Fungemia da Saccharomyces cerevisiae con polmonite a
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Fungemia da Saccharomyces cerevisiae con polmonite a
Le Infezioni in Medicina, n. 4, 227-229, 2008 Casi clinici Case reports Fungemia da Saccharomyces cerevisiae con polmonite a focolai multipli in paziente con cirrosi epatica alcool correlata Saccharomyces cerevisiae fungaemia associated to multiple foci pneumonia in a patient affected by alcohol-related hepatic cirrhosis Arturo Montineri1, Carmelo Iacobello1, Licia Larocca1, Rosario La Rosa1, Luciano Nigro2, Filippo Fatuzzo1 1 Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive, Azienda Ospedaliera Universitaria “Vittorio Emanuele-Ferrarotto-Santo Bambino”, Catania, Italy; 2 Ambulatorio di Parassitologia, Dipartimento di Medicina Interna e Medicina Specialistica, Università di Catania, Italy ■ INTRODUZIONE senza di versamento ascitico. Gli esami di laboratorio mostravano: leucocitosi con modesta linfomonocitosi (globuli bianchi 10.000/mmc; neutrofili 68.1%; linfociti 20.9%; monociti 9.6%); incremento della latticodeidrogenasemia (554 U/L); modica insufficienza renale (urea 91 mg/dl; creatininemia 1.9 mg/dl); ipoalbuminemia (2.1 g/dl); iperbilirubinemia (3.2 g/dl). L’emogasanalisi mostrava un quadro di insufficienza respiratoria con acidosi metabolica severa (PO2 77.2 mmHg; SO2% 97.5; PCO2 31.6 mmHg; HCO3- 11,3 mmol/l; BEecf 13,5 mmol/l). La radiografia del torace evidenziava addensamenti plurimi a carattere confluente in campo medio basale bilaterale con presenza di versamento pleurico consensuale. La radiografia dell’addome mostrava la presenza di livelli idroaerei. Dopo aver eseguito gli esami microbiologici su sangue e aspirato endotracheale e dopo aver applicato catetere venoso centrale (CVC) e catetere vescicale, al paziente veniva iniziata terapia con levofloxacina, meropenem e amoxacillina/clavulanato. In settima giornata il paziente presentava miglioramento degli scambi respiratori e del quadro metabolico, ripresa della diuresi e regolarizzazione dell’alvo, riduzione della leucocitosi e miglioramento del quadro radiologico. In decima giornata, data la persistenza della febbricola, venivano eseguiti nuovi esami microbiologici su aspirato endotracheale e su sangue. Due giorni dopo il paziente presentava improvviso peggioramento delle condizioni generali con alterazione del sensorio, polipnea, sta- S accharomyces cerevisiae è un micete utilizzato a scopo industriale per la fermentazione di vino e birra, e a scopo farmaceutico per la correzione del dismicrobismo intestinale. Considerato di scarsa patogenicità, il S. cerevisiae è stato tuttavia segnalato in rari casi di sepsi in soggetti immunodepressi e ad alto rischio di infezioni opportunistiche, quali pazienti con sindrome da immunodeficienza acquisita, pazienti ricoverati in reparti di terapia intensiva e pazienti sottoposti a terapie immunosoppressive. Nei casi segnalati in letteratura, la terapia con farmaci probiotici è considerata come principale fattore di rischio [1, 3]. In questo articolo presentiamo il caso clinico di una sepsi da S. cerevisiae complicata da polmonite a focolai multipli e pleurite consensuale in un soggetto alcolista con cirrosi epatica. ■ CASO CLINICO Soggetto maschio di 54 anni, ricoverato presso un reparto di Medicina d’Urgenza per febbre, dispnea, disidratazione, oligoanuria, ed ileo paralitico. Il paziente, etilista cronico affetto da cirrosi epatica complicata da ipertensione portale, neuropatia alcolica agli arti inferiori con impotenza funzionale, era allettato da una settimana per ipotonia e ipostenia agli arti inferiori. L’esame obiettivo evidenziava coma di I-II grado e pre- 227 2008 riportati casi di sepsi in soggetti immunocompromessi e casi di diarrea in immunocompetenti [1-4]. Le patologie da S. cerevisiae sono di solito associate all’uso di prodotti per la correzione del dismicrobismo intestinale, tanto da farle ritenere una possibile complicanza correlata [14]. Studi clinici hanno dimostrato una maggiore suscettibilità alle infezioni sistemiche nel paziente cirrotico. Diversi meccanismi patogenetici concorrono a questa maggiore suscettibilità: 1) la traslocazione batterica favorita dall’ipertensione portale, con il passaggio di batteri enterici ai linfonodi mesenterici e quindi al circolo ematico; 2) la maggiore suscettibilità alle infezioni nei casi di cirrosi correlate a uso di alcool; 3) l’immunocompromissione da ridotta percentuale dei linfociti T CD4+ [5, 6]. Il caso da noi descritto, per quanto a noi noto, è uno dei rari casi di patologia da S. cerevisiae non associata all’utilizzo di tali terapie. In questo paziente l’etilismo, l’ipomotilità intestinale con alterazione della mucosa enterica e l’immunodepressione associata alla cirrosi epatica hanno favorito la traslocazione di microrganismi enterici in circolo, con conseguente batteriemia e fungemia; inoltre, la successiva localizzazione del S. cerevisiae sul CVC ha determinato un focolaio sepsigeno responsabile delle localizzazioni polmonari. Analogamente ai ceppi di Candida spp, il S. cerevisiae è in grado di produrre un biofilm protettivo capace di ridurre l’efficacia di alcuni antifungini [7, 8]. Recentemente altri studi hanno dimostrato una attività anti-biofilm da parte di L-AMB e di due echinocandine (caspofungina e micafungina) [9, 10]. Quanto detto spiegherebbe la scarsa efficacia dei cicli terapeutici con fluconazolo e voriconazolo e la buona risposta ad L-AMB. Nel caso da noi descritto, la ritardata sostituzione del CVC, la cui coltura ha mostrato crescita del S. cerevisiae, non ha compromesso l’efficacia della terapia. Studi clinici condotti su pazienti affetti da sepsi da candida hanno dimostrato che la sopravivenza non è correlata alla rimozione precoce del CVC ma piuttosto alla gravità della malattia e alle condizioni cliniche del paziente [11,12]. Il caso da noi descritto suggerisce che nei pazienti a rischio o immunocompromessi con esami colturali negativi e con mancata risposta alla terapia antibiotica empirica il S. cerevisae dovrebbe essere preso in considerazione come possibile agente etiologico. Tabella 1 - Antimicogramma. Microrganismo: S. cerevisiae Amfotericina B 0,06 S Fluconazolo 0,25 S Itraconazolo 2,00 S Chetoconazolo 0,06 S 5-fluorocitosina 0,03 S Voriconazolo 0,03 S S: sensibile to febbrile settico, contrazione della diuresi e ipotensione arteriosa. Una nuova radiografia del torace evidenziava ricomparsa di addensamenti polmonari diffusi di aspetto cotonoso. Il paziente veniva trasferito presso l’U.O. di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Vittorio Emanuele-Ferrarotto-S. Bambino”. La terapia praticata veniva potenziata con fluconazolo con scarso beneficio per il paziente. Le colture eseguite su sangue e aspirato endotracheale risultavano positive per S. cerevisiae (i pattern di sensibilità agli antifungini sono riportati in Tabella 1). Considerate le condizioni del paziente e i risultati dell’ antimicogramma, la terapia antimicotica veniva modificata sostituendo il fluconazolo con voriconazolo (6 mg/kg/bid per 24 h, e di seguito 4 mg/kg/bid). Nonostante un rapido miglioramento delle condizioni cliniche generali, dopo cinque giorni di terapia il paziente presentava parziale remissione dei sintomi sistemici e persistenza degli addensamenti polmonari, per cui si decideva di sostituire il voriconazolo con amfotericina B liposomiale (L-AMB) al dosaggio di 5 mg/kg/die. Dopo due giorni il CVC veniva sostituito e inviato per esame colturale. Dopo sette giorni di terapia, il paziente presentava miglioramento delle condizioni generali, scomparsa della febbre e risoluzione degli addensamenti polmonari. Anche l’esame colturale del CVC risultava positivo per S. cerevisiae. Successivamente alla dimissione, il paziente ha effettuato un ciclo terapeutico con itraconazolo (100 mg bid per os) e a tutt’oggi (dodici mesi di follow-up) presenta buone condizioni. ■ DISCUSSIONE Il S. cerevisiae è un comune colonizzatore delle superfici mucose umane. Nonostante le sue deboli capacità patogenetiche, in letteratura sono Key words: Saccharomyces cerevisiae, sepsis, liposomal amphotericin B. 228 2008 RIASSUNTO Il Saccharomyces cerevisiae è considerato un micete di scarsa patogenicità, anche se in letteratura sono stati segnalati casi di sepsi in soggetti immunocompromessi, in particolare pazienti ricoverati in unità di terapia intensiva, affetti da sindrome da immunodeficienza acquisita o sottoposti a terapie immunosoppressive. La sepsi da S. cerevisiae è di solito associata all’uso di lieviti probiotici che vengono considerati come i maggiori fattori di rischio. Presentiamo un caso di sepsi da S. cerevisiae complicata da polmonite a focolai multipli in un paziente affetto da cirrosi alcool correlata e, per quanto a noi noto, non correlata ad uso di lieviti probiotici. In questo paziente l’uso di amfotericina B-liposomiale si è dimostrato efficace nell’ottenere la guarigione clinica. S. cerevisiae dovrebbe essere preso in considerazione in tutti i casi di sepsi ad eziologia sconosciuta in pazienti difficili. SUMMARY Saccharomyces cerevisiae is usually considered nonpathogenic and has rarely been reported as a cause of fungaemia in immunocompromised patients, especially those admitted to an intensive care unit or those affected by acquired immune deficiency syndrome or under immunosuppressive treatment. In all described cases the use of probiotic yeast has been given as the main risk factor. We report a case of S. cerevisiae sepsis complicated by pneumonia in a patient affected by alcohol-related cirrhosis with no evidence of probiotic drug intake. In this case recovery was obtained after a treatment course with liposomal amphotericin B. S. cerevisiae should be taken into consideration when sepsis lacks to isolate any aetiological agent. ■ BIBLIOGRAFIA [7] Marvaso A. Central venous catheter-related infections. Infez. Med. 8, 202-210, 2000. [8] Gales G., Penninchx M., Block J.C., Leroy P. Role of Glutathione metabolism status in the definition of some cellular parameters and oxidative stress tolerance of Saccharomyces cells growing as biofilms. FEMS Yeast Res. 16, 2008, Published Online: DOI: 10.1111/j.1567-1364.2008.00401.x. [9] Kuhn D.M., George T., Chandra J., Mukherjee P.K., Ghannoum M.A. Antifungal Susceptibility of Candida Biofilms: Unique Efficacy of Amphotericin B Lipid Formulations and Echinocandins. Antimicrob. Agents Chemother. 46, 1773-1780, 2002. 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