Indice - CLEAN edizioni

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È vietata ogni riproduzione
ISBN 978-88-8497-147-0
Editing
Anna Maria Cafiero Cosenza
Grafica
Costanzo Marciano
Il testo riporta l’esito di studi e ricerche sull’innovazione
tecnologica e sull’informazione tecnica per il progetto di
architettura svolti presso il Dipartimento di Progettazione Urbana
e di Urbanistica dell’Università di Napoli Federico II. Il lavoro è
stato sviluppato nell’ambito di numerose ricerche e, fra le più
recenti, si individuano quelle finanziate dal MIUR (Ricerca PRIN
2005/2007 “Procedure e strumenti per la diffusione e il controllo
dell’innovazione tecnica con materiali compositi fibrorinforzati nel
recupero degli edifici. Progettare con l’informazione”) e
dall’Ateneo Federico II (Progetto FARO - Finanziamento per
l’Avvio di Ricerche Originali “Innovazione e sostenibilità negli
interventi di riqualificazione edilizia. Best practice per il retrofit e la
manutenzione”, 2009). Contributi per l’approfondimento delle
tematiche riportate nel volume derivano inoltre dalle ricerche
svolte nell’ambito del Dottorato di ricerca in Tecnologia
dell’Architettura dell’Università di Napoli Federico II.
Lo studio si è basato sulla conoscenza diretta delle dinamiche e
delle problematiche del settore dell’innovazione tecnologica
attraverso un costante contatto con il mondo della progettazione
e della produzione industrializzata per l’edilizia, nonché sugli esiti
di numerose ricerche applicate per le amministrazioni comunali di
importanti centri urbani relative a interventi di riqualificazione di
edifici e degli spazi aperti. Ciò ha consentito di verificare in
concreto le problematiche di tipo innovativo, con particolare
riferimento all’applicazione di nuovi prodotti e tecnologie nel
campo della nuova edificazione e del recupero.
Nel libro sono riportati i riferimenti agli sviluppi del lavoro di ricerca
pubblicati sia sulle riviste di settore sia in atti di convegni
internazionali e nazionali. Il testo è infine accompagnato da
contributi di vari ricercatori e studiosi impegnati sulle tematiche
emergenti delle tecnologie interessate da processi di
dematerializzazione e da innovazioni eco-orientate quale risposta
a una maggiore ecoefficienza del progetto e degli interventi,
rappresentando così un esito della continuità del lavoro di ricerca
svolto sul tema dell’innovazione tecnologica dall’Unità di ricerca
Tecnologia e ambiente del Dipartimento di Progettazione Urbana
e di Urbanistica dell’Università di Napoli Federico II.
Indice
6
Introduzione
Innovazione, produzione, progetto
10
20
39
55
67
83
Nuovi orientamenti per il progetto ed evoluzione dell’industria edilizia
Molteplicità delle innovazioni
Processi e prodotti innovativi
Scenari del mercato edilizio
Industria edilizia e sostenibilità
Oltre il prodotto: altre forme di innovazione Annamaria Vinci
Eco-tech e dematerializzazione: tecnologie e prodotti
innovativi
96
Ecoefficienza dei processi di produzione:
la tecnologia dei Cold Formed Steel
Sergio Russo Ermolli
98
Ecoefficienza del ciclo di vita dei prodotti: i cementi nanotech
Mattia Leone
101
Innovazioni radicali e incrementali: la tecnologia dei vetri LCD
Alessandro Claudi de Saint Mihiel
103
Tecnologie “su misura”: i compositi fibrorinforzati per il recupero edilizio
Valeria D’Ambrosio
105
Qualità del prodotto e della messa in opera:
i sistemi integrati in gesso rivestito
Antonella Falotico
107
Innovazioni Green Tech: sviluppi del fotovoltaico a film sottile
Rossella G. Cacciapuoti
109
I prodotti ecologici per l’edilizia: gli isolanti in fibre di origine animale
Mariangela Bellomo
111
I prodotti riciclati: i derivati da carta e cartone
Elisa Buiano
In copertina
Feilden Clegg Bradley Studios,
Complesso residenziale a Vallecas,
Madrid, 2006
(foto di Sergio Russo Ermolli)
114
Il volume è stato stampato con il contributo di
122
125
Note
English summary
Riferimenti bibliografici
6
Introduzione
Introduzione
Secondo numerosi autori, l’innovazione tecnologica si colloca oggi all’interno di un complesso processo di sviluppo sociale, culturale ed
economico, in cui si registra il superamento del suo convenzionale
posizionamento, teso prevalentemente ad obiettivi di mercato con la
diffusione dei prodotti di R&S industriale. Secondo altri, ancora, l’innovazione è un processo culturale, è strumento al servizio dell’intelligenza collettiva. In campo edilizio l’innovazione tecnologica si presenta come un rilevante fattore di sostegno alla ricerca sul progetto
architettonico, con processi, prodotti e tecniche capaci di incidere significativamente sulla qualità della concezione e della realizzazione dei
manufatti. In uno scenario in cui il progetto architettonico è elemento
di proposizione e di controllo della qualità delle trasformazioni dell’ambiente costruito, l’innovazione non ne costituisce il solo versante
tecnico-costruttivo, pur se evoluto, ma si offre al progetto stesso come risorsa intellettuale.
Se nelle piccole realtà industriali l’innovazione è ad hoc e informale, basata sullo sviluppo sperimentale piuttosto che sulla ricerca di base,
realtà più complesse programmano l’innovazione, la articolano strategicamente in relazione ai mercati, ai posizionamenti strategici e a nuove forme di integrazione con gli operatori della filiera produttiva. Le innovazioni tecnologiche più avanzate sono l’esito non solo di investimenti - finanziari e di conoscenza - ma anche delle relazioni fra i vari attori del processo edilizio in risposta a una articolata domanda esterna.
Oggi sono determinanti i fattori conoscenza e organizzazione, finalizzati a sostenere una cultura dell’innovazione che possa divenire condizione per uno sviluppo di singole innovazioni. In generale, «l’impulso che muove chi fa innovazione riguarda la trasformazione della
realtà e poiché l’innovazione nasce dall’uso non basta che si produca nuova conoscenza, ma occorre diffonderla generando consapevolezza riguardo alla sua disponibilità e mettendola a frutto in termini
di utilizzazione pratica (…) Per ampliare la base di conoscenza indispensabile per produrre innovazione un ruolo determinate è svolto
dalle forme organizzative che favoriscono la comunicazione e l’interazione (anche disordinata, casuale, non pianificata) tra competenze e
menti diverse»1.
Una nuova dimensione dell’innovazione, attenta alle culture e alle esigenze dei soggetti che “fanno” il mercato, sta affiancando la convenzionale condizione di arretratezza e di lentezza tecnologica del settore edilizio. Rispetto al passato, maggiore è la permeabilità con altri
settori produttivi e maggiore è il peso dell’industria edilizia nella proposizione di prodotti e strategie innovative, laddove il soggetto chia-
ve del settore era fino a non molti anni fa l’impresa di costruzione. Trasformazioni di mercato (la sua polverizzazione, le nuove committenze,
il sorpasso del comparto del recupero su quello della nuova edificazione, i nuovi attributi del progetto, il green building, ecc.), nuove esigenze degli operatori e dell’utenza e nuovi indirizzi normativi richiedono più innovazione tecnologica come risposta adeguata alle nuove dinamiche di settore e come apporto di arricchimento culturale, tecnico e prestazionale al progetto.
Se l’innovazione tecnologica in architettura non ne rappresenta il solo versante costruttivo “aggiornato” o sperimentale, nella condizione
contemporanea l’innovazione manifesta nuovi modi di relazionarsi al
progetto. Queste connessioni si manifestano convenzionalmente sul
piano “fisico” (implicazioni costruttive, linguistiche ed espressive, di
coordinazione modulare, di interfaccia, di compatibilità con i supporti, di integrazione con altri elementi tecnici), sul piano concettuale/
operativo (l’innovazione è sempre più oggetto dell’integrazione fra
campo del progetto, mondo della ricerca e strutture industriali) o su
quello funzionale (alte prestazioni, specializzazioni funzionali e incrementi della complessità dei prodotti). Prodotti e processi innovativi
forniscono un contributo al progetto per le sue declinazioni morfologiche, costruttive, prestazionali e gestionali.
Nel quadro dei numerosi livelli di complessità così individuati, il testo
Percorsi dell’innovazione costituisce la sistematizzazione di studi, ricerche e riflessioni nonché l’esito di stretti rapporti con il mondo dell’industria edilizia avvenuti intorno all’innovazione di prodotto e dei relativi processi produttivi, partendo dal presupposto che nello scenario
del costruire contemporaneo il progetto e i manufatti architettonici sono maggiormente “attraversati” e sostanziati dall’innovazione tecnologica. Tuttavia l’apporto dell’innovazione richiede perimetrazione critica e culturale poiché un’opera non può essere “moderna” per il solo
fatto di utilizzare tecnologie avanzate, poiché le tecniche rappresentano dei mezzi e non il fine del progetto.
Nel campo della produzione industriale significative implicazioni sulle
qualità e sugli attributi del prodotto edilizio derivano dalla relazione fra
processi di R&S e altre funzioni aziendali, secondo modelli non più a
cascata ma con processi interattivi attraverso cui il marketing direziona fortemente il prodotto, le sue caratteristiche e le sue modalità di
commercializzazione. Agiscono, su questo versante, innovative strategie in cui si coagulano integrazioni a monte e a valle con i vari attori della filiera produttiva (partnership con altri soggetti nel campo della R&S, delle tecnologie, della produzione, della logistica)2. Un altro
elemento di interesse riguarda l’estensione delle innovazioni ai processi operativi relativi non solo ai prodotti ma alle tecnologie a essi riferite, con un ampliamento del raggio d’azione nel processo edilizio
che interessa la sfera della produzione, del progetto e della costruzione attraverso le possibilità di dematerializzare, personalizzare e direzionare “su misura” gli apporti tecnici. Vengono a essere interessate l’adattabilità e le potenzialità morfologiche offerte dai prodotti.
Nella crisi che le economie avanzate oggi attraversano, l’innovazione
7
8
Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto
tecnologica è chiamata in causa come uno dei possibili motori per la
ripresa. Per innovare non basta agire sul mercato e sulla competitività,
ma è necessario svolgere un’azione educativa, poiché non potrà esserci innovazione favorevole agli individui e all’ambiente se non vi sarà
educazione al valore civile dell’architettura e all’ambiente.
Entro il perimetro di questa sfida complessa, che vede articolarsi il dibattito non solo su come rendere sostenibile lo sviluppo ma anche sui
segnali di strategie per un doposviluppo con cui affrontare l’attuale
crisi economica (che è crisi del modello di liberismo senza controllo) a
partire da innovazioni tecnologiche a sostegno di una green economy. Si guarda a un cambio di prospettiva culturale, che oltre quella dei progettisti, investa la responsabilità sociale e ambientale dell’industria, attenta alla riduzione dell’uso di risorse non rinnovabili, all’ecoefficenza e all’ecoefficacia, alla dimensione locale, al rendimento
energetico, al recupero e al riutilizzo di prodotti e manufatti, piuttosto
che a poco motivati interventi di demolizione e ricostruzione.
L’innovazione tecnologica in architettura nell’epoca della tecnica si
configura come un determinante sapere tecnico per il progetto. Per
questo motivo va oggi contenuto, attraverso un’azione culturale, il rischio che i progettisti marchino una distanza dai nuovi saperi tecnici
veicolati dall’innovazione tecnologica. Arretrare a uno stadio in cui il
progetto è idea separata dalla costruzione e dalle modalità di progettazione esecutiva, rappresenterebbe una sconfitta culturale, precludendo all’attività progettuale di cogliere gli elementi di portata intellettuale e sperimentale veicolati dall’innovazione. Oggi più che mai una
parte importante della sfida sulle qualità del progetto va sostenuta basandosi su competenze legate all’innovazione tecnologica, che devono contribuire a evitare uno scollamento dell’architettura dalla concretezza del costruire, inserendosi nel consolidato filone della “correttezza” del costruire e misurandosi con le nuove sfide della riduzione
degli impatti sull’ambiente, della valorizzazione dell’esistente, delle
condizioni di sicurezza e di benessere per la collettività.
Note
1. Gianluca Salvatori, “Architettura per l’innovazione”, Nòva 100, 1.8.2007 e
“Mettere in pratica”, Nòva 100, 25.9.2007.
2. Giorgio Sirilli, Ricerca & Sviluppo, Il Mulino, Bologna 2005, p. 100.
Innovazione, produzione, progetto
10
11
Innovazione, produzione, progetto
Nuovi orientamenti per il progetto
ed evoluzione dell’industria edilizia
Renzo Piano
Building Workshop,
Ex area Falk, Sesto
San Giovanni,
Milano 2006.
Modello
dell’intervento.
Parco tecnologico
Environment Park a
Torino. Pensilina a
forma di vela
orientata a sud, con
struttura in legno
lamellare.
Governo dell’innovazione e ruolo della tecnologia1
Il superamento o l’aggiornamento delle tecniche tradizionali e la parallela affermazione di tecnologie più evolute delinea nel settore edilizio uno scenario in cui le potenzialità di integrazione fra prodotti e tecniche di differenti caratteristiche oltre che di diverso grado di complessità divengono una condizione chiave per il progetto. Oltre al soddisfacimento di alcuni parametri convenzionali - qualità, estetica, costruibilità, funzionalità, ecc. - il progetto richiede completezza e aggiornamento per il crescere delle esigenze del vivere contemporaneo
e per l’adeguamento a un quadro normativo ampio e in evoluzione.
Inoltre, il progetto accresce la sua complessità per poter assorbire ulteriori input dagli avanzamenti tecnico-scientifici compiuti in numerosi
campi, coniugando scelte prestazionalmente vantaggiose con soluzioni rispettose dei contesti in cui si opera, nonché efficienti nell’utilizzo delle risorse disponibili.
L’impiego di tecnologie e prodotti innovativi nel progetto di architettura richiede specifici approfondimenti connessi al rapporto fra tecniche
esecutive e progetto, fra modalità produttive e di utilizzo, mettendo in
evidenza il ruolo centrale rappresentato dall’adeguata diffusione di
informazioni e conoscenze tra i protagonisti del processo finalizzata
alla qualità degli interventi2. Le potenzialità qualitative e quantitative
delle scelte progettuali impongono di considerare preventivamente
l’offerta prestazionale e gli effetti sulla concezione architettonica, sulla forma e sul linguaggio dovuti all’incremento del grado di innovazione dei prodotti e al loro aspetto estetico, spesso non convenzionale.
Il governo dell’innovazione richiede di interagire con i processi tecnologici che prevedono, in molti casi, l’applicazione dei risultati concreti
delle politiche di ricerca e sviluppo condotte dalle industrie edilizie, individuabili come uno dei principali motori per l’innovazione3. Infatti, ol-
tre all’effetto di trascinamento operato dalla domanda, i processi innovativi si sviluppano in base alle spinte della tecnologia. Da un lato
si assiste infatti a continue richieste di efficienza e di incrementi prestazionali, dall’altro si sviluppa la pressione del mondo della produzione affinché le tecnologie disponibili siano applicate in maniera sempre più diffusa, garantendo affidabilità e competitività sul mercato4.
L’incremento di complessità del progetto è, fra l’altro, anche esito della moltiplicazione delle innovazioni dovute alla ricerca applicata dell’industria e della richiesta di competenze altamente specialistiche.
Lavoro di team, contributi specialistici, nuove tecniche di progettazione, apporti dell’industria, possono costituire dei fattori innovativi nel
processo progettuale, a patto che la gestione dell’intero sistema decisionale mantenga un orientamento che non perda di vista la qualità
architettonica e la concretezza del costruire.
Marco Zanuso, in un saggio del 1983, sottolineava quanto il problema fosse in effetti quello di finalizzare gli apporti specialistici alla realizzazione del prodotto architettonico mantenendo costante il livello
creativo dell’ideazione. Lo scopo dovrebbe essere quello di attivare
un «circuito a doppia direzione», in cui gli apporti esterni - come quello dell’industria o di competenze specialistiche - rappresentino degli
stimoli alla creatività che sia però in grado, a sua volta, di indirizzare
tali apporti alla «tensione unitaria del progetto»5. Il progetto di architettura costituisce il momento di sintesi di un complesso intreccio di
istanze che sono funzionali, formali e tecniche, che non possono essere disgiunte; esso è peraltro anche il risultato di un processo di integrazione spesso dialettico fra le sue varie componenti creativa e razionale, esecutiva e artistica, scientifica e culturale, che accompagna
lungo tutto il suo percorso.
Nel campo del rapporto fra progettazione e produzione industriale per
l’edilizia, diviene necessaria l’integrazione delle conoscenze relative ai
prodotti con lo studio delle tecniche esecutive e delle relazioni che si
instaurano fra queste e le componenti culturali, scientifiche e artistiche nel progetto di architettura. Se da un lato l’industria propone sistemi e soluzioni avanzate oltre che funzionali alle proprie strategie di
mercato, dall’altro le specifiche tipologie di prodotti e sistemi sono
inevitabilmente concepite per accogliere le implicazioni derivanti dal
versante progettuale. Un riscontro indiretto può essere fornito dal fat-
Walter Gropius,
Siedlung Torten,
Dessau 1926.
Prefabbricazione in
c.a. a pié d’opera.
Le Corbusier,
Unità d’abitazione,
Berlino 1957.
Innovazione tipomorfologica,
strutturale e
tecnica.
Renzo Piano e
Richard Rogers,
Cente G. Pompidou,
Parigi 1977.
L’innovazione
dell’architettura
high-tech.
12
Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto
13
Innovazione, produzione, progetto
Interventi diffusi di
Building Integrated
Photovoltaic
Technology (BIPV)
per l’edilizia
residenziale.
Foster and Partners,
Canary Wharf
Underground
Station, Jubilee line,
London 1992-1999.
Involucro a
prestazioni
complesse.
Le uniche parti
fuori terra sono le
coperture vetrate
per l’apporto della
luce solare in
profondità.
to che ciò che si produce oggi è meno rigido e precostituito che in
passato. La versatilità delle linee produttive, le politiche di soddisfacimento delle esigenze dei soggetti interessati (imprese, progettisti,
utenti), le innovazioni orientate alla flessibilità ma anche alla specializzazione dei prodotti, rappresentano alcuni dei punti significativi di una
convergenza fra cultura progettuale e cultura industriale.
Nell’epoca della tecnica si sancisce il momento in cui la tecnica cessa di essere neutrale e disponibile a usi buoni o cattivi in funzione delle scelte compiute. Nella tesi sostenute da molti autori sulla deriva
tecnologica della società contemporanea, la tecnica non è più solo
oggetto delle nostre scelte ma pervade diffusamente con i suoi valori l’ambiente che abitiamo, nel quale si contraggono e si determinano
comportamenti che trasformano il nostro agire e al quale sono sottoposte le esigenze umane. In questo scenario la cultura stessa si trasforma in fattore incorporato e funzionale ai mezzi di produzione economica e riproduzione delle condizioni sociali, mentre la tecnica da
mezzo diventa fine, in quanto gli scopi delle società industrializzate
sono raggiungibili solo attraverso la mediazione tecnica, mentre non
si può più distinguere fra tecnologia dentro e fuori la società. Il punto
cruciale resta allora la capacità di guidare il sistema socio-tecnico dal
suo interno verso i fini che esso stesso si è dato o può liberamente
darsi6.
Gestire la complessità
Gli apporti forniti dalle tecnologie sono portatori di pre-condizioni e
prefigurazioni utili e integrate allo sviluppo del progetto stesso. I prodotti innovativi determinano implicazioni non solo sul processo realizzativo ma sulla struttura organizzativa del progetto, sulla sua qualificazione spaziale, sugli esiti morfologici e linguistico-espressivi.
Le perplessità da parte dei progettisti e degli utenti hanno ridimensionato il ruolo di sistemi e i componenti predeterminati morfologicamente e univocamente predisposti nelle connessioni. L’affermazione
di prodotti che manifestano il massimo della differenziazione funzionale e della neutralità morfologica, ha di contro favorito l’affermazione
di alcune caratteristiche quali leggerezza, trasparenza e comfort, basate sulla specializzazione funzionale e sulla integrabilità di tali prodotti7. Ciò ha sostenuto la concezione di architetture tecnologicamente complesse, in cui il contenuto dell’informazione si afferma come il dato innovativo più efficace.
Il fattore conoscenza è divenuto una nuova componente della produzione industriale per l’edilizia: è il know how tecnologico che consente di innovare e incentivare i processi di ricerca e sviluppo nel campo
del progetto e in quello dei prodotti, richiedendo un innalzamento delle qualità e delle competenze professionali. Il progetto costituisce ormai un “ponte” tra diversi ambiti culturali e le tecniche, come luogo di
sintesi degli apporti di tutti gli operatori al fine di ottenere risultati coerenti rispetto agli obiettivi prefissati.
Gestire tale complessità implica introdurre strumenti di supporto alla
conoscenza al fine di agevolare l’interscambio di informazioni e l’interoperabilità, in particolare tra sfera tecnica del progetto e sfera tecnica della realizzazione, veicolando così l’innovazione tecnologica tra-
Renzo Piano
Building Workshop,
Museo della
Fondation Beyeler,
Basel 1992-2000.
Edificio come
sistema integrato:
rivestimento in
pietra, copertura in
acciaio, schermature
e vetri selettivi per
mitigare e
diffondere la luce
naturale.
14
Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto
Diener & Diener
Architekten, Edificio
Forum 3, Novartis
Campus, Basel 20032005. L’involucro
esterno è formato da
vetri innovativi
policromi posti su
piani sfalsati.
mite l’elaborazione e la diffusione di conoscenze tecniche e scientifiche8.
L’ottimizzazione del processo costruttivo e delle prestazioni dell’edificio rende sempre più necessario gestire il processo progettuale attraverso metodologie e procedure di management9. Parole d’ordine diventano integrazione, ibridazione, automazione10. Il valore dell’informazione si riflette nelle innovazioni soft, i cui contenuti innovativi non
attengono alle trasformazioni materiali quanto ai processi legati all’informazione, individuabili negli strumenti di simulazione e prototipa-
15
Innovazione, produzione, progetto
zione progettuale, in quelli di controllo delle prestazioni o nei sistemi
di automazione che interagiscono con il contesto ambientale.
La concezione dell’edificio come un sistema integrato prelude al superamento di un edificio definito per parti funzionalmente distinte in
maniera netta. Strutture, chiusure, partizioni e impianti mantengono
certamente una loro identità funzionale e tecnica, ma rispetto alla
sommatoria di prestazioni convenzionalmente offerte si configurano
come parti che forniscono risposte multiple, multifunzionali e integrate. È in questa logica che la chiusura, per esempio, si qualifica come
Mario Cucinella,
Stazione Marittima,
Otranto 2001.
La sperimentazione
tecnica come
problema originale.
Per la parete
ventilata in pietra
sono utilizzati
materiali della
tradizione secondo
applicazioni
innovative.
Cino Zucchi,
Edificio D alla
Giudecca, Venezia
1996-1997. Ricerca
sul progetto e
rivisitazione
attualizzata di
materiali della
tradizione.
Rolf + Holz, Solar
Fabrik, Friburgo
1999. Gli edifici si
arricchiscono di
nuovi parametri
qualitativi ed
espressivi legati alle
innovazioni green
tech.
16
Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto
17
Innovazione, produzione, progetto
La parete Alaska +,
realizzata in legno,
sughero, gesso e
canapa, è dotata di
un sistema di
canalizzazione per
gli impianti
(documentazione
Rubner Haus).
nella pagina accanto
Sezione tipo.
un involucro dalle prestazioni complesse e differenziate, capaci di offrire elevato comfort percettivo, acustico, visivo e termico. In esso si
integrano non solo elementi opachi e trasparenti ma impianti e sistemi passivi per la circolazione dell’aria, per l’accumulo termico solare,
per la microventilazione e per la ventilazione naturale. Analogamente,
agli impalcati di copertura si richiedono incrementi prestazionali ottenuti con soluzioni stratificate e innovative, tese a fornire buona tenuta
agli agenti atmosferici, microventilazione, elevati livelli di isolamento
termoacustico, supporto di sistemi fotovoltaici e collettori solari, masse di accumulo termico. Attraverso sistemi costruttivi ibridi, esito dell’integrazione di più strati funzionali e più materiali, si forniscono prestazioni polivalenti per alcune parti dell’edificio. La corretta successione degli strati e la valutazione delle tipologie dei supporti determinano le condizioni di effettivo soddisfacimento dei requisiti previsti.
L’innovazione per l’architettura11
Nell’ampio dibattito sull’innovazione tecnologica in architettura, risulta cruciale la comprensione del contesto in cui essa si genera e di
quali siano i fattori che la alimentano e la condizionano. Numerose e
di diversa natura sono le innovazioni tecnologiche che, maturando in
seguito alla domanda o per effetto dell’azione trainante della tecnologia, si integrano secondo più livelli. L’impulso all’innovazione tecnologica è sollecitato dai vari operatori del processo edilizio, promotori e
“vettori” dell’innovazione, che intervengono singolarmente o sinergicamente. Pur se promossa da differenti soggetti, l’innovazione di prodotti e tecniche richiede di essere metabolizzata nell’unità articolata
del progetto, sia nell’edilizia corrente che per manufatti complessi12.
In quest’ultimo caso, in ogni progetto la sperimentazione tecnica si
configura di frequente come un problema originale, richiedendo adat-
18
Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto
Gerhard
Mahlknecht, Casa
Montemiele. Casa
ecologica a basso
consumo energetico,
certificata
CasaClima A+
(documentazione
Rubner Haus).
Renzo Piano
Building Workshop,
Centro Servizi
Vulcano Buono, Nola
2000-2006.
Progettazione ecoorientata di un
centro commerciale:
benessere
ambientale,
risparmio
energetico, vetrate
basso-emissive,
schermature mobili.
tamenti delle innovazioni seriali oppure specifiche azioni di ricerca e
sviluppo di nuovi prodotti concepiti in maniera indirizzata per una data opera. La committenza - come fa rilevare Guido Nardi - per maturità o convenienza può inoltre delineare, a vari livelli, le condizioni per
progetti innovativi. I progettisti possono analogamente svolgere un
ruolo propulsivo, facendo del progetto l’occasione dell’innovazione
stessa13. I materiali, i prodotti, le tecniche di assemblaggio, i processi produttivi e tutte le sperimentazioni o le applicazioni a essi legate
possono costituire una risorsa intellettuale e, quindi, un fattore di forte motivazione delle scelte tipo-morfologiche e funzionali delle architetture. L’acquisizione dell’innovazione tecnologica nel progetto influenza così l’elaborazione progettuale dal punto di vista spaziale-percettivo fino a quello linguistico-espressivo, che ne diviene testimonianza tangibile.
L’apporto dell’innovazione al progetto non può, nel suo senso generale, riguardare unicamente l’applicazione di prodotti e sistemi evoluti, ma si riferisce alla globalità dell’organismo edilizio, alla sua complessiva sistematicità: infatti, nell’innovazione, ogni scatto in avanti
non può essere ascritto alla conseguenza razionale dei dati e delle
informazioni precedenti, in quanto essi non sono sufficienti alla svolta
Innovazione, produzione, progetto
concettuale e procedurale che si attua, perché l’innovazione non è
progresso di per sé14.
Benché in numerosi manufatti paradigmatici della ricerca architettonica contemporanea l’innovazione è palesemente mezzo e finalità del
progetto - come sottolinea ancora Guido Nardi con riferimento alle
grandi opere degli architetti contemporanei - nell’architettura diffusa
essa è in un certo senso rallentata rispetto ai ritmi più accelerati che
interessano altri comparti del mondo delle costruzioni o altri settori
produttivi con sbocco di mercato nell’edilizia. È infatti ancora presente un tenace attaccamento culturale a materiali e tecniche tradizionali
dovuto, in molti casi, alla preferenza per forme e tecniche legate alla
prassi costruttiva artigianale ma, non di rado, anche al basso livello di
controllo e utilizzo delle tecniche innovative da parte dei progettisti e
delle imprese di costruzione. Inoltre, la compresenza di strutture produttive e di prodotti e tecniche esecutive sia di tipo artigianale che di
tipo evoluto o decisamente innovativo fa comprendere quanto le condizioni entro cui si stabiliscono processi innovativi in campo edilizio
siano legate a molteplici fattori e rappresentino l’esito della convergenza di fenomeni di origine diversa e di attuazione di differenti regimi di complessità nel rapporto progetto, processo edilizio e innovazione15.
L’innovazione è sempre una progressione in avanti, tesa alla ricerca di
soluzioni che restituiscano nuove risposte, adeguate alle esigenze dei
soggetti del processo edilizio e dell’utenza finale, non soddisfatte da
quanto offerto da concezioni, prassi operative e prodotti convenzionali. Tale traguardo può infatti attuarsi in base alle opportunità fornite
dalla ricerca nel campo dei nuovi materiali e prodotti, dei nuovi processi produttivi e di assemblaggio, nonché delle nuove procedure di
progettazione degli interventi e di gestione dei processi.
Alcune tematiche emergenti con cui dovranno, in futuro, costantemente misurarsi ricerca progettuale e mondo della produzione sono
individuate nel miglioramento del costruito e delle infrastrutture esistenti, accanto alla riduzione dei consumi energetici e dell’impatto
ambientale degli edifici, alla valorizzazione del patrimonio culturale architettonico, all’efficienza e alla sicurezza dei processi di costruzione16. Tutto ciò richiede di interfacciarsi con produzioni e prodotti innovativi che offrano risposte efficaci alla domanda sociale e di mercato, attraverso progettazioni del prodotto che incorporino prestazioni
adeguate e capacità di adattarsi alle manifestazioni dei bisogni dei vari attori del processo edilizio. Informazione tecnica in rete ed evoluzione continua di materiali e prodotti rendono superata la cultura manualistica convenzionale, richiedendo di mettere in gioco capacità critiche e di riflessione per sostenere le motivazioni delle scelte tecnologiche in architettura, ritenendo che le capacità progettuali possano
pienamente svilupparsi solo in termini di dialogo con il mondo della
produzione17.
19
38
39
Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto
richiedono alti fatturati per poter essere sostenute e attuate - e specializzandosi in nicchie promettenti con posizionamenti strategici in
anticipo sui concorrenti. Gli stabilimenti delocalizzati devono presentare valore aggiunto, come quello Marazzi a Dallas che offre prodotti
di grandissima qualità a fronte di costi molto bassi, con una strategia
di marketing particolarmente competitiva, basata su prodotti innovativi, marchio Marazzi e “made in Usa”48.
Un altro caso di rilevante interesse è rappresentato dal Gruppo Mapei
che, con una crescita media del 20% all’anno negli ultimi 10 anni, rappresenta un altro versante del made in Italy competitivo sui mercati
globali. Mapei è infatti una fra le più importanti se non la più importante realtà della chimica italiana che agisce ad ampio raggio sui mercati internazionali pur essendo un gruppo a conduzione “familiare”,
nato originariamente da un’azienda artigianale. La filosofia di Mapei si
basa sui drivers di R&S con elevata specializzazione dei prodotti e sull’internazionalizzazione. Le strategie per la crescita vedono l’azienda
presente con 47 impianti in più di 30 paesi (in Europa, Asia, Oceania
e Americhe, compresi gli Stati Uniti) con l’apertura continua di nuove
sedi e stabilimenti49. Il 70% degli investimenti in ricerca e sviluppo nell’azienda è diretto a realizzare prodotti e tecnologie che riescano a essere quanto più compatibili con l’ambiente riducendo, per esempio,
le sostanze organiche volatili o introducendo prodotti dust free, utilizzati per ridurre polverosità negli ambienti di lavoro.
Le politiche attuate dai grandi gruppi industriali e dalle piccole realtà
raccolte in distretti o filiere evidenziano quanto siano in atto dei fattori di cambiamento della strutturazione dell’offerta. In chiave di ridefinizione risulta l’effetto trascinamento che i grandi gruppi possono originare, mentre il processo innovativo delle piccole industrie si sviluppa
in via quasi esclusiva nel circuito degli attori a monte e a valle del processo, oltre che nel rapporto di microcommittenza fra aziende a rete
e azienda principale di riferimento.
Processi e prodotti innovativi
L’evoluzione dell’innovazione tecnologica per l’edilizia50
Nel settore edilizio, secondo molti autori, l’innovazione è interpretabile come un processo di piccoli miglioramenti e un continuo procedere di innovazioni interne che, interessando materiali e procedimenti
costruttivi consolidati, determinano incrementi di qualità. La particolarità dell’attività edilizia, tuttavia, presenta ristretti margini per lo sviluppo di innovazioni dirette, aderendo in molti casi al trasferimento di tecniche e materiali derivati da altri settori produttivi.
Gli sviluppi dell’innovazione tecnologica nel nostro paese hanno registrato alterne vicende. La ricerca specialistica e alcune realtà produttive, tra gli anni Settanta e Ottanta, hanno cercato di promuovere una
trasformazione del settore secondo logiche industriali e in cui il ruolo
della sperimentazione di nuove tecnologie avrebbe dovuto avere riflessi diretti sull’evoluzione qualitativa ed economica del settore, nonché sull’organizzazione del lavoro oltre che sulla qualità degli organismi architettonici. Questo tentativo non ha prodotto i risultati attesi e
l’esperienza si è conclusa quando il mercato ha segnato l’avvento di
una sostanziale modificazione del rapporto tra domanda e offerta, che
ha aperto lo spazio a una produzione industriale per l’edilizia alimentata da quelle aziende capaci di promuovere produzioni più agili di semilavorati e di semicomponenti, realizzati in serie più grandi e con un
più ridotto grado di predeterminazione formale, funzionale e di assemblaggio51. L’approdo finale ha riguardato quella che è stata definita microindustrializzazione edilizia, attuata con la produzione di elementi a
catalogo, generalmente di piccole dimensioni, facilmente integrabili, in
molti casi di impiego versatile52.
Parallelamente, a partire dalla fine degli anni Ottanta, si è incominciata ad affermare un’idea di tecnologia diffusa che, facendo riferimento
a soluzioni evolute o decisamente innovative che interessavano l’edificio in molte sue parti, andava contrapponendosi a una concezione
della tecnologia enfatizzata e concentrata in punti con forti elementi di
esibizione di una sorta di “morfologia della tecnica”. L’inversione di
tendenza è anche derivata da una modificazione della logica del progettare in accordo con l’innovazione disponibile. Le spinte in questa
direzione sono derivate dall’azione svolta dai progettisti - come fa rilevare Guido Nardi «il progettista è portatore di innovazione per antonomasia» - e dai settori produttivi, che hanno promosso «l’introduzione e la diffusione su larga scala di prodotti risultanti da innovazioni più
o meno palesi»53.
Il quadro della produzione industriale per l’edilizia ha visto dunque,
Prodotti kit nel
campo dei
generatori
microeolici.
“Microindustrializz
azione”: sistemi a
catalogo per
coperture
microventilate, di
piccole dimensioni,
completi di
accessori,
facilmente
integrabili, di
impiego versatile
(documentazione
Apemilano).
40
Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto
Jean Nouvel,
Complesso
residenziale
Nemausus, Nimes
1987.
Sperimentazione sul
concetto di qualità
residenziale e
attualizzazione del
tema della macchina
abitativa con
componenti seriali
che restituiscono
un’immagine
volutamente
industriale.
Dichiarazione
programmatica del
processo
compositivo che è
pensato in funzione
della smontabilità e
sostituibilità degli
elementi tecnici.
accanto a sistemi più complessi, la proliferazione di prodotti a bassa
complessità - materie lavorate, semilavorati e semicomponenti - la cui
diversificazione ha determinato una ricchezza di opzioni tecnologiche,
un mix di elementi nei quali si è ricercata una progressiva specializzazione e un innalzamento del contenuto prestazionale.
Attualmente, in seguito a strategie di mercato e di produzione di carattere innovativo, i prodotti edilizi più evoluti incorporano un elevato
valore aggiunto costituito da significativi incrementi prestazionali, da
specifiche caratteristiche e da servizi connessi al prodotto. L’innovazione di prodotto è sensibilmente orientata dal marketing, in combinazione con la necessaria evoluzione delle tecnologie di produzione e
si misura sul piano della competizione inducendo progressive modificazioni nell’offerta dei prodotti edilizi.
Da un lato si registra un costante sviluppo nel campo dei sistemi integrati, cioè sistemi a elevata complessità (quali le vetrate a doppia
pelle, le facciate continue con integrazioni impiantistiche, ecc.), sistemi a media complessità derivanti dall’integrazione di semilavorati evoluti (come, ad esempio, i sistemi per pareti ventilate) e sistemi a bassa complessità (sistemi per intercapedini aerate, manti di copertura
microventilati). Tutti i microsistemi - locuzione con cui sono state definite varie tipologie di sistemi integrati - risultano tecnologicamente
avanzati e aderenti alla progressiva tendenza verso un’innovazione
che offre un pacchetto-prodotto integrato e comprensivo di tutti gli
elementi necessari, con la messa a punto di modalità di velocizzazione e sicurezza dell’assemblaggio, garanzie di affidabilità e di integrazione con differenti tecniche e in diverse condizioni ambientali e d’uso. Queste tipologie di prodotti - i cui elementi costituitivi non sono
tutti prodotti dall’azienda che commercializza il sistema - richiedono
una forte integrazione a monte con i fornitori e a valle con rivenditori
e installatori. L’innovazione si sviluppa con la possibilità di prevedere
margini di variabilità per dimensioni, finiture e gamme e con prerogative di soddisfacimento prestazionale in termini avanzati. Si pensi, ad
esempio, ai serramenti divenuti elementi complessi in cui sono presenti dispositivi integrativi che elevano le prestazioni: guarnizioni differenziate per le prestazioni termiche e acustiche, dispositivi di chiusura evoluti, punti di decompressione e di taglio termico, mascherine
protettive, terminali di battuta, vetri basso emissivi e selettivi, intercapedini con l’ottimizzazione della condizione di aria secca e in quiete.
Una categoria di prodotti, ascrivibile solo in parte a quella dei sistemi
integrati, è quella dei prodotti-kit, in cui gli elementi sono razionalizzati nel numero e nell’interfaccia, con peso e imballaggi ridotti al minimo. Di dimensioni definite e ottimizzate, i prodotti-kit sono costituiti da
tutti gli elementi del sistema e dagli accessori per il montaggio. Realizzati prevalentemente per partizioni interne, elementi di arredo, pareti attrezzate o infissi, possono rappresentare un segmento di produzione interessante per i risvolti del packaging, del trasporto, del movimento in cantiere e della rapidità di messa in opera.
Accanto a tali sistemi diventa sempre più consistente il processo innovativo del miglioramento di prodotti esistenti, attraverso perfezio-
41
Innovazione, produzione, progetto
namenti progressivi e continui incrementi prestazionali, come nel caso di elementi leggeri di solaio, dei sistemi in cemento cellulare e di altre tipologie di blocchi per le murature.
Un particolare tipo di innovazione che ha riscontrato significativi sviluppi riguarda, infine, l’innovazione alla piccola scala relativa a materie lavorate e semilavorati, con prodotti caratterizzati da semplicità di
applicazione e versatilità d’impiego. Entro tale categoria di prodotti
trovano collocazione, fra gli altri, cementi di nuova generazione, intonaci e pitture per finiture specializzate, materiali compositi a matrici
differenziate, vetri innovativi, leghe a memoria di forma. Con tali prodotti si evidenzia una significativa possibilità dello sviluppo tecnologico innovativo innestato sulla ricerca di base o applicata, attuata alla
piccola scala in base alle proprietà dei singoli materiali o all’integrazione di più materiali come nel caso dei FRP (materiali compositi fibrorinforzati a matrice polimerica), oppure dei GFRC (cementi rinforzati con fibre di vetro).
I processi di innovazione alla piccola scala consentono alle aziende di
acquisire una maggiore flessibilità con cicli produttivi brevi e una adattabilità alle caratteristiche del mercato. Esiti progettuali innovativi sono consentiti dall’impiego di materiali a tecnologia avanzata. Un
esempio significativo è riscontrabile nel campo delle superfici vetrate,
dalle vetrate strutturali - ormai consolidate nella prassi costruttiva e rese possibili dall’innovazione nel campo del vetro stratificato, dei collanti siliconici e dei connettori in acciaio - alle coperture vetrate di nuova generazione che consentono il controllo degli apporti termici e luminosi delle radiazioni solari.
Gli sviluppi della ricerca industriale evidenziano, in altri casi, la presenza di prodotti innovativi il cui apporto non è percepibile da un punto di vista formale ed estetico. Lungi dal costituire un fattore penalizzante, le innovazioni non visibili consentono il soddisfacimento di numerosi requisiti, determinando in tal modo una qualità diffusa e un significativo valore aggiunto agli interventi.
Nello scenario del costruire contemporaneo gli sviluppi delle tecnologie di produzione e di costruzione e le modalità di gestione dei processi tendono dunque a incorporare sempre maggiori quantità di conoscenza scientifica, inducendo nuove prassi di correlazione dell’innovazione a logiche di trasferimento tecnologico, a nuovi modelli di
produzione e a concezioni progettuali avanzate. Per le innovazioni attuate nei processi costruttivi in campo edilizio e, in particolare, nell’innovazione di prodotto industriale, l’incidenza del “fattore conoscenza”
assume una particolare rilevanza nei casi in cui le industrie tendono a
superare gli assetti labour intensive aprendosi verso assetti tendenzialmente knowledge intensive.
Tale tesi è riconosciuta in termini generali e su ampia scala, come dimostrano gli studi sul valore e sul ruolo della conoscenza incorporata
nei processi tecnologici contemporanei. Essa trova un riscontro anche in quegli ambiti del settore edilizio in cui, relativamente a specifiche tecnologie, sono prevalenti filiere produttive e gamme di prodotti
basate sui principi di dematerializzazione, flessibilità, produzione snel-
Renzo Piano
Building
Workshop, Edifici
in Potsdamer Platz,
Berlino 1998.
L’innovazione dei
materiali ceramici
in facciata fornisce
un contributo alla
definizione del
carattere
architettonico degli
edifici.
42
Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto
la e alto valore aggiunto incorporato nel prodotto. Diversi materiali e
tecnologie - come quelle dei tessili tecnici, dei materiali nanostrutturati, dei film sottili FV, dei vetri a tecnologia avanzata, ecc. - presentano infatti un innalzamento del livello delle prestazioni e una trasformazione delle tecnologie produttive e applicative, con cicli produttivi brevi e riduzione dell’intensità materiale ed energetica per unità di prodotto.
Renzo Piano
Building
Workshop, Edifici
in Potsdamer Platz,
Berlino 1998.
Le tende oscuranti
sono azionate da
sensori esterni.
Monaco di Baviera.
I sistemi integrali
degli anni Novanta
per i rivestimenti di
facciata.
Lo sviluppo di nuovi prodotti
In generale, un’innovazione di prodotto è orientata a fornire qualità tese a soddisfare nuove esigenze degli utilizzatori finali, secondo una loro individuazione e progettazione appropriata. In edilizia le innovazioni di prodotto si muovono in maniera lenta poiché sono costose e impattano con le consuetudini culturali e tecniche di vari soggetti del
processo, non sempre disposti a recepire il portato di strategie innovative.
Lo sviluppo di nuovi prodotti si basa sulla formulazione di uno specifico concetto di prodotto, sulla sua progettazione e ingegnerizzazione, sul processo di produzione e sui test-pilota per la messa in produzione. Preliminarmente è necessario attuare una progettazione
“concettuale” del prodotto, in cui si applicano metodologie e strumenti in grado di mettere a sistema le informazioni tecniche e di mercato, nonché le varie esigenze rilevate in rapporto alle funzioni aziendali e ai soggetti utilizzatori nel processo edilizio. Successivamente, si
elaborano soluzioni ottimali in termini di uso dei materiali, di forma e
di processo di produzione, mettendo a punto non solo il prodotto ma
l’intera tecnologia che è alla base del prodotto stesso, utilizzando
eventualmente strumenti che supportano l’attività del progettista e attuando gli altri momenti dello sviluppo, quali prototipazione, simulazione, fattibilità. La progettazione del prodotto è vista come insieme
di caratteristiche fisiche, di prestazioni, di servizi annessi al prodotto,
di design, di garanzie, di brand, di reperibilità sul mercato, di modalità
di consegna. Questa fase è particolarmente importante perché in essa si definiscono gli attributi del prodotto in maniera tale che possano soddisfare le attese degli utilizzatori.
Un valore particolare è attribuito agli aspetti intangibili, ovvero alle
componenti addizionali rispetto al prodotto base quali i servizi pre- e
post- vendita, le garanzie, i tempi di consegna e di pagamento. Gli
aspetti intangibili sono quelli che vengono particolarmente percepiti
come valore aggiunto e che possono determinare un forte vantaggio
competitivo rispetto a prodotti simili per il fatto che sono difficili da imitare in quanto, per definirli, sono messe in campo le componenti chiave dell’azienda. In questo caso il brand gioca un ruolo importante, in
quanto consente di attuare scelte affidabili, puntando su prodotti e
servizi adeguati alle attese degli utilizzatori e rendendo evidente ciò
che il prodotto rappresenta nei confronti del mercato: un prodotto
edilizio può essere facilmente “copiato” mentre la marca è unica e dura nel tempo54.
L’innovazione di prodotto è frutto di ricerche attuate in vari campi, dal-
43
Innovazione, produzione, progetto
lo studio dei prodotti delle aziende competitrici e dall’analisi delle esigenze degli utilizzatori attraverso ricerche di mercato, fino all’utilizzo
efficace delle risorse disponibili o alla ridefinizione, secondo più recenti accezioni, di varie funzioni aziendali in maniera integrata. L’attività di innovazione continua va gestita in maniera programmata,
escludendo di potersi basare su soli aspetti intuitivi o su isolate idee
creative55. Grande valore viene attribuito al flusso di informazioni fra
produttori di materiali e componenti e utilizzatori intermedi e finali. In
numerosi casi la produzione non si concentra più sul prodotto ma ne
fa derivare tipologia e caratteristiche dal mercato e dalla conoscenza
delle esigenze dei soggetti utilizzatori. Anche in campo edilizio il
marketing mix direziona molte scelte ed è con esso che si arriva alla
selezione delle azioni da compiere per concepire i prodotti tenendo
conto delle numerose variabili di contesto, interne e della concorrenza56. In base a principi di marketing si direziona la consistenza della
gamma - l’insieme di tutti i prodotti offerti da un’azienda - misurata in
ampiezza (numero di linee di prodotto presenti) e profondità (numero
di prodotti presenti in ciascuna linea). In funzione del ciclo di vita dei
prodotti, le gamme vengono di volta in volta modificate attraverso revisioni, innovazioni incrementali o radicali, riposizionamento di prodotti esistenti per trasferimento, eliminazione di prodotti obsoleti.
Lo sviluppo dei nuovi prodotti è oggi esito del lavoro di gruppi fortemente integrati, che operano con modalità che si discostano da processi a cascata (secondo una sequenza progettista - ufficio tecnico produzione - marketing), in cui possibili errori di progettazione possono essere scoperti solo in fase avanzata di sviluppo del prodotto.
Lo sviluppo di nuovi prodotti attuato attraverso sistemi integrati fa riferimento alla modularità del prodotto che, come sottolineano
Baldwin e Clark (1997)57, costituisce una strategia di organizzazione
di più unità progettate indipendentemente e poi assemblate in termini di sistema. La scomposizione di un sistema integrato in sottosistemi semplici favorisce la specializzazione funzionale e demoltiplica la
complessità di gestione del processo, innesca varietà e variabilità nelle soluzioni e alimenta l’estensione dell’integrazione fra attori del processo edilizio (integrazione a monte con i fornitori, a valle con installatori e progettisti).
Se l’innovazione di processo riguarda più ambiti che vanno dal processo di produzione o di progettazione a quello di costruzione e di
gestione (nuovi strumenti e tecnologie produttive, definizione di nuove procedure, sistemi di controllo della qualità, nuove tecniche operative), l’innovazione di prodotto investe le logiche industriali finalizzate alla proposizione sul mercato di nuovi materiali e sistemi. Tali prodotti costituiscono l’esito di processi integrati e di innovazioni attuate
nell’ambito di più funzioni aziendali, ma si sviluppano anche in base a
connessioni significative con altre tipologie di innovazione, quali quelle nel campo del progetto e delle tecniche esecutive, o relative alla vita di esercizio dell’organismo edilizio. A titolo di esempio, significativi
sono gli apporti dell’innovazione di prodotto allo sviluppo del progetto finalizzato alla riduzione dell’impatto sull’ambiente: tale obiettivo è
Jean Nouvel,
Galeries Lafayette,
Berlino 1993-98.
Le potenzialità
della tecnologia del
vetro, “diffusa” in
facciata.
44
Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto
attuato sia innovando la complessiva concezione progettuale, sia utilizzando l’applicazione di sistemi tecnologici che prevedono l’utilizzo
di energie rinnovabili, ma anche di chiusure energeticamente efficienti, schermature solari, camini solari, sistemi di raffrescamento passivo.
Giorgio Grassi,
Complesso
residenziale in
Linkstrasse, Berlino
1998. Elementi
tecnici di
produzione
industriale e
definizione del
carattere
dell’edificio nel
riferimento alla
Berlino del
Settecento: lastre in
pietra, infissi in
alluminio,
architrave in c.a.
prefabbricato,
blocchetti di
laterizio per parete
a cortina con fori di
microventilazione.
I fattori di successo dell’innovazione
Il successo duraturo di un’innovazione si basa su innovazioni continue
nel tempo, estese a 360° e quindi di carattere strategico; se riferita
solo ad alcune funzioni aziendali, l’innovazione è limitata a un ambito
tattico e rischia di essere poco efficace58. Nel mercato edilizio sono individuabili fattori specifici che hanno determinato il successo di innovazioni meglio posizionate agendo sulla capacità di produrre prodotti
di qualità, sulle politiche di prezzo, sull’azione di marketing. Questi fattori, definiti fattori chiave o critici di successo (FCS) stabiliscono le “regole del gioco” in base alle quali confrontare prodotti alternativi e fra
loro in competizione, individuati a partire da tre elementi, spesso non
direttamente correlati, quali la redditività, la quota di mercato e i relativi tassi di sviluppo.
Più che i comportamenti delle aziende, i FCS ne esprimono le capacità: un prezzo basso non è infatti un fattore di successo se non trova il suo presupposto nella capacità dell’azienda di produrre a costi
bassi. I FCS devono risultare critici per il successo: applicare costi
bassi in un mercato non sensibile al fattore prezzo non garantisce automaticamente un successo e lo stesso si può dire dell’offerta di un
prodotto con prestazioni elevate laddove tale tipo di prestazioni non
segna la differenza con i prodotti dei competitori. D’altronde, un fattore di successo non può neppure essere individuato nella tempestività di consegna basata su un’elevata disponibilità di scorte, che indurrebbe alti costi di magazzino e forte esposizione economica.
I FCS influiscono in maniera decisiva sul processo d’innovazione di un
prodotto e, di contro, attraverso la loro identificazione è possibile valutare il grado d’innovazione tecnologica presente in un prodotto, in
una gamma, nelle relative linee. Essi possono riguardare ambiti specifici, innanzitutto quello strategico, che esprime la capacità di identificare gli obiettivi, nonché quello della tecnologia, produttiva intesa
nella capacità di applicazione pratica di strumenti scientifici o tecnici
per ottenere le prestazioni attese. Altri FCS possono essere individuati
nel mercato, definendo le capacità di riconoscere i bisogni nascenti di
clienti e utilizzatori e quella di analizzare le azioni dei competitor, oppure possono riguardare l’efficacia di un prodotto/servizio, l’efficienza
dei processi e del management, la capacità di integrarsi con fornitori
e partner di sviluppo e distribuzione, la capacità di far crescere nel
tempo le competenze aziendali per consentire un vantaggio competitivo.
L’individuazione dei FCS consente di focalizzare l’attenzione delle attività aziendali su specifiche aree critiche al fine di sostenere le capacità individuate che determinano la differenza rispetto ad altri prodotti e possono riguardare diverse funzioni aziendali quali la produzione,
la R&S, il marketing, la logistica, la finanza. Le aziende possono valu-
45
Innovazione, produzione, progetto
tare la propria posizione competitiva in funzione del grado di presidio
(espresso in %) dei FCS. Tuttavia, in relazione alle risposte del mercato e allo sviluppo del ciclo di vita di un prodotto, nel corso del tempo i FCS si trasformano e, per la dinamicità dei processi interni ai mercati, non è assicurato che il loro presidio possa rappresentare una garanzia di competitività per il futuro.
Trasferimento tecnologico e adattamento al settore edilizio
Nelle innovazioni attuate per trasferimento tecnologico da altri settori
produttivi si verifica una trasformazione delle modalità di adattamento
di tipologie di sistemi e prodotti al settore edilizio, differente dai trasferimenti tecnologici di carattere diretto che prevedono l’applicazione di sistemi e prodotti dei quali permangono generalmente specifici
tratti distintivi di riconoscibilità (come è accaduto, per esempio, per la
tecnologia fotovoltaica nella sua componente relativa ai sistemi più
maturi quali quelli piani vetro-vetro). Con numerose tecnologie (materiali compositi, CFS-Cold Formed Steel, materiali nanostrutturati,
ecc.) si determinano più evidenti condizioni di adattamento al settore.
Le logiche originarie di tecnologie e sistemi trasferiti - nella concezione, nel loro uso e nelle relative modalità esecutive - possono essere
infatti trasformate e rinnovate anche radicalmente, determinando scenari applicativi e ibridazioni non prevedibili, peraltro oggetto di continue sperimentazioni.
A partire dal trasferimento di tecnologie e materiali di base di provenienza esterna al settore edilizio, si sviluppano così ulteriori innovazioni radicali: processi produttivi e prodotti vengono trasformati rispetto
a quelli di partenza in seguito a progressive azioni di perfezionamento, adeguamento e rielaborazione, attraverso le quali si perde in parte traccia delle tecnologie e dei prodotti nella configurazione originaria. Ciò si è verificato, per esempio, per le tecnologie dei materiali
compostiti fibrorinforzati a matrice polimerica, originariamente sviluppate in ambito aeronautico e navale. Il trasferimento tecnologico dei
compositi in edilizia si è indirizzato verso forme di adattamento e integrazione che hanno condotto la tecnologia lontano dalle modalità
applicative originarie.
Dematerializzazione e produzione “su misura”
Dematerializzazione e flessibilità divengono oggi prerogative di alcune
tecnologie e prodotti che sono alla base di una evoluzione da una
produzione di massa ad una basata su prodotti più indeterminati e
progettabili su misura59. Più a valle nel processo edilizio risultano associate analoghe caratteristiche in fase di progetto e di realizzazione,
consentendo di “progettare” il prodotto/sistema in stretta aderenza alla soluzione esecutiva prescelta, in cui le variazioni relative a elementi costitutivi, aspetto, prestazioni, ecc., rappresentano una modalità
progettabile e quindi integrata nell’offerta del prodotto.
I semilavorati assemblabili in “pacchetti” o in sistemi integrati, flessibili
e versatili, definiti nei termini delle molte possibilità combinatorie dei
semilavorati che li costituiscono consentendo alcune intercambiabilità
Facciata Schuco a
doppia pelle
(documentazione
Schuco).
46
Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto
di prodotto, di materiali e di utilizzo degli impianti di produzione. I cicli
di produzione brevi hanno l’effetto indotto di ridurre le giacenze e le
scorte di magazzino, così come si riduce la lavorazione degli elementi: con il sostegno della conoscenza è l’alto valore aggiunto che entra
più direttamente nella sfera della produzione.
Questa direttrice innovativa di discontinuità vede dunque una produzione specializzata benché versatile, caratterizzata da alte prestazioni
ma gestibile nella fase di realizzazione dei manufatti da squadre di
operatori esperte a cui però non si richiede un eccesso di specialismo.
L’indirizzo industriale così definito può attuarsi attraverso la progressiva dematerializzazione dei processi e dei prodotti, che conferiscono,
accanto all’innalzamento del livello delle prestazioni dei prodotti e alla
necessaria riconversione delle tecnologie di produzione, un contributo a una maggiore sostenibilità. Si attua il ricorso all’efficienza nelle implicazioni relative alla produzione, alla logistica, alla progettazione, allo stoccaggio e all’applicazione cantieristica.
Si definisce in tal modo un allargamento del campo di azione delle
tecniche costruttive basate su determinati materiali: dal momento
esecutivo e dalle sole implicazioni di feed back sul progetto - implicazioni riconoscibili e codificabili in quanto una tecnica convenzionalmente agisce secondo un “protocollo noto” - le tecniche determinano un’incidenza più diretta sul momento progettuale e su una parte
più consistente del processo edilizio. In un certo senso tende a saldarsi il pacchetto prodotto/progetto/applicazione cantieristica, dato
che l’impiego delle tecnologie basate su sistemi dematerializzati e tailor made consente di ottenere un prodotto mirato alla soluzione esecutiva prescelta.
Pur mantenendo una condizione standard di base, si ampliano i margini di variabilità dovuti alle possibilità di combinazione fra materiali,
differenti strati funzionali, dispositivi o lavorazioni. L’allargamento dell’incidenza delle tecniche verso una parte più ampia dell’intero processo è agevolato dal fatto che si può operare on-demand, commissionando variazioni su prodotti standard entro range ragionevoli, senza che questo comporti oneri particolari in fase di produzione e di
commercializzazione. Risulta evidente che se si opera sulla riduzione
del grado di predeterminazione, sull’innalzamento del livello di dematerializzazione e di combinazione fra materiali, nonché sull’informatizzazione e sulla flessibilità dell’attività produttiva in fabbrica e in cantiere, il prodotto è tanto più progettabile di volta in volta per utilizzi mirati. Questo tipo di produzione si colloca su un versante opposto rispetto alla convenzionale produzione a richiesta in cui, per interventi
di una certa dimensione, è possibile commissionare al produttore sistemi concepiti ad hoc, non disponibili a catalogo e, di fatto, non riproponibili successivamente in una linea di produzione.
I possibili scenari futuri prefigurano un diverso approccio nello sviluppo di nuovi prodotti che consentirà di ridefinire la natura delle relazioni
dell’impresa con fornitori e utilizzatori, prospettando la potenzialità di
concorrere alla progettazione di prodotti su misura basandosi sulla
47
Innovazione, produzione, progetto
flessibilità produttiva. La personalizzazione del prodotto potrà essere
pensata al fine di mettere a disposizione le funzioni di produzione, logistica e le altre risorse industriali per progettare e produrre prodotti nei
termini consentiti dalle funzioni e dai processi che l’azienda può controllare60.
L’ingresso del fattore estetico ed emozionale
Gli aspetti del marketing emozionale, in cui ciò che viene “venduto”
non è solo la prestazione offerta dal prodotto e i servizi ad asso correlati, ma la componente sensoriale prevalentemente tattile, visiva,
percettiva ed estetica dei prodotti (come per numerosi prodotti in cotto, alcune idropitture, linee di piastrelle, dell’industria termosanitaria).
«Il marketing emozionale si differenzia da quello tradizionale perché
non progetta o costruisce semplici prodotti ma situazioni associate al
prodotto che interagiscono con i livelli più profondi (…) stabilendo una
saldatura tra una situazione e uno stato d’animo coerente con i valori del prodotto»61. Si introduce quindi, in relazione ad alcuni prodotti
prevalentemente per finiture una «estetica tattile oltre che visiva accanto a una crescente centralità e attenzione alla qualità e ai parametri per valutarla, poiché l’apprezzamento estetico diviene parte integrante della qualità, valore aggiunto al prodotto, seduttiva riscoperta del bello nel mondo dei manufatti oltre che degli oggetti», attraverso una dimensione che non ha grandi riferimenti alle prestazioni e ai
valori d’uso quanto ai cinque sensi visti come dimensione dell’apprendimento. Questa componente è legata a una chiara innovazione
di prodotto, in cui un importante ruolo è svolto dal design del prodotto industriale per l’edilizia62. Essa si collega inoltre al rapporto visibile/invisibile, al rapporto fra prestazioni ed evidenza - o meno - delle
soluzioni tecniche che le generano, alle nuove qualità dei materiali e
alle nuova qualità del progetto. Un’azienda può ricavare un grande
vantaggio competitivo in termini di brand image se ha a disposizione
un prodotto innovativo di rilievo. Non è possibile replicare gli aspetti
emozionali trasmessi da un’azienda, da un marchio, da un prodotto.
I colori di riferimento (il rosso e il blu), lo stile, l’affidabilità, il riconoscere
e il riconoscersi in gamme e linee di prodotti, l’identificazione prodotto/azienda fanno, per esempio, del Gasbeton e della RDB un binomio
indissolubile che dà valore anche agli altri prodotti della linea.
Ciclo di vita delle tecnologie e dei prodotti
Un’innovazione radicale di prodotto è, molto spesso, il portato dell’introduzione di una tecnologia nuova in assoluto o nuova per una
data azienda produttrice. Si comprende quanto in termini di innovazione la scelta delle tecnologie sia strategica, poiché si prefigura la necessità di investire in un determinato contesto di mercato con specifici competitor e per dare risposta ad articolate esigenze. Ciò comporta di padroneggiare un know how più ampio di quello strettamente tecnologico e richiede di conoscere il contesto - di mercato e di arena competitiva - in cui la tecnologia si inserirà. Le scelte sulla politica
di innovazione di prodotto sono determinate dalle strategie aziendali in
Incorporare il
“fattore
conoscenza”
nell’innovazione
alla piccola scala:
nanotecnologie
nelle malte
cementizie per
pavimenti
(documentazione
BASF) e
microstruttura del
cemento cellulare
espanso marchio
Gasbeton
(documentazione
RDB).
48
Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto
Miglioramento
continuo nel campo
dei serramenti a
prestazioni elevate:
dispositivi di
chiusura evoluti,
punti di
decompressione e
di taglio termico,
mascherine
protettive,
terminali di
battuta, vetri
bassoemissivi,
intercapedini
(documentazione
Albertini ed
Edition).
relazione al contesto in cui si opera oltre che dalle tecnologie di produzione e dalla tipologia dei prodotti. La capacità innovativa va letta
nella propensione a differenziarsi con l’offerta di innovazione, a maggior ragione se si è collocati in settori maturi e concorrenziali come
quello edilizio, ricercando percepibilità in un mercato in cui esistono
numerosi prodotti similari, caratterizzati ciascuno da modesti incrementi o differenziazioni di prestazione. Per esempio, l’investimento non tanto in termini produttivi quanto di immagine e finalizzato a raggiungere un determinato posizionamento di mercato - di molte aziende nel settore dei materiali compositi fibrorinforzati per il recupero edilizio si comprende per le prospettive di ulteriore crescita del settore,
connesse sia ai trend di mercato, sia alle operazioni di rinnovo e messa in sicurezza del parco edilizio, favorito anche dal recente quadro
normativo per l’adeguamento e il miglioramento antisismico.
Nei settori industriali il ciclo di vita di una tecnologia, di categorie o di
singoli prodotti manifesta quanto la domanda e l’offerta esibiscano un
andamento caratteristico cui corrispondono determinati comportamenti degli utilizzatori e dei produttori. L’analisi del ciclo di vita può essere dunque effettuata per descrivere l’andamento di categorie di
prodotti (per esempio, i blocchi di laterizio che sono prodotti da aziende e consorzi) e quindi di specifiche tecnologie: in tal caso sono presi in considerazione gruppi di aziende competitrici, tecnologie di base comuni e comuni ambiti di mercato. L’analisi del ciclo di vita viene
impiegata anche per valutare le condizioni di affermazione sul mercato di singoli prodotti.
A seguito dello sviluppo di nuovi prodotti o di nuove tecnologie, all’innovazione radicale subentrano, per effetto dell’esperienza produttiva
e degli investimenti in R&S, innovazioni incrementali di processo e di
prodotto fino a esaurire il potenziale di prestazioni rispetto a un limite
ragionevolmente prevedibile. Dalla fase embrionale a quella di declino, il ciclo di vita rappresenta l’evoluzione nel tempo delle modalità di
collocazione nel mercato di una tecnologia o di uno specifico prodotto, il cui posizionamento ne evidenzia il grado di maturità. Le fasi secondo cui si caratterizza il ciclo di vita possono essere così schematizzate: embrionale (fase di introduzione); crescita (fase di sviluppo);
shake out (fase in cui un’alta percentuale di imprese concorrenti abbandona il settore in un periodo di tempo relativamente breve); matura (fase di maturità); invecchiamento (fase di declino).
Relativamente al grado di competitività e al volume delle vendite, le
tecnologie e i prodotti si attestano in specifici ambiti del ciclo di vita;
molti richiedono di essere “rigenerati” attraverso innovazioni per potersi ricollocare in posizioni più competitive. È avvenuto così per il legno lamellare che, in fase embrionale e di crescita alcuni decenni fa e
oggi in una fase di stabilizzazione di mercato, ricerca collocazioni
competitive attraverso innovazioni di prodotti e sistemi. Analogamente si sta attuando un processo di introduzione di innovazioni tecnologiche per il settore del laterizio, con tecnologie o prodotti maturi che
sono oggetto di interessanti innovazioni incrementali, come nel caso
dei blocchi per muratura.
49
Innovazione, produzione, progetto
In genere le tecnologie e i prodotti di base non offrono vantaggi competitivi perché sono comuni e note agli operatori (è questo il caso dei
beni commodity, quali per esempio i laterizi forati di tipo convenzionale). Le tecnologie e i prodotti chiave offrono un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza (è questo il caso della tecnologia del cemento cellulare autoclavato che si presenta come un efficace prodotto sostitutivo rispetto al laterizio forato), mentre le tecnologie emergenti si collocano in ambiti embrionali, con forti potenzialità di trasformazione in termini competitivi di un segmento di mercato63. Per i prodotti caratterizzati da un più alto livello di innovazione e di valore aggiunto, l’integrazione di servizi al prodotto edilizio incomincia a costituire una componente rilevante.
Fattori determinanti nel lancio sul mercato di un nuovo prodotto in una
fase embrionale possono essere individuati nella corrispondenza fra
prodotto innovativo e bisogni con l’introduzione di vantaggi reali per
gli utilizzatori. La superiorità tecnica del nuovo prodotto deve associarsi alla sua capacità di frenare l’imitazione e di acquisire vantaggi
competitivi difendibili, individuando un target di mercato non troppo di
nicchia per evitare l’impossibilità di ripagare l’investimento e attuando
un posizionamento forte in aree non occupate da altre aziende nelle
quali, in presenza di una futura concorrenza, il prodotto sia capace di
competere con elevati fattori di successo. Il posizionamento strategico del prodotto richiede inoltre efficacia della promozione e della comunicazione per sollecitare la sfera dei valori dei clienti, considerando
la consistenza della domanda64.
Nuovi modelli di produzione
La produzione di massa, generica e focalizzata, richiede elevati costi
di investimento in attrezzature e macchinari e lunghi tempi di lavorazione degli elementi. Ciò impedisce rapide riconversioni di prodotto
quando il mercato tende a modificarsi, sia sul versante della domanda, sia su quello della competizione aziendale. Un esempio tipico in
tal senso può essere rappresentato dal ciclo di produzione dei prodotti in laterizio legato a singole produzioni focalizzate, entrato in crisi
sul finire degli anni Ottanta per la difficoltà di riconversione rispetto a
nuove e differenziate richieste di mercato, divenute più segmentate e
parcellizzate.
La minore competitività della produzione mirata su poche linee di prodotto e con cicli di lavorazione lunghi ha iniziato a essere soppiantata da logiche di produzione flessibili per fornire valide risposte alla richiesta di una maggiore varietà dei prodotti e delle loro linee. I cambiamenti derivanti dalle necessità di una competizione sempre più
stringente hanno indotto l’industria edilizia a modificare le proprie
strategie organizzative attuando modelli di produzione coerenti con le
istanze poste dai mercati di riferimento.
Al modello della fabbrica focalizzata che assegnava specifiche caratterizzazioni produttive e di prestazione agli impianti di produzione, negli ultimi decenni si sono affiancati altri modelli industriali. Nell’industria
edilizia hanno avuto scarsi margini di applicabilità e di successo i mo-
Proctor Matthews
Architects &
Spaceover, 6 Barons
Place, Londra 2004.
Le unità abitative
low-cost, completate
in tempi
particolarmente
contenuti
utilizzando moduli
in CFS, sono
smontabili e
successivamente
rimontabili
( foto di O. Iuorio).
PCKO, Lingham
Street, Stockwell
(Londra) 2006.
L’intervento
sperimentale di
edilizia residenziale
economica,
completato in 4
settimane, ha visto
la messa in opera di
48 unità modulari
completamente
attrezzate
( foto di S. Russo
Ermolli).
50
Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto
Integrazione di
prodotti innovativi
FV su supporti in
lamiera con
incastro a scatto
senza fori di
fissaggio
(documentazione
Riverclack).
Dematerializzazione
del prodotto e
produzione “su
misura”:
le tecnologie FRP.
delli impostati su una produzione versatile basata sull’automazione
spinta, a causa degli esiti di rigidità indotti dai processi di computer
integrated manufacturing. Analoga sorte è toccata a modelli riferiti ai
principi del TQC-Total Quality Control, alle istanze di controllo dei processi e della conformità dei prodotti. L’epoca di sviluppo di questi modelli (gli anni Ottanta-Novanta) ha trovato nel campo edilizio un settore poco propenso ad accogliere tali istanze rispetto ad altri settori produttivi, che si sono peraltro dimostrati abbastanza refrattari e poco
maturi ad accogliere tali innovazioni organizzative65.
Una maggiore attenzione è stata rivolta a processi di produzione snella (lean production), in cui è rilevante la componente di gestione per
processi, di cicli di produzione brevi e autonomi, di polivalenza degli
51
Innovazione, produzione, progetto
apparati e dei processi produttivi, di applicazione di principi di miglioramento continuo: a partire dagli anni Novanta questo tipo di cultura
e di modalità organizzativa ha privilegiato le organizzazioni snelle, flessibili, adattive, capaci di rispondere con prontezza ai mercati66.
Nella produzione artigianale vi è una personalizzazione del prodotto a
scapito della velocità e della qualità costante mentre, nella produzione
industriale di massa, per ottenere grandi volumi di elementi, i costi iniziali di investimento negli impianti di produzione non consentono una
veloce riconversione per puntare a nuove caratteristiche di prodotto; i
costi ridotti per unità di prodotto derivanti dalla produzione standardizzata penalizzano la varietà dei prodotti. Alcune produzioni innovative, puntando sulla specializzazione e su un alto valore aggiunto, si
stanno collocando sul versante di una produzione snella, basata sulla
combinazione di nuove tecniche manageriali con attrezzature produttive avanzate al fine di ottimizzare la produzione con meno risorse e
meno lavoro67. La “leggerezza” della produzione è basata sul fatto che
utilizza meno in tutti i campi rispetto alla produzione di massa, con il
vantaggio di una ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse68.
I prodotti incorporano maggiori margini di variabilità (tecnologica, ma
anche morfologica e prestazionale) su matrici e gamme di base.
Cambia la configurazione della fabbrica: le funzioni e le attrezzature
produttive sono contigue per ridurre i tempi di attesa, movimentazione e trasferimento. In una produzione tradizionale, la riduzione dei costi è legata alla quantità e alla varietà: più si aumenta il volume della
produzione, minori sono i costi; più si aumenta la varietà, maggiore è
la complessità produttiva. Con i modelli lean si possono ottenere, con
costi ridotti, il mantenimento della varietà e la semplificazione dei pronumero di progetti/prodotti innovativi e aumento delle gamme di prodotti
contenuto tecnologico incorporato nel prodotto
“supremazia” del prodotto in base a quote di mercato
caratteristiche, proprietà, prestazioni
grado di novità percepito dall’utilizzatore finale
capacità di appagare bisogni non soddisfatti
personalizzazione rispetto alle esigenze degli utilizzatori finali
(impresa, progettista, ecc.)
prestazioni differenziali rispetto a prodotti concorrenti
prezzo
distribuzione
assistenza tecnica
servizi post-vendita
tempestività e puntualità di consegna
“immagine” e branding
redditività dell’intervento consentito dal prodotto
risparmio di risorse energetiche e materiali
responsabilità sociale dell’azienda attraverso il prodotto impiegato
rispetto per l’ambiente attuata attraverso il prodotto impiegato
capacità di risposta al cambiamento in termini di azioni interne al processo
edilizio ed espressa dall’utilizzo del prodotto
capacità di innovare da parte dell’azienda espressa tramite il prodotto
affidabilità del prodotto
profondità e ampiezza della gamma di prodotti
validità e affidabilità della rete di vendita
nella pagina accanto
a destra
Lo schema delle
quattro P del
marketing mix
(elaborazione da
P. Kotler,
Il marketing secondo
Kotler, Il Sole 24
Ore, Milano 1999).
I fattori chiave di
successo nel
processo di
sostegno
all’innovazione.
Principali fattori
chiave di successo
dei prodotti edilizi.
52
Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto
Produzione snella
Tempi, opportunità
di mercato e
posizionamento del
“fattore
conoscenza” e delle
competenze
dell’azienda
(Birchall e Torstiga,
2005).
53
Innovazione, produzione, progetto
Fattori di cambiamento della “mentalità” aziendale
- flussi operativi ripetitivi;
- cambiamento delle relazioni a monte (rapporto di collaborazione con i fornitori) e a valle (coinvolgimento
dei vari soggetti del processo edilizio);
- cambiamento delle relazioni interne con il coinvolgimento della mano d’opera
Risultati
- riduzione dello spazio occupato dagli apparati produttivi;
- minimizzazione degli scarti;
- minori scorte;
- riduzione delle giacenze in magazzino;
- minore fabbisogno e utilizzazione del massimo potenziale della mano d’opera;
- riduzione/eliminazione dei tempi morti;
- minor tempo di progettazione per sviluppare nuovi prodotti;
- miglior controllo della qualità dei prodotti;
- maggiore varietà di prodotti.
cessi produttivi. Molte aziende edilizie integrano nuove tecniche manageriali con modalità e attrezzature produttive più avanzate, al fine di
utilizzare meno in tutti i campi rispetto alla produzione convenzionale
di massa, ottimizzando l’utilizzo delle risorse. In base alla compressione del fattore tempo, il risultato tangibile risiede nella riduzione delle scorte e delle giacenze in magazzino, nella minimizzazione degli
Tempi e diffusione
di una tecnologia.
Procedure JIT (Just-In-Time)
Incremento della rapidità del ciclo di produzione
- introduzione di piccole fasi di produzione;
- drastica riduzione dell’intero ciclo produttivo;
- rapidi cambiamenti;
- basse scorte in magazzino
Miglioramento del rendimento del sistema di produzione
- riduzione delle giacenze;
- risparmio di spazio;
- miglioramento della qualità;
- incremento della produttività;
- risparmio di tempo nel passaggio del prodotto fra reparti.
Risultati
- tempi di risposta rapidi;
- varietà più ampia di prodotti (espansione delle linee dei prodotti);
- velocità di produzione;
- tempestività nella produzione;
- qualità elevata;
- costi competitivi.
scarti e nella riduzione dei tempi morti, nel miglior controllo della qualità e in una maggiore varietà dei prodotti69.
Laddove è applicata, la produzione snella non mette in discussione
strutture tradizionali; essa può essere piuttosto attuata anche per parti in alcune funzioni aziendali legate alla produzione.
La motivazione della scelta del tempo come fattore qualificante rispetto ai costi e alla qualità discende dal fatto che, a parità di prodotti
di qualità e costo abbastanza simile sviluppati dalla concorrenza, si
tende a scegliere i prodotti che vengono consegnati con maggiore
sollecitudine in base a un tempo di risposta più tempestivo. La compressione del tempo vuol dire ridurre i tempi per fabbricare un prodotto e per trasferirlo lungo la catena distributiva. La conseguente riduzione dei costi si può affiancare, in alcuni casi, alla riduzione delle
linee di prodotto compensata da un incremento delle varianti o della
gamma dei prodotti e nella copertura di maggiori segmenti di mercato. Alcune aziende leader in Italia - come, nel campo dei serramenti,
la Albertini - hanno avviato processi produttivi e di distribuzione finalizzati ad agire sul fattore tempo, riducendo drasticamente i tempi di
Caratteristiche
della lean
production e delle
procedure just in
time.
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55
Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto
Produzione snella
di elementi in
lamiera
pressopiegata
(documentazione
Guerrasio).
produzione e consegna, incrementando l’affidabilità tecnica e logistica. Il fattore-tempo implica rapidità della produzione, velocità d’introduzione di nuove tecnologie, sviluppo di nuovi prodotti e tempestività
di consegna. Non va dimenticato che quanto in termini di tempo si risparmia nella produzione può essere perso se la distribuzione, il trasporto o gli eventuali servizi legati alle forniture diventano l’anello debole della filiera.
Come in altri settori produttivi, anche nelle aziende edilizie la filosofia
di gestione tende ad essere maggiormente orientata dal marketing
piuttosto che dalle istanze della funzione di produzione, non più in
grado da sola di assicurare competitività e tempestive correzioni di
rotta. Si integrano in questo modo funzioni di marketing operativo (in
cui si definiscono le caratteristiche tecnologiche dei prodotti, i prezzi,
le modalità di distribuzione e di promozione) con quelle di carattere
strategico (segmentazione del mercato, scelta del target di clientela,
posizionamento del prodotto sul mercato).
Le aziende che si affacciano per la prima volta su nuovi scenari di
mercato ricercano e innovano in ambienti incerti e in forte cambiamento: esse possono essere così più veloci e più efficaci nell’introduzione di nuovi prodotti, non essendo bloccate da contesti tecnologici
precedenti. Le aziende già presenti in un dato segmento di mercato
e che operano in un regime di buone performances, sono invece indotte a non cogliere tempestivamente le nuove opportunità tecnologiche, rischiando di ricadere in “trappole da competenza”, in cui la capacità acquisita rischia di diventare rigidità che ostacola l’introduzione del cambiamento tecnologico. Le aziende con competenze consolidate, che non si staccano dalla “architetture” di prodotto esistenti, possono infatti ricevere da altre aziende che subentrano sul mercato della stessa tipologia di prodotto un segnale ambiguo e non immediatamente identificabile come una minaccia del posizionamento
raggiunto70.
Scenari del mercato edilizio
Il mercato, gli attori, le tecnologie71
Definendo per grandi linee le tappe dell’evoluzione dell’innovazione tecnologica nel settore edilizio, un punto di svolta è costituito dalla seconda metà degli anni Novanta, che si era aperta con innovazioni attente a
sfruttare il bisogno di semplificazione della pratica costruttiva in cantiere, manifestando già significativi segnali di una maggiore attenzione verso l’offerta di prodotti commercializzati secondo “pacchetti” articolati in
funzione dei vari “subsistemi” (involucro, impianti, coperture, ecc.). Nei
decenni precedenti i sistemi “pesanti” - chiusi e costituiti da componenti
complessi in c.a. - avevano rappresentato il retaggio delle scelte di politica tecnica delineatesi a partire dagli anni 1962-1963 per attuare anche in Italia dei programmi di edilizia residenziale realizzata con sistemi
prefabbricati. Importando all’epoca numerosi brevetti, prevalentemente
dalla Francia, si era invece persa l’opportunità di innescare un processo di industrializzazione sviluppato secondo direttrici più flessibili e leggere di quelle che avrebbero invece contrassegnato l’indirizzo prevalente del periodo.
Il superamento dei sistemi di prefabbricazione pesante, a causa dei vincoli di carattere morfologico e tecnologico, si è preliminarmente indirizzato verso un approccio per componenti e, successivamente, l’innovazione tecnologica si è orientata verso sistemi tesi a semplificare le operazioni cantieristiche, sopperendo alla progressiva dequalificazione della manodopera e guardando a interessanti segmenti di mercato con
l’introduzione di prodotti a bassa complessità.
Negli anni Novanta, il contesto dell’innovazione evidenzia la tendenza a
incorporare un maggiore valore aggiunto nell’offerta dei prodotti, il ritorno ai sistemi (ma stavolta “integrati”, leggeri, versatili e costituiti da semilavorati e semicomponenti), nonché lo sviluppo di microsistemi più
complessi. Da parte delle aziende si comprende quanto l’offerta di sistemi e linee di prodotto complete, con più funzioni in pacchetti che offrono prestazioni evolute, possa divenire una strada per essere competitivi collocandosi sul mercato con nuove parole d’ordine: flessibilità, diversificazione e dematerializzazione.
Attraverso la lettura degli indicatori sugli investimenti, sull’andamento di
alcune produzioni, sulla consistenza e sulle modalità secondo cui operano gli attori del processo edilizio, si comprendono le motivazioni di alcune tendenze nella produzione e si inquadrano le trasformazioni della
domanda, evidenziando quindi anche i motivi “esterni” all’offerta che a
volte determinano richieste progettuali e di competenze tecniche innovative. In tali termini vanno lette le implicazioni sulla definizione delle tipologie dei prodotti ma anche su alcuni nuovi indirizzi per il progetto do-