musica, maestro! - Passaggi Festival

MUSICA, MAESTRO!
Philippe Daverio
MUSICA
15,2 x 22,7 cm
216 pp.
Cartonato
E 19,90
ISBN 978889181313-8
Philippe Daverio è nato nel
1949 a Mulhouse, in Alsazia,
e vive a Milano. È stato
professore ordinario alla Facoltà
di Architettura dell’Università
di Palermo e autore e conduttore
in tv di Passepartout. È direttore
della rivista “Art e Dossier”
e dal 2014 direttore artistico
del Museo del Duomo di Milano.
Per Rizzoli ha pubblicato
numerosi bestseller fra cui la
trilogia Il Museo immaginato
(2011), Il secolo lungo della
modernità (2012), Il secolo
spezzato delle avanguardie
(2014) e inoltre nel 2015 Il gioco
della pittura e La buona strada.
USCITA IN LIBRERIA
APRILE 2017
“La verità è che la vera
musica non è mai difficile.”
Abile divulgatore d’arte, Daverio si rivela con questo libro altrettanto esperto di musica, e capace di appassionare il pubblico attraverso un’esposizione vivace e sorprendente.
CLAUDE DEBUSSY
Gli strumenti, la bacchetta, le voci, la sonata-concerto, la casa dell’opera, il contrappunto e l’armonia, le forme della musica: alcune delle
nozioni fondamentali di una “grammatica” alla portata di tutti ma spesso poco esplorata.
Partendo dalla suggestione di comporre un “libretto per la musica”,
che da sempre ha avuto l’italiano come lingua universale, Daverio
espone secondo il suo stile i concetti fondamentali con un linguaggio e
dei riferimenti colti ma anche popolari, arricchendolo con collegamenti storici, antropologici e artistici.
Un viaggio appassionante che ci guida nella comprensione dell’arte dei
suoni, così come i lettori hanno imparato a guardare e capire l’arte, e
con ampi riferimenti alla storia e alla pittura, da Longhi a Ingres, da
Kandinskij a Klee.
Il libro è stato realizzato con la supervisione del fratello di Daverio
musicista e violoncellista di fama internazionale.
NELLO SCAFFALE CON
L’autore promuoverà il libro
con originali presentazioni-concerto
La buona strada
978881708739-1
Rizzoli 2016
E 11,50
50.000 COPIE VENDUTE
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“Noi italiani abbiamo dimenticato
che la musica non è solo
intrattenimento, ma è una necessità
dello spirito. Questo è grave
perché significa spezzare delle
radici importanti della nostra storia.”
RICCARDO MUTI
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