Storia e Filosofia triennio - Benedetto da Norcia Liceo Classico e

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Storia e Filosofia triennio - Benedetto da Norcia Liceo Classico e
Liceo classico e delle Scienze Umane “Benedetto
da Norcia”
Anno scolastico 2016/2017.
Verbale della riunione di dipartimento di Storia e Filosofia del 13 settembre 2016
Il giorno 13 settembre 2016, dalle ore 14,30 alle 16,00 nell’aula 6 della sede centrale
del Liceo, si sono riuniti gli insegnanti di Storia e Filosofia: proff.ri Andrea Agnesi, Renato
Caputo, Maria Pia Colorito, Antonio Madaffari, Enrico Polselli, Antonello Serra, Francesco
Sirleto, per discutere e deliberare sul seguente Ordine del Giorno:
1. Individuazione del Coordinatore;
2. Programmazione disciplinare: modifiche e aggiornamenti;
3. Griglie di valutazione disciplinari: modifiche e aggiornamenti;
4. Proposte di progetti di Dipartimento 2016/2017;
5. Proposte per il Piano di formazione;
6. Proposte per aggiornamento PTOF.
Presiede il prof. Enrico Polselli, verbalizza il prof. Francesco Sirleto.
Per quanto attiene al 1° punto all’O.d.G., i colleghi presenti, all’unanimità, indicano,
come Coordinatore di Dipartimento, il prof. Enrico Polselli.
Si passa poi a discutere il 2° punto all’O.d.G.:
Programmazione disciplinare anno scolastico 2016/17
I docenti − come ormai prassi da svariati anni − tenuto conto della normativa vigente
(Legge 425/97; art. 4 DPR 323/98, Legge 1/2007, O.M. 26/2007 art 15 comma 1; DPR
89/2010 con i suoi allegativi relativi alle Indicazioni Nazionali e, infine, la recente L. n.
107/2015, in particolare comma 1 per quanto concerne le finalità generali, e comma 7 lettera
d relativamente agli “obiettivi formativi primari”), concordano che con l’insegnamento delle
due discipline, ferma restando la specificità delle due materie, non si persegue
l’apprendimento delle sole conoscenze generali e specifiche ma anche il potenziamento delle
competenze, modellate dai e sui contenuti disciplinari. Pertanto il lavoro didattico sarà
condotto, per ambedue le materie, con lo scopo di creare una rete di conoscenze e sviluppare
capacità e competenze utili per i collegamenti con le altre discipline del curricolo nello spirito
della pluri-disciplinarietà perseguita dall’Esame di Stato.
Tenuto conto anche di quanto fu elaborato nella riunione del 13/12/2007 per la
“Definizione delle competenze minime, in ottemperanza al DM 80/07 e all’OM 92/07” e del
“Decreto sul nuovo obbligo 22/08/2007 allegato tecnico”, intendiamo per competenza
l’insieme di abilità/capacità nel padroneggiare, nell'utilizzare e nel trasferire le conoscenze
(che rimangono una base imprescindibile della competenza) in contesti disciplinari e/o
pluridisciplinari, in modo responsabile ed autonomo (DM Fioroni del 22/08/2007). Le
competenze si configurano anche come strutture mentali, mutuate da discipline e/o da
esperienze, utilizzabili nelle più diverse situazioni. Di conseguenza si ripropongono i seguenti
obiettivi:
Obiettivi didattici di Storia & Filosofia
Conoscenza (art 1 comma 3 del DPR n° 323 del 23/07/98)
● del linguaggio disciplinare: acquisizione (per la classe prima) consolidamento e
approfondimento (classi seconda e terza)
● dei fatti storici di lunga, media e breve durata
●
di alcune correnti filosofiche e autori
Capacità di (art 1 comma 3 del DPR n° 323 del 23/07/98)
● analisi:
➢ dei legami geostorici e geopolitici tra gli eventi e gli Stati
➢ dei modelli filosofici
➢ delle funzioni svolte dalla filosofia (con riferimento ai contenuti trattati)
● sintesi:
➢ rielaborazione personale delle "ragioni" dei vari autori e/o correnti filosofiche o
storiografiche in funzione delle problematiche considerate
➢ costruzione di un quadro cronologico di riferimento che garantisca l’esposizione
del fatto storico con l’individuazione dei nessi causali tra gli eventi storici di lunga,
media, breve durata
➢ integrazione dei contenuti delle altre discipline, con particolare riguardo per quelle
affini, in un contesto storico e/o filosofico
● valutazione:
➢ riconoscimento del carattere condizionato e parziale dei giudizi storiografici per la
ricostruzione storica
Competenza (in quanto possesso di abilità e conoscenze art 1 comma 3 del DPR n° 323 del
23/07/98)
● saper esporre con rigore logico, organicità e precisione concettuale
● saper scomporre un testo individuando tesi centrali e presupposti
● saper riassumere le tesi fondamentali
● saper confrontare e contestualizzare differenti risposte ad uno stesso problema
● saper storicizzare: collocare fatti e fenomeni culturali e politici nel tempo e nello
spazio; ricercare cause e conseguenze di fatti e fenomeni; riconoscere nella cultura del
presente i segni della cultura del passato;
● saper modellizzare: utilizzare modelli per la comprensione e strutturazione di
fenomeni, temi e problemi complessi; costruire reti di concetti; riconoscere i rapporti
logici che connettono in rete i concetti storici e filosofici; riconoscere modelli e trasferirli
da un ambito ad un altro.
Programmi minimi comuni di Storia e Filosofia per i due Licei.
La Storia - che si configura come uno strumento di analisi delle dinamiche politiche,
sociali, religiose culturali, di genere per la formazione di una coscienza critica e di
conoscenza dei percorsi lungo i quali si è articolata l’evoluzione delle società europee ed
extraeuropee - avrà come assi di riferimento: la politica, l’economia, la società e le ideologie.
Nel rispetto delle Indicazioni nazionali nel secondo biennio (terzo e quarto anno)
saranno trattati i seguenti argomenti: dalla rinascita dell’XI secolo agli assetti europei di fine
XVII secolo e dal 1700 all’età dell’Imperialismo. Quinto anno: il Novecento con richiami
agli ultimi due decenni dell’Ottocento.
Contestualmente all’insegnamento storico si tratteranno argomenti di pertinenza della
Educazione Civica quali, per esempio, i modelli costituzionali delle rivoluzioni dei secoli
XVIII, XIX e XX, con particolare riferimento al processo fondativo e ai contenuti della
Costituzione della Repubblica Italiana; l’organizzazione comunale; partiti politici,
democrazia; dittatura; totalitarismo; eccetera.
La Filosofia sarà presentata come un continuo dialogare e riconsiderare i punti fermi
raggiunti nelle sue tradizionali partizioni (metafisica, etica, gnoseologia, ecc.) da parte di
autori tra loro contemporanei o successivi. Ci si atterrà alle linee del programma ministeriale
al quale verranno apportate tutte le modifiche che, a seguito delle programmazioni dei
Consigli di classe, si riterranno opportune all’interno delle aree appresso indicate.
Secondo le Indicazioni nazionali nel secondo biennio (terzo e quarto anno) gli
argomenti da trattare sono i seguenti: dal mito al pensiero filosofico; naturalismo e
pluralismo; problemi divenire/essere; sofistica e socratismo; i sistemi: platonismo e
aristotelismo; filosofie dell’ellenismo e tardo antico; filosofia cristiana: Agostino, Tommaso.
Rinascimento e riscoperta dei classici; rivoluzione scientifica; razionalismo; meccanicismo;
empirismo; filosofia politica e illuminismo; criticismo; romanticismo e idealismo. Quinto
anno: critica dell’idealismo hegeliano; positivismo e i suoi critici; autori e problematiche
significative del Novecento da scegliere (quattro, in funzione sia della diversa tipologia dei
due Licei che del taglio culturale scelto dal singolo docente) entro la rosa delle indicazioni
ministeriali. Considerata la non completa identità dei programmi di filosofia nei due licei
(classico e delle scienze umane) e tenuto conto che le ore di insegnamento di storia, nel liceo
delle scienze umane, sono due (una in meno che nel liceo classico), i docenti del liceo delle
scienze umane adatteranno contenuti e obiettivi minimi delle due materie alle diverse
esigenze e possibilità. Si rimanda pertanto alle programmazioni dei singoli consigli di classe.
Relativamente all’insegnamento della Filosofia, nel corso della riunione è emersa
l’esigenza di riprendere i fondamenti del pensiero hegeliano all’inizio del quinto anno perché
quanto spiegato lo scorso anno nelle seconde liceali non si è radicato. Pertanto alcuni docenti
ritengono opportuno riprendere in esame alcune tematiche relative alla transizione dal
kantismo all’hegelismo, soffermandosi in particolare sui concetti chiave della filosofia
hegeliana.
I saperi minimi ruotano intorno al concetto di nucleo fondante. Con esso si fa
riferimento alle conoscenze essenziali, senza le quali l’intelaiatura della disciplina viene
meno, ma anche ai nessi, alle relazioni e agli snodi di funzionamento delle discipline, cioè i
cardini di esse: concetti chiave e metodi di funzionamento.
Obiettivi formativi: l’attenzione si incentra sul valore formativo delle discipline cioè
sulla loro organizzazione e interrelazione, nonché sulle modalità di trasmissione delle
conoscenze, di controllo e di valutazione dei processi e dei risultati.
Dopo aver esaurito il secondo punto all’Ordine del Giorno, i docenti riuniti passano a
discutere sul 3° punto:
Griglie di valutazione disciplinare: modifiche ed aggiornamenti
I presenti concordano sui i seguenti criteri per la valutazione, considerati gli articoli 1, 4
e 5 della Legge 10/12/1997 n° 425 e il DL 226/2005, (vedi anche gli obiettivi didattici, su
elencati)
● conoscenza (intesa come capacità di ricordare o riconoscere
un contenuto in forma praticamente identica a quella nella
quale esso è stato presentato originariamente: fatti, termini,
convenzioni, concetti, regole, generalizzazioni, procedimenti),
● comprensione (intesa come capacità di trasporre il contenuto
presentato da una forma simbolica in un’altra: schemi, mappe
concettuali; ovvero la capacità di spiegare e riassumere un
contenuto presentato)
● esposizione (uso competente della lingua)
● orientamento; approfondimento e rielaborazione autonomi
(capacità di argomentare, di fare collegamenti, di saper
contestualizzare in modo pertinente le conoscenze di altri
ambiti disciplinari)
Per il conseguimento della sufficienza (6-7) si ritiene che sia essenziale constatare la
presenza dei primi due obiettivi; se invece risulteranno soddisfatti tre o più obiettivi la prova
potrà essere considerata buona, ottima o eccellente (8-10).
● nullo (voto 2) nel caso di totale rifiuto del colloquio o per assenza totale di
risposta in elaborato scritto.
● assolutamente insufficiente (voto 3) nel caso di assenza di risposte
significative con notevoli e continui suggerimenti cioè totale assenza di
orientamento negli argomenti trattati e totale assenza di analisi dei
contenuti.
● gravemente insufficiente (voto 4) nel caso di comprensione superficiale e
molto lacunosa con molti errori; continui suggerimenti cioè orientamento
vago negli argomenti trattati e analisi dei contenuti lacunosa.
● insufficiente (voto 5) nel caso di una comprensione superficiale con lacune
ed errori; orientamento disorganico e superficiale negli argomenti trattati e
analisi dei contenuti elementare.
I docenti presenti ritengono, all’unanimità, che siano sufficienti almeno due verifiche per
periodo. Esse, in conseguenza delle disposizioni della Legge 10/12/1997 n° 425, recepite
nella Legge 11/01/2007 n°1, possono prevedere sia i colloqui che le tipologie di verifica
previste per la terza prova. Spetterà ai docenti la scelta, vedi l’articolo 21 comma 9 della
Legge 59/97.
La valutazione degli apprendimenti degli alunni che hanno diritto ad un Piano Didattico
Personalizzato (P. D. P.) sarà incentrata sui contenuti minimi previsti dalle Indicazioni
Nazionali.
Esaurito l’argomento si passa ad esaminare il 4° punto all’O. d. G.:
Proposte di progetti di Dipartimento
Saranno approfondite, sulla base di appositi e specifici progetti, per l’elaborazione dei quali
saranno coinvolti colleghi neo-immessi in ruolo e a disposizione della scuola nel corrente
anno scolastico, in possesso di particolari competenze, tematiche di carattere economico,
giuridico, scientifico-epistemologico, estetico. Tali progetti troveranno attuazione anche
attraverso l’utilizzo di una appropriata didattica modulare.
Successivamente si passa ad esaminare il 5° punto all’O. d. G.:
Proposte per il Piano di formazione
Ciascun docente, Sulla base delle Indicazioni nazionali, nonché delle proprie esigenze
didattiche e delle proprie attitudini, individuerà e proporrà un percorso di formazione,
debitamente documentato, che potrà riguardare tanto l’aggiornamento disciplinare, quanto
l’acquisizione e/o l’estensione di competenze metodologiche, con particolare riferimento
all’impiego nella didattica di nuove tecnologie informatiche (esempio: corsi finalizzati al
conseguimento dell’ECDL, oppure relativi alla didattica CLIL e all’uso ottimale della LIM).
In relazione al 6° punto all’O.d.G.:
Proposte per aggiornamento del PTOF
I docenti presenti concordano nel ritenere che quanto sopra esposto, con particolare
riferimento al punto 4 e al punto 5, costituisca una proposta complessiva ed organica di
aggiornamento del PTOF.
Infine, preso atto della necessità di individuare il nome di un tutor per il collega Antonello
Serra, impegnato nell’anno di formazione, i docenti presenti, all’unanimità, indicano il prof.
Francesco Sirleto. Alle ore 16,00, non avendo altro da discutere, la seduta è tolta.
Letto, approvato e sottoscritto
Il Presidente
Enrico Polselli
Letto, confermato e sottoscritto.
Roma, 13 settembre 2016
Il segretario verbalizzante
Francesco Sirleto