Rana, l`innovazione è servita “Una ricetta di
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Rana, l`innovazione è servita “Una ricetta di
46 30 NOVEMBRE 2015 rapporti imprese [ L’EVENTO ] “Libero consumo, libero mercato”: il forum di Osserva Italia alla Cattolica di Piacenza Le liberalizzazioni restano un tallone d’Achille per l’Italia. Infatti, nonostante i tentativi attuati negli ultimi anni, dalle “lenzuolate” dell’ex ministro Pierluigi Bersani al decreto “Cresci Italia” del governo Monti, il nostro Paese resta ancora fanalino di coda in Europa sul fronte dell’apertura al mercato. Uno scenario che costituisce di fatto un freno alla ripresa della crescita economica e che difficilmente sarà scalfitto dall’attuale ddl sulla concorrenza del governo Renzi: un provvedimento che, secondo gli addetti ai lavori, così com’è non contiene alcuna misura idonea a centrare l’obiettivo di una reale apertura concorrenziale del mercato. Di questi problemi si parlerà giovedì 3 dicembre in occasione del forum “Libero consumo, Libero mercato”, organizzato presso la Cattolica Sacro Cuore di Piacenza da Osserva Italia, l’osservatorio quotidiano sull’andamento dei consumi degli italiani, sulle loro scelte e stili di vita, realizzato da Affari e Finanza con il supporto di dati e informazioni forniti da Conad e Nielsen. Apre il forum Mauro Balordi, direttore dell’Università Cattolica di Piacenza. Introduce i lavori Daniele Fornari, professore ordinario di marketing e direttore di Rem Lab dell’Università di Piacenza. Lavori che entrano nel vivo con l’intervento di Giovanni Fantasia, ad di Nielsen Italia, che presenta un’indagine sull’attuale scenario dei consumi. L’incontro prosegue con un dibattito a cui partecipano: Francesco Pugliese, ad di Conad; Valerio Di Natale, area president Sud Europa divisione Meals Mondelez International; e Giovanni Fantasia, ad di Nielsen Italia. Poi, spazio al question time con gli studenti della Cattolica Sacro Cuore di Piacenza. L’incontro si chiude con la presentazione di un “progetto di studio” per gli studenti dell’Università Cattolica di Giuseppe Zuliani, direttore customer marketing Conad. © RIPRODUZIONE RISERVATA [ ALIMENTARE ] [ MACCHINE ] [ RUBINETTERIA ] Una fase della produzione dei tortelli Rana. L’azienda è tra i 10 premiati insieme a gruppi storici del Made in Italy, come i Marchesi Antinori, produttori toscani di vini d’eccellenza; Alfa Gomma di Teramo, per la sezione Fratelli al Comando; Press Up, per la sezione Pmi; Saes Group per l’ innovazione Bulddozer e scavatrici sono solo una delle divisioni di business del gruppo Gefran di Provaglio d’Iseo (BS) attivo nei settori della plastica, dei metalli, delle fornaci come dell’automazione e dei sistemi di controllo movimento, nei sensori: il Gruppo è tra i 45 finalisti al premio di Borsa Italiana “Di padre in figlio” Il gruppo Fratelli Fantini di Pella, provincia di Novara, è tra i dieci finalisti premiati in Borsa Italiana per il premio “Di padre in figlio” per la categoria “Donne al comando” conquistato da Daniela Fantini presidente e amm.re delegato che ha sviluppato l’azienda specializzata in rubinetterie di design GIAN LUCA RANA, 5O ANNI AMMINISTRATORE DELEGATO DEL PASTIFICIO FONDATO DA SUO PADRE GIOVANNI, HA RICEVUTO IL RICONOSCIMENTO ISTITUITO DA BORSA ITALIANA. E IL BUSINESS CRESCE CON LE NUOVE GENERAZIONI Paola Jadeluca Roma «Abbiamo oltre 400 tipi di ripieno e le novità non sopravvivono a lungo: è un continuo cambiare, ripensare, rinnovare»: Gian Luca Rana, cinquant’anni il 21 dicembre, amministratore delegato del Pastificio Rana, fondato da suo padre Giovanni, ha appena ricevuto il premio “Di padre in figlio”, riconoscimento istituito da N+1 con Borsa Italiana e la collaborazione di Banca Albertini Syz, Deloitte, il fondo di private equity Hig Capital, e Lca. Il passaggio del testimone è lo scoglio contro il quale si infrangono tante imprese, il momento più delicato per il business. Ma quando l’arrivo al timone delle nuove generazioni riesce, allora si scopre che i figli accrescono addirittura il successo dei padri: negli ultimi tre anni in media il fatturato delle imprese è cresciuto del 10%, un dato che si riferisce al campione di aziende passate al setaccio nelle sei edizioni di questo premio. Il Pastificio Rana, nato a Verona nel ‘62, ma proiettato in tutto il mondo, è stato premiato come vincitore assoluto per la sezione “Made in Italy”, ovvero l’emblema delle eccellenze del Bel Paese storicamente radicate nel Food&Beverage. Rana ha chiuso il 2014 a +20% di fatturato, raggiungendo 458 milioni, un Mol in crescita del Rana, l’innovazione è servita “Una ricetta di padre in figlio” +75%, e incremento delle assunzioni del 12% . Suo padre è un grande innovatore e non è certo facile fare leva sull’innovazione in un settore così tradizionale. Come ha fatto lei a sviluppare ulteriormente il valore aggiunto dell’innovazione, riuscendo a conservare l’impronta della casa? A far leva sulla novità nella continuità? «Rispetto alla pasta secca, il settore della pasta fresca è un patrimonio, un tesoro di contenuti, qualità, sapori e anche colori che si prestano a infinite interpretazioni. Basti pensare che ogni mamma, ogni nonna, ha la sua ricetta segreta in questo ambito, che vuol dire che non c’è limite alla creatività. Ecco, le nonne sono il nostro benchmark, non ci sogniamo di competere con loro, le prendiamo a paradigma di riferimento. E facendo leva sulle potenzialità di interpretazione, abbiato ampliato questa strategia ai mercati internazionali» E come? «Prendiamo gli Usa, un mercato molto importante per noi, il primo nei nostri processi di internazionalizzazione fuori dall’Europa. Gli americani, intanto, non hanno la cultura della pasta fresca. E già portare loro un prodotto nuovo, fresco ma acquistabile al supermercato o al negozio, è una grande novità: una festa quotidiana anche per chi lavora. Ma questo è solo il 1 1 2 2 Gian Luca Rana (1) Amm.re delegato Pastificio Rana Antonella Paternò Rana (2) moglie di Gian Luca, Dg Globale Comunicazioni e Ristorazione punto di partenza, sul quale abbiamo lavorato, studiando i loro gusti in ogni dettaglio: amano per esempio sentire i pezzettini, assaporare ciascuno elemento base del ripieno e abbiamo lavorato per rendere i ripieni gustosi per il loro palato. Stesso discorso per i diversi paesi europei. Per esempio in Francia, abbiamo il ripieno di Quiche ai pomodori confit, ma già superata la Provenza, i gusti cambiano, e abbiamo lavorato sulle specialità territoriali, come la Ratatouille, piatto tipico della Provenza. Per gli inglesi, invece, abbiamo studiato le versioni basate sulla pancetta affumicata» Il lavoro sui contenuti vuol dire anche ricerca della ma- teria prima, controllo della filiera? «Intanto scegliamo e valorizziamo prodotti tipici italiani promuovendoli nel 38 paesi dove siamo. Il basilico è un ottimo esempio. Lo usiamo nei ripieni e nel pesto. In Usa abbiamo fatto conoscere il pesto ligure Dop, classificazione che li, per esempio, non esiste. Abbiamo provato a utilizzare i prodotti locali, ma ci siamo accorti che il basilico californiano, la soluzione più facile, lasciava sempre un retrogusto mentolato che tradiva il gusto originario. Ma abbiamo anche puntato sull’interpretazione dei gusti prendendo spunto da quelli della tradizione e delle varie cu- Giovanni Rana (1) Fondatore del pastificio Rana Raffaele Legnani (2) Managing Director di H.I.G. Capital, tra gli sponsor del premio “Di padre in figlio” cine del mondo innovandoli» Come facevano le nostre nonne... E come fanno i grandi chef. Praticamente avete inventato il prêt-à-porter della cucina stellata. Gli chef vanno nell’orto e al mercato a scegliere il meglio, lei come fa a riprodurre questa filosofia su scala industriale? «Abbiamo uno staff dedicato che visita in loco i fornitori per verificare lo standard alla base, poi nel nostro laboratorio dedicato vengono effettuati rigorosi controlli. Ma importante è anche l’analisi organolettica: in nostri esperti testano il sapore, l’odore, il colore la consistenza delle materie prime». Gli chef e la ristorazione sono diventati i vostri ambasciatori, come per i vini e i prodotti di eccellenza italiani. Dopo vErona, avete aperto un ristorante a New York, Londra e Lussemurgo. E in Usa avete addirittura fatto lezioni di cucina da Walmart. «A New York, Giovanni RAna Pastificio e cucina” è la casa di tutti gli italiani, dove i clienti possono farsi preparare la pasta davanti agli occhi, portarsela via cruda oppure da asporto per godersela dovunque vogliano. E’ sempre nell’ottica di sviluppare nuove idee, nuovi prodotti. Abbiamo realizzato eventi come “United tastes of pasta” in cui sono stati coinvolti i migliori chef americani specializzati nella pasta. Ma la pasta è buona dentro e tutto intorno. Dal primo dicemtbre al 31 gennaio puntiamo a donare più di un milione di piatti di pasta ai più bisognosi. Facciamo squadra tutti assieme: ogni volta che un consumatore compra Duetto, stella delle ricette Rana, noi doniamo una confezione di pasta ripiena al Banco Alimentare». © RIPRODUZIONE RISERVATA