coraline e la porta magica

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coraline e la porta magica
CORALINE E LA PORTA MAGICA
Venerdì 26 Giugno 2009 22:44
di Roberta Folatti
Il mondo perfetto è solo un inganno
Dal punto di vista stilistico e visivo Coraline e la porta magica ha una confezione molto
curata, con trovate continue che lo rendono assai piacevole. A questo si aggiunge
un’eccellenza tecnica notevole, che il 3D rende più accattivante (è uno di quelli che si vede con
gli appositi occhialoni).
Quello diretto da Henry Selick è un film d’animazione, i pupazzi protagonisti sono abbastanza
particolari, caratterizzati dall’accentuazione di determinati lati fisici. C’è il contorsionista russo
dal corpo come di corda, lunghissimo e flessibile, ci sono le due vecchie cantanti di rivista che
grondano carne (e ciccia), una delle due con un seno enorme, inverosimile, frutto della ormai
onnipresente chirurgia plastica. E poi ci sono i quattro genitori di Coraline, quelli veri e i
doppioni apparentemente perfetti, del tutto privi dei difetti degli altri.
La storia della bambina insoddisfatta, trascurata platealmente dagli adulti che oltrepassa la
porta magica alla ricerca di una vita meno noiosa, con dei familiari più vicini e presenti, parla sia
ai grandi che ai piccini, ma sembra essere soprattutto un monito a tutti i genitori distratti. Le
figure di questi mamma e papà, giornalisti free-lance assorbiti l’intera giornata dal lavoro e da
scadenze assillanti, si ritrovano facilmente nella realtà dei nostri giorni. Indirettamente si tocca
anche l’argomento qualità della vita che nel caso di questi personaggi risulta piuttosto bassa,
divorati come sono dalle ansie di carriera, incapaci di concedersi un rapporto decente con la
propria figlia e neppure svaghi un poco più salutari.
Ma lei, Coraline, è il tipico “osso duro”: invece di rassegnarsi a stare docilmente in un angolo,
pesta i piedi e si fa sentire. Da principio il mondo che si prospetta al di là della porta magica,
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pieno di lusinghe e di attenzioni tutte per lei, la blandisce, però si rende in conto in fretta che c’è
qualcosa che non torna. Seguendo i consigli del gatto “mollaccione” – in realtà un felino di tutto
rispetto – affronterà una serie di prove che le restituiranno la sua famiglia, le cui imperfezioni le
appariranno molto più tollerabili dopo aver visto la fine dei bambini rapiti dall’Altra Madre.
Visivamente la seconda parte del film è sorprendente e ricca di fascino, dal punto di vista del
racconto regge meglio la prima. Tra spunti ironici e divertiti, parodie di personaggi, invenzioni
stilistiche, la prima mezz’ora abbondante di “Coraline e la porta magica” è proprio deliziosa. Gli
effetti del 3D non risultano troppo invadenti, il contrasto tra i due mondi, quello reale e quello
illusorio e tentatore, è sottolineato dalla grafica, dai colori, dagli effetti speciali. La realtà
insomma è sempre più grigia, meno esaltante dei desideri ma meglio stare coi piedi per terra e
accontentarsi di quel che si ha, dandogli il giusto valore.
Di solito noi adulti siamo scettici di fronte ai film d’animazione, tendiamo a relegarli alla fascia
di pubblico più giovane: uno sbaglio perchè, se sono fatti bene, rilassano molto di più di un
polpettone di Natale o di una banale produzione hollywoodiana.
Coraline e la porta magica (Usa, 2009)
Regia: Henry Selick
Sceneggiatura: Henry Selick
Montaggio: Christopher Murrie, Ronald Sanders
Distribuzione: Universal
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