Vaso di espansione
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Vaso di espansione
Corso di IMPIANTI TECNICI per l’EDILIZIA Vaso di espansione Prof. Paolo ZAZZINI Dipartimento INGEO Università “G. D’Annunzio” Pescara www.lft.unich.it Prof. Paolo ZAZZINI – Dipartimento INGEO – Università “G. D’Annunzio” Pescara - www.lft.unich.it VASO DI ESPANSIONE Organo meccanico necessario all’interno di un circuito di distribuzione dell’acqua calda per assorbire le dilatazioni termiche del fluido. L’acqua subisce variazioni di volume tra la fase di impianto spento e acceso a causa del suo aumento di temperatura Il vaso di espansione evita le sovrapressioni dannose per l’impianto e consente il corretto funzionamento dello stesso in ogni fase del suo funzionamento Si distinguono le tipologie seguenti: Vaso di espansione aperto Vaso di espansione chiuso Prof. Paolo ZAZZINI – Dipartimento INGEO – Università “G. D’Annunzio” Pescara - www.lft.unich.it Il vaso di espansione aperto va posizionato nel punto più alto dell’impianto, collegato alla caldaia con un tubo di sicurezza. La capacità del vaso deve essere almeno il doppio del volume di espansione dell’acqua. Ipotizzando una temperatura dell’acqua all’atto del riempimento pari a 10°C e una temperatura massima di mandata di 80 °C, posiamo dedurre che l’acqua sia sottoposta ad un ∆t di 70°C, in corrispondenza del quale il volume aumenta di circa il 4 %, per cui il vaso di espansione dovrà avere una capacità pari almeno all’8% del volume totale di acqua presente nell’impianto. Inoltre sarà prevista una protezione contro il gelo ed un tubo di troppo pieno. Il vaso di espansione aperto è obsoleto, ma il suo impiego è ancora obbligatorio negli impianti che bruciano combustibili solidi. Prof. Paolo ZAZZINI – Dipartimento INGEO – Università “G. D’Annunzio” Pescara - www.lft.unich.it Dilatazione termica lineare dei corpi Corpo con una dimensione prevalente (monodimensionale): l (t ) = l0 ⋅ (1 + λ ⋅ t ) l(t): lunghezza del corpo a t °C l0: lunghezza del corpo a 0 °C λ: coefficiente di dilatazione lineare Dilatazione termica volumica dei corpi Corpo senza una dimensione prevalente (tridimensionale): V (t ) = V0 ⋅ (1 + α ⋅ t ) V(t):volume del corpo a t°C V0:volume del corpo a 0°C α: coefficiente di dilatazione volumica Prof. Paolo ZAZZINI – Dipartimento INGEO – Università “G. D’Annunzio” Pescara - www.lft.unich.it I fluidi (liquidi e gas) hanno un comportamento analogo a quello dei solidi. I coefficienti di dilatazione termica dei liquidi sono molto più elevati di quelli dei solidi λ x 10-3 (°C)-1 Alcool 1,00 Acetone 1,43 Glicerina 0,50 Etere 1,62 Acqua 0,18 Mercurio 0,18 L’acqua ha un comportamento anomalo tra 0 e 4 °C Prof. Paolo ZAZZINI – Dipartimento INGEO – Università “G. D’Annunzio” Pescara - www.lft.unich.it Andamento della densità dell’acqua in funzione della temperatura La densità dell’acqua tende a diminuire, quindi il volume specifico aumenta, all’aumentare della temperatura, ma tra 0 e 4 ° C si ha un andamento opposto L’acqua aumenta di volume specifico (diminuisce di densità) durante la solidificazione a 0 °C Prof. Paolo ZAZZINI – Dipartimento INGEO – Università “G. D’Annunzio” Pescara - www.lft.unich.it Dilatazione volumica In un mezzo tridimensionale la dilatazione avviene nelle tre direzioni fondamentali x, y e z. x = x0 ⋅ (1 + λx ⋅ t ) y = y0 ⋅ (1 + λ y ⋅ t ) z = z0 ⋅ (1 + λz ⋅ t ) Si ha pertanto: x ⋅ y ⋅ z = x0 ⋅ y0 ⋅ z0 ⋅ (1 + λx ⋅ t ) ⋅ (1 + λ y ⋅ t )⋅ (1 + λz ⋅ t ) ⇒ ( ) ⇒ V = Vo ⋅ (1 + λx ⋅ t ) ⋅ 1 + λ y ⋅ t + λz ⋅ t + λ y λz ⋅ t 2 ⇒ ( ⇒ V = Vo ⋅ 1 + λ y ⋅ t + λz ⋅ t + λ y λz ⋅ t 2 + λx ⋅ t + λx λ y ⋅ t 2 + λx λz ⋅ t 2 + λx λ y λz ⋅ t 3 ) Trascurando i termini di ordine superiore al primo, si ottiene: V = Vo ⋅ (1 + λ y ⋅ t + λz ⋅ t + λx ⋅ t ) Prof. Paolo ZAZZINI – Dipartimento INGEO – Università “G. D’Annunzio” Pescara - www.lft.unich.it Ipotizzando che il mezzo sia isotropo: λx = λ y = λz = λ Per cui : V = Vo ⋅ (1 + 3λ ⋅ t ) Di conseguenza si ottiene: α = 3λ In un mezzo isotropo (come l’acqua) possiamo ammettere che il coefficiente di dilatazione cubica sia tre volte quello di dilatazione lineare Prof. Paolo ZAZZINI – Dipartimento INGEO – Università “G. D’Annunzio” Pescara - www.lft.unich.it Calcoliamo la dilatazione dell’acqua ipotizzando che all’interno dell’impianto la sua temperatura vari tra un minimo di 10°C ed un massimo di 80 °C. Utilizziamo la formula: V (t ) = V0 ⋅ (1 + α ⋅ t ) V0 = 1,00013 ⋅10 −3 m3 kg ( ) V (10) = V0 ⋅ (1 + α ⋅ 10) = 1,00013 ⋅ 10 −3 ⋅ 1 + 0,54 ⋅ 10 −3 ⋅ 10 = ( ) = 1,00013 ⋅ 10 −3 1 + 0,54 ⋅10 − 2 = 1,00013 ⋅ 10 −3 (1,0054) = = 1,00013 ⋅ 10 −3 (1,0054) = 1,0055 ⋅10 −3 m kg 3 ( ) V (80) = V0 ⋅ (1 + α ⋅ 80) = 1,00013 ⋅10 −3 ⋅ 1 + 4,32 ⋅10 −2 = = 1,00013 ⋅10 (1 + 0,0432 ) = 1,0433 ⋅10 −3 −3 m3 kg V (80) − V (10) = (1,0433 − 1,0055) ⋅ 10 −3 = 0,038 ⋅10 −3 m kg 3 Prof. Paolo ZAZZINI – Dipartimento INGEO – Università “G. D’Annunzio” Pescara - www.lft.unich.it Il vaso di espansione chiuso va posto nel locale caldaia. E’ diviso in due parti da una membrana che separa l’acqua dell’impianto da un gas di riempimento (es.azoto) Il gas si trova ad una pressione superiore a quella atmosferica L’espansione dell’acqua avviene all’interno del vaso contro la membrana, che la ammortizza E’ facilmente accessibile e conveniente economicamente, ma presenta lo svantaggio di avere un elemento in pressione. T3 > T2 > T1 Acqua dell’impianto Membrana Azoto T1 T2 T3 Prof. Paolo ZAZZINI – Dipartimento INGEO – Università “G. D’Annunzio” Pescara - www.lft.unich.it Il vaso di espansione fissa la pressione di riferimento dell’impianto. h1 M2 Vaso di espansione chiuso M1 V M3 Nel punto in cui è inserito il vaso (V), la pressione è uguale a quella del gas (pressione di carica) aumentata o diminuita della pressione idrostatica dovuta alla colonna di liquido sovrastante o sottostante pV = ps + ρ ⋅ g ⋅ h1 Pompa Caldaia Prof. Paolo ZAZZINI – Dipartimento INGEO – Università “G. D’Annunzio” Pescara - www.lft.unich.it La pressione statica presente nel vaso di espansione chiuso condiziona i valori di pressione nei vari punti del circuito Pressione letta dal manometro M1 a pompa non funzionante p1 = ps + ρ ⋅ g ⋅ h1 h1 M2 Pressione letta dal manometro M1 a pompa funzionante p ' = ps + ρ ⋅ g ⋅ h1 + p P M3 1 ps: Vaso di espansione chiuso M1 Pompa pressione di carica del vaso di espansione ρgh1: pressione idrostatica nel punto in cui è inserito il manometro 1 Caldaia pp: prevalenza della pompa Prof. Paolo ZAZZINI – Dipartimento INGEO – Università “G. D’Annunzio” Pescara - www.lft.unich.it Pressione letta dal manometro M2 a pompa non funzionante: p2 = ps + ρ ⋅ g ⋅ h2 Pressione letta dal manometro M2 a pompa funzionante h2 p '2 = ps + ρ ⋅ g ⋅ h2 + pP − R12 R12 : perdite di carico tra le sezioni 1 e 2 M2 M3 Ovviamente risulta p2’< p1’ Pressione letta dal manometro M3 a pompa non funzionante p3 = ps + ρ ⋅ g ⋅ h2 Vaso di espansione chiuso M1 Pompa Pressione letta dal manometro M3 a pompa funzionante p '3 = ps + ρ ⋅ g ⋅ h2 + pP − R12 − R23 R23 : perdite di carico tra le sezioni 2 e 3 Caldaia Ovviamente risulta p3’< p2’ Prof. Paolo ZAZZINI – Dipartimento INGEO – Università “G. D’Annunzio” Pescara - www.lft.unich.it Formule per il dimensionamento di un vaso di espansione Volume di un vaso di espansione aperto: Volume di un vaso di espansione chiuso: ⎡⎛ v ⎤ ⎞ V = 2 ⋅ V w ⋅ ⎢⎜⎜ 2 − 1 ⎟⎟ − 3 ⋅ λ ⋅ ∆ t ⎥ ⎠ ⎣⎝ v1 ⎦ ⎛ v2 ⎞ ⎜⎜ − 1⎟⎟ − 3 ⋅ λ ⋅ ∆t v V = Vw ⋅ ⎝ 1 ⎠ p 1− 1 p2 V: volume del vaso di espansione [m3] Vw: volume dell’acqua contenuta nell’impianto [m3] v1: volume specifico dell’acqua alla temperatura minima [m3/kg] v2: volume specifico dell’acqua alla temperatura massima [m3/kg] λ: coefficiente di dilatazione lineare dei metalli [k-1] −5 −1 Acciaio λ = 1,2 ⋅ 10 K λ = 1,65 ⋅10 −5 K −1 Rame ∆t: differenza tra la temperatura massima e minima dell’acqua [°C] p1: pressione assoluta alla temperatura minima [Pa] p2: pressione assoluta alla temperatura massima [Pa] [ ] [ ] Prof. Paolo ZAZZINI – Dipartimento INGEO – Università “G. D’Annunzio” Pescara - www.lft.unich.it