Rassegna stampa

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06 settembre 2016
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INDICE
ANICA - ANICA CITAZIONI
05/09/2016 www.e-duesse.it 15:45
Il ddl cinema fa discutere
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05/09/2016 www.e-duesse.it 12:12
Il futuro del cinema tra speranze e tinte fosche
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06/09/2016 DailyMedia
"Io faccio film": le associazioni dell'industria audiovisiva con QMI per il patrimonio
creativo italiano
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05/09/2016 Panorama.it
I 10 film più visti della settimana
10
ANICA - ANICA SCENARIO
06/09/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Una «Piuma» fischiata
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06/09/2016 Corriere della Sera - Nazionale
«Vi racconto la mia amica Jackie Non era la regina di ghiaccio»
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06/09/2016 Corriere della Sera - Nazionale
La non-qualità in un mix di eros e violenza
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06/09/2016 Il Sole 24 Ore
Il peso Piuma del concorso e la grevità del pornostar
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06/09/2016 La Repubblica - Nazionale
Sorrentino dal Papa a Berlusconi Ecco "Loro", il film sul potere
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06/09/2016 La Repubblica - Nazionale
La Mostra allo specchio Divi, musical e un po' di futuro Ecco tutti i temi di Venezia
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06/09/2016 La Repubblica - Nazionale
LE PAGELLE
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06/09/2016 La Stampa - Nazionale
Applausi e proteste per "Piuma" La leggerezza al festival fa discutere
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06/09/2016 La Stampa - Nazionale
Per la medusa immortale in platea è sfida di resistenza
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06/09/2016 La Stampa - Nazionale
1979: quando Lizzani e Clint misero fine al Sessantotto
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06/09/2016 Il Messaggero - Nazionale
E Sorrentino gira il Divo Berlusconi
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06/09/2016 Il Messaggero - Nazionale
Mediaset Premium, spunta il nome di Sky
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06/09/2016 Il Messaggero - Nazionale
Con "Piuma" applausi e polemiche
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06/09/2016 Il Messaggero - Abruzzo
Ovazione per D'Anolfi a Venezia
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06/09/2016 Il Fatto Quotidiano
Dopo il Divo, Sorrentino filma B.
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06/09/2016 Il Fatto Quotidiano
" Voglio Michael Fassbender " Venezia si tinge di Rocco
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ANICA WEB - ANICA WEB
05/09/2016 www.cinematografo.it 16:47
Ieri, oggi e Microcinema
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05/09/2016 ilfriuli.it 09:20
Anche a Udine il Cinema2Day
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05/09/2016 www.comingsoon.it 14:42
Cinema a 2 euro: ecco tutte le sale che aderiscono a Cinema2Day
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05/09/2016 www.baritoday.it 17:43
"Cinema2Day": ogni primo mercoledì del mese il biglietto del cinema costa 2 euro
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05/09/2016 www.foggiatoday.it 18:30
Con 'Cinema2Day' film in sala a 2 euro, ogni secondo mercoledì del mese
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04/09/2016 it.blastingnews.com 05:01
Cinema2Day: al cinema a soli 2 euro, tutte le date e le informazioni sull'iniziativa
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05/09/2016 lanotiziaweb.it 14:14
"Cinema2Day", anche a Cerignola cinema a 2 euro. GD Cerignola: "ottima
iniziativa"
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05/09/2016 primonumero.it 11:34
Film a 2 euro il secondo mercoledi' del mese al Maestoso e all'Oddo
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05/09/2016 telefilm-central.org 08:11
Cinema2day: dal 14 settembre il 2° mercoledì del mese il cinema a 2 euro
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ANICA - ANICA CITAZIONI
4 articoli
05/09/2016 15:45
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Il ddl cinema fa discutere
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05/09/2016 15:45
Il ddl cinema fa discutere
Vivace dibattito al Lido di Venezia al convegno oranizzato da Anac e Fice con le Giornate degli Autori
Un franco e vivace confronto questa mattina, nell'ambito della Mostra del Cinema di Venezia, durante il
convegno organizzato da Anac (Associazione nazionale degli autori di cinema) e Fice (Federazione italiana
cinema d'essai), in collaborazione con le Giornate degli autori, sul ruolo del cinema e degli autori
indipendenti all'interno della nuova legge in discussione in Parlamento. Molti gli interventi che si sono
conclusi con una dura replica del direttore generale cinema del Mibact, Nicola Borrelli.
Anac, le critiche alla legge
Le critiche più puntuali al ddl sono venute da Francesco Ranieri Martinotti, presidente Anac : " La nostra
sensazione è che la riforma non affronti tutti i problemi della nostra industria. E' un provvedimento
importante ma mi lascia alcune perplessità . Il ddl 2287, ad esempio, non risolve il problema del rapporto
con il sistema televisivo a vantaggio dei broadcaster; non si parla di riforma del sistema televisivo. Come si
comporterà il servizio pubblico, ad esempio? C'è poi l'aspetto delle risorse. Arriveranno più soldi, 400
milioni di euro, attraverso il prelievo dell'11% dal gettito Iva delle imprese che operano nell'audiovisivo. Ma
perché non prelevare risorse anche dagli operatori Over The Top? I 400 milioni non sono sufficienti. Il terzo
tema è la governance: perché si è rinunciato ad un organismo distaccato dalla politica, sul modello del Cnc
francese, come esiste in altri Paesi? Veniamo alle forme di sostegno: Non è eccessiva la quota di 82-85%
di risorse destinate al sostegno automatico? Le risorse per il sostegno selettivo ammonteranno al 15-18%
del totale, meno i costi di Istituto Luce, Biennale, Csc, Museo del Cinema di Torino, Cineteca di Bologna e
tutte le risorse per la promozione. Alla fine i contributi selettivi per la produzione indipendente
ammonteranno a meno del 10% del totale risorse. E questo non va bene".
Gli interventi di Dinoia, Marzotto e Occhipinti
Nel suo intervento, il presidente Fice Domenico Dinoia ha dichiarato: "Ritengo importante che l'Italia abbia
una nuova legge cinema . Ma che ruolo hanno il cinema d'autore e l'esercizio di qualità in questo ddl?
Possibile che non si trovi il modo di sostenere meglio la produzione italiana e la distribuzione di determinati
film? Borrelli ieri ha parlato di storture distributive e difficile accesso al prodotto per alcuni piccoli cinema.
Credo che sia giusto che all'interno della legge ci siano questi elementi. Dobbiamo cogliere l'occasione
della legge per fare un salto di qualità e risolvere determinati problemi". Marina Marzotto, dell'Associazione
giovani produttori Agpci , ha chiesto che nella legge vengano introdotti più sostegni alle start up aziendali
"anche se il merito di questo ddl è quello di aver capito che sviluppare il prodotto richiede più tempo e
risorse che nella fase produttiva . Per quanto riguarda i sostegni automatici, mischiare sviluppo,
produzione, scrittura e promozione non aiuta a chiarire meglio dove vadano le risorse". Andrea Occhipinti,
presidente dei distributori Anica e a capo di Lucky Red , ha aggiunto: "Quando il disegno di legge era stato
annunciato eravamo entusiasti per le risorse messe a disposizione dell'audiovisivo e per l'obiettivo della
legge, far crescere l'audiovisivo. Per me sarebbe importante che questa legge, una volta entrata in vigore,
facesse crescere tutte le imprese ; quelle grandi, per essere competitive a livello internazionale e quelle
medie e piccole perché possano sviluppare progetti e lanciare nuovi autori. Penso, inoltre, che sia
fondamentale che lo strumento automatico del tax credit sia modulato per intensità per favorire chi è più
fragile, ovvero le società non legate ai broadcaster".
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La replica di Nicola Borrelli
Conclusioni lasciate a Nicola Borrelli, direttore generale cinema del Mibact : "Il ddl Franceschini, poi
modificato dalla commissione cultura del senato, è scaturito alla fine di tre anni di consultazioni con le
associazioni. In Parlamento sono state fatte sessanta audizioni con associazioni e operatori. Dall'analisi
sono emersi alcuni aspetti. Il primo: andava rivisto il sistema degli incentivi perché è quello attuale che
attribuisce sostegni in modo indifferenziato. Si parla di produzione e cinema indipendente, ma nessuno ha
detto che cosa siano esattamente. Contrapporre cinema d'autore a cinema industriale andava bene negli
anni 60. Questo non vuol dire che tutti i film siano uguali; distinzioni saranno specificate dai decreti attuativi.
Perché tutto l'interesse per il sistema selettivo visti i danni che questo meccanismo ha causato negli anni
90 con centinaia di film sostenuti e che poi non hanno incassato? Secondo punto: era necessario rivedere
in profondità il sistema complessivo di regole. Dire che non si affronta il ruolo dei broadcaster e dei
produttori indipendenti è sbagliato. C'è una delega legislativa per riscrivere il concetto di produttore
indipendente e per definire gli obblighi di investimento delle tv nella produzione e nella programmazione di
cinema italiano. Per la prima volta in una legge si prevede che parte delle risorse andranno alla formazione
del linguaggio audiovisivo a scuola. Inoltre sono previsti incentivi ad hoc per le start up. Questa non è una
legge che sposta il peso sul cinema industriale a scapito di quella d'autore; per questa legge, cinema vuol
dire cultura". Al dibattito hanno preso parte, tra gli altri, anche Franco Montini (presidente del Sindacato
critici cinematografici), Laura Delli Colli (presidente Sindacato giornalisti cinematografici), gli avvocati Bruno
della Ragione e Michele Lo Foco e il produttore Fulvio Lucisano.
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Il futuro del cinema tra speranze e tinte fosche
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Il futuro del cinema tra speranze e tinte fosche
Al Festival di Venezia si è svolto il decimo convegno Microcinema
"Il futuro del cinema non è nel passato" è il titolo del decimo convegno di Microcinema, che si è tenuto ieri
nella cornice del Festival di Venezia, moderato da Silvana Molino , direttore generale di Microcinema. Tra,
da un lato, le speranze date dalla creatività dei talenti italiani e quelle riposte nella Legge Cinema che verrà
e, dall'altro, la paura delle prossime mosse dei colossi cinesi, sono state delineati dagli intervenuti alcuni
possibili scenari. Roberto Bassano , amministratore delegato di Microcinema, ha presentato
contestualmente la pubblicazione "I migliori anni" sul cinema italiano a partire dal secondo dopoguerra: "Il
libro vuole ricordarci che il cinema migliore è venuto proprio dopo il periodo più terribile, la guerra. Vuole
essere un buon auspicio: siamo convinti che il momento difficile di crisi che stiamo vivendo si tramuterà in
un futuro positivo". Luigi Lonigro , direttore di 01 Distribution e vicepresidente dei Distributori Anica, ha
concentrato il suo intervento sulla necessità di risolvere nel futuro le criticità strutturali del mercato: "Esiste il
problema grave del buco nero dell'estate: la mancanza di film per quattro mesi porta sovraffollamento di
titoli nei mesi restanti. L'ingresso nel mercato di Sky come nuovo player della distribuzione dà speranze per
il futuro perché porterà certamente delle novità". Lonigro però, ragionando sul futuro, ha anche messo
l'accento su possibili scenari negativi che potrebbero derivare dall'ingresso in Italia del colosso cinese
Wanda Group: "I territori deboli sono facili da conquistare, mi preoccupa l'ingresso di Wanda nel nostro
settore perché non mi sembra che i cinesi abbiano interesse a esportare il loro modello produttivo fuori
dalla Cina ma di diventare proprietari assoluti. Se vorranno espandersi e diventare player unico avremo seri
problemi di collocazione del prodotto italiano in sala. Credo si debba pensare a una politica difensiva dei
circuiti indipendenti e delle sale cittadine. Sarà un anno pericoloso se non sapremo gestirlo con attenzione".
Andrea Occhipinti , presidente di Lucky Red e presidente Distributori Anica, ha espresso l'auspicio che il
cambiamento arrivi dalla nuova Legge Cinema: "Abbiamo molte aspettative su questa legge, le premesse
sono entusiasmanti, sembra una chiave di svolta per la produzione italiana. Abbiamo inoltre aderito con
convinzione alla camopagna dei mercoledì a 2 euro del ministro Franceschini per riportare in sala i giovani.
Penso però che sia importante che l'intervento dello Stato debba andare nella direzione di compensare lo
svantaggio di quei produttori che a differenza di 01, Medusa, Sky o Amazon (qualora dovesse arrivare) non
sono legati a broadcaster. È importante infatti che ci sia un tessuto di imprese che possano crescere".
Nicola Borrelli , direttore generale Cinema del Mibact, ha risposto: "Un percorso di rinascita si deve basare
non solo sul sistema di incentivi, ma anche su un nuovo sistema di regole e su nuovi modelli di business
degli operatori. Stiamo lavorando a tutto questo perché per potere davvero far crescere il mercato non
bastano i finanziamenti. Con la legge passeremo da un sistema "piatto" che finanzia tutti, a uno che alloca
le risorse in base agli obiettivi, in grado dunque di fare delle differenze tra film e imprese". Gianluca Curti di
Minerva dalla platea ha sollevato un problema tecnico che potrebbe rallentare i lavori: "La Legge in esame
cambia i parametri del tax credit esterno in modo reatroattivo a partire da gennaio 2016. Se ciò venisse
approvato seguirebbe il ricorso dei produttori, con il rischio di allungare i tempi dell'approvazione della
Legge", ma purtroppo Borrelli non ha potuto rispondere perché impegnato in un altro dei numerosi
convegni che in questi giorni coinvolgono gli addetti ai lavori.
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"Io faccio film": le associazioni dell'industria audiovisiva con QMI per il
patrimonio creativo italiano
Vittorio Parazzoli
Anica, Fapav, Mpa e Univideo presentano oggi alla Mostra del Cinema l'adv, ideata con il contributo
dell'agenzia di entertainment marketing, che sostiene e valorizza le professionalità del settore. I filmati sul
web e, a seguire, nei cinema 9 Viene presentata oggi alla 73ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica
di Venezia la campagna "Io faccio film", promossa dalle associazioni dell'industria audiovisiva a tutela del
patrimonio creativo italiano. Per la prima volta in Italia, Anica (Associazione Nazionale Industrie
Cinematografiche Audiovisive e Multimediali), Fapav (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e
Multimediali), Mpa (Motion Picture Association Emea) e Univideo (Editoria Audiovisiva Media Digitali e
Online) hanno dato vita a un progetto per sostenere e valorizzare le professionalità del cinema tricolore e
gli appassionati della settima arte. Con oltre 170.000 professionisti impiegati, infatti, l'industria audiovisiva
italiana ha un valore di circa 14 miliardi di euro e costituisce un'importante risorsa culturale, economica e
occupazionale per il nostro Paese. La campagna si propone di chiamare in campo non solo l'industria
cinematografica, le istituzioni e gli addetti ai lavori ma anche il grande pubblico, perché chi ama il cinema e
lo guarda in modo legale "fa" film, proteggendo e rendendo possibile la sua esistenza e soprattutto
contribuendo alla realizzazione di nuove opere. Il progetto è nato con l'obiettivo di tutelare con amore e
orgoglio quel sogno che si costruisce dietro la macchina da presa, e rendere consapevoli e partecipi del
lavoro di squadra quotidiano necessario alla realizzazione di un contenuto audiovisivo. L'iniziativa è
realizzata in collaborazione con la Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali MiBACT, la Direzione
Generale Cinema MiBACT e Cinecittà Studios. I professionisti stessi del cinema, ma non attori coinvolti
come testimonial, sono i protagonisti dei video, seguiti per la creatività da QMI - l'agenzia italiana di
entertainment marketing and communication di cui è presidente Giovanni Cova -, prodotti internamente e
curati per la regia da Marco Spagnoli, il giornalista e critico cinematografico che modera anche, questo
pomeriggio, il dibattito sul tema. Oltre che sul web, i filmati potrebbero essere poi proposti come spot nelle
sale cinematografiche stesse. E' inoltre atteso un arricchimento di contributi e di contenuti nei prossimi
mesi.
Foto: Alcune immagini dei video promosso dalle associazioni
ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 06/09/2016 - 06/09/2016
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05/09/2016
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Panorama.it
I 10 film più visti della settimana
Cast (voci italiane): Filippo Timi, Claudio Bisio, Pino Insegno, Massimo Giuliani, Roberta Lanfranchi,
Isabelle Adriani Trama: Quinto capitolo della popolare saga cinematografica d'animazione, che ha come
protagonisti Scrat - scoiattolo simpatico e maldestro - e tutta la banda di suoi amici. Sempre
all'inseguimento della mitica ghianda, Scrat verrà catapultato nello spazio dove, accidentalmente, darà
origine ad una serie di eventi cosmici che trasformeranno e minacceranno il mondo dell'Era Glaciale. Per
salvarsi Sid, Manny, Diego e il resto del gruppo dovranno abbandonare la loro casa e intraprendere
un'avventura, viaggiando attraverso nuove terre esotiche e incontrando nuovi e colorati personaggi.
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox (dal 22 agosto 2016. Anteprima il 16 agosto) INCASSO: 2.242.513
euro - INCASSO TOTALE: 6.018.861 euro___* Dati Cinetel, società che fa riferimento all'Associazione
Nazionale Esercenti Cinema e all'Anica e che monitora l'85% del mercato potenzialeCast: Emilia Clarke,
Sam Clafin, Charles Dance, Matthew Lewis, Vanessa Kirby, Stephen Peacocke Trama: Dall'omonimo libro
di Jojo Moyes. L'amore arriva sempre quando meno te lo aspetti. E qualche volta ti porta dove non
penseresti mai di andare... Louisa "Lou" Clark vive in una tipica cittadina della campagna inglese. Non sa
bene cosa fare della sua vita, ha 26 anni e passa da un lavoro all'altro per aiutare la sua famiglia. Il suo
inattaccabile buonumore viene pero messo a dura prova quando si ritrova ad affrontare una nuova sfida
lavorativa. Trova infatti lavoro come assistente di Will Traynor, un giovane e ricco banchiere finito sulla
sedia a rotelle per un incidente e la cui vita e cambiata radicalmente in un attimo. Lou gli dimostrera che la
vita vale ancora la pena di essere vissuta.DISTRIBUZIONE: Warner Bros. (dal 1° settembre 2016.
Anteprima il 17 agosto) INCASSO: 1.905.352 euro - INCASSO TOTALE: 2.146.413 euroCast: Will Smith,
Jared Leto, Margot Robbie, Joel Kinnaman, Viola Davis, Jai Courtney, Karen Fukuhara, Adewale
Akinnuoye-Agbaje, Cara Delevingne, Adam Beach Trama: Dai fumetti DC Comics, ecco un gruppo di
supercattivi. Un ente governativo segreto gestito da Amanda Waller (Davis) e chiamato Argus, crea una
task force composta da terribili criminali. A loro vengono assegnati compiti pericolosi da portare a termine.
In cambio la promessa di ottenere la clemenza per le loro pene detentive. - RECENSIONE - FOTO TRAILER DISTRIBUZIONE: Warner Bros. (dal 13 agosto 2016) INCASSO: 1.536.914 euro - INCASSO
TOTALE: 10.940.686 euroCast: Matt Damon, Alicia Vikander, Julia Stiles, Tommy Lee Jones, Vincent
Cassel Trama: Matt Damon torna a vestire i panni del suo personaggio più famoso Jason Bourne, letale ex
agente della Cia ora costretto ad uscire dall'ombra. - INTERVISTA-VIDEO A MATT DAMON - I 10 FILM
PIÙ BELLI DI MATT DAMONDISTRIBUZIONE: Universal Pictures (dal 1° settembre 2016) INCASSO:
1.066.257 euro - INCASSO TOTALE: 1.066.257 euroCast: Blake Lively Trama: Thriller che si definisce Lo
squalo per una nuova generazione. Nancy (Lively) sta facendo surf da sola di fronte a una spiaggia isolata
quando viene attaccata da un grande squalo bianco che le impedisce di tornare a riva. Anche se solo 200
metri la separano dalla salvezza, dovrà mettere in gioco tutta la sua forza di volontà per sopravvivere.
DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia (dal 25 agosto 2016) INCASSO: 848.744 euro - INCASSO TOTALE:
1.632.346 euroCast: Benicio del Toro, Josh Hutcherson, Brady Corbet, Claudia Traisac Trama: Nick
(Hutcherson) pensa di aver trovato il paradiso quando raggiunge il fratello in Colombia . Una laguna
turchese , una spiaggia d'avorio , onde perfette - è un sogno per questo giovane surfista canadese. Poi
incontra Maria , una splendida ragazza colombiana. I due si innamorano follemente e tutto va benissimo
fino a quando Maria presenta Nick a suo zio: Pablo Escobar (del Toro). - VIDEODISTRIBUZIONE: Good
Films (dal 25 agosto 2016) INCASSO: 364.791 euro - INCASSO TOTALE: 622.410 euroCast: Robert
Redford, Bryce Dallas Howard, giovane Oakes Fegley Trama: Ispirato al lungometraggio Disney in tecnica
mista del 1977. Il signor Meacham (Redford) ha affascinato i bambini della sua città raccontando le storie di
un feroce drago che si nasconde nelle foreste del Pacific Northwest. Per sua figlia Grace (Howard), che
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lavora come guardia forestale, queste storie non sono altro che leggende... finché non incontra Pete
(Fegley). Pete è un misterioso bambino di dieci anni, senza casa né famiglia, che sostiene di vivere nella
foresta insieme a un gigantesco drago verde di nome Elliot. - VIDEODISTRIBUZIONE: The Walt Disney
Company Italia (dal 10 agosto 2016) INCASSO: 273.317 euro - INCASSO TOTALE: 3.266.868 euroCast:
Keenan Kampa, Nicholas Galitzine, Sonoya Mizuno, Jane Seymour Trama: Il film racconta l'avventura di
due ragazzi, dei loro sogni e del loro amore. Romanticismo, rivalità, aspirazioni, concorrenza e conquiste: si
proiettano le vite e le speranze di giovani artisti, attraverso una colonna sonora originale di tracce che
mescolanano stili e generi, come per la danza, dall'hip hop, alla classica, al folk. Ruby è una ballerina;
Johnnie suona il violino. Entrambi hanno un sogno: entrare nella più prestigiosa scuola di spettacolo di New
York. Insieme lotteranno, cadranno, si rialzeranno.DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures (dal 18 agosto 2016)
INCASSO: 133.014 euro - INCASSO TOTALE: 801.550 euroCast: Nicole Kidman, Jason Bateman,
Christopher Walken, Maryann Plunkett Trama: Caleb e Camilla Fang sono performer le cui creazioni
scioccano il pubblico e deliziano gli appassionati d'arte. Protagonisti sin dalla più tenera età sono i loro figli,
pedine fondamentali delle loro opere provocatorie spesso al limite tra il genio e la follia. A causa di queste
esperienze, Annie (Kidman) e Baxter (Bateman) ormai adulti si sono allontanati dai genitori, e, seppur a
distanza, conducono esistenze parallele e altamente problematiche. I fratelli sono costretti a tornare a casa
dai loro eccentrici genitori quando, improvvisamente, scompaiono nel nulla. La polizia teme il peggio ma
Annie è convinta che si tratti di una nuova performance e che Caleb e Camilla abbiano finto la propria
morte per dare vita all'ennesima, bizzarra, "opera d'arte". - VIDEO-INTERVISTA RECENSIONEDISTRIBUZIONE: Adler Entertainment (dal 1° settembre 2016) INCASSO: 129.494 euro INCASSO TOTALE: 129.494 euroCast: Helen Mirren, Alan Rickman, Aaron Paul, Barkhad Abdi Trama:
Thriller attuale che racconta i retroscena della guerra contemporanea. Protagonista è il colonnello inglese
Katherine Powell (Mirren), che dirige a distanza un'operazione contro una cellula terroristica a Nairobi. Il
suo "occhio" sul campo è un drone pilotato in Nevada dal giovane ufficiale Steve Watts (Paul), ma quando
diventa inevitabile sferrare un attacco entrambi realizzano che anche una bambina innocente finirebbe tra
le vittime. Mentre nessun politico nella "war room" londinese vuole prendersi la responsabilità di una
decisione, una drammatica serie di eventi fa precipitare la situazione.DISTRIBUZIONE: Teodora Film (dal
25 agosto 2016) INCASSO: 88.283 euro - INCASSO TOTALE: 211.458 euro
ANICA - ANICA SCENARIO
16 articoli
06/09/2016
Pag. 34
diffusione:266814
tiratura:354388
Una «Piuma» fischiata
Divide la commedia sugli adolescenti. «Non merita il festival » Il Messico in gara con la storia assurda di un
mostro alieno bisex Il regista Roan Johnson: la risata è ancora un tabù nelle rassegne ma abbiamo avuto
anche consensi
Stefania Ulivi
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
VENEZIA «I fischi? Ci sono state anche tante risate e tanti applausi, va bene che le reazioni siano diverse.
Siamo orgogliosi e felici di essere qui, contenti di essere in gara con una commedia, è giusto sdoganarla ai
festival. La risata è ancora un tabù per il cinema d'autore, invece penso sia l'arma migliore che abbiamo»
dice il regista Roan Johnson. Piuma , il film più leggero di Venezia 73, ha provocato ad oggi le reazioni più
pesanti. I fischi all'anteprima per la stampa, ma anche 10 minuti di applausi durante la proiezione per il
pubblico. E prima ancora e contestazioni sulla sua presenza nella selezione ufficiale. Alberto Barbera lo
annunciò come «una sorpresa, abituati alle commediole usa e getta del recente cinema italiano».
Fino a qui - per citare il regista anglo-pisano - era andato tutto bene. Gli apprezzamenti sulla qualità delle
opere in gara, a partire da La La Land , era stata unanime. Ma l'accoppiata tra la leggerezza, per alcuni
insostenibile, della commedia su Ferro e Cate, diciottenni alle prese con la nascita di una figlia, e La región
salvaje di Amat Escalante, dove l'eros incrocia horror e fantascienza attraverso i tentacoli di una creatura
pronta a dare piacere indifferentemente a uomini e donne, fa discutere sulle scelte dei selezionatori.
Dove voleva andare a parare il regista messicano con il mostro poli-fallico? «Il miei temi sono sempre gli
stessi: ingiustizia, diseguaglianze, machismo, rifiuto della diversità», dice lui. «Poiché la realtà ha superato
la fiction, avevo bisogno di cercare risposte altrove». Non tutti hanno gradito. E, soprattutto, capito.
In quanto a Piuma fischiato, sembra ripetersi un copione già visto in occasione di altri italiani in gara al Lido.
Si ricordano gli esempi di Michele Placido e Cristina Comencini. Il fuoco amico l'anno scorso colpì Luca
Guadagnino ( A Bigger Splash ). Prodotto da Palomar e Sky, sarà nelle sale il 20 ottobre. Johnson sembra
fare sua una delle battute affidate a Ferro (Luigi Fedele). «Quando arriva la sventura il Samurai se ne
rallegra. Perché quando l'acqua sale la barca fa altrettanto».
E la barca qui al Lido è affollata. Il cast, la coprotagonista Blu Yoshimi, i suoi genitori Michela Cescon e
Sergio Pierattini, il padre di Ferro, Francesco Colella, l'amico del cuore Brando Pacitto. Francesca
Michielin, autrice del brano della colonna sonora «Almeno tu». Una marea di paperelle gialle, come quelle
che spuntano qua e là nel film. E un'altra marea, il cast e i fan della serie «Braccialetti rossi» che in comune
con Piuma ha produttore (Carlo Degli Esposti) e attore (Pacitto), tra red carpet e social, tutti pronti a
sostenere il film nei cinema. Dove avrebbe potuto approdare senza il passaggio nel concorso veneziano.
«La gara è un attestato di stima - ribadisce il regista -. Un filo rosso mi lega alla grande tradizione della
commedia all'italiana, sono allievo di Virzì e Bruni che lo erano di Scarpelli. Questo è il mio film più
maturo».
Lo spunto è personale: la nascita del primo figlio (il secondo è in arrivo) con la compagna Olivia Madeddu,
cosceneggiatrice. «Il tema del film è l'assunzione di responsabilità, possiamo decidere se sottometterci al
pessimismo dei nostri tempi o volare con l'incoscienza di Ferro e Cate. Ci sembrava bello raccontare dei
ventenni ribaltando la prospettiva: altro che imbecilli, sono più maturi di noi». E il Fertility Day? «Nessun
contatto. Ferro sarà un cazzaro ma una cosa l'ha capita: la scelta in tema di maternità è della donna».
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Trio
In alto, i tre protagonisti di «Piuma» sfilano sul tappeto rosso: da sinistra, Blu Yoshimi (Cate), Luigi Fedele
(Ferro) e Brando Pacitto. Il film è la storia di due liceali e dell'inadegua-tezza del diventare genitori
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 06/09/2016 - 06/09/2016
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Venezia 2016 Il titolo italiano contestato alla prima proiezione . Ieri sera applausi dal pubblico
06/09/2016
Pag. 34
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tiratura:354388
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 06/09/2016 - 06/09/2016
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Foto: Paura Una scena di «La región salvaje», il film fra horror e fantascienza diretto dal regista messicano
Amat Escalante
06/09/2016
Pag. 35
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Marina Cicogna e il film in arrivo al Lido. «Noi insieme allo Studio 54» Con Bolkan «Quella sera a New York
ero con Florinda Bolkan e Berger che aveva preso droghe»
Valerio Cappelli
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
VENEZIA Marina e la sua amica Jackie. Marina Cicogna è stata, a 27 anni, la prima produttrice di cinema
in Italia. È nipote del conte Volpi che «inventò» il Lido di Venezia e fondò il Festival per rilanciare le sue
attività alberghiere. Jackie Kennedy fu la moglie del leggendario presidente John F. Kennedy. Il film Jackie
di Pablo Larraín, in gara domani, racconta i giorni successivi all'omicidio.
Marina, cosa ne pensa di Natalie Portman come Jackie Kennedy?
«Ho visto il trailer e mi sono stupita, poteva interpretare Lee, la sorella. La Portman è bravissima ma con
Jackie non c'entra nulla, lei aveva una figura quasi maschile, fisicamente possente, per niente delicata.
Della fisicità di Jackie si parlava molto nella famiglia Kennedy».
Come la ricorda?
«Era determinata, molto legata al padre che aveva una faccia da avventuriero, ricordava Clark Gable, era
uno abbastanza scialacquatore. Di ingenuo Jackie non aveva niente, sapeva quello che voleva anche
quando andò controcorrente, e lo mostrò sposando tra lo scandalo generale Onassis in seconde nozze.
Morto il presidente, non aveva più una sua vita personale. Onassis era affascinante, non gli interessava la
cultura ma parlava otto lingue. Il contrario di Jackie».
Cioè?
«Lei era affascinata dall'Europa, soprattutto dalla Francia che considerava il paese d'origine. Ma Onassis la
liberò a una specie di sottomissione al clan Kennedy, in cui tutti dovevano identificarsi, e che lei non aveva
mai accettato. Non voleva che i suoi figli conducessero la vita dei figli di Bob, il fratello di John. Erano tutti
drogati, alcuni si misero a posto dopo».
Come vi conosceste?
«Oh, direi mentre John faceva campagna elettorale. Io ero molto giovane, erano conversazioni semi
mondane sugli amici comuni, sugli Agnelli o su mio nonno. Anni dopo ricordo una serata uscendo dallo
Studio 54, il locale di New York. Ero con Florinda Bolkan e Helmut Berger che aveva preso droghe e
scambiò Jackie per Elizabeth Taylor. Onassis beveva, Jackie non lo faceva mai ed era in un angolo
paziente, cercando di mantenere una conversazione normale. Aveva la mania di parlare sottovoce, a
mezze parole, con un'aria falsamente timida: era riservata, piuttosto. Anche quando si trovava in situazioni
difficili aveva una sua dignità. Poi la ricordo al mare in Grecia, c'era anche Maria Callas che non voleva si
andasse a fare il bagno nudi, mentre a Jackie piaceva molto. Ecco, Jackie era perfetta anche quando era
nuda, mai il viso spettinato».
Gli stereotipi su Jackie: la donna indipendente, raffinata, sofisticata...
«Sì, sono cliché. Era una donna tipicamente americana. Vestiva elegante, non molto femminile, pochi
gioielli, niente fronzoli. Era in competizione con la sorella Lee. Quelle donne americane sono abituate a
essere costruite nell'apparenza. Aveva molto pelo sullo stomaco, donne che non ci pensano due volte a
portarti via l'uomo e infatti John prima era stato l'amante di sua sorella Lee. Jackie credo avesse avuto una
storia col fratello Bob. Era intelligente, coraggiosa durante la malattia che se la portò via ancora giovane».
Il cinema conserva la memoria. Le piacciono i biopic?
«Sì, ma sono pericolosi, rischiano di essere fuorvianti e avere un punto di vista che non corrisponde alla
realtà».
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«Vi racconto la mia amica Jackie Non era la regina di ghiaccio»
06/09/2016
Pag. 35
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ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 06/09/2016 - 06/09/2016
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È vero che a Jackie non piaceva essere chiamata First Lady perché le ricordava il nome di un cavallo?
«So che non le piaceva la definizione di regina di ghiaccio. Che infatti non era».
Ci sono state donne simili a lei?
«Abbastanza simili, soprattutto in quell'epoca. Jackie ha avuto la fortuna, o sfortuna, di non affrontare la
decadenza fisica e la vecchiaia».
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Produttrice
Marina Cicogna Mozzoni Volpi di Misurata (82 anni) è produttrice e sceneggiatrice cinematografi-ca. Il
nonno, Giuseppe Volpi, ha fondato il festival di Venezia; il padre ha prodotto «Ladri di biciclette» Cicogna
(nella foto sopra con Jackie Kennedy negli anni 60) ha prodotto tanti successi del cinema italiano, da
«Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto», a «Medea» a «C'era una volta il West»
Foto: Papere Invasione di paperelle di plastica sul red carpet. In «Piuma» simboleggiano il bimbo in arrivo
Foto: Linguaccia La cantante Francesca Michielin ieri alla prima di «Piuma»: la sua canzone «Almeno tu» è
nella colonna sonora del film
Foto: Paladine Michelle Hunziker ha presentato ieri al Lido il nuovo coro realizzato dalla fondazione creata
con Giulia Bongiorno, «Doppia Difesa»
Foto: First Lady L'attrice premio Oscar Natalie Portman (35 anni) è la First Lady Jacqueline Kennedy nel
biopic «Jackie» diretto dal regista cileno Pablo Larraín e prodotto da Darren Aronofsky
06/09/2016
Pag. 35
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La non-qualità in un mix di eros e violenza
Paolo Mereghetti
Ogni categoria ha i propri scheletri negli armadi e i critici avrebbero quello di non amare le commedie. Una
specie di mantra al contrario riesploso ieri dopo la proiezione di Piuma di Roan Johnson, commedia
giovanilistica che parla delle fragilità dei giovani (i 18enni Ferro e Cate aspettano un figlio) per raccontare i
limiti e le colpe della generazione dei genitori. Niente di nuovo se non fosse per l'aria di compiaciuta
furberia su cui si regge tutto il film, preoccupato di far ridere (con le solite trovate dialettali: il padre di Ferro
è toscano, la madre romana) più che di dare una vera anima ai suoi personaggi. Tutto è subordinato alla
battuta che però non nasce dal personaggio (come a esempio in Fantozzi ) ma piuttosto dagli stereotipi che
il pubblico può aspettarsi (il giovane svalvolato, il padre irresponsabile, il nonno terribile), secondo una
logica che funziona benissimo nelle fiction tv ma lascia molto a desiderare al cinema. L'elementarità della
recitazione e la superficialità delle psicologie (se così si possono chiamare i caratteri) non è molto diversa
dalla non-qualità media del cinema italiano mainstream. Quello che ci si chiede è cosa faccia un prodotto
così all'interno di una Mostra che si vuole «d'arte cinematografica». Anche il film messicano non è una
commedia, eppure è egualmente insensato e finito dove non doveva stare, cioè in concorso. La región
salvaje ( La regione selvaggia ) di Amat Escalante assomiglia agli appunti per due o tre film a venire, tanto
gli episodi sono slegati tra loro: da una parte c'è una povera famiglia messicana dove il marito tradisce la
moglie con il cognato; dall'altra c'è un misterioso mostro polifallico di cui i vari personaggi sperimentano in
momenti diversi la capacità di soddisfazione sessuale (ma anche la inesplicata violenza). Perché queste
due situazioni stiano insieme è un mistero, così come sfugge - a me, almeno - il senso del film. A meno che
non sia un sogno-metafora sull'insoddisfazione erotica dei messicani poveri e sui modi per combatterla.
Metafora di cui avremmo tranquillamente fatto a meno.
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Piuma di Roan Johnson
La región salvaje di Amat Escalante
Foto: da evitare interessante da non perdere capolavoro
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Le stelle del Mereghetti
06/09/2016
Pag. 22
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Il peso Piuma del concorso e la grevità del pornostar
Cristina Battocletti
edizione della Mostra del cinema di Venezia. Sembrava una platea per lo meno scoordinata, visto che si
sono levate risa (e anche un applausino) durante la proiezione.I boati di disapprovazione non erano tanto
rivolti al film, una commedia dolceamara sulle traversie di una coppia di ragazzi, Catee Ferro, che decidono
di tenere un bambino concepito per errore. Quanto alla direzione del festival che ha piazzato in gara una
pellicola non allenata per il massimo campionato. Johnsonè rimasto su un terrenoa lui familiare, quello dei
ragazzi di "Fin qui tutto bene", tra amarcord di sughi, festee amori studenteschi. Ma oltre ai ragazzi,
"Piuma" fa da specchioa una generazione di genitori capaci soltanto di crescere una mandria di «sdraiati»
per dirla con Michela Serra, che più che organizzare viaggi post scolastici non sa fare. Ce li ha raccontati
anche Gabriele Muccino la scorsa settimana con "L'estate addosso", ma siè fatto la sua passerella al Lidoe
poi si è fermato al cinema in Giardino, senza sfiorare la sacralità del Leone. La sceneggiatura del film ha
dei "non detti" molto divertenti, mescolatia luoghi comuni granitici: Cate (Blu Yoshimi) ha una famiglia alle
spalle alquanto flebile (la madre rumenaè tornata in patria pur di fuggire dal marito perditempoe
scommettitore)e proprio per questoè responsabile, bravaa scuola. Ferro (Luigi Fedele) nonè un fulmine trai
banchi, ha creato grossi problemi alla famigliae non gli balena in testa nemmeno per un istante di
industriarsi per mantenere la figlia che arriveràe che si chiamerà Piuma. Il suo ruoloè tenere bottaa chi gli
sussurra all'orecchio, per lo più in romanesco (sembra che in Italia al cinema esistano solo le borgateei
Parioli), che Cate dovrebbe abortire. Bravii ragazzia recitare, bravissima Michela Cescon (non ne sbaglia
mai una) nel ruolo della madre di Ferro. Ma per il concorso non basta. Altro evento della giornataè stato
"Rocco", documentario di Thierry Demaizieree Alban Teurlai, alle "Giornate degli Autori". Protagonistaè il
pornodivo ortonese Rocco Siffredi, famoso per essere un vero prodigio in prestazioni che peri più sono
quasi impossibili davanti alla macchina da presa. La prima inquadraturaè per ciò che lui chiama il suo
«diavolo tra le gambe», di dimensioni nettamente superiori alla media. Sarebbe stato lui, con la sua
sproporzione,a rovinargli la vita: l'esistenza del pornodivoè maledettae terribile, racconta Rocco ai due
registi che in passato si erano occupati delle biografie di Vincent Lindon, Fabrice Luchinie Karl Lagerfeld.
Così, tra (s)vestitia rete che permettono libero accesso alle virtù meno evidenti delle donne, dichiarazioni di
intenti (non avere nessun limite), aggeggi stimolantie sadomaso, il pornodivo fa intuire come quello sia
davvero un mondo per tosti, che la miniera in confrontoè nulla.E poi di avere un cuoree molte fragilità,
nonostante- per citare Elioe le storie tese per il collega John Holmes- tutti quei «centimetri di dimensione
artistica». Per esempio, la donna cui era più legato era la madre (fatto sensazionale) e, mannaggia, ogni
volta che fa un casting deve per forza testare la candidata. Lo rende piuttosto fiero il fatto che anche
all'estero si dica che è un prepotente, che le ragazze dell'Est ne abbiano paura ma non vedano l'ora di
finire sottoi suoi ferri del mestiere.E che perfino in America sia un divo tra le ragazze di un'agenzia gestita
da un tizio, il cui aspetto basterebbea confermare le teorie di Lombroso. Nonostante tanta agitazione
ormonale, molta gente si assopisce in sala.E l'unico momento davvero interessante (e qui sta l'abilità
mefistofelica dei registi)è il lampo di solitudine che attraversa Siffredi davanti allo sguardo imbarazzato dei
figli adolescenti, quando li incalzaa dare un'opinione su di lui.È la sua unica vera croce, non certo quella da
cui scende nell'ultimo film, di cuiè blasfemo protagonista, nella metafora cristologica della sua esistenza.
«Vergogna!» ha urlato la critica in sala al termine di "Piuma" di Roan Johnson, passato in concorso ieri alla
73esima
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 06/09/2016 - 06/09/2016
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LA MOSTRA DEL CINEMA
06/09/2016
Pag. 1
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tiratura:334292
Sorrentino dal Papa a Berlusconi Ecco "Loro", il film sul potere
ARIANNA FINOS
A PAGINA 39 ORA i tempi sono maturi.
Paolo Sorrentino sta preparando un film su Silvio Berlusconi. Variety lo annuncia e il regista lo conferma.
C'è anche un titolo provvisorio, Loro (il gioco di parole è con "l'oro").
Che Sorrentino nutrisse grande attrazione per l'uomo che ha segnato il destino politico dell'Italia per oltre
un ventennio, era noto. Già nel 2008 ai tempi del Divo, ritratto caustico su Giulio Andreotti, aveva dichiarato
che Berlusconi era un soggetto molto interessante, ma che era troppo presto per un film: mancava la giusta
distanza. Ma ora l'ex premier non è più al centro della scena politica. E, come già fatto per Andreotti,
Sorrentino sceglie di raccontare Berlusconi insieme al suo "cerchio magico": Previti e Dell'Utri al posto degli
Sbardella e Pomicino? Secondo le indiscrezioni di Variety «sarà il racconto di un mondo, non uno sterile
esercizio di critica».
L'idea di un film su Berlusconi è continuata a ronzare in testa a Sorrentino. Ai tempi di This must be the
place, nel 2011, diceva: «Le intercettazioni e i suoi protagonisti, a partire da Berlusconi, sono uno
straordinario materiale da film. Ma non si può maneggiarlo mentre ancora offre spunti di cronaca. Il cinema
fa un altro lavoro». E anche: «L'Italia di oggi è devastante per chi la vive, ma bacino inesauribile di stimoli
per chi fa cinema. Altro che scappare da qui. È un paese che di tutto si può accusare tranne che manchi di
vivacità e novità. Chi per mestiere racconta non può che trovarcisi come un topo nel formaggio. Altroché se
mi va di raccontarla». Non stupisce quindi che il regista stia scrivendo la sceneggiatura: le riprese del film,
girato in italiano, potrebbero partire nell'estate del 2017. A produrre sarà ancora Indigo, mente Medusa fa
sapere che non produrrà né distribuirà. La società di proprietà della famiglia Berlusconi precisa di non aver
mai ricevuto il nuovo progetto e di averne appreso la notizia leggendo Variety. Nulla trapela anche riguardo
il cast. The Guardian azzarda che la scelta più ovvia sarebbe quella di Toni Servillo, già mimetico divo
andreottiano. Il film di Sorrentino è l'ultimo titolo di quello che rischia di diventare un genere cinematografico
, quello berlusconiano. Il precedente più autorevole è firmato da Nanni Moretti. Di Il Caimano resta
soprattutto il potente finale in cui Berlusconi, interpretato dallo stesso regista, esce dal palazzo di Giustizia
in fiamme mentre una folla di sostenitori inveisce contro i magistrati.
Ha il sapore della biografia non autorizzata Silvio forever, il film girato nel 2011 da Roberto Faenza e scritto
da Gian Antonio Stella e Antonio Rizzo. S.B. Io lo conoscevo bene di Giacomo Durzi e Giovanni Fasanella
è del 2012. Giocano con la cornice di genere Ho ammazzato Berlusconi, in cui un tizio investe un uomo
durante un temporale per scoprire che è il premier, e Shooting Silvio di Berardo Carboni, in cui il
protagonista ne progetta volontariamente l'assassinio. Presentato con clamore alla Berlinale 2005 e mai
distribuito in Italia, Bye Bye Berlusconi di Jan Henrick Stahlberg metteva in scena il rapimento dell'allora
premier e l'uccisione delle sue guardie del corpo. Videocracy è il documentario del 2009 di Erik Gandini che
esplora con grande efficacia il potere mediatico del fondatore di Mediaset.
FOTO: © ANSA
GLI ALTRI VIDEOCRACY Lele Mora, Corona (qui mentre conta i soldi) appaiono nel documentario di Erik
Gandini del 2009 SHOOTING SILVIO Nel primo film di Berardo Carboni, uscito nel 2007, si immagina di
eliminare Berlusconi IL CAIMANO Il film diretto da Nanni Moretti nel 2006 racconta l'ascesa di Silvio
Berlusconi
TAPPETO ROSSO
PAPERE IN PASSERELLA Papere gialle sul red carpet di "Piuma"; Giulia Andò in posa quasi fatale; la
brava ragazza Francesca Michielin versione bad girl tra corna e linguaccia. Blu Yoshimi, nel cast del film di
Roan Johnson, divertita, raccoglie le papere
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 06/09/2016 - 06/09/2016
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R2/ Gli spettacoli
06/09/2016
Pag. 1
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Foto: Il regista Paolo Sorrentino ha presentato a Venezia le prime due puntate di "The young Pope"
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 06/09/2016 - 06/09/2016
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06/09/2016
Pag. 38
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La Mostra allo specchio Divi, musical e un po' di futuro Ecco tutti i temi
di Venezia 73
EMILIANO MORREALE
VENEZIA DOPO il weekend, a metà della Mostra del cinema, si cominciano a fare i conti. Le stellette dei
critici comprendono già una metà dei film in concorso, ma ancora nessuno insidia il primo posto del film di
apertura La La Land. Ma ieri è passato El ciudadano ilustre, commedia che ha conquistato molti.
Apprezzati anche i film di Tom Ford e di Denis Villeneuve (gli stranieri, invece, hanno gradito anche Frantz
di Ozon).
AUTORI IN CERCA DI GENERI L'impressione è di un cinema frastagliato e inafferrabile, che a volte cerca
la propria identità nel cinema del passato: una metà dei titoli sono in costume, e c'è qualcuno che guarda a
modelli cinematografici precisi (Ozon sulle orme di Lubitsch, Brimstone che cita La morte corre sul fiume di
Charles Laughton, The Bleeder che rifà un po' Scorsese). Ma soprattutto, tanti cercano di prendere forza
dal genere, come un territorio riconoscibile su cui lavorare dall'interno: il musical, la fantascienza, l'horror, la
commedia, il western e soprattutto il melodramma ( La luce sugli oceani, Frantz ).
Non solo, come già a Cannes, non è di moda l'impegno, e la politica e la società sono assenti (o relegati a
qualche documentario), ma lo stesso realismo tipico di certe produzioni "da festival" sembra non bastare
più. Esemplari i latinoamericani: due mantengono uno stile realistico ma si spingono verso il surrealemistico ( El Cristo ciego) o l'horror ( La regiòn salvaje ), mentre il terzo, El ciudadano ilustre, fa una
commedia con uno spunto da film indipendente americano.
BELLI E BRAVE Smottamento di gender, come segnalavamo su queste pagine qualche settimana fa. La
tendenza del divismo nelle produzioni culturalmente più distinte segnala un cambio di direzione. Le star
maschili possono essere così così, ma devono essere sempre più sex symbol.
Le dive, invece, sono anzitutto brave, e volentieri si tolgono il glamour di dosso. Insomma, veri oggetti del
desiderio nei film sono Gosling e non Emma Stone, Fassbender e non Alicia Vikander, in fondo perfino
Jake Gyllenhaal e non Amy Adams (che se nel film di Tom Ford è defilata, in Arrival si mostra sofferente e
stinta). Sarà che per il cinema di fascia alta e medio-alta il pubblico è ormai più femminile che maschile?
Comunque davanti a molte candidate per la miglior attrice, rischiano finora di essere pochi i concorrenti alla
Coppa Volpi maschile (al momento, a parte Gosling, il più accreditato pare l'argentino Oscar Martinez).
NIENTE SESSO SIAMO AL LIDO I giornalisti cercano sempre almeno un paio di film-scandalo a ogni
festival, ma qui finora non è scoppiato nessun "caso".
Ieri è sbarcato al Lido Rocco, documentario sul pornodivo Siffredi. E il personaggio più interessante che ne
emerge è in realtà il cugino del divo: un bancario che vorrebbe seguirne le orme ma che, pur fisicamente
dotato forse più di Rocco stesso, non riesce per scarsa prontezza erettile a lanciarsi come attore, e si
accoda alle produzioni come una specie di consulente pasticcione. Per il resto, il poco sesso in giro è tutto
estremo o sgradevole. Bordelli con clienti maneschi ( Brimstone ), addirittura un serpentone multifallico
pericolosissimo (La regiòn salvaje ). Al confronto, le ossessioni del maschio italiano al centro di Tommaso
di Kim Rossi Stuart, che passa oggi, sembreranno roba da educande.
POLARIZZAZIONI «Certo, l'impressione è che in Italia abbiate un cinema un po'... polarizzato». Così, mesi
fa, mi diceva un collega francese. Ne danno una conferma eclatante i due titoli visti finora in concorso a
Venezia, che non si potrebbero immaginare più diversi. Da un lato Spira mirabilis, un film austero, senza
ombra di narrazione tradizionale, che mette a dura prova lo spettatore più benintenzionato. Dall'altro
Piuma, un prodotto banale, da prima serata Tv.
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 06/09/2016 - 06/09/2016
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Un cinema frastagliato e inafferrabile che cerca l'identità nel passato Italiani divisi tra linguaggio d' autore e
commedie dal sapore televisivo / R2 SPETTACOLI
06/09/2016
Pag. 38
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Manca un cinema medio, si dirà: ma manca anche un cinema d'autore con una vita reale e un dialogo con
un pubblico, sia pure d'élite. Del resto, basti pensare a quanto sono scesi, di film in film, gli incassi di nomi
come Moretti, Bellocchio, Garrone. FLASH FORWARD Intanto, in una saletta al secondo piano del Casinò,
un gruppo di spettatori è proiettato forse nel futuro del cinema.
Con dei caschi muniti di visore in testa e delle cuffie alle orecchie, li si vede ruotare le teste a 360 gradi, e
poi verso l'alto e il basso. Si stanno muovendo nell'ambiente di Jesus VR- The Story of Christ, primo
lungometraggio al mondo girato in Virtual Reality, di cui qui è stato presentato un assaggio di 35 minuti.
FOTO: ©ANSA
Foto: IL CAST Sul tappeto rosso sfila il cast al completo di "Piuma" di Roan Johnson
06/09/2016
Pag. 38
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tiratura:334292
LE PAGELLE
EMILIANO MORREALE
La la land DAMIEN CHAZELLE Tenta un musical, operazione oggi rischiosissima, che vuole appassionare.
Il film è pervaso da una malinconia e un senso di perdita per un cinema che non c'è più.
I numeri musicali sono pieni di idee La luce sugli oceani DEREK CIANFRANCE La tensione emotiva e
l'interesse per la storia si diluiscono tra troppi passaggi e un'emozione che si affida per lo più a musiche e
fotografia. E il film non commuove quanto la storia avrebbe permesso Arrival DENIS VILLENEUVE
Progetto ambizioso che s'inserisce in una nuova moda di fantascienza intellettuale. Parte dall'arrivo degli
alieni e mette fuori campo ogni spettacolarità. Interessante anche la scelta visiva con il grigiore uniforme
Les beaux jours.. .
WIM WENDERS Delude l'adattamento della piéce di Peter Handke. Si tratta di un dialogo in giardino sugli
aspetti più dolenti del rapporto tra uomo e donna Se si esclude prologo e finale non si capisce il perché
dell'uso del 3D El Cristo ciego CHRISTOPHER MURRAY Cinema "da festival": ritmi lenti, tentazioni
antropologiche e un pizzico di "realismo magico" Il modello è il grande regista cileno Raul Ruiz. La cosa
migliore è il ritratto di una terra desolata Animali notturni TOM FORD Se si può rimanere perplessi sulla
denuncia dell'aridità di un mondo di apparenze, da parte di chi su quel mondo ha costruito le sue fortune, la
tenuta registica e l'apporto degli interpreti sono indubbi Frantz FRANÇOIS OZON Ozon passa dal tedesco
al francese, e dal bianco e nero al colore, con uno stile controllato e un po' inerte, senza affondare il pedale
nel melodramma e non arrivando mai al cuore della storia Brimstone MARTIN KOOLHOVEN All'inizio la
vicenda incuriosisce con il capitolo "Apocalisse" in cui una levatrice viene perseguitata da un predicatore.
Poi parte un accumulo granguignolesco di colpi di scena che rende indigesto il risultato Spira mirabilis
MASSIMO D'ANOLFI/MARTINA PARENTI L'idea che il cinema debba ritrovare la propria anima mostrando
le pieghe dei corpi, degli oggetti e della luce, in un mondo infestato dallo storytelling, è sacrosanta El
ciudadano ilustre MARIANO COHN/GASTÓN DUPRAT Sceneggiatura bilanciata tra empatia e ferocia,
come in certe tarde commedie all'italiana. Quello del nobel Daniel del film è uno dei ritratti di artista e
intellettuale più convincenti nel cinema recente
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 06/09/2016 - 06/09/2016
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R2 SPETTACOLI
06/09/2016
Pag. 38
diffusione:159940
tiratura:227480
Applausi e proteste per "Piuma" La leggerezza al festival fa discutere
Il secondo film italiano in gara racconta la storia di una gravidanza giovanile Una commedia divertente che
non tutti hanno trovato all'altezza del concorso
FULVIA CAPRARA VENEZIA
La Mostra si impenna, scoppia la polemica, gli esperti si interrogano. E il pubblico apprezza: alla proiezione
ufficiale gli applausi sono partiti fin dai titoli di coda e sono durati più di dieci minuti. A provocare il tutto è un
film leggero leggero, Piuma di Roan Johnson, secondo titolo italiano in gara, accompagnato da risate,
applausi a scena aperta, ma anche da fischi e proteste indignate alla prima proiezione, quella per la platea
degli addetti ai lavori, la più esigente. C'è stato perfino qualcuno che ha abbandonato la sala gridando:
«Vergogna». Motivo? Secondo i puri e duri della critica, non è giusto includere nella competizione di una
Mostra d'arte cinematografica una commedia che fa sorridere, ben recitata e ben diretta, ma senza pretese,
se non quella di divertire. A una rassegna che tra gli altri compiti ha anche quello di offrire alla platea
internazionale una panoramica sul cinema italiano contemporaneo, si chiede di più. Il teorema proposto dal
dire t t o re A l b e r t o B a rb e ra (manca il terzo titolo in corsa per il L eone, Questi giorni di Giuseppe
Piccioni) oscilla, fino ra, t ra due e ccessi. Da una parte gli obiettivi fin troppo alti di Spira mirabilis, dall 'alt
ra quelli fin t roppo semplici di P iuma. Forse si poteva dare di più. Così, a fronteggiare il dibattito, si sono
ritrovati gli incolpevoli realizzatori di un film lieve e divertente che, descrivendo le peripezie di Ferro (Luigi
Fedele) e Cate (Blu Yoshimi), mette il dito in una piaga di forte attualità, ovvero quanto è difficile fare figli
oggi in Italia: «Siamo contenti che la gente abbia riso e applaudito - commenta a caldo il regista Roan
Johnson - e che ci sia stato un ampio ventaglio di reazioni. Una commedia italiana in gara a un festival è un
caso più unico che raro. Per me essere qui è una gioia, credo che la scelta rifletta il buon momento che il
nostro cinema sta vivendo, spero che non si tratti di un evento straordinario. È grazie alla commedia
all'italiana che abbiamo orgogliosamente girato il mondo, e la capacità di prendere in giro noi stessi è il filo
rosso che la caratterizza». Classe 1974, nato a Londra, cresciuto a Pisa, cinematograficamente adott ato
da Paolo Virzì, Johnson osserva che la storia di P iuma (dal 20 ottobre nelle sale con Lucky Red) ruota
intorno al concetto di inadeguatezza. S olo che i più inadeguati, invece di essere i ragazzi, sono i genitori.
Tutti, con diverse sfumatur e, confusi, impreparati, egoisti: «L'arrivo del bambino travolge anche i nonni,
come una palla di neve che diventa valanga». Il punto è che da grandi, privi della meravigliosa leggerezza
dell'età giovanile, si vedono solo i problemi, chiari e grandi. La natalità zero non è una barzelletta, e
nemmeno la campagna ministeriale del Fertility day: «Diventare padri a 18 anni - dice Luigi Fedele - non è
un'esperienza da augurare ai miei coetanei, però, se capitasse a me, prenderei esempio da Ferro, dalla
sua spensieratezza e dalla forza dei suoi sentimenti». I genitori dei nostri giorni, fa notare Michela Cescon,
che nel film è la madre di Ferro, «sono spesso più impegnati a costruire un curriculum che a fare un
bambino. È un problema grave. Più degli spot e delle campagne, servirebbe una precisa politica di
sostegno e di aiuto. Conosco un sacco di donne che non possono diventare madri perchè non hanno chi
può dar loro una mano. E poi, senza casa e senza lavoro, non è facile fare figli». Per questo Piuma è anche
un racconto fantastico, in cui può succedere, come nella scena più onirica del film, che due ragazzi innamo
rati riescano a trasformare in piscina la giungla d'asfalto di un quartiere romano. La loro bambina si
chiamerà Piuma, per indicare, dice il regista, «la leggerezza con cui sono capaci di planare sopra la vita e
sopra questo mondo incasinato». c
Papere sul tappeto rosso I tre giovanissimi protagonisti di «Piuma», da sinistra Blu Yoshimi, Brando
Pacitto e Luigi Fedele circondati sul tappeto rosso da centinaia di piccole paperelle gialle di plastica. Nel
film le papere simboleggiano il nascituro che sconvolge la vita dei due protagonisti diciottenni e delle loro
famiglie
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IL TEMA DEL GIORNO
06/09/2016
Pag. 38
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Foto: REUTERS
Foto: Amorevole Sopra, il regista italiano di «Piuma» Roan Johnson bacia sulla pancia la moglie Ottavia
Madeddu durante il red carpet
06/09/2016
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Per la medusa immortale in platea è sfida di resistenza
ALBERTO MATTIOLI INVIATO A VENEZIA
S'ode a destra un commento con accento veneziano: «Bisognava tenere duro». A sinistra risponde un
commento, stavolta romanissimo: «Aho', di bono c'aveva almeno 'na cosa: è finito». Siamo alla fine di un
esperimento cinesociologico: vedere come reagisce il pubblico «vero», non quello festivaliero, al film
considerato finora il più palloso dell'intera Mostra, Spira Mirabilis di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti (c'è
anche la scuola di pensiero che sostiene che sia i n v e c e L e s b e a u x j o u r s d'Aranjuez di Wim
Wenders, ma è minoritaria). In conferenza stampa, gli autori avevano dichiarato che il pubblico capisce i
film molto meglio di chi glieli dovrebbe spiegare, cioè i giornalisti. Vediamo se è vero alla proiezione delle
17.45 al PalaBiennale. Pubblico misto, villeggianti in libera uscita dalle spiagge e cinefili fanatici che
«devono» recuperare un film perso nelle ostensioni precedenti, nessun giornalista. Molti hanno letto le
recensioni, quindi l'atmosfera è dubbiosa: «Mi hanno detto che è come una sassata nelle... (omissis)», «È
un documentario, qualcosa di biologico» (sic). È effettivamente un documentario. Tema: l'immortalità.
Raccontata att raverso storie apparentemente senza nesso (e di certo senza fine): le statue del Duomo di
Milano continuamente rimpiazzate per sottrarle allo smog, gli indiani della riserva di Wounded Knee, la
medusa scoperta da un bizzarro scienziatocantautore giapponese che si rigenera di continuo e quindi non
muo re mai. Ah, parte parti colarmente oscu ra, ci sono anche due musicistifonditori svizzeri che fabbricano
strani strumenti a percussione e poi li vanno a suonare ai neonati nell'incubatrice («Così capiscono subito
che la vita è dura», chiosa un Anonimo veneziano). Il tutto senza spiegazione alcuna, senza voce fuori
campo a parte Marina Vlady che legge in francese Borges, e tutto lentissimo, minuziosissimo, lunghissimo.
Bene, iniziamo. Ho davanti due ragazze rockettare con maglietta di un imprecisato tour e il cappello da
baseball portato alla rovescia, a sinistra un signore veneziano barbuto molto distinto che sembra un doge
ritratto da Tiziano, dietro un cinefilo che legge Variety con la stessa concentrazione di un seminarista
immerso in San Tommaso (a destra, il corridoio, per allungare le zampe). Si comincia con un canto funebre
degli indiani. Tutti aspettano fiduciosi una spiegazione, poi quando si rendono conto che non ce ne saranno
e che tutto il film è così, iniziano a scappare. I primi scelgono la libertà esattamente dopo sei minuti, du
rante l'estenuante sequenza della cava di marmo. Le fughe singole diventano poi esodo colletti vo
all'interminabile ripresa delle meduse al microscopi o. A un certo punt o, semb ra di esse re in uno di quei
gialli di Agatha Christie dove i personaggi scompaiono uno dopo l'altro. La platea, più ancora che annoiata,
sembra annichilita. Doppiata la prima ora, però, i superstiti decidono di tenere duro. Resistere, resistere,
resistere. Di rockettara ne è rimasta una sola (l'altra ha tagliato la corda all'altezza del secondo estratto di
Borges) e smanetta sul tele fonin o. Il Doge dorme, o forse è morto. Il Cinefilo invece non solo è
sveglissimo, ma prende pure appunti. L'ultima mezz'ora, quando ci vengono inflitti anche i filmini di famiglia
degli svizzeri con un bambino che butta le oche nello stagno e accarezza il gatto (ma perché? boh), è ormai
una gara di resistenza. Si sente da sinistra un «Basta!» che sveglia il Doge - dunque era vivo - e indigna il
Cinefilo. Finalmente arriva qualche vaga spiegazione su come si leghino i vari temi. Subito dopo, notizia
ancora più mirabilis: è finita. I sopravvissuti si esibis cono in un fiacco applauso. Se non altro, avremo
qualcosa da raccontare ai nipoti: quella volta che io ho visto Spira Mirabilis ... c
6 inuti Il tempo dall'inizio del film in cui i primi spettatori scelgono di uscire dalla sala
Cicli senza fine Sopra, le statue del Duomo di Milano: il documentario «Spira Mirabilis» di Massimo
D'Anolfi e Martina Parenti mostra come vengano continuamente rimpiazzate per sottrarle allo smog
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IL CASO « SPIRA MIRABILIS»
06/09/2016
Pag. 39
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1979: quando Lizzani e Clint misero fine al Sessantotto
STEVE DELLA CASA
Fran ces co Munzi, dopo il grande successo del suo film Anime nere, ha deciso di realizzare per Istituto
Luce-Cinecittà un documentario che racconta gli anni della contestazione giovanile (1968-1977) e che con
il titolo Assalto al cielo arriva a Venezia. Si tratta di un film che utilizza solo m ateriali d'archivio e che non fa
mai vedere i leader, ma solo militanti comuni, per meglio dare il senso della rivolta generazionale. E quella
fase politica ha avuto molto a che fa re con il festi val. In principio, ovviamente, c'è stato il 1968. In
quell'anno la Mostra è diretta da Luigi Chiarini e si svol ge 4 mesi dopo il Maggio francese. A Venezia
vengono registi e attori, ma anche contestatori come Oreste Scalzone, futuro leader di Potere o p e ra i o.
Pasolini inc o n t r a g l i operai di Porto Marghera a c c o m p a g n a t o dal futuro scrittore e regista David
Grieco. Dopo quell'anno, la Mostra non avrà più carattere competitivo e per un decennio avrà più dibattiti
che film, più microfoni che proiettori. Con momenti memorabili: Cesare Zavattini lancia un appello per
impedire che l'attore Lou Castel (militante nel gruppo maoista Servire il popolo) venga espulso dall'Italia per
motivi politici (salvo poi scoprire che l'attore svedese ha lasciato scadere per dimenticanza il permesso di
soggiorno); Lotta continua lancia un appello per la liberazione del suo diri gente Guido Viale (arrestato a
Torino) e riceve centinaia di firme, da Jean-Luc G odard a Florinda Bolkan a Neri Parenti, futuro regista di
cinepanettoni. Quando nel 1979 il regista comunista Ca rlo Lizzani (nella foto), nominato direttore,
reintroduce il concorso e invita Clint Eastwood e il suo Fu ga da Alcat raz, un'epoca è davvero finita. Ma i
sospiri di sollievo sono molto più numerosi, anche tra quelli che avevano fatto il 68. c
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Ieri e oggi
06/09/2016
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E Sorrentino gira il Divo Berlusconi
Gloria Satta
Echeggiano ancora gli applausi ricevuti da The Young Pope , la serie Sky di cui la Mostra di Venezia ha
presentato due puntate in anteprima. Paolo Sorrentino non ha ancora lasciato il Lido, impegnato a
incontrare la stampa internazionale e Variety lancia lo scoop: il prossimo film del regista premio Oscar sarà
dedicato a Berlusconi. S'intitolerà Loro (gioco di parole con "L'oro"), viene anticipato, e avrà come
protagonista anche l'entourage dell'ex premier. A pag. 25 V E N E Z I A cheggiano ancora gli applausi
ricevuti da The Young Pope , la serie Sky di cui la Mostra ha presentato due puntate in anteprima. Paolo
Sorrentino non ha ancora lasciato il Lido, impegnato a incontrare la stampa internazionale e Variety lancia
lo scoop: il prossimo film del regista premio Oscar sarà dedicato a Berlusconi. S'intitolerà Loro (gioco di
parole con "L'oro"), anticipa l'inviato di Variety, Nick Vivarelli, e avrà come protagonista non soltanto l'ex
premier, protagonista di oltre vent'anni della politica italiana, ma anche (soprattutto?) il suo entourage più
stretto sul piano politico e umano. È tutto vero, ammettono gli intimi di Sorrentino, e spiegano a mezza
bocca che il regista non ha ancora cominciato a scrivere la sceneggiatura: si metterà a tavolino quando le
10 puntate di The Young Pope , interpretate da uno strepitoso Jude Law nei panni di un immaginario
pontefice americano, saranno archiviate. Le riprese di Loro dovrebbero svolgersi nell'estate 2017. Sono
ancora top secret i dettagli del progetto, che alla satira coniugherà i ritratto d'ambiente, ma un fatto è sicuro:
il film ha già ingolosito i mercati internazionali. Si sa soltanto che a produrre il film su Berlusconi, che sta
per compiere gli 80, sarà Indigo Film, la società coinvolta fin dall'inizio nei lavori del regista, compresi La
grande bellezza e Youth , e che Medusa non prenderà parte al progetto: la società del gruppo Mediaset lo
ha smentito ufficialmente. Né ci sarà Sky, che pure con la serie ambientata in Vaticano ha inaugurato una
felice collaborazione con Sorrentino.
PRECEDENTI La figura di Berlusconi non è nuova nel cinema: dell'imprenditore, politico e patron del Milan
aveva già parlato, nel 2006, Nanni Moretti ne Il caimano , sulfurea satira presentata al Festival di Cannes:
nel film, curiosamente, lo stesso Sorrentino (come altri registi italiani, da Virzì a Montaldo) interpretava un
piccolo ruolo.
NUOVO CAPITOLO Oggi non è difficile immaginare che Loro rappresenti un nuovo capitolo nell'indagine
sul potere che caratterizza il cinema del maestro napoletano 46enne. Questa indagine era cominciata con Il
divo , il capolavoro che nel 2008 descriveva la figura di Andreotti, protagonista immarcescibile dell'Italia del
dopoguerra e titolare dei suoi più impenetrabili segreti, interpretato da un immenso Toni Servillo (il film
vinse il Premio della Giuria a Cannes). Del potere (sociale, mondano) parla in qualche modo anche La
grande bellezza , il film ambientato a Roma e premiato con l'Oscar nel 2014. E oggi The Young Pope , che
descrive il rapporto del contraddittorio Pio XIII con i meccanismi della curia, i rituali e le gerarchie vaticane,
può essere letto come una tappa ulteriore nella ricerca artistica di Sorrentino: nessuno, come il capo della
cristianità, è adatto a esprimere la quintessenza del potere. C'è grande attesa per il progetto su Berlusconi.
Ma chi interpreterà il protagonista? Si è aperta la caccia all'attore. Niente divi hollywoodiani, questa volta: il
film sarà girato in italiano. Gl. S.
Politici & cinema IL CAIMANO Film di Nanni Moretti del 2006 che parla di Berlusconi ma anche, e
soprattutto, del berlusconismo
IL DIVO Film del 2008 di Sorrentino dedicato ad Andreotti Nel ruolo del politico, un grande Toni Servillo
DALLA PARABOLA DI GIULIO ANDREOTTI ALLE GESTA DI SILVIO ANCHE "LA GRANDE
BELLEZZA" PARLAVA DEL POTERE
Foto: Paolo Sorrentino a Venezia
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L'anticipazione: nel 2017 le riprese di "Loro", il nuovo film
06/09/2016
Pag. 19
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Mediaset Premium, spunta il nome di Sky
GLI ANALISTI DI UBS TIRANO IN BALLO IL GRUPPO MURDOCH CON CUI BERLUSCONI AVEVA GIÀ
CERCATO UN ACCORDO
R. Ec.
R O M A Mentre Mediaset e Vivendi continuano a non trovare l'accordo sulla tv a pagamento Premium, gli
analisti fanno il nome dell'inglese Sky. Il Biscione rimane fermo sulla sua richiesta di rispetto dell'intesa
dell'acquisto dello 100% della pay tv da parte dei francesi prima di avviare qualsiasi trattativa. In parallelo,
Ubs riapre una vecchia "pista": quella che porta a Sky, che nel litigio potrebbe trovare un'opportunità per
rientrare sul dossier Premium. Un report della banca svizzera vede infatti per il gruppo Murdoch la
possibilità di «sbloccare valore» in Italia, attribuendo al titolo Mediaset un prezzo obiettivo molto
speculativo. Nella primavera dell'anno scorso in effetti Silvio Berlusconi con il figlio Pier Silvio e Rupert
Murdoch accompagnato dal figlio Lachlan avevano discusso anche di Premium, ma non se ne fece nulla,
soprattutto per il valore attribuito da Mediaset, vicino al miliardo. A Sky in effetti farebbe comodo tornare
monopolista della pay tv in Italia, acquisendo tra l'altro anche la piattaforma del digitale terrestre, ma ci
sarebbero comunque enormi problemi tecnici, a partire proprio da quelli Antitrust. Più facile che Premium e
Sky si trovino avversari alla prossima fondamentale asta dei diritti televisivi sulla Champions league.
Attualmente è l'asset cruciale della pay tv del Biscione ma, complice anche la scarsa competitività delle
squadre italiane a parte la Juventus, non ha portato finora i risultati attesi e pesa sui conti.
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L'IPOTESI
06/09/2016
Pag. 24
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Con "Piuma" applausi e polemiche
Venezia si divide sul film di Roan Johnson in concorso : otto minuti di ovazioni ma anche fischi Il regista :
«Mi spiace per le contestazioni ma abbiamo cercato di regalare emozioni» Nel cast con due giovani
protagonisti , Luigi Fedele e Blu Yoshimi, spicca Michela Cescon
Gloria Satta
Risate a raffica durante la proiezione stampa: non è frequente, ai festival, dove le commedie scarseggiano.
E alla fine, dalla platea dei giornalisti, si levano applausi mischiati con qualche fischio, e c'è perfino chi
grida «vergogna!». Ma alla proiezione per il pubblico, che ha sfilato su un red carpet popolato di paperelle
gialle, il simbolo del film, è partita l'ovazione: otto minuti di battimani. Possibile che Piuma , secondo film
italiano a caccia del Leone, diventi un "caso" a Venezia mentre gli esercenti fanno a gara a richiederlo? «Le
commedie in concorso sono rarissime e Piuma è il mio film più maturo e riuscito», replica il regista Roan
Johnson, 42, pisano ( Fino a qui tutto bene , I delitti del BarLume ). «Mi spiace per le contestazioni, ma
lavorando per quattro anni con gli sceneggiatori Madeddu, Massimi e Lantieri ho cercato di offrire un ampio
ventaglio di emozioni». Prodotto da Sky Cinema Hd con Palomar, Piuma (in sala con Lucky Red il 20
ottobre) ha per protagonisti due liceali che alla vigilia della maturità scoprono di aspettare una bambina.
Dopo il primo choc, si riveleranno più maturi e responsabili degli adulti, sgangherati nelle loro reazioni e del
tutto impreparati all'evento imprevisto. «Diciamo la verità: l'idea del film è nata nel momento in cui, con la
mia compagna e un'altra coppia di amici, ci interrogavamo sull'opportunità di diventare genitori. Ce la
facevamo sotto dalla paura e abbiamo provato ad esorcizzarla immedesimandoci in due diciottenni alle
prese con un progetto di vita più grande di loro. Piuma non pretende di essere un trattato sociologico, è una
storia di formazione. Descrive un momento particolare e un ambiente come ha sempre fatto la commedia
italiana». PROVINI Per trovare i protagonisti, gli adorabili Luigi Fedele e Blu Yoshimi, Johnson ha fatto
migliaia di provini. «Lei è stata scelta relativamente presto, ma per lui stavo perdendo le speranze tanto che
avevo ipotizzato di alzare l'età dei personaggi a 23-24 anni. Ma avrebbe significato riscrivere il film»,
racconta il regista. «I due attori hanno dato un contributo determinante, offrendoci "dritte" non solo sul
linguaggio dei giovani ma anche sull'amore». Blu, 19 anni, figlia d'arte (sua madre è l'attrice Lidia Vitale),
studentessa modello, dimostra la stessa maturità del suo personaggio: «Se avessi un bambino troppo
presto», dice, «cercherei di dargli il massimo. Anch'io sono stata una figlia inaspettata, ma sono cresciuta
circondata d'amore». Fedele, 18, attore da quando era piccolo, dice che il film «abbatte gli stereotipi sulla
nostra generazione. Il mio personaggio, un ragazzo casinaro e immaturo, affronta un percorso di crescita e
impara a provare, con leggerezza, i grandi sentimenti». Michela Cescon, felice interprete di una commedia
e nella vita madre di tre bambini, nel film fa l'unico adulto positivo: è la madre del protagonista e, dopo il
primo choc, decide di appoggiare i ragazzi. «La nascita di un figlio in una coppia troppo giovane», spiega l'
attrice, «può far paura: oggi i genitori sono impegnati a costruire un curriculum per i loro figli, più che a
preoccuparsi delle loro reali necessità. A 17-18 anni sei forse più stupido, ma fai cose che dopo non faresti
più». Il film sbarca a Venezia all'indomani delle polemiche per il Fertility Day, la campagna lanciata dal
ministero della Salute. «In Italia il problema della denatalità è reale», osserva Cescon, «ma più che uno
spot serve una politica di aiuti concreti. Oggi tanti vorrebbero avere figli, ma senza lavoro, casa e
prospettive non possono permetterselo».
Foto: PAPERE In alto, l'intero cast di "Piuma". Tra centinaia di paperelle, simbolo del film, sul red carpet. A
sinistra l'attrice protagonista Blu Yoshimi, in una scena
Foto: DUE RAGAZZI ALLA VIGILIA DELLA MATURITÀ SCOPRONO DI ASPETTARE UNA BAMBINA
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 06/09/2016 - 06/09/2016
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IL CASO
06/09/2016
Pag. 37 Ed. Abruzzo
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tiratura:151086
COPPIA D'ARTE
Smentisce il nemo propheta in patria il successo, testimoniato da sei minuti di applauso ininterrotto, della
prima proiezione nella sala grande della Mostra del Cinema di Venezia del film Spira Mirabilis, in gara per il
Leone d'Oro, firmato dalla coppia di registi Massimo D'Anolfi, di Pescara, e Martina Parenti, milanese ma
legata al capoluogo adriatico. I due registi, uniti professionalmente e nella vita privata, sono i primi italiani in
concorso al Lido con un film che parla di immortalità e, soprattutto, si discosta dall'appiattimento culturale
figlio del nostro tempo. «Il nostro film - spiegano emozionati il regista pescarese Massimo D'Anolfi e la
compagna Martina Parenti, il giorno dopo la prima proiezione - è un viaggio che cerca la parte migliore
degli uomini, proprio in un tempo come questo, in cui sembriamo averla smarrita. Viviamo un momento in
cui non c'è da essere ottimisti, ma c'è una minoranza resistente e anche ciascuno di noi può esserlo se si
guarda dentro e non la soffoca. Resistenza, rinascita, rigenerazione sono gli ambiti di questo film che non
racconta eroi ma persone, comunità, che nella quotidianità tenacemente aspirano a lasciare se stessi nel
tempo e qualcosa di migliore».
SUCCESSI CRESCENTI
E, stavolta, dopo che la coppia di registi ha calcato il red carpet a Berlino prima e a Cannes dopo, anche il
pubblico di Venezia ha dimostrato di apprezzare quel messaggio di speranza, che incarna le sembianze del
desiderio di immortalità dell'uomo e arriva da un film che parte da una piccola medusa, dalla ricerca di uno
scienziato giapponese e attraverso 5 diverse storie coraggiose, affronta il tema dell'etica. «Questo film continuano D'Anolfi e Parenti - è un inno all'etica del lavoro, quotidiano, appassionato, artigianale, fuori da
logiche industriali, da standardizzazione». Due le proiezioni a Venezia, ma dal 22 settembre il film
approderà nelle sale cinematografiche italiane, compresa Pescara, dove il regista Massimo D'Anolfi sarà
presente, per concedersi al calore del pubblico della sua città natale. «Il film - concludono i due registi - è
sempre del pubblico e in base alle emozioni che in esso riesce a suscitare si misura la sua riuscita. Noi non
vogliamo compiacere lo spettatore, crediamo che ci sia un pubblico spesso migliore di quello che si vuole
far credere e l'indubbio appiattimento culturale che viviamo è dovuto anche a questo, per noi contano le
persone». Concludendo: «Essere in concorso con un film così è un segno di apertura e ne siamo felici».
Monica Di Pillo
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Ovazione per D'Anolfi a Venezia
06/09/2016
Pag. 1
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tiratura:81573
Dopo il Divo, Sorrentino filma B.
FEDERICO PONTIGGIA
Loro . O, forse, L ' oro . Il cerchio magico o, forse, il cerchio tragico. Poco importa, è l ' ossessione principe
del cinema italiano contemporaneo, ex aequo con quella per i Papi: Silvio Berlusconi. L ' ultimo a incarnarla
è Paolo Sorrentino, che probabilmente ne aggiunge una terza, nel segno della coazione a ripetere: Nanni
Moretti. Cinque anni dopo Il Caimano , dal 2006 ufficialmente aggiunto agli epiteti di Mr B, Nanni realizzò
Habemus Papam , sorprendente profezia sulla rinuncia di Papa Ratzinger; Sorrentino copia a soggetto, ma
con uno iato inferiore: ha appena presentato alla 73ª Mostra del Cinema di Venezia The Young Pope , la
serie tv su Papa Pio XIII interpretato da Jude Law, e Loro dovrebbe battere il primo ciak nell ' estate 2017.
Contattato dal Fatto , il regista si trincera dietro un " non ho nulla da dire in proposito " . L ' utilizzo de ll '
italiano al posto dell ' i nglese e internazionale " no comment " si deve forse al fatto che, contrariamente a
Th e Young Pope e al precedente film Yout h con Michael Caine, Loro (titolo di lavorazione) verrà girato in
lingua italiana. Sarà un ' opera su Silvio Berlusconi e la sua cerchia, le cui vicende hanno dominato
cronache, immaginario e Palazzi di Giustizia negli ultimi anni. A darne l ' annuncio Nick Vivarelli sul Daily
Variety , la cosiddetta Bibbia di Hollywood, che rivela come Sorrentino starebbe attualmente scrivendo la
sceneggiatura bruciando le tappe per iniziare le riprese tra meno di un anno. La notizia, o come dicono gli
americani breaking news , arriva a ridosso della presentazione veneziana della serie papale e, in spregio
dell ' ignara stampa italiana, rimette in Mostra Sorrentino: per quel che ci ha fatto vedere con Papa Belardo
e per quel che promette con Il Divo Silvio, è Paolo il Leone d ' Oro italiano della 73esima edizione. Verdetto
per " no contest " . Non a caso, Paolo parla, e fa parlare, anglosassone. Con L or o dovremo attenderci un
ritratto del mondo berlusconiano, ma non " una critica feroce e sterile " . Nonostante questo preservativo
poetico, Medusa, la controllata Mediaset che ha co-prodotto e distribuito gli ultimi film di Sorrentino, ovvero
La grande bellez za , Oscar al miglior film straniero nel 2014, e You th (2015), non parteciperà al progetto.
Non solo, dichiara ufficialmente di aver appreso la notizia di Variety : a sua insaputa, insomma. Al contrario,
pare certa la presenza produttiva dell ' abituale partner di Sorrentino, Indigo: il co-titolare Nicola Giuliano
replica Sorrentino, anzi, dopo l ' in i zi al e sorpresa per lo scoop di V a r ie t y si nega. No comm en t , ma
in absentia . Che cosa, pres u m i b i lm e n t e , possiamo aspettarci? Sorrentino, si sa, è avvezzo a
manipolare a u d i o v is i v a m e nte il potere: con Il Divo , ritratto di Giulio Andreotti, ha fatto dell ' estetica
pop il grimaldello per scassare il forziere ideologico democristiano del sette volte presidente del Consiglio.
Con successo: l ' operazio ne ha riportato la silhouette pubblica del Divo Giulio nel nostro immaginario.
Farà lo stesso con il Divo Silvio? Innanzitutto, Sorrentino gli fa in anticipo il regalo per l ' ottantesimo
compleanno, che cadrà il 29 settembre, e forse ne stempera gli ultimi dispiaceri, dall ' o p e r azione al
cuore alla vendita ai cinesi dell ' a ma to Milan. R i m a n e d a chiedersi se il regista duplicherà il Moretti del
C ai ma n o , in cui peraltro aveva un cameo, ovvero interpreterà lui stesso il Cavaliere: la differenza, tra l '
1,85 di Paolo e l ' 1,65 di Silvio, sono 20 centimetri. Se la vedranno Loro ... FED. PONT.
" Loro " o " L ' oro " Per il momento si conosce solo un titolo provviso rio Il primo ciak, forse, nell ' estate
2017
S f id a a distanza I registi Nanni Moretti , 63 anni e Paolo Sorrentino, 46 La Presse
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IL NUOVO FILM Altro derby con Moretti: dal Papa al Caimano
06/09/2016
Pag. 19
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tiratura:81573
" Voglio Michael Fassbender " Venezia si tinge di Rocco
FEDERICO PONTIGGIA
Michael Fassbender. È l ' attore che apprezzo di p i ù : s p e r o che un giorno sarà lui a fare il film sulla mia
vita. Shame di Steve McQueen è quell ' opera a luci non rosse che avrei voluto interpretare. L ' ho visto, e
ho pianto, perché è stato come ritrovarmi allo specchio: quella dipendenza, quel rapporto totalizzante e
totalitario con il sesso, un ' esperienza sconvolgente " . Le dimensioni contano, soprattutto quelle artistiche:
Rocco Antonio Tano, in arte Rocco Siffredi (da Roch Sifredi, il gangster di Alain Delon in Borsalino ), per
tutti semplicemente Rocco. CI SONO ALTRI attori italiani che individui per nome, i Toni, gli Elio, i Kim e i
Pierfrancesco, ma solo lui è oggi quel che fu Marcello (Mastroianni): residenza stabile e inequivocabile nel
nostro immaginario collettivo. Piccolo problema, Rocco non è un attore normale, ma un pornoattore e, se è
vero che " oggi la pornografia, in particolare il sesso maschile, è l ' ultimo tabù rimasto, come dimostrano le
polemiche per il servizio dedicatomi da Le Monde " , la sua straordinaria popolarità è paradossale: " I
genitori mi dicono, ' l ' abbiamo chiamato Rocco in tuo onore ' , io rimango un po ' disorientato, ma poi
capisco. Nel mio lavoro non c ' ho messo solo l ' uccello, - per carità, quello c ' è - ma anche la faccia, e la
gente lo riconosce " . Chierichetto, pornostar e " ri coverato per abuso di masturbazioni " , Rocco è alla
Mostra di Venezia, il festival cinematografico più antico e blasonato al mondo. Nella sezione indipendente
Giornate degli Autori - Venice Days porta il documentario omonimo, cucitogli addosso dai registi francesi
Thierry Demaizière e Alban Teurlai, che ritroveremo in sala con Bim dal 31 ottobre. Le lacrime, le difficoltà
familiari (ha moglie e due figli, a parlarne gli si rompe la voce), la gestione problematica di quel " diavolo " in
mezzo alle gambe umanizzano la macchina del sesso che è, gli danno persino un ' aura tragica: " De vo
chiarire, il doc parla dei miei ultimi tre anni: il porno non mi ha fatto soffrire, al contrario, in questi 32 anni di
attività ha realizzato il mio sogno. Avevo 11 anni, sfogliando il giornaletto Supersex abban donato da un
camionista a Ortona vidi una bella bionda nuda, nella pagina seguente una bruna, in quella dopo una
rossa: nella quarta un uomo le aveva tutte e tre, e decisi che volevo essere io al suo posto " . IN ROCCO ci
sono i colleghi e le colleghe di porno, giovanissime con cui Rocco si mostra protettivo nel backstage e, da
copione, dominante in scena; ci sono il cugino à la Sancho Panza, Gabriele, che ne filma, spesso
malamente, le imprese e il ricordo pulsante e ossessivo della madre defunta, un lutto che Siffredi ha
cercato di elaborare anche attraverso la fellatio imposta a un ' amica ottantenne della donna. Già, un
festival vive anche di scandali, anzi, ci prospera. E sopravvive tra fischi, buu e, inqualificabili, " V ergo gna !
" esplosi nel buio dei titoli di coda. Una tradizione molto veneziana, e tutta italiana, perché contestazione e
film condividono i natali: è capitato, tra gli altri, a Michele Placido, Cristina Comencini, Luca Guadagnino,
tocca ora a Roan Johnson, il cui Piuma incassa applausi a scena aperta e boati. Più che demeriti intrinseci,
parrebbe di capire, gli si rimprovera l ' inserimento in Concorso, che poco si confà a una commedia qual è:
in verità, il rimbrotto non è di genere, ma generico. IN PRIMIS, rispettando la " re g o la " dei tre italiani in
Concorso si dovrebbe individuare l ' irrefutabile capolavoro cui Piuma avrebbe scippato il posto al sole Indivisibili di Edoardo De Angelis non lo è - ma soprattutto dove sta scritto che una commedia, per di più
fresca, esilarante e senziente come questa, non possa competere per il Leone? O si vogliono forse eludere
le drammatiche condizioni del nostro cinema drammatico, ovvero " d ' autore " (rimasto a secco nelle
competizioni di Cannes e Locarno), dando la caccia alle commedie? Scuola Virzì, in carnet i convincenti I
primi della lista e Fino a qui tutto bene , Johnson ha cuore, occhio e pancia per un romanzo di formazione
sapido e divertente, alimentato da ottimi attori, a partire dai giovani protagonisti Luigi Fedele e Blu Yoshimi
alle prese con una gravidanza non voluta. Avercene.
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 06/09/2016 - 06/09/2016
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FUORI CONCORSO Siffredi e il doc sulla sua vita: " La gente dà ai figli il mio nome Il porno mi ha dato
tutto. Spero che l ' attore irlandese faccia un film su di me "
06/09/2016
Pag. 19
diffusione:35068
tiratura:81573
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 06/09/2016 - 06/09/2016
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Foto: Il divo Rocco Siffredi, 52 anni, star del cinema porno italiano e internazionale fin dagli Anni 80 Ansa
Foto: Il film preferito " Shame " di Steve McQueen, come stare allo specchio: lo stesso rapporto totalizzan
te con il sesso
ANICA WEB - ANICA WEB
9 articoli
05/09/2016 16:47
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Il futuro del cinema non è nel passato: un convegno di studi con Gabriele Mainetti a Venezia 73
Ieri, oggi e Microcinema
IL FUTURO DEL CINEMA NON E' NEL PASSATO, e proprio su questa affermazione, dalla quale prende il
titolo, si è aperto il decimo Convegno di Studi Cinematografici di Microcinema organizzato alla 73.Mostra
Internazionale del Cinema - Biennale di Venezia, con il patrocinio del MiBACT - Direzione Generale per il
Cinema, Venice Production Bridge Industry Office e ANICA, e con il supporto della Fondazione Ente dello
Spettacolo.
A rappresentare "il futuro del cinema" uno dei nuovi outsider italiani: Gabriele Mainetti, regista
dell'acclamatissimo Lo chiamavano Jeeg Robot. L'incontro, a cura di Cesare Fragnelli e moderato da
Silvana Molino, si è rivelato un importante scambio di opinioni sull'attuale situazione e le prospettive future
del cinema italiano.
Non solo. Nel corso del Convegno è stato presentato il nono volume della collana "I quaderni di
Microcinema" I MIGLIORI ANNI. "La nona edizione, come da titolo, è dedicata al momento storico di
ricostruzione, di boom economico e di ripresa del nostro Paese ponendo un costante parallelismo tra storia
e cinema", ha dichiarato Roberto Bassano (Amministratore Delegato Microcinema), aggiungendo: "con
questo volume miriamo ad evidenziare che gli anni d'oro per il cinema devono ancora arrivare. E'
necessario al momento capire e conoscere il presente, non guardare al passato, per sapersi poi muovere in
futuro"
A seguire, è intervenuto Gabriele Mainetti: "Il mio è stato un esperimento nel quale nessuno ha creduto in
principio. Ho portato avanti il progetto Jeeg Robot da solo, con le mie forze e l'aiuto dei miei collaboratori",
ha dichiarato il giovane regista, che ha aggiunto: "si trattava di qualcosa di diverso, che però spaventava i
produttori".
In concomitanza con gli importanti meeting riguardanti l'accordo di co-produzione tra Italia e Cina che si
stanno svolgendo in questi giorni a Venezia, il convegno ha fatto riferimento proprio all'Oriente e al continuo
sviluppo dell'industria cinematografica cinese. In merito al ruolo dello Stato è intervenuto Nicola Borrelli
(Direttore Generale Cinema MiBACT) che, oltre a presentare un quadro completo, obiettivo e dettagliato
dell'industria cinematografica italiana ha aggiunto che è molto importante puntare sulla diversità dei
progetti, offrendo un più ampio respiro al nostro cinema e questo grazie anche alle co-produzioni. Tra i
relatori anche Luigi Lonigro (01 Distribution/Rai Cinema), Maria Francesca Lossa (Infinity) e Andrea
Occhipinti (Lucky Red, Presidente Coordinatore dei Distributori Cinematografici Italiani).
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Ieri, oggi e Microcinema
05/09/2016 09:20
Sito Web
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Visionario e Centrale aderiscono all'iniziativa che permette di vivere la magia del grande schermo a 2 euro
Anche a Udine il Cinema2Day
05/09/2016
14 settembre, 12 ottobre, 9 novembre, 14 dicembre, 11 gennaio e 8 febbraio: segnatevi queste date,
perché l'ingresso al cinema - per tutta la giornata - costerà solo... 2 euro! All'iniziativa, chiamata
Cinema2Day e promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali in collaborazione con produttori,
distributori ed esercenti, hanno già aderito le due sale di qualità di Udine, Visionario e Centrale, facendo
propria la linea d'azione del Ministro Franceschini.
"È un modo di riavvicinare le persone alla magia della sala: un conto è vedere un film in televisione o su un
tablet - ha dichiarato, infatti, lo stesso Franceschini, presentando alla stampa Cinema2day - e un conto è
vederlo al cinema, nella magia che hanno vissuto generazioni e generazioni. Una tradizione che, purtroppo,
molti giovani hanno perso. Lavorando insieme, speriamo appunto di riuscire a raggiungere soprattutto
quella fascia di popolazione che in sala ci va al massimo due volte all'anno".
Ogni secondo mercoledì del mese, fino all'inizio del 2017, basterà dunque una moneta per godersi
dell'ottimo cinema e, sempre citando Franceschini, "al termine di questo periodo di sperimentazione,
verranno analizzati i risultati così da poter valutare un eventuale proseguimento della campagna".
Cinema2Day, che finora può contare sull'appoggio di più di 3000 sale in tutta Italia, vede come partner del
Ministero l'Anem - Associazione Nazionale Esercenti Multiplex, l'Anica - Associazione Nazionale Industrie
Cinematografiche Audiovisive e Multimediali e l'Anec - Associazione Nazionale Esercenti Cinema.
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Anche a Udine il Cinema2Day
05/09/2016 14:42
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Cinema a 2 euro: ecco tutte le sale che aderiscono a Cinema2Day
A partire da mercoledì 14 settembre 2016, in tutti i cinema d'Italia aderenti all'iniziativa Cinema2Day, il
costo del biglietto offerto al pubblico sarà pari a 2 euro. L'iniziativa, promossa dal Mibact - Ministero dei
beni e delle attività culturali e del turismo, in collaborazione con ANEM - Associazione Nazionale Esercenti
Multiplex, ANICA - Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali e ANEC Associazione Nazionale Esercenti Cinema, sarà valida ogni secondo mercoledì del mese.
Grazie alla promozione, in vigore nelle giornate del 14 settembre, 12 ottobre, 9 novembre, 14 dicembre
2016, 11 gennaio e 8 febbraio 2017, si potranno acquistare al costo unitario di due euro tutti i film in
programmazione, in ognuno degli orari previsti, con la sola esclusione delle visioni in 3D, che godranno
comunque di una tariffa agevolata, comunicata direttamente alla cassa.
Tutti i cinema che aderiscono all'iniziativa Cinema2Day, al cinema con solo 2 euro.
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ANICA WEB - ANICA WEB - Rassegna Stampa 06/09/2016 - 06/09/2016
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Cinema a 2 euro: ecco tutte le sale che aderiscono a Cinema2Day
05/09/2016 17:43
Sito Web
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A partire da mercoledì 14 settembre, in tutti i cinema d'Italia aderenti all'iniziativa Cinema2Day, il costo del
biglietto offerto al pubblico sarà pari a 2 euro. L'iniziativa, promossa dal Mibact - Ministero dei beni e delle
attività culturali e del turismo, in collaborazione con ANEM - Associazione Nazionale Esercenti Multiplex,
ANICA - Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali e ANEC Associazione Nazionale Esercenti Cinema, sarà valida ogni secondo mercoledì del mese.
Grazie alla promozione, in vigore nelle giornate del 14 settembre, 12 ottobre, 9 novembre, 14 dicembre
2016, 11 gennaio e 8 febbraio 2017, si potranno acquistare al costo unitario di due euro tutti i film in
programmazione, in ognuno degli orari previsti, con la sola esclusione delle visioni in 3D, che godranno
comunque di una tariffa agevolata, comunicata direttamente alla cassa.
"Cinema2day è un'iniziativa per riavvicinare le persone alla magia della sala", Dario Franceschini, ministro
dei beni e delle attività culturali e del turismo.
le sale di Bari:
ABC BARI
MULTICINEMA GALLERIA BARI
CIAKY BARI
UCI-CINEMAS SHOWVILLE BARI
THE SPACE - CASAMASSIMA BARI (CASAMASSIMA)
Info sulle altre sale della provincia aderenti all'iniziativa: http://www.cinema2day.beniculturali.it/#/trova-sala
Info sull'iniziativa: http://www.cinema2day.beniculturali.it/#/
ANICA WEB - ANICA WEB - Rassegna Stampa 06/09/2016 - 06/09/2016
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"Cinema2Day": ogni primo mercoledì del mese il biglietto del cinema
costa 2 euro
05/09/2016 18:30
Sito Web
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Una sala cinematrografica
A partire da mercoledì 14 settembre, in tutti i cinema d'Italia aderenti all'iniziativa 'Cinema2Day, il costo del
biglietto offerto al pubblico sarà pari a 2 euro. L'iniziativa, promossa dal Mibact - Ministero dei beni e delle
attività culturali e del turismo, in collaborazione con ANEM - Associazione Nazionale Esercenti Multiplex,
ANICA - Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali e ANEC Associazione Nazionale Esercenti Cinema, sarà valida ogni secondo mercoledì del mese.
Grazie alla promozione, in vigore nelle giornate del 14 settembre, 12 ottobre, 9 novembre, 14 dicembre
2016, 11 gennaio e 8 febbraio 2017, si potranno acquistare al costo unitario di due euro tutti i film in
programmazione, in ognuno degli orari previsti, con la sola esclusione delle visioni in 3D, che godranno
comunque di una tariffa agevolata, comunicata direttamente alla cassa. "Cinema2day è un'iniziativa per
riavvicinare le persone alla magia della sala", Dario Franceschini, ministro dei beni e delle attività culturali e
del turismo.
In provincia di Foggia vi hanno aderito la 'Città del Cinema' di via Miranda, le sale del circuito Cicolella, le
sale di Cerignola, il cinema 'San Michele' di Manfredonia, il Teatro dell'Opera di Lucera e il Palladino di San
Giovanni Rotondo. Prezzi ridotti a 4/5 euro anche per i film in 3D.
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Con 'Cinema2Day' film in sala a 2 euro, ogni secondo mercoledì del mese
04/09/2016 05:01
Sito Web
it.blastingnews.com
Cinema a soli 2 euro: tutte le informazioni sulla nuova promozione nei cinema italiani.
Cinema2Day: al #Cinema pagando 2 euro. A partire dal prossimo 14 settembre, sarà possibile grazie
all'iniziativa promossa dal ministro Dario Franceschini, pagare il costo del biglietto al cinema scontato.
L'iniziativa sarà in vigore tutti i secondi mercoledì del mese, con l' esclusione delle visioni dei film in 3D, che
comunque rientreranno nel progetto, con una tariffa agevolata. Il progetto è stata ufficialmente presentata
al Festival di Venezia e fortemente voluto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Cinema2day: per promuovere la cultura e il cinema
Il progetto del #cinema2day, ideato dal Ministero dei Beni Culturali in collaborazione con l' Anem, l'Anica e
l'Anece, permetterà di pagare l'ingresso al cinema a soli 2 euro ogni secondo mercoledì del mese. Il
Cinema2day entrerà in vigore da mercoledì 14 Settembre 2016 e sarà attivo in più di 3000 sale
cinematografiche in tutta Italia fino a febbraio 2017. I mercoledì a soli 2 euro al cinema saranno 6 in totale e
precisamente quelli del 14 settembre, del 12 ottobre, del 9 novembre, del 14 dicembre per il 2016 e
mercoledì 11 gennaio e 8 febbraio per il 2017.
Al cinema pagando 2 euro: le motivazioni dell'iniziativa
Il progetto del Cinema2day nasce principalmente per incentivare il più possibile le persone ad andare al
cinema. Vedere un film sul grande schermo, permette sicuramente di godere molto di più del fascino dei
dettagli e della magia che il cinema regala ai suoi telespettatori, rispetto alla visione estremamente limitata
sullo schermo della propria TV o del PC. L'iniziativa oltre a coinvolgere il grande pubblico, di assidui
frequentatori del cinema, andrà in contro a tutte quelle famiglie che finalmente potranno godersi il cinema
senza dover necessariamente spendere un patrimonio. Grazie al ministro Dario Franceschini, promotore
dell'iniziativa, a partire dal 14 settembre, in tutti i cinema italiani che aderiranno all'iniziativa Cinema2Day,
con 2 euro si entrerà al cinema e una famiglia di quattro persone spenderà in totale solo 8 euro. Questa
iniziativa risulta estremamente importante per riavvicinare il grande pubblico alle sale cinematografiche
offrendo la possibilità di vedere film in prima visione a soli due euro. #Culura
ANICA WEB - ANICA WEB - Rassegna Stampa 06/09/2016 - 06/09/2016
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Cinema2Day: al cinema a soli 2 euro, tutte le date e le informazioni
sull'iniziativa
05/09/2016 14:14
Sito Web
lanotiziaweb.it
Il Ministero dei beni Culturali in collaborazione con Anica, Anec e Anem ha presentato il progetto
"Cinema2Day". A partire dal 14 settembre, per ogni secondo mercoledì del mese, l'ingresso al cinema
costerà per tutti solo 2 euro. Oltre 3000 sale (circa l'80%) hanno già aderito all'iniziativa, tra queste anche i
Cinema di Cerignola. Per i film in 3D, invece, con "Cnema2Day" il prezzo del biglietto scenderà a 4-5 euro.
Le giornate dell'iniziativa saranno: 14 settembre, 12 ottobre, 9 novembre, 14 dicembre 2016, 11 gennaio e
8 febbraio 2017. Per ulteriori dettagli e informazioni è possibile visitare i siti: www.cinemadays.it e
www.cinema2day.it.
Un'ottima iniziativa quella presentata dal Governo (e in particolare dal MiBACT) che, dopo l'ingresso ai
musei gratis la domenica e i 500 euro per i diciottenni del 2016, investe ancora una volta risorse
economiche in un settore fondamentale come quello appunto della cultura. Attraverso questo progetto si
potrà incentivare il ritorno nelle sale delle persone e soprattutto dei giovani, per far riapprezzare loro questa
magica arte, sostenendo al contempo un settore da sempre importante anche per lo sviluppo economico
del Paese.
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"Cinema2Day", anche a Cerignola cinema a 2 euro. GD Cerignola:
"ottima iniziativa"
05/09/2016 11:34
Sito Web
primonumero.it
05/09/2016 - FILM A 2 EURO IL SECONDO MERCOLEDÌ DEL MESE AL MAESTOSO E ALL'ODDO
Anche in Molise, a partire dal 14 settembre, il secondo mercoledì del mese sarà possibile andare al cinema
e veder e un film pagando soltanto 2 euro. Ad aderire all'iniziativa, promossa dal Ministero dei beni e delle
attività culturali e del turismo in collaborazione con Anem (Associazione nazionale esercenti multiplex),
Anica (Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali) e Anec (Associazione
nazionale esercenti cinema) sono stati il multisala Maestoso di Campobasso ed il cinema Oddo di Termoli.
L'iniziativa proseguirà fino a febbraio e riguarda tutti i film, con la sola esclusione delle visioni in 3D, che
godranno comunque di una tariffa agevolata, comunicata direttamente alla cassa. "Cinema2day è
un'iniziativa per riavvicinare le persone alla magia della sala" ha dichiarato il ministro dei beni e delle attività
culturali e del turismo Dario Franceschini, che prevede un "grande successo". "Le adesioni sono già oltre
3mila - ha aggiunto - e altri aderiranno in futuro. L'obiettivo principale è avvicinare al cinema il pubblico
giovanile". Tutte le informazioni e le sale aderenti sono su www.cinema2day.it
ANICA WEB - ANICA WEB - Rassegna Stampa 06/09/2016 - 06/09/2016
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Film a 2 euro il secondo mercoledi' del mese al Maestoso e all'Oddo
05/09/2016 08:11
Sito Web
telefilm-central.org
Cinema2day: dal 14 settembre il 2° mercoledì del mese il cinema a 2 euro
Cinema2day: dal 14 settembre il 2° mercoledì del mese il cinema a 2 euro
0 Comments, 05/09/2016, by Valentina Marino, in Cinema, News Cinema
Da settembre fino a febbraio 2017, il 2° mercoledì del mese si potrà andare al cinema a soli 2 euro.
Cinema2day, l'iniziativa promossa dal Mibact in collaborazione con ANEM, ANICA, e ANEC, riguarderà a
tutti i film in programmazione a qualsiasi orario, ad esclusione delle visioni in 3D alle quali sarà comunque
applicata una tariffa agevolata. Sul sito di Cinema2day è possibile scoprire le sale aderenti.
Il 2° mercoledì del mese al cinema a soli 2 euro
I giorni interessati saranno: 14 settembre, 12 ottobre, 9 novembre, 14 dicembre 2016, 11 gennaio e 8
febbraio 2017.
"Cinema2day è un'iniziativa per riavvicinare le persone alla magia della sala", Dario Franceschini, ministro
dei beni e delle attività culturali e del turismo.
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Cinema2day: dal 14 settembre il 2° mercoledì del mese il cinema a 2 euro