Teorie macro

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Teorie macro
Corso interfacoltà in Economia
Politica economica e finanza
Modulo in Teoria e politica monetaria
Le teorie macroeconomiche
Giovanni Di Bartolomeo
[email protected]
“Fazioni”: Una tassonomia complessa
• Marginalisti (Wicksell, Walras …)
• Keynesiani (Keynes/Tobin …)
• “Neoclassici”
– Monetaristi (Friedman …)
– Nuova teoria classica (Lucas …)
• …
• L’approccio moderno al ciclo economico
– Real Business Cycle (RBC) moderni “neoclassici”
– Approccio New Keynesian moderni “keynesiani”
Teoria quantitativa nel modello AD/AS
• Marginalisti: La moneta è un velo e la politica monetaria inutile
P
LRAS=AS
∆M = ∆P
P2
Aumento dei prezzi
Il reddito non varia
AD2
P1
AD1
Determinato dai fattori reali
Reddito naturale
Y
La crisi del 29’
• Ma se i prezzi e i salari (perfettamente flessibili) si aggiustano velocemente e portano l’economia sull’equilibrio di lungo periodo (quello concorrenziale che è efficiente) …
Keynes nel modello AD/AS (IS/LM)
• Variazione della AD (↑M/↓i) “Nel lungo periodo saremo tutti morti!!!”
P
Possibile equilibrio di
sottoccupazione, dati
i prezzi ogni punto sulla
AD è un equilibrio IS/LM
Effetti reali della politica monetaria
I prezzi non variano
(sono rigidi)
AS
P1=P2
AD2
AD1
Si ricorda che lo stesso effetto
su Y si può ottenere attraverso
una politica fiscale espansiva,
ma vi sarà una diversa composizione di Y (più C, meno I), vedi
lo schema IS/LM.
Il reddito varia
Y1
Y2
Y
Il policy menù: La “curva di Phillips”
In una versione in cui si considerano anche i prezzi, il governo espandendo la domanda espande il reddito (riduce la disoccupazione) accettando un costo di maggiori prezzi (inflazione) e viceversa.
P
AS
B
P2
P1
AD2
A
Y1
Y2
AD1
Y
Dal modello AD/AD al policy menù
π%
P
Policy menù
AS
A
102
B
6
B
106
AD2
A
2
AD1
0
u=7%
7,500 8,000
Y
u=4%
Tassi di disoccupazione associati ai valori del PIL
(si veda la legge di Okun)
0
4
7
Y=8000
Y=7500
u%
Policy menù (Stati Uniti)
1961-68
Qualcosa cambia negli anni 70’
La stagflazione
• La crisi petrolifera degli anni ’70 provocò un aumento dei costi di produzione. – Ne derivò un aumento dei prezzi applicati ed un aumento del markup.
– La conseguenza fu un aumento dell’inflazione senza una riduzione della disoccupazione. • Si determinò il fenomeno della stagflazione
– Il termine stagflazione indica una situazione in cui un alto livello di disoccupazione (e un basso livello di produzione) è associato ad un alto livello di inflazione
• La stagflazione è un fenomeno paradossale che contraddice la relazione originale di Phillips
Shock di offerta
Uno shock dei prezzi del petrolio aumenta i costi di produzione,
quindi sposta a sinistra la curva del costo marginale per ogni dato livello di prezzo.
SRAS2
P
SRAS1
P2
Che fare? Politica monetaria espansiva? (aumenta l’inflazione)
Politica restrittiva per ridurre l’inflazione? Costosa!!!!
C
P1
A
Y2
Y1
AD1
Y
Friedman e le aspettative (modello AD/AS)
Si consideri uno shock positivo della AD, non tutti aggiustano subito i prezzi (informazione imperfetta, nessuno sa se l’aumento di domanda è relativo o generale), l’output aumenta così i prezzi.
P
SRAS2
LRAS
SRAS1 Nel tempo, tutti gli P3
C
P2
P1
B
AD2
A
AD1
Y
Y2
operatori rivedono i prezzi e la SRAS si sposta in alto, l’equilibrio viene ristabilito, ad un maggiore livello dei prezzi.
Politiche sono inefficaci nel lungo periodo
Curva di Phillips
Modello AS / AD
π
LRAS
P
Policy menù di LP
B
P2
P1
A
AD2
AD1
0
YN
Y
0
Tasso naturale di
disoccupazione
u
La nuova macroeconomia classica
• La nuova macroeconomia classica
– Metodo: microfondazioni e aspettative razionali (non si commettono errori sistematici)
– Teoria: mercati concorrenziali con prezzi flessibili
• La politica economica secondo R. Lucas
– I mercati reagiscono agli shock in modo ottimale
– La politica monetaria ha effetti solo se non è
anticipata, ma in questo caso è destabilizzante
• Fondamento dell’approccio real business cycle (fluttuazioni dipendono da shock reali)
Microfondazioni
• Le relazioni macroeconomiche sono derivate dalla soluzione di problemi di ottimizzazione microeconomici, dove gli agenti (e le loro aspettative) sono razionali (non commettono errori sistemativi)
– Esempio: La curva di offerta aggregata ricavata dalla massimizzazione del profitto della singola impresa
• Problemi
– Aggregazione
– Interazioni strategiche
Real bussiness cycle (RBC)
• Le fluttuazioni dipendono da shock della produttività (reali)
• Questi shock sono misurati dal residuo di Solow – quello che resta per spiegare la produttività una volta che si è considerato l’apporto di variazioni del lavoro e capitale
• Per la RBC il residuo e fortemente correlato con l’output
Fondamenti
• Fondamenti
– I mercati sono sempre in equilibrio prezzi e salari flessibili (concorrenza perfetta o monopolistica)
– Micro‐fondazioni • Critiche
– Si osservano rigidità dei prezzi e salari (stickiness)
– Schema rigoroso, ma corretto? Si osserva che gli agenti spesso non si comportano in modo razionale
Implicazioni
• Implicazioni
– La politica monetaria è neutrale (o destabilizzante)
– Le fluttuazioni sono desiderabili perché legate agli aggiustamenti dei salari e prezzi a seguito degli shock
• Critiche
– A variazioni degli aggregati monetari seguono variazioni delle variabili reali (ma c’è il problema di causalità)
– Problema empirico
• Empiricamente l’approccio di RBC non spiega bene le correlazioni (il modo si variare assieme delle variabili osservate)
• Quantitativamente occorrerebbero shock troppo grandi per spiegare le fluttuazioni osservate
“Fazioni”: Una sintesi
• Marginalisti – Teoria quantitativa della moneta (moneta = merce)
– Dicotomia e neutralità della moneta
• Keynesiani
– Moneta = riserva di valore (Keynes‐Tobin)
– Moneta (spesso) non neutrale
• Monetaristi
– Effetti temporanei (Friedman)
• Nuova teoria classica
– Effetti temporanei solo delle politiche non previste
– RBC modelli (in genere) senza la moneta
“Fazioni”: Una sintesi
• Marginalisti – Teoria quantitativa della moneta (moneta = merce)
– Dicotomia e neutralità della moneta
• Keynesiani
– Moneta = riserva di valore (Keynes‐Tobin)
Approccio moderno: New Keynesian
– Moneta (spesso) non neutrale
(Neokeynesiano)
• Monetaristi
– Effetti temporanei (Friedman)
• Nuova teoria classica
– Effetti temporanei delle politiche non previste
– RBC modelli (in genere) senza la moneta
Approccio New Keynesian
• Parte da quello RBC da cui eredita il metodo
• Aggiunge
– Mercati imperfetti (esempio concorrenza monopolistica)
– Rigidità nominali nei prezzi o salari
•
•
•
•
•
•
Costi di listino (small menu cost)
Aggiustamenti su altre variabili di costo (qualità) Contatti nominali
Contratti impliciti
Prezzo = qualità per il consumatore
Effetto prezzo (9.99€)
• Implicazione la moneta conta (nel breve periodo)
Gli effetti della politica monetaria
Il modello New Keynesian
• Il modello si fonda su una curva IS (consumo intertemporale) e una curva di Phillips
x = − σ (i − πe) + xe + εD
π = β πe + γ x + εS
• x = C − CN = output gap (differenza tra l’output e il suo valore naturale) • semplifichiamo I=0 e G=0, quindi C=Y
• εD e εS shock di domanda e di offerta.
• Nel lungo periodo: εD = εS = xe = πe = 0, si avrà
così x = π = i = 0 ⇒ (C = CN, Y = YN)
Come funziona la politica monetaria?
• Il modello
x = − σ (i − πe) + xe + εD
π = β πe + γ x + εS
• Una variazione (aumento) di i riduce l’output (sposta la IS), la variazione dell’output ha effetto negativo sull’inflazione (curva di Phillips)
• In sintesi:
↑i⇒↓x ⇒↓π
oppure (↓i⇒↑x ⇒↑π)
Inefficienza
• Nota che x = C − CN è inefficiente
• In concorrenza monopolistica i prezzi sono fissati per ottenere un markup sul costo marginale P=(1+µ)CMA, ma l’efficienza richiede invece che siano uguali al costo marginale (µ=0).
– Concorrenza monopolistica (YN) P>CMA=RMA
– Concorrenza perfetta (YP)
P=CMA=RMA
• L’output di concorrenza monopolistica è
quindi troppo basso (prezzi troppo alti).
Inefficienza
• Nota che x = C − CN è inefficiente
• In concorrenza monopolistica i prezzi sono fissati per ottenere un markup sul costo N L’obbiettivo è comunque π=0 e Y= Y
marginale P=(1+µ)CMA, ma l’efficienza la politica monetaria non può influenzare Y nel lungo periodo se
richiede invece che siano uguali al costo tentasse di farlo produrrebbe solo inflazione, quindi, si deve
“accontentare”
di stabilizzare il ciclo economico attorno a YN
marginale (µ=0).
– Concorrenza monopolistica (YN) P>CMA=RMA
– Concorrenza perfetta (YP)
P=CMA=RMA
• L’output di concorrenza monopolistica è
quindi troppo basso (prezzi troppo alti).
Modello AD/AS
L’equilibrio nel lungo periodo: assumiamo Po=0, in modo tale
che se varia P, il nuovo P sarà il tasso di inflazione (π=P–Po)
P
LRAS (Curva di Phillips con π=πe)
SRAS
π=0, x=0 (poiché Y=YN)
P0
E
YN
Y
AD (IS)
Shock da domanda
• Cosa fare se c’è uno shock da domanda (εD)?
x = − σ (i − πe) + xe + εD
π = β πe + γ x
• Provate i = εD/σ, che succede?
x = πe + xe
π = β πe + γ x
• Soluzione x = xe = π = πe = 0!!
• Lo shock è totalmente stabilizzato
Shock di domanda (εD)
P
LRAS
SRAS
Lo shock sposta la domanda
aggregata a destra
PS
P0
YS
ADS
AD
Y
Shock di domanda: politica ottimale
La banca centrale attua una politica restrittiva riportando
la domanda aggregata nella posizione iniziale
P
LRAS
SRAS
PS
P1 = P0
E
YS
ADS
Y
AD=AD1
Shock di offerta (εS)
P
LRAS
SRASS
SRAS
Lo shock sposta l’offerta
aggregata a sinistra
PS
P0
YS
Y
AD
La politica monetaria può spostare
la AD, In questo caso quindi non si
può tornare all’equilibrio di lungo
periodo!!!!
Shock di offerta: politica ottima
La banca centrale attua il trade off
tra inflazione e output fino ad E
P
LRAS
SRASS
SRAS
PS
P0
E
YS
Y
AD1
Spostando la AD (politica restrittiva)
si riduce l’inflazione, ma si deve
accettare un maggiore gap rispetto al
reddito naturale.
AD
Meccanismo di trasmissione
• Il modello
x = − σ (i − πe) + xe + εD
π = β πe + γ x + εS
• Nel breve periodo (↑∆i⇒↓σ∆x ⇒↓σγ∆π)
↑εD ⇒ ↑x e ↑π
↑εS ⇒ ↑π
• Politica monetaria
↑εD ⇒ ↑x (↑π) ⇒ ↑ i ⇒ ↓x (↓π)
↑εS ⇒ ↑π ⇒ ↑i ⇒ ↓x ⇒ ↓π
stabilizzazione
trade‐off
Politiche economiche
• Politica monetaria
– Efficace nel breve periodo per stabilizzare gli shock
• Neutralizza quelli di domanda
• Affronta un trade‐off tra inflazione e reddito con quelli di offerta
– Non efficace nel lungo periodo per ridurre la differenza tra output potenziale e naturale
• Politica fiscale
– Poco efficace = moltiplicatori piccoli (anche minori di uno)
– Effetti di spiazzamento (per ↑i e ↑P che riducono I e M/P)
– Equivalenza Barro‐Ricardo (se aumenta G, ci si attende aumenti delle tasse future, così non si consuma di più, ma si risparmia e Y non cresce)