6.2 Aereo cade su un centro abitato - vigili del fuoco
Transcript
6.2 Aereo cade su un centro abitato - vigili del fuoco
AEREO CADE SU UN CENTRO ABITATO: L’INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCO Massima tempestività e armonia tra le squadre aeroportuali, ordinarie permanenti e volontarie, Nucleo Elicotteri e Nucleo Soccorsi Speciali. Dott. Ing. Michele Ferraro - Comandante Provinciale Vigili Del Fuoco Torino Dott. Ing. Francesco Rizzuti - Ispettore Antincendi del Comando Vigili Del Fuoco Torino L’8 ottobre 1996, alle 10,29, nel comune di S. Francesco al Campo (TO), frazione S. Anna, è precipitato un aeromobile “Anto nov 124” di fabbricazione russa, su di un nucleo di case sparse, ubicato sulla direttrice assiale della pista dell’aeroporto interna zionale di Torino - Caselle, posto immediatamente all’esterno dell’area circoscrizionale aero portuale. Il sinistro ha provocato quat tro vittime: il pilota ed il copilota dell’aeromobile (un “cargo” merci con ventitré persone a bordo complessivamente) ed una coppia di coniugi residenti nel fabbricato abbattuto dal ve l i v o l o . Tra i passeggeri si sono registrati numerosi feriti; alcuni Vigili del Fuoco intervenuti han no riportato lievi ferite. Le operazioni d’intervento, gra zie alla cui prontezza ed effica cia è stato possibile contenere il bilancio delle perdite umane, so no state condotte con professio nalità conseguendo, in ogni fase, pieno successo. Con la presente nota si inten de proporre un’attenta riflessio ne, in ordine agli aspetti inciden tali e tecnico-operativi dell’emer genza, allo scopo di elaborare utili elementi conoscitivi sulle problematiche connesse con l’atipica e poco frequente tipolo gia d’incidente di seguito descrit to, nonché di desumere altret tante utili valutazioni per il miglio ramento della gestione, in via generale, delle emergenze ope rative coinvolgenti il concorso di molteplici enti ed organismi, con la concentrazione dei relativi uo mini e mezzi. Quest’ultima analisi si presen ta, nella fattispecie, particolar mente costruttiva, in quanto confortata dalle obiettive valuta zioni di un’interessante esperien za operativa che si è evoluta favorevolmente, per quanto so - L’Antonov 124 russo precipitato su un nucleo di case. Vista dall’alto dello scenario dell’incidente, qualche ora dopo l’impatto ANTINCENDIO febbraio 1998 45 AEREO CADE SU CENTRO ABITATO pra evidenziato, e, pertanto, non viziata da tensioni emotive. La descrizione corografica del sito dell’incidente L’aeroporto internazionale di Caselle Torinese, a circa quindici chilometri a nord della città di Torino, è ubicato immediatamente a nord del comune di Caselle, nel territorio del comune di S. Maurizio Canavese. L’aeroporto confina a nord con il territorio comunale di S. Francesco al Campo, il quale consta di due conglomerati urbani, separati dalla linea virtuale in proseguimento dell’asse della pista di rullaggio: il primo, verso ovest, di recente edificazione a ridosso della strada provinciale che collega Caselle, S. Maurizio e S. Francesco al Campo; il secondo, verso est, costituito dall’antico borgo rurale con l’attuale sede del Municipio. L’area d’impatto dell’aeromobile al suolo è situata nella direzione dell’asse della pista aeroportuale, ad una distanza di 1100 m dal limite nord della stessa pista. La quota dell’area, così come si evince dalla Carta Tecnico Regionale, sez. n. 134160 di Ciriè, redatta dalla Regione Piemonte, è di 328,00 m s.l.m., mentre la quota ultima della rampa di decollo della pista aeroportuale è di 302,00 m s.l.m. Nell’impatto sono state interessate direttamente tre unità abitative: – la prima, urtata dall’ala di timone posteriore sinistra, ha su46 bito gravi danneggiamenti alle strutture di copertura; – la seconda, urtata dal carrello sinistro e dall’ala sinistra, ha subito diffuse lesioni agli elementi di copertura; – la terza, contro la quale si è arrestato al suolo l’aeromobile, composta da locali ad uso abitativo ed annessa stalla di bovini, è rimasta distrutta. Quest’ultima unità edilizia, distribuita su due piani fuori terra e fienile in copertura, era costituita, per la parte residenziale, in muratura e, per la parte agro-zootecnica, in conglomerato cementizio armato. La zona di impatto può definirsi a bassa densità edilizia, in quanto compresa in una fascia di collegamento tra i due agglomerati urbani che costituiscono l’insediamento del comune di S. Francesco al Campo. L’aeromobile, tipo Antonov AH 124-100 di fabbricazione russa, appartiene alla categoria dei “cargo” adibiti al trasporto merci, recentemente ammessi ad utilizzare la struttura aeroportuale di Caselle. Dalle informazioni assunte si presume che esso sia stato costruito e adibito al servizio nell’anno 1992. L’organizzazione dell’aeroporto internazionale di Caselle Torinese Dati plano-altimetrici L’aeroporto è ubicato in un’area pianeggiante, leggermente acclive verso nord, ad una quota media di ANTINCENDIO febbraio 1998 300 m s.l.m. La pista di volo possiede le seguenti caratteristiche: – identificazione 18/36 (18 NORD e 36 SUD) – pista preferenziale 36 – lunghezza 3300 m – larghezza 60 m – corsa disponibile per il decollo 3600 (36) m 3750 (18) m – distanza accelerazione/arresto 3300 m – distanza disponibile per l’atterraggio 2950 (36) m 2575 (18) m – fasce di sicurezza (dall’asse) 80/150 m La classificazione internazionale I.C.A.O. L’aeroporto internazionale di Caselle Torinese, affidato in gestione alla S.A.G.A.T., è compreso nell’ottava categoria secondo le norme I.C.A.O., per la quale sono definite le seguenti caratteristiche tecniche degli aeromobili autorizzati all’utilizzo della pista: – lunghezza compresa tra 49 e 61 m; – larghezza massima della fusoliera 7 m. Le potenzialità del servizio antincendio, stabilite dalle norme I.C.A.O., sono: – acqua per la formazione di film acquosi o schiuma fluoroproteinica 18200 l – erogazione della soluzione 7200 l/min. – agenti complementari (polvere) 450 kg. AEREO CADE SU CENTRO ABITATO Il presidio antincendio minimo necessario per classificare l’aeroporto nell’ottava categoria deve essere composto da almeno due autoidroschiuma (Perlini o Tucano) e da un automezzo di rapido intervento (Rambo) con le rispettive dotazioni estinguenti. Il personale VV.F. strettamente necessario deve comprendere almeno 16 unità operative. L’organizzazione delle emergenze Le procedure di emergenza in ambito aeroportuale sono contenute nell’ordinanza n. 2-1992 del Ministero dei Trasporti - Direzione Generale dell’Aviazione Civile - Direzione Circoscrizione Aeroportuale di Torino. In tale documento, oltre alle disposizioni di carattere generale, sono identificate le procedure per lo stato di emergenza anche nel caso di incidente esterno al CARATTERISTICHE TECNICHE E DI VOLO DELL’ANTONOV H 124-100 1) limiti di massa – – – – – – – – – – massa massima di rullaggio massa massima di decollo massa massima di atterraggio massa massima di carburante volume carburante massimo carico commerciale diapason delle centrature di esercizio struttura quattro motori equipaggio tipo – – – – – – superficie avionica velocità max velocità di crociera velocità di approccio lunghezza campo di atterraggio massima autonomia 398 t 392 t 330 t 212,35 t 348,74 m3 120 t ant. 26,5 % - post. 42,5 % in lega leggera - fibra di carbonio ZMKB - DIST da 229,5 kN pilota e copilota due ingegneri del volo un navigatore un addetto comunicazione personale di assistenza 682 m2 865 km/h 850 km/h a 10.000 m di quota 230÷260 Km/h 3000 m a massimo carico 16.500 km 2) dati geometrici – – – – – lunghezza aeromobile apertura alare altezza massima dell’aereo in sosta scartamento dei carrelli interasse dei carrelli in sosta 69,10 m 73,30 m 21,08 m 8m 22,9 m ANTINCENDIO febbraio 1998 perimetro aeroportuale. Nella fattispecie, di seguito sono specificati gli adempimenti di competenza del Servizio Antincendi espletato dal Distaccamento Aeroportuale dei Vigili del Fuoco, il quale può inviare uomini e mezzi all’esterno del perimetro aeroportuale, ove ritenuto indispensabile, dandone previa comunicazione all’Ufficio Controllo Traffico per le determinazioni di competenza. Il distaccamento aeroportuale dei Vigili del Fuoco Il Distaccamento aeroportuale dei Vigili del Fuoco, in presidio permanente, è costituito da n. 85 uomini, organizzati in quattro turni, in possesso di una dotazione di mezzi ed attrezzature aventi un grado di ridondanza, rispetto ai minimi imposti dalla normativa I.C.A.O., pari a due. In particolare, i mezzi disponibili ed assegnati al presidio antincendi risultano: – 3 AIS Perlini - Baribbi (autoidroschiuma) – 1 AISP Tucano (autoidroschiumapolvere) – 2 ARI Sirmac - Rampini (automezzi di rapido intervento o Rambo) – 1 ARI Mercedes - Unimog (automezzi di rapido intervento) – 1 ASA 90 Brema (automezzo di soccorso aeroportuale) – 1 autovettura Fiat Uno – 1 autofurgone – 1 autocarrotrasporto – 1 rimorchio Bertoia 47 AEREO CADE SU CENTRO ABITATO Lo scenario operativo LA PRIMA FASE: ALLERTAMENTO E PRIMO SOCCORSO Sequenza degli allarmi e della mobilitazione a) Alle 10,29 dell’8 ottobre 1996 è scattato lo stato di emergenza aeroportuale, segnalato con il suono convenzionale intermittente della sirena. Attivati immediatamente i contatti con la torre di controllo, il distaccamento aeroportuale VV. F. ha ricevuto notizia che il sistema di controllo aveva “perso” le tracce di un aeromobile in fase di atterraggio. l’assenso del Comando Provinciale, mentre la torre di controllo confermava che l’incidente si era verificato oltre la testata nord 18 della pista di rullaggio. Il Comando ha informato l’Ufficio Controllo Traffico per i provvedimenti di competenza in merito alla conseguente sospensione dell’agibilità dello scalo aereo al traffico civile. e) Nel frattempo, il Comando Provinciale ha disposto l’invio di squadre dalla sede centrale e da diversi distac- b) Il predetto distaccamento ha assunto immediatamente l’assetto operativo, informando contemporaneamente la Sala Operativa provinciale del Comando VV.F. di Torino. c) Contestualmente agli adempimenti di cui alla lettera b) si è verificato l’incidente, che non è sfuggito alla diretta visione del personale del distaccamento allertato. d) I mezzi del distaccamento si sono immediatamente avviati, con il personale a bordo, acquisendo contestualmente I VV.F. e i mezzi di soccorso intervenuti, provenivano dai vari distaccamenti della cerchia di Torino 48 ANTINCENDIO febbraio 1998 camenti permanenti e volontari. A tale scopo sono state messe in atto con tempestività le procedure organizzative di emergenza necessarie ad assicurare un adeguato afflusso di uomini e mezzi, superando le contingenti condizioni sfavorevoli conseguenti alla contemporanea emergenza alluvionale in provincia di Cuneo, laddove il Comando aveva inviato, qualche ora prima, due sezioni operative complete della Colonna Mobile Interregionale. AEREO CADE SU CENTRO ABITATO f) I mezzi aeroportuali si sono portati all’esterno dell’ambito aeroportuale attraverso il varco nove, collocato in corrispondenza della testata nord della pista, il cui cancello è stato aperto dal personale della S.A.G.A.T. giunto alle 10,35 dalle squadre del distaccamento aeroportuale VV.F. nella seguente composizione di mezzi ed equipaggi: – 2 AIS Perlini - Baribbi con 6 unità di personale (n. 3 su ciascun mezzo); – 1 ASA 90 Brema con 4 unità di personale; – 1 ARI Sirmac - Rampini con 3 unità di personale; – 1 AV FIAT Uno con 2 unità di personale; Si sono quindi diretti verso il luogo dell’incidente percorrendo le strade interpoderali, conosciute con precisione dal caposquadra. VV.F. Le successive verifiche, infatti, hanno dato conferma che il tragitto percorso è stato quello più veloce per raggiungere il luogo. Durante il tragitto, il caposquadra VV.F. ha assunto via radio le sommarie informazioni, da parte della torre di controllo, utili alla predisposizione dell’intervento, con particolare riguardo a quelle attinenti le caratteristiche dell’aeromobile, peraltro di tipo non frequente nello scalo di Caselle (destinazione di impiego, tipologia dei materiali a bordo, sistemi di apertura delle porte, ubicazione dei meccanismi, localizzazione dei centri di pericolo, ecc.) ed il numero dei passeggeri. Si apprendeva trattarsi di un “cargo” vuoto con a bordo un equipaggio, sulla cui consistenza sono emerse delle incertezze (comunicate 12 unità in un primo tempo e 24 in un secondo tempo; solo successivamente, dopo qualche ora, è stato reso noto il numero esatto di 23 unità). Primi interventi Individuazione del sito d’impatto e dislocazione dei mezzi e degli uomini di primo soccorso Alle 10,35 hanno avuto inizio le operazioni di soccorso con la seguente articolazione. Il sito dell’incidente è stato rag- Il personale era, pertanto, costituito complessivamente da n. 15 unità. I mezzi operativi sono stati disposti nella seguente configurazione: – un AIS di fronte all’ala sinistra dell’aeromobile, interessata dall’incendio di un notevole quantitativo di carburante riversato su un deposito esterno di fieno; – un AIS a tergo del timone, in appoggio al precedente AIS, a protezione anche dell’ala destra, a rischio potenziale di altro incendio; – un ARI sul retro dell’ala sinistra, utilizzato prioritariamente sull’incendio della medesima, fino all’esaurimento della carica estinguente, con ottimo esito, e quindi sostituito con l’AIS di cui sopra; – un ASA posto verso l’uscita posteriore destra. a) N. 2 operatori dell’ARI si sono ANTINCENDIO febbraio 1998 introdotti nella parte posteriore alta della carlinga per una preliminare opera di soccorso e ricognizione, accedendo dal portellone destro tramite l’ASA e provvedendo all’evacuazione del personale di equipaggio ancora a bordo, che non aveva potuto utilizzare gli scivoli pneumatici, in quanto la dislocazione degli stessi risultava inefficace in relazione alla posizione assunta dal velivolo a seguito dell’incidente. b) L’operatore rimasto sull’ARI ha attaccato l’incendio dal lato dell’ala sinistra, riversando rapidamente tutta la carica estinguente in dotazione al mezzo, determinando così un’immediata e cospicua riduzione del volume di fuoco. c) N. 4 operatori, utilizzando l’AIS, posto di fronte all’ala sinistra in fiamme, hanno proceduto al controllo ed allo spegnimento dell’incendio già fortemente ridimensionato con l’ARI. d) Le operazioni di spegnimento iniziate con l’ARI sono state poi proseguite con il secondo AIS giunto sul luogo. e) In rapida successione sono sopraggiunte, a partire dalle ore 10.45, le altre le squadre di soccorso provenienti dal Comando Provinciale VV.F. di Torino, dai distaccamenti VV.F. cittadini di Stura, Lingotto e Grugliasco, nonché dai distaccamenti provinciali VV.F. volontari dislocati nei 49 AEREO CADE SU CENTRO ABITATO comuni limitrofi alla zona d’impatto: Volpiano, Alpignano, S. Maurizio, Lanzo T.se, Mathi, Nole, Caselle, Venaria. f) Si è provveduto a dislocare i feriti in un temporaneo centro di accoglienza e smistamento, allocato dal Servizio Sanitario 118 in un cascinale limitrofo all’aeromobile, per essere in seguito avviati presso gli ospedali di Torino e Ciriè. g) Alle ore 11.30 la consistenza operativa VV.F. ha raggiunto il massimo livello disponibile. h) Intorno alla stessa ora è stata effettuata una prima ricognizione aerea con l’elicottero AB 206B, in dotazione al Nucleo VV.F. di Torino-Caselle, allo scopo di definire con precisione lo scenario incidentale. i) Si è provveduto ad estrarre le salme del pilota e del copilota, che sono state consegnate al personale del Servizio Sanitario 118, che le ha temporaneamente composte all’interno di una scuola pubblica del comune di S. Francesco al Campo a disposizione delle Autorità competenti. l) Accertata, dalla ricognizione effettuata all’interno dell’aeromobile, l’assenza di altre persone a bordo, è stato possibile definire il bilancio dei passeggeri: n. 2 vittime, n. 14 feriti e n. 7 illesi. Di questi (feriti e illesi), alcuni erano usciti autonomamente dall’aeroplano ed altri erano stati tratti in salvo dalle squa50 dre di soccorso. m) Si è registrata anche la presenza di due persone ferite residenti in loco. n) Dalle informazioni assunte sono risultati inoltre dispersi i coniugi Fiorentino Martinetto e Maria Perucca, residenti nel cascinale abbattuto dall’aeromobile. LA SECONDA FASE: INTEGRAZIONE DEGLI ORGANISMI OPERATIVI Intervento concorsuale delle componenti di Protezione Civile Durante le operazioni di soccorso sono sopraggiunte unità dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Servizio Sanitario 118, dell’Azienda U.S.L. 6 di Ciriè, dei Vigili Urbani dei comuni limitrofi, nonché varie associazioni di volontariato, alcune con unità cinofile. Paventandosi conseguenze più gravi dell’incidente, sono giunte in loco numerose autoambulanze e quattro elicotteri per assicurare un pronto ed efficace presidio per il trasferimento sanitario celere. Pianificazioni d’intervento Oltre a prendere atto che risultavano dispersi i coniugi precedentemente menzionati, si è appreso che in un locale, in posizione sottostante le macerie dell’edificio abbattuto dall’aeromobile si trovavano circa 40 bovini, di ANTINCENDIO febbraio 1998 proprietà dei coniugi stessi. Poiché le parti residenziale e zootecnica del complesso erano direttamente comunicanti, le ricerche degli eventuali sopravvissuti non potevano essere circoscritte ad una zona preferenziale ma dovevano estendersi all’intera area interessata dal crollo. Il cascinale abbattuto, costituito da due solette in conglomerato cementizio poggianti su pilastri in calcestruzzo armato per la zona ricovero bovini e murature portanti per la zona residenziale, aveva assunto, a seguito dell’incidente, la configurazione di un parallelepipedo appiattito sui solai con diagonale orientata nella direzione d’impatto dell’aeromobile. In tale configurazione, nella zona ricovero bovini, le due solette interpiano sono rimaste posizionate in modo da costituire due intercapedini (tra il terreno e la prima soletta e tra le due solette rispettivamente) di altezza variabile tra 20 cm e 80 cm. In dette intercapedini erano presenti macerie e balle di fieno, che sostenevano instabilmente le solette. In tali spazi angusti si trovavano i bovini e, presumibilmente, gli eventuali superstiti dispersi. La parte residenziale appariva, invece, fortemente disaggregata e compressa dalla carlinga dell’aeromobile. La configurazione statica così assunta era, come detto, estremamente instabile; l’equilibrio precario dei diversi elementi di fabbrica induceva a procedere nelle operazioni di ricerca con particolare cautela, al fine di evitare una movimentazione strutturale indesiderata che potesse ri- AEREO CADE SU CENTRO ABITATO durre la volumetria delle nicchie eventualmente occupate dai superstiti oltre a determinare gravi incidenti ai soccorritori. Con la prevalente opera manuale minuziosa del personale VV.F., coadiuvata sapientemente con l’ausilio di piccole macchine di movimentazione terra (trattori, piccoli escavatori), si è proceduto all’ispezione delle nicchie raggiungibili alla vista, in quanto parzialmente visitabili “carponi” ed alla provvisoria stabilizzazione delle macerie, individuando, nel volgere di circa un’ora, il corpo del Martinetto sotto il primo solaio. Dopo alcune ore di accurato e paziente lavoro, intorno alle 18, il corpo veniva estratto, con l’ausi- lio dei cuscini pneumatici Wetter, adoperando nel frattempo ogni cautela per evitare traumi al corpo della consorte, ancora dispersa, ritenuta ragionevolmente non distante dal marito, improbabilmente ancora in vita. Si è proseguito quindi nelle ricerche della donna, difficoltose e di lunga durata, in quanto, oltre all’esigenza delle cautele succitate, il kerosene versato rendeva irrespirabile l’aria nelle intercapedini, obbligando gli operatori VV.F. a frequenti avvicendamenti, anche in conseguenza della inutilizzabilità degli autoprotettori, il cui ingombro non era compatibile con gli spazi disponibili. Si è proceduto pure a frequenti tentativi di ascolto silenzioso, on- de individuare eventuali lamenti umani, sempre negativamente. Le unità cinofile non hanno potuto operare efficacemente a causa del denso odore di kerosene, frammisto agli odori di stalla, che ne ha disorientato l’olfatto. A partire dalle ore serali del giorno 8/10/96 si è provveduto a far intervenire in loco delle ditte specializzate nella demolizione delle macerie, nella movimentazione di elevati carichi e nel recupero di liquidi infiammabili e bonifica. Nei giorni successivi le operazioni sono proseguite con progressiva riduzione dei contingenti del personale VV.F., man mano che la messa in opera di strutture provvisionali di sostegno consentiva di attenuare la Tra le macerie delle abitazioni e i rottami del velivolo russo i VV.F., il personale sanitario, le forze dell’ordine e i volontari prestano la loro opera ANTINCENDIO febbraio 1998 51 AEREO CADE SU CENTRO ABITATO precarietà delle condizioni di sicurezza statica. Il 9/10/96, alla presenza dei tecnici incaricati dall’Autorità competente, è stata recuperata la “scatola nera”. LA TERZA FASE: TERMINE DELL’EMERGENZA, MESSA IN SICUREZZA E BONIFICA La localizzazione e il recupero dell’ultima persona dispersa La prosecuzione ininterrotta delle operazioni, giorno e notte, ha consentito il ritrovamento del corpo di Maria Perucca alle 7.50 del 13 ottobre, localizzato nel locale ricovero bovini all’interno del canale di scolo dei reflui. Le formalità di rito sono state espletate, da parte delle Autorità competenti, intorno alle ore 9,00. Le operazioni di messa in sicurezza, presidio e bonifica D’intesa con gli enti interessati, anche attraverso riunioni di servizio convocate dalla Prefettura di Torino, è stata concordata e pianificata l’ulteriore attività intesa a garantire la sicurezza dei fabbricati viciniori e dei luoghi, la tutela ambientale e le esigenze di giustizia. Per tale attività è stato assicurato il concorso tecnico-consultivo dei funzionari del Comando, con la presenza di squadre VV.F. in consistenza ridotta per il completamento dell’intervento e per la necessaria assistenza secondo la seguente pianificazione dei lavori. a) Completamento dell’opera di rimozione degli elementi pericolanti con coordinamento delle ditte private operanti in loco, contestuale selezione e separazione delle macerie edilizie dalle parti dell’aeromobile sequestrate per fini di giustizia. b) Assistenza al personale U.S.L. ed all’impresa incaricata delle opere di bonifica ambientale conseguenti allo sversamento del carburante sul terreno. c) Assistenza, anche tecnicoconsultiva, al Sindaco di S. Francesco al Campo per le diverse problematiche inerenti la sicurezza delle persone e dei beni. d) Assistenza alla Autorità Giudiziaria. Alle 20.00 del giorno successivo, concluse le operazioni afferenti il soccorso tecnico urgente, il Comando ha disposto il rientro in sede delle squadre VV.F., indicando formalmente alle Autorità competenti i provvedimenti da adottare per la definitiva messa in sicurezza dei luoghi e quelli utili a scongiurare l’insorgenza di situazioni di pericolo, continuando ad assicurare il proprio contributo tecnico-consultivo, qualora richiesto, per gli aspetti di competenza. In tale ottica, nei giorni successivi il Comando ha fornito il proprio contributo, richiesto per le seguenti operazioni: – bonifica definitiva dei serbatoi 52 ANTINCENDIO febbraio 1998 dell’aeromobile; – messa in sicurezza dell’aeromobile con asportazione di elementi a rischio quali: serbatoi sferici di ossigeno sanitario, bombole di gas halon, ecc.; – assistenza agli organi inquirenti. Conclusioni Risorse umane e strumentali del C.N.VV.F. impiegate La complessità delle operazioni prima descritte ha richiesto un massiccio impiego di uomini e mezzi. Per quanto concerne l’apporto umano, è stato necessario, a fronte delle carenze organiche acuite, nella fase iniziale, dalla contemporaneità dell’emergenza alluvionale in provincia di Cuneo, laddove il Comando di To r i n o aveva inviato, nella stessa mattinata dell’incidente, due sezioni operative complete della Colonna Mobile Interregionale, fare ricorso a: – attivazione di diversi distaccamenti volontari; – richiami di personale permanente di turno libero; – raddoppio dei contingenti di servizio, mediante passaggio ai turni di 24 ore dalle ore 20.00 dell’8 ottobre alle 20.00 del 10. La massima concentrazione disponibile di uomini e mezzi è stata impiegata nelle ore pomeridiane della prima giornata, dalle 11,30 in poi, nelle seguenti consistenze. AEREO CADE SU CENTRO ABITATO A) - Personale – – – – – Ispettore Interregionale; Comandante Provinciale; n. 6 funzionari direttivi; n. 2 funzionari di concetto; n. 52 unità esecutive permanenti del Comando di Torino (di cui: n. 15 del distaccamento aeroportuale, n. 30 della sede centrale e dei distaccamenti di Stura, Lingotto e Grugliasco, n. 7 elicotteristi); – n. 5 unità esecutive del Comando di Vercelli; – n. 90 unità volontarie dei distaccamenti di Volpiano, Alpignano, S. Maurizio, Lanzo T.se, Mathi, Nole, Caselle, Venaria; – n. 50 vigili volontari ausiliari in servizio di leva. B) - Automezzi – n. 5 mezzi aeroportuali (n. 2 AIS, n. 1 AISP, n. 1ARI e n. 1 ASA); – n. 11 APS – n. 3 ABP – n. 1 AS – n. 1 AG – n. 1 ACT attrezzato per crolli; – n. 1 ACT attrezzato per trasporto gruppi da taglio; – n. 1 ACT attrezzato per trasporto schiumogeno; – n. 4 AF polisoccorso; – n. 7 CA; – n. 5 AV. Le considerazioni sull’intervento L’esperienza dell’intervento ha dato motivo di riflettere sugli elementi che hanno consentito i favorevoli risultati sopra descritti. In particolare, si ritengono utili le seguenti considerazioni, che evidenziano l’esigenza di sviluppare la cultura della pianificazione delle emergenze in modo da assicurare che i fattori favorevoli riconosciuti nella circostanza abbiano caratteristiche di certezza e permanenza riducendo in un dominio di marginalità gli aspetti legati all’imprevedibilità degli scenari operativi e delle risorse disponibili. a) Va necessariamente premesso che la configurazione operativa e le condizioni generali d’approccio erano caratterizzate da concomitanti evenienze molto sfavorevoli: - innanzi tutto il tipo di incidente, richiedente tempi brevissimi d’intervento, dell’ordine di qualche minuto, pena l’inevitabile vanificazione dell’intervento stesso; - il punto di caduta dell’aeromobile all’esterno dell’ambito aeroportuale e, quindi, al di fuori della viabilità sperimentata dalle squadre del distaccamento aeroportuale; - la concomitanza con l’emergenza alluvionale interessante la provincia di Cuneo, laddove il Comando di To r i n o aveva appena inviato nella stessa mattinata due sezioni operative complete della Colonna Mobile, ed una terza sezione si stava predisponendo per partire; - la concomitanza con altri interventi in città ed in provincia, compreso un delicato intervento a seguito di frana ANTINCENDIO febbraio 1998 nella città di Torino. b) Di fondamentale importanza per l’esito dell’intervento sono risultate la tempestività e la competenza della squadra del distaccamento aeroportuale, che con immediatezza assoluta ha provveduto all’estinzione dell’insorgente incendio dell’aeromobile ed al simultaneo salvataggio dei passeggeri. c) È risultato particolarmente efficiente il sistema organizzativo attivato immediatamente dal Comando per la gestione dell’emergenza: il coordinamento dell’emergenza è stato svolto dalla Sala Operativa provinciale che ha saputo ben utilizzare le risorse disponibili, conducendo al meglio le diversificate attività in atto. In particolare, sono stati attivati: - - - - i distaccamenti permanenti di Stura, Lingotto e Grugliasco, con la contestuale predisposi zione dei provvedimenti utili a mantenere la copertura del servizio di soccorso ordinario sul territorio cittadino e provinciale; i distaccamenti volontari di Volpiano, Alpignano, S. Maurizio Canavese, Lanzo Torinese, Mathi, Nole, Caselle, Venaria; il personale fuori servizio presente al Comando, il quale ha prontamente manifestato la propria disponibilità; il personale di turno libero richiamato in servizio telefonicamente. 53 AEREO CADE SU CENTRO ABITATO d) Durante le fasi di rimozione delle macerie per la ricerca dei cadaveri è stato prezioso l’apporto specialistico delle unità del Nucleo Soccorsi Speciali istituito presso il Comando di Torino con finalità, tra l’altro, di supporto alle squadre ordinarie con l’impiego delle attrezzature e delle tecniche di derivazione alpinistica, speleologica e fluviale al fine del miglioramento delle condizioni di sicurezza. e) Particolare professionalità è stata dimostrata dal C.D.V. (centro documentazione video) e dal C.D.F. (centro documentazione fotografico) del Comando, i quali, sia per i fini di giustizia che per le inedite e suggestive immagini tra- PROTECTOR IMPIANTI ANTINCENDIO Società di progettazione e costruzione Impianti Antincendio cerca TECNICO/ DISEGNATORE con esperienza Autocad. Telefonare ore ufficio al n. 02/33501539 54 smesse alla pubblica opinione, hanno reso un servizio, oltre che utile, necessario alla corretta interpretazione del fenomeno incidentale nella sua immediata e completa manifestazione. f) La complessità degli adempimenti di coordinamento e l’ingente traffico delle comunicazioni hanno evidenziato le carenze strumentali della sala operativa del Comando, già manifestate in precedenti analoghe occasioni, imponendo l’improcrastinabile esigenza del potenziamento degli apparati di radiotelecomunicazione e del riammodernamento dei sistemi di gestione, con ricorso all’informatizzazione. g) Si è ravvisata la mancanza, sul luogo dell’intervento, di un “furgone Comando VV.F.” con funzioni di centro operativo mobile per il coordinamento diretto dei reparti VV.F., sgravando la sala operativa della sede centrale, per il cui tramite dovevano transitare tutte le richieste e le comunicazioni dei singoli reparti operanti nelle diverse zone del teatro operativo. h) È stata anche rappresentata la necessità di potenziare la dotazione di materiale tecnico del distaccamento aeroportuale, con particolare riguardo agli autoprotettori ed alle radio portatili importantissime per il buon esito delle operazioni (si pensi, ad esempio, all’esigenza della simultanea ANTINCENDIO febbraio 1998 comunicazione tra l’equipaggio entrato all’interno dell’aeromobile per il salvataggio dei passeggeri, quello impegnato nello spegnimento dell’incendio all’esterno dell’aeromobile stesso, quelli operanti per la messa in sicurezza degli impianti a rischio, per il controllo delle perdite di carburante su scettibile d’incendio, ecc.). i) Un ultimo cenno di particolare attenzione va rivolto all’importanza del concorso armonizzato delle diverse componenti operative VV.F., che nella fattispecie è stato decisivo per il buon esito dell’intervento: squadre aeroportuali, squadre ordinarie permanenti e volontarie, Nucleo Elicotteri, Nucleo Soccorsi Speciali, ecc.