Anno 5 - N° 1 - Scuola Dame Inglesi

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Anno 5 - N° 1 - Scuola Dame Inglesi
Anno 5 - N° 1
NOVEMBRE 2015
The Voice
E’ autunno e cadono le foglie: può essere
questo il riassunto del contenuto di questo
primo numero di THE VOICE, il giornale
interno della nostra Scuola Dame Inglesi di
Vicenza. Questa prima edizione del nostro
giornalino
è
naturalmente
particolarmente
ricca con tante rubriche proprio legate a
questa stagione che anticipa l’inverno e le
festa natalizie: le immagini degli alberi con le
foglie
che
cadono,
le
ricette
principali
dell’autunno, le poesie autunnali, le principali
feste di questa stagione colorata di rosso e di giallo in Italia e in altre paesi. Tutto
questo senza dimenticare i consigli di lettura, il sondaggio dedicato alla nostra
mensa, alcune proposte di percorsi e di visite nel territorio della nostra provincia
di Vicenza. Concludono questa prima edizione una serie di approfondimenti su
uscite didattiche, l’angolo dell’intervista, la
prima puntata di un horror e un nutrito spazio
di articoli in lingua inglese dedicati ad EXPO
Milano 2015, al tema dell’alimentazione e al
Thanksgiving.
BUONA LETTURA A TUTTI!!!
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The Voice
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Cadono le foglie: le immagini dell’Autunno
Le classi 1° A e 1° B della nostra Scuola Primaria, i nuovi arrivati insieme alle
loro maestre, in queste ultime settimane hanno cercato di rappresentare con
diversi disegni il passaggio dall’estate all’autunno. In particolare hanno disegnato
uno dei fenomeni naturali più belli: le foglie che ingialliscono e colorano
l’autunno.
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LE RICETTE DELLE
DAME INGLESI
11 NOVEMBRE: LA FESTA DI SAN MARTINO
Le giornate si accorciano e il freddo si inasprisce, come ci ricorda la storia dell’ex
generale romano poi divenuto vescovo di Tour che donò il suo mantello al
povero. I semi riposano e pian piano, ricordando quel gesto di generosità e di
calore, si prepara nel cuore di ognuno la luce del Natale. Una luce che in questa
festa colleghiamo alla lanterna di Martino che i bambini delle classi seconde
hanno preparato, insieme ad alcuni canti, per una passeggiata nel giardino della
scuola.
LA LEGGENDA DI SAN MARTINO
Era l’11 novembre: il cielo era coperto, piovigginava e tirava un ventaccio che
penetrava nelle ossa; per questo il cavaliere era avvolto nel suo ampio mantello di
guerriero. Ma ecco che lungo la strada c’è un povero vecchio coperto soltanto di
pochi stracci, spinto dal vento, barcollante e tremante per il freddo.
Martino lo guarda e sente una stretta al cuore.
“Poveretto” pensa “morirà per il gelo! Come posso
fare per dargli un po’ di sollievo?” Basterebbe una
coperta, ma non ne ha. Sarebbe sufficiente del
denaro, con il quale il povero potrebbe comprarsi
una coperta o un vestito; ma il cavaliere non ha
con sé nemmeno uno spicciolo. E allora cosa fare?
Ha quel pesante mantello che lo copre tutto. Gli
viene un’idea e poiché gli appare buona, non ci
pensa due volte. Si toglie il mantello, lo taglia in due con la spada e ne dà una
metà al poveretto. “Dio ve ne renda merito!”, balbetta il mendicante, e sparisce.
Martino, contento di avere fatto la carità, sprona il cavallo e se ne va sotto la
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pioggia, che comincia a cadere più forte che mai, mentre un ventaccio rabbioso
pare voglia portargli via anche la parte di mantello che lo ricopre a malapena. Ma
fatti pochi passi ecco che smette di piovere, il vento si calma. Di lì a poco le nubi si
diradano e se ne vanno. Il cielo diventa sereno, l’aria si fa mite.
Il sole comincia a riscaldare la terra obbligando il cavaliere a levarsi anche il mezzo
mantello. Ecco l’estate di San Martino, che si rinnova ogni anno per festeggiare
un bell’atto di carità ed anche per ricordarci che la carità verso i poveri è il dono più
gradito a Dio. Ma la storia di San Martino non finisce qui. Durante la notte, infatti,
Martino sognò gli angeli che lo ringraziavano mostrandogli la metà del mantello,
quasi per fargli capire che il mendicante incontrato era proprio uno di loro.
IL DOLCE DI SAN MARTINO
Ingredienti

1 kg di farina

500 g di burro

400 g di zucchero a velo

6 uova

aroma di vaniglia.
Preparazione: amalgamare burro freddo a pezzi con la farina poi aggiungere
uova, zucchero, aromi e impastare velocemente. Lasciare riposare la pasta frolla in
frigorifero per 30 minuti. Riprendere e lavorare velocemente un minuto. Stendere e
dare la forma del classico biscotto di San Martino. Infornare a 180°C per circa 20
minuti.
Decorare a piacere con glassa reale e caramelle.
Gli alunni della classe 2^A
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24 OTTOBRE: LA RACCOLTA DELLE CASTAGNE
Il
giorno
24
ottobre
le
classi
seconde,
accompagnate da maestre e genitori, sono andate
a fare una passeggiata insieme nei boschi intorno
a Brendola e, per l’occasione, hanno osservato e
raccolto uno dei frutti più tipici della stagione
autunnale: le castagne. Vi presentiamo quindi uno
dei modi più semplici e golosi di gustare questo
frutto in compagnia.
CALDARROSTE
Ingredienti
 Castagne abbastanza grosse
Preparazione: Controllare che le castagne non siano già bucate o marce.
Praticare sulla buccia di ogni castagna un taglio orizzontale, affinché le castagne
non scoppino durante la cottura.
Versare le castagne in una padella di ferro
bucata, mettere il coperchio e cuocere a fuoco medio per una ventina di minuti
circa, girandole molto spesso. Prima di toglierle
dal fuoco, assaggiarle: se sono morbide, allora
sono ben cotte.
Avvolgere le castagne in un
panno umido per 5-10 minuti prima di servirle,
per favorirne la spellatura. Da consumare calde.
Consiglio:
Se
non
si
è
dotati
di
padella
bucherellata, è possibile cuocere le castagne nel
forno a 200°C per circa 40 minuti.
Gli alunni della classe 2^B
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VERSI E LIBRI
La poesia è un testo in versi. Può esprimere sentimenti, emozioni e pensieri del
poeta. I versi possono essere in rima (quando finiscono con lo stesso suolo) oppure
versi sciolti.
HALLOWEEN
Il fantasma del castello
che si crede molto bello
come fiore all’occhiello
mette sempre un pipistrello
per uscire a notte fonda
con la strega vagabonda
vanno insieme allo stagno
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a mangiar zuppa di ragno
è una cenetta assai gustosa
al chiaror di una zucca spaventosa
e a render più bella l’intera nottata
arriva dal buio la serenata
di un gatto nero come il carbone
che canta stonato come un trombone
ma questa è una storia di fantasia pura
che si racconta a Halloween, quindi non aver paura!
Gli alunni della classe 3^A
LIBRO PRESO DALLA NOSTRA
BIBLIOTECA DI CLASSE:
“GIULIO CONIGLIO VA IN BIBLIOTECA”
Ogni settimana noi bambini di terza B
scegliamo un libro tra quelli presenti nella
nostra biblioteca di classe. Tra i molti testi
abbiamo scelto il libro intitolato “Giulio
coniglio va in biblioteca”. Non vogliamo
raccontarvi la trama per non svelare tutta
questa bellissima storia. Ecco alcuni dei
nostri commenti a questo racconto così
entusiasmante.
A noi è piaciuto perché è divertente e bello.
Inizialmente Giulio consiglio si annoiava e
decide quindi di andare a trovare il topo
Tommaso. Ci sono molti spunti che ci fanno
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capire quanto sia gratificante leggere. Riportiamo qui di seguito due frasi molto
significative del racconto: “Beata la luna che può leggere tutta la notte”;
“Giulio coniglio legge il suo libro mangiando una carota”. Abbiamo capito che
quando ci annoiamo la biblioteca è il miglior posto dove andare per scacciare la
noia!
Gli alunni della classe 3^B
Batteria che passione!
La batteria è uno strumento popolare. Questa
percussione viene presentata in diversi tipi: acustica,
muta ed elettrica.
La batteria è composta da molti pezzi tra cui: tom 1,
tom 2, tom 3, timpano, ride, charleston, piatto,
rullante e grancassa.
La nostra aula di musica ospitava una batteria muta insieme ad altre 3 acustiche,
ora, al posto della muta c’è una batteria elettrica.
Il nostro simpatico maestro Michele ha dato i nomi agli strumenti. Così le nostre
batterie hanno dei nomignoli strani, ma divertenti: Tama, Stella Rossa, Mr. Barry,
Victor Ronald.
Per noi, Elia e Alessandro, la batteria è una esperienza davvero meravigliosa.
Ogni giovedì pomeriggio facciamo lezione insieme,un gran divertimento e un gran
baccano!
Il nostro consiglio? Se volete provare, iscrivetevi
senza esitare! Non importa qual è la tua preferita
perché sono tutte e quattro da sogno. E per
approfondire l’argomento batteria, leggete l’intervista
al maestro Michele, già pubblicata sul giornalino della
scuola!!!
Alessandro Bonadeo ed Elia Borra, classe 4^ primaria
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L’ANGOLO DEL SONDAGGIO
La classe IV della nostra Scuola Primaria hanno condotto un sondaggio
interessante
sul
gradimento
dei
principali
piatti
preparati durante la settimana dalla nostra mensa
interna. Sono stati intervistati gli alunni delle classi della
Scuola Primaria. Oltre ai grafici che ci indicano il grado di
preferenza, i nostri giovani sondaggisti hanno concluso
il loro lavoro con una riflessione finale sui risultati
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Gli alunni della classe 4^A
GRANDE CONCORSO SULLA LETTURA 2015-2016
Durante l’anno scolastico 2015-2016 ogni classe può creare una frase sulla lettura
che inizi con le parole:
“LEGGERE È…”
La classe può esprime poi la propria idea attraverso un cartellone da realizzarsi
con le tecniche preferite. L’insegnante, se lo desidera, può utilizzare per l’attività i
materiali presenti sul sito http://www.leggendoleggendo.it/leggere-e/.
Proprio qui, a lavoro concluso,
si possono pubblicare da 1 a 3
foto
del
cartellone
e
delle
rispettive fasi di lavoro.
Per ogni altra informazione,
potete rivolvervi al maestro
Federico.
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Alla scoperta del nostro territorio…
Una meravigliosa gita lungo la Riviera Berica
Domenica 8 novembre io e mio papà abbiamo organizzato una breve gita. Il nostro
obiettivo era quello di fare una breve camminata utilizzando una delle piste ciclabili
che attraversano Vicenza e dintorni ed abbiamo scelto quella della Riviera Berica.
La partenza era stata fissata per le ore 16.00 da Piazzale Fraccon a Vicenza.
Ci siamo incamminati lungo il
tracciato della pista ciclabile, che
si infila tra le case e il fianco della
collina e dopo circa 15 minuti
siamo arrivati al bivio che porta
alla
villa
del
Palladio
"La
Rotonda". Abbiamo imboccato la
strada
in
leggera
salita
sulla
destra del bivio e dopo 5 minuti di cammino siamo arrivati alla villa del Palladio.
Dal cancello di ingresso si può vedere la facciata principale. Tornando un po'
indietro sulla strada che abbiamo percorso, abbiamo incontrato una stradina in
salita che, snodandosi tra due muri di cinta, porta a Villa Valmarana detta "Ai
nani". Si è immersi nella natura e nella tranquillità. Ad un certo punto, all'interno
del giardino di una delle ville che si trovano sulla destra, abbiamo potuto vedere
piante
di
ogni
tipo,
dimensione
e
genere
cariche
dei
meravigliosi
colori
dell'autunno.
In breve tempo siamo arrivati a Villa Valmarana. Anche qui dal cancello d'ingresso
si può osservare la bella facciata principale e il corpo laterale della villa. Il posto era
molto bello e così abbiamo deciso di fare una piccola sosta leggendo anche una
storia sul nome della villa che avevamo trovato prima di partire. Una leggenda
narra che nella villa vivesse una fanciulla, che a causa di un difetto fisico era
rimasta di piccola altezza. Per farle credere che la sua altezza fosse normale, il
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padre aveva scelto tutti servitori nani e lei
non era mai uscita dalla villa. Ma un giorno
un bel principe entrò di nascosto e incontrò
la ragazza che, vedendolo, capì tutta la
storia. Disperata si gettò dal punto più alto
della villa e si tolse la vita. I servitori nani,
che
le
volevano
molto
bene,
rimasero
pietrificati dal dolore e ancora oggi le loro
statue vegliano il sonno della giovane.
Proseguendo lungo la strada che costeggia il muro di cinta della villa abbiamo
potuto ammirare le statue dei nani, raffigurate nei costumi del tempo, che , rivolte
verso la strada, guardano le persone che passano dalla cima del muro.
Continuando a percorrere la strada in discesa abbiamo fatto ritorno verso il punto
di partenza. Circa a metà della discesa sulla sinistra si gode di una bella vista
panoramica sulla periferia di Borgo Berga e si può vedere la nuova sede del
tribunale di Vicenza.
Verso le ore 16.50, dopo quasi un' ora, siamo finalmente arrivati al punto di
partenza della nostra gita. E stata una camminata piacevole e molto interessante.
Dario Iannascoli, classe 5^A
Camminata lungo il fiume Tesina
da un campanile all'altro
Partenza:
si
parcheggia
la
macchina
nel
parcheggio in prossimità della chiesa di Quinto
Vicentino.
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Svolgimento del percorso: si raggiunge la
sponda alta e si incomincia a camminare
attraversando il ponte sul Tesina .Si arriva fino
all'altro ponte a Marola, si attraversa la strada,
si passa davanti alla chiesa e si ritorna indietro
per l'altra sponda del fiume.
Arrivo: parcheggio Quinto Vicentino. Totale
km 10
Commento:
una
è
bellissima
passeggiata
al
contatto con la natura: da una parte si ha il fiume e
dall'altra i campi coltivati. Camminando si è baciati
dal sole e si respira aria buona, lontani dal traffico.
Si può percorrere anche con la bicicletta.
Consigliata in autunno e in primavera . E' un
percorso facile: basta seguire il fiume, non ci si può
perdere! Lungo il tragitto si può ammirare Villa
Thiene , a Quinto Vicentino. Si passa anche per
Marola, paese natale di Beata mamma
Rosa.
Gli alunni della classe 5^B
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Le grandi interviste
In questa nuova rubrica ci sarà la possibilità di conoscere le persone della nostra
scuola, partendo da domande e risposte delle nostre interviste!!
Intervista alla signora Loretta Motterle, addetta alle pulizie della nostra
scuola
-
Da quanto tempo lavori qua?
Lavoro in questa scuola ormai da oltre 16 anni. Sembra ieri quando sono entrata
qui la prima volta ma ormai sono una veterana!
-
A che ora arrivi la mattina a scuola?
Ogni mattina arrivo a scuola intorno alle ore 8 di mattina e comincio subito con le
mie occupazioni quotidiane.
-
A che ora torni a casa la sera ?
Passo gran parte della mia giornata qui a scuola: solitamente concludo tra le 15 e
le 16.
-
Durante il tuo lavoro gli alunni ti danno soddisfazioni ?
Sicuramente! I bambini e i ragazzi mi danno molta soddisfazione e sono sempre
molto gentili. È per questo che lavoro qui!
-
Hai mai pensato di cambiare lavoro?
Sì, certo ma tanto tempo fa. Ma ormai resterò qui perché il mio è il lavoro perfetto.
-
Come fai a non dimenticarti mai di sistemare bene le posate, i piatti e le
salviette in mensa ?
Prestando attenzione quando lavoro. Dopo un po’ poi tutto
diventa automatico.
Intervista realizzata da Alice Margiotta, classe 2° secondaria
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UN AUTUNNO PIENO DI FESTE
FESTA DI HALLOWEEN
È una festa di origine celtica e si festeggia il 31 di ottobre,
in particolare negli Stati Uniti dove in questi anni si è
accentuato il tema commerciale rispetto a quello macabro.
La caratteristiche di questa ricorrenza è legata al momento
della morte e dell’occulto; l’emblema è infatti una zucca intagliata, denominata
Jack-o’-lanteen. Alcuni studiosi sostengono che Halloween abbia origine dalle
antiche feste romane di Ponoma, divinità della frutta e dei semi, e di Parentalia, la
divinità dei morti. Altri invece la identificano nella festa celtica di Samahin, la festa
dell’inizio dell’anno e dell’inverno. Letteralmente Halloween significa “notte prima di
Ognissanti”, infatti si festeggia la notte precedente al 1° novembre, la festa dedica
a tutti i santi del calendario cristiano. CURIOSITA’: la pratica di travestirsi risale al
Medioevo quando la gente più povera andava, a porta a porta, nella giornata di
Ognissanti per ricevere in cambio una miseria per i loro morti, in vista del giorno
successivo il 2 novembre. Questa usanza nacque in Irlanda e in Gran Bretagna,
anche se alcune pratiche di travestimento si ritrovano anche nell’Italia meridionale.
FESTA DELLA LUNA
È una festa che si celebra il quindicesimo giorno dell’ottavo mese lunare, tra la
seconda metà di settembre e i primi mesi di ottobre. Durante questa celebrazione
si mangiano mooncakes, si brucia l’incenso in onore di Chang’e, la divinità della
luna per cui si celebra questa festività in Cina, si collezionano petali di tarasacco
per poi distribuirli equamente tra i membri delle famiglie e si pratica la “danza del
leone”. La leggenda, alla base di questo appuntamento cinese tradizionale, narra la
storia di Hayi, un essere immortale, mentre Chang’e era una bellissima fanciulla,
ancella della Regina Madre dell’Ovest, moglie dell’imperatore di Giada. Questi due
figure mitologiche e immortali si innamorarono, causando invidie tra gli immortali
al cospetto dell’imperatore della Cina. Egli quindi fu costretto a scacciare i due dal
Regno degli Immortali per mandarli sulla Terra, così Hayi per sopravvivere iniziò a
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cacciare diventando un abile arciere. All’epoca c’erano 10 soli, ognuno dei quali
ogni giorno veniva trainato da Xihe, la divinità madre dei soli, che ne muoveva uno
al giorno. Un giorno però tutti i soli decisero di volare insieme ed iniziarono a
bruciare la terra; così l’imperatore chiese a Hayi di abbatterli, e furono abbattuti 9
su 10 di essi, permettendo comunque di riscaldare lo stesso il globo. L’imperatore
così lo premiò con una pillola dell’immortalità, che poteva però essere ingerita dopo
un anno di digiuno e di preghiera. Dopo un anno fu convocato al palazzo
dell’imperatore e lasciò a casa la pillola ricevuta in regalo; fu così che Chang’e la
notò e se la mangiò, cominciando a volare. Quando Hayi ritornò a casa, non trovò
più il dono ricevuto e sgridò l’amata tanto che la fanciulla volò fuori dalla finestra.
Si ritrovò sulla Luna senza poter andare avanti perché continuava a tossire; qui
incontrò il Consiglio di Giada che gli diede per una nuova pillola per ritornare a
casa. Intanto Hayi andò ad abitare nel Sole, formando il principio maschile dello
Yang; diversamente anche Chang’e lo raggiungerà anni dopo e formerà il principio
femminile dello Yin. Esso è un concetto alla base della filosofia cinese, nato
dall’osservazione del giorno che si tramuta in notte e della notte che si tramuta in
giorno ma anche dalle osservazioni nei confronti del fuoco, del colore e del calore.
OKTOBERFEST
È una festa di origine tedesca che viene celebrata in sedici giorni in un’area
denominata “Prato di Teresa” a Monaco di Baviera in Germania, che si conclude la
prima domenica di ottobre. La festa viene aperta sempre dal borgomastro di
Monaco che, una volta aperta la prima botte di birra, urla in dialetto bavarese “E’
stappata!” e porge un boccale pieno al governatore del land della Baviera. In
questo periodo si consumano grosse quantità di cibo: dalla salsicce di pollo allo
stinco di maiale. Il primo Oktoberfest si tenne a Monaco di Bavera dal 12 al 17
ottobre 1810: all’inizio era una semplice corsa di cavalli in onore del principe di
Baviera Ludovico e della principessa Teresa di Sassonia-Hildburghausen. A causa
del suo successo venne ripetuta annualmente con l’aggiunta successiva di una fiera
agricola con danze popolari, musica e un Luna Park sempre più grande.
Sabbadin Giovanni, classe 1° secondaria
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L’ANGOLO DELLE POESIE
L’AUTUNNO
Con l’autunno puoi volare
e ti puoi lasciar andare.
Nell’autunno c’è molto colore
ognuno per ogni emozione.
Se poi novembre passerà
dicembre l’inverno porterà.
E quindi tutte le cose che non sei riuscito a dire, l’inverno te le porterà via,
mettendole nel cassetto più lontana che ci sia.
A TE
A te che mi fai ridere
A te che sai sempre quando e come chiedere
A te che sai sempre consolarmi
A te che sai come trattarmi
A te che mi sai ascoltare
A te che con uno sguardo mi fai innamorare
Ma a te non ho mai detto una cosa…
quanto la nostra amicizia sia meravigliosa.
Sofia Borra, classe 2° secondaria
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A DAY AT EXPO
MILANO 2015
Friday 16th October, the students of Years 6, 7
and 8 (that is to say, I, II, III media) and of
Year 5 (that is to say, V elementare) went to
Expo 2015. We met at 6:50 a.m. in front of our school and we left at 7:00. We arrived
at 10:00, and then all the classes entered and visited together the Spanish Pavilion. At
the main entrance there was a tree made of sheets wherein there were written key
words about feeding the planet. On the ceiling hung some wine bottles that
represented Spain’s most famous products. The last room was decorated with dishes
that showed a video of popular Spanish chefs and typical Spanish food. After that, our
teachers divided us in groups. Each class visited different pavilions. Our class - Year 8
- visited the Belgian Pavilion, which was on two floors. On the ground floor, there were
several chocolate statues. Then we went downstairs and we saw an indoor LED
greenhouse. After that, we visited the clusters of Congo and Zimbabwe, but there were
not many interesting things to see. Finally, the students of Year 7 and our class went
to see Pavilion Zero. Inside, there was a huge, tall, wooden archive with three arches:
it looked like an old Italian-style library. There we watched a video about a farmer’s
daily routine. There were also other rooms: one of them was full of life-size plastic
animals. The last room was the most interesting one because it showed the price of
food around the world.
Finally, at 4:30 p.m., we went back to the coach; we were exhausted but very excited.
Even Pat, our English native teacher, went to Expo. We discussed about Expo in our
Wednesday class. She said it was amazing; on the other hand, there were too many
long queues and she did not like this at all. She mainly visited poor countries’ pavilions
and clusters like Africa’s and other little clusters, as she thought they better
represented the main topic of Expo that is “feeding the planet”.
Keis Halluli and Celeste Scarpetti, classe 3° secondaria
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THE FRUIT & VEGGIE COLUMN
What’s in season at the moment? Read this short guide and learn more about some of
the best fruits and veggies to eat this autumn.
 Name: APPLE
 Origin: central Asia
 Colour: red, green, yellow, pink (depending on the variety)
 Shape: heart-shaped; it can be smaller (like a cherry) or bigger (like a grapefruit),
depending on the variety
 Taste: some varieties are very sweet and juicy - like the Red and Golden Delicious
- others are tart (acidulous) and not very sweet - like the Granny Smith.
 Why it’s good to eat: it is high in vitamins and minerals
 Other features: it is antioxidant and can help to prevent cancer. Its pulp is crispy.
 Did you know? According to a said, “an apple a day keeps the doctor away”
 Name: BROCCOLI
 Origin: Europe (but native to Asia Minor)
 Colour: dark and light green
 Shape: very similar to that of a tree. It seems made of many small green roses
stuck together
 Taste: strong and bitter
 Why it’s good to eat: it has very few calories and it’s rich in minerals and
vitamins A and C
 Other features: it can help to protect against colorectal, stomach and respiratory
cancers
 Did you know? - Ancient Romans and Greeks considered broccoli sacred and they
used them to cure diseases. - The part of broccoli you usually eat is actually baby
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flowers that have not opened yet. Once the flowers open, the broccoli tastes
bitter. - In some countries broccoli is served raw (not cooked).
 Name: CAULIFLOWER
 Origin: Europe
 Colour: - inside: white; - outside and leaves: light green
 Shape: big and round; it’s got leaves
 Taste: like broccoli and cabbage
 Why it’s good to eat: it’s high in vitamins C and B
 Other features: it is available all year round
 Did you know? Cauliflower is not really a flower or a group of flowers buds. It is a
bunch of tiny stems (steli sottili).
 Name: GRAPE
 Origin: Italian
 Colour: there are two groups of grapes, the white ones (green and golden) and
the black ones (red, pink and purple)
 Shape: it is small and round with a juicy pulp and a thin skin
 Taste: very sweet
 Why it’s good to eat: it is high in fibre, antioxidants, minerals and vitamin C
 Other features: grapes grow in bunches which can be like an irregular pyramid,
round or long and thin
 Did you know? Grapes were first cultivated over 8,000 years ago
 Name: KIWIFRUIT
 Origin: New Zealand (actually, it is native to China)
 Colour: - inside: emerald green with little black seeds; - outside: brown
 Shape: small, oval
 Taste: it’s reminiscent of a mixture of strawberries and bananas. When ripe, kiwis
are very sweet
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 Why it’s good/healthy to eat: it can be a good remedy for stomach ache; it is
high in vitamins C, E and K19
 Other features: its skin is fuzzy and its pulp is almost creamy
 Did you know? - A species of kiwifruit has a golden pulp and it is called “golden
kiwifruit”. - Kiwi trees make very big, creamy white flowers
 Name: MANDARIN ORANGE (also called “tangerine”)
 Origin: Algeria (but probably native to Southeast Asia)
 Colour: orange
 Shape: small and round
 Taste: very sweet and juicy
 Why it’s good to eat: it is high in vitamin C
 Other features: its skin can be peeled very easily. An average-sized tangerine
has 8-10 segments (arils). Its smell is very pleasant
 Did you know? In a part of the world tangerine skin is used to make bracelets
 Name: ONION
 Origin: Asia
 Colour: white, brown, red, yellow or purple (depending on the variety)
 Shape: the most common onions are round or oval and smaller than a tennis ball
 Taste: sharp and strong (the smaller the onion the stronger the flavour); some
varieties are very sweet
 Why it’s good to eat: it is high in vitamin A, B6, C, E and minerals (iron, folate,
manganese and potassium)
 Other features: it helps digestion. Its a bulb formed from the bases of its leaves.
These leaves are tightly pushed against each other and are protected by outer
leaves
 Did you know? - Christopher Columbus brought onions to the American continent.
- When you peel them you cry because of the acid they contain
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 Name: PUMPKIN
 Origin: probably North America
 Colour: orange
 Shape: round and very big
 Taste: quite sweet
 Why it’s good to eat: it is rich in fibre, antioxidants, minerals and antioxidant
vitamins A, C and E
 Other features: giant pumpkins can reach a weight of over 25 kilos. Pumpkin
seeds are a good source of protein, minerals vitamins, and omega-3 fatty acids,
so they are a very healthy snack.
 Did you know? - The name ‘pumpkin’ appears to come from the Greek word
pepon meaning ‘large melon’.
– A pumpkin is not a vegetable; it is a
fruit!
Now, find out the name of each piece of fruit and vegetable and colour them! Have
fun!
…………………….
…………………….
…………………….
…………………….
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…………………….
…………………….
…………………….
…………………….
Anna Bergozza, Matilde Berto, Anna Bonadeo, Sofia Borra and Alice Frigo, classe 2°
secondaria.
Thanksgiving
Thanksgiving, or Thanksgiving Day, is a traditional American festival. Americans
celebrate it on the fourth Thursday in November. American people celebrate this
special day to say “thank you” to God for all the good things in their life. The first
Thanksgiving was in 1621 in Plymouth, Massachusetts: the early European settlers
said “thank you” to God for the first good harvest in the New World.
Only in 1863, in the midst of the Civil War, President Abraham Lincoln proclaimed
the first nationwide Thanksgiving celebration in America. Today it is probably the
most important holiday for North Americans. Schools and businesses close, so
many people have a four-day holiday.
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Anno 5 - N° 1
NOVEMBRE 2015
On Thanksgiving Americans eat more food than on any other day of the year. In
fact, on Thanksgiving most American families have a big lunch together: turkey,
pumpkin and corn are traditional foods for the Thanksgiving meal. The turkey is
offered to neighbours. Only in the USA, over 40 million of turkeys are consumed
through the festival’s weekend every year. Sweet potatoes and cranberry sauce
complete the lunch. Pumpkin pie is the traditional dessert for this festival.
Read the method to make the Pumpkin pie. Then complete the ingredients.
Ingredients

500 g of ..........................

.......................... eggs

50 g of ..........................

a little ..........................

.......................... of pastry
Method
Pumpkin pie is easy to make. Cook about 500 g of pumpkin in a little water until it
is soft. Add 2 eggs and about 50 g of sugar and a little cream to the pumpkin.
Roll out (stendere) 400 g of pastry and put it in a pie dish (teglia per torte). Put
the pumpkin with the eggs, sugar and cream into the pie dish with the pastry in.
Bake (cuocere in forno) at a temperature of 180° for about 35-40 minutes. Enjoy
it!
Now
answer
the
question.
When
..………………………………
Anna Bonadeo, classe 2° secondaria.
24
is
Thanksgiving
in
2015?
It’s
on
Anno 5 - N° 1
NOVEMBRE 2015
Una mattinata a Palazzo Leoni Montanari
Mercoledì 18 novembre la classe prima della scuola
secondaria ha visitato Palazzo Leoni Montanari, situato
nel centro storico di Vicenza, presso contrà Santa
Corona. Si tratta di una bellissima residenza barocca
presente nella città berica e il palazzo prende il nome da
Giovanni Leoni Montanari, che decise di costruite nel
1678 una grande residenza nello stesso luogo dove la
sua famiglia possedeva già alcuni stabili. All’inizio la
famiglia apparteneva all’artigianato e lavoravano la seta;
in seguito decisero di acquistare un titolo nobiliare e
costruirono un palazzo come testimonianza della loro
nuova condizione sociale. Il loro desiderio di allontanarsi
dalle scelte del patriziato vicentino si vede nella decorazione del palazzo, fatta da
artisti e scultori provenienti al di fuori della città. Leoni Montanari raggiunge così una
solida posizione sociale attraverso la sua capacità di commerciale e nei secoli
successivi la sua dimora fu residenza di diverse famiglie nobiliari. Oggi possiamo
vedere all’interno del palazzo sale ricche di decorazioni, affreschi e stucchi con soggetti
che richiamano alla tradizione classica greco-romana. Al piano terreno, all’interno nel
grande cortile, si trova la loggia di Ercole che uccide il drago Latone; le scale poi
conducono al primo piano presentano sopra la principale porta l’aquila e i leoni, lo
stemma della famiglia vicentina del palazzo nobiliare. Nel terzo pianerottolo la porta
sinistra conduce a un grande salone con un grande soffitto affrescato, dove sono
rappresentanti Apollo, le Muse e Saturno mentre nella parete opposto il dio Apollo
viene rappresentato con Diana, mentre uccidono i figli di Niobe. La stanza che mi è
piaciuta di più è sicuramente la Stanza della Verità, dove è collocato uno specchio
simbolo della verità che non si può nascondere. Inoltre durante la visita abbiamo
svolto un percorso guidato dedicato alla mitologia greca: veramente una bella
esperienza!
Maisa Fiori, classe 1° secondaria.
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Anno 5 - N° 1
NOVEMBRE 2015
Halloween town
«Sveglia Beatrice è halloween dobbiamo andare a comprare i dolci e i vestiti» disse
Gaia a Beatrice. Lei era una ragazza di 16 anni e abitava con sua mamma e sua sorella
mentre il padre era morto 12 anni prima . Le due sorelle a Nantucket. «Gaia abbiamo
tutto il giorno per andare a fare compere! Lasciami dormire ancora un po’ e ti
prometto che dopo pranzo andremmo al supermercato». Gaia amava molto Halloween e
quella sera si era organizzata con la sua amica del cuore per ritrovarsi quella sera a
festeggiarlo in giro per le case del quartiere. Beatrice dopo aver fatto colazione andò
nella sua stanza per vestirsi e trovò uno specchio sopra il letto pensando subito alla
persone che poteva averlo sistemato in quel posto.
Vestendosi si mise a cantare la
canzone “Hello” di Adele: «Hello from the other side…..». A un certo punto si fermò e
subito si stupì: la canzone continuava senza che lei la cantasse. «C’è qualcuno? Chi sta
cantando?». Beatrice si avvicinò al letto e controllò
se per caso fosse quello
specchio mal ridotto a provocare il suolo della canzone. Così dallo specchio uscì un
suono che disse: «Scusami, non volevo disturbati. Mi chiamo Helen Prior e sono
intrappolata qui dentro. Mi puoi liberare per favore? Devi solo pronunciare questa
frase “Exit out of the mirror”». Beatrice era spaventata ma voleva liberare Helen e
quindi pronunciò la formula magica. In quel preciso istante la sua camera si illuminò e
come per magia le apparve una ragazza bella alta con i capelli castani e gli occhi verdi,
che subito le disse «Scusami ancora se ti ho fatto paura! Non volevo disturbarti ma ero
stanca di rimanere
moltissime domande
intrappolata lì dentro. Dove mi trovo?».
Beatrice aveva
che le passavano per la testa ma subito le rispose: «Ci
troviamo a Nantucket, in Islanda. Ma perché eri lì dentro? E poi…chi sei ?». La ragazza
non sapeva come raccontargli tutta la sua storia. «Io mi chiamo Helen Halmiton e vengo
da Halloween Town. Lo so che non ci credi, ma sono stata intrappolata dentro allo
specchio ormai per tre anni perché nel mio paese è scoppiata una guerra. Io sono
una divinità e ho il potere di lanciare fulmini, saette e di volare. La cosa più
importante che ti devo dire e che… tu….» (E LA STORIA CONTINUA…)
Luisa Meneguzzo, classe 3° secondaria
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