Crollo di una cava sulle Apuane Due operai finiti sotto le rocce

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Crollo di una cava sulle Apuane Due operai finiti sotto le rocce
8 Italia
L’ECO DI BERGAMO
VENERDÌ 15 APRILE 2016
Crollo di una cava sulle Apuane
Due operai finiti sotto le rocce
Caso Mose
Milanese
condannato
a 2 anni e mezzo
I dispersi. Franato il costone del bacino di Colonnata: gli uomini introvabili
Un terzo tratto in salvo: era rimasto sospeso nel vuoto grazie all’imbracatura
permettono loro di lavorare
anche con il buio. Ma prima
di avviare le ricerche dei due
cavatori, hanno dovuto consolidare l’area interessata
dallo smottamento per operare in sicurezza.
CARRARA
Due cavatori inghiottiti dal crollo di duemila
tonnellate di marmo e detriti, un altro salvo per miracolo
perché aveva l’imbracatura,
quella usata da coloro che in
gergo si chiamano «tecchiaioli»: si è consumata così l’ennesima tragedia sul lavoro
nelle cave dove si estrae il
marmo di Carrara. Il direttore della cava teatro dell’incidente, quella dei fratelli Antonioli nel bacino Gioia, per
lo choc ha avuto un infarto ed
è stato trasportato in ospedale.
L’allarme al 118 è arrivato
alle 13,48 di ieri quando il
monte si è sbriciolato con un
grande boato. Sul posto sono
arrivati subito i soccorsi e
l’elicottero con il quale è stato tratto in salvo l’operaio,
con l’imbracatura, che era rimasto sospeso in aria.
Il suo compito sarebbe stato quello di rimuovere i detriti dal tetto della cava. Per lui,
48 anni, residente in una frazione di Massa, la corsa in
ospedale e il ricovero, se la
caverà in 30 giorni.
Marco Milanese ANSA
Un infortunio ogni 2 giorni
Frana sul costone di una cava sulle Apuane: due dispersi ANSA
sembrava che gli operai fossero precipitati nel vuoto per
una trentina di metri e con
loro anche una macchina tagliatrice. Si è poi appreso, invece, che i due, di 55 e 46 anni, abitanti come il loro collega nella zona di Massa, sarebbero stati sepolti dalla frana
mentre stavano lavorando
sotto la cima della cava dove
si stava mettendo in sicurezza la parete del taglio del
marmo.
«Più attenzione
alle Alpi, ecosistema
da salvaguardare»
Personeni – è stato l’argomento del colloquio. Al cardinale
Re abbiamo ribadito l’importanza della salvaguardia delle
risorse idriche che sono da
sempre al centro dell’azione
del Bim. Abbiamo anche programmato una giornata di studio e approfondimento dedicato all’enciclica con una conferenza tenuta dal cardinale
Re su la cura e la salvaguardia
della casa comune e quale
mondo vogliamo lasciare alle
generazioni future».
L’accordo di Parigi «Cop
21» negoziato tra quasi 200
istituzioni partecipanti – «aggiunge Personeni – individua
una significativa riduzione dei
cambiamenti climatici. Ma
purtroppo nel testo dell’accordo non si citano le montagne, né le riconosce quale ecosistema fragile da preservare.
L’ecosistema alpino si è rilevato in tutta la sua fragilità come
uno degli ambienti naturali e
antropici maggiormente minacciati dai cambiamenti del
clima. Le Alpi e l’acqua sono
beni comuni e gli amministratori locali si sentono fortemente responsabilizzati nella
cura. In tutte le conferenze
politiche nazionali e internazionali devono essere affrontati e discussi i temi legati alla
difesa e sviluppo dei territori
montani, al miglioramento
dei livelli di vita dei residenti,
consapevoli che queste sfide
ambientali si combatto e si
vincono su scala globale».
La ricostruzione dell’accaduto
Difficoltose le ricerche dei
due cavatori dispersi dopo la
frana del costone. Secondo
una prima ricostruzione,
Roma
Il presidente della Federbim
(bacini imbriferi montani)
Personeni ricevuto
dal cardinale Re in Vaticano
Il presidente della
Federbim Carlo Personeni e
Jean Barocco, aostano sindaco di Quart e responsabile comunicazione istituzionale di
Federbim, hanno incontrato
in Vaticano nei locali della
Pontificia Accademia delle
Scienze il cardinale Giovanni
Battista Re, Prefetto emerito
della congregazione dei Vescovi e presidente emerito
della Pontificia commissione
per l’America Latina. Durante
l’incontro sono stati affrontati i temi relativi alla protezione ambientale connessi alla
recente enciclica di Papa
Francesco «Laudato Si’». Nell’incontro inoltre è stata sottolineata l’importanza della
salvaguardia delle risorse
idriche dei bacini imbriferi
montani, alla luce anche della
recente conferenza di Parigi
sui cambiamenti climatici.
La salvaguardia delle risorse idriche montane da sempre
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Carlo Personeni col cardinale Re
al centro dell’azione della Federbim. È stata quindi pianificata una giornata di studio e di
approfondimento dedicato all’Enciclica «Laudato Si’», che
si terrà venerdì 29 aprile in
Vaticano presso la Pontificia
Accademia delle Scienze con
una prolusione del cardinale
Re, in occasione delle celebrazioni dell’Anno Giubilare della Misericordia.
«La protezione ambientale
connessa alla recente enciclica di Papa Francesco “Laudato Si’”, con riferimento alla
salvaguardia delle risorse
idriche dei bacini imbriferi
montani – spiega il presidente
Le unità cinofile per le ricerche
Per cercarli i Vigili del fuoco,
sul posto con 50 uomini di
vari comandi della Toscana,
sono intervenuti anche con
le unità cinofile, con gruppi
elettrogeni e torri faro che
Remo Traina
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Immediata la risposta dei lavoratori del settore che oggi
sciopereranno per l’intera
giornata. «Chiederemo al
sindaco di Carrara il ritiro
della concessione per chi non
rispetta le norme di sicurezza in cava – ha detto il segretario della Cgil di Massa Carrara, Paolo Gozzani –. Quei
ragazzi lì sotto non ci dovevano stare; è ora di finirla di
raccontare frottole ai lavoratori». Per il governatore della
Toscana Enrico Rossi, che si
è recato subito a Carrara, si
tratta di un «incidente inaccettabile» e il ministro del
Lavoro, Giuliano Poletti, sostiene che si deve «fare di più
per la prevenzione».
Oltre ai due dispersi di ieri,
negli ultimi dieci anni nelle
cave di Carrara ci sono stati
nove morti e praticamente
un ferito ogni due giorni:
1.258 gli infortuni dal 2005
ad ieri. Considerato che le
giornate lavorative sono circa 250 l’anno, il conto è di un
infortunio ogni due giorni.
Milano
Due anni e mezzo di
carcere.È la condanna inflitta a
Marco Milanese, ex consigliere
politico di Giulio Tremonti ed ex
parlamentare Pdl, imputato a
Milano per una tranche dell’inchiesta sul caso Mose. Mentre a
Venezia si è aperto il processo
principale con otto imputati, tra
cui l’ex ministro Altero Matteoli
e l’ex sindaco di Venezia Giorgio
Orsoni, a Milano si è concluso in
primo grado il dibattimento a
carico dell’ex parlamentare che,
originariamente accusato di
concorso in corruzione, si è visto
derubricare il reato in traffico di
influenze illecite. Lo ha deciso la
quarta sezione penale del Tribunale, che ha accolto in pieno la richiesta in via subordinata a
quella di 3 anni e mezzo per corruzione avanzata lo scorso 2 febbraio dal pm Roberto Pellicano.
Richiesta appunto di 2 anni e
mezzo di carcere per traffico di
influenze proposta al collegio in
linea con quanto stabilito dalla
Cassazione.
Infanzia e disuguaglianza
Italia agli ultimi posti Ue
Il rapporto Unicef
Quartultima posizione per
il nostro Paese: cresce il divario
del benessere dei bambini
tra classi medie e basse
Le disuguaglianze tra
bambini e ragazzi non sono appannaggio esclusivo dei Paesi
più poveri. Anche nelle Nazioni
ricche, persistono – e anzi la crisi
economica ha talvolta inasprito
– forti divari tra chi si trova nella
fascia media della distribuzione
Una manifestazione Unicef ANSA
Ammazza la moglie
«Mi aveva aggredito»
Bologna
L’uomo, fermato,
ha confessato il delitto,
avvenuto al termine
di una violenta colluttazione
L’avrebbe uccisa nella foga di una violenta colluttazione, dopo che lei lo ha aggredito, accusandolo di essere
tornato tardi dal lavoro perché era stato con l’amante. Secondo il racconto fornito nell’interrogatorio l’altra sera da
Andrea Balboni, fermato per
omicidio volontario, ci sarebbe una scenata di gelosia e un
tentativo di difesa degenerato
all’origine dell’uccisione della
moglie, Liliana Bartolini, collaboratrice domestica di 51
anni trovata morta con la gola
tagliata nella notte tra martedì e mercoledì nella casa in cui
viveva a Miravalle di Molinella, nella bassa tra Bologna e
Ferrara. Un racconto che deve
essere vagliato dagli investigatori. In un primo momento
L’inchiesta
sul petrolio
resta in carico
a Potenza
Resta a Potenza l’indagine della Procura sulle estrazioni petrolifere in Basilicata. È
quanto deciso dagli inquirenti
che si sono incontrati in Procura
a Roma per circa un’ora.
Nella stanza del procuratore
Giuseppe Pignatone si è svolto il
vertice cui hanno preso parte
anche il procuratore capo di Potenza Luigi Gay, l’aggiunto di
Roma, Paolo Ielo, e i titolari dell’indagine potentina, i sostituti
Francesco Basentini e Laura
Triassi. In base a quanto si è appreso, nel corso del vertice sono
state fatte valutazioni sullo stato
delle rispettive indagini e non è
stata presa alcuna decisione sull’eventuale trasferimento di atti.
Non è escluso, tuttavia, che le
parti possano a breve tornare a
confrontarsi su profili di competenza territoriale legati alle
indagini. Da alcuni giorni a Roma è stata avviata una indagine
dopo l’esposto presentato dal
ministro delle Infrastrutture
Graziano Delrio relativo a una
attività di dossieraggio ai suoi
danni.
Il centro Eni di Viggiano ANSA
del benessere e chi ha la sfortuna
di appartenere alla fascia più
bassa. Un nuovo report dell’Unicef stila una classifica tra i
41 Paesi dell’Ue e Ocse, che vede
la Danimarca in testa e Israele in
fondo, con l’Italia posizionata a
un poco onorevole quartultimo
posto.
Il rapporto analizza la disuguaglianza in termini di reddito,
istruzione, salute e soddisfazione nei confronti della vita. Sul
divario reddituale relativo l’Italia è al 35° posto su 41 Paesi, nei
risultati scolastici è al 22° posto
su 37 Paesi, nell’ambito della salute è al 28° posto su 35 Paesi, in
termini di soddisfazione nei
confronti della vita è al 22° posto
su 35 Paesi.
Balboni aveva riferito una versione diversa, cioè di aver trovato la donna morta quando
era rientrato la notte dal turno
di lavoro da tassista, dopo aver
perso i sensi in seguito all’aggressione di uno sconosciuto
che lo ha assalito quasi sulla
soglia di casa. Una volta indagato Balboni, 52 anni, prima si
è avvalso della facoltà di non
rispondere. Poi martedì sera
ha detto che la moglie lo ha aggredito verbalmente, poi lo ha
colpito, quindi avrebbe impugnato un coltello: nella lotta, i
due sono caduti e ci sarebbe
stata la coltellata alla gola.
Non è chiaro come l’indagato
abbia giustificato il fatto che la
moglie avesse dei denti rotti.