Lama d`Antico: Toponomastica di una località. La - Puglia In

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Lama d`Antico: Toponomastica di una località. La - Puglia In
Lama d’Antico: Toponomastica di una località.
La toponomastica è una materia difficile in quanto con il tempo si evolve cambiando i nomi di una stessa
località. Tocca al ricercatore ricostruire la geografia storica, ricollocare gli antichi toponimi e documentarli.
In particolare, nel territorio di Fasano, notiamo l’evoluzione toponomastica di una località dovuta alla
grande infrastruttura ferroviaria, costruita intorno al 1860. Il suo inserimento nel paesaggio ha di fatto
creato la separazione in due zone distinte la lama che vi insiste. La zona orientale oggi viene indicata con il
toponimo Lama d’Antico mentre la zona occidentale viene riportata nelle carte catastali con l’antico
toponimo di Badello-Vadiello.
Stralcio dal foglio 1901 SE Fasano dell’IGM.
Il toponimo Badello, inoltre, viene riportato anche
nella strada che corre parallelamente alla lama con il
nome Vavieddo quale variazione dialettale dell’antico
Badello.
Il toponimo Lama d’Antico.
Il Sampietro1 nel suo lavoro “Fasano, indagini storiche” è il primo che indaga sulle storie patrie di Fasano e
dei suoi monumenti senza tralasciare le cripte poste nel territorio.
“Furono certamente laure nei dintorni di Fasano le grotte seguenti. Quelle dette di S. Lorenzo vecchio, in
prossimità della Stazione Ferroviaria, tra le quali evidentemente , oltre le altre note sopraindicate, si
riscontra la Chiesetta con i dipinti delle sacre immagini, e degli ornati; quelle dette di Lamalunga; le altre
dette d’Antico, nelle lame della masseria Signora Cecca; ove due filari di grotte, la Chiesetta, e molte ossa
umane ammassate. Nelle Cripte di S. Basilio, nella lama detta la Commenda, la Chiesetta con le sue sacre
Immagini e con i graffiti è evidentissima. In una della masseria S. Marco si distinguono pur oggi tre dipinti
superstiti: un Cristo benedicente con ai suoi lati S. Cosma e S. Damiano, i cui nomi sono scritti in greco; e nel
1691 Monsignor Capilupo, registrando negli atti della sua Visita pastorale quella Chiesa, la disse in Cryptis.
Furono indubbiamente Laure, o piccole Certose le cripte sotterranee con propria chiesetta e piccolo
campanile, nel luogo perciò detto Campanarello, e le altre a due filari, ove pure scheletri umani, in
prossimità, nella cara e modesta mia tenuta Sciurlicchio; e le altre pure a Pozzofaceto, e le altre infine a
Ottava grande; ove di poi un casale con la sua chiesa di S. Pietro. Belli e ben conservati erano gli oratorii di
Ottava e di Campanarello, e vandalicamente li han convertiti in grandi cisterne d’acqua piovana.”
Dopo questa testimonianza, posta a cavallo tra il 1800 e gli inizi del 1900, in cui le grotte poste nelle
vicinanze di Masseria Signora Cecca sono designate in località Antico, si deve aspettare le ricerche sulle
chiese rupestri nel fasanese svolte da Antonio Chionna2 stampate nel 1970. Il Chionna indica quelle grotte
poste nelle proprietà della masseria Signora Cecca con il nome di “Lama d’Antico”, quindi un nuovo
toponimo ripreso dalla carta IGM 1901 SE Fasano prodotta nel 1949 dai cartografi militari.
A cosa si riferisce il toponimo “Antico”? Certamente ad un’opera dell’uomo lì presente. Lo si comprende
seguendo l’antico toponimo della zona: Badello, Vadello, Vadiello, Vadedde.
1
2
G. SAMPIETRO, Fasano. Indagini Storiche, rielaborazione di A. Custodero, Trani 1922, p. 120.
A. CHIONNA, Insediamenti rupestri nel territorio di Fasano, Fasano 1970, pp. 41-47.
Una indicazione viene sempre dal volume di Sampietro quando si sofferma sui possedimenti dell’antica
Badia di S. Giovanni posti nei luoghi indicati da una bolla coi nomi di Cerdaniano, Congato, Lupino, Badello
e Tritto. Il Custedero3 specifica che Badello corrisponde all’odierno Vadiello, in dialetto Vadidde, presso la
stazione ferroviaria. Badello o Vadiello significa piccolo guado, nell’area fasanese vuol essere un piccolo
guado di una lama, proprio quanto si riscontra nei pressi della stazione ferroviaria di Fasano.
Don Cosimo Tartarelli, profondo studioso della storia monopolitana e della sua chiesa, precisa che la
località Badello è presso la stazione ferroviaria di Fasano “là dove appunto esiste l’importantissima Cripta di
S. Lorenzo vecchio4.
Il più antico documento5 in cui si cita la località Badello è datato al 1037:
+ In nomine domini nostri Ihesus Christi. Quinto anno imperii domini Michail mens hoctuber sexta indictione. En ego Leoni gratia
domini venerabilis episcopus dominator sancte dei ecclesie monopolitane sedis nostri episcopy. Anno presulatus mei sexto. Per ec
cartula libertatis una cum consensum Sacerdotum seu levitarum quam et inferior graduumconsistentibus nostre sancte dei eclesie.
Et una cum antofano iudex adbocatoren nostrum damus adque allibertamus vobis garzianiti imperiali turmarchi filio calo iohanne
de civitate vari. Et sergi filio petrus varbaneoque nepoti hoc est enim ipsa ecclesia. Cuius vocabulum est sancti demetri et sanctus
luarentius martires christi quod bos ipsi laborastitis in loco badello in rebus vestra finibus ex civitate monopoli meque introduxistitis
illam vobis dedicare. Quo perhacto nunc eam vobis allibertamus. In hoc ordine. Ut hab odierno die in hantea in vestra sit potestate
ipsa ecclesia et de vestris heredibus omnibus temporibus tenendi dominandi adque refugiandi. Absque omni requesitionem meam
qui supra pontifex et de meis posteriori bus. Seu et si ibidem a qualiscumque homo pro suis delendis facinoribus aliquit offertum
fuerit. Sibe a bos nominati garzianiti et sergi ut nullam potestatem abead ego qui supra pontifex. Nec posteros meos. Aliquit
appetere vel subtraere ex tali offertione. Set ipsa ecclesia et ipsa offertio fiad in vestra et de vestris heredibus potestate absque
omni requesitione mea qui supra presule t de meis posterioribus. Nam si ego qui supra ponte vel meos successores voluerimus
tollere aut contrare vobis qui supra nominati vestrisque heredibus ipsa predicta ecclesia pro quocumque ingenio. Obligata pena
sbuiaceamus vobis vestrisque heredibus componere solidos viginti. Et in hantea ipsa ecclesia sicut diximus in vestra quidem et de
vestris heredibus manead potestate et hec cartula libertatis in supradticta ratione firma permanead. Quam te scribo notario sancte
dei ecclesie monopolitane scribere iussimus. Actum in supradicta civitate mense et indictione suprescripta ….
+ LEONIS GRATIA DOMINI EPISCOPUS sancte monopolitane sedis
+ Ego leo presbite atque primicerius
+ ……. Nicolaus presbiter adue abbas
+ Ego Tidosiomo indignus diaconus atque primicerius.
Anche il monastero benedettino di S. Giovanni di Fasano aveva un oliveto nella località Badello
documentato nel 11796.
Sempre nello stesso posto Badello insisteva la badia di S. Angelo che, dalla località prendeva il nome: S.
Angeli de Badhello ecclesias cum omnibus possessionibus earundem, come è specificato nella bolla7 del
papa Onorio III (1216-1227) inviata a Nicodemo (1201-1219), sesto abate di San Nicola di Casole, in
3
G. SAMPIETRO, Fasano, cit., p. 57-58 nota 14.
Istoria di Monopoli del Primicerio Giuseppe Indelli. Con note di d. Cosimo Tartarelli, a cura di Michele Fanizzi, Fasano
1999, pp. 130-131, nota 11.
5
RNAM, vol. IV, p. 276, doc. 369 ottobre 1037. Cfr. anche Istoria di Monopoli del Primicerio Giuseppe Indelli, p. 130.
4
6
G. SAMPIETRO, Fasano, cit., pp. 47-58, specie p. 48 e nota 14. Istoria di Monopoli del Primicerio Giuseppe Indelli. Cit,
p. 112, 156-158,
7
VENDOLA D., Documenti tratti dai registri vaticani, Trani 1940, vol. I, doc. n. 89, pp. 85-86 (dal Reg. Vat. 9, f. 207 v, n.
835).
data 29 gennaio 1218 con la solita conferma dei diritti e dei beni temporali del monastero, elenca
le chiese monopolitane soggette all’archimandrita otrantino, naturalmente con tutti i relativi
possessi feudali: San Clemente di Monopoli, San Pantaleone de Silva, Sant’Angelo de Badhello, San
Nicola de Albasciolo.
“Nycodemo abbati monasterii S. Nycolai de Casula eiusque fratribus tam presentis quam futuris regularem vitam professis in
perpetuum. Religiosam vitam etc. usque infringat. Ea propter etc. usque annuimus et monasterium S. Nycolay de Casula in quo
divino mancipati etc. usque communimus. In primis siquidem etc. usque beati Basilii regulam in eodem monasterio etc. usque
observetur. Preterea quasqumque possessiones etc. usque illibata permaneant. In quibus hec etc. usque vocabulis. Locum ipsum
etc. usque pertinentiis suis. S. Pelagie de Burgo Ydruntino, et S. Marie de Barisco ecclesias cum omnibus pertinentiis earundem, S.
Iohannis de Liblastimati et S. Miliani ecclesiias cum omnibus pertinentiis earundem, S. Petri de Padulo, S. Nicolay de Geminello, S.
Clementis de Monopoli, S. Pantaleonis de Silva, et S. Angeli de Badhello ecclesias cum omnibus possessionibus earundem, S.
Nicolay de Albasciolo, S. Nicolay de Piscaria, S. Iacobi de Sambrino, Sanctorum Cosme et Damiani de Gallipoli, S. Iohannis de
Baladio, S. Marie de Absano et S. Nicolay de Brundusio ecclesias cum omnibus pertinentiis earundem. Ad hec vobis auctoritate
presentium indulgemus ut cum Greci usque ad hec tempora decimas solvere minime consuerint laborum vestrorum quos propriis
manibus aut sumptibus colitis de possessionibus habitis ante concilium generale vel de vestrotum animalium nutrimentis nullus a
vobis decimas exigere vel extorquere presumat. Liceat quoque vobis clericos etc. usque retnere. Prohibemus insuper ut nulli
fratrum vestrorum etc. usque discedere. Discendente vero etc. usque audeat retinere. Crisma vero etc. usque exhibere. Cum autem
generale interdictum etc., usque celebrare. Paci quoque et tranquillitati etc. usque audeat exercere. Obeunte vero te etc. usque
beati Basilii regulam providerint eligendum. Preterea omnes libertatis etc. usque privilegio communimus. Decernimus ergo etc.
usque profutura, salva sedis apostolice auctoritate et in predictis ecclesiis diocesanorum episcoporum canonica iustitia. Si qua igitur
in futuram etc. usque subiaceat ultioni. Cunctis autem etc. usque inveniant. Amen.
Datum Laterani per manus Ranerii Sancte Romane Ecclesie vicecancellarii III kal. Februarii indictionis VII, incarnationis
dominice anno MCCXVIII. Pontificatus vero domini Honori pape III anno secundo.”
Una importante apporto alla conoscenza della storia locale delle chiese monopolitane è dato da Giovanni
Liuzzi con il suo lavoro riguardante la “Storia dei feudi del territorio di Locorontondo con riferimenti a
Monopoli, Fasano e Martina8.
Nella bolla papale di Alessandro III del 1180 sono enumerate ben otto chiese in diocesi di Monopoli
dedicate a Sant’Angelo, ma nessuna di esse è la nostra. Questa esclusione porta ad una sola considerazione
la chiesa di S. Angelo de Badello non era soggetta al vescovo di Monopoli e alla sua giurisdizione ecclesiale.
9
Il Liuzzi, però, indica la posizione di “S. Angelo de Badhello” sita a poco più di 1 km dalla città di Fasano ove oggi è
posta la masseria S. Angelo.
Nel Cabreo del 1748 dei cavalieri di Malta di S. Stefano di Monopoli è riportata la “Pianta del qui sottoscritto
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comprensorio nominato Vadiello. Sito, e luogo, siccome in figura si vede videlicet” .
8
G. LIUZZI, Monaci & Baroni. Storia dei feudi del territorio di Locorotondo con riferimenti a Monopoli, Fasano e
Martina, Fasano 1998.
9
G. LIUZZI, Monaci & Baroni, cit., p. 235.
Descrizione de’ fini, e confini videlicet.
A. dà principio al confine della Lama, e Pezza di Vadiello, colli beni di S. Angelo de’ Grecis dal vento d’oriente, e giunge
fino la lettera B, e di là spezzando per mezzo giorno, s’incontrano per altro confine li beni del reverendo Capitolo di
Fasano, quali camminano, girano, e terminano fino C, da quivi pigliando per altro confine d. Donantonjio Cofano, si
giunge fino D, in dove attacca la signora Rosantonia Marzolla, vedova del dottore Santo Trisciuzzi, e cammina, e
giunge fino E per il vento d’occidente, dalla quale lettera rivoltandosi verso oriente per la parte di maestrale
s’incontrano li beni del sig. d. Francesco Affatati di Monopoli, quali camminano, girano, e terminano fin dove si è dato
principio ut supra, ed in fede.
Notharius Hyacintus Andriani regius commendarius subdelegatus.
Scarse e frammentarie sono le notizie raccolte sulla chiesa di Sant’Angelo de Badhello, indicato quale quarto ed ultimo
possesso casolano nel territorio di Monopoli nel 1218. La bolla di Onorio III è l’unica delle fonti superstiti a designare
l’istituzione basiliana con il toponimo Badello, mentre a partire dal Trecento chiesa e monastero saranno sempre
conosciuti come Sant’Angelo de Graecis.
Un atto del 31 agosto 1224 rogato a Monopoli viene riportato che Datto di Conversano, figlio del notar
Bartolomeo, possiede a Monopoli, in loco Badelli, dalla parte dei monti, un oliveto frammisto ad alberi di carrubi e li
da per tre anni in mezzadria al monopolitano Alferio figlio di Berardo, marinaio proprietario e confinante di un altro
oliveto:
10
Fasano nei Cabrei dei Cavalieri di Malta. 1748, a cura di A.S. Trisciuzzi, G. Dibenedetto, Manduria 1998, vol. II, tav
VIII H.
Ex quo factus homo christus resplenduit orbi. Anno Millesimo duecentesimo vigesimo quarto. Imperante domino nostro frederico dei
gratia gloriosissimo romanorum Imperatore et semper Augusto anno quarto. Et Rege sicilie anno vicesimo septimo. Mense Augusti.
Ultimo die eiusdem. Indictione duodecima. Ego Alferius filius Biscardi nauclerii civitatis monopolis. Coram Silvestro filio Iohannis
Luponis de Laynardo et Karocito filio Georgii testibus subscriptis. Declaro quia conveni cum siro Dactone de Cupersano filio
Bartholomei notarii. Et per convenientiam inter nos statutam dedit et tradidit mihi idem sio Dacto omnes olivas suas et cornulos
quas habet foris huius civitatis in loco Badelli iuxta olivas eiusdem patis mei ex parte montis. Sicut sunt cum omnibus pertinentiis et
utilitatibus suis. Cum superioribus subterioribusque suis. Cum omnibus infra se habitis et contentis cum trasitibus et exitibus suis
usque ad vias publicas. Tali modo quatinus ego vel mei heredes teneamus eas amodo et usque in fine trium annorum de cetero
completorum. Colligamus et restringamus singulis annis fructum ipsorum. Et faciamus remundare de eisdem olivis in unoquoque
anno triginta et tres arbores ad nostrum expendium. Nec non et easdem refocare faciemus ut mos est, refudium vero ipsarum inter
nos dividemus in duas partes. De quo idem sire dacto vel eius heredes integram medietatem habebunt. Et reliqua mihi vel meis
heredibus remanebit. Sic enim stetit inter nos per convenientiam. Unde voluntarie coram eisdem testibus eidem siro Dactoni
vadiam meque fideiussorem dedi. Eo tinore ut ego et mei heredes adimpleamus omnia qualiter preleguntur. Contra quod si
fecerimus demus eis quicquid proinde in Curia iuste dederint vel repromiserint invitis postea omnia eis predicta perficientes. Districto
me ipso ect. Ect. Et ad maiorem securitatem supra sancta dei evangelia iuravi donec omnia adimpleantur. Ut oc brebe Continet.
Quod scripsit Filippus nitarius qui interfuit.
+ Silvester Iohannis Luponis
Già agli inizi del 1300 l’abbazia di S. Angelo de Badello viene riportato come S. Angelo dei Greci. Così in un documento
del 1309, inserito nei registri angioini, precisa che il monastero di Casole possiede la grancia di Sant’Angelo dei Greci,
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in diocesi di Monopoli .
Nel 1310 priore del monastero monopolitano era Nicodemo (l’unico nominativo pervenutoci di dirigente di
quella comunità monastica), e partecipò insieme all’arcidiacono Melone, procuratore di monsignor Nicolò Boccafingo
vescovo di Monopoli (1309-1311), al concilio di Brindisi tenuto il 20 marzo di quell’anno nella chiesa cattedrale per
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imposizione della decima pontificia .
Ritorniamo alla località Badello-Lama d’Antico ed esaminiamo velocemente le chiese ivi presenti.
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P. COCO, Vestigi di grecismo in Terra d’Otranto, vol. I, Grottaferrata 1922. p. 119, dal Reg. Ang. 1309 L, fol. 171.
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(Vendola D., Rationes ..., cit., p. 371)
La prima, la chiesa di SS. Demetrio e Lorenzo fondata nel 1037, è oggi ricordata con S. Lorenzo vecchio e si tratta di
una chiesa rupestre. E’ detta S. Lorenzo vecchio perché nel 16.. il culto dedicata a S. Lorenzo fu trasferito nella chiesa
presso la mass. S. Angelo.
La seconda, nota come la chiesa di Lama d’Antico, si tratta del monastero di S. Angelo de Badello denominata poi con
S. Angelo dei Greci, confluita nei monasteri sottoposti a S. Nicole di Casole, vicino Otranto.
Cartina turistica della lama ove chiaramente si nota la frattura creata dalla presenza della ferrovia.
La località Badello merita ulteriori ricerche ed approfondimenti proprio per la presenza di monumenti di notevole
interesse. Infatti, rimangono ancora molti punti oscuri da chiarire e dare giusto lustro alle vicende storiche qui
succedutesi nel corso dei secoli legate alla presenza dei “greci”, alle loro chiese e monasteri, ai loro culti rivolti a santi,
alle particolari forme architettoniche tramandateci proprio nelle chiese rupestri di “Lama d’Antico” e S. Lorenzo.
Franco dell’Aquila