la lettera inviataci dall`ASS.I.CA.
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la lettera inviataci dall`ASS.I.CA.
Associazione Industriali delle Carni - ASS.I.CA. Milanofiori Strada 4 - Palazzo Q8 20089 Rozzano (MI) Tel. (02) 892590.1 - Fax (02) 57510607 Web: www.assica.it - E-Mail: [email protected] Il Direttore Egregio Avv. Carlo Rienzi Presidente Nazionale Centro Codacons Viale Mazzini, 73 00195 Roma Prot.: 619/GG/ar Milanofiori, 19 dicembre 2008 Egregio Presidente Rienzi, abbiamo registrato con assoluto sconcerto le Sue dichiarazioni relative all’allerta sulle carni irlandesi contaminate con la diossina. In particolare il Comunicato stampa del 9 dicembre in cui invitava i consumatori a “non comprare per le prossime festività cotechino e zampone” è particolarmente grave poiché, oltre ad essere assolutamente immotivato, ha creato un gravissimo danno per l’immagine e per le vendite di zampone e cotechino che, proprio in questo periodo dell’anno, realizzano gran parte del loro fatturato. Un attacco reiterato con altri due comunicati il 9 e il 10 dicembre e con diverse apparizioni su Tv nazionali. Una posizione assolutamente infondata che non ha trovato alcuna smentita nonostante le assicurazioni provenienti, tra gli altri, dal Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, on. Sacconi, dal sottosegretario con delega alla Salute, on. Martini, dal Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, on. Zaia, dal servizio veterinario nazionale, dai NAS, dall’Efsa, dalla Direzione Generale per la Tutela dei consumatori della Commissione europea, dal Consorzio di tutela dello Zampone Modena e del Cotechino Modena IGP e dall’INEQ, l’istituto di controllo indipendente dell’IGP. Autorità ufficiali ed enti che hanno istituzionalmente accesso ai dati dei controlli, che certificavano come non vi è stato un solo zampone o un solo cotechino coinvolto nella vicenda. Per di più, per ciò che attiene il Cotechino Modena e lo Zampone Modena IGP (che rappresentano oltre il 70% della produzione nazionale) il Consorzio di tutela e l’organismo di controllo indipendente abilitato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali hanno certificato che non è stata utilizzata carne di provenienza irlandese. Questo sconsiderato attacco a uno dei prodotti chiave del made in Italy alimentare non aveva, quindi, alcun fondamento fattuale, come Lei evidentemente non poteva e non doveva ignorare. È stato messo in atto evidentemente a fini strumentali: l’obiettivo non era la tutela dei consumatori, ma il tentativo di ottenere visibilità mediatica per il Codacons e le sue più o meno condivisibili battaglie. Tuttavia, non crediamo che una attività importante come la difesa dei consumatori possa essere realizzata diffondendo infondati allarmismi. Una informazione corretta, puntuale e veritiera, infatti, è uno dei diritti imprescindibili dei cittadini-consumatori che il Codacons dovrebbe tutelare con particolare attenzione. Aderente alla CONFINDUSTRIA Associazione Industriali delle Carni - ASS.I.CA. Segue Egregio Presidente Rienzi, Le ricordo che i consumatori sono al tempo stesso imprenditori e lavoratori: dichiarazioni senza alcun fondamento nella realtà daranno forse cinque minuti di visibilità, ma sicuramente danneggiano le persone che lavorano in questo importante comparto dell’industria alimentare. Quello di cui stiamo parlando, infatti, non è, come da Lei cinicamente affermato, di scegliere “un mal di pancia all’economia rispetto a un tumore da diossina”. In primo luogo perché, come già ricordato, i rischi per la salute erano e sono inesistenti. Ma soprattutto perché a soffrirne non è una impersonale e asettica “economia”, ma intere famiglie di artigiani, imprenditori e lavoratori. Persone in carne e ossa che rischiano, se le vendite del periodo natalizio caleranno significativamente a seguito delle Sue dichiarazioni, di subire danni reali ai propri redditi, anche in termini di perdita di posti di lavoro. Il nostro comparto, infatti, con circa 3.000 aziende tra industriali e artigianali, impiega oltre 32.000 addetti diretti, ovvero in media meno di 11 addetti per impresa: dati che mostrano come il settore sia composto per lo più da Piccole Medie Imprese. Nonostante questa frammentazione, da molti anni le aziende del settore investono somme significative nella ricerca e nelle più moderne tecnologie alimentari, anche grazie ai proficui rapporti economici e tecnici con gli enti pubblici di ricerca competenti (Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari, Centro Ricerche Produzioni Animali, ecc.). La sicurezza degli alimenti è, infatti, un prerequisito per tutti i produttori alimentari. Il settore dei salumi è talmente convinto di questo principio che ha sempre combattuto, sia in Italia sia in Europa, per promuovere e conservare criteri stringenti in materia di sicurezza delle produzioni. E si è sempre opposto al trasferimento della competenza sui controlli veterinari dal Ministero della Salute a quello dell’Agricoltura, proprio al fine di evitare qualsiasi rischio di “conflitto di interessi” da parte di un Dicastero ovviamente vicino al mondo della produzione. Un modello funzionale e virtuoso che, nonostante non sia applicato nella stragrande maggioranza degli Stati membri dell’UE, è stato preso come best practice dalla Commissione europea, dopo lo scandalo “mucca pazza” per la creazione della Direzione generale della salute e della tutela del consumatore (DG Sanco). Tutto questo per offrire al consumatore un prodotto sano e genuino secondo quel delicato mix di tradizione, innovazione e fattori ambientali che in Italia si è conservato. Il consumatore italiano riconosce la qualità e la sicurezza dei prodotti della filiera suina: con oltre 30 Kg pro-capite (12 Kg di tagli freschi e 18 Kg di salumi) la carne di maiale è, infatti, la tipologia più consumata nel nostro paese. Quest’anno, in particolare, sono stati prodotti circa 8 milioni di cotechini e zamponi. Di questi ben il 70% - come già ricordato - è tutelato attraverso l’importante riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta, concessa dall’Unione Europea al Cotechino Modena e Zampone Modena fin dal 1999. Alla luce delle considerazioni svolte, riservandoci in ogni caso la possibilità di agire in ogni sede, auspichiamo che Lei si senta in dovere di rettificare le dichiarazioni relative allo zampone e al cotechino, rassicurando i consumatori sulla sicurezza di questi tradizionali prodotti natalizi. Confidiamo che Lei, Presidente di una associazione rappresentata nel Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, abbia il massimo interesse a tutelare al meglio i diritti e gli interessi dei cittadini. Una tutela che può avvenire solo attraverso una informazione corretta e veritiera. Distinti saluti Il Direttore Dr. Gianni Gorreri Aderente alla CONFINDUSTRIA