globalizzazione - economia e comunicazione

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globalizzazione - economia e comunicazione
GLOBALIZZAZIONE -
ECONOMIA E
COMUNICAZIONE
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Glob: Estensione dell’ economia a scala mondiale e formazione di un unico
sistema economia -mondo, dove il potere economico si esercita
attraverso grandi imprese transnazionali e circuiti finanziari mondiali
Sul piano politico crisi dei tradizionali Stati nazionali ;trasformazione
delle istituzioni internazionali uscite dalla II guerra mondiale, emergere di
“macroregioni” del mondo governate da distinte potenze in mancanza di
istituzioni politiche di governo mondiale.
Sul piano sociale Bagnasco rileva la contraddizione fra relazioni “stirate”
sull’intero mondo e politica incardinata sullo stato nazione
Sul piano culturale: maggior omogeneità di stili di consumo e di
vita(imposti dal sistema mondiale dei media) ; intrecci, meticciati,
convivenza di più culture negli stessi luoghi; reazioni di tipo
fondamentalistico a base religiosa , chiusure identitarie a base etnica e
regionale; conseguenze dell’ ICT sulle relazioni sociali
Diseguaglianze globali
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Il saggio di L.Gallino Economia e politica delle disuguaglianze globali ,
“Minerva.Periodico dell’ Università di Torino,n.3,2006) ha per tema le
diseguaglianze globali(= relative alla popolazione mondiale 6100 milioni di
persone e prodotte dal mercato globale, di cui 1100 milioni al livello P1 1
dollaro giorno e 2700 milioni a livello P2 (due dollari giorno)
La teoria “ortodossa” ritiene la G. un buon sistema con difetti
locali.Obiezione : l’ automatismo della crescita nel periodo 1981-2001 ha
ridotto le povertà estreme praticamente solo in Cina; l’incremento del
Pil per il 96% è andato ai non poveri: “il mercato globale premia i (già)
vincenti”
Una teoria dissidente ritiene che il sistema produca sistematica
diseguaglianza attraverso bassi salari , minore protezione sociale, riforme
fiscali a vantaggi dei redditi alti, ”finanziarizzazione” dell’ economia
,trasferimento ai paesi poveri delle attività a alta intensità di lavoro salari
molto bassi nei paesi poveri, flussi di capitali dai paesi poveri a quelli
ricchi,
Gallino (segue)
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Le politiche pubbliche correttive e redistributive incontrano i limiti degli stati
nazionali e sono perfino ritenute dannose o inutili(l’incremento della
diseguaglianza non viola l’ottimo paretiano)
Il sostegno a tali politiche proviene dalla consapevolezza che: a,la diseguaglianza è
un problema comune; b, una diseguaglianza eccessiva frena la crescita e riduce
l’accesso ai mercati dei poveri come produttori e consumatori; c, produce problemi
sociali, instabilità politica, città ingovernabili,conflitti, ecc
“Correggere la rotta è egoismo razionale”, data l’inefficacia delle tradizionali
politiche di aiuto esogeno e la necessità di rivedere le regole dello scambio fra
paesi sviluppati, emergenti(India Cina Brasile) poveri.
Il contrasto sistematico alle diseguaglianze implica un diverso funzionamento del
mercato globale(capitali, lavoro, scambi). Di per sé la povertà estrema sarebbe
comunque eliminabile con una spesa di 300-500 miliardi di dollari ,pari allo 0,34%
del risparmio globale disponibile in cerca di rendimenti
Alternative : microcredito a favore delle piccole attività locali (Grameen
Bank,Yunus); tassazione generalizzata degli scambi finanziari(ATTAC) ;limitazione
della crescita(o de-crescita) nei paesi ricchi
ICT
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La società della Information Communication Technology è la forma che
assume la globalizzazione economica, politica e culturale in presenza di una
diffusione ubiquitaria dei sistemi di comunicazione
A differenza del passato, l’attuale realtà della comunicazione abolisce i costi
della distanza di spazio e di tempo.“No sense of space” (Meyrowitz) “non
luogo” (Marc Augé) Attenua l’importanza della propinquità sul
territorio(come era nei vecchi schemi di cittadinanza) accresce l’importanza
della prossimità da connessione fisica(accesso alla rete) e culturale
(condivisione di interessi)
Conferisce un forte peso economico di attività dell’ immateriale,del
simbolico e del virtuale che trattano contenuti informativi
Comunità di ICT
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L’ ICT determina forme di organizzazione reticolare estese sul globo, favorisce o la mobilità
culturale e fisica, il (tele) controllo, le comunità virtuali
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Grande rilevanza assumono per i processi di produzione e socializzazione, le reti sociali tenute
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insieme dalla connessione elettronica; intranet organizzativi, comunità di chatting,
forum di discussione, reti di partecipazione civica, di movimenti globali ecc.
Il web oggi(giugno 2007) connette 1miliardo di persone , il 70% dei collegamenti è
peer-to-peer (in orizzontale)V. H.RHEINGOLD Comunità virtuali.Parlare,incontrarsi,
vivere nel cyberspazio, Milano, Sperling & Kupfer 1994(ed.or.1993)
Nel sistema mondiale dei media “non importa tanto la qualità di ciò che viene
trasmesso,quanto che sempre nuovo materiale informativo venga prodotto..ciò che conta
è la proliferazione di un gioco di scambi virtualmente illimitato,la cui posta è data dal
puro atto di parteciparvi(Sloterdijk)
Mobility divide
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Mobilità scelta e incondizionata (jet set metrobusiness star mondiali dei media e delle
professioni, people who live not inside but between cities, soprattutto global )
Mobilità consentita/richiesta da organizzazioni( economiche politiche culturali) per
ragioni di carriera status appartenenza
Immobilità relativa come “fissazione” in un luogo di lavoro e di vita rispetto al quale
non si hanno che poche chances di uscita
Delocalizzazione/rilocalizzazione in rapporto ai cambiamenti nella fasi del corso di
vita(nuova società rurale, fuga dalla città, migrazione)
Nomadismo subito per ragioni di marginalità (gruppi nomadi homeless interni alle città,
persone senza territorio
La dialettica mobilità/immobilità relativizza l’identificazione con la scala statalenazionale e promuove sia mondialismi (to live between cities), sia
neolcalismi(riaffezione ai luoghi da parte dei nresidenti,sviluppo di vocazioni e progetti
a bae locale ecc.)
Lo sviluppo dei mezzi
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Allo stadio ICT la comunicazioni come processo sociale registra un nuovo salto
evolutivo.
I salti evolutivi tecnologici nella storia sono stati l’invenzione della scrittura,
l’invenzione della stampa a caratteri mobili, l’invenzione della trasmissione a distanza
dei segnali
Tra 800 e 900 si ha l’ affermazione dei mezzi di comunicazione(media) di massa:
giornali locali,nazionali, periodici; audiovisuali(radio cinema televisione) . La
trasmissione a distanza a vasti pubblici degli stessi messaggi consente di diffondere
informazioni, spettacolo, propaganda
New media: computer internet www : consentono interattività e accesso personalizzato;
aprono a depositi elettronici di conoscenza e informazione(motori di ricerca)
Comunicazione e culture sociali
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Senza scrittura, cultura a diffusione orale , orizzontale, folk; pochi contenuti a
circolazione ristretta Dopo la scrittura: distinzione fra ceti colti(“dotti”) e masse analfabete ;uso di linguaggi iconici sostitutivi ; circolazione e scambio di contenuti alti e
bassi
Dopo la stampa: alfabetizzazione diffusa per ragioni prima religiose e poi
politiche(opinione pubblica, giornali);nell’ 800 soprattutto per esigenze dall’
industrializzazione .
Con i media tradizionali nascono i pubblici( blocchi indistinti ,poi segmentati per
gusti stili di vita e di consumo )
Negli anni Sessanta Marshall Mc Luhan prevedeva la formazione del “’villaggio
globale mondiale” unificato dai media. In realtà la digitalizzazione (capacità di
accedere e usare le reti ) introduce fratture fra ed entro le società(digital divide)
Comunicazione e influenza
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La comunicazione è una relazione sociale, che collega emittenti, destinataririceventi, attraverso codici(culturali linguistici) e canali(fisici tecnologici) che
consentono la produzione e la circolazione di messaggi
La dimensione pragmatica della comunicazione è la possibilità dell’ emittente di
influenza atteggiamenti e comportamenti dei riceventi, in senso cognitivo emotivo e
pratico( propaganda pubblicità)
Grande importanza assume a questi fini l’immagine(= la realtà tradotta in
rappresentazione). Dalla imitazione (mimesis ) propria alla società preindustriale alla
riproduzione replicabile ( la realtà fabbricata tecnicamente) alla produzione di iperrealtà:”il sistema mediale dei segni sostituisce la fisicità delle merci, e costruisce il
mondo delle merci come un simulacro della realtà “(G.P.Fabris)
Disparità e diversità
• Disparità: deriva dal divario nelle risorse economiche e nelle
chances oggettive di vita collegate ai livelli storici di sviluppo
Differenza : riguarda le difformità in nuclei culturali profondi, stili
di vita,condotte.
• L’ idea di una via unilineare allo sviluppo giustifica le aree del
mondo che dispongono di un superiore tenore di vita, perché
hanno storicamente conosciuto la scienza, la democrazia,
l’industria.
• A. Sen si chiede se la difformità delle forme di vita e di
cultura non abbia svolto e possa svolgere un ruolo positivo
all’interno di una visione multilineare e pluralistica dello sviluppo.
• Rimettendo in relazione “civiltà universale” e culture nazionali
che “si esprimono a partire dai loro nuclei simbolici