James Harrison: una storia straordinaria
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James Harrison: una storia straordinaria
Anno 29 – n. novembre 2008– Direttore responsabile Dino Guerra Direzione e Redazione: Via Meucci, 25 – 48100 Ravenna - Aut. Trib. Di Ravenna n. 104 del 24.02.82 «Poste Italiane S.p.a. Spedizione in a. p. DL 353/2003 (conv. in legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB Ravenna Periodico Avis e Pubblica Assistenza Ravenna Una Goccia per Amico Periodico d’informazione A cura dell’A.V.I.S. Comunale di Cervia Via Ospedale , 17 Tel. 0544/71927 Cell. 3480883167 James Harrison: una storia straordinaria Ci sono storie straordinarie. Questa è la storia di James Harrison, 74 enne australiano: il suo plasma ha salvato due milioni di bambini. La notizia è stata pubbli-cata sul sito dell’Adnkronos. La sua eccezionale vicenda parte nel 1954, quando un gruppo di ri-cercatori ha ritrovato nel-le sue vene un prezioso anticorpo in grado di cu-rare una forma di anemia, la malattia di Rhesus, che colpisce i piccoli che hanno un gruppo sanguigno diverso da quello della propria madre, Rh-positivo e Rh-negativo. Grazie al plasma di Harrison è nato il vaccino salvavita anti -D, in grado di rista-bilire l’equilibro tra cellule immunitarie e plasmatiche per i piccoli alle prese con questa malattia. Un sangue raro e preziosissimo, quello di James, che lui ha donato ben 984 volte, con un appuntamento fisso ogni due set-timane. Per un totale di 2.200.000 vite salvate. Un record che gli è valso il soprannome di “uomo dalle braccia d’oro” (a dire il vero un soprannome non proprio felice: richiama il noir di Nelson Algren del 1950, da cui fu tratto anche il film “L’uomo dal braccio d’oro” del 1954). Harrison racconta sulle pagine del britannico “Daily Mail”: «Non ho mai pensato di smettere. Ho iniziato a donare all’età di 18 anni, ma ho deciso di farlo a 14 anni, quando, dopo un intervento chirurgico, ebbi bisogno di ben 13 litri di sangue». Un’esperienza che segnò la vita di Harrison e inevitabilmente, quella di molti milioni di bambini: «Stetti in ospedale tre mesi e decisi allora di diventare un donatore». A livello nazionale la news è stata ripresa dal quotidiano nazionale “La Re- pubblica” il 24 marzo 2010. Come riporta giustamente il quotidiano fondato da Scalfari, la storia di Harrison fa riflettere. «Nonostante i progressi della medicina, delle scienze e della biochimica – si legge nell’intervista fatta dall’inviato agli esperti Avis – l’uomo rimane a tutt’oggi l’unica possibile sorgente di sangue. Ci sono malattie come leucemie, talassemia, trapianti di fegato e tutte le patologie ematiche in generale, che hanno sempre bisogno di un donatore. Nessun Ospedale è in grado di assicurare alcuna terapia trasfusionale senza la preventiva disponibilità dei volontari”. Noi di Avis Comunale Cervia lo ripetiamo sempre, ogni donatore è unico. Non importa quante volte si dona, ma l’importante è farlo: una vita aspetta un semplice gesto: quello di donare sangue. E’ il regalo più bello che si possa fare anche se non è Natale. Pagina 1