Vento largo (67) - zig zag libri cd

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Vento largo (67) - zig zag libri cd
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Vento largo (67)
“Ciascuno scrittore si crea il suo universo. Quando comprate un libro voi comprate
un biglietto per viaggiare nel tempo dello scrittore”. (William Burroughs)
E’ questo il viaggio da compiere, non tanti altri, per cui ecco qualche biglietto di sola andata, con l’aggiunta
di una bella colonna sonora, che aiuta a scoprire gli “universi”. Buon ascolto e buona lettura e segnatevi i
prossimi appuntamenti dello Zig Zag Social Club. Vi aspettiamo!
(libri)
Jérôme Ferrari, Il sermone sulla caduta di Roma, E/O
Le vite di Marcel e suo nipote Matthieu si annodano alle estremità. Il primo ha vissuto l’emigrazione, la
malattia, la guerra ed è tornato a morire in Corsica. Il secondo vede scorrere la sua vita da dietro il bancone
di un bar. Ma niente rimane per sempre perché, come diceva Sant’Agostino alla caduta di Roma “nessuna
cosa dell'uomo è fatta per durare”. Un romanzo bello e amaro.
Dulce Maria Cardoso, Il ritorno, Feltrinelli
Rui ha solo quindici anni quando “un aereo tira una riga dritta in mezzo al cielo. In silenzio. Come un gesso
pigro nella mano invisibile di dio”. E’ l’ultimo volo per il Portogallo prima dell’indipendenza dell’Angola e Il
ritorno in patria svela la complessità di un mondo che si sta ribaltando attraverso lo sguardo di un bambino
che non riesce a capire il suo nuovo status di straniero. Un bellissimo romanzo.
Alice Munro, Danza delle ombre felici, Einaudi
Il premio Nobel (meritatissimo) ha fatto scoprire ai più il talento raffinato e generoso di Alice Munro, una
delle rare scrittrici concentrate su una forma narrativa particolare e impegnativa, quella del racconto. Danza
delle ombre felici è la sua prima raccolta, ripubblicata proprio in occasione del prestigioso riconoscimento, e già
mostra tutte le qualità di una storyteller acuta e profonda.
Alain Claude Sulzer, Il concerto, Sellerio
E’ quel momento magico a cavallo tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno: alla Philharmonie di Berlino è
di scena il concerto di un celebre pianista, Marek Olsberg, sulle partiture di Scarlatti e Barber, Beethoven e
Schumann. All’improvviso succede qualcosa, l’imprevedibile, e i destini del pubblico esplodono in infinite
direzioni che Alain Claude Sulzer delinea con uno straordinario lirismo.
Nahal Tajadod, L'attrice di Teheran, E/O
Due donne iraniane: una giovane e famosa attrice che è nata e cresciuta dopo la rivoluzione del 1979 e una
scrittrice diventata adulta nell’epoca dello Scià. Dal loro confronto, nasce il ritratto di una nazione che ha
vissuto una complessa evoluzione, non priva di drammatiche contraddizioni, che Nahal Tajadod trasmette
con uno stile ricco e affascinante, peraltro già noto attraverso il suo romanzo Passaporto all’iraniana (Einaudi).
(dischi)
Los Lobos, Disconneted In New York City, Proper
Disconneted In New York City riporta un’ora di grandissima musica tra cumbia, corrido e quella particolare
attitudine rock’n’roll che ha portato i Los Lobos a scrivere gioielli come The Neighborhood, Tears Of God, la
geniale Malaque o l’impetuosa Set Me Free (Rosa Lee) che, lanciata come un treno, porta al medley finale di La
Bamba (tutt’altro che ovvia) e Good Lovin’, che facevano sempre anche i Dead nei momenti migliori. Grande
classe e ancora una verve sorprendente, dopo tutti questi anni.
Lou Reed, Rock’n’Roll Animal, BMG
Uno dei musicisti più importanti del ventesimo secolo, il poeta urbano per definizione: se ne è andato
lasciando un vuoto che non sarà difficile riempire perché non è facile leggere le profondità degli esseri umani
e dei luoghi che chiamano città come faceva Lou Reed. Lo ricordiamo con il leggendario Rock’n’Roll Animal,
ma anche con il capolavoro della maturità, l’indimenticabile (e bellissimo) New York.
The Band, Live At The Academy of Music, Universal
Forse il momento più alto raggiunto dalla Band: gli spettacoli da cui si generò lo storico album dal vivo Rock
of Ages, alla fine del 1971 vengono riproposti nella loro completezza in una confezione lussuosa, sì, ma che
rende onore al momento storico di una delle più importanti rock’n’roll band americane che siano mai
esistite. Basterebbe questo e comunque vanno aggiunti l’apparizione di Bob Dylan e gli arrangiamenti dei
fiati di Allen Toussaint. Il meglio.
Tamikrest, Chatma, Glitterhouse
Fino a ieri sulla scia dei Tinariwen, i Tamikrest hanno saputo ben presto distinguersi tra le tante voci del
Mali, frontiera da cui sono arrivate le più belle novità musicali degli ultimi anni. Chatma è un ulteriore passo
nell’evoluzione di un suono e di una visione che ha portato i Tamikrest a districarsi con maggiore
dimestichezza tra le inflessioni occidentali (il produttore è ancora Chris Eckman dei Walkabouts) e le proprie
radici. Notevole.
Stefano Bollani, Hamilton De Hollanda, O que será, ECM
La poliedricità è sempre stata una delle sfumature più importanti della musica di Stefano Bollani, fin dai
tempi dei suoi esordi. Capace di passare dall’intrattenimento televisivo alle esplorazioni letterarie, dai jazzisti
in Danimarca alle cantanti in Italia, Stefano Bollani celebra qui un incontro speciale quello con il mandolino
(a dieci corde) di Hamilton De Hollanda (anche se il suo sogno rimane quello di suonare con Caetano
Veloso).
(promemoria)
Ecco il calendario degli incontri di novembre: sabato 16 Fabio Cerbone ospiterà una retrospettiva dedicata
a Tom Petty e sabato 30 Lorenzo Rota e Gianni Del Savio proporranno un excursus sulla vita e sulla
musica di John Coltrane. Non mancate!
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