Il Sentiero - Diocesi di Lucera Troia
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Il Sentiero - Diocesi di Lucera Troia
ANNO I NUMERO 9 LUCERA NOVEMBRE 2009 Jessica IANNANTUONI LA CRISI C’È eSI VEDE La voce del PASTORE SOGNO UNA PRIMAVERA DELLO SPIRITO + Domenico CORNACCHIA L a Chiesa diocesana rifletterà nel biennio 2009-2011 sul tema Comunione e Ministerialità. Nel dopo-Concilio, la Comunità ecclesiale è definita “tutta ministeriale”. La terza parte della mia prima Lettera pastorale sviluppa questo tema. Punto di partenza è la comunione con Cristo. Solo la comunione intima e personale col Signore suscita entusiasmo, disponibilità e corresponsabilità nella Chiesa. Noi siamo come una tela, formata da tanti fili; se ne viene a mancare uno, si crea un buco che nessuno può riempire. La ministerialità è il volto esteriore della comunione interiore. Questa si esprime attraverso le membra della Chiesa che sono: individui, gruppi, associazioni, aggregazioni laicali. Nostro intento è metterci in ascolto delle mozioni dello Spirito e prendere coscienza che nel cantiere-Chiesa non ci sono competenze riservate, ma tutti hanno la medesima importanza. Diamo un volto credibile alla nostra Chiesa diocesana, partendo dalla presa di coscienza che tutti hanno bisogno di tutti. Lo scopo sarà raggiunto, non quando tutto potrà essere previsto, quando l’efficienza prevarrà sull’essenza, ma nel giorno in cui ogni battezzato potrà interagire non spinto dal dovere, ma dal dover-essere. Dobbiamo sembrare all’esterno ciò che siamo dentro! Non mancherà a nessuno quella passione pastorale che ci farà comprendere dove “spira la fantasia dello Spirito”, come diceva Giovanni Paolo II. Siamo aperti alle provocazioni dello Spirito; usciamo dalle sacche della quiete e della prudenza, che spesso sono sinonimo di pigrizia e indolenza. Mettiamoci in ascolto dei “segni dei tempi”, come diceva Giovanni XXIII, scendiamo tra la gente, nei luoghi di incontro, specie dei nostri giovani. Sogno una vera “primavera dello Spirito”! Il binomio Comunione e Ministerialità sarà il movimento pendolare di diastole e sistole che ossigena il sangue nelle vene della nostra pastorale. Cari laici cristiani, non siete solo degli esecutori di ordini clericali, ma veri protagonisti. Auguro anche ai cari sacerdoti di vivere questa “diaconia della carità”, come diceva Giovanni Paolo II, verso il Corpo visibile di Cristo che è la Chiesa! PAG 2 Sposi e non amanti del creato MESSA SU RAIUNO dalla Cattedrale di Troia DOMENICA 22 NOVEMBRE ORE 11.00 A CONCLUSIONE DELL’ANNO GIUBILARE DEL CROCIFISSO DI FRASA Concelebrazione in cattedrale, presieduta da S.E. il Cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo emerito di Palermo. PAG 3 Rinnovata la curia e insediato il Serra club P recarietà, licenziamenti, aumento della disoccupazione, rincaro dei prezzi: tutte parole ricorrenti nei nostri discorsi quotidiani. La crisi economica che investe tutta l’Europa, opprime le famiglie italiane, soprattutto quelle del sud, già gravate da una situazione di disagio. Nonostante le voci dissenzienti e incoraggianti sull’uscita dell’Italia dalla crisi, essa continua a farsi sentire prepotentemente nei mercati, nei salari e stipendi, nelle spese familiari e nella mancanza di lavoro. Per rimanere solo in Puglia, si registrano circa 37.000 disoccupati in più rispetto allo scorso anno e 20.000 imprese fallite. Scendendo nel nostro piccolo, in Capitanata è aumentato notevolmente il numero dei giovani, in un’età compresa tra i 25 e i 35 anni, che hanno perso il lavoro nell’ultimo periodo. Le aziende sono in difficoltà e alcune piccole e medie imprese, tra le più note della zona, sono finite sul lastrico e destinate al fallimento. Un bilancio spaventoso, quindi, quello che emerge da un attento studio del nostro territorio. Difficile, in questo contesto, parlare di sviluppo, di imprenditoria giovanile, di politiche attive del lavoro, di occupazione. Dalla politica ai sindacati, dagli imprenditori ai lavoratori, si cerca una risposta alla crisi: come combatterla? come affrontarla? come uscirne? Anche la Chiesa, vicina ai suoi fedeli, si interroga su come dare un aiuto concreto alle famiglie e ai giovani che, ora più che mai, si trovano in difficoltà. A questo scopo nascono le misure promosse da Caritas Italiana: il Prestito della Speranza alle famiglie in difficoltà estrema, un aiuto a chi ha perso recentemente il lavoro, per un reinserimento nel mercato nazionale (chi è interessato si rivolga alla Caritas diocesana); il Microcredito Caritas, utile per chi volesse creare un’attività autonoma; e il Progetto Policoro delle chiese meridionali, attivo anche nella nostra diocesi, che offre un servizio di orientamento professionale ai giovani. Piccoli semi di speranza, che mostrano come la Chiesa non sia distante e indifferente al grido di aiuto dei suoi fedeli. Lo stesso Benedetto XVI nella sua enciclica Caritas in veritate, in tempo di crisi, riflette sul tema del lavoro e della precarietà : “E’ necessario che il lavoro sia, in ogni società, espressione della dignità di ogni uomo e di ogni donna: un lavoro scelto liberamente, che associ efficacemente i lavoratori, allo sviluppo della loro comunità; un lavoro che permetta ai lavoratori di essere rispettati al di fuori di ogni discriminazione; un lavoro che consenta di soddisfare la necessità delle famiglie; un lavoro che permetta ai lavoratori di organizzarsi liberamente e di far sentire la loro voce; un lavoro che lasci uno spazio sufficiente per ritrovare le proprie radici a livello personale, familiare e spirituale”. Ed è con questo spirito che la Chiesa agisce e sostiene con forza le sue comunità. PAG 4 IFTA, anno secondo pagina 2 novembre 2009 n. 9 FORMAZIONEeCULTURA PROGETTO DIOCESANO DI PASTORALE VOCAZIONALE “L L a salvaguardia del creato al centro del quarto incontro di Ecotium, proposto da Daunia Vetus a Troia, con l’arcivescovo di Campobasso-Boiano, mons. Giancarlo M. Bregantini, già vescovo di Locri e presidente della Commissione CEI per i problemi sociali e lavoro, giustizia pace e salvaguardia del creato. “Riscoprire il fascino delle parole e la suggestione del linguaggio della natura”. E’ partito da qui Bregantini, introdotto dal nostro vescovo che ha invitato i presenti “al recupero del senso biblico del giardino, per diventarne sposi affettuosi e non amanti predatori”. Ritrovare il tempo per contemplare e riflettere; riscoprire il ruolo prezioso del giardiniere nella cura amorevole del creato: il più globale dei beni comuni. Tra le esortazioni articolate da Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate, ha ricordato l’arcivescovo, c’è “l’assunzione del dovere di rendere conto a chi condivide con noi il mondo”; l’impegno concreto per il “bene comune dei popoli”. Il sentiero sul quale avanzare per ridare un senso alla politica e all’economia. Un percorso che incrocia il bastone di Serge Latouche, il ‘pellegrino della decrescita’. Lungo il cammino del progetto di riuscire a rallentare la corsa sfrenata al consumo, agli sprechi e all’ossessione della crescita. Una pratica per tornare ad incastrare l’economia nel sociale, in cui il rispetto del prossimo, il recupero della sobrietà e i sentimenti di solidarietà tornino ad avere la meglio sui beni economici e sull’aridità dei valori etici. Mari avvelenati, colline e sottosuoli intossicati, etere sovraffollato, atmosfera surriscaldata da CO2, sono le spie in perenne ‘rosso fisso’ sul quadro di controllo del pianeta. Sul come reagire a tanto squallore, mons. Bregantini è di una dolcezza rivoluzionaria: “Lasciarsi travolgere di più dalla bellezza. L’antidoto più efficace alla pericolosa fragilità culturale delle nuove generazioni”. Insegnare “a valorizzare i colori che ognuno si porta dentro”. Leggere l’arcobaleno come “un segno di pace tra Dio e l’uomo, tra Cielo e Terra, tra natura e cultura”. Infine ha esortato tutti a coltivare l’attenzione quotidiana “alla Marginalità, che nella sua Tipicità, trova forza nella Reciprocità. Per riproporre, in una moderna declinazione della Trinità, l’eterno amore di Dio per l’uomo”. Antonio V. GELORMINI lissima e illuminante di questo percorso, sarà il Santo Curato d’Ars, sacerdote che ha fatto del piccolo e quotidiano il luogo speciale e la via preferenziale per raggiungere la santità. Nelle zone pastorali due iniziative ci vedranno presenti in modo significativo e qualificato: l’Animazione vocazionale zonale per catechisti, giovani e famiglie e la Scuola della Parola per giovanissimi e giovani. Dal mese di gennaio riprenderemo il percorso del Gruppo Samuel, del Gruppo Emmaus e dei Fidanzati. Attenzione particolare sarà per i chierichetti della nostra diocesi. Appuntamenti speciali da non perdere sono: il Convegno di formazione per catechisti e animatori vocazionali, ma aperto a tutti, il 2-3 marzo 2010; la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni il 24 aprile; la Veglia di Pentecoste il 21 maggio. Il ‘seme della vocazione’ è come un granellino di senapa che è il più piccolo di tutti i semi, espressione della libertà di Dio che intende rispettare fino in fondo la libertà dell’uomo, ma una volta cresciuto, è il più grande degli altri legumi. Il 27 ottobre 1940 Faeto visse una giornata indimenticabile: veder compiuta la bella chiesa che mons. Tommaso Passero aveva fondato verso il 1860. Clero, autorità, popolo, stretti in un palpito di inesprimibile entusiasmo, intorno al loro vescovo Pietro Farina, salutarono l’evento all’unanimità e con commozione sincera. In effetti era fin dal 1836, quando crollò l’antica chiesa parrocchiale, peraltro piccola e pure disadatta ai cresciuti bisogni delle anime, che il problema di una nuovo tempio s’impose urgente agli amministratori comunali. Ci volle la tempra del vescovo Passero per dare un impulso fattivo alle impotenti volontà dei decurioni, con la prima pietra che venne posta l’11 luglio 1858, anche se poi venne aperta incompleta e disadorna. Dopo oltre 60 anni, mons. Farina ritrovò quel problema peraltro aggravato dall’incuria del tempo e dal terremoto del 1930. La munificenza del vescovo e le offerte dei fedeli permisero di realizzare il sogno che ha attraversato generazioni. Bruno e Donatella DI BICCARI Francesca PALAMÀ Missionari nel nome di Gesù Crocifisso I l Crocifisso, compagno di noi missionari, ci viene consegnato quando partiamo per la missione. La missionaria lo porta sul petto, sempre sotto gli occhi; il missionario lo porta nella fascia, quasi come arma. Il Crocifisso sintesi della fede e del Vangelo. Oggetto piccolo che racchiude tutto il cristianesimo. Il Figlio di Dio avrebbe potuto salvarci con un gesto o una preghiera, invece ha scelto la Croce: “Io quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me” (Gv. 12, 32). E’ nota la devozione del popolo troiano al miracoloso Crocifisso di Frasa. Stiamo vivendo il terzo Centenario. Non è sufficiente fissare gli occhi sull’icona del Cristo, ma capire il perché di tanta sofferenza e i frutti che ne sono derivati: il perdono del peccato e la grazia della redenzione. Speriamo che il popolo di Troia l’abbia fatto in questo Centenario. Il mese missionario di ottobre ci ha ricordato che queste verità sono sconosciute ancora a tante persone. Pio XI, il Papa missionario, fece del- CHE DITE DEI PRETI? M i è giunta una riflessione forte. E’ una voce del volontariato. Umberto Di Gioia, presidente dell’associazione Lavori in Corso di Lucera, da anni impegnato nei campi minati del vivere quotidiano. L’associazione tende a riscoprire i tesori nascosti dell’animo umano. Particolare attenzione dedica alla comunicazione, fornisce strumenti e stimoli. Michele Cuttano Il volontariato è una delle probabili espressioni odierne della fede. I valori etici e morali sostengono l’adulto quando questi è capace di andare oltre le brutture dell’essere umano cogliendo quella spinta favorevole verso l’altro. le missioni il ‘pallino del suo pontificato’. Istituì la Giornata Missionaria Mondiale e insegnò che pregare per le missioni, offrire sacrifici e aiuti materiali non è cosa di una volta all’anno. Quanti oggi, dopo duemila anni dalla morte di Cristo, hanno questa salvezza? Un terzo della popolazione mondiale. Perché il numero dei credenti in Cristo diminuisce? Perché vescovi, sacerdoti, e cristiani fanno poco per i quattro miliardi e mezzo di persone che non conoscono Gesù Cristo? La fede si irrobustisce dandola, diceva Giovanni Paolo II nell’enciclica Redemptoris Missio. Non è sufficiente essere credenti, ma è dovere di battezzati pregare, offrire sacrifici e aiuti per le missioni. Ogni battezzato è sacerdote, re e profeta, tutta la Chiesa è missionaria”. E’ sempre attuale la parola di Cristo: “La messe è molta e gli operai pochi! Pregate il padrone della messe che mandi operai nella sua messe”. Foto: A. Farina SPOSI E NON AMANTI DEL CREATO a cura delle vocazioni costituisce per ogni diocesi una delle priorità pastorali, che assume ancor più valore nel contesto dell’Anno Sacerdotale” ci ricorda Benedetto XVI. E anche noi comunità vocazionale, in sintonia con il nostro papa e il nostro vescovo, stiamo vivendo l’intensissima programmazione utilizzando lo slogan del Centro Nazionale Vocazioni: Ho una bella Notizia! Io l’ho incontrato… “La Testimonianza suscita le Vocazioni”, si legge nella Sacramentum Caritatis al n. 26. Piccoli e grandi testimoni, anche di questo nostro secolo, con la loro vita semplice e credibile, ci danno la possibilità di vedere e ‘toccare con mano’, che seguire Gesù è realizzare pienamente la propria esistenza nella libertà. La preghiera personale e comunitaria è al centro dell’attività diocesana e il monastero invisibile, ‘polmone’ del nostro cammino, riprenderà l’Adorazione eucaristica mensile, presso il seminario vescovile di Lucera, il 13 novembre alle 16.30. Questo appuntamento si rinnoverà ogni 13 del mese sino ad aprile 2010. Figura umi- Faeto, 59 anni fa Angelo D’APICE DOVE SONO I BUONI PASTORI? La dimensione del tempo è data proprio dalla capacità individuale di saper amare anche nelle circostanze più indegne. Con queste succinte righe trovo il compromesso per ringraziare i buoni pastori che molto di rado ho incontrato per le vie poco battute della vita. Senza tergiversare troppo a lungo, su talune favorevoli circostanze, che come sparuti raggi di sole, a volte danno conforto, è più opportuno parlare del mondo sommerso e silente che abita e popola le chiese. Il cristiano dovrebbe poter fruire della buona parola di coloro che a volte si ostinano ad essere solo mediocri oratori. La sapienza gestita dall’alto verso il basso dona scienza e somministra dote al proferir corretto. L’amore non è materia di formazione culturale quanto piuttosto momento di crescita spirituale. Le occasioni per fare del bene quando non le si hanno bisogna cercarsele. Questa è la sola possibilità per testimoniare. La chiesa ha bisogno di essere ‘casa del popolo’ e non presenza di uomini ministri di se stessi. Se il perbenismo non ha ancora permeato l’anima, allora è possibile trovare la forza di togliersi di dosso la presunta veste bianca, come inizio ad una fede del fare concreto e del dare sentito. Umberto DI GIOIA n. 9 novembre 2009 pagina 3 Foto: A. Farina CRONACHEedESPERIENZE TUTTA LA COMUNITÀ COINVOLTA NELL’INIZIAZIONE OFFRESI INDULGENZA E rano duecento e più, clima sereno e familiare, al convegno catechistico diocesano di ottobre: Dove va l’iniziazione cristiana oggi. Partendo da una riflessione culturale su secolarismo e pluralismo religioso, si è giunti alle indicazioni per un nuovo stile pastorale. Don Peppino Cito, direttore dell’ufficio catechistico diocesano di ConversanoMonopoli, ha parlato il 14 del primo annuncio. Mai come oggi la Chiesa si trova ad essere in stato di missione perché il contesto sociale è cambiato: ci sono molti ospiti e pochi cristiani praticanti, così l’attività pastorale principale è quella missionaria, dove la missionarietà deriva dallo sguardo rivolto al centro della fede, cioè all’evento Gesù. Tutto nella Chiesa deve rendere visibile e rico- noscibile Cristo, animando di ‘primo annuncio’ tutte le azioni pastorali. C’è oggi l’esigenza di una vera e propria conversione che riguarda l’insieme dell’agire pastorale. Don Carlo Lavermicocca, docente nell’istituto superiore scienze religiose di Bari, il 15 ha presentato le tre Note dell’IC della CEI, soffermandosi soprattutto sulla seconda: Orientamenti per l’Iniziazione Cristiana dei fanciulli e dei ragazzi da 7 ai 14 anni di cui ricorre il decennale. Essa esprime la proposta di riorganizzare l’attuale catechesi secondo il modello catecumenale, rendendola un vero e proprio cammino per diventare cristiani. L’Iniziazione diventa così un tirocinio, cioè un percorso di formazione attraverso un apprendimento globale. Tutta la comunità ecclesiale è chiamata ad accompagnare in modo graduale nel tempo, ad una scelta prima e a uno stile di vita poi, attraverso l’Annuncio della Parola, la Celebrazione e la Testimonianza di vita. Ciò porta a ristrutturare il catechismo così detto a quattro tempi, recuperando il ruolo centrale della famiglia, valorizzando meglio la domenica, coinvolgendo l’intera comunità. Non sono mancati i confronti nei gruppi di lavoro che si sono tenuti dopo le relazioni. Il convegno è terminato con la celebrazione di inizio dell’anno catechistico presieduta dal vescovo e animata dalla parrocchia della Spiga. Grazie al nostro vescovo, al moderatore don Pio Zuppa e ai due relatori, si riparte con nuove speranze. Anastasia CENTONZA Rinnovata la curia e insediato il Serra club I locali della curia vescovile di Lucera hanno cambiato aspetto, dopo i necessari lavori di adeguamento per rendere gli attuali uffici più funzionali ed accoglienti. In particolare: gli uffici del vescovo, del vicario generale, del segretario, del cancelliere, dell’economato, del segretario generale della curia, gli uffici catechistico e liturgico e il salone di rappresentanza. I lavori sono stati diretti dall’ufficio tecnico diocesano. L’inaugurazione è avvenuta il 3 ottobre, alla presenza del cardinal Josè Saraiva Martins, del nostro mons. Domenico Cornacchia che ha voluto detti lavori e delle massime autorità civili e militari. Nel pomeriggio, nella basilica cattedrale di Lucera il porporato che è anche consulente episcopale del Serra Italia, ha presieduto la santa Messa, concelebrata dall’ordinario diocesano e da alcuni sacerdoti. Al termine lo stesso cardinale ha insediato il Serra Club International di Lucera-Troia, nell’anno sacerdotale. Così nella diocesi di Lucera-Troia è nato un nuovo movimento i cui aderenti Diario del DIRETTORE A pertura tragica di ottobre con alluvioni e frane a Messina. Imputati: natura cattiva e abusivismo edilizio. Succede da anni qua e là nel Paese. Dopo il pianto di rito, zio Silvio annuncia: a fine 2009 il via per il ponte sullo stretto di Messina. Non è meglio stare con i piedi per terra? Ancora due mazzate sul Cavaliere: il lodo Mondadori obbliga Mediaset a pagare 750 milioni di euro alla Cir di De Benedetti. Il lodo Alfano è incostituzionale, sentenzia la Corte costituzionale. La legge è uguale per tutti e Silvio è ‘primus inter pares’ tra i ministri. Apriti cielo! Il premier scaglia fulmini sulla Corte, Napolitano e oggi sono circa trenta. L’iniziativa è dovuta al Serra Club di Altamura-Gravina-Acquaviva e del past governatore del distretto n.73, Antonio Bosco, sostenuta da mons. Domenico Cornacchia. All’evento erano presenti Gemma Sarteschi, presidente del consiglio nazionale italiano del Serra, Cesare Gambardella past presidente internazionale, Piero Scarcella, governatore del distretto n.73. Il Serra Club International, fondato dal beato Junipero Serra ofm, è un movimento internazionale laicale vocazionale riconosciuto della Chiesa. Le finalità del Serra sono: favorire e sostenere le vocazioni al sacerdozio ministeriale della Chiesa cattolica come una particolare vocazione al servizio e sostenere i sacerdoti nel loro servizio ministeriale; incoraggiare e valorizzare le vocazioni alla vita consacrata nella Chiesa cattolica; aiutare i propri membri a riconoscere e rispondere, ciascuno nella propria vita, alla chiamata di Dio alla santità in Gesù Cristo per mezzo dello Spirito Santo. Donato COPPOLELLA Storie brutte di escort e trans la sinistra. Lui “eletto direttamente dal popolo” è al di sopra di tutti, qualcuno dubita? Nobel per la pace al presidente Obama. Premio alle ‘intenzioni’ della sua politica estera. Ottobre è Sinodo dei vescovi africani. Un chek-up al continente nero: problemi sociali, politici e pastorali. Al termine consegnate al papa 57 ‘propositiones’. L’Africa cattolica cresce, ma il continente vive ingiustizie e conflitti permanenti. Riconciliazione, lotta alle povertà, dialogo ecumenico e interreligioso. Africa, avanti tutta! E per finire, il governatore del Lazio è incastrato dai trans. Da tempo c’è in giro un disgusto viscerale per gli scandali sessuali dei politici. “I palazzi romani, scrive Massimo Gramellini, in questi giorni sono battuti da un forte vento di pettegolezzi ormonali”. La lunga stagione di rivelazioni e foto piccanti abbattutasi sul premier. Travolto Dino Boffo, direttore di Avvenire, dal contro-moralista Vittorio Feltri. Berlusconi ha tirato dritto, sbeffeggiando stampa e avversari. Ora lo scandalo viene da sinistra. Piero Marrazzo dopo le prime bugie riconosce gli errori, si dimette e va in convento. Una proposta: convento per tutti e amen. Giovanni G. IASI D ue date segnano inizio e fine dell'Anno giubilare del Crocifisso di Troia: 8 febbraio e 22 novembre 2009. Un periodo breve o lungo se si misura il desiderio di beneficiare delle indulgenze famose forse più storicamente che spiritualmente. Un giorno speciale è stato il 13 settembre, quello della processione del famoso Crocifisso miracoloso di Pietro Frasa. C'era tanta gente in chiesa per la solenne celebrazione presieduta da mons. Francesco Monterisi, arciprete della basilica di san Paolo fuori le Mura in Roma, e ancor di più per il percorso cittadino programmato. Tutti a cantare e a pregare, perchè "chi prega si salva". Ma preghiamo tanto o solo in occasioni così speciali, come per esempio questo, o i ripetuti pellegrinaggi? Certo ciò aiuta, ma il Crocifisso è sempre lì ed è un invito costante che non tutti noi, specialmente della diocesi abbiamo saputo o voluto sfruttare ad ogni costo. La chiesa che è madre, con iniziative come questa ottenuta dalla Santa Sede dal nostro vescovo Don Domenico Cornacchia, ci offre un tesoro, quello delle indulgenze per i vivi o per i defunti, approfittiamone sempre perchè con S.Paolo possiamo dire : “Noi annunciamo Cristo Crocifisso” che dà senso alla vita e alla morte. Mariella BECCIA NUOVO PARROCO A CASALNUOVO C ommovente cerimonia nella chiesa matrice di Casalnuovo Monterotaro il 29 ottobre per l’insediamento del nuovo parroco don Mario De Crescenzo, dopo i 45 anni di don Domenico D’Avella. Il vescovo Domenico Cornacchia ha letto la ‘bolla’ di immissione nel ministero, rimarcando lo spirito di obbedienza e di servizio di don Mario. Nell’omelia il vescovo ha parlato di amore, concordia e speranza, ha esortato tutti a scrollarsi di dosso l’apatia, ha invitato tutti al coraggio. Don Mario è nato a Casalnuovo nel 1935, è stato ordinato sacerdote nel 1961. Due anni vicerettore nel seminario di Lucera, viceparroco a Casalvecchio, amministratore parrocchiale per due anni a Castelnuovo e fino ad oggi a Casalnuovo. E’ stato anche docente di religione nelle scuole. Ha confidato alla comunità: “Ho detto sì alla chiamata perché amo il mio paese che mi ha dato i natali, nel quale ho ricevuto il battesimo e sono stato ordinato sacerdote. Nel mio ministero avrò riguardo per gli ammalati, gli anziani, i ragazzi, i giovani”. Carico di passione il saluto del sindaco Pasquale De Vita: “Oggi è un momento importante per la nostra comunità che, dopo il compianto don Parente, ha di nuovo un parroco compaesano. L’Amministrazione offre tutta la disponibilità a operare insieme per il bene del paese”. Dino DE CESARE pagina 4 novembre 2009 n. 9 QUARTAPAGINA IFTA, ANNO SECONDO R iparte il 18 novembre, con una prolusione che avrà luogo alle 16 nel Centro della Comunità di Via Spagnoletti Zeuli a Lucera, la Scuola di teologia per laici. Si tratta del secondo anno di attività di una scuola che si rivolge a chi intende compiere un itinerario di formazione teologica per adulti (IFTA) finalizzato alla crescita spirituale, dottrinale e culturale, in vista di una “fede adulta e pensata". L’itinerario ha durata biennale, per un totale di 48 ore, e si svolgerà prevalentemente a livello zonale con corsi a Lucera, Troia, Biccari, San Marco e Castelnuovo. Le cinque aree avranno calendari delle lezioni, staff di respon- Vescovo africano a Orsara I NOSTRI SANTI sabili e sacerdoti referenti diversi. La struttura dei corsi, ancora in via di sperimentazione, prevede che gli iscritti al I anno frequentino assieme a quelli del II (oltre 300). Tappe e moduli scandiscono l’anno accademico, con un Seminario unitario che si svolgerà a Lucera a marzo 2010. Al termine dei due anni sarà rilasciato un attestato di partecipazione. L’IFTA è stata pensata per coloro che desiderano essere introdotti a una conoscenza della fede biblica, cristiana e cattolica in vista di un servizio qualificato all'interno della comunità ecclesiale e per quelli che mirano all'aggiornamento e all'approfondimento teologico nelle La comunità del seminario di Lucera principali aree teologiche e pastorali. Non si tratta di una sostituzione della formazione alla vita cristiana né di un corso completo di teologia, ma più semplicemente un itinerario teologicodottrinale di base per cristiani adulti e operatori ecclesiali in considerazione della situazione culturale e sociale contemporanea in continua evoluzione. Per iscriversi occorre compilare e consegnare il modulo disponibile dal referente parrocchiale o scaricabile dal sito della diocesi, oppure ci si può rivolgere allo sportello IFTA della Caritas diocesana il lunedì (10–12) o ancora telefonare allo 0881-547483. Enza GAGLIARDI Costanzo, novello sacerdote P ortare l’Africa al cuore del mondo è stata la preoccupazione del Sinodo dei vescovi africani celebratosi in ottobre e naturalmente di mons. Beatus Kynyaiya, vescovo di Mbulu, pellegrino ad Orsara per la giornata missionaria mondiale, accolto dall’entusiasmo dei bimbi, dal nostro vescovo mons. Cornacchia e dal parroco. L’amicizia con lui è nata tramite sr. Annarosa, missionaria in Tanzania, che aveva chiesto aiuto per il crollo del tetto della chiesa S. Teresina di Bashay. Da allora la parrocchia di Orsara ha organizzato una serie di iniziative. Monsignor Beatus ha portato all’attenzione di tutti i problemi della sua diocesi: Africa è non solo miseria ma speranza. Per far conoscere meglio la cultura tanzanese, con l’Ufficio Diocesano è stata allestita una mostra-mercato missionaria. Mons. Kynyaiya ci ha salutati lasciandoci una testimonianza vivente e parole piene di affetto fraterno per smuoverci dalla nostra comodità: “Quando andrò via porterò con me l’amore di tutti voi, che mi avete accolto e incoraggiato. Sento che siete con me, con noi in Africa e che siete pronti ad aiutarci non soltanto a parole, ma con i fatti”. F issatolo lo amò è il tema del cammino formativo del seminario vescovile. Sottolinea l’incrocio dello sguardo d’amore di Gesù con quello del chiamato. Sotto questo sguardo si giocano la vita e le attività del seminario. La comunità si compone di quattro alunni: Pasquale D’Alessandro, Luciano Palmieri, Ciro Sarno e Gianluca Sasso; e tre giovani che fanno il cammino di discernimento vocazionale con incontri periodici. Inoltre alcuni ragazzi di scuola media che l’equipe educativa accompagnerà dal prossimo gennaio. Compongono l’equipe formativa il rettore don Rocco Coppolella, il padre spirituale don Antonio Valentino, e gli educatori, il diacono Danilo Zoila e l’accolito Antonio Moreno. Particolari ‘compagni di viaggio’ nel cammino saranno quattro figure sacerdotali: san Giovanni M. Vianney, don Andrea Santoro, don Tonino Bello e beato Giacomo Alberione. I momenti forti saranno scanditi dai ‘laboratori della vocazione’, dal ‘gruppo Samuel’ e, come frutto dell’anno sacerdotale, dal ‘Mo.ki’, movimento diocesano dei chierichetti. Il nostro seminario punta tutto sull’incontro con Gesù, sulla vita comunitaria, sul confronto con i testimoni. I l 31 ottobre la comunità di Castelnuovo della Daunia si è riunita nella chiesa della Madonna della Murgia, per l’ordinazione presbiteriale di Costanzo De Marco. La celebrazione è stata presieduta dal nostro vescovo Domenico Cornacchia e ha visto la partecipazione accorata e gioiosa del vescovo emerito Francesco Zerrillo e di tanti sacerdoti convenuti dalla nostra diocesi e da altre parrocchie. La celebrazione è stata preceduta da una novena di preghiera e da una veglia venerdì 30 novembre. L’emozione, la commozione e la partecipazione di tutta la comunità di Castelnuovo sono state forti e intense. Un suo figlio si è donato al Signore ed è diventato un dono prezioso per noi e per gli altri. La scelta di don Costanzo è una scelta coraggiosa, umile, meditata, silenziosa. Negli auguri per il suo cammino, il nostro parroco don Paolo Paolella ha usato parole rudi ma sincere: che in ogni Eucarestia possa sentire e vivere la passione di Gesù e che la famiglia di Castelnuovo possa essere nell’unità, nella comunione e nella preghiera il suo sostegno e aiuto. Con tutto il bene che noi tutti abbiamo per lui: auguri Costanzo. Salvatore CEGLIA Pasquale D’ALESSANDRO Gina MASTROIANNI S ulla vita di questo santo si sa davvero poco, fu nei primi secoli della Chiesa diacono e confessore. In questo caso il termine confessore sta ad indicare “colui che afferma la propria fede cristiana e la comunica agli altri a parole e con scritti”. Le sole notizie certe su Sant'Anastasio risalgono al ritrovamento delle sue reliquie sulla via Flaminia presso il ponte Palatino nel 795. Alcuni pellegrini ritornando, da Roma, ritrovarono le reliquie di Sant'Eleuterio, di sua madre Sant'Anzia, di San Ponziano e di Sant'Anastasio. Chiuse in un'urna furono portate a Tibera come cita l'iscrizione di Perissena, Gaiso ed Aurelio, autori del ritrovamento. La rivista Vetera Christianorum n. 23 riferisce che nel 559 papa Pelagio I (556-561) consacrò vescovo di Lucera un diacono di nome Anastasio. Il secondo volume del Surio del 1572 De Vitis Sanctorum (biblioteca diocesana di Troja) riporta: “Anastasium Episcopum Antiochenum Iustinianus persequitur VI sec.”. Si potrebbe ipotizzare che fosse lo stesso Anastasio, probabilmente trasferito ad Antiochia dove morì non martire ma difensore della fede. Si rende necessario, a questo punto, un minuzioso studio di approfondimento. Il busto argenteo del santo (1708), custodito nel museo del Tesoro della cattedrale di Troja lo raffigura in sembianze giovanili, con la dalmatica, in memoria del suo ruolo di diacono. Ha un'aureola sbalzata e traforata, decorata da un motivo di volute, rose e tulipani. Grande affinità con il busto trojano presenta la Santa Teresa D'Avila anch'essa realizzata dall'argentiere napoletano Andrea De Blasio, oggi custodita nel Tesoro di san Gennaro a Napoli. Anna MARTINO Mensile di informazione della diocesi di Lucera-Troia Editore Diocesi di Lucera-Troia Direttore responsabile Matteo Francavilla AGENDA VESCOVI A TROIA PER IL CROCIFISSO Per l’anno giubilare del Crocifisso a Troia si sono succeduti i vescovi: mons. Russo, comboniano di Dhoba (27 settembre), mons. Felice Di Molfetta, di Cerignola-Ascoli S. (15 ottobre), mons. Lucio Renna, di San Severo (18 ottobre), mons. Francesco P. Tamburrino, di Foggia-Bovino (25 ottobre), mons. Michele Castoro, di Manfredonia-Vieste-S. Giovanni R. (8 novembre). Direttore editoriale Giovanni Goffredo Iasi APERTURA UNITARIA DELL’AZIONE CATTOLICA Domenica 15 novembre, alle 9.30 presso il Centro della Comunità Giovanni Paolo II a Lucera, la festa unitaria dell’Azione Cattolica Diocesana. All’incontro parteciperanno soci, ragazzi, giovani, adulti e famiglie provenienti da tutta la diocesi. Momento centrale sarà la celebrazione dell’Eucaristica presieduta dal nostro vescovo. LA FESTA DEL FASANI A LUCERA Dal 20 al 28 novembre: pellegrinaggio di alcune parrocchie della città e della diocesi, della parrocchia cattedrale di Bovino (porterà le Reliquie del Beato Lucci che rimarranno fino al 29 novembre), delle fraternità dell’Ordine Francescano Secolare della diocesi al santuario san Francesco Antonio Fasani di Lucera. Festa del Santo il 29 novembre. Redazione Donato Coppolella Rocco Coppolella Enza Gagliardi Riccardo Zingaro Sede piazza Duomo, 13 - 71036 Lucera - Foggia Tel/Fax 0881 520882 e-mail: [email protected] Stampa Centro Grafico Francescano - Foggia Anno I, numero 9, novembre 2009 Autorizzazione del Tribunale di Lucera n. 139 del 27 gennaio 2009.