Indice - CLEAN edizioni
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Copyright © 2010 CLEAN via Diodato Lioy 19, 80134 Napoli telefax 0815524419-5514309 www.cleanedizioni.it [email protected] Tutti i diritti riservati È vietata ogni riproduzione ISBN 978-88-8497-147-0 Editing Anna Maria Cafiero Cosenza Grafica Costanzo Marciano Il testo riporta l’esito di studi e ricerche sull’innovazione tecnologica e sull’informazione tecnica per il progetto di architettura svolti presso il Dipartimento di Progettazione Urbana e di Urbanistica dell’Università di Napoli Federico II. Il lavoro è stato sviluppato nell’ambito di numerose ricerche e, fra le più recenti, si individuano quelle finanziate dal MIUR (Ricerca PRIN 2005/2007 “Procedure e strumenti per la diffusione e il controllo dell’innovazione tecnica con materiali compositi fibrorinforzati nel recupero degli edifici. Progettare con l’informazione”) e dall’Ateneo Federico II (Progetto FARO - Finanziamento per l’Avvio di Ricerche Originali “Innovazione e sostenibilità negli interventi di riqualificazione edilizia. Best practice per il retrofit e la manutenzione”, 2009). Contributi per l’approfondimento delle tematiche riportate nel volume derivano inoltre dalle ricerche svolte nell’ambito del Dottorato di ricerca in Tecnologia dell’Architettura dell’Università di Napoli Federico II. Lo studio si è basato sulla conoscenza diretta delle dinamiche e delle problematiche del settore dell’innovazione tecnologica attraverso un costante contatto con il mondo della progettazione e della produzione industrializzata per l’edilizia, nonché sugli esiti di numerose ricerche applicate per le amministrazioni comunali di importanti centri urbani relative a interventi di riqualificazione di edifici e degli spazi aperti. Ciò ha consentito di verificare in concreto le problematiche di tipo innovativo, con particolare riferimento all’applicazione di nuovi prodotti e tecnologie nel campo della nuova edificazione e del recupero. Nel libro sono riportati i riferimenti agli sviluppi del lavoro di ricerca pubblicati sia sulle riviste di settore sia in atti di convegni internazionali e nazionali. Il testo è infine accompagnato da contributi di vari ricercatori e studiosi impegnati sulle tematiche emergenti delle tecnologie interessate da processi di dematerializzazione e da innovazioni eco-orientate quale risposta a una maggiore ecoefficienza del progetto e degli interventi, rappresentando così un esito della continuità del lavoro di ricerca svolto sul tema dell’innovazione tecnologica dall’Unità di ricerca Tecnologia e ambiente del Dipartimento di Progettazione Urbana e di Urbanistica dell’Università di Napoli Federico II. Indice 6 Introduzione Innovazione, produzione, progetto 10 20 39 55 67 83 Nuovi orientamenti per il progetto ed evoluzione dell’industria edilizia Molteplicità delle innovazioni Processi e prodotti innovativi Scenari del mercato edilizio Industria edilizia e sostenibilità Oltre il prodotto: altre forme di innovazione Annamaria Vinci Eco-tech e dematerializzazione: tecnologie e prodotti innovativi 96 Ecoefficienza dei processi di produzione: la tecnologia dei Cold Formed Steel Sergio Russo Ermolli 98 Ecoefficienza del ciclo di vita dei prodotti: i cementi nanotech Mattia Leone 101 Innovazioni radicali e incrementali: la tecnologia dei vetri LCD Alessandro Claudi de Saint Mihiel 103 Tecnologie “su misura”: i compositi fibrorinforzati per il recupero edilizio Valeria D’Ambrosio 105 Qualità del prodotto e della messa in opera: i sistemi integrati in gesso rivestito Antonella Falotico 107 Innovazioni Green Tech: sviluppi del fotovoltaico a film sottile Rossella G. Cacciapuoti 109 I prodotti ecologici per l’edilizia: gli isolanti in fibre di origine animale Mariangela Bellomo 111 I prodotti riciclati: i derivati da carta e cartone Elisa Buiano In copertina Feilden Clegg Bradley Studios, Complesso residenziale a Vallecas, Madrid, 2006 (foto di Sergio Russo Ermolli) 114 Il volume è stato stampato con il contributo di 122 125 Note English summary Riferimenti bibliografici 6 Introduzione Introduzione Secondo numerosi autori, l’innovazione tecnologica si colloca oggi all’interno di un complesso processo di sviluppo sociale, culturale ed economico, in cui si registra il superamento del suo convenzionale posizionamento, teso prevalentemente ad obiettivi di mercato con la diffusione dei prodotti di R&S industriale. Secondo altri, ancora, l’innovazione è un processo culturale, è strumento al servizio dell’intelligenza collettiva. In campo edilizio l’innovazione tecnologica si presenta come un rilevante fattore di sostegno alla ricerca sul progetto architettonico, con processi, prodotti e tecniche capaci di incidere significativamente sulla qualità della concezione e della realizzazione dei manufatti. In uno scenario in cui il progetto architettonico è elemento di proposizione e di controllo della qualità delle trasformazioni dell’ambiente costruito, l’innovazione non ne costituisce il solo versante tecnico-costruttivo, pur se evoluto, ma si offre al progetto stesso come risorsa intellettuale. Se nelle piccole realtà industriali l’innovazione è ad hoc e informale, basata sullo sviluppo sperimentale piuttosto che sulla ricerca di base, realtà più complesse programmano l’innovazione, la articolano strategicamente in relazione ai mercati, ai posizionamenti strategici e a nuove forme di integrazione con gli operatori della filiera produttiva. Le innovazioni tecnologiche più avanzate sono l’esito non solo di investimenti - finanziari e di conoscenza - ma anche delle relazioni fra i vari attori del processo edilizio in risposta a una articolata domanda esterna. Oggi sono determinanti i fattori conoscenza e organizzazione, finalizzati a sostenere una cultura dell’innovazione che possa divenire condizione per uno sviluppo di singole innovazioni. In generale, «l’impulso che muove chi fa innovazione riguarda la trasformazione della realtà e poiché l’innovazione nasce dall’uso non basta che si produca nuova conoscenza, ma occorre diffonderla generando consapevolezza riguardo alla sua disponibilità e mettendola a frutto in termini di utilizzazione pratica (…) Per ampliare la base di conoscenza indispensabile per produrre innovazione un ruolo determinate è svolto dalle forme organizzative che favoriscono la comunicazione e l’interazione (anche disordinata, casuale, non pianificata) tra competenze e menti diverse»1. Una nuova dimensione dell’innovazione, attenta alle culture e alle esigenze dei soggetti che “fanno” il mercato, sta affiancando la convenzionale condizione di arretratezza e di lentezza tecnologica del settore edilizio. Rispetto al passato, maggiore è la permeabilità con altri settori produttivi e maggiore è il peso dell’industria edilizia nella proposizione di prodotti e strategie innovative, laddove il soggetto chia- ve del settore era fino a non molti anni fa l’impresa di costruzione. Trasformazioni di mercato (la sua polverizzazione, le nuove committenze, il sorpasso del comparto del recupero su quello della nuova edificazione, i nuovi attributi del progetto, il green building, ecc.), nuove esigenze degli operatori e dell’utenza e nuovi indirizzi normativi richiedono più innovazione tecnologica come risposta adeguata alle nuove dinamiche di settore e come apporto di arricchimento culturale, tecnico e prestazionale al progetto. Se l’innovazione tecnologica in architettura non ne rappresenta il solo versante costruttivo “aggiornato” o sperimentale, nella condizione contemporanea l’innovazione manifesta nuovi modi di relazionarsi al progetto. Queste connessioni si manifestano convenzionalmente sul piano “fisico” (implicazioni costruttive, linguistiche ed espressive, di coordinazione modulare, di interfaccia, di compatibilità con i supporti, di integrazione con altri elementi tecnici), sul piano concettuale/ operativo (l’innovazione è sempre più oggetto dell’integrazione fra campo del progetto, mondo della ricerca e strutture industriali) o su quello funzionale (alte prestazioni, specializzazioni funzionali e incrementi della complessità dei prodotti). Prodotti e processi innovativi forniscono un contributo al progetto per le sue declinazioni morfologiche, costruttive, prestazionali e gestionali. Nel quadro dei numerosi livelli di complessità così individuati, il testo Percorsi dell’innovazione costituisce la sistematizzazione di studi, ricerche e riflessioni nonché l’esito di stretti rapporti con il mondo dell’industria edilizia avvenuti intorno all’innovazione di prodotto e dei relativi processi produttivi, partendo dal presupposto che nello scenario del costruire contemporaneo il progetto e i manufatti architettonici sono maggiormente “attraversati” e sostanziati dall’innovazione tecnologica. Tuttavia l’apporto dell’innovazione richiede perimetrazione critica e culturale poiché un’opera non può essere “moderna” per il solo fatto di utilizzare tecnologie avanzate, poiché le tecniche rappresentano dei mezzi e non il fine del progetto. Nel campo della produzione industriale significative implicazioni sulle qualità e sugli attributi del prodotto edilizio derivano dalla relazione fra processi di R&S e altre funzioni aziendali, secondo modelli non più a cascata ma con processi interattivi attraverso cui il marketing direziona fortemente il prodotto, le sue caratteristiche e le sue modalità di commercializzazione. Agiscono, su questo versante, innovative strategie in cui si coagulano integrazioni a monte e a valle con i vari attori della filiera produttiva (partnership con altri soggetti nel campo della R&S, delle tecnologie, della produzione, della logistica)2. Un altro elemento di interesse riguarda l’estensione delle innovazioni ai processi operativi relativi non solo ai prodotti ma alle tecnologie a essi riferite, con un ampliamento del raggio d’azione nel processo edilizio che interessa la sfera della produzione, del progetto e della costruzione attraverso le possibilità di dematerializzare, personalizzare e direzionare “su misura” gli apporti tecnici. Vengono a essere interessate l’adattabilità e le potenzialità morfologiche offerte dai prodotti. Nella crisi che le economie avanzate oggi attraversano, l’innovazione 7 8 Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto tecnologica è chiamata in causa come uno dei possibili motori per la ripresa. Per innovare non basta agire sul mercato e sulla competitività, ma è necessario svolgere un’azione educativa, poiché non potrà esserci innovazione favorevole agli individui e all’ambiente se non vi sarà educazione al valore civile dell’architettura e all’ambiente. Entro il perimetro di questa sfida complessa, che vede articolarsi il dibattito non solo su come rendere sostenibile lo sviluppo ma anche sui segnali di strategie per un doposviluppo con cui affrontare l’attuale crisi economica (che è crisi del modello di liberismo senza controllo) a partire da innovazioni tecnologiche a sostegno di una green economy. Si guarda a un cambio di prospettiva culturale, che oltre quella dei progettisti, investa la responsabilità sociale e ambientale dell’industria, attenta alla riduzione dell’uso di risorse non rinnovabili, all’ecoefficenza e all’ecoefficacia, alla dimensione locale, al rendimento energetico, al recupero e al riutilizzo di prodotti e manufatti, piuttosto che a poco motivati interventi di demolizione e ricostruzione. L’innovazione tecnologica in architettura nell’epoca della tecnica si configura come un determinante sapere tecnico per il progetto. Per questo motivo va oggi contenuto, attraverso un’azione culturale, il rischio che i progettisti marchino una distanza dai nuovi saperi tecnici veicolati dall’innovazione tecnologica. Arretrare a uno stadio in cui il progetto è idea separata dalla costruzione e dalle modalità di progettazione esecutiva, rappresenterebbe una sconfitta culturale, precludendo all’attività progettuale di cogliere gli elementi di portata intellettuale e sperimentale veicolati dall’innovazione. Oggi più che mai una parte importante della sfida sulle qualità del progetto va sostenuta basandosi su competenze legate all’innovazione tecnologica, che devono contribuire a evitare uno scollamento dell’architettura dalla concretezza del costruire, inserendosi nel consolidato filone della “correttezza” del costruire e misurandosi con le nuove sfide della riduzione degli impatti sull’ambiente, della valorizzazione dell’esistente, delle condizioni di sicurezza e di benessere per la collettività. Note 1. Gianluca Salvatori, “Architettura per l’innovazione”, Nòva 100, 1.8.2007 e “Mettere in pratica”, Nòva 100, 25.9.2007. 2. Giorgio Sirilli, Ricerca & Sviluppo, Il Mulino, Bologna 2005, p. 100. Innovazione, produzione, progetto 10 11 Innovazione, produzione, progetto Nuovi orientamenti per il progetto ed evoluzione dell’industria edilizia Renzo Piano Building Workshop, Ex area Falk, Sesto San Giovanni, Milano 2006. Modello dell’intervento. Parco tecnologico Environment Park a Torino. Pensilina a forma di vela orientata a sud, con struttura in legno lamellare. Governo dell’innovazione e ruolo della tecnologia1 Il superamento o l’aggiornamento delle tecniche tradizionali e la parallela affermazione di tecnologie più evolute delinea nel settore edilizio uno scenario in cui le potenzialità di integrazione fra prodotti e tecniche di differenti caratteristiche oltre che di diverso grado di complessità divengono una condizione chiave per il progetto. Oltre al soddisfacimento di alcuni parametri convenzionali - qualità, estetica, costruibilità, funzionalità, ecc. - il progetto richiede completezza e aggiornamento per il crescere delle esigenze del vivere contemporaneo e per l’adeguamento a un quadro normativo ampio e in evoluzione. Inoltre, il progetto accresce la sua complessità per poter assorbire ulteriori input dagli avanzamenti tecnico-scientifici compiuti in numerosi campi, coniugando scelte prestazionalmente vantaggiose con soluzioni rispettose dei contesti in cui si opera, nonché efficienti nell’utilizzo delle risorse disponibili. L’impiego di tecnologie e prodotti innovativi nel progetto di architettura richiede specifici approfondimenti connessi al rapporto fra tecniche esecutive e progetto, fra modalità produttive e di utilizzo, mettendo in evidenza il ruolo centrale rappresentato dall’adeguata diffusione di informazioni e conoscenze tra i protagonisti del processo finalizzata alla qualità degli interventi2. Le potenzialità qualitative e quantitative delle scelte progettuali impongono di considerare preventivamente l’offerta prestazionale e gli effetti sulla concezione architettonica, sulla forma e sul linguaggio dovuti all’incremento del grado di innovazione dei prodotti e al loro aspetto estetico, spesso non convenzionale. Il governo dell’innovazione richiede di interagire con i processi tecnologici che prevedono, in molti casi, l’applicazione dei risultati concreti delle politiche di ricerca e sviluppo condotte dalle industrie edilizie, individuabili come uno dei principali motori per l’innovazione3. Infatti, ol- tre all’effetto di trascinamento operato dalla domanda, i processi innovativi si sviluppano in base alle spinte della tecnologia. Da un lato si assiste infatti a continue richieste di efficienza e di incrementi prestazionali, dall’altro si sviluppa la pressione del mondo della produzione affinché le tecnologie disponibili siano applicate in maniera sempre più diffusa, garantendo affidabilità e competitività sul mercato4. L’incremento di complessità del progetto è, fra l’altro, anche esito della moltiplicazione delle innovazioni dovute alla ricerca applicata dell’industria e della richiesta di competenze altamente specialistiche. Lavoro di team, contributi specialistici, nuove tecniche di progettazione, apporti dell’industria, possono costituire dei fattori innovativi nel processo progettuale, a patto che la gestione dell’intero sistema decisionale mantenga un orientamento che non perda di vista la qualità architettonica e la concretezza del costruire. Marco Zanuso, in un saggio del 1983, sottolineava quanto il problema fosse in effetti quello di finalizzare gli apporti specialistici alla realizzazione del prodotto architettonico mantenendo costante il livello creativo dell’ideazione. Lo scopo dovrebbe essere quello di attivare un «circuito a doppia direzione», in cui gli apporti esterni - come quello dell’industria o di competenze specialistiche - rappresentino degli stimoli alla creatività che sia però in grado, a sua volta, di indirizzare tali apporti alla «tensione unitaria del progetto»5. Il progetto di architettura costituisce il momento di sintesi di un complesso intreccio di istanze che sono funzionali, formali e tecniche, che non possono essere disgiunte; esso è peraltro anche il risultato di un processo di integrazione spesso dialettico fra le sue varie componenti creativa e razionale, esecutiva e artistica, scientifica e culturale, che accompagna lungo tutto il suo percorso. Nel campo del rapporto fra progettazione e produzione industriale per l’edilizia, diviene necessaria l’integrazione delle conoscenze relative ai prodotti con lo studio delle tecniche esecutive e delle relazioni che si instaurano fra queste e le componenti culturali, scientifiche e artistiche nel progetto di architettura. Se da un lato l’industria propone sistemi e soluzioni avanzate oltre che funzionali alle proprie strategie di mercato, dall’altro le specifiche tipologie di prodotti e sistemi sono inevitabilmente concepite per accogliere le implicazioni derivanti dal versante progettuale. Un riscontro indiretto può essere fornito dal fat- Walter Gropius, Siedlung Torten, Dessau 1926. Prefabbricazione in c.a. a pié d’opera. Le Corbusier, Unità d’abitazione, Berlino 1957. Innovazione tipomorfologica, strutturale e tecnica. Renzo Piano e Richard Rogers, Cente G. Pompidou, Parigi 1977. L’innovazione dell’architettura high-tech. 12 Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto 13 Innovazione, produzione, progetto Interventi diffusi di Building Integrated Photovoltaic Technology (BIPV) per l’edilizia residenziale. Foster and Partners, Canary Wharf Underground Station, Jubilee line, London 1992-1999. Involucro a prestazioni complesse. Le uniche parti fuori terra sono le coperture vetrate per l’apporto della luce solare in profondità. to che ciò che si produce oggi è meno rigido e precostituito che in passato. La versatilità delle linee produttive, le politiche di soddisfacimento delle esigenze dei soggetti interessati (imprese, progettisti, utenti), le innovazioni orientate alla flessibilità ma anche alla specializzazione dei prodotti, rappresentano alcuni dei punti significativi di una convergenza fra cultura progettuale e cultura industriale. Nell’epoca della tecnica si sancisce il momento in cui la tecnica cessa di essere neutrale e disponibile a usi buoni o cattivi in funzione delle scelte compiute. Nella tesi sostenute da molti autori sulla deriva tecnologica della società contemporanea, la tecnica non è più solo oggetto delle nostre scelte ma pervade diffusamente con i suoi valori l’ambiente che abitiamo, nel quale si contraggono e si determinano comportamenti che trasformano il nostro agire e al quale sono sottoposte le esigenze umane. In questo scenario la cultura stessa si trasforma in fattore incorporato e funzionale ai mezzi di produzione economica e riproduzione delle condizioni sociali, mentre la tecnica da mezzo diventa fine, in quanto gli scopi delle società industrializzate sono raggiungibili solo attraverso la mediazione tecnica, mentre non si può più distinguere fra tecnologia dentro e fuori la società. Il punto cruciale resta allora la capacità di guidare il sistema socio-tecnico dal suo interno verso i fini che esso stesso si è dato o può liberamente darsi6. Gestire la complessità Gli apporti forniti dalle tecnologie sono portatori di pre-condizioni e prefigurazioni utili e integrate allo sviluppo del progetto stesso. I prodotti innovativi determinano implicazioni non solo sul processo realizzativo ma sulla struttura organizzativa del progetto, sulla sua qualificazione spaziale, sugli esiti morfologici e linguistico-espressivi. Le perplessità da parte dei progettisti e degli utenti hanno ridimensionato il ruolo di sistemi e i componenti predeterminati morfologicamente e univocamente predisposti nelle connessioni. L’affermazione di prodotti che manifestano il massimo della differenziazione funzionale e della neutralità morfologica, ha di contro favorito l’affermazione di alcune caratteristiche quali leggerezza, trasparenza e comfort, basate sulla specializzazione funzionale e sulla integrabilità di tali prodotti7. Ciò ha sostenuto la concezione di architetture tecnologicamente complesse, in cui il contenuto dell’informazione si afferma come il dato innovativo più efficace. Il fattore conoscenza è divenuto una nuova componente della produzione industriale per l’edilizia: è il know how tecnologico che consente di innovare e incentivare i processi di ricerca e sviluppo nel campo del progetto e in quello dei prodotti, richiedendo un innalzamento delle qualità e delle competenze professionali. Il progetto costituisce ormai un “ponte” tra diversi ambiti culturali e le tecniche, come luogo di sintesi degli apporti di tutti gli operatori al fine di ottenere risultati coerenti rispetto agli obiettivi prefissati. Gestire tale complessità implica introdurre strumenti di supporto alla conoscenza al fine di agevolare l’interscambio di informazioni e l’interoperabilità, in particolare tra sfera tecnica del progetto e sfera tecnica della realizzazione, veicolando così l’innovazione tecnologica tra- Renzo Piano Building Workshop, Museo della Fondation Beyeler, Basel 1992-2000. Edificio come sistema integrato: rivestimento in pietra, copertura in acciaio, schermature e vetri selettivi per mitigare e diffondere la luce naturale. 14 Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto Diener & Diener Architekten, Edificio Forum 3, Novartis Campus, Basel 20032005. L’involucro esterno è formato da vetri innovativi policromi posti su piani sfalsati. mite l’elaborazione e la diffusione di conoscenze tecniche e scientifiche8. L’ottimizzazione del processo costruttivo e delle prestazioni dell’edificio rende sempre più necessario gestire il processo progettuale attraverso metodologie e procedure di management9. Parole d’ordine diventano integrazione, ibridazione, automazione10. Il valore dell’informazione si riflette nelle innovazioni soft, i cui contenuti innovativi non attengono alle trasformazioni materiali quanto ai processi legati all’informazione, individuabili negli strumenti di simulazione e prototipa- 15 Innovazione, produzione, progetto zione progettuale, in quelli di controllo delle prestazioni o nei sistemi di automazione che interagiscono con il contesto ambientale. La concezione dell’edificio come un sistema integrato prelude al superamento di un edificio definito per parti funzionalmente distinte in maniera netta. Strutture, chiusure, partizioni e impianti mantengono certamente una loro identità funzionale e tecnica, ma rispetto alla sommatoria di prestazioni convenzionalmente offerte si configurano come parti che forniscono risposte multiple, multifunzionali e integrate. È in questa logica che la chiusura, per esempio, si qualifica come Mario Cucinella, Stazione Marittima, Otranto 2001. La sperimentazione tecnica come problema originale. Per la parete ventilata in pietra sono utilizzati materiali della tradizione secondo applicazioni innovative. Cino Zucchi, Edificio D alla Giudecca, Venezia 1996-1997. Ricerca sul progetto e rivisitazione attualizzata di materiali della tradizione. Rolf + Holz, Solar Fabrik, Friburgo 1999. Gli edifici si arricchiscono di nuovi parametri qualitativi ed espressivi legati alle innovazioni green tech. 16 Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto 17 Innovazione, produzione, progetto La parete Alaska +, realizzata in legno, sughero, gesso e canapa, è dotata di un sistema di canalizzazione per gli impianti (documentazione Rubner Haus). nella pagina accanto Sezione tipo. un involucro dalle prestazioni complesse e differenziate, capaci di offrire elevato comfort percettivo, acustico, visivo e termico. In esso si integrano non solo elementi opachi e trasparenti ma impianti e sistemi passivi per la circolazione dell’aria, per l’accumulo termico solare, per la microventilazione e per la ventilazione naturale. Analogamente, agli impalcati di copertura si richiedono incrementi prestazionali ottenuti con soluzioni stratificate e innovative, tese a fornire buona tenuta agli agenti atmosferici, microventilazione, elevati livelli di isolamento termoacustico, supporto di sistemi fotovoltaici e collettori solari, masse di accumulo termico. Attraverso sistemi costruttivi ibridi, esito dell’integrazione di più strati funzionali e più materiali, si forniscono prestazioni polivalenti per alcune parti dell’edificio. La corretta successione degli strati e la valutazione delle tipologie dei supporti determinano le condizioni di effettivo soddisfacimento dei requisiti previsti. L’innovazione per l’architettura11 Nell’ampio dibattito sull’innovazione tecnologica in architettura, risulta cruciale la comprensione del contesto in cui essa si genera e di quali siano i fattori che la alimentano e la condizionano. Numerose e di diversa natura sono le innovazioni tecnologiche che, maturando in seguito alla domanda o per effetto dell’azione trainante della tecnologia, si integrano secondo più livelli. L’impulso all’innovazione tecnologica è sollecitato dai vari operatori del processo edilizio, promotori e “vettori” dell’innovazione, che intervengono singolarmente o sinergicamente. Pur se promossa da differenti soggetti, l’innovazione di prodotti e tecniche richiede di essere metabolizzata nell’unità articolata del progetto, sia nell’edilizia corrente che per manufatti complessi12. In quest’ultimo caso, in ogni progetto la sperimentazione tecnica si configura di frequente come un problema originale, richiedendo adat- 18 Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto Gerhard Mahlknecht, Casa Montemiele. Casa ecologica a basso consumo energetico, certificata CasaClima A+ (documentazione Rubner Haus). Renzo Piano Building Workshop, Centro Servizi Vulcano Buono, Nola 2000-2006. Progettazione ecoorientata di un centro commerciale: benessere ambientale, risparmio energetico, vetrate basso-emissive, schermature mobili. tamenti delle innovazioni seriali oppure specifiche azioni di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti concepiti in maniera indirizzata per una data opera. La committenza - come fa rilevare Guido Nardi - per maturità o convenienza può inoltre delineare, a vari livelli, le condizioni per progetti innovativi. I progettisti possono analogamente svolgere un ruolo propulsivo, facendo del progetto l’occasione dell’innovazione stessa13. I materiali, i prodotti, le tecniche di assemblaggio, i processi produttivi e tutte le sperimentazioni o le applicazioni a essi legate possono costituire una risorsa intellettuale e, quindi, un fattore di forte motivazione delle scelte tipo-morfologiche e funzionali delle architetture. L’acquisizione dell’innovazione tecnologica nel progetto influenza così l’elaborazione progettuale dal punto di vista spaziale-percettivo fino a quello linguistico-espressivo, che ne diviene testimonianza tangibile. L’apporto dell’innovazione al progetto non può, nel suo senso generale, riguardare unicamente l’applicazione di prodotti e sistemi evoluti, ma si riferisce alla globalità dell’organismo edilizio, alla sua complessiva sistematicità: infatti, nell’innovazione, ogni scatto in avanti non può essere ascritto alla conseguenza razionale dei dati e delle informazioni precedenti, in quanto essi non sono sufficienti alla svolta Innovazione, produzione, progetto concettuale e procedurale che si attua, perché l’innovazione non è progresso di per sé14. Benché in numerosi manufatti paradigmatici della ricerca architettonica contemporanea l’innovazione è palesemente mezzo e finalità del progetto - come sottolinea ancora Guido Nardi con riferimento alle grandi opere degli architetti contemporanei - nell’architettura diffusa essa è in un certo senso rallentata rispetto ai ritmi più accelerati che interessano altri comparti del mondo delle costruzioni o altri settori produttivi con sbocco di mercato nell’edilizia. È infatti ancora presente un tenace attaccamento culturale a materiali e tecniche tradizionali dovuto, in molti casi, alla preferenza per forme e tecniche legate alla prassi costruttiva artigianale ma, non di rado, anche al basso livello di controllo e utilizzo delle tecniche innovative da parte dei progettisti e delle imprese di costruzione. Inoltre, la compresenza di strutture produttive e di prodotti e tecniche esecutive sia di tipo artigianale che di tipo evoluto o decisamente innovativo fa comprendere quanto le condizioni entro cui si stabiliscono processi innovativi in campo edilizio siano legate a molteplici fattori e rappresentino l’esito della convergenza di fenomeni di origine diversa e di attuazione di differenti regimi di complessità nel rapporto progetto, processo edilizio e innovazione15. L’innovazione è sempre una progressione in avanti, tesa alla ricerca di soluzioni che restituiscano nuove risposte, adeguate alle esigenze dei soggetti del processo edilizio e dell’utenza finale, non soddisfatte da quanto offerto da concezioni, prassi operative e prodotti convenzionali. Tale traguardo può infatti attuarsi in base alle opportunità fornite dalla ricerca nel campo dei nuovi materiali e prodotti, dei nuovi processi produttivi e di assemblaggio, nonché delle nuove procedure di progettazione degli interventi e di gestione dei processi. Alcune tematiche emergenti con cui dovranno, in futuro, costantemente misurarsi ricerca progettuale e mondo della produzione sono individuate nel miglioramento del costruito e delle infrastrutture esistenti, accanto alla riduzione dei consumi energetici e dell’impatto ambientale degli edifici, alla valorizzazione del patrimonio culturale architettonico, all’efficienza e alla sicurezza dei processi di costruzione16. Tutto ciò richiede di interfacciarsi con produzioni e prodotti innovativi che offrano risposte efficaci alla domanda sociale e di mercato, attraverso progettazioni del prodotto che incorporino prestazioni adeguate e capacità di adattarsi alle manifestazioni dei bisogni dei vari attori del processo edilizio. Informazione tecnica in rete ed evoluzione continua di materiali e prodotti rendono superata la cultura manualistica convenzionale, richiedendo di mettere in gioco capacità critiche e di riflessione per sostenere le motivazioni delle scelte tecnologiche in architettura, ritenendo che le capacità progettuali possano pienamente svilupparsi solo in termini di dialogo con il mondo della produzione17. 19 38 39 Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto richiedono alti fatturati per poter essere sostenute e attuate - e specializzandosi in nicchie promettenti con posizionamenti strategici in anticipo sui concorrenti. Gli stabilimenti delocalizzati devono presentare valore aggiunto, come quello Marazzi a Dallas che offre prodotti di grandissima qualità a fronte di costi molto bassi, con una strategia di marketing particolarmente competitiva, basata su prodotti innovativi, marchio Marazzi e “made in Usa”48. Un altro caso di rilevante interesse è rappresentato dal Gruppo Mapei che, con una crescita media del 20% all’anno negli ultimi 10 anni, rappresenta un altro versante del made in Italy competitivo sui mercati globali. Mapei è infatti una fra le più importanti se non la più importante realtà della chimica italiana che agisce ad ampio raggio sui mercati internazionali pur essendo un gruppo a conduzione “familiare”, nato originariamente da un’azienda artigianale. La filosofia di Mapei si basa sui drivers di R&S con elevata specializzazione dei prodotti e sull’internazionalizzazione. Le strategie per la crescita vedono l’azienda presente con 47 impianti in più di 30 paesi (in Europa, Asia, Oceania e Americhe, compresi gli Stati Uniti) con l’apertura continua di nuove sedi e stabilimenti49. Il 70% degli investimenti in ricerca e sviluppo nell’azienda è diretto a realizzare prodotti e tecnologie che riescano a essere quanto più compatibili con l’ambiente riducendo, per esempio, le sostanze organiche volatili o introducendo prodotti dust free, utilizzati per ridurre polverosità negli ambienti di lavoro. Le politiche attuate dai grandi gruppi industriali e dalle piccole realtà raccolte in distretti o filiere evidenziano quanto siano in atto dei fattori di cambiamento della strutturazione dell’offerta. In chiave di ridefinizione risulta l’effetto trascinamento che i grandi gruppi possono originare, mentre il processo innovativo delle piccole industrie si sviluppa in via quasi esclusiva nel circuito degli attori a monte e a valle del processo, oltre che nel rapporto di microcommittenza fra aziende a rete e azienda principale di riferimento. Processi e prodotti innovativi L’evoluzione dell’innovazione tecnologica per l’edilizia50 Nel settore edilizio, secondo molti autori, l’innovazione è interpretabile come un processo di piccoli miglioramenti e un continuo procedere di innovazioni interne che, interessando materiali e procedimenti costruttivi consolidati, determinano incrementi di qualità. La particolarità dell’attività edilizia, tuttavia, presenta ristretti margini per lo sviluppo di innovazioni dirette, aderendo in molti casi al trasferimento di tecniche e materiali derivati da altri settori produttivi. Gli sviluppi dell’innovazione tecnologica nel nostro paese hanno registrato alterne vicende. La ricerca specialistica e alcune realtà produttive, tra gli anni Settanta e Ottanta, hanno cercato di promuovere una trasformazione del settore secondo logiche industriali e in cui il ruolo della sperimentazione di nuove tecnologie avrebbe dovuto avere riflessi diretti sull’evoluzione qualitativa ed economica del settore, nonché sull’organizzazione del lavoro oltre che sulla qualità degli organismi architettonici. Questo tentativo non ha prodotto i risultati attesi e l’esperienza si è conclusa quando il mercato ha segnato l’avvento di una sostanziale modificazione del rapporto tra domanda e offerta, che ha aperto lo spazio a una produzione industriale per l’edilizia alimentata da quelle aziende capaci di promuovere produzioni più agili di semilavorati e di semicomponenti, realizzati in serie più grandi e con un più ridotto grado di predeterminazione formale, funzionale e di assemblaggio51. L’approdo finale ha riguardato quella che è stata definita microindustrializzazione edilizia, attuata con la produzione di elementi a catalogo, generalmente di piccole dimensioni, facilmente integrabili, in molti casi di impiego versatile52. Parallelamente, a partire dalla fine degli anni Ottanta, si è incominciata ad affermare un’idea di tecnologia diffusa che, facendo riferimento a soluzioni evolute o decisamente innovative che interessavano l’edificio in molte sue parti, andava contrapponendosi a una concezione della tecnologia enfatizzata e concentrata in punti con forti elementi di esibizione di una sorta di “morfologia della tecnica”. L’inversione di tendenza è anche derivata da una modificazione della logica del progettare in accordo con l’innovazione disponibile. Le spinte in questa direzione sono derivate dall’azione svolta dai progettisti - come fa rilevare Guido Nardi «il progettista è portatore di innovazione per antonomasia» - e dai settori produttivi, che hanno promosso «l’introduzione e la diffusione su larga scala di prodotti risultanti da innovazioni più o meno palesi»53. Il quadro della produzione industriale per l’edilizia ha visto dunque, Prodotti kit nel campo dei generatori microeolici. “Microindustrializz azione”: sistemi a catalogo per coperture microventilate, di piccole dimensioni, completi di accessori, facilmente integrabili, di impiego versatile (documentazione Apemilano). 40 Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto Jean Nouvel, Complesso residenziale Nemausus, Nimes 1987. Sperimentazione sul concetto di qualità residenziale e attualizzazione del tema della macchina abitativa con componenti seriali che restituiscono un’immagine volutamente industriale. Dichiarazione programmatica del processo compositivo che è pensato in funzione della smontabilità e sostituibilità degli elementi tecnici. accanto a sistemi più complessi, la proliferazione di prodotti a bassa complessità - materie lavorate, semilavorati e semicomponenti - la cui diversificazione ha determinato una ricchezza di opzioni tecnologiche, un mix di elementi nei quali si è ricercata una progressiva specializzazione e un innalzamento del contenuto prestazionale. Attualmente, in seguito a strategie di mercato e di produzione di carattere innovativo, i prodotti edilizi più evoluti incorporano un elevato valore aggiunto costituito da significativi incrementi prestazionali, da specifiche caratteristiche e da servizi connessi al prodotto. L’innovazione di prodotto è sensibilmente orientata dal marketing, in combinazione con la necessaria evoluzione delle tecnologie di produzione e si misura sul piano della competizione inducendo progressive modificazioni nell’offerta dei prodotti edilizi. Da un lato si registra un costante sviluppo nel campo dei sistemi integrati, cioè sistemi a elevata complessità (quali le vetrate a doppia pelle, le facciate continue con integrazioni impiantistiche, ecc.), sistemi a media complessità derivanti dall’integrazione di semilavorati evoluti (come, ad esempio, i sistemi per pareti ventilate) e sistemi a bassa complessità (sistemi per intercapedini aerate, manti di copertura microventilati). Tutti i microsistemi - locuzione con cui sono state definite varie tipologie di sistemi integrati - risultano tecnologicamente avanzati e aderenti alla progressiva tendenza verso un’innovazione che offre un pacchetto-prodotto integrato e comprensivo di tutti gli elementi necessari, con la messa a punto di modalità di velocizzazione e sicurezza dell’assemblaggio, garanzie di affidabilità e di integrazione con differenti tecniche e in diverse condizioni ambientali e d’uso. Queste tipologie di prodotti - i cui elementi costituitivi non sono tutti prodotti dall’azienda che commercializza il sistema - richiedono una forte integrazione a monte con i fornitori e a valle con rivenditori e installatori. L’innovazione si sviluppa con la possibilità di prevedere margini di variabilità per dimensioni, finiture e gamme e con prerogative di soddisfacimento prestazionale in termini avanzati. Si pensi, ad esempio, ai serramenti divenuti elementi complessi in cui sono presenti dispositivi integrativi che elevano le prestazioni: guarnizioni differenziate per le prestazioni termiche e acustiche, dispositivi di chiusura evoluti, punti di decompressione e di taglio termico, mascherine protettive, terminali di battuta, vetri basso emissivi e selettivi, intercapedini con l’ottimizzazione della condizione di aria secca e in quiete. Una categoria di prodotti, ascrivibile solo in parte a quella dei sistemi integrati, è quella dei prodotti-kit, in cui gli elementi sono razionalizzati nel numero e nell’interfaccia, con peso e imballaggi ridotti al minimo. Di dimensioni definite e ottimizzate, i prodotti-kit sono costituiti da tutti gli elementi del sistema e dagli accessori per il montaggio. Realizzati prevalentemente per partizioni interne, elementi di arredo, pareti attrezzate o infissi, possono rappresentare un segmento di produzione interessante per i risvolti del packaging, del trasporto, del movimento in cantiere e della rapidità di messa in opera. Accanto a tali sistemi diventa sempre più consistente il processo innovativo del miglioramento di prodotti esistenti, attraverso perfezio- 41 Innovazione, produzione, progetto namenti progressivi e continui incrementi prestazionali, come nel caso di elementi leggeri di solaio, dei sistemi in cemento cellulare e di altre tipologie di blocchi per le murature. Un particolare tipo di innovazione che ha riscontrato significativi sviluppi riguarda, infine, l’innovazione alla piccola scala relativa a materie lavorate e semilavorati, con prodotti caratterizzati da semplicità di applicazione e versatilità d’impiego. Entro tale categoria di prodotti trovano collocazione, fra gli altri, cementi di nuova generazione, intonaci e pitture per finiture specializzate, materiali compositi a matrici differenziate, vetri innovativi, leghe a memoria di forma. Con tali prodotti si evidenzia una significativa possibilità dello sviluppo tecnologico innovativo innestato sulla ricerca di base o applicata, attuata alla piccola scala in base alle proprietà dei singoli materiali o all’integrazione di più materiali come nel caso dei FRP (materiali compositi fibrorinforzati a matrice polimerica), oppure dei GFRC (cementi rinforzati con fibre di vetro). I processi di innovazione alla piccola scala consentono alle aziende di acquisire una maggiore flessibilità con cicli produttivi brevi e una adattabilità alle caratteristiche del mercato. Esiti progettuali innovativi sono consentiti dall’impiego di materiali a tecnologia avanzata. Un esempio significativo è riscontrabile nel campo delle superfici vetrate, dalle vetrate strutturali - ormai consolidate nella prassi costruttiva e rese possibili dall’innovazione nel campo del vetro stratificato, dei collanti siliconici e dei connettori in acciaio - alle coperture vetrate di nuova generazione che consentono il controllo degli apporti termici e luminosi delle radiazioni solari. Gli sviluppi della ricerca industriale evidenziano, in altri casi, la presenza di prodotti innovativi il cui apporto non è percepibile da un punto di vista formale ed estetico. Lungi dal costituire un fattore penalizzante, le innovazioni non visibili consentono il soddisfacimento di numerosi requisiti, determinando in tal modo una qualità diffusa e un significativo valore aggiunto agli interventi. Nello scenario del costruire contemporaneo gli sviluppi delle tecnologie di produzione e di costruzione e le modalità di gestione dei processi tendono dunque a incorporare sempre maggiori quantità di conoscenza scientifica, inducendo nuove prassi di correlazione dell’innovazione a logiche di trasferimento tecnologico, a nuovi modelli di produzione e a concezioni progettuali avanzate. Per le innovazioni attuate nei processi costruttivi in campo edilizio e, in particolare, nell’innovazione di prodotto industriale, l’incidenza del “fattore conoscenza” assume una particolare rilevanza nei casi in cui le industrie tendono a superare gli assetti labour intensive aprendosi verso assetti tendenzialmente knowledge intensive. Tale tesi è riconosciuta in termini generali e su ampia scala, come dimostrano gli studi sul valore e sul ruolo della conoscenza incorporata nei processi tecnologici contemporanei. Essa trova un riscontro anche in quegli ambiti del settore edilizio in cui, relativamente a specifiche tecnologie, sono prevalenti filiere produttive e gamme di prodotti basate sui principi di dematerializzazione, flessibilità, produzione snel- Renzo Piano Building Workshop, Edifici in Potsdamer Platz, Berlino 1998. L’innovazione dei materiali ceramici in facciata fornisce un contributo alla definizione del carattere architettonico degli edifici. 42 Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto la e alto valore aggiunto incorporato nel prodotto. Diversi materiali e tecnologie - come quelle dei tessili tecnici, dei materiali nanostrutturati, dei film sottili FV, dei vetri a tecnologia avanzata, ecc. - presentano infatti un innalzamento del livello delle prestazioni e una trasformazione delle tecnologie produttive e applicative, con cicli produttivi brevi e riduzione dell’intensità materiale ed energetica per unità di prodotto. Renzo Piano Building Workshop, Edifici in Potsdamer Platz, Berlino 1998. Le tende oscuranti sono azionate da sensori esterni. Monaco di Baviera. I sistemi integrali degli anni Novanta per i rivestimenti di facciata. Lo sviluppo di nuovi prodotti In generale, un’innovazione di prodotto è orientata a fornire qualità tese a soddisfare nuove esigenze degli utilizzatori finali, secondo una loro individuazione e progettazione appropriata. In edilizia le innovazioni di prodotto si muovono in maniera lenta poiché sono costose e impattano con le consuetudini culturali e tecniche di vari soggetti del processo, non sempre disposti a recepire il portato di strategie innovative. Lo sviluppo di nuovi prodotti si basa sulla formulazione di uno specifico concetto di prodotto, sulla sua progettazione e ingegnerizzazione, sul processo di produzione e sui test-pilota per la messa in produzione. Preliminarmente è necessario attuare una progettazione “concettuale” del prodotto, in cui si applicano metodologie e strumenti in grado di mettere a sistema le informazioni tecniche e di mercato, nonché le varie esigenze rilevate in rapporto alle funzioni aziendali e ai soggetti utilizzatori nel processo edilizio. Successivamente, si elaborano soluzioni ottimali in termini di uso dei materiali, di forma e di processo di produzione, mettendo a punto non solo il prodotto ma l’intera tecnologia che è alla base del prodotto stesso, utilizzando eventualmente strumenti che supportano l’attività del progettista e attuando gli altri momenti dello sviluppo, quali prototipazione, simulazione, fattibilità. La progettazione del prodotto è vista come insieme di caratteristiche fisiche, di prestazioni, di servizi annessi al prodotto, di design, di garanzie, di brand, di reperibilità sul mercato, di modalità di consegna. Questa fase è particolarmente importante perché in essa si definiscono gli attributi del prodotto in maniera tale che possano soddisfare le attese degli utilizzatori. Un valore particolare è attribuito agli aspetti intangibili, ovvero alle componenti addizionali rispetto al prodotto base quali i servizi pre- e post- vendita, le garanzie, i tempi di consegna e di pagamento. Gli aspetti intangibili sono quelli che vengono particolarmente percepiti come valore aggiunto e che possono determinare un forte vantaggio competitivo rispetto a prodotti simili per il fatto che sono difficili da imitare in quanto, per definirli, sono messe in campo le componenti chiave dell’azienda. In questo caso il brand gioca un ruolo importante, in quanto consente di attuare scelte affidabili, puntando su prodotti e servizi adeguati alle attese degli utilizzatori e rendendo evidente ciò che il prodotto rappresenta nei confronti del mercato: un prodotto edilizio può essere facilmente “copiato” mentre la marca è unica e dura nel tempo54. L’innovazione di prodotto è frutto di ricerche attuate in vari campi, dal- 43 Innovazione, produzione, progetto lo studio dei prodotti delle aziende competitrici e dall’analisi delle esigenze degli utilizzatori attraverso ricerche di mercato, fino all’utilizzo efficace delle risorse disponibili o alla ridefinizione, secondo più recenti accezioni, di varie funzioni aziendali in maniera integrata. L’attività di innovazione continua va gestita in maniera programmata, escludendo di potersi basare su soli aspetti intuitivi o su isolate idee creative55. Grande valore viene attribuito al flusso di informazioni fra produttori di materiali e componenti e utilizzatori intermedi e finali. In numerosi casi la produzione non si concentra più sul prodotto ma ne fa derivare tipologia e caratteristiche dal mercato e dalla conoscenza delle esigenze dei soggetti utilizzatori. Anche in campo edilizio il marketing mix direziona molte scelte ed è con esso che si arriva alla selezione delle azioni da compiere per concepire i prodotti tenendo conto delle numerose variabili di contesto, interne e della concorrenza56. In base a principi di marketing si direziona la consistenza della gamma - l’insieme di tutti i prodotti offerti da un’azienda - misurata in ampiezza (numero di linee di prodotto presenti) e profondità (numero di prodotti presenti in ciascuna linea). In funzione del ciclo di vita dei prodotti, le gamme vengono di volta in volta modificate attraverso revisioni, innovazioni incrementali o radicali, riposizionamento di prodotti esistenti per trasferimento, eliminazione di prodotti obsoleti. Lo sviluppo dei nuovi prodotti è oggi esito del lavoro di gruppi fortemente integrati, che operano con modalità che si discostano da processi a cascata (secondo una sequenza progettista - ufficio tecnico produzione - marketing), in cui possibili errori di progettazione possono essere scoperti solo in fase avanzata di sviluppo del prodotto. Lo sviluppo di nuovi prodotti attuato attraverso sistemi integrati fa riferimento alla modularità del prodotto che, come sottolineano Baldwin e Clark (1997)57, costituisce una strategia di organizzazione di più unità progettate indipendentemente e poi assemblate in termini di sistema. La scomposizione di un sistema integrato in sottosistemi semplici favorisce la specializzazione funzionale e demoltiplica la complessità di gestione del processo, innesca varietà e variabilità nelle soluzioni e alimenta l’estensione dell’integrazione fra attori del processo edilizio (integrazione a monte con i fornitori, a valle con installatori e progettisti). Se l’innovazione di processo riguarda più ambiti che vanno dal processo di produzione o di progettazione a quello di costruzione e di gestione (nuovi strumenti e tecnologie produttive, definizione di nuove procedure, sistemi di controllo della qualità, nuove tecniche operative), l’innovazione di prodotto investe le logiche industriali finalizzate alla proposizione sul mercato di nuovi materiali e sistemi. Tali prodotti costituiscono l’esito di processi integrati e di innovazioni attuate nell’ambito di più funzioni aziendali, ma si sviluppano anche in base a connessioni significative con altre tipologie di innovazione, quali quelle nel campo del progetto e delle tecniche esecutive, o relative alla vita di esercizio dell’organismo edilizio. A titolo di esempio, significativi sono gli apporti dell’innovazione di prodotto allo sviluppo del progetto finalizzato alla riduzione dell’impatto sull’ambiente: tale obiettivo è Jean Nouvel, Galeries Lafayette, Berlino 1993-98. Le potenzialità della tecnologia del vetro, “diffusa” in facciata. 44 Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto attuato sia innovando la complessiva concezione progettuale, sia utilizzando l’applicazione di sistemi tecnologici che prevedono l’utilizzo di energie rinnovabili, ma anche di chiusure energeticamente efficienti, schermature solari, camini solari, sistemi di raffrescamento passivo. Giorgio Grassi, Complesso residenziale in Linkstrasse, Berlino 1998. Elementi tecnici di produzione industriale e definizione del carattere dell’edificio nel riferimento alla Berlino del Settecento: lastre in pietra, infissi in alluminio, architrave in c.a. prefabbricato, blocchetti di laterizio per parete a cortina con fori di microventilazione. I fattori di successo dell’innovazione Il successo duraturo di un’innovazione si basa su innovazioni continue nel tempo, estese a 360° e quindi di carattere strategico; se riferita solo ad alcune funzioni aziendali, l’innovazione è limitata a un ambito tattico e rischia di essere poco efficace58. Nel mercato edilizio sono individuabili fattori specifici che hanno determinato il successo di innovazioni meglio posizionate agendo sulla capacità di produrre prodotti di qualità, sulle politiche di prezzo, sull’azione di marketing. Questi fattori, definiti fattori chiave o critici di successo (FCS) stabiliscono le “regole del gioco” in base alle quali confrontare prodotti alternativi e fra loro in competizione, individuati a partire da tre elementi, spesso non direttamente correlati, quali la redditività, la quota di mercato e i relativi tassi di sviluppo. Più che i comportamenti delle aziende, i FCS ne esprimono le capacità: un prezzo basso non è infatti un fattore di successo se non trova il suo presupposto nella capacità dell’azienda di produrre a costi bassi. I FCS devono risultare critici per il successo: applicare costi bassi in un mercato non sensibile al fattore prezzo non garantisce automaticamente un successo e lo stesso si può dire dell’offerta di un prodotto con prestazioni elevate laddove tale tipo di prestazioni non segna la differenza con i prodotti dei competitori. D’altronde, un fattore di successo non può neppure essere individuato nella tempestività di consegna basata su un’elevata disponibilità di scorte, che indurrebbe alti costi di magazzino e forte esposizione economica. I FCS influiscono in maniera decisiva sul processo d’innovazione di un prodotto e, di contro, attraverso la loro identificazione è possibile valutare il grado d’innovazione tecnologica presente in un prodotto, in una gamma, nelle relative linee. Essi possono riguardare ambiti specifici, innanzitutto quello strategico, che esprime la capacità di identificare gli obiettivi, nonché quello della tecnologia, produttiva intesa nella capacità di applicazione pratica di strumenti scientifici o tecnici per ottenere le prestazioni attese. Altri FCS possono essere individuati nel mercato, definendo le capacità di riconoscere i bisogni nascenti di clienti e utilizzatori e quella di analizzare le azioni dei competitor, oppure possono riguardare l’efficacia di un prodotto/servizio, l’efficienza dei processi e del management, la capacità di integrarsi con fornitori e partner di sviluppo e distribuzione, la capacità di far crescere nel tempo le competenze aziendali per consentire un vantaggio competitivo. L’individuazione dei FCS consente di focalizzare l’attenzione delle attività aziendali su specifiche aree critiche al fine di sostenere le capacità individuate che determinano la differenza rispetto ad altri prodotti e possono riguardare diverse funzioni aziendali quali la produzione, la R&S, il marketing, la logistica, la finanza. Le aziende possono valu- 45 Innovazione, produzione, progetto tare la propria posizione competitiva in funzione del grado di presidio (espresso in %) dei FCS. Tuttavia, in relazione alle risposte del mercato e allo sviluppo del ciclo di vita di un prodotto, nel corso del tempo i FCS si trasformano e, per la dinamicità dei processi interni ai mercati, non è assicurato che il loro presidio possa rappresentare una garanzia di competitività per il futuro. Trasferimento tecnologico e adattamento al settore edilizio Nelle innovazioni attuate per trasferimento tecnologico da altri settori produttivi si verifica una trasformazione delle modalità di adattamento di tipologie di sistemi e prodotti al settore edilizio, differente dai trasferimenti tecnologici di carattere diretto che prevedono l’applicazione di sistemi e prodotti dei quali permangono generalmente specifici tratti distintivi di riconoscibilità (come è accaduto, per esempio, per la tecnologia fotovoltaica nella sua componente relativa ai sistemi più maturi quali quelli piani vetro-vetro). Con numerose tecnologie (materiali compositi, CFS-Cold Formed Steel, materiali nanostrutturati, ecc.) si determinano più evidenti condizioni di adattamento al settore. Le logiche originarie di tecnologie e sistemi trasferiti - nella concezione, nel loro uso e nelle relative modalità esecutive - possono essere infatti trasformate e rinnovate anche radicalmente, determinando scenari applicativi e ibridazioni non prevedibili, peraltro oggetto di continue sperimentazioni. A partire dal trasferimento di tecnologie e materiali di base di provenienza esterna al settore edilizio, si sviluppano così ulteriori innovazioni radicali: processi produttivi e prodotti vengono trasformati rispetto a quelli di partenza in seguito a progressive azioni di perfezionamento, adeguamento e rielaborazione, attraverso le quali si perde in parte traccia delle tecnologie e dei prodotti nella configurazione originaria. Ciò si è verificato, per esempio, per le tecnologie dei materiali compostiti fibrorinforzati a matrice polimerica, originariamente sviluppate in ambito aeronautico e navale. Il trasferimento tecnologico dei compositi in edilizia si è indirizzato verso forme di adattamento e integrazione che hanno condotto la tecnologia lontano dalle modalità applicative originarie. Dematerializzazione e produzione “su misura” Dematerializzazione e flessibilità divengono oggi prerogative di alcune tecnologie e prodotti che sono alla base di una evoluzione da una produzione di massa ad una basata su prodotti più indeterminati e progettabili su misura59. Più a valle nel processo edilizio risultano associate analoghe caratteristiche in fase di progetto e di realizzazione, consentendo di “progettare” il prodotto/sistema in stretta aderenza alla soluzione esecutiva prescelta, in cui le variazioni relative a elementi costitutivi, aspetto, prestazioni, ecc., rappresentano una modalità progettabile e quindi integrata nell’offerta del prodotto. I semilavorati assemblabili in “pacchetti” o in sistemi integrati, flessibili e versatili, definiti nei termini delle molte possibilità combinatorie dei semilavorati che li costituiscono consentendo alcune intercambiabilità Facciata Schuco a doppia pelle (documentazione Schuco). 46 Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto di prodotto, di materiali e di utilizzo degli impianti di produzione. I cicli di produzione brevi hanno l’effetto indotto di ridurre le giacenze e le scorte di magazzino, così come si riduce la lavorazione degli elementi: con il sostegno della conoscenza è l’alto valore aggiunto che entra più direttamente nella sfera della produzione. Questa direttrice innovativa di discontinuità vede dunque una produzione specializzata benché versatile, caratterizzata da alte prestazioni ma gestibile nella fase di realizzazione dei manufatti da squadre di operatori esperte a cui però non si richiede un eccesso di specialismo. L’indirizzo industriale così definito può attuarsi attraverso la progressiva dematerializzazione dei processi e dei prodotti, che conferiscono, accanto all’innalzamento del livello delle prestazioni dei prodotti e alla necessaria riconversione delle tecnologie di produzione, un contributo a una maggiore sostenibilità. Si attua il ricorso all’efficienza nelle implicazioni relative alla produzione, alla logistica, alla progettazione, allo stoccaggio e all’applicazione cantieristica. Si definisce in tal modo un allargamento del campo di azione delle tecniche costruttive basate su determinati materiali: dal momento esecutivo e dalle sole implicazioni di feed back sul progetto - implicazioni riconoscibili e codificabili in quanto una tecnica convenzionalmente agisce secondo un “protocollo noto” - le tecniche determinano un’incidenza più diretta sul momento progettuale e su una parte più consistente del processo edilizio. In un certo senso tende a saldarsi il pacchetto prodotto/progetto/applicazione cantieristica, dato che l’impiego delle tecnologie basate su sistemi dematerializzati e tailor made consente di ottenere un prodotto mirato alla soluzione esecutiva prescelta. Pur mantenendo una condizione standard di base, si ampliano i margini di variabilità dovuti alle possibilità di combinazione fra materiali, differenti strati funzionali, dispositivi o lavorazioni. L’allargamento dell’incidenza delle tecniche verso una parte più ampia dell’intero processo è agevolato dal fatto che si può operare on-demand, commissionando variazioni su prodotti standard entro range ragionevoli, senza che questo comporti oneri particolari in fase di produzione e di commercializzazione. Risulta evidente che se si opera sulla riduzione del grado di predeterminazione, sull’innalzamento del livello di dematerializzazione e di combinazione fra materiali, nonché sull’informatizzazione e sulla flessibilità dell’attività produttiva in fabbrica e in cantiere, il prodotto è tanto più progettabile di volta in volta per utilizzi mirati. Questo tipo di produzione si colloca su un versante opposto rispetto alla convenzionale produzione a richiesta in cui, per interventi di una certa dimensione, è possibile commissionare al produttore sistemi concepiti ad hoc, non disponibili a catalogo e, di fatto, non riproponibili successivamente in una linea di produzione. I possibili scenari futuri prefigurano un diverso approccio nello sviluppo di nuovi prodotti che consentirà di ridefinire la natura delle relazioni dell’impresa con fornitori e utilizzatori, prospettando la potenzialità di concorrere alla progettazione di prodotti su misura basandosi sulla 47 Innovazione, produzione, progetto flessibilità produttiva. La personalizzazione del prodotto potrà essere pensata al fine di mettere a disposizione le funzioni di produzione, logistica e le altre risorse industriali per progettare e produrre prodotti nei termini consentiti dalle funzioni e dai processi che l’azienda può controllare60. L’ingresso del fattore estetico ed emozionale Gli aspetti del marketing emozionale, in cui ciò che viene “venduto” non è solo la prestazione offerta dal prodotto e i servizi ad asso correlati, ma la componente sensoriale prevalentemente tattile, visiva, percettiva ed estetica dei prodotti (come per numerosi prodotti in cotto, alcune idropitture, linee di piastrelle, dell’industria termosanitaria). «Il marketing emozionale si differenzia da quello tradizionale perché non progetta o costruisce semplici prodotti ma situazioni associate al prodotto che interagiscono con i livelli più profondi (…) stabilendo una saldatura tra una situazione e uno stato d’animo coerente con i valori del prodotto»61. Si introduce quindi, in relazione ad alcuni prodotti prevalentemente per finiture una «estetica tattile oltre che visiva accanto a una crescente centralità e attenzione alla qualità e ai parametri per valutarla, poiché l’apprezzamento estetico diviene parte integrante della qualità, valore aggiunto al prodotto, seduttiva riscoperta del bello nel mondo dei manufatti oltre che degli oggetti», attraverso una dimensione che non ha grandi riferimenti alle prestazioni e ai valori d’uso quanto ai cinque sensi visti come dimensione dell’apprendimento. Questa componente è legata a una chiara innovazione di prodotto, in cui un importante ruolo è svolto dal design del prodotto industriale per l’edilizia62. Essa si collega inoltre al rapporto visibile/invisibile, al rapporto fra prestazioni ed evidenza - o meno - delle soluzioni tecniche che le generano, alle nuove qualità dei materiali e alle nuova qualità del progetto. Un’azienda può ricavare un grande vantaggio competitivo in termini di brand image se ha a disposizione un prodotto innovativo di rilievo. Non è possibile replicare gli aspetti emozionali trasmessi da un’azienda, da un marchio, da un prodotto. I colori di riferimento (il rosso e il blu), lo stile, l’affidabilità, il riconoscere e il riconoscersi in gamme e linee di prodotti, l’identificazione prodotto/azienda fanno, per esempio, del Gasbeton e della RDB un binomio indissolubile che dà valore anche agli altri prodotti della linea. Ciclo di vita delle tecnologie e dei prodotti Un’innovazione radicale di prodotto è, molto spesso, il portato dell’introduzione di una tecnologia nuova in assoluto o nuova per una data azienda produttrice. Si comprende quanto in termini di innovazione la scelta delle tecnologie sia strategica, poiché si prefigura la necessità di investire in un determinato contesto di mercato con specifici competitor e per dare risposta ad articolate esigenze. Ciò comporta di padroneggiare un know how più ampio di quello strettamente tecnologico e richiede di conoscere il contesto - di mercato e di arena competitiva - in cui la tecnologia si inserirà. Le scelte sulla politica di innovazione di prodotto sono determinate dalle strategie aziendali in Incorporare il “fattore conoscenza” nell’innovazione alla piccola scala: nanotecnologie nelle malte cementizie per pavimenti (documentazione BASF) e microstruttura del cemento cellulare espanso marchio Gasbeton (documentazione RDB). 48 Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto Miglioramento continuo nel campo dei serramenti a prestazioni elevate: dispositivi di chiusura evoluti, punti di decompressione e di taglio termico, mascherine protettive, terminali di battuta, vetri bassoemissivi, intercapedini (documentazione Albertini ed Edition). relazione al contesto in cui si opera oltre che dalle tecnologie di produzione e dalla tipologia dei prodotti. La capacità innovativa va letta nella propensione a differenziarsi con l’offerta di innovazione, a maggior ragione se si è collocati in settori maturi e concorrenziali come quello edilizio, ricercando percepibilità in un mercato in cui esistono numerosi prodotti similari, caratterizzati ciascuno da modesti incrementi o differenziazioni di prestazione. Per esempio, l’investimento non tanto in termini produttivi quanto di immagine e finalizzato a raggiungere un determinato posizionamento di mercato - di molte aziende nel settore dei materiali compositi fibrorinforzati per il recupero edilizio si comprende per le prospettive di ulteriore crescita del settore, connesse sia ai trend di mercato, sia alle operazioni di rinnovo e messa in sicurezza del parco edilizio, favorito anche dal recente quadro normativo per l’adeguamento e il miglioramento antisismico. Nei settori industriali il ciclo di vita di una tecnologia, di categorie o di singoli prodotti manifesta quanto la domanda e l’offerta esibiscano un andamento caratteristico cui corrispondono determinati comportamenti degli utilizzatori e dei produttori. L’analisi del ciclo di vita può essere dunque effettuata per descrivere l’andamento di categorie di prodotti (per esempio, i blocchi di laterizio che sono prodotti da aziende e consorzi) e quindi di specifiche tecnologie: in tal caso sono presi in considerazione gruppi di aziende competitrici, tecnologie di base comuni e comuni ambiti di mercato. L’analisi del ciclo di vita viene impiegata anche per valutare le condizioni di affermazione sul mercato di singoli prodotti. A seguito dello sviluppo di nuovi prodotti o di nuove tecnologie, all’innovazione radicale subentrano, per effetto dell’esperienza produttiva e degli investimenti in R&S, innovazioni incrementali di processo e di prodotto fino a esaurire il potenziale di prestazioni rispetto a un limite ragionevolmente prevedibile. Dalla fase embrionale a quella di declino, il ciclo di vita rappresenta l’evoluzione nel tempo delle modalità di collocazione nel mercato di una tecnologia o di uno specifico prodotto, il cui posizionamento ne evidenzia il grado di maturità. Le fasi secondo cui si caratterizza il ciclo di vita possono essere così schematizzate: embrionale (fase di introduzione); crescita (fase di sviluppo); shake out (fase in cui un’alta percentuale di imprese concorrenti abbandona il settore in un periodo di tempo relativamente breve); matura (fase di maturità); invecchiamento (fase di declino). Relativamente al grado di competitività e al volume delle vendite, le tecnologie e i prodotti si attestano in specifici ambiti del ciclo di vita; molti richiedono di essere “rigenerati” attraverso innovazioni per potersi ricollocare in posizioni più competitive. È avvenuto così per il legno lamellare che, in fase embrionale e di crescita alcuni decenni fa e oggi in una fase di stabilizzazione di mercato, ricerca collocazioni competitive attraverso innovazioni di prodotti e sistemi. Analogamente si sta attuando un processo di introduzione di innovazioni tecnologiche per il settore del laterizio, con tecnologie o prodotti maturi che sono oggetto di interessanti innovazioni incrementali, come nel caso dei blocchi per muratura. 49 Innovazione, produzione, progetto In genere le tecnologie e i prodotti di base non offrono vantaggi competitivi perché sono comuni e note agli operatori (è questo il caso dei beni commodity, quali per esempio i laterizi forati di tipo convenzionale). Le tecnologie e i prodotti chiave offrono un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza (è questo il caso della tecnologia del cemento cellulare autoclavato che si presenta come un efficace prodotto sostitutivo rispetto al laterizio forato), mentre le tecnologie emergenti si collocano in ambiti embrionali, con forti potenzialità di trasformazione in termini competitivi di un segmento di mercato63. Per i prodotti caratterizzati da un più alto livello di innovazione e di valore aggiunto, l’integrazione di servizi al prodotto edilizio incomincia a costituire una componente rilevante. Fattori determinanti nel lancio sul mercato di un nuovo prodotto in una fase embrionale possono essere individuati nella corrispondenza fra prodotto innovativo e bisogni con l’introduzione di vantaggi reali per gli utilizzatori. La superiorità tecnica del nuovo prodotto deve associarsi alla sua capacità di frenare l’imitazione e di acquisire vantaggi competitivi difendibili, individuando un target di mercato non troppo di nicchia per evitare l’impossibilità di ripagare l’investimento e attuando un posizionamento forte in aree non occupate da altre aziende nelle quali, in presenza di una futura concorrenza, il prodotto sia capace di competere con elevati fattori di successo. Il posizionamento strategico del prodotto richiede inoltre efficacia della promozione e della comunicazione per sollecitare la sfera dei valori dei clienti, considerando la consistenza della domanda64. Nuovi modelli di produzione La produzione di massa, generica e focalizzata, richiede elevati costi di investimento in attrezzature e macchinari e lunghi tempi di lavorazione degli elementi. Ciò impedisce rapide riconversioni di prodotto quando il mercato tende a modificarsi, sia sul versante della domanda, sia su quello della competizione aziendale. Un esempio tipico in tal senso può essere rappresentato dal ciclo di produzione dei prodotti in laterizio legato a singole produzioni focalizzate, entrato in crisi sul finire degli anni Ottanta per la difficoltà di riconversione rispetto a nuove e differenziate richieste di mercato, divenute più segmentate e parcellizzate. La minore competitività della produzione mirata su poche linee di prodotto e con cicli di lavorazione lunghi ha iniziato a essere soppiantata da logiche di produzione flessibili per fornire valide risposte alla richiesta di una maggiore varietà dei prodotti e delle loro linee. I cambiamenti derivanti dalle necessità di una competizione sempre più stringente hanno indotto l’industria edilizia a modificare le proprie strategie organizzative attuando modelli di produzione coerenti con le istanze poste dai mercati di riferimento. Al modello della fabbrica focalizzata che assegnava specifiche caratterizzazioni produttive e di prestazione agli impianti di produzione, negli ultimi decenni si sono affiancati altri modelli industriali. Nell’industria edilizia hanno avuto scarsi margini di applicabilità e di successo i mo- Proctor Matthews Architects & Spaceover, 6 Barons Place, Londra 2004. Le unità abitative low-cost, completate in tempi particolarmente contenuti utilizzando moduli in CFS, sono smontabili e successivamente rimontabili ( foto di O. Iuorio). PCKO, Lingham Street, Stockwell (Londra) 2006. L’intervento sperimentale di edilizia residenziale economica, completato in 4 settimane, ha visto la messa in opera di 48 unità modulari completamente attrezzate ( foto di S. Russo Ermolli). 50 Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto Integrazione di prodotti innovativi FV su supporti in lamiera con incastro a scatto senza fori di fissaggio (documentazione Riverclack). Dematerializzazione del prodotto e produzione “su misura”: le tecnologie FRP. delli impostati su una produzione versatile basata sull’automazione spinta, a causa degli esiti di rigidità indotti dai processi di computer integrated manufacturing. Analoga sorte è toccata a modelli riferiti ai principi del TQC-Total Quality Control, alle istanze di controllo dei processi e della conformità dei prodotti. L’epoca di sviluppo di questi modelli (gli anni Ottanta-Novanta) ha trovato nel campo edilizio un settore poco propenso ad accogliere tali istanze rispetto ad altri settori produttivi, che si sono peraltro dimostrati abbastanza refrattari e poco maturi ad accogliere tali innovazioni organizzative65. Una maggiore attenzione è stata rivolta a processi di produzione snella (lean production), in cui è rilevante la componente di gestione per processi, di cicli di produzione brevi e autonomi, di polivalenza degli 51 Innovazione, produzione, progetto apparati e dei processi produttivi, di applicazione di principi di miglioramento continuo: a partire dagli anni Novanta questo tipo di cultura e di modalità organizzativa ha privilegiato le organizzazioni snelle, flessibili, adattive, capaci di rispondere con prontezza ai mercati66. Nella produzione artigianale vi è una personalizzazione del prodotto a scapito della velocità e della qualità costante mentre, nella produzione industriale di massa, per ottenere grandi volumi di elementi, i costi iniziali di investimento negli impianti di produzione non consentono una veloce riconversione per puntare a nuove caratteristiche di prodotto; i costi ridotti per unità di prodotto derivanti dalla produzione standardizzata penalizzano la varietà dei prodotti. Alcune produzioni innovative, puntando sulla specializzazione e su un alto valore aggiunto, si stanno collocando sul versante di una produzione snella, basata sulla combinazione di nuove tecniche manageriali con attrezzature produttive avanzate al fine di ottimizzare la produzione con meno risorse e meno lavoro67. La “leggerezza” della produzione è basata sul fatto che utilizza meno in tutti i campi rispetto alla produzione di massa, con il vantaggio di una ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse68. I prodotti incorporano maggiori margini di variabilità (tecnologica, ma anche morfologica e prestazionale) su matrici e gamme di base. Cambia la configurazione della fabbrica: le funzioni e le attrezzature produttive sono contigue per ridurre i tempi di attesa, movimentazione e trasferimento. In una produzione tradizionale, la riduzione dei costi è legata alla quantità e alla varietà: più si aumenta il volume della produzione, minori sono i costi; più si aumenta la varietà, maggiore è la complessità produttiva. Con i modelli lean si possono ottenere, con costi ridotti, il mantenimento della varietà e la semplificazione dei pronumero di progetti/prodotti innovativi e aumento delle gamme di prodotti contenuto tecnologico incorporato nel prodotto “supremazia” del prodotto in base a quote di mercato caratteristiche, proprietà, prestazioni grado di novità percepito dall’utilizzatore finale capacità di appagare bisogni non soddisfatti personalizzazione rispetto alle esigenze degli utilizzatori finali (impresa, progettista, ecc.) prestazioni differenziali rispetto a prodotti concorrenti prezzo distribuzione assistenza tecnica servizi post-vendita tempestività e puntualità di consegna “immagine” e branding redditività dell’intervento consentito dal prodotto risparmio di risorse energetiche e materiali responsabilità sociale dell’azienda attraverso il prodotto impiegato rispetto per l’ambiente attuata attraverso il prodotto impiegato capacità di risposta al cambiamento in termini di azioni interne al processo edilizio ed espressa dall’utilizzo del prodotto capacità di innovare da parte dell’azienda espressa tramite il prodotto affidabilità del prodotto profondità e ampiezza della gamma di prodotti validità e affidabilità della rete di vendita nella pagina accanto a destra Lo schema delle quattro P del marketing mix (elaborazione da P. Kotler, Il marketing secondo Kotler, Il Sole 24 Ore, Milano 1999). I fattori chiave di successo nel processo di sostegno all’innovazione. Principali fattori chiave di successo dei prodotti edilizi. 52 Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto Produzione snella Tempi, opportunità di mercato e posizionamento del “fattore conoscenza” e delle competenze dell’azienda (Birchall e Torstiga, 2005). 53 Innovazione, produzione, progetto Fattori di cambiamento della “mentalità” aziendale - flussi operativi ripetitivi; - cambiamento delle relazioni a monte (rapporto di collaborazione con i fornitori) e a valle (coinvolgimento dei vari soggetti del processo edilizio); - cambiamento delle relazioni interne con il coinvolgimento della mano d’opera Risultati - riduzione dello spazio occupato dagli apparati produttivi; - minimizzazione degli scarti; - minori scorte; - riduzione delle giacenze in magazzino; - minore fabbisogno e utilizzazione del massimo potenziale della mano d’opera; - riduzione/eliminazione dei tempi morti; - minor tempo di progettazione per sviluppare nuovi prodotti; - miglior controllo della qualità dei prodotti; - maggiore varietà di prodotti. cessi produttivi. Molte aziende edilizie integrano nuove tecniche manageriali con modalità e attrezzature produttive più avanzate, al fine di utilizzare meno in tutti i campi rispetto alla produzione convenzionale di massa, ottimizzando l’utilizzo delle risorse. In base alla compressione del fattore tempo, il risultato tangibile risiede nella riduzione delle scorte e delle giacenze in magazzino, nella minimizzazione degli Tempi e diffusione di una tecnologia. Procedure JIT (Just-In-Time) Incremento della rapidità del ciclo di produzione - introduzione di piccole fasi di produzione; - drastica riduzione dell’intero ciclo produttivo; - rapidi cambiamenti; - basse scorte in magazzino Miglioramento del rendimento del sistema di produzione - riduzione delle giacenze; - risparmio di spazio; - miglioramento della qualità; - incremento della produttività; - risparmio di tempo nel passaggio del prodotto fra reparti. Risultati - tempi di risposta rapidi; - varietà più ampia di prodotti (espansione delle linee dei prodotti); - velocità di produzione; - tempestività nella produzione; - qualità elevata; - costi competitivi. scarti e nella riduzione dei tempi morti, nel miglior controllo della qualità e in una maggiore varietà dei prodotti69. Laddove è applicata, la produzione snella non mette in discussione strutture tradizionali; essa può essere piuttosto attuata anche per parti in alcune funzioni aziendali legate alla produzione. La motivazione della scelta del tempo come fattore qualificante rispetto ai costi e alla qualità discende dal fatto che, a parità di prodotti di qualità e costo abbastanza simile sviluppati dalla concorrenza, si tende a scegliere i prodotti che vengono consegnati con maggiore sollecitudine in base a un tempo di risposta più tempestivo. La compressione del tempo vuol dire ridurre i tempi per fabbricare un prodotto e per trasferirlo lungo la catena distributiva. La conseguente riduzione dei costi si può affiancare, in alcuni casi, alla riduzione delle linee di prodotto compensata da un incremento delle varianti o della gamma dei prodotti e nella copertura di maggiori segmenti di mercato. Alcune aziende leader in Italia - come, nel campo dei serramenti, la Albertini - hanno avviato processi produttivi e di distribuzione finalizzati ad agire sul fattore tempo, riducendo drasticamente i tempi di Caratteristiche della lean production e delle procedure just in time. 54 55 Percorsi dell’innovazione Industria edilizia, tecnologie, progetto Produzione snella di elementi in lamiera pressopiegata (documentazione Guerrasio). produzione e consegna, incrementando l’affidabilità tecnica e logistica. Il fattore-tempo implica rapidità della produzione, velocità d’introduzione di nuove tecnologie, sviluppo di nuovi prodotti e tempestività di consegna. Non va dimenticato che quanto in termini di tempo si risparmia nella produzione può essere perso se la distribuzione, il trasporto o gli eventuali servizi legati alle forniture diventano l’anello debole della filiera. Come in altri settori produttivi, anche nelle aziende edilizie la filosofia di gestione tende ad essere maggiormente orientata dal marketing piuttosto che dalle istanze della funzione di produzione, non più in grado da sola di assicurare competitività e tempestive correzioni di rotta. Si integrano in questo modo funzioni di marketing operativo (in cui si definiscono le caratteristiche tecnologiche dei prodotti, i prezzi, le modalità di distribuzione e di promozione) con quelle di carattere strategico (segmentazione del mercato, scelta del target di clientela, posizionamento del prodotto sul mercato). Le aziende che si affacciano per la prima volta su nuovi scenari di mercato ricercano e innovano in ambienti incerti e in forte cambiamento: esse possono essere così più veloci e più efficaci nell’introduzione di nuovi prodotti, non essendo bloccate da contesti tecnologici precedenti. Le aziende già presenti in un dato segmento di mercato e che operano in un regime di buone performances, sono invece indotte a non cogliere tempestivamente le nuove opportunità tecnologiche, rischiando di ricadere in “trappole da competenza”, in cui la capacità acquisita rischia di diventare rigidità che ostacola l’introduzione del cambiamento tecnologico. Le aziende con competenze consolidate, che non si staccano dalla “architetture” di prodotto esistenti, possono infatti ricevere da altre aziende che subentrano sul mercato della stessa tipologia di prodotto un segnale ambiguo e non immediatamente identificabile come una minaccia del posizionamento raggiunto70. Scenari del mercato edilizio Il mercato, gli attori, le tecnologie71 Definendo per grandi linee le tappe dell’evoluzione dell’innovazione tecnologica nel settore edilizio, un punto di svolta è costituito dalla seconda metà degli anni Novanta, che si era aperta con innovazioni attente a sfruttare il bisogno di semplificazione della pratica costruttiva in cantiere, manifestando già significativi segnali di una maggiore attenzione verso l’offerta di prodotti commercializzati secondo “pacchetti” articolati in funzione dei vari “subsistemi” (involucro, impianti, coperture, ecc.). Nei decenni precedenti i sistemi “pesanti” - chiusi e costituiti da componenti complessi in c.a. - avevano rappresentato il retaggio delle scelte di politica tecnica delineatesi a partire dagli anni 1962-1963 per attuare anche in Italia dei programmi di edilizia residenziale realizzata con sistemi prefabbricati. Importando all’epoca numerosi brevetti, prevalentemente dalla Francia, si era invece persa l’opportunità di innescare un processo di industrializzazione sviluppato secondo direttrici più flessibili e leggere di quelle che avrebbero invece contrassegnato l’indirizzo prevalente del periodo. Il superamento dei sistemi di prefabbricazione pesante, a causa dei vincoli di carattere morfologico e tecnologico, si è preliminarmente indirizzato verso un approccio per componenti e, successivamente, l’innovazione tecnologica si è orientata verso sistemi tesi a semplificare le operazioni cantieristiche, sopperendo alla progressiva dequalificazione della manodopera e guardando a interessanti segmenti di mercato con l’introduzione di prodotti a bassa complessità. Negli anni Novanta, il contesto dell’innovazione evidenzia la tendenza a incorporare un maggiore valore aggiunto nell’offerta dei prodotti, il ritorno ai sistemi (ma stavolta “integrati”, leggeri, versatili e costituiti da semilavorati e semicomponenti), nonché lo sviluppo di microsistemi più complessi. Da parte delle aziende si comprende quanto l’offerta di sistemi e linee di prodotto complete, con più funzioni in pacchetti che offrono prestazioni evolute, possa divenire una strada per essere competitivi collocandosi sul mercato con nuove parole d’ordine: flessibilità, diversificazione e dematerializzazione. Attraverso la lettura degli indicatori sugli investimenti, sull’andamento di alcune produzioni, sulla consistenza e sulle modalità secondo cui operano gli attori del processo edilizio, si comprendono le motivazioni di alcune tendenze nella produzione e si inquadrano le trasformazioni della domanda, evidenziando quindi anche i motivi “esterni” all’offerta che a volte determinano richieste progettuali e di competenze tecniche innovative. In tali termini vanno lette le implicazioni sulla definizione delle tipologie dei prodotti ma anche su alcuni nuovi indirizzi per il progetto do-