vd. scheda - SAN CAMILLO DE LELLIS Di Bucchianico

Transcript

vd. scheda - SAN CAMILLO DE LELLIS Di Bucchianico
CATANI-CHITI GIUSEPPE
Nacque a Prato nel 1866. Studiò all'Accademia di Siena, discepolo di Alessandro Franchi e di Luigi Mussini. Trattò esclusivamente l'arte sacra. Nel 1898
partecipò al Concorso Nazionale di Torino per una SACRA FAMIGLIA, e venne
classificato primo e premiato con medaglia d'oro. Il medesimo dipinto esposto
alla Mostra Mariana ordinata a San Giovanni in Laterano nel 1904 ebbe un'altra
medaglia d'oro. Produsse moltissimo per chiese italiane e straniere. Nella Chiesa
del Sacro Cuore in Lungotevere Prati a Roma, sono sue opere eseguite per incarico di Benedetto XV" 1.
Altre notizie biografiche le riportiamo "in calce", perché l'Autore merita essere conosciuto più ampiamente. Così anche vi proponiamo la visione del "Sacro
Cuore di Gesù e le Anime del Purgatorio", e la deliziosa Tavola de "La strage degli Innocenti", ambedue per gentile concessione e sensibilità dei proprietari di
"Collezione Privata".
La produzione della splendida Pala d'Altare della "Sacra Famiglia" venne originata dall'Ostensione della Sacra Sindone del 1898, come leggiamo nel sito web
dedicato si tenne "dal 25 maggio al 2 giugno 1898, quando Secondo Pia ha fotografato il Lenzuolo mettendo in luce, attraverso l'immagine del negativo fotografico, particolari del Telo sindonico mai percepiti prima di allora. L'ostensione
alla fine del XIX secolo venne indetta in concomitanza con una grande esposizione di Arte sacra e per celebrare una serie di ricorrenze cadute nello stesso
anno tra cui il quarto centenario della costruzione del Duomo di Torino, il terzo
anniversario della fondazione della Confraternita del Santo Sudario e il 50° anniversario dello Statuto Albertino."
Dalla rivista "Arte Sacra" del 1898, Edita da "Roux Frassati & C. in Torino",
riportiamo questo passo interessante dell'articolo a firma di G. B. Ghirardi che
ci informa su «Come nacque l'Esposizione d'Arte Sacra - Alla conversazione
di due amici , nell'autunno del 1895, si svolgeva il disegno di una Esposizione d'Arte Sacra, a lieta commemorazione di alcuni centenari del Piemonte
cristiano. Monsignor Riccardi , l'uomo delle opere generose e geniali, ne accoglieva la proposta e, facendola sua, vi dava la più autorevole cooperazione.
Mentre si andava tracciando il programma dell'Esposizione di Arte Sacra, per
altra iniziativa s'annunciò il proposito di commemorare il cinquantenario dello
Statuto con una Esposizione Generale Italiana. I promotori della Mostra religiosa, per non intralciare il successo di questa proposta, attesero, e solamente
quando la videro assicurata, annunziarono i loro intendimenti e incominciarono
i propri lavori : era nel febbraio del 1896.
Sorte con ispeciali caratteri, le due Esposizioni mantennero sempre cordiali relazioni, serbando tuttavia la propria autonomia di concetti, di ordinamento e di finanza. L'Esposizione d'Arte Sacra, delle Missioni Cattoliche e
delle Opere di carità cristiana, nel concetto di chi da anni la vagheggiava, mi-
ra ad affermare gli splendori del genio cristiano, che si trasforma e rinnova, ma
non isterilisce mai, perche, ispirato dalla Religione Cattolica, passa sui secoli e
sui popoli, immortale. L'anima degli italiani è essenzialmente religiosa ed artistica, e questa triplice Mostra tende a dimostrarlo. Un popolo ch'ebbe il primato nelle arti cristiane, se anche attraversa un periodo di fiacchezza morale
o di apparente decadenza artistica, non vien meno alla sua missione, e l'Italia
risplenderà di nuovissima gloria quando l'arte sua avrà ritrovato le vie dell'Eterna Bellezza.
A questo contribuirà l'Esposizione d'Arte Sacra col rinvigorire le convinzioni di fede religiosa e l'amore di patria, luci inestinguibili nella coscienza
umana.»
Un giornale di Siena di quegli anni scriveva: «L'arte senese a Torino - Come
i nostri lettori avranno appreso dai giornali, il premio di L. 10,000 destinato dal
Papa al miglior dipinto che rappresentasse la Sacra Famiglia, non è stato assegnato a nessuno dei molteplici lavori presentati a quel concorso, perché la maggioranza dei membri componenti la commissione giudicante non ravvisò, o non
credette ravvisare, in nessuno quell'insieme di meriti eminenti che sembrò doversi esigere, dall'importanza del concorso di Sua Santità.»
La Mostra attirò molti Artisti, e nel commento della stampa del tempo leggiamo che si scrissero: "Al concorso di L. 10.000 del Santo Padre per quanto riguarda la SACRA FAMIGLIA oltre 100 artisti italiani. Scaduti i termini del concorso solamente 46 si presentarono. La giuria ridusse la sua attenzione su 14
principali tele, e giudicò "nessuna congiungere l'eccellenza del sentimento alla
perfezione della forma", e propose speciali distinzioni ai signori Catani Giuseppe
(medaglia . d'oro), Erulo Eroli, Innocenti Camillo, e classificò in ordine di merito i lavori dei signori: Szoldatics, Margotti, Martinetti, Ferraguti-Visconti, Alberto e Fabio Maffi, Bersani, Tonimasi, Ronchi, Loverini, Ponziano, Morgari
Luigi, Prati Eugenio."2
La Icona della "Sacra Famiglia" del Catani venne ancora una volta accolta in
una "Mostra d'Arte Sacra" nel 1904 quando si celebrò in Roma, presso il Palazzo
Laterano, il "Congresso Mariano Mondiale" per i 50 Anni della definizione
dogmatica dell'Immacolato Concepimento di Maria, voluto da Papa Leone XIII,
che formò una "Commissione di Cardinali" e chiamando a Segretario generale il
Superiore Generale dei "Servi di Maria", P. Pellegrino M. Stagni. L'Esposizione
Mariana inaugurata il 27 novembre 1904 con una solennissima cerimonia, si
concluse con analoga solenne cerimonia il 18 giugno 1905, dopo circa sette mesi,
con discorsi e premiazioni, ebbe un successo che andò oltre le aspettative della
Commissione.
Le Opere principali furono più di mille, distribuite in 18 sale del primo piano
del Palazzo Lateranense, tra i premiati con "Diploma e medaglia d'oro" la
"Sacra Famiglia" del Catani, che nella presentazione della "Sala M", dove fu
esposta la sua opera, venne scritto: «Spiccano in questa sala tre grandiosi dipinti della Sacra Famiglia tra i più notati nel concorso per una Sacra Famiglia in-
detto nel 1898 a Torino. Il primo di E. Soldatics, la S. Famiglia al lavoro; l'altro
"Ecce Agnus Dei" di Erulo Eruli, una visione simbolica della capanna di Betlem;
terzo, il più grandioso, un trittico, che occupa tutta una parete, di G. Catani Chiti, Maria Mater admirabilis (d'un delizioso trecento ammodernato), S. Giuseppe
Vir iustus, e Gesù subditus illis che recasi in collo un rustico gioco simbolico.
Nel piede del trittico il dragone spiritus rebellionis, vinto dal Redentore, che
ligauit eum et misit eum in abyssum, et clausit et signavit super illum.
Tutti tre sono opere bellissime di pennello, che tengono in attenzione il riguardante...»3
Ecco altri profili del Catani rintracciati Online, che meritano essere presi in
considerazione:
1. - CATANI CHITI GIUSEPPE, Prato (Firenze) 1866 - Firenze 1945. Allievo di
A. Franchi e di G. Marinelli all’istituto d'Arte di Siena, nel 1885 vinse il concorso
triennale con I funerali di Santo Stefano. Si dedicò alla pittura di soggetto devozionale secondo stilemi neogotici, spesso risaltata dai fondi oro. Nel 1896 eseguì
il trittico con l'Immacolata e Santi per il Battistero di Siena e nel 1898 vinse il
concorso nazionale di Torino con una Sacra Famiglia (premiata a Roma nel
1904). Collaborò con i suoi maestri nella decorazione di edifici di culto (cappella
del Seminario al Chiappeto a San Martino d'Albaro, Genova, 1901-1904). Trasferitosi a Firenze, l'artista intensificò la produzione di dipinti in stile e con
l’aiuto dei nove figli condusse un atelier attivo sia nel restauro sia nell'esecuzione di interventi decorativi. La sua abilità nel dipingere alla maniera dei primitivi
fece sì che talvolta i suoi quadri fossero ac-quistati per autentici come nel caso
dell’Annunciazione (Kansas City, Nelson Gallery), già attribuita al Pesellino.
2. - CATANI CHITI GIUSEPPE (1866-1945) - Prato,2 agosto 1866+Firenze,25
febbraio 1945.Pittore. Ha lavorato molto specialmente per l’estero,e sempre di
ordinazione.Gli commisero opere il Principe Liutpoldo Hohenzollern, gli inglesi
Stratmore e dall’India, dal Messico ecc. In Italia sono sue opere a Firenze,Siena,Prato,in Liguria, nelle Marche e a Roma anche per richiesta di Benedetto XV. Si è dedicato pure alla scultura, alle vetrate alla miniatura, nella quale
è eccellentissimo. Partecipò due volte ad esposizioni nel 1898 e nel 1904 con la
sacra Famiglia, nella quale volle esprimere e additare con l’arte sua il bisogno
supremo di quella disciplina. Il quadro trovò allora duri contrasti, ma fu in entrambe le esposizioni premiato con medaglia d’oro. I suoi nove figli seguono
l’arte sua, cominciando dal maggiore, Alessandro, che ha lavorato pur lui in
proprio quanto vecchio pittore. Questa famiglia di artisti disimpegna altresì restauri importanti di opere antiche. [Fonti:Angiolo Badiani.Archivio Storico Pratese. L’arte pratese
del settecento e dell’ottocento.Anno XIII fasc. III.IV (1935)PP.117-118]
****************************
Il Bozzetto per la Pala d'Altare per la "Chiesa del Sacro Cuore di Gesù del Suffragio in Prati", Roma
La Tavola de "La strage degli Innocenti"
1
Comanducci A.M., Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e incisori italiani...,
vol. II, 1970, p. 126
2
L'Italia reale - Corriere Nazionale, lunedì-martedì 14-15 novembre 1898.]
3
Atti del Congresso Mariano Mondiale - tenuto in Roma l'anno 1904, (a cura di
S.E.Mons. Giacomo M. Radini Tedeschi-P. Pellegrino Maria Stagni, osm), Tipogr. Artigianelli S. Giuseppe, Roma 1905, p. 570