Scheda dell`escursione

Transcript

Scheda dell`escursione
Grande anello del monte Aserei
PARTENZA
COME ARRIVARE
LUNGHEZZA
TEMPO
SEGNAVIA
DISLIVELLO
PUNTO PIU’ ALTO
QUANDO
BAMBINI
Ciregna, frazione di Ferriere(Pc) a 1123 mt slm
• da Piacenza si percorre la SP 654R della Val Nure per 53.5 km fino a Ferriere;
• in paese si svolta a destra (rotonda) sulla SP 50 del passo del Mercatello in direzione
“Val Trebbia – Marsaglia”;
• dopo 6.7 km si svolta a destra in direzione di “Ciregna”;
• 3.8 km dopo si raggiunge l’ abitato e si parcheggia lungo la strada o presso la chiesa
TOTALE da Piacenza km 64 in circa 1 ora e 20 minuti
16.5 km circa, di cui asfalto 2.5 km; tutto il resto sterrato o sentiero
4 h e 30 min
CAI 001, 151 e 137 da Ciregna a Sella Generali e da Metteglia a Ciregna; assente altrove
700 mt
Monte Aserei , 1432 mt slm
Tutto l’anno. In caso di innevamento la salita alla vetta e la successiva discesa possono
essere molto faticose o impossibili
Escursione priva di tratti pericolosi o esposti, con dislivello complessivo diviso in tre salite
non troppo impegnative, ma lunga e priva di punti di ristoro lungo il percorso
INFO
A Ciregna si trova una fontana. Non sono presenti esercizi commerciali o punti di ristoro né alla partenza né durante il percorso.
Tavoli da picnic all’ombra della pineta si trovano a Fontana Marenga, ormai quasi in vista dell’arrivo; qui è presente anche una fontana,
nell’avvallamento oltre il traliccio dell’alta tensione.
ROAD BOOK
(quota raggiunta – tempo parziale)
Nel nucleo abitato di Ciregna ci si incammina sulla strada asfaltata, tra belle
case in sasso e lungo il fianco della chiesetta di San Michele; subito dopo
l’asfalto finisce e si presenta un incrocio: si seguono i segnavia del CAI (sentiero
001) svoltando sulla antica mulattiera che sale verso sinistra (foto 1).
Si prosegue sulla mulattiera selciata e bordata da muretti a secco, formati da
pietre squadrate e ben connesse tra di loro, oggi in più punti in precario stato di
manutenzione e coperti di muschio. Una decina di minuti dopo si incontra una
biforcazione: si trascura il ramo che sale a sinistra verso il cancello di un
pascolo, e si rimane sulla destra sul tracciato delimitato dal muretto di pietra su
cui è dipinto il segnavia (foto 2).
Ancora una decina di minuti e si supera un cancello, da richiudere per evitare la
fuga dei cavalli al pascolo, quindi si prosegue finché lo stradello in terra battuta
svolta a destra per superare su di un tubo di cemento un canalino: il segnavia
bianco rosso è dipinto sia sul tubo che su di un picchetto poco distante.
In questo punto si abbandona la traccia principale e si svolta a sinistra lungo il
prato verso il segnavia dipinto su una roccetta affiorante dal terreno, in
direzione della pineta (foto 3).
Si cammina sul prato tra radi cespugli passando non lontano da una vasca per
l’abbeverata dei cavalli, e dopo pochi minuti si raggiunge un evidente crocevia:
si lascia il sentiero 001 che prosegue diritto in piano, oltre un cancello, lungo le
pendici del monte Aserei, e si svolta a sinistra sul 151 in direzione della vetta
del monte (foto 4) (mt 1310 - 40 min)
FOTO
1
2
3
4
Camminando lungo la recinzione in filo spinato si costeggia una sottile striscia
di pineta, oltre la quale si scorge un buon tratto della media Val Nure, con le
chiese di Cogno San Savino, sul fianco sinistro e di Groppallo, sul versante
destro, chiuso in alto dalla piatta cima del m. di Lama, e da quella a tre cuspidi
del m. Menegosa. In primo piano a destra una grande pala eolica.
Voltandosi indietro durante la salita è possibile invece ammirare un ampio
panorama sull’alta valle, coronata dai monti Bue, Maggiorasca, Nero e Ragola.
Dopo poco più di cinque minuti di salita, nel punto in cui sulla destra termina
la fascia di pini, ci si allontana dalla recinzione (si lascia a destra anche il
pannello solare che alimenta una webcam) seguendo la traccia di sentiero che
piega per costeggiare sulla sinistra una più ampia zona di pineta (foto 5).
Si continua lungo i solchi, in alcuni punti molto approfonditi dalle acque
piovane, tenendo la pineta sempre sulla destra, fino a quando, ormai in
prossimità della cima, il sentiero entra tra gli alberi e raggiunge una piccola
radura che costituisce la vetta del monte. Su di un pino sulla destra un’edicola di
corteccia accoglie un piccolo crocefisso (foto 6). (mt 1432 - 30 min)
Proseguendo in discesa sull’opposto versante si oltrepassa un cancello in ferro e
si attraversano pascoli pianeggianti, da cui si gode un amplissimo panorama: da
destra il m. Osero, quindi la Val Perino con i campanili di Calenzano (a destra)
e Pradovera (a sinistra); sullo sfondo, oltre il passo del Cerro, le colline della
bassa Val Trebbia a nord, e all’orizzonte la città di Piacenza adagiata sulla
pianura. Verso nord-ovest una serie di prati che raggiungono il passo Santa
Barbara attraverso la Sella dei Generali: dietro di loro la dorsale dei monti
Concrena-Capra-S. Agostino a separare le valli del Trebbia e Perino.
Verso sinistra sono visibili i profondi valloni incisi dalle Curiasche di Rosso e di
San Michele ed un ampio tratto della media Val Trebbia con il Penice al centro.
Al di sotto, sempre verso sinistra, la conca glaciale occupata dai morbidi pascoli
di Piano di Pinè (foto 7).
Ripreso il sentiero, poco più di una traccia nel prato, si supera un varco nella
recinzione di filo spinato (foto 8) e si prosegue in discesa sul ripido stradello
sterrato verso Cima Liscaro; in più punti l’ampio tratturo sembra biforcarsi, ma
in tutti i casi i rami si riuniscono poco oltre.
Superato un breve tratto quasi pianeggiante, a una ventina di minuti dalla vetta
il segnavia ad angolo dipinto su di un sasso affiorante sul sentiero indica
chiaramente che si prosegue tenendo la sinistra, sempre in discesa sul sentiero
che si fa più stretto. Ancora qualche minuto e si incrocia la strada sterrata che
mette in comunicazione Mareto con Coli, contrassegnata dai cartelli della Via
degli Abati (V-V rovesciata), e che si imbocca verso sinistra, in direzione “Sella
Generali – Coli – Bobbio” (foto 9). (mt 1224 - 30 min)
Percorsi 150 metri di strada si raggiunge il punto in cui si staccano due sterrate
verso sinistra: si trascura la seconda, che sale su di un dosso e ritorna poco oltre
sulla principale tagliandone una curva, e si imbocca la prima (foto 10) che è
subito chiusa da un rudimentale cancello (foto 11).
Lo si oltrepassa e si raggiunge subito una biforcazione, in cui tiene la destra
restando sul tracciato principale a servizio dei pascoli circostanti: di fronte è
ben visibile la vetta dell’Aserei, coronata dalla pineta, verso destra si apre
un’ampia vista sulla Val Trebbia, di cui si riconoscono facilmente i m. Lesima e
Alfeo.
Raggiunta una piccola radura, si nota sulla sinistra il cancello in legno che dà
accesso alla casetta in sasso risistemata di Cà di Romeo, che si intravede oltre.
Senza dirigersi verso la casa si prosegue diritto attraverso un varco tra i cespugli
(foto 12). (mt 1184 - 10 min)
5
6
7
8
9
10
11
12
Camminando prima su di una traccia nell’erba, poi su di uno stradello più
evidente si supera un altro cancello e, tre min. dopo, si perviene ad un
quadrivio: si trascurano il ramo di sinistra, che porta semplicemente nel prato a
fianco, e la traccia confusa che prosegue diritto, svoltando invece decisamente
verso destra sul tratturo che appare come principale (foto 13) e che subito dopo
guada un ruscello.
Si cammina in costa lungo il versante destro dell’impluvio, sul tracciato che
diventa carrozzabile e raggiunge dopo un quarto d’ora un altro bivio a quota m.
1052: tralasciata la carraia che supera il rio e sale a sinistra, si prosegue diritto in
discesa per 2 min. fino ad incrociare l’asfalto nei pressi dell’abitato di Pescina. Si
lasciano le case a destra, imboccando verso sinistra la strada asfaltata (foto 14).
(mt 1030 - 20 min)
13
14
Dopo meno di 10 min si oltrepassa stando a destra il piccolo borgo di Rovere,
con alcune belle case in sasso ristrutturate, si trascura il sentiero CAI che
scende a destra verso Fossoli e si continua fino a superare il Rio dei Frati a
quota 978; quindi si risale leggermente per raggiungere l’incrocio ad angolo
molto stretto con una sterrata (a 2.2 km da Pescina), che si imbocca a sinistra,
appena prima del paese di Barche (foto 15 e 16).
Nell’ultimo tratto di strada, sulla destra, ampia vista su Pescina, Rovere e
Fossoli. (mt 995 - 30 min)
15
16
Si procede in decisa salita e al di sopra della strada asfaltata ma in direzione
opposta, per poco più di 5 min., poi lo stradello spiana e riprende decisamente
a salire allo scoperto contornando tra calanchi la testata della valle del Curiasca
di Rosso e regalando belle viste verso le valli del Trebbia e dell’Aveto e, a
sinistra, verso il fianco occidentale del m. Aserei.
Camminando direttamente sulla roccia scistosa, divisa in sottili scaglie, si
incontra un bivio: si tralascia il ramo che sale a sinistra e si prosegue in piano
sulla destra (foto 17) fino ad una selletta, nella quale i due rami si ricongiungono,
e da cui si riconosce, sulla destra, il campanile di Metteglia. (mt 1179 - 35 min)
Si continua diritto, in discesa, superando in piccolo fienile e attraversando il
Piano di Robecco, vasto pianoro incolto; oltrepassata la presa di un acquedotto
lo stradello continua a scendere fino ad oltrepassare un altro cancello e a
raggiungere un evidente bivio, oltre il quale è ben visibile la chiesa di Metteglia.
Volendo si può uscire dal percorso per pochi minuti, e scendere al paese
(fontana) proseguendo sulla strada principale, verso destra.
Altrimenti si svolta a sinistra in piano, sulla sterrata ben segnalata dal CAI “137
– Mercatello” (foto 18). (mt 1089 - 15 min)
17
18
Attraversata una ampia radura si incrocia dopo pochi minuti uno stradello che
sale a destra dal vicino borgo di Viani: si prosegue verso sinistra (foto 19) e si
riprende a salire ammirando, verso destra, il panorama offerto dalla Val d’Aveto
fino ai monti Crociglia e Carevolo.
Seguendo i segnavia si trascura un tratturo che sale a sinistra, si cammina in
piano per un breve tratto e poi si prosegue in leggera salita; superato un
cancello metallico, da richiudere per evitare l’uscita dei cavalli che pascolano nei
dintorni, si attraversa un breve tratto di pineta e si raggiunge un pianoro erboso
a lato di una pineta attrezzata con tavoli per picnic e recintata con filo spinato
(foto 20). Senza superare la palizzata, come sembrano indicare i segnavia dipinti
sia a lato di un piccolo cancello che sul traliccio dell’alta tensione al centro del
recinto, si resta sulla strada sterrata principale. (mt 1230 - 30 min)
19
20
Il tratturo descrive in piano un ampio semicerchio verso destra e ritrova poco
dopo il segnavia dipinto sull’albero a breve distanza dal traliccio successivo, da
cui si ha un’ampia vista sui monti della Val Nure (foto 21).
Si continua a scendere fino a quando, superato l’ennesimo cancello, la strada
prosegue diritto ricevendo da destra la pista inghiaiata che porta a Castelvetto
(foto 22) e interseca subito dopo il sentiero CAI 001: si ignora, verso destra, la
direzione (segnalata) per il Mercatello ed il Crociglia e si svolta a sinistra in
direzione “Ciregna – m. Aserei” (foto 23) (mt 1181 - 15 min)
21
22
23
Si prosegue ammirando verso destra i Groppi di Lavezzera e, in lontananza, i
m. Bue, Maggiorasca, Ciapa Liscia e Carevolo, finché la strada diventa asfaltata,
ormai tra le prime case di Ciregna.
Raggiunta la strada principale si svolta a sinistra (foto 24) verso il paese ed il
parcheggio. (mt 1123 - 15 min)
24