WORLD TRADE ORGANIZATION (l`Organizzazione Mondiale
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WORLD TRADE ORGANIZATION (l`Organizzazione Mondiale
Centro Studi e Consulenze - Modena WORLD TRADE ORGANIZATION (l’Organizzazione Mondiale per il Commercio) Che cos’è La World Trade Organization (WTO) è la base legale ed istituzionale sulla quale poggia il sistema commerciale mondiale. Il WTO definisce le principali norme contrattuali cui i governi nazionali fanno riferimento e rappresenta la piattaforma comune sulla quale si innestano e si sviluppano le relazioni commerciali tra diversi Paesi. Come è nato Il WTO ha raccolto l’eredità dell’accordo generale sulle tariffe e sul commercio (General Agreement on Tariffs and Trade, “GATT”) stipulato dopo la seconda guerra mondiale ed in vigore dal 1° gennaio 1948. L’accordo originario è rimasto in vigore sino alla fine del 1995, in modo da garantire ai singoli Paesi e all’intero sistema un passaggio graduale verso la nuova configurazione. Il GATT vive ancora come “GATT 1994” (vale a dire, la versione emendata dell’accordo iniziale) e costituisce parte integrante del WTO, di cui stabilisce le disposizioni-chiave in materia di commercio internazionale di beni. La nascita del WTO è stata decisa dagli stessi membri del GATT durante le negoziazioni denominate dell’ “Uruguay Round”. Dall’ultimo tavolo di trattative del GATT, concluso nell’aprile 1994, emergeva la volontà di far evolvere il sistema verso qualcosa di più articolato e complesso. Non si trattava di una semplice “ estensione” del GATT, ma di una vera e propria sostituzione. Come si rapporta al GATT Il WTO ha finalità più ampie in termini sia di attività, sia di politiche commerciali: disciplina anche l’interscambio di servizi e il “ commercio d’idee”, occupandosi cioè pure di aspetti relativi alla proprietà intellettuale, mentre il GATT era inerente solo al commercio dei prodotti. A differenza del GATT, che si configurava essenzialmente come un insieme di regole, il WTO si presenta quale istituzione permanente, dotata di un suo segretariato. Mentre il GATT era applicato su “basi provvisorie” (anche se, dopo 40 anni, i governi avevano scelto di considerarlo come un accordo permanente), il WTO presuppone chiaramente, fin dalla nascita, impegni permanenti. Mentre in ambito GATT potevano anche sussistere accordi plurilaterali (ossia tra più Paesi), il WTO persegue la via degli accordi multilaterali, che impegnano, cioè tutti i membri. Ad evitare possibili blocchi o impedimenti, il sistema di composizione delle controversie del WTO è più rapido e automatico rispetto al meccanismo vigente nel GATT. Centro Studi e Consulenze - Modena La struttura del WTO La massima autorità del WTO è la Conferenza Ministeriale, composta da rappresentanti di tutti i Paesi membri del WTO. La Conferenza - che è tenuta a riunirsi almeno ogni due anni- può prendere decisioni su tutte le questioni rientranti nel campo di ciascuno degli accordi di cui il WTO si compone. Le decisioni sono fondate sul consenso, così da garantire il massimo rispetto degli interessi di ognuno. In caso in cui il consenso non sia raggiungibile, si procede a votazione sulla base del principio “ un Paese, un voto”. La gestione dell’attività “quotidiana” del WTO spetta al Consiglio Generale, anch’esso formato dai rappresentanti di tutti i Paesi membri. La particolarità del Consiglio Generale è che esso - in apposite sedute - funziona anche come Organo per la composizione delle controversie (Dispute Settlement Body) e come Organo per l’esame delle politiche commerciali (Trade Policy Review Body). Il WTO si compone d’altri tre organi con importanti funzioni e con competenze specifiche ripartite per materia: il Consiglio per il Commercio dei beni (Council for Trade in Goods); il Consiglio per il Commercio nei Servizi (Council for Trade in Services) e il Consiglio per gli aspetti commerciali della proprietà intellettuale (Council for Trade-Related Aspects of Intellectual Property Rights). Un gran numero d’altri organi e comitati -ciascuno con specifiche competenzecompleta la struttura del WTO. A Ginevra ha sede il Segretariato del WTO e la struttura, guidata da un Direttore generale, è composta da circa 450 persone. La maggior parte dei Paesi ha una missione diplomatica a Ginevra, talvolta guidata da uno speciale Ambasciatore per il WTO. I funzionari partecipano alle riunioni dei vari organi di negoziazione amministrativi. I Paesi dell’Unione Europea si coordinano tra loro per esprimere una voce unanime, ed, infatti, generalmente è la Commissione CE a parlare per tutti. Le funzioni del WTO Le funzioni del WTO possono essere così sintetizzate: - amministrare ed applicare i vari accordi commerciali che lo compongono; - fungere da “ forum” per le negoziazioni commerciali multilaterali; - operare per risolvere dispute commerciali; - controllare le politiche commerciali nazionali; - cooperare con altre istituzioni internazionali coinvolte. Un apposito accordo concerne le barriere tecniche agli scambi (TBT - Technical Barriers to Trade); la filosofia cui si ispira consiste nell’evitare che le regole e le norme tecniche, così come le procedure di certificazione e di prova, possano dar luogo ad ingiustificati ostacoli al commercio. In estrema sintesi, l’accordo TBT, pur incoraggiando il ricorso alla normativa internazionale, riconosce a ciascun Paese il diritto di adottare specifiche misure nazionali; a questo proposito, l’accordo prevede un codice di buona pratica per la preparazione, adozione e applicazione di tali misure, così da salvaguardare l’equità e la trasparenza dell’intero sistema. Centro Studi e Consulenze - Modena Principi chiave su cui si basa il sistema commerciale mondiale I principi chiave su cui si basa il sistema commerciale mondiale possono essere scanditi nei seguenti punti: - Commercio senza discriminazioni L’articolo 1 dell’accordo GATT stabilisce che i Paesi membri devono accordare ai prodotti provenienti dagli altri Paesi un trattamento non meno favorevole rispetto a quello accordato ad un qualunque altro Paese. In altri termini, nessun Paese può concedere speciali vantaggi commerciali ad un altro, né tanto meno adottare misure discriminatorie: tutti i Paesi devono essere trattati allo stesso modo. - Accesso facile a condizioni stabili, prevedibili e crescenti Il WTO mira a garantire condizioni commerciali stabili e prevedibili: accetta l’esistenza di tariffe doganali, ma ne limita e disciplina l’impiego, vincolando le tariffe; una volta negoziata e fissata una determinata tariffa, questa diventa un vero e proprio impegno per il Paese che la applica, a vantaggio della stabilità del sistema. Il sistema, inoltre, si pone come obiettivi, l’abbassamento, nel tempo, del livello delle tariffe e la facilitazione dell’ accesso ai mercati esteri. - Concorrenza “equa” Il GATT e ora il WTO si adoperano per garantire un mercato in cui la concorrenza non sia distorta e i rapporti commerciali siano ispirati a criteri di equità. - Promozione dello sviluppo e delle riforme economiche Oltre tre quarti dei Paesi WTO sono Paesi in via di sviluppo o in fase di transizione verso l’economia di mercato.La strategia del WTO à di far crescere e progredire questi Paesi, conducendoli verso il rispetto pieno degli impegni internazionali con gradualità e flessibilità. Si tratta di prevedere degli ammortizzatori e dei margini di flessibilità che accompagnino gradualmente questi Paesi verso la piena assunzione di responsabilità. Resta comunque in vigore il Sistema delle preferenze generalizzate, ossia la possibilità che un Paese sviluppato accordi condizioni agevolate di accesso al mercato ad un Paese in via di sviluppo.