skakki nostri - lavorosocialemeridiano

Transcript

skakki nostri - lavorosocialemeridiano
SKAKKI NOSTRI
il linguaggio giovanile nella community degli
studenti baresi
Patrizia Marzo
INDICE
1. PREMESSA. COS’E’ SKAKKINOSTRI …………….………..…pag. 2
2. LA STRUTTURA COMUNICATIVA DEL SITO….……......pag. 3
3. IL LINGUAGGIO GIOVANILE DI SKAKKI NOSTRI……..pag. 4
4. ANALISI DELLE ESPRESSIONI PIU’ FREQUENTI………pag. 8
BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA………….……………….….pag. 13
1
1. PREMESSA. COS’E’ SKAKKINOSTRI
SkakkiNostri è un sito, o meglio, una community - ossia “un
gruppo di utenti che utilizza la potenzialità di Internet per
conoscersi e scambiare pareri ed informazioni”1 - che nasce nel
marzo del 2002 in forma sperimentale da un’idea di un gruppo di
studenti del Liceo “Arcangelo Scacchi” di Bari.
Si tratta di un Istituto scolastico “storico”, non solo in quanto il
primo Liceo scientifico della città in senso “anagrafico”, ma anche in
quanto protagonista dei momenti più significativi della storia
moderna del territorio, come l’affermazione dell’antifascismo, i
bombardamenti della seconda guerra mondiale, il boom economico
degli anni ’60, le contestazioni giovanili, ...
Nel sito web – definito la “piazza virtuale”2 dei giovani del
territorio - si afferma che la community del Liceo è quella che ha
finora riscosso il maggiore successo fra gli studenti della città, con
oltre 125 milioni di pagine prodotte e ben 35.815 iscritti, in età
compresa fra i 12 e i 28 anni (vi sono molti universitari ex studenti
dell’istituto o di altre scuole), di cui 13.614 maschi e 10.729 femmine,
appartenenti ad alcune centinaia di scuole di tutto il territorio
provinciale e ad ogni tipo di ceto sociale.
Fra le molteplici funzioni presenti nel sito, la chat (dall’inglese
to chat = chiacchierare) per i messaggi privati è la più frequentata, con
un ammontare di circa 600.000 messaggi inseriti complessivamente.
L’organizzazione del sito è decisamente accurata: vi lavorano, a
titolo volontario, due giovani webmaster, tre redattori, una decina di
operatori chat, circa trenta moderatori forum e quattro irc-specialists
(specialisti in protocolli chat).
Il sito, quindi, presenta materiali e stimoli più che sufficienti
per chi voglia realizzare attività di indagine e di ricerca nel mondo
giovanile della città, anche a livello multidisciplinare. E’ possibile,
infatti, reperire dati rappresentativi sul piano culturale e statisticoDefinizione tratta dal sito web: www.noze.it
Enrica Simonetti, Di giorno in classe di notte in chat i ragazzi fanno così, ne “La gazzetta del
mezzogiorno” del 7 febbraio 2007
1
2
2
epidemiologico, informazioni significative sulle condizioni sociali e
psicologiche dei giovani, elementi di carattere linguistico ed
etnolinguistico, come si cercherà di fare nella presente riflessione.
2. LA STRUTTURA COMUNICATIVA DEL SITO
Il sito – come molti altri dedicati ai giovani - presenta una serie
considerevole di modalità comunicative.
2.a) La possibilità di chattare avviene mediante una serie di
operazioni:
- la registrazione (che equivale a “fare ingresso” nel gruppo)
che implica la scelta di un proprio nick (diminutivo del termine
inglese nickname, ossia “nomignolo”, “soprannome”, o – come lo
definiscono i ragazzi - “nome in codice”). Mi è stato spiegato da
alcuni adolescenti che frequentano la chat che la registrazione
equivale al riconoscimento del singolo da parte del gruppo: si può
accedere ad alcune aree del sito senza registrarsi, ma questo assume
la valenza negativa della “spia”, dell’”abusivo”, che non merita
alcuna fiducia da parte del gruppo. Infatti, qualora scoperto,
l’”abusivo” viene stigmatizzato dalla community ed escluso dalla
redazione;
- l’individuazione di una password segreta;
- la realizzazione di un profilo, ossia una presentazione
perlopiù in codice html: una pagina personale nella quale l’iscritto
può inserire testi biografici e bibliografici, simboli, fotografie,
immagini, commenti e riferimenti relativi ai propri interessi, ai
gruppi musicali preferiti (ma anche film, video, squadre di calcio,
viaggi, cibi, personalità dello spettacolo e dell’associazionismo,..) alla
propria storia d’amore, agli amici più cari, ai compagni di classe,
(raramente) agli insegnanti e genitori/parenti. Il tutto accompagnato
da ornamenti grafici di vario tipo (animazioni, smiles, …). I profili
sono, comunque, organizzati secondo un canovaccio di domande
che il sito mette a disposizione, anche per rendere più omogenee le
informazioni sugli iscritti.
2.b) La funzione dedicata ai forum è suddivisa in “aree
tematiche”che riguardano argomenti relativi al mondo della scuola e
dell’università, alla musica, alla politica, allo sport, alle tecnologie,
alla controcultura; sono presenti, inoltre, le aree per lo svago inutilità e
testi e umorismo ed uno spazio per gli scambi e le compravendite di
3
beni e servizi “mercatino”. All’interno dei forum, che rappresentano
l’area “pubblica” del sito, è possibile reperire non solo le opinioni,
ma anche la gran parte delle caratteristiche linguistiche e gergali
utilizzate dai giovani: la lettura dei messaggi, qui, è fruibile da parte
di chiunque, a differenza ovviamente delle chat.
2.c) Nella funzione community vi è un elenco completo degli
utenti del sito, giorno per giorno sono riportati i compleanni dei
ragazzi, i riferimenti dei nuovi membri, le cartoline inviate alla
redazione dagli utenti, le gallerie fotografiche. Nella rassegna
stampa sono riportati alcuni articoli pubblicati dai giornali locali
relativi al “fenomeno” Skakkinostri, mentre, nella sezione dedicata ai
sondaggi, si possono leggere le opinioni degli iscritti su alcuni
argomenti riguardanti il funzionamento del sito.
2.d) Di sicuro interesse appare anche la sezione dedicata alle
testate, nella quale sono pubblicati tutti i numeri dell’omonimo
giornale scolastico ed alcuni numeri del giornale di un altro liceo
cittadino. Il giornale Skakkinostri ricalca lo stile del sito, con rubriche
molto simili, anche se i contenuti sono organizzati in modo più
sistematico. Colpisce, comunque, il grande coinvolgimento degli
studenti nella stesura degli articoli.
2.e) Un’ultima sezione degna di nota riguarda gli eventi,
panorama mensile – aggiornato – delle iniziative che si muovono a
livello locale nel mondo della cultura, dello sport,
dell’associazionismo, della socializzazione, ecc.
3. IL LINGUAGGIO GIOVANILE DI
SKAKKINOSTRI
E’ necessario innanzi tutto evidenziare che il titolo del sito è un
nome composto, prodotto dalla fusione di due parole: 1) skakki, dal
significato metaforico, in quanto richiama il nome dell’Istituto
scolastico nel quale è stato realizzato il sito (“Arcangelo Scacchi”) e il
termine gergale “càcchi”, plurale di “càcchio”, usato per indicare un
problema, (“sono càcchi nostri…”: “sono problemi nostri di difficile
soluzione..”) ma anche una faccenda privata, che trova il suo senso
rafforzativo nel termine 2) nostri, inteso come “noi studenti che
apparteniamo a questo gruppo-community-banda”.
4
Poiché i giovani appartengono alla medesima comunità
linguistica, il linguaggio utilizzato nel sito è il gergo giovanile barese
(d’ora in avanti, per comodità, solo gergo g.b.), tuttavia, è bene
chiarire che sussistono importanti differenze fra la forma scritta e
quella parlata, in quanto i due livelli sono condizionati da elementi
culturali differenti.
I condizionamenti linguistici che agiscono sul gergo scritto e
su quello parlato potrebbero essere sintetizzati come di seguito:
CONDIZIONAMENTI LINGUISTICI
a) GERGO G.B. PARLATO
italiano standard/regionale
dialetto locale
onomatopee
lingue straniere
b) GERGO G.B. SCRITTO
italiano standard
ideogrammi
lingue straniere
terminologia tecnicoinformatica
linguaggio infantile
dialetto locale
(tab. 1)
3.a) Per quanto concerne il gergo g. b. parlato, è opportuno
sottolineare i seguenti aspetti generali:
esso è prevalentemente influenzato da una commistione
fra italiano standard e italiano regionale (per “italiano
regionale”, si intende “una varietà di italiano parlata in un’area
corrispondente approssimativamente ad una delle tre
principali aree geografiche dell’Italia” 3, ossia nord, centro e
sud Italia). Gli iscritti al sito Skakkinostri sono gli adolescenti e i
giovani che popolano i luoghi della socializzazione giovanile
locale (scuole, locali di intrattenimento, associazioni, strade,
piazze, ..) nei quali si parla soprattutto la lingua italiana, anche
se non si può definire propriamente standard, come avviene
anche presso i gruppi giovanili del resto d’Italia;
come è stato già riferito in premessa, gli associati del sito
appartengono a tutta la provincia4; il territorio provinciale è
caratterizzato dalla presenza di diversi centri urbani, vicini e
3
Giorgio Graffi e Sergio Scalise, Le lingue e il linguaggio. Introduzione alla linguistica, Il Mulino,
Bologna, 2003, pag. 47
4
dato che si evince dalle visite ai profili degli iscritti
5
alcuni anche contigui fra loro, ciascuno portatore di propri
dialetti che, progressivamente, si sono mescolati a livello
fonetico e semantico. Esempi: l’espressione barese “c’jè?”, che
corrisponde a “che c’è?”, ”chi è?” si mescola continuamente a
“cìjè”, “cê jié?”, “ced’è”, ”ou’ sci’jè”, “c’jat’e”, che invece si
riferiscono all’entroterra barese. Il dialetto, o meglio, i dialetti
(per le ragioni di cui al punto precedente) risentono di un
progressivo ridimensionamento nell’uso – come nel resto del
Paese - e di forti cambiamenti a livello fonetico, che si manifesta
prevalentemente in una forma di italianizzazione degli stessi.
Ad esempio: “auanndare”, ossia agguantare (prendere,
afferrare) è la forma italianizzata del verbo “auuànndàje”;
è frequente fra i giovani, non solo pugliesi, ricorrere ai
suoni onomatopeici soprattutto per esprimere, sintetizzando
al massimo, un sentimento o un complesso di emozioni.
Esempi: “grrr”, che corrisponde alla rabbia, oppure “uau”,
mutuato dallo slang americano “wow”, per indicare
meraviglia, piacevole sorpresa;
le lingue straniere sono generalmente poco utilizzate;
tuttavia, esistono particolari formule linguistiche straniere e,
soprattutto inglesi, che sono diventate abituali, come i saluti
(es.: hi, bye, hello, che stanno per “ciao”), i ringraziamenti (es.:
“thanks”, “merci”, “danke”, “gracias” che stanno per “grazie”)
affermazioni/negazioni (si = da, ja, oui, no = nein) e le formule di
cortesia (es.: “please”, “por favor”, che corrispondono a “per
favore”);
la componente del linguaggio infantile costituisce una
forma residuale del gergo g. b., in quanto è usato quasi
esclusivamente dal genere femminile di età adolescenziale; è
caratterizzato da diminutivi e vezzeggiativi in riferimento agli
aggettivi (esempi: “bellino”, “caruccio”, ..) da sostantivi
metaforici (come “nanna”, ossia “sonno”, “pappa”, cioè
“cibo”,..) o senza senso, come “cicci”, “pucci”,…
In relazione al gergo g.b. parlato, infine, appare interessante una
riflessione: ancora oggi, in Puglia, specificamente nell’area compresa
fra la Capitanata e la Terra di Bari, di coloro che parlano in modo
6
“strano” e “incomprensibile”, si dice che parlino “giorgianese”
(qualche volta “giargianese”) e ciò vale anche per i giovani.
In relazione al termine “giorgianese” e al suo ancora attuale
uso in alcune aree della Puglia, si possono ipotizzare due origini,
entrambe plausibili.
Il termine potrebbe derivare dalle parole francesi jargon –
jargonner (fr. lett. cinguettio, cinguettare) dalle quali trae origine anche
il termine “gergo”5. Quest’ultimo non sarebbe certo l’unico esempio
dell’influenza francese sul dialetto locale (es.: l’autista = u’ ciaffèr =
fr.chauffeur) dovuta alle ripetute e prolungate dominazioni francesi
(fra le altre) in Puglia e nel resto del Sud Italia.
Ma, più fantasiosamente, si potrebbe far risalire l’origine della
parola all’epoca delle immigrazioni armene in Puglia (all’incirca nel
X secolo). Numerose, infatti, sono le “sopravvivenze linguistiche”
che ricordano la convivenza con gli armeni, specie nella città di Bari,
presenti nei cognomi locali, nelle intitolazioni a chiese e monumenti.
In questo secondo caso, la parola “giorgianese” potrebbe essere stata
“importata” dagli armeni per indicare la lingua “giorgiana” della
Giorgiania, quindi una lingua “strana”, nel senso di “forestiera”6.
3.b) Per quanto riguarda la forma scritta del gergo g.b., un
lettura più approfondita dei testi ha evidenziato un “ordine di
grandezza” abbastanza preciso dei condizionamenti linguistici: la
lingua italiana è certamente la più usata rispetto alle altre forme di
comunicazione, in quanto percepita come la più “comoda”, fruibile e
universale, anche in considerazione del livello di scolarizzazione
degli utenti del sito.
Seguono
citazioni,
riferimenti,
espressioni
gergali
appartenenti:
- agli ideogrammi costituiti dalle cosiddette emoticons, ossia
le “faccine” che esprimono emozioni in forma grafica;
- allo slang di origine anglosassone, divenuto patrimonio
linguistico comune grazie all’azione dei media, dei cartoni
animati giapponesi (cd. anime), della musica ascoltata dai
giovani e di internet;
- alla terminologia informatica, indispensabile al fine del pieno
e corretto utilizzo del mezzo tecnologico (il p.c.) e del
software predisposto al funzionamento della community;
Si cfr. Glauco Sanga, Gerghi, in Introduzione all’italiano contemporaneo. La variazione e gli usi, a
cura di A.A. Sobrero, Roma-Bari, Laterza 1993, in Dispensa del corso di Etnolinguistica 2, a.a. 20062007, Venezia, maggio 2007
6
Anche Marco Polo, nel Milione, riferisce dei confini fra la Giorgiania e la Grande Armenia.
5
7
- al dialetto locale, che richiama il senso di appartenenza dei
singoli verso la community e la comunità locale.
A quest’ultimo proposito, vale la pena evidenziare il successo
che le emoticons hanno riscosso presso le ultime generazioni: si tratta
di una consuetudine diffusa a livello capillare e universale, in quanto
usata dagli utenti del web di tutti i continenti. Dapprima le emoticons
erano molto semplici, poiché ricavate dalla combinazione di più
simboli, ad esempio, fra i più usati:
:-) sono allegro ;
:-(
sono triste;
oggi, invece, nel web o mediante i gestori delle linee web, è
nato un florido commercio di faccine, sempre più raffinate, che
esprimono amore, rabbia, scuse, preoccupazione, perplessità, ecc.
Le emoticons sottolineano la funzione preminentemente emotiva7
che il linguaggio del sito svolge nei confronti dei giovani scrittori.
4. ANALISI DELLE ESPRESSIONI PIU’
FREQUENTI
Dall’osservazione dei testi emerge che il gergo g. b. scritto e
utilizzato nel sito Skakkinostri, oltre ad essere caratterizzato dai
condizionamenti linguistici, presenta particolari proprietà anche ad
altri livelli di competenza linguistica, che di seguito si cercherà di
sintetizzare.
4.a) Livello lessicale. Il lessico del gergo g.b. è ricco di
neologismi, spesso derivanti da: elisione delle consonanti in molte
parole (soprattutto nel caso degli avverbi e aggettivi);
combinazioni/composizioni di morfemi appartenenti a lingue
diverse (dialetto + italiano, italiano + inglese/altre lingue straniere,
dialetto + inglese/altre lingue straniere); anagrammi e composizioni
anche con numeri e disegni; troncamenti; scambi di fonemi ed, in
particolare, sostituzione del ch col K, del per e della lettera s della
doppia s con la X.
7
cfr. Graffi e Scalise, teoria di Jacobson sulle funzioni linguistiche, pag.45
8
Esempi:
Analisi8
Parole di SKAKKINOSTRI
e traduzione
Allora cm va….tt appò…???
Allora, come va…tutto a posto?
Le parole “come” e “tutto” sono espresse
solo con le consonanti. Le parole “a posto”
subiscono contestualmente un’assimilazione,
un collegamento mediante doppia consonante
(p) e un troncamento (si elide il suffisso ‘sto).
Ma lo sai k sei freky!.. E sei
Si può notare lo scambio di fonemi fra ch e k;
anke un hamty bastard!...
la suffissazione deformante che subisce la
Ma lo sai che sei “frecato” (goffo, parola frecato (“y”in luogo di “cato” per
impacciato,
maldestro, “inglesizzare” il termine, derivante dal
imbranato)!.. E sei anche un dialetto fr’cat ossia impedito, limitato,
amico bastardo!...
soverchiato dai problemi); l’uso di termini
inglesi.
e ancora:
Parole di SKAKKINOSTRI
e traduzione
ti volevo dr k 6 1 meravigliosa e
stupenda xsn...
ti volevo dire che sei una
meravigliosa e stupenda persona
tanti smakkini
Analisi
Come si può osservare la sostituzione con i
numeri non avviene solo per l’articolo “un uno”, ma anche per forme verbali (“sei”).
Spesso nei testi vi è un mix grafico di parole
(spesso colorate) e disegni che, al pari degli
tanti bacini
emoticons, hanno la funzione di enfatizzare il
NB: cliccare sul riquadro per ottenere concetto scritto. Non sono rari i casi nei quali
il disegno
le parole vengono completamente sostituite
dai disegni.
Restando in ambito lessicale, inoltre, possono essere
annoverate parole mutuate da gerghi diversi. Si tratta di termini che
fanno parte del patrimonio lessicale non solo giovanile, ma di tutta
la popolazione, in quanto assimilati dal dialetto locale.
Il gergo g.b. prende in prestito molti di questi termini9,
italianizzandoli e manipolandoli secondo le mode e le circostanze.
8
alcuni fenomeni della trasformazione delle parole in gergo sono analizzati alla luce delle caratteristiche
elencate da Glauco Sanga, Estetica del gergo. Come una cultura si fa forma linguistica, Dispensa del
corso di Etnolinguistica 2, a.a. 2006-2007, Venezia, maggio 2007
9
Parole presenti in ordine sparso sul sito Skakkinostri e individuabili anche sul blog Windows live
Messengers, sul quale scrivono diversi utenti del sito
9
Qualche esempio:
PAROLE
PRESENZA IN ALTRI GERGHI/ LINGUE
DIALETTALI E
TRADUZIONE
Sgamuffa = Imbroglietto da Cfr. G. Sanga, Dispensa. La radice di questa
quattro soldi
parola è sgamare che nel dialetto barese significa
“osservare” “accorgersi di un imbroglio”
Sciampista = Donna molto Mutuato dal gergo dei parrucchieri per signora.
appariscente dal facile
Ha un’accezione negativa: si richiama un mestiere
pettegolezzo
che ha anche il compito di intrattenere le clienti
Loffo = persona incapace di Cfr. G. Sanga, Dispensa. In altri gerghi indica
un determinato compito
“cattivo”
Gibillero =Baldoria, Caos
Mutuato dal dialettale g’bellere: indica un
trambusto analogo a quello che avviene durante i
festeggiamenti per il “Giubileo”
Flippato, anche Intrippato Mutuate dal gergo dei tossicodipendenti.
= Momentaneamente o
Presumibilmente
derivanti
dai
nomi
di
perennemente rincretinito
stupefacenti sintetici. Segnalati anche sul sito
“Scuola a Taormina - Sicilia, lingua italiana per
stranieri”.
4.b) Livello sintattico. E’ caratterizzato, in particolare, da un
distorto uso della punteggiatura (quasi completamente assente in
taluni casi, eccessivo nelle situazioni che denotano emotività, come
le esclamazioni, le domande, ..) degli accenti e degli apostrofi; si usa
intercalare molto spesso con espressioni enfatiche; vi è una frequente
alternanza di frasi dialettali con frasi in altre lingue, anche straniere.
Esempi:
Frasi di SKAKKINOSTRI
e traduzione
scusa se mi sn intrufolata nel tuo profilo ma l
ho ft xk volevo scriverti qlcs..
Scusa se mi sono intrufolata nel tuo
profilo, ma l’ho fatto perché volevo
scriverti qualcosa
....sn ql cs k ti ho smp dt e smp pensato e k nn
smettero mai di dr e pensare...
..sono quelle cose che ti ho sempre detto
e che non smetterò mai di dire e pensare..
Anniiiiiii lo sai ke t voglio 1bordello d
Analisi
Come si può osservare, manca la virgola
prima del “ma”, l’apostrofo dopo la “l”
Manca l’accento su “smetterò”
Le reiterazioni, qui, sono diverse: il nome
10
bene..
mo anni voglio rifare 1altra gita
csi stiamo d nuovo tt insieme a fare csi cm
l'anno scorso =)
beh Anniiii t
lascio t voglio 1bordello d bene.....ciao
Anna lo sai che ti voglio un bordello di
bene.. sai, Anna, voglio fare un’altra gita
così stiamo di nuovo tutti insieme a fare
casino come l’anno scorso. Beh, Anna, ti
lascio, ti voglio un bordello di bene…ciao
dell’interlocutrice, ripetuto per una
maggiore garanzia di attenzione da parte
di questa; l’espressione “bordello di
bene” viene usata per l’effetto enfatico
più che per il significato della parola, che,
molto
probabilmente,
la
giovane
scrivente non conosce.
4.c) Livello semantico. Le parole usate esprimono di frequente
allusioni e metafore provenienti da altri gerghi, dal dialetto,
dall’inglese e/o dal linguaggio informatico.
Esempi:
Quoto = è un’espressione che si incontra molto di frequente,
deriva dall’inglese to quote (citare). Nelle chat assume il significato di
“sono d’accordo”, ma anche la funzione di frasi celebri, ossia di
citazioni.
Bidone = termine originario delle lingue celtiche o germaniche,
indicante brocca, vaso stretto in alto10 che richiama il noto significato
metaforico dell’imbroglio, truffa11.
Madama. Nel gergo della malavita, “Polizia e Carabinieri”
Cozzalo. Termine mutuato dal dialetto barese e tarantino.
Indica in senso dispregiativo una persona volgare e malvestita.
Taluni individuano l’origine del termine nel mestiere di miticultore
(c’ zzal), costretto a ripiegare i pantaloni fino alle ginocchia per
svolgere il proprio lavoro. Altri, invece, fanno risalire la parola alla
figura del contadino, presumibilmente per lo stesso motivo.
Il livello semantico, inoltre, è caratterizzato da alterazioni nei
prefissi e nei suffissi delle parole, che ne modificano la morfologia.
10
si cfr. il Dizionario etimologico on line del sito www.etimo.it - Vocabolario Etimologico della Lingua Italiana Copyright 2004
11
circa la versatilità di questo termine, si cfr. il lavoro di Alberto Menarini, Fortuna di Bidone, in Glauco Sanga
Dispensa del Corso di Linguistica 2, Il Gergo. Materiali di lavoro, op. cit. e il Dizionario Interattivo Garzanti,
UTET Diffusione srl, Garzanti Linguistica, 2003
11
zurellina = sorellina (sost. di so con zu)
zuper = super (sost. della s con z)
zau = ciao (sostituzione di ci con z e di o con u)
stiloso = elegante, pieno di “stile” (il suffisso –oso è il più
diffuso e produttivo suffisso gergale) 12.
A quelli già citati è necessario aggiungere almeno altri due
aspetti importanti. Richiamando G. Sanga, il primo attiene alla
“estetica del gergo, nel senso di aspetto che i gerganti vogliono dare
alla propria lingua e di percezione di questa lingua da parte dei
parlanti e degli ascoltatori”13, per cui vi è – soprattutto da parte delle
adolescenti di sesso femminile – un uso molto frequente di effetti
grafici, dinamici e colorati, che enfatizzano i significati di parole,
frasi, fotografie.
Spesso in una singola parola vi sono lettere in maiuscolo,
minuscolo, stampatello, di grandezze e colori diversi, perfino
alternate ai numeri (es.: tUa S4bRIN4)!
Tutto il linguaggio usato nel sito è sacrificato a fortissime
esigenze di “velocità”, “rapidità”, e questo per una duplice ragione: i
giovani hanno trovato - con il recente avvento della telefonia mobile
- un efficace strumento tecnologico di diffusione dei messaggi
mediante gli “sms”, un sistema che, avendo un costo economico,
necessita di un linguaggio stringato al massimo per consentire loro
di risparmiare.
Inoltre, anche nelle chat l’esigenza di ridurre i tempi della
scrittura è fortemente sentita, in quanto – sul piano tecnico – la
presenza di diverse persone che scrivono contemporaneamente esige
una grande rapidità nelle risposte.
Si spiega in questo modo (fra gli altri aspetti analizzati) anche
il frequente ricorso agli acronimi, fra i quali i più diffusi sono i Tvb, ti
voglio bene, Tvttb, ti voglio tanto tanto bene, ecc.
Alla luce degli aspetti osservati, si può affermare che il
linguaggio del sito non può essere definito “incomprensibile” in
assoluto ai non appartenenti alla community (ossia agli adulti),
tuttavia risulta morfologicamente alterato, a tratti criptico per coloro
che non conoscono bene il mondo giovanile, eccessivamente
sintetico e scarno.
12
13
Glauco Sanga, Gerghi, in Introduzione all’italiano contemporaneo. La variazione e gli usi, op. cit.
cfr. Glauco Sanga, Estetica del gergo. Come una cultura si fa forma linguistica, op.cit.
12
Probabilmente, più che di un vero e proprio gergo, si può
parlare di una forma pseudo-gergale, frutto di contaminazioni fra
lingue straniere, gerghi, dialetto, linguaggi tecnici dell’informatica e
della comunicazione di massa: un ibridismo in perfetta sintonia con
il mondo confuso, contraddittorio, globale e locale al quale i giovani
cercano di adattarsi e di adattare la propria cultura.
BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA
Giorgio Graffi e Sergio Scalise, Le lingue e il linguaggio. Introduzione
alla linguistica, Il Mulino, Bologna, 2003, pag. 47
Dispensa del corso di Etnolinguistica 2, a.a. 2006-2007, Venezia,
maggio 2007
Marco Polo, Il Milione, Einaudi, Torino, 1990
Dizionario Interattivo Garzanti, UTET Diffusione srl, Garzanti Linguistica,
2003
Enrica Simonetti, Di giorno in classe di notte in chat i ragazzi fanno così,
ne “La gazzetta del mezzogiorno” del 7 febbraio 2007
siti web:
www.skakkinostri.it
www.noze.it
blog Windows live Messengers
Dizionario etimologico on line del sito www.etimo.it - Vocabolario
Etimologico della Lingua Italiana -Copyright 2004
www.imperobizantino.it
www.ilportaledelsud.org
www.bcr.puglia.it
www.dondialetto.it
13