CUORE di Renato Brucoli Alcuni sostengono che l
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CUORE di Renato Brucoli Alcuni sostengono che l
accoglienzaterlizzi.it Cuore CUORE di Renato Brucoli Alcuni sostengono che l’arrivo a Terlizzi e in svariate altre località pugliesi dei ragazzi bielorussi a rischio di abbandono familiare nella loro terra, e di contaminazione ambientale nel dopo Chernobyl, non faccia più notizia: perché è un evento che si ripete ciclicamente dal 2007, ogni inverno e ogni estate, ormai per dodici volte consecutive, promotori i volontari dell’Associazione Accoglienza senza confini Terlizzi Onlus coordinati dall’attivo presidente Paolo Leovino. Io penso l’esatto contrario: che non solo l’evento di ogni arrivo è degno di amplificazione attraverso i media, ma che si tratti proprio di una “buona notizia”, di quelle da far girare a più non posso, perché di sicuro spessore umano e valoriale. Una “buona nuova” natalizia: sorgiva come la vita che nasce; pasquale come la vita che rinasce. Un “lieto annuncio” promosso da uomini e donne di buona volontà, accoglienti nonostante l’impegno economico e il soffocamento dei moti di dentro a cui ci costringe una società sempre più cinica e ripiegata su se stessa. Arrivano finalmente i fratellini e le sorelline bielorusse. Io esulto a gran voce. Perché la generosità varca i confini. Gli orizzonti umani si ampliano. Una cascata positiva di sentimenti ci ripulisce da ogni morchia. Il pregiudizio pseudoculturale sullo straniero-estraneo e un po’ tabù, va in frantumi. E la tenerezza rispunta come un germoglio sul tronco di Iesse. Anche quest’anno atterrerà un cargo da Minsk per attualizzare l’evento degli eventi. Non conterrà pacchi dono, ma il Bimbo: approderà in 26 famiglie. La stella di Natale si accenderà due volte: il 17 e il 21 dicembre. Dieci giovincelli arriveranno da un unico istituto, il Villaggio SOS del Fanciullo ‘Istoki’, accompagnati dalla direttrice Alena Varabiova; altri vispi angioletti dagli occhi chiari e dai capelli biondi, avranno per referente l’accompagnatrice Alena Makarevich. Tutti prenderanno posto in una sorta di presepe vivente diffuso, il più bello che si possa allestire sul nostro territorio. Un presepe con centinaia di figuranti fra le famiglie ospitali: perderanno le rughe, aprendosi all’inedito di questa sacra rappresentazione. Una festa vera. Ci si mantiene vivi e si cresce solo nella relazione umana fra diversi. È l’accelerazione culturale che ci manca. Paradossalmente acquisibile dal confronto con la fragilità umana. http://www.accoglienzaterlizzi.it/site Realizzata con Joomla! Generata: 15 March, 2017, 21:18