Da Cipro all`Armenia sulle orme degli apostoli

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Da Cipro all`Armenia sulle orme degli apostoli
venerdì 9
Domenica, 4 dicembre 2011
in diocesi
cremona
CRONACHE E VITA
DALLA NOSTRA CHIESA
a cura dell’Uffico diocesano
per le Comunicazioni sociali
via Stenico 3, 26100 Cremona
tel. 0372/800090
fax 0372/463420
Tettamanzi a Soresina
l cardinale Dionigi Tettamanzi
venerdì 9 dicembre, alle 20.30,
presiederà a Soresina il solenne
pontificale di San Siro, patrono
della città. Il porporato, che da
pochi mesi ha lasciato la guida
della Chiesa di Milano, celebrerà
insieme al vescovo Lafranconi, al
parroco don Angelo Piccinelli e a
tutti i sacerdoti residenti, nativi o
che hanno esercitato il loro
ministero in città.
I
[email protected]
Presentate le mete 2012 dei pellegrinaggi diocesani con un’attenzione particolare al Medio Oriente
Uomini
in cammino
per chiamata
e per scelta
DI
ROBERTO ROTA *
N
Da Cipro all’Armenia
sulle orme degli apostoli
Tra le novità proposte da don Roberto Rota anche
un suggestivo itinerario a Gerusalemme con esperti
di archeologia e di storia locale. Prevista una giornata
ad Aquileia e Grado, alla scoperta dell’antico patriarcato
ra i pellegrinaggi programmati per il
2012 spicca, senza dubbio, la proposta
di Cipro: un avvincente itinerario
presieduto dal vescovo, dall’11 al 16 marzo,
che si pone in continuità con quelli in Terra
Santa, Siria e Turchia. Cipro è una meta
importante perché è la terra evangelizzata
da Paolo durante il primo viaggio
missionario. Partito da Antiochia,
imbarcatosi a Seleucia, l’apostolo tocco
T
Due incontri sui santuari
di Lourdes e Compostela
I
l Segretariato diocesano diretto da don
Rota promuove, in continuità con il
corso per animatori di pellegrinaggi dello scorso anno, due incontri presso il Centro pastorale diocesano, sul tema «I Santuari: segno della presenza di Dio».
Nel primo incontro, il 21 marzo 2012, si
tenterà di leggere la complessità del santuario di Lourdes: la storia, il luogo, il
messaggio, i segni del sacro di questo
sperduto villaggio alle pendici dei Pirenei
meta di milioni di persone.
In un secondo incontro, programmato
per il 28 marzo, si rifletterà, invece, su
Santiago de Compostela, la città–santuario, nata intorno all’anno mille, dopo la
scoperta della tomba dell’Apostolo Giacomo e sul cammino percorso a piedi da
molti devoti e non solo.
Questo breve itinerario formativo – aperto a tutti – è rivolto principalmente a
quanti svolgono un servizio di animazione e di accompagnamento dei pellegrinaggi e anche a chi desidera impegnarsi
in questo tipo di servizio ecclesiale.
patriarcato grazie a S. Gregorio
l’Illuminatore. Il patriarcato non ha aderito
ai dettami del Concilio di Calcedonia,
rimanendo così al di fuori della comunione
con la Chiesa di Roma. La capitale Yerevan
si trova alle pendici del biblico monte
Ararat, legato ai racconti di Noè, dove ci
terra a Salamina e percorse
sarà modo, visitando il memoriale del
tutta l’isola in compagnia di
genocidio, di riflettere sulle persecuzioni
Barnaba, originario proprio del
inflitte, nel corso dei secoli, a questo
luogo, fino alla sede del
popolo. Il pellegrinaggio porterà, dunque, i
governatore romano Sergio
cremonesi a conoscere quell’antica Chiesa,
Paolo che risiedeva a Pafo. Lì,
ciò che unisce, oltre a ciò che divide e le
dopo aver smascherato il mago
antiche testimonianze architettoniche e
Elimas, convertì alla fede di
artistiche dei tanti monasteri, di cui è
Cristo il proconsole. La
disseminato il paese. Come lo scorso anno
tradizione locale conserva
è proposta la partecipazione alle «giornate
proprio a Pafo la colonna alla
di febbraio» a
quale l’apostolo sarebbe stato
Lourdes, nel
Un libro fotografico
legato e flagellato: un episodio
ricordo della prima
che il testo degli Atti degli
apparizione:
su dieci anni di viaggi
Apostoli non riporta, ma che
occasione ancora
in vendita nelle librerie
può ritenersi verosimile.
una volta per
della città o presso la Casa
Ricordi di epoca apostolica
rimanere alcuni
della comunicazione (via Stesono anche quelli legati a
giorni ai piedi di
nico 3 a Cremona) il libro «Le
Barnaba e a Lazzaro, l’amico
Maria chiedendo
vie delle fede» che racconta,
che Gesù aveva risuscitato, qui
che rafforzi la fede e
attraverso decine di immagini,
venerato come patrono perché
aiuti ciascuno ad
i più importanti pellegrinaggi
a Larnaca, sarebbe morto e
affrontare con
Il nuovo libro «Le vie della fede»
guidati dal vescovo Dante nei
sepolto, non prima di aver
coraggio le sfide
suoi dieci anni di presenza in
annunciato il Vangelo. Le testimonianze
difficili di questo
diocesi. Il volume, edito dalla
dell’epoca bizantina sono particolarmente
tempo. Ritorna
NEC, è un’iniziativa del Segrericche: chiese campestri, totalmente
incoronati i re dell’Isola,
anche la proposta
tariato pellegrinaggi.
affrescate, scampate ai saccheggi perché
che vantavano anche il
di un
camuffate in abitazione e ricchissimi
titolo di re di
pellegrinaggio in
monasteri disseminati in ogni zona
Gerusalemme. Una seconda
giornata, sabato 24
dell’isola offriranno l’occasione di
meta sarà l’Armenia dal 25
marzo: la meta
conoscere la Chiesa ortodossa autocefala,
aprile al 3 maggio. Questo pellegrinaggio si
scelta è Aquileia e la vicina Grado, alla
oggi guidata da un arcivescovo che, in
pone come completamento dei percorsi in
scoperta delle radici della fede del nord est.
passato ha avuto anche un ruolo politico.
Medio Oriente, introducendo i pellegrini
Da ricordare, poi, il pellegrinaggio
Nel 1960, quando l’isola acquistò
alla scoperta di una regione che, con la
diocesano a Caravaggio di domenica 23
l’indipendenza, fu l’arcivescovo Makarios
caduta dell’impero sovietico ha riacquistato
settembre. Infine una novità: un percorso
ad assurgere alla carica di primo presidente
l’indipendenza, ma un po’ al di fuori delle
di turismo religioso a Gerusalemme dal 21
della neonata repubblica che di lì a poco fu
mete usuali. Collocata tra il mar Nero e il
al 26 maggio. Accompagnati da archeologi
divisa in due, situazione che permane
mar Caspio, ricca di una forte tradizione
ed esperti di storia locale i partecipanti
tutt’ora, con una zona greca e una turca, a
cristiana, questa terra ha vissuto, in un
visiteranno i luoghi importanti della città
Nord. Oltre a Nicosia i pellegrini cremonesi
recente passato, momenti drammatici di
che di solito non rientrano nei percorsi
visiteranno Famagosta legata ai ricordi della
persecuzione. L’Armenia accolse l’annuncio
tradizionali.
dominazione veneziana, nella cui
del Vangelo dagli apostoli Bartolomeo e
Maggiori informazioni su
Cattedrale, oggi moschea, venivano
Taddeo e si strutturò, dal 301, come
www.diocesidicremona.it/ufficioturismo.
È
el cammino ordinario della nostra diocesi, il pellegrinaggio ha assunto la caratteristica di un momento forte
e intenso, per dare alla ferialità
un sapore di entusiasmo e di freschezza. E di questo tutti, oggi, ne
abbiamo particolarmente bisogno. Il pellegrinaggio, dunque,
non può non interferire con il vissuto, non può non interpellare il
quotidiano.
Che cosa dice alla nostra vita un’esperienza in Terra santa, in un
santuario mariano o in qualsiasi
altro luogo sacro?
Almeno due cose: la prima ci ricorda che la vita cristiana è un
cammino per progredire nel bene, come ricorda S. Agostino, con
l’entusiasmo di chi canta per alleviare la fatica del cammino. In
un contesto difficile com’è quello che stiamo vivendo, per un intrecciarsi di situazioni problematiche, dal punto di vista interiore
e spirituale, ma anche materiale,
il pellegrinaggio eleva la mente e
il cuore a Dio. Esso invita a riporre la fiducia nel Signore, aiuta a guardare lontano, alla meta,
al compimento, non certamente
per perdere di vista il quotidiano
ma per aprire a prospettive nuove che riorganizzano, nella luce di
Dio, problemi e speranze.
Così il pellegrinaggio ci insegna
– ed è la seconda cosa – a riconoscere l’iniziativa di Dio nella
nostra vita, spalancando ad una
dimensione vocazionale. Lui ci
ha chiamato, lui ci ha fatto incontrare, lui ci prende per mano:
quante volte nella Scrittura questa espressione di tenerezza materna aiuta a capire il posto che
Dio deve avere nella vita di ciascuno! Così la conversione non è
formalità, ma impegno a contrassegnare con le caratteristiche
di Dio, il vivere di ogni giorno.
Pellegrini, dunque, perché chiamati e per scelta, ma pellegrini
anche come Chiesa cremonese.
Ultimamente il vescovo ha ricordato che la visita pastorale è stata una intensa esperienza ecclesiale: ma che Chiesa saremmo se
ci chiudessimo in noi stessi?
Se misura di tutto fossero solamente le nostre comunità, senza
il desiderio di imparare, di incontrare, ascoltare, dialogare? Ecco allora che lo strumento del pellegrinaggio diventa un aiuto reciproco al confronto e un arricchimento: i cristiani del Medio Oriente non solo si arricchiscono e
si rafforzano attraverso la nostra
vicinanza, la nostra preghiera e il
nostro sostegno, ma nella logica
dello scambio dei doni, ci insegnano come si dialoga, come si
soffre e come si può anche donare la vita per il Vangelo.
* responsabile Segretariato
diocesano pellegrinaggi
zona VI. Scuola della Parola
con dom Franco Mosconi
Domenicane, da quattro anni in città
opo l’introduzione di don Elio Culpo, entra nel
vivo la Scuola della Parola della zona pastorale sesta, promossa oltre che dalle parrocchie cittadine anche dall’Azione Cattolica.
Relatore di tutti gli incontri mensili sarà il monaco camaldolese dom Franco Mosconi che offrirà delle lectio su alcuni brani del Vangelo di Marco.
«Quest’anno – spiega don Maurizio Lucini, assistente dei giovani e dell’Acr e curatore del percorso – abbiamo voluto tornare all’idea originale della proposta che era quella di imparare a pregare proprio a partire dalla Parola di Dio. Per questo motivo don Culpo, all’inizio di novembre, ha tenuto una vera e propria lezione dedicata a come approcciarsi al testo sacro per poi trasformarlo in dialogo con Dio. Ora tocca a dom Mosconi, persona assai compentente di Sacra Scrittura, condurci, attraverso alcune lectio divina,
all’interno del Vangelo di Marco». L’appuntamento è
per giovedì 15 dicembre a Sant’Agata, poi ci si sposterà a San Bernardo (12 gennaio), San Sebastiano
(16 febbraio) e San Sigismondo (19 aprile).
Giovedì 8 dicembre
le monache di clausura
festeggeranno
con padre Angelo Urru
D
DI CLAUDIO RASOLI
D
a quando sono a
Cremona non hanno
mai comprato il pane.
Mani generose e anonime,
ogni settimana ne
consegnano dei chili. È un
segno, piccolo, che dice
l’affetto con il quale i
cremonesi stanno
circondando le monache di
clausura domenicane che da
quattro anni si sono
insediate nella chiesa di S.
Sigismondo alle porte della
città. Proprio giovedì 8
dicembre, solennità
dell’Immacolata, le 17
religiose, guidate da madre
Lucia Soncini, celebreranno
solennemente l’anniversario
del loro trasferimento da
Fontanellato con padre
Angelo Urru. Il religioso che
viene da Roma a nome del
maestro generale presiederà
la solenne Eucaristia delle
11, insieme al cappellano
don Daniele Piazzi. Alle 17,
poi, saranno cantati i
secondi vespri della
solennità. «In questo
periodo di rodaggio –
assicura madre Lucia –
siamo entrate pienamente
nel tessuto ecclesiale locale,
come, tra l’altro, richiede il
documento Verbi Sponsa.
Questo è stato possibile
anche grazie ai tanti eventi
diocesani che sono stati
celebrati in S. Sigismondo».
Il monastero, soprattutto nei
tempi forti di Avvento e
Quaresima, è meta di molti
gruppi parrocchiali che
desiderano pregare e
riflettere attraverso la
testimonianza di una
monaca: «Incontriamo
anche tanti bambini della
catechesi – confida suor
Lucia –. Loro sono
soprattutto incuriositi dalla
nostra vita quotidiana e dal
perché siamo in clausura.
Grazie poi al rinnovamento
dell’iniziazione cristiana
secondo il modello
catecumenale adesso
vengono anche i loro
genitori ed è l’occasione per
rimotivarli alla fede e alla
pratica cristiana». Il
monastero è frequentato
anche da tante persone in
cerca di un consiglio
spirituale o semplicemente
desiderose di affidare alle
religiose un’intenzione di
preghiera: «Le nostre liturgie
festive sono sempre molto
partecipate, anche se
d’inverno si soffre un poco il
freddo per la mancanza di
un impianto di
Madre Soncini col vescovo
riscaldamento. I giorni
feriali, invece, celebriamo nel
piccolo coro ricavato nell’ex
sagrestia della chiesa. È un
ambiente intimo e riscaldato
al quale possono accedere
anche i fedeli». E se da un
lato la madre è contenta per
l’affetto dei cremonesi che
definisce «umili, nascosti e
generosi», dall’altro si
rammarica per la mancanza
di vocazioni, ma subito
aggiunge: «Dio provvederà».
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