LA TEORIA NEOCLASSICA E LA RIVOLUZIONE

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LA TEORIA NEOCLASSICA E LA RIVOLUZIONE
LA TEORIA NEOCLASSICA E LA RIVOLUZIONE KEYENESIANA
ALFRED MARSHALL (1890)
Marshall è il più importante autore neoclassico , ritiene che l'equilibrio complessivo del sistema
economico è il risultato tra i singoli equilibri parziali.
Il prezzo dei beni è determinato dalle forze che governano la domanda e l'offerta.
Il prezzo dipende da due fattori :
• L'utilità che può procurare al consumatore
• Costi che l'imprenditore deve sostenere
Croce Marhalliana --> L'incontrotraDeOdeterminailprezzo
Unmercatoèquasiinequilibrioquandoperundatoprezzolaquantitàprodottaelaquantità
domandatasonouguali.Nessunoperatore(consumatoreeproduttore)haconvenienzaa modificare
ipropricomportamenti.
LA RIVOLUZIONE KEYENESIANA , NASCE LA MACROECONOMIA MODERNA
Anni '30 grande crisi di sovrapproduzione .
Nei primi decenni del XX secolo l'incapacità della teoria neoclassica di spiegare in maniera
coerente e accettabile il fenomeno della disoccupazione di massa, determina l'esigenza di elaborare
una nuova teoria. Compito affidato a John Maynard Keyenes , che formula un nuovo modello
economico completamente alternativo che prende il nome di TEORIA KEYENESIANA .
Ilpiùimportantefallimentodelsistemadiliberomercatoèdinaturamacroeconomica,consiste
nell'incapacitàdioffrireunpostodilavorostabileatuttiquantilodesiderano.
Principio della domanda effettiva --> la produzione delle imprese trova un limite nella domanda
che proviene dai consumatori e dalle imprese.
La disoccupazione di massa è il risultato di un insufficiente livello della domanda aggregata di
beni e servizi. Perridurrelosprecodirisorseumaneesocialiènecessariol'interventodiun soggetto
esternoalmercato,chesappiaguidareversol'obiettivoprioritariodelpienoimpiego,il soggetto è lo
Stato liberale e progressista.
I mercati non si riequilibrano da soli ma devono essere governati per evitare sprechi e inefficienze .
Keyenes sposta il centro di interesse dalla microeconomia ( tassazione ) alla macroeconomia (
spesapubblica ), sostenendo che l'aumento della spesa pubblica comporta un aumento della
produzione e quindi dell 'occupazione.
POLITICA DI BILANCIO → scopodiindividuareirimedipiùopportunicontrola
disoccupazioneperilpienoimpiegodituttelerisorsedisponibili.
• Espansiva → Aumento Spesa Pubblica e taglio alle imposte
• Restrittiva → Diminuzione della Spesa Pubblica e quindi aumento delle imposte
Deficit di bilancio dello stato non costituisce un pericolo ma uno strumento necessario per
raggiungere l'obiettivo del Pieno Impiego.
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Daniele Pascucci