Le tappe della via Francigena

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Le tappe della via Francigena
Le tappe della via Francigena a Castelforte
I TAPPA (19 km) Tratto marittimo
Il fiume Garigliano, che segna il confine sud del Lazio, era tappa di traversata dei pellegrini dalla sponda
destra (Sessa Aurunca) alla sponda sinistra (Castelforte). All'altezza dell'antica Scafa di Suio, utilizzando il
tradizionale sistema con carrucola e fune, veniva disposto un cavo da una riva all’altra del fiume e una
chiatta, tirata da una fune dall’altra parte del fiume, vi trasportava i pellegrini perché continuassero il
“cammino” . La chiatta veniva tirata diverse volte da una sponda all’altra, perché non portava più di 4
pellegrini alla volta. Scesi sulla riva laziale spesso i pellegrini si inginocchiavano per ringraziare lo scampato
pericolo. Il percorso li conduceva verso Suio; spesso, gli abitanti facevano ala ai pellegrini che entravano
nella chiesa di S. Michele cantando il suo inno. Nella tradizione recentemente attivata rispettando l’antico
“cammino”, i pellegrini, reso l’omaggio e visitate le rovine del castello con tracce dei Cavalieri Templari,
partecipano al rituale della consegna del bastone del pellegrino detto “baculum”: con una formula in latino il
viene affidato a colui che deve condurre, come guida e responsabile, il gruppo per la giornata.
II TAPPA (14.8 km) Tratto montano
Il percorso prosegue da Castelforte a Minturno, passando per l’antica chiesa di S. Maria in Pensulis, che
poggia su un sostrato di una villa romana con una chiara croce templare su un gradino. Oggi fa parte di una
masseria agricola circondata da attrezzi e animali da cortile. La strada di pellegrinaggio in terra battuta
conduceva sulla provinciale Ausente per addentrarsi, poi, su uno stradello di campagna per poi risalire un
colle boscoso fino al paese di Tufo. Continuando si arrivava a Minturno.
Il quartiere medievale dell’antica città ha un Castello baronale del IX secolo e la bella Collegiata di S. Pietro
dell’ XI sec. con un pergamo cosmatesco e un candelabro per il cero pasquale.
III TAPPA (18 km) Tratto marittimo
Si scendeva poi nella zona archeologica, dove ci sono ancora oggi i resti della città romana di Minturnae e
un ponte di epoca borbonica. Procedendo verso il mare sul lungofiume si arrivava al Colle Argenti, passando
su un rilievo roccioso su cui si erge il Castrum Argenti si proseguiva sul lungomare per i sentieri che
portavano al porticciolo/peschiera romana e al Tempio di Giano. Da qui si rientrava verso la provinciale
Variante Appia per poi girare a sinistra e tornare sul lungomare di Gianola, la cui spiaggia continua fino a
Formia.
Tratto dal lavoro realizzato nell’ambito del progetto “Sostenere” da Federica Di Paola, Vincenzo Coletta, Mario De
Dominicis del biennio ITC B. Tallini di Castelforte, seguiti dall’insegnante:Raffaela Palmaccio e dal tutor metodologico
Maria Masiello