BELGIO – pesanti sanzioni per riposo in cabina FRANCIA – In arrivo

Transcript

BELGIO – pesanti sanzioni per riposo in cabina FRANCIA – In arrivo
Modena, 24 giugno 2014
Internazionali
BELGIO – pesanti sanzioni per riposo in cabina
Nell'ambito dei provvedimenti contro il dumping sociale nell'autotrasporto, la Gazzetta Ufficiale del
Belgio ha pubblicato il provvedimento che aumenta a 1800 euro la sanzione per gli autisti che
svolgono il riposo settimanale lungo nel camion. Controlli congiunti con gli altri Paesi del Benelux.
La nuova sanzione rientra nell'articolo 2 della legge denominata Arrêté Royal, che contiene anche
altre misure contro il dumping sociale, tra cui l'aumento della sanzione a 1500 euro per i
camion che non hanno a bordo la lettera di vettura (CMR). In entrambi i casi, la multa va pagata
immediatamente, altrimenti la Polizia potrà fermare il veicolo. Il Belgio sta anche aumentando i
controlli su strada dell'autotrasporto, nell'ambito della collaborazione con i Paesi Bassi e il
Lussemburgo. La prima operazione congiunta è avvenuta lo scorso 5 giugno a Wetteren (Belgio),
Mertert (Lussemburgo) e Moerdijk (Paesi Bassi). Oltre a rilevare violazioni alla normativa,
l'operazione serve anche per attingere informazioni sul fenomeno e attuare verifiche omogenee nel
Benelux.
In questa prima operazione, gli ispettori hanno verificato quaranta veicoli pesanti, rilevando
infrazioni su sedici per un totale di 12.240 euro di multe. Inoltre, nove autisti che non hanno potuto
pagare immediatamente le sanzioni non hanno proseguito il viaggio. I controlli si sono focalizzati
sulla sicurezza del carico, sul cronotachigrafo, sui tempi di guida e riposo, sui documenti di
trasporto e sul rispetto del regolamento ADR.
FRANCIA – In arrivo Ecotaxe
Dopo la sospensione e le relazioni parlamentari, il Governo francese presenta la nuova proposta
per l'eurovignetta destinata ai veicoli industriali. Ma raccoglie subito l'opposizione delle
associazioni dell'autotrasporto, mentre i Berretti Rossi bruciano altri portali di Ecomouv. Emergono
in Francia le anticipazioni sulla nuova Ecotaxe, che cambierà nome in "Pedaggio di transito per
veicoli pesanti" e avrà un impatto minore dell'originale (mai applicato). Infatti, il ministero delle
Finanze annuncia di avere preparato il nuovo progetto di legge, che sarà votato dal Parlamento a
luglio, per entrare in vigore il 1° gennaio 2015, dopo una sperimentazione di tre mesi. Secondo
l'anticipazione del ministro delle Finanze francese, la nuova eurovignetta interesserà i veicoli con
massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate, ma sarà applicata su meno strade rispetto
all'originale, ossia quattromila chilometri (contro i precedenti 15mila). La norma escluderebbe dal
pagamento i tragitti regionali, per evitare la dura contestazione degli agricoltori, e comprenderebbe
soprattutto le grandi arterie di comunicazione nord-sud ed est-ovest, ossia quelle percorse anche
da numerosi camion stranieri in transito in Francia. In pratica, la nuova eurovignetta sarà applicata
sulle strade con un traffico superiore a 2500 camion al giorno. Tra le arterie interessate, il Governo
cita la RN4 e la RN10. Viceversa, il progetto di legge esonera dal pagamento i veicoli agricoli e i
camion che operano nella raccolta dei prodotti dei campi. I veicoli pesanti che viaggeranno in
Francia dovranno avere a bordo un localizzatore satellitare che calcolerà i chilometri percorsi
sulle arterie interessate dall'eurovignetta e pagheranno sulla base di tali percorrenze. Si parla di
un'imposizione media di 13 centesimi al chilometro, che potrà variare secondo il tipo di veicolo.
Inoltre, gli autotrasportatori francesi potranno aggiungere il costo dell'eurovignetta alla fattura
emessa ai loro committenti. Ovviamente, l'imposta dovrà essere pagata anche dei vettori stranieri.
L'introito previsto è di 500 milioni di euro l'anno, contro gli 800 del progetto originale. La differenza
potrebbe arrivare da un aumento dei pedaggi autostradali. Le associazioni dell'autotrasporto
hanno già dichiarato la loro opposizione a questo progetto. La FNTR chiarisce di opporsi a
qualsiasi tipo di fiscalità supplementare per le imprese, che ne peggiora la competitività in un
periodo di crisi. L'associazione annuncia una "forte reazione" da parte della categoria. Un
sentimento di rabbia è stato espresso dal segretario generale della Otre, Gilles Mathelié-Guinlet,
secondo cui cambia solo il nome dell'imposta: "La riduzione da 15mila a 4mila chilometri è solo un
maquillage, anche perché sappiamo che nel 2016 si tornerà al chilometraggio originale".
L'associazione propone l'alternativa del "diritto di utilizzo delle infrastrutture", ossia
l'imposizione annuale che gli autotrasportatori già pagano per ogni veicolo pesante (sarebbe il
corrispondente della nostra tassa di possesso). In questo caso, i francesi non pagherebbero nulla
in più rispetto a oggi, mentre i camion stranieri dovrebbero pagare tale diritto sulla base del periodo
trascorso sulle strade francesi. Un sistema che oggi è già applicato in Belgio e in Gran Bretagna.
Non sono soddisfatti neppure i Berretti Rossi, ossia il movimento formato da agricoltori e da
autotrasportatori che ha scatenato la protesta contro l'Ecotaxe, partendo dalla Bretagna e che
ancora nei giorni scorsi ha incendiato un portale di Ecomouv. Essi vogliono la completa gratuità
delle strade bretoni anche per il trasporto sulla lunga distanza, mentre la nuova Legge prevede il
pagamento sull'asse Caen-Rennes-Nantes.