Il Sentiero - Diocesi di Lucera Troia

Transcript

Il Sentiero - Diocesi di Lucera Troia
ANNO I
NUMERO 9
LUCERA
NOVEMBRE
2009
Jessica IANNANTUONI
LA CRISI
C’È eSI
VEDE
La voce
del PASTORE
SOGNO
UNA PRIMAVERA
DELLO SPIRITO
+ Domenico CORNACCHIA
L a Chiesa diocesana rifletterà nel
biennio 2009-2011 sul tema Comunione e Ministerialità. Nel dopo-Concilio,
la Comunità ecclesiale è definita “tutta ministeriale”. La terza parte della
mia prima Lettera pastorale sviluppa
questo tema. Punto di partenza è la
comunione con Cristo. Solo la comunione intima e personale col Signore
suscita entusiasmo, disponibilità e corresponsabilità nella Chiesa. Noi siamo
come una tela, formata da tanti fili; se
ne viene a mancare uno, si crea un
buco che nessuno può riempire.
La ministerialità è il volto esteriore della comunione interiore. Questa si
esprime attraverso le membra della
Chiesa che sono: individui, gruppi,
associazioni, aggregazioni laicali.
Nostro intento è metterci in ascolto
delle mozioni dello Spirito e prendere
coscienza che nel cantiere-Chiesa non
ci sono competenze riservate, ma tutti
hanno la medesima importanza.
Diamo un volto credibile alla nostra
Chiesa diocesana, partendo dalla presa di coscienza che tutti hanno bisogno di tutti. Lo scopo sarà raggiunto,
non quando tutto potrà essere previsto, quando l’efficienza prevarrà sull’essenza, ma nel giorno in cui ogni
battezzato potrà interagire non spinto
dal dovere, ma dal dover-essere. Dobbiamo sembrare all’esterno ciò che
siamo dentro!
Non mancherà a nessuno quella passione pastorale che ci farà comprendere dove “spira la fantasia dello Spirito”, come diceva Giovanni Paolo II.
Siamo aperti alle provocazioni dello
Spirito; usciamo dalle sacche della
quiete e della prudenza, che spesso
sono sinonimo di pigrizia e indolenza.
Mettiamoci in ascolto dei “segni dei
tempi”, come diceva Giovanni XXIII,
scendiamo tra la gente, nei luoghi di
incontro, specie dei nostri giovani.
Sogno una vera “primavera dello Spirito”! Il binomio Comunione e Ministerialità sarà il movimento pendolare di
diastole e sistole che ossigena il sangue nelle vene della nostra pastorale.
Cari laici cristiani, non siete solo degli
esecutori di ordini clericali, ma veri
protagonisti. Auguro anche ai cari
sacerdoti di vivere questa “diaconia
della carità”, come diceva Giovanni
Paolo II, verso il Corpo visibile di Cristo che è la Chiesa!
PAG
2
Sposi e non
amanti del creato
MESSA SU RAIUNO
dalla Cattedrale di Troia
DOMENICA 22 NOVEMBRE ORE 11.00
A CONCLUSIONE DELL’ANNO
GIUBILARE DEL CROCIFISSO DI FRASA
Concelebrazione in cattedrale, presieduta da
S.E. il Cardinale Salvatore De Giorgi,
arcivescovo emerito di Palermo.
PAG
3
Rinnovata la curia
e insediato
il Serra club
P recarietà, licenziamenti, aumento della disoccupazione, rincaro dei prezzi: tutte parole ricorrenti nei nostri discorsi quotidiani. La crisi economica che investe tutta l’Europa, opprime le famiglie italiane,
soprattutto quelle del sud, già gravate da
una situazione di disagio. Nonostante le
voci dissenzienti e incoraggianti sull’uscita dell’Italia dalla crisi, essa continua a farsi sentire prepotentemente nei mercati,
nei salari e stipendi, nelle spese familiari e
nella mancanza di lavoro.
Per rimanere solo in Puglia, si registrano
circa 37.000 disoccupati in più rispetto
allo scorso anno e 20.000 imprese fallite.
Scendendo nel nostro piccolo, in Capitanata è aumentato notevolmente il numero dei giovani, in un’età compresa tra i 25
e i 35 anni, che hanno perso il lavoro nell’ultimo periodo. Le aziende sono in difficoltà e alcune piccole e medie imprese,
tra le più note della zona, sono finite sul
lastrico e destinate al fallimento.
Un bilancio spaventoso, quindi, quello
che emerge da un attento studio del
nostro territorio. Difficile, in questo contesto, parlare di sviluppo, di imprenditoria
giovanile, di politiche attive del lavoro, di
occupazione. Dalla politica ai sindacati,
dagli imprenditori ai lavoratori, si cerca
una risposta alla crisi: come combatterla?
come affrontarla? come uscirne?
Anche la Chiesa, vicina ai suoi fedeli, si
interroga su come dare un aiuto concreto
alle famiglie e ai giovani che, ora più che
mai, si trovano in difficoltà. A questo scopo nascono le misure promosse da Caritas Italiana: il Prestito della Speranza alle
famiglie in difficoltà estrema, un aiuto a
chi ha perso recentemente il lavoro, per
un reinserimento nel mercato nazionale
(chi è interessato si rivolga alla Caritas
diocesana); il Microcredito Caritas, utile
per chi volesse creare un’attività autonoma; e il Progetto Policoro delle chiese
meridionali, attivo anche nella nostra diocesi, che offre un servizio di orientamento
professionale ai giovani.
Piccoli semi di speranza, che mostrano
come la Chiesa non sia distante e indifferente al grido di aiuto dei suoi fedeli.
Lo stesso Benedetto XVI nella sua enciclica Caritas in veritate, in tempo di crisi,
riflette sul tema del lavoro e della precarietà : “E’ necessario che il lavoro sia, in
ogni società, espressione della dignità di
ogni uomo e di ogni donna: un lavoro
scelto liberamente, che associ efficacemente i lavoratori, allo sviluppo della loro
comunità; un lavoro che permetta ai lavoratori di essere rispettati al di fuori di ogni
discriminazione; un lavoro che consenta
di soddisfare la necessità delle famiglie;
un lavoro che permetta ai lavoratori di
organizzarsi liberamente e di far sentire la
loro voce; un lavoro che lasci uno spazio
sufficiente per ritrovare le proprie radici a
livello personale, familiare e spirituale”.
Ed è con questo spirito che la Chiesa agisce e sostiene con forza le sue comunità.
PAG
4
IFTA,
anno secondo
pagina
2
novembre 2009 n. 9
FORMAZIONEeCULTURA
PROGETTO DIOCESANO
DI PASTORALE VOCAZIONALE
“L
L a salvaguardia del creato al centro
del quarto incontro di Ecotium, proposto da Daunia Vetus a Troia, con l’arcivescovo di Campobasso-Boiano,
mons. Giancarlo M. Bregantini, già
vescovo di Locri e presidente della
Commissione CEI per i problemi
sociali e lavoro, giustizia pace e salvaguardia del creato. “Riscoprire il fascino delle parole e la suggestione del
linguaggio della natura”. E’ partito da
qui Bregantini, introdotto dal nostro
vescovo che ha invitato i presenti “al
recupero del senso biblico del giardino, per diventarne sposi affettuosi e
non amanti predatori”.
Ritrovare il tempo per contemplare e
riflettere; riscoprire il ruolo prezioso
del giardiniere nella cura amorevole
del creato: il più globale dei beni
comuni. Tra le esortazioni articolate da
Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in
veritate, ha ricordato l’arcivescovo, c’è
“l’assunzione del dovere di rendere
conto a chi condivide con noi il mondo”; l’impegno concreto per il “bene
comune dei popoli”. Il sentiero sul
quale avanzare per ridare un senso alla
politica e all’economia.
Un percorso che incrocia il bastone di
Serge Latouche, il ‘pellegrino della
decrescita’. Lungo il cammino del progetto di riuscire a rallentare la corsa
sfrenata al consumo, agli sprechi e
all’ossessione della crescita. Una pratica per tornare ad incastrare l’economia nel sociale, in cui il rispetto del
prossimo, il recupero della sobrietà e i
sentimenti di solidarietà tornino ad
avere la meglio sui beni economici e
sull’aridità dei valori etici.
Mari avvelenati, colline e sottosuoli
intossicati, etere sovraffollato, atmosfera surriscaldata da CO2, sono le
spie in perenne ‘rosso fisso’ sul quadro
di controllo del pianeta. Sul come reagire a tanto squallore, mons. Bregantini è di una dolcezza rivoluzionaria:
“Lasciarsi travolgere di più dalla bellezza. L’antidoto più efficace alla pericolosa fragilità culturale delle nuove
generazioni”. Insegnare “a valorizzare
i colori che ognuno si porta dentro”.
Leggere l’arcobaleno come “un segno
di pace tra Dio e l’uomo, tra Cielo e
Terra, tra natura e cultura”. Infine ha
esortato tutti a coltivare l’attenzione
quotidiana “alla Marginalità, che nella
sua Tipicità, trova forza nella Reciprocità. Per riproporre, in una moderna
declinazione della Trinità, l’eterno
amore di Dio per l’uomo”.
Antonio V. GELORMINI
lissima e illuminante di questo percorso, sarà il Santo Curato d’Ars, sacerdote che ha fatto del piccolo e quotidiano il luogo speciale e la via preferenziale per raggiungere la santità.
Nelle zone pastorali due iniziative ci
vedranno presenti in modo significativo e qualificato: l’Animazione vocazionale zonale per catechisti, giovani e
famiglie e la Scuola della Parola per
giovanissimi e giovani.
Dal mese di gennaio riprenderemo il
percorso del Gruppo Samuel, del
Gruppo Emmaus e dei Fidanzati.
Attenzione particolare sarà per i chierichetti della nostra diocesi. Appuntamenti speciali da non perdere sono: il
Convegno di formazione per catechisti e animatori vocazionali, ma aperto
a tutti, il 2-3 marzo 2010; la Giornata
Mondiale di Preghiera per le Vocazioni il 24 aprile; la Veglia di Pentecoste
il 21 maggio. Il ‘seme della vocazione’
è come un granellino di senapa che è
il più piccolo di tutti i semi, espressione della libertà di Dio che intende
rispettare fino in fondo la libertà dell’uomo, ma una volta cresciuto, è il più
grande degli altri legumi.
Il 27 ottobre 1940 Faeto visse una
giornata indimenticabile: veder compiuta la bella chiesa che mons. Tommaso Passero aveva fondato verso il
1860. Clero, autorità, popolo, stretti
in un palpito di inesprimibile entusiasmo, intorno al loro vescovo Pietro
Farina, salutarono l’evento all’unanimità e con commozione sincera.
In effetti era fin dal 1836, quando
crollò l’antica chiesa parrocchiale,
peraltro piccola e pure disadatta ai
cresciuti bisogni delle anime, che il
problema di una nuovo tempio s’impose urgente agli amministratori
comunali. Ci volle la tempra del
vescovo Passero per dare un impulso
fattivo alle impotenti volontà dei
decurioni, con la prima pietra che
venne posta l’11 luglio 1858, anche
se poi venne aperta incompleta e
disadorna. Dopo oltre 60 anni, mons.
Farina ritrovò quel problema peraltro
aggravato dall’incuria del tempo e
dal terremoto del 1930. La munificenza del vescovo e le offerte dei
fedeli permisero di realizzare il sogno
che ha attraversato generazioni.
Bruno e Donatella DI BICCARI
Francesca PALAMÀ
Missionari nel nome di Gesù Crocifisso
I l Crocifisso, compagno di noi missionari, ci viene consegnato quando partiamo per la missione. La missionaria lo
porta sul petto, sempre sotto gli occhi;
il missionario lo porta nella fascia, quasi come arma.
Il Crocifisso sintesi della fede e del Vangelo. Oggetto piccolo che racchiude
tutto il cristianesimo. Il Figlio di Dio
avrebbe potuto salvarci con un gesto o
una preghiera, invece ha scelto la Croce: “Io quando sarò elevato da terra
attirerò tutti a me” (Gv. 12, 32).
E’ nota la devozione del popolo troiano
al miracoloso Crocifisso di Frasa. Stiamo vivendo il terzo Centenario.
Non è sufficiente fissare gli occhi sull’icona del Cristo, ma capire il perché di
tanta sofferenza e i frutti che ne sono
derivati: il perdono del peccato e la
grazia della redenzione. Speriamo che
il popolo di Troia l’abbia fatto in questo
Centenario. Il mese missionario di ottobre ci ha ricordato che queste verità
sono sconosciute ancora a tante persone. Pio XI, il Papa missionario, fece del-
CHE DITE
DEI PRETI?
M i è giunta una riflessione forte. E’
una voce del volontariato. Umberto Di
Gioia, presidente dell’associazione
Lavori in Corso di Lucera, da anni impegnato nei campi minati del vivere quotidiano. L’associazione tende a riscoprire
i tesori nascosti dell’animo umano. Particolare attenzione dedica alla comunicazione, fornisce strumenti e stimoli.
Michele Cuttano
Il volontariato è una delle probabili
espressioni odierne della fede. I valori
etici e morali sostengono l’adulto quando questi è capace di andare oltre le
brutture dell’essere umano cogliendo
quella spinta favorevole verso l’altro.
le missioni il ‘pallino del suo pontificato’. Istituì la Giornata Missionaria Mondiale e insegnò che pregare per le missioni, offrire sacrifici e aiuti materiali non
è cosa di una volta all’anno.
Quanti oggi, dopo duemila anni dalla
morte di Cristo, hanno questa salvezza?
Un terzo della popolazione mondiale.
Perché il numero dei credenti in Cristo
diminuisce? Perché vescovi, sacerdoti,
e cristiani fanno poco per i quattro
miliardi e mezzo di persone che non
conoscono Gesù Cristo?
La fede si irrobustisce dandola, diceva
Giovanni Paolo II nell’enciclica Redemptoris Missio. Non è sufficiente essere
credenti, ma è dovere di battezzati pregare, offrire sacrifici e aiuti per le missioni. Ogni battezzato è sacerdote, re e
profeta, tutta la Chiesa è missionaria”.
E’ sempre attuale la parola di Cristo:
“La messe è molta e gli operai pochi!
Pregate il padrone della messe che
mandi operai nella sua messe”.
Foto: A. Farina
SPOSI
E NON AMANTI
DEL CREATO
a cura delle vocazioni costituisce
per ogni diocesi una delle priorità
pastorali, che assume ancor più valore
nel contesto dell’Anno Sacerdotale”
ci ricorda Benedetto XVI.
E anche noi comunità vocazionale, in
sintonia con il nostro papa e il nostro
vescovo, stiamo vivendo l’intensissima programmazione utilizzando lo
slogan del Centro Nazionale Vocazioni: Ho una bella Notizia! Io l’ho incontrato…
“La Testimonianza suscita le Vocazioni”, si legge nella Sacramentum Caritatis al n. 26. Piccoli e grandi testimoni, anche di questo nostro secolo, con
la loro vita semplice e credibile, ci
danno la possibilità di vedere e ‘toccare con mano’, che seguire Gesù è
realizzare pienamente la propria esistenza nella libertà.
La preghiera personale e comunitaria
è al centro dell’attività diocesana e il
monastero invisibile, ‘polmone’ del
nostro cammino, riprenderà l’Adorazione eucaristica mensile, presso il
seminario vescovile di Lucera, il 13
novembre alle 16.30. Questo appuntamento si rinnoverà ogni 13 del
mese sino ad aprile 2010. Figura umi-
Faeto,
59 anni fa
Angelo D’APICE
DOVE SONO
I BUONI PASTORI?
La dimensione del tempo è data proprio dalla capacità individuale di saper
amare anche nelle circostanze più indegne. Con queste succinte righe trovo il
compromesso per ringraziare i buoni
pastori che molto di rado ho incontrato
per le vie poco battute della vita.
Senza tergiversare troppo a lungo, su
talune favorevoli circostanze, che come
sparuti raggi di sole, a volte danno conforto, è più opportuno parlare del mondo sommerso e silente che abita e
popola le chiese. Il cristiano dovrebbe
poter fruire della buona parola di coloro
che a volte si ostinano ad essere solo
mediocri oratori. La sapienza gestita
dall’alto verso il basso dona scienza e
somministra dote al proferir corretto.
L’amore non è materia di formazione
culturale quanto piuttosto momento di
crescita spirituale. Le occasioni per fare
del bene quando non le si hanno bisogna cercarsele. Questa è la sola possibilità per testimoniare.
La chiesa ha bisogno di essere ‘casa del
popolo’ e non presenza di uomini ministri di se stessi.
Se il perbenismo non ha ancora permeato l’anima, allora è possibile trovare
la forza di togliersi di dosso la presunta
veste bianca, come inizio ad una fede
del fare concreto e del dare sentito.
Umberto DI GIOIA
n. 9 novembre 2009
pagina
3
Foto: A. Farina
CRONACHEedESPERIENZE
TUTTA LA COMUNITÀ
COINVOLTA NELL’INIZIAZIONE
OFFRESI
INDULGENZA
E
rano duecento e più, clima sereno e
familiare, al convegno catechistico diocesano di ottobre: Dove va l’iniziazione
cristiana oggi. Partendo da una riflessione culturale su secolarismo e pluralismo
religioso, si è giunti alle indicazioni per
un nuovo stile pastorale.
Don Peppino Cito, direttore dell’ufficio
catechistico diocesano di ConversanoMonopoli, ha parlato il 14 del primo
annuncio.
Mai come oggi la Chiesa si trova ad
essere in stato di missione perché il
contesto sociale è cambiato: ci sono
molti ospiti e pochi cristiani praticanti,
così l’attività pastorale principale è quella missionaria, dove la missionarietà
deriva dallo sguardo rivolto al centro
della fede, cioè all’evento Gesù. Tutto
nella Chiesa deve rendere visibile e rico-
noscibile Cristo, animando di ‘primo
annuncio’ tutte le azioni pastorali. C’è
oggi l’esigenza di una vera e propria
conversione che riguarda l’insieme dell’agire pastorale.
Don Carlo Lavermicocca, docente nell’istituto superiore scienze religiose di
Bari, il 15 ha presentato le tre Note dell’IC della CEI, soffermandosi soprattutto
sulla seconda: Orientamenti per l’Iniziazione Cristiana dei fanciulli e dei ragazzi
da 7 ai 14 anni di cui ricorre il decennale. Essa esprime la proposta di riorganizzare l’attuale catechesi secondo il
modello catecumenale, rendendola un
vero e proprio cammino per diventare
cristiani. L’Iniziazione diventa così un
tirocinio, cioè un percorso di formazione
attraverso un apprendimento globale.
Tutta la comunità ecclesiale è chiamata
ad accompagnare in modo graduale nel
tempo, ad una scelta prima e a uno stile di vita poi, attraverso l’Annuncio della Parola, la Celebrazione e la Testimonianza di vita. Ciò porta a ristrutturare il
catechismo così detto a quattro tempi,
recuperando il ruolo centrale della famiglia, valorizzando meglio la domenica,
coinvolgendo l’intera comunità.
Non sono mancati i confronti nei gruppi
di lavoro che si sono tenuti dopo le relazioni. Il convegno è terminato con la
celebrazione di inizio dell’anno catechistico presieduta dal vescovo e animata
dalla parrocchia della Spiga. Grazie al
nostro vescovo, al moderatore don Pio
Zuppa e ai due relatori, si riparte con
nuove speranze.
Anastasia CENTONZA
Rinnovata la curia e insediato il Serra club
I locali della curia vescovile di Lucera
hanno cambiato aspetto, dopo i necessari lavori di adeguamento per rendere
gli attuali uffici più funzionali ed accoglienti. In particolare: gli uffici del
vescovo, del vicario generale, del
segretario, del cancelliere, dell’economato, del segretario generale della
curia, gli uffici catechistico e liturgico e
il salone di rappresentanza.
I lavori sono stati diretti dall’ufficio tecnico diocesano. L’inaugurazione è
avvenuta il 3 ottobre, alla presenza del
cardinal Josè Saraiva Martins, del
nostro mons. Domenico Cornacchia
che ha voluto detti lavori e delle massime autorità civili e militari.
Nel pomeriggio, nella basilica cattedrale di Lucera il porporato che è anche
consulente episcopale del Serra Italia,
ha presieduto la santa Messa, concelebrata dall’ordinario diocesano e da
alcuni sacerdoti. Al termine lo stesso
cardinale ha insediato il Serra Club
International di Lucera-Troia, nell’anno
sacerdotale.
Così nella diocesi di Lucera-Troia è nato
un nuovo movimento i cui aderenti
Diario del DIRETTORE
A pertura tragica di ottobre con
alluvioni e frane a Messina. Imputati:
natura cattiva e abusivismo edilizio.
Succede da anni qua e là nel Paese.
Dopo il pianto di rito, zio Silvio
annuncia: a fine 2009 il via per il ponte sullo stretto di Messina. Non è
meglio stare con i piedi per terra?
Ancora due mazzate sul Cavaliere: il
lodo Mondadori obbliga Mediaset a
pagare 750 milioni di euro alla Cir di
De Benedetti. Il lodo Alfano è incostituzionale, sentenzia la Corte costituzionale. La legge è uguale per tutti e Silvio è ‘primus inter pares’ tra i
ministri. Apriti cielo! Il premier scaglia fulmini sulla Corte, Napolitano e
oggi sono circa trenta. L’iniziativa è
dovuta al Serra Club di Altamura-Gravina-Acquaviva e del past governatore
del distretto n.73, Antonio Bosco,
sostenuta da mons. Domenico Cornacchia. All’evento erano presenti Gemma
Sarteschi, presidente del consiglio
nazionale italiano del Serra, Cesare
Gambardella past presidente internazionale, Piero Scarcella, governatore
del distretto n.73. Il Serra Club International, fondato dal beato Junipero Serra ofm, è un movimento internazionale
laicale vocazionale riconosciuto della
Chiesa.
Le finalità del Serra sono: favorire e
sostenere le vocazioni al sacerdozio
ministeriale della Chiesa cattolica come
una particolare vocazione al servizio e
sostenere i sacerdoti nel loro servizio
ministeriale; incoraggiare e valorizzare
le vocazioni alla vita consacrata nella
Chiesa cattolica; aiutare i propri membri a riconoscere e rispondere, ciascuno
nella propria vita, alla chiamata di Dio
alla santità in Gesù Cristo per mezzo
dello Spirito Santo.
Donato COPPOLELLA
Storie brutte di escort e trans
la sinistra. Lui “eletto direttamente
dal popolo” è al di sopra di tutti,
qualcuno dubita? Nobel per la pace
al presidente Obama. Premio alle
‘intenzioni’ della sua politica estera.
Ottobre è Sinodo dei vescovi africani. Un chek-up al continente nero:
problemi sociali, politici e pastorali.
Al termine consegnate al papa 57
‘propositiones’. L’Africa cattolica cresce, ma il continente vive ingiustizie
e conflitti permanenti. Riconciliazione, lotta alle povertà, dialogo ecumenico e interreligioso. Africa, avanti tutta!
E per finire, il governatore del Lazio è
incastrato dai trans. Da tempo c’è in
giro un disgusto viscerale per gli
scandali sessuali dei politici. “I palazzi romani, scrive Massimo Gramellini,
in questi giorni sono battuti da un
forte vento di pettegolezzi ormonali”. La lunga stagione di rivelazioni e
foto piccanti abbattutasi sul premier.
Travolto Dino Boffo, direttore di
Avvenire, dal contro-moralista Vittorio Feltri. Berlusconi ha tirato dritto,
sbeffeggiando stampa e avversari.
Ora lo scandalo viene da sinistra.
Piero Marrazzo dopo le prime bugie
riconosce gli errori, si dimette e va in
convento. Una proposta: convento
per tutti e amen.
Giovanni G. IASI
D ue date segnano inizio e fine dell'Anno giubilare del Crocifisso di Troia:
8 febbraio e 22 novembre 2009. Un
periodo breve o lungo se si misura il
desiderio di beneficiare delle indulgenze famose forse più storicamente
che spiritualmente.
Un giorno speciale è stato il 13 settembre, quello della processione del
famoso Crocifisso miracoloso di Pietro
Frasa. C'era tanta gente in chiesa per
la solenne celebrazione presieduta da
mons. Francesco Monterisi, arciprete
della basilica di san Paolo fuori le Mura
in Roma, e ancor di più per il percorso
cittadino programmato. Tutti a cantare
e a pregare, perchè "chi prega si salva". Ma preghiamo tanto o solo in
occasioni così speciali, come per
esempio questo, o i ripetuti pellegrinaggi? Certo ciò aiuta, ma il Crocifisso
è sempre lì ed è un invito costante che
non tutti noi, specialmente della diocesi abbiamo saputo o voluto sfruttare
ad ogni costo.
La chiesa che è madre, con iniziative
come questa ottenuta dalla Santa
Sede dal nostro vescovo Don Domenico Cornacchia, ci offre un tesoro, quello delle indulgenze per i vivi o per i
defunti, approfittiamone sempre perchè con S.Paolo possiamo dire : “Noi
annunciamo Cristo Crocifisso” che dà
senso alla vita e alla morte.
Mariella BECCIA
NUOVO PARROCO
A CASALNUOVO
C ommovente cerimonia nella chiesa matrice di Casalnuovo Monterotaro
il 29 ottobre per l’insediamento del
nuovo parroco don Mario De Crescenzo, dopo i 45 anni di don Domenico
D’Avella.
Il vescovo Domenico Cornacchia ha
letto la ‘bolla’ di immissione nel ministero, rimarcando lo spirito di obbedienza e di servizio di don Mario. Nell’omelia il vescovo ha parlato di amore, concordia e speranza, ha esortato
tutti a scrollarsi di dosso l’apatia, ha
invitato tutti al coraggio.
Don Mario è nato a Casalnuovo nel
1935, è stato ordinato sacerdote nel
1961. Due anni vicerettore nel seminario di Lucera, viceparroco a Casalvecchio, amministratore parrocchiale per
due anni a Castelnuovo e fino ad oggi
a Casalnuovo. E’ stato anche docente
di religione nelle scuole. Ha confidato
alla comunità: “Ho detto sì alla chiamata perché amo il mio paese che mi
ha dato i natali, nel quale ho ricevuto il
battesimo e sono stato ordinato sacerdote. Nel mio ministero avrò riguardo
per gli ammalati, gli anziani, i ragazzi, i
giovani”.
Carico di passione il saluto del sindaco
Pasquale De Vita: “Oggi è un momento importante per la nostra comunità
che, dopo il compianto don Parente,
ha di nuovo un parroco compaesano.
L’Amministrazione offre tutta la disponibilità a operare insieme per il bene
del paese”.
Dino DE CESARE
pagina
4
novembre 2009 n. 9
QUARTAPAGINA
IFTA,
ANNO SECONDO
R iparte il 18 novembre, con una prolusione che avrà luogo alle 16 nel Centro della Comunità di Via Spagnoletti
Zeuli a Lucera, la Scuola di teologia
per laici. Si tratta del secondo anno di
attività di una scuola che si rivolge a chi
intende compiere un itinerario di formazione teologica per adulti (IFTA)
finalizzato alla crescita spirituale, dottrinale e culturale, in vista di una “fede
adulta e pensata".
L’itinerario ha durata biennale, per un
totale di 48 ore, e si svolgerà prevalentemente a livello zonale con corsi a
Lucera, Troia, Biccari, San Marco e
Castelnuovo. Le cinque aree avranno
calendari delle lezioni, staff di respon-
Vescovo
africano
a Orsara
I NOSTRI SANTI
sabili e sacerdoti referenti diversi.
La struttura dei corsi, ancora in via di
sperimentazione, prevede che gli
iscritti al I anno frequentino assieme a
quelli del II (oltre 300).
Tappe e moduli scandiscono l’anno
accademico, con un Seminario unitario
che si svolgerà a Lucera a marzo 2010.
Al termine dei due anni sarà rilasciato
un attestato di partecipazione. L’IFTA è
stata pensata per coloro che desiderano essere introdotti a una conoscenza
della fede biblica, cristiana e cattolica
in vista di un servizio qualificato all'interno della comunità ecclesiale e per
quelli che mirano all'aggiornamento e
all'approfondimento teologico nelle
La comunità
del seminario
di Lucera
principali aree teologiche e pastorali.
Non si tratta di una sostituzione della
formazione alla vita cristiana né di un
corso completo di teologia, ma più
semplicemente un itinerario teologicodottrinale di base per cristiani adulti e
operatori ecclesiali in considerazione
della situazione culturale e sociale contemporanea in continua evoluzione.
Per iscriversi occorre compilare e consegnare il modulo disponibile dal referente parrocchiale o scaricabile dal sito
della diocesi, oppure ci si può rivolgere allo sportello IFTA della Caritas diocesana il lunedì (10–12) o ancora telefonare allo 0881-547483.
Enza GAGLIARDI
Costanzo,
novello
sacerdote
P ortare l’Africa al cuore del mondo
è stata la preoccupazione del Sinodo
dei vescovi africani celebratosi in ottobre e naturalmente di mons. Beatus
Kynyaiya, vescovo di Mbulu, pellegrino ad Orsara per la giornata missionaria mondiale, accolto dall’entusiasmo
dei bimbi, dal nostro vescovo mons.
Cornacchia e dal parroco.
L’amicizia con lui è nata tramite sr.
Annarosa, missionaria in Tanzania, che
aveva chiesto aiuto per il crollo del tetto della chiesa S. Teresina di Bashay.
Da allora la parrocchia di Orsara ha
organizzato una serie di iniziative.
Monsignor Beatus ha portato all’attenzione di tutti i problemi della sua diocesi: Africa è non solo miseria ma speranza. Per far conoscere meglio la cultura tanzanese, con l’Ufficio Diocesano
è stata allestita una mostra-mercato
missionaria.
Mons. Kynyaiya ci ha salutati lasciandoci una testimonianza vivente e parole piene di affetto fraterno per smuoverci dalla nostra comodità: “Quando
andrò via porterò con me l’amore di
tutti voi, che mi avete accolto e incoraggiato. Sento che siete con me, con
noi in Africa e che siete pronti ad aiutarci non soltanto a parole, ma con i
fatti”.
F issatolo lo amò è il tema del cammino formativo del seminario vescovile. Sottolinea l’incrocio dello sguardo
d’amore di Gesù con quello del chiamato. Sotto questo sguardo si giocano la vita e le attività del seminario. La
comunità si compone di quattro alunni: Pasquale D’Alessandro, Luciano
Palmieri, Ciro Sarno e Gianluca Sasso;
e tre giovani che fanno il cammino di
discernimento vocazionale con incontri periodici. Inoltre alcuni ragazzi di
scuola media che l’equipe educativa
accompagnerà dal prossimo gennaio.
Compongono l’equipe formativa il rettore don Rocco Coppolella, il padre
spirituale don Antonio Valentino, e gli
educatori, il diacono Danilo Zoila e
l’accolito Antonio Moreno.
Particolari ‘compagni di viaggio’ nel
cammino saranno quattro figure sacerdotali: san Giovanni M. Vianney, don
Andrea Santoro, don Tonino Bello e
beato Giacomo Alberione. I momenti
forti saranno scanditi dai ‘laboratori
della vocazione’, dal ‘gruppo Samuel’
e, come frutto dell’anno sacerdotale,
dal ‘Mo.ki’, movimento diocesano dei
chierichetti. Il nostro seminario punta
tutto sull’incontro con Gesù, sulla vita
comunitaria, sul confronto con i testimoni.
I l 31 ottobre la comunità di Castelnuovo della Daunia si è riunita nella
chiesa della Madonna della Murgia,
per l’ordinazione presbiteriale di
Costanzo De Marco.
La celebrazione è stata presieduta dal
nostro vescovo Domenico Cornacchia
e ha visto la partecipazione accorata e
gioiosa del vescovo emerito Francesco Zerrillo e di tanti sacerdoti convenuti dalla nostra diocesi e da altre parrocchie. La celebrazione è stata preceduta da una novena di preghiera e da
una veglia venerdì 30 novembre.
L’emozione, la commozione e la partecipazione di tutta la comunità di
Castelnuovo sono state forti e intense.
Un suo figlio si è donato al Signore ed
è diventato un dono prezioso per noi
e per gli altri. La scelta di don Costanzo è una scelta coraggiosa, umile,
meditata, silenziosa.
Negli auguri per il suo cammino, il
nostro parroco don Paolo Paolella ha
usato parole rudi ma sincere: che in
ogni Eucarestia possa sentire e vivere
la passione di Gesù e che la famiglia di
Castelnuovo possa essere nell’unità,
nella comunione e nella preghiera il
suo sostegno e aiuto. Con tutto il
bene che noi tutti abbiamo per lui:
auguri Costanzo.
Salvatore CEGLIA
Pasquale D’ALESSANDRO
Gina MASTROIANNI
S ulla vita di questo santo si sa davvero
poco, fu nei primi secoli della Chiesa diacono e confessore. In questo caso il termine confessore sta ad indicare “colui che
afferma la propria fede cristiana e la comunica agli altri a parole e con scritti”.
Le sole notizie certe su Sant'Anastasio
risalgono al ritrovamento delle sue reliquie
sulla via Flaminia presso il ponte Palatino
nel 795. Alcuni pellegrini ritornando, da
Roma, ritrovarono le reliquie di Sant'Eleuterio, di sua madre Sant'Anzia, di San Ponziano e di Sant'Anastasio. Chiuse in un'urna furono portate a Tibera come cita l'iscrizione di Perissena, Gaiso ed Aurelio, autori del ritrovamento.
La rivista Vetera Christianorum n. 23 riferisce che nel 559 papa Pelagio I (556-561)
consacrò vescovo di Lucera un diacono di
nome Anastasio. Il secondo volume del
Surio del 1572 De Vitis Sanctorum (biblioteca diocesana di Troja) riporta: “Anastasium Episcopum Antiochenum Iustinianus
persequitur VI sec.”.
Si potrebbe ipotizzare che fosse lo stesso
Anastasio, probabilmente trasferito ad
Antiochia dove morì non martire ma difensore della fede. Si rende necessario, a
questo punto, un minuzioso studio di
approfondimento.
Il busto argenteo del santo (1708), custodito nel museo del Tesoro della cattedrale
di Troja lo raffigura in sembianze giovanili,
con la dalmatica, in memoria del suo ruolo di diacono. Ha un'aureola sbalzata e
traforata, decorata da un motivo di volute, rose e tulipani. Grande affinità con il
busto trojano presenta la Santa Teresa
D'Avila anch'essa realizzata dall'argentiere
napoletano Andrea De Blasio, oggi custodita nel Tesoro di san Gennaro a Napoli.
Anna MARTINO
Mensile di informazione
della diocesi di Lucera-Troia
Editore
Diocesi di Lucera-Troia
Direttore responsabile
Matteo Francavilla
AGENDA
VESCOVI A TROIA
PER IL CROCIFISSO
Per l’anno giubilare del Crocifisso a
Troia si sono succeduti i vescovi:
mons. Russo, comboniano di Dhoba (27 settembre), mons. Felice Di
Molfetta, di Cerignola-Ascoli S. (15
ottobre), mons. Lucio Renna, di San
Severo (18 ottobre), mons. Francesco P. Tamburrino, di Foggia-Bovino
(25 ottobre), mons. Michele Castoro, di Manfredonia-Vieste-S. Giovanni R. (8 novembre).
Direttore editoriale
Giovanni Goffredo Iasi
APERTURA UNITARIA
DELL’AZIONE CATTOLICA
Domenica 15 novembre, alle 9.30
presso il Centro della Comunità
Giovanni Paolo II a Lucera, la festa
unitaria dell’Azione Cattolica Diocesana. All’incontro parteciperanno
soci, ragazzi, giovani, adulti e famiglie provenienti da tutta la diocesi.
Momento centrale sarà la celebrazione dell’Eucaristica presieduta dal
nostro vescovo.
LA FESTA DEL FASANI
A LUCERA
Dal 20 al 28 novembre: pellegrinaggio di alcune parrocchie della città e
della diocesi, della parrocchia cattedrale di Bovino (porterà le Reliquie
del Beato Lucci che rimarranno fino
al 29 novembre), delle fraternità
dell’Ordine Francescano Secolare
della diocesi al santuario san Francesco Antonio Fasani di Lucera.
Festa del Santo il 29 novembre.
Redazione
Donato Coppolella
Rocco Coppolella
Enza Gagliardi
Riccardo Zingaro
Sede
piazza Duomo, 13 - 71036 Lucera - Foggia
Tel/Fax 0881 520882
e-mail: [email protected]
Stampa
Centro Grafico Francescano - Foggia
Anno I, numero 9, novembre 2009
Autorizzazione del Tribunale di Lucera
n. 139 del 27 gennaio 2009.