea o ipopnea. Il lifting velo­uvulo­
faringeo può essere, eventualmente, associato ad ulteriori procedure chirurgiche locali in pazienti selezionati. PAROLE CHIAVE: Russamento • OSAHS • tende a pacchetto • VUPL Acta Otorhinolaryngol Ital 2012;32:48-53
Case reports
Emangioma cavernoso del meato acustico esterno: caso clinico e revisione della letteratura F. Martines, D. Bentivegna, E. Maira, S. Marasà, S. Ferrara................................................................................................................................... » 54 1
Otorhinolaryngology Clinic, Department of Experimental Biomedicine and Clinical Neurosciences, (BioNeC),
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University of Palermo; Audiology Clinic, Department of Biopathology and Medical and Forenses Biotechnologies
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DiBIMEF, University of Palermo; Pathology Unit, A.R.N.A.S. Civico, Palermo, Italy
RIASSUNTO Le lesioni vascolari benigne sono dei quadri patologici di frequente riscontro nel distretto testa­collo, ma l’evidenza clinica di un emangioma cavernoso limitato al meato acustico esterno è estremamente raro; di solito, infatti, la lesione coinvolge, invadendolo, l’orecchio medio. Gli autori riportano un raro caso di una massa di tessuto a densità della parti molli che occlude il condotto uditivo esterno senza interessamento della membrana timpanica, in un uomo di 59 anni sintomatico, descrivendone le caratteristiche cliniche, audiologiche, radiologiche, e strategia chirurgica ‘en bloc’ con diagnosi finale di emangioma cavernoso. Questo rappresenta il settimo caso descritto in letteratura senza coinvolgimento della membrana timpanica e dell’orecchio medio. Infine, viene riportata una revisione della letteratura con riferimento alla epidemiologia, presentazione, valutazione clinica e patologica, e possibili opzioni chirurgiche nel trattamento degli emangiomi del condotto uditivo esterno. PAROLE CHIAVE: Condotto uditivo esterno • Lesione vascolare • Malformazione vascolare • Emangioma cavernoso Acta Otorhinolaryngol Ital 2012;32:54-57
Il laringopiocele interno come causa di ostruzione acuta delle vie aeree: descrizione di un caso e revisione della letteratura I. Vasileiadis, S. Kapetanakis, A. Petousis, A. Stavrianaki, A. Fiska, E. Karakostas .................................................................................... 1
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» 58 Department of Otolaryngology/Head and Neck Surgery, Venizeleio-Pananeio Hospital, Herakleion; Department
of Anatomy, Medical School of Alexandroupolis, Democritus University of Thrace, Greece
RIASSUNTO Il laringocele è una dilatazione cistica del sacculo o appendice del ventricolo laringeo, piena di aria e comunicante con il lume laringeo. Quando il collo del laringocele si ostruisce, esso si riempie di muco e prende il nome di laringomucocele, la cui infezione porta alla formazione di un laringopiocele. Il laringocele è piuttosto raro e ancor di più lo è il laringopiocele. Finora sono stati descritti 39 casi di laringopiocele, e soltanto 4 di questi hanno determinato un’ostruzione acuta delle vie aeree. Solo in un caso l’ostruzione acuta delle vie aeree è stata causata da un laringopiocele interno. In considerazione della rarità dell’ostruzione acuta delle vie aeree da laringopiocele, si riporta per la prima volta in letteratura un caso di laringopiocele interno che ha determinato un’ostruzione pressoché totale delle vie aeree in una paziente in stato settico, tanto da rendere necessaria una tracheotomia d’urgenza. La tomografia computerizzata ha evidenziato una massa cistica ipodensa di 29 millimetri di diametro, estesa dalla corda vocale vera fino al livello dell’epiglottide. Il laringopiocele rappresenta un’emergenza nel campo dell’otorinolaringoiatria e dovrebbe essere incluso nella diagnosi differenziale di ostruzione acuta delle vie respiratorie, soprattutto quando sono presenti disfonia, stridore e iperpiressia. È necessaria pertanto un’attenta valutazione clinica, che non può prescindere dall’esecuzione di una tomografia computerizzata, essenziale per la definizione della natura e della sede della lesione. Il trattamento raccomandato per il laringopiocele è l’immediato drenaggio per via endoscopica, seguito da asportazione chirurgica per una risoluzione definitiva della patologia. PAROLE CHIAVE: Laringocele • Laringopiocele • Ostruzione delle vie aeree Acta Otorhinolaryngol Ital 2012;32:58-62