103 anni di lotta contro l`ignoranza

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103 anni di lotta contro l`ignoranza
GRANDI SCIENZIATI
Rita Levi-Montalcini
Becker Medical Library Wusl
103 anni di lotta
contro l’ignoranza
a cura della REDAZIONE
103 anni, Rita Levi-Montalcini aveva ancora molte
cose da dire. Il premio
Nobel per la medicina,
conseguito nel 1986, l’aveva resa nota al grande pubblico, in Italia e nel mondo. Da allora non aveva
mai smesso di spendersi per la ricerca
scientifica.
«La più grande battaglia, però, l’ha
fatta per riportare la scienza in primo
piano nella società e anche nel dibattito politico» dice Alberto Mantovani,
direttore scientifico della Fondazione
Humanitas. E, da donna che aveva dovuto lottare contro non pochi pregiudizi agli inizi della sua carriera (anche
perché le sue origini ebraiche la esclu-
A
La vita della grande scienziata
è stata caratterizzata dal suo costante amore
per la scienza e la ricerca
devano dall’ambito accademico durante gli anni delle leggi razziali), ha
fatto molto per promuovere le carriere femminili nella scienza, innanzitutto col proprio esempio, ma non
solo: con la fondazione che porta il
suo nome aveva promosso l’istruzione e lo sviluppo delle donne africane,
nella consapevolezza che le menti
brillanti di domani potrebbero venire
proprio dal continente più negletto.
La sua scoperta principale, quel fattore di crescita neuronale (NGF) che
funge da “concime” per lo sviluppo e la
proliferazione delle cellule del sistema
nervoso, ha aperto un nuovo filone di
ricerca, essenziale per la comprensione
del funzionamento delle cellule sane
ma anche per il mondo dell’oncologia.
È stato il primo fattore di crescita
cellulare a essere identificato. Dopo
l’NGF, gli scienziati sono andati a cercare altre sostanze promotrici della
crescita di diverse tipologie di cellu-
le, essenziali anche per lo sviluppo
dei tumori.
Contro queste, e in particolare
contro il fattore di crescita epiteliale
o EGF, oggi esistono farmaci molto
efficaci, utilizzati con successo in diverse forme tumorali.
Anche se sono tipiche di un determinato tessuto, queste sostanze sono
importanti in qualsiasi organo. Un
studio italiano, condotto dal CNR di
Roma, aveva per esempio dimostrato
che proprio l’NGF è presente in quantità 25 volte superiori alla norma nei
tumori epatici. Inoltre l’NGF è cruciale nei meccanismi di riparazione dei
tessuti del polmone e della pelle.
Levi-Montalcini stessa aveva contribuito, con la propria fondazione,
anche al finanziamento delle ricerche sul ruolo dell’NGF in oncologia:
perché, come ha scritto lei stessa, la
scienza non procede a compartimenti stagni.
IL RICORDO DI MARIA INES COLNAGHI, DIRETTORE SCIENTIFICO DI AIRC
Ho incontrato Rita Levi-Montalcini solo qualche volta (i
temi delle nostre ricerche erano in aree diverse ma gli
incontri con i colleghi avvengono frequentemente durante
i congressi che riuniscono ricercatori affini).
Le poche volte, comunque, hanno lasciato in me un
segno indelebile. Da subito ti rendevi conto di trovarti di
fronte a una persona straordinaria sotto ogni aspetto.
Era bellissima, di quella bellezza interiore che illumina
e permea anche le umane fattezze. La voce unica, il
sorriso accattivante, gli occhi d’acciaio ma dolcissimi,
tutto colpiva di lei. Anche poco tempo in sua compagnia
ti faceva percepire una donna proiettata nel futuro sia
nella scienza sia nel suo ideale di un mondo migliore.
Di lei e della sua ricerca credo sia stato detto tutto.
La scoperta del primo fattore di crescita ha lanciato
la biologia delle cellule in un’altra dimensione, con
ricadute in tutti gli ambiti della ricerca, dallo studio del
normale a quello dell’anomalo e quindi delle malattie,
incluso il cancro. Una pietra miliare nella lunga strada
del sapere.
Rita Levi-Montalcini non è stata solo una grande
scienziata ma anche una donna forte e determinata,
partecipe di tante battaglie per uscire da ogni tipo di
oscurantismo e per portare avanti le idee e i sogni di due
popolazioni fortemente discriminate, le donne e i
giovani. Per loro ha combattuto, in ogni modo e fino
all’ultimo, una donna che ha sempre anticipato i tempi,
la donna che ha vissuto nel futuro.