Arredi “made in Calabria” in 25 Paesi del mondo

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Arredi “made in Calabria” in 25 Paesi del mondo
AZIENDE IN VETRINA
Intervista a
Francesco Sirianni, della
Camillo Sirianni s.a.s.
di Soveria Mannelli,
azienda che da oltre
quarant’anni produce
mobili destinati
alle scuole e alle università
Arredi “made in Calabria”
in 25 Paesi del mondo
“Per conquistare i mercati esteri occorre migliorare la qualità delle risorse umane
attraverso l’innalzamento qualitativo della didattica nei nostri Atenei”
F
rancesco Sirianni, la Camillo Sirianni
s.a.s., nata un secolo fa a Soveria
Mannelli, da oltre quarant’anni produce arredi e mobili destinati alle scuole ed alle università di tutto il mondo: come si è sviluppato questo percorso di crescita?
«L’Azienda, fondata il 1909 da mio nonno,
Angelo, e proseguita da mia padre, Camillo,
ha realizzato, fino alla fine degli anni sessanta, infissi esterni ed interni. A causa della crisi
finanziaria di alcune grosse società di costru-
zioni, Camillo decise di riconvertire la produzione nella realizzazione di mobili per le scuole, cogliendo l’opportunità data dal cosiddetto Piano Scuola, varato dal Governo all’interno del più ampio piano di realizzazione delle
opere pubbliche, per la realizzazione di edifici
scolastici. Oggi l’Azienda esporta i propri
prodotti in oltre 25 paesi nel Mondo e rappresenta una delle più importanti realtà produttive del settore, detenendo una quota nel mercato italiano pari a circa 15%».
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Ci può descrivere la strategia di internazionalizzazione della sua impresa?
«È più opportuno parlare di strategie, dividendo il mercato comunitario dal resto del
Mondo. Siamo presenti nei principali paesi
comunitari con agenti che rappresentano
l’Azienda presso i più importanti dealers. Nei
paesi extra-Cee lavoriamo prevalentemente
sui grandi progetti finanziati da Organismi
Internazionali (Banca Mondiale e FMI) per la
scolarizzazione nei Paesi in via di sviluppo e
supportando i general contracts nella partecipazione a tenders internazionali».
Qual è il prossimo obiettivo all’estero?
«Siamo attualmente in fase di analisi del mercato statunitense. Nonostante la ben nota
crisi finanziaria, riteniamo che le politiche sociali dettate dalla nuova presidenza diventeranno nei prossimi anni un volano importante
nell’ammodernamento della scuola. Siamo
già in contatto con alcuni dei più importanti
produttori americani per valutare possibili
partnership».
Quali sono le caratteristiche che un’azienda
deve avere per operare sui mercati esteri?
«La condizione principale, direi indispensabile, è che il prodotto/servizio realizzato sia vendibile nei mercati stranieri. Posto ciò, è opportuno comprendere fino in fondo il mercato in
cui si va ad operare, valutando la necessità di
adeguare i prodotti agli standard in uso nello
stesso mercato. Indispensabile, ritengo, sia un
approccio flessibile alle richieste».
Quali i punti di forza delle aziende calabresi
all’estero? Quali invece i punti deboli?
«I punti di forza dei prodotti realizzati dalle
Aziende calabresi coincidono, di fatto, con i
AZIENDE IN VETRINA
L’AZIENDA
La Camillo Sirianni s.a.s. produce da oltre quarantanni arredi e mobili destinati alle scuole
ed alle università. Nata dalla trasformazione dell’Azienda di famiglia, fondata nel lontano
1909 da Angelo Sirianni (proprio quest’anno si festeggeranno i 100 anni di iscrizione alla
Camera di Commercio), ad opera di Camillo Sirianni, scomparso nel 2007.
L’Azienda, che ha sede nell’area industriale del Comune di Soveria Mannelli, realizza i prodotti in un moderno stabilimento industriale di oltre 7.000 mq. ed ha in corso la realizzazione di un secondo sito, destinato al magazzino dei prodotti finiti ed alla logistica. L’impianto
di produzione è dotato di innovativi impianti a CN, con alcune fasi di processo gestiti da sistemi robotizzati.
Occupa stabilmente 45 unità lavorative dirette ed oltre 20 indirette. Esporta il 50% del proprio fatturato in oltre 30 Paesi nel Mondo. Detiene stabilmente una quota nel mercato italiano di circa il 20%.
Tra le realizzazione di maggiore prestigio vanno ricordate: Università di Marsiglia
(Francia); Università di Groninghen (Paesi Bassi); Università di Perm (Russia); Ministero
dell’Educazione (Cipro); Ministero dell’Educazione (Malta); MUJI Corporation (Giappone);
Ministero dell’Educazione (Repubblica Georgiana); Università di Luanda (Angola);
Università di Congo (Congo); Saudi German Hospital (Arabia Saudita); Emirates School
(UAE).
È fornitore di oltre 50 amministrazioni provinciali italiane e di quasi 500 amministrazioni comunali. Il sistema di qualità aziendale è certificato secondo lo standard UNI EN ISO
9001:2000; il sistema di gestione ambientale secondo lo standard UNI EN ISO
14001:2004; il sistema di responsabilità sociale secondo lo standard SA8000.
punti di forza del made in Italy. Ottima qualità e design apprezzato. I punti di debolezza
sono rappresentati principalmente, per lo
sbocco verso i mercati comunitari, dai costi di
trasporto. Tuttavia godiamo di un indubbio
vantaggio dato dalla presenza del Porto di
Gioia Tauro, il quale permette di ottenere economie soprattutto sui costi di posizionamento dei containers».
Quali sono i mercati esteri nei quali le imprese calabresi, secondo lei, hanno più opportunità? E in quali settori produttivi?
«La Francia e la Germania principalmente. La
prima rappresenta la nazione che più assomiglia all’Italia per costumi e tradizioni. La seconda è il mercato più grande del vecchio continente. Tra i Paesi extra-UE il Medio Oriente
(UAE - Arabia Saudita - Qatar - Kuwait) rappresenta, in questo momento storico, il nuovo
Risorgimento, alla ricerca di eccellenze che il
mercato produttivo mondiale offre».
Cosa può favorire l’internazionalizzazione
delle imprese calabresi?
«La competizione è globale e qualsiasi fattore
può condizionare l’offerta dei prodotti. Tra le
tante azioni importanti da porre in essere, bisogna sottolineare la necessità di migliorare la
qualità delle risorse umane, attraverso politiche tese all’innalzamento del livello qualitativo della didattica nei nostri Atenei. Ma anche
una diminuzione dei costi fiscali può aiutare
a contenere il gap strutturale che le Aziende
calabresi sopportano».
Come giudica l’operato degli enti pubblici
preposti ad affiancare le imprese sui mercati
esteri?
«Negli ultimi anni è certamente cresciuta la
sensibilizzazione sul tema. Ritengo tuttavia
insufficiente, il coinvolgimento delle
Aziende, anche attraverso le organizzazioni di
categoria, nella predisposizione dei programmi per la pianificazione delle azioni di promozione. Ed è indispensabile che gli enti predisposti a queste funzioni si dedichino a conoscere le realtà del territorio che evidenziano
vocazione di internazionalizzazione».
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