Pacifico: l`Australia reinsedierà i rifugiati in Cambogia
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Pacifico: l`Australia reinsedierà i rifugiati in Cambogia
Pacifico: l’Australia reinsedierà i rifugiati in Cambogia Il 26 settembre il ministro per l’immigrazione e la sicurezza delle frontiere australiano e le autorità cambogiane hanno firmato un atteso memorandum nel quale la Cambogia si impegna a reinsediare sul proprio territorio i rifugiati riconosciuti come tali dall’Australia e provenienti dalla piccola isola di Nauru, dove i rifugiati sono trattenuti durante le procedure per la valutazione delle domande d’asilo. L’accordo prevede che la Cambogia decida quando e quanti rifugiati reinsediare nel paese, mentre l’Australia si fa carico delle spese di primo insediamento, nonché della preparazione del personale cambogiano e di aiuti allo sviluppo da distribuire in quattro anni. Nonostante i governi dei due paesi abbiano pubblicizzato l’accordo come finalizzato ad espandere le opportunità fruibili dai rifugiati riconosciuti come “genuini”, e che l’accordo prenderà forma sotto l’egida dell’UNHCR, l’Alto commissariato per i rifugiati dell’ONU ha espresso in un comunicato stampa la propria preoccupazione per il precedente che tale accordo sembra istituire. L’UNHCR fa notare che questi rifugiati hanno chiesto asilo all’Australia, e che solo in seguito sono stati forzatamente trasferiti a Nauru, dove risiedono in condizioni che l’UNHCR dice riprovevoli. Invece di aumentare le opportunità di protezione per i rifugiati, l’accordo sembra opportunamente ideato dall’Australia per aggirare le responsabilità internazionali che questo paese ha sottoscritto con l’adesione alla convenzione di Ginevra del 1951. Fonti giornalistiche hanno poi rivelato che l’Australia offre fino a 10mila dollari australiani ai richiedenti asilo a Manus Island e Nauru che decidono di fare volontario ritorno al paese d’origine. Al fine di porre un freno agli arrivi clandestini, l’Australia ha adottato misure sempre più restrittive negli ultimi anni, imponendo che quanti arrivano via mare siano trasferiti a Masus Island, nella Nuova Papua Guinea, e a Nauru, e che qui vengano reinsediati se riconosciuti come rifugiati, di fatto negando ai rifugiati qualsiasi possibilità di entrare in Australia.