ei democratici insorgono - Autorità di Bacino del Fiume Arno

Transcript

ei democratici insorgono - Autorità di Bacino del Fiume Arno
«Remi da impiccare»
Frase choc dai 5 Stelle
e i democratici insorgono
MILANO «Sarebbe da impiccare». E giusto per non lasciare
spazio ai dubbi, l'aggiunta didascalica: «Avete presente la
cosa che si fa su un albero, attaccando la corda? Ecco, quella». Sono state parole violente
quelle che il senatore dei Cinque Stelle Michele Giarrusso
ha voluto riservare a Matteo
Renzi. Lunedì il parlamentare
siciliano si è lasciato coinvolgere dall'atmosfera pirotecnica
della trasmissione La zanzara
su Radio 24, da sempre arena
verbale senza troppi distinguo
e si è lanciato in un'invettiva
contro il premier che ha provocato una levata di scudi da parte di mezzo Pd.
«Una scemenza», «vergogna», «si dimetta»: dal Nazareno la reazione è stata furibonda. Più o meno come quella
volta, giusto un anno fa, che il
deputato bresciano Giorgio So-
rial, fedelissimo di Grillo, si
spinse a definire il presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano «un boia».
Anche Giarrusso attacca a testa bassa. Basta riascoltare il
nastro della puntata. «Renzi è
uno che non ha mai lavorato un
giorno in vita sua e non ditemi
che lavorare a casa del papà dove tutti sono precari tranne lui
che è entrato come dirigente
significa lavorare sul serio.
Questo se ne va in vacanza con
un aereo da 9 mila euro all'ora
(il riferimento è al volo di Stato
utilizzato per andare in vacanza
a Courmayeur con la famiglia,
ndr) con i nostri soldi e pontifica sui fannulloni».
Il parlamentare del Movimento 5 Stelle affonda il colpo:
«Se non fosse una situazione
tragica ci sarebbe da ridere. E
poi cerca di salvare il suo complice Berlusconi. Sarebbe da
impiccare veramente, la gente
è molto arrabbiata». E quando
perde la pazienza, conclude, ricorrere alla violenza potrebbe
essere inevitabile.
«Ecco che arriva la scemenza
della giornata» commenta pic-
cato il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, che usa
l'hashtag: #senza vergogna. Si
aggiungono subito altri esponenti del partito. Come il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: «Il
senatore Giarrusso può fare
due cose: chiedere scusa o dimettersi». «Pensavamo di aver
visto tutto - sottolinea l'altro
vicesegretario Debora Serracchiani - quando la Lega ha
agitato il cappio in Parlamento,
ma le parole del senatore Giarriisso esprimono una subcultura e una mancanza di autocontrollo più inquietanti».
L'europarlamentare Pina Picierno ricorre alla storia: «D'altronde, se Caligola aveva nominato senatore un cavallo, non è
così sorprendente che Giarrusso sia in Senato». E la deputata
Lorenza Bonaccorsi chiama in
causa il leader: «Il delirio forcaiolo di Grillo non ha più limiti». Un riferimento non casuale
se solo pochi giorni fa, la sera
di Capodanno, sulla web tv del
Movimento era stato pubblicato un video, una scena tratta
dal film Pulp Fiction, in cui un
malcapitato (con il volto di
Renzi, grazie a un montaggio)
veniva crivellato di colpi di pistola.
Cesare Zapperi
© RIPRODUZIONE RISERVA'»
Sul blog
II post di ieri sul
blog di Grillo, «La
nuova camorra
organizzata»,
riprende Di
Battista in Aula