Gruppo lavoro – tavolo tecnico Formazione Puglia 365 14/04/2016

Transcript

Gruppo lavoro – tavolo tecnico Formazione Puglia 365 14/04/2016
Gruppo lavoro – tavolo tecnico Formazione Puglia 365
14/04/2016
Plenaria
G. Volpe: avviato il Piano Strategico Nazionale del MiBACT (coordinato da Francesco Palumbo, ex Dirigente
d’area del settore Beni Culturali della Regione Puglia). Si tratta di sperimentare nuove formule di gestione e
valorizzazione del patrimonio culturale. La Puglia ha segnato, negli ultimi anni un trend positivo nell’ambito
della valorizzazione, promozione e gestione dei BBCC, ma molto ancora deve essere fatto.
Le statistiche dimostrano che la maggior parte dei turisti che arrivano in Puglia poi non vi ritornano.
Bisogna pertanto saper intercettare tale domanda e capire quali siano le reali e diversificate esigenze
dell’utente. Per fare ciò bisogna comprendere anche aree e contesti territoriali che possano soddisfare le
esigenze più variegate.
Per quanto vi siano varie offerte formative nell’ambito dei Beni Culturali e del Turismo (percorsi formativi di
scuola secondaria di II grado, IFTS, Corsi di Formazione, percorsi di Laurea triennale e magistrale), appare
evidente come esse siano sganciate dalle reali esigenze del mercato.
C. Bosna (Puglia Promozione): la Regione Puglia intende questi incontri come dei Business Plan del settore
del Turismo in Puglia. Si tratta di creare un vero e proprio brainstorming per rilevare le proposte dal basso
ed incrociarle anche con gli altri tavoli tematici. Il Turismo è indubbiamente uno dei settori che possono
maggiormente trainare lo sviluppo economico del Paese e della Regione Puglia. La formazione, in Puglia,
offre molto, ma ancora rimane da fare, soprattutto in merito agli aspetti più pratici nell’ambito lavorativo di
riferimento. Si potrà partire dall’offerta di Corsi base per gli operatori nel settore (esercenti, albergatori,
operatori nell’ambito dei servizi al pubblico), con un occhio attento all’utenza internazionale.
P. Pazienza (UniFG): delegato dall’UniFG per il Piano Strategico di Puglia 365. Quando si parla di formazione
bisogna capire che si deve partire dal basso, nel senso che è fondamentale che il territorio che vuole essere
promosso conosca innanzitutto se stesso. Spesso gli abitanti di un contesto territoriale non conoscono le
potenzialità e le valenze culturali ed ambientali della loro terra. Questa consapevolezza porta con sé anche
una adeguata preparazione nell’ambito dell’ospitalità. Ad un livello successivo e più alto si pone poi
l’erogazione di servizi specializzati e più settoriali (visite guidate). Una maggiore attenzione alla qualità
ambientale del territorio ospitante è indubbiamente fondamentale (ad esempio aree camping che siano
inserite in un contesto di pregio e non contaminato da abusivismo).
Sul settore della formazione, ancora resta molto da fare e l’offerta formativa attualmente disponibile in
Puglia deve essere debitamente calibrata sulla reale offerta che si intende proporre. Si potrebbe ad
esempio pensare a 1-2 poli di eccellenza formativa su base regionale per far sì che l’offerta non si parcellizzi
troppo sul territorio e che gli studenti realmente motivati vi si possano formare, operando una sorta di
“selezione naturale”.
Interventi
E. Lombardi: Architetto (ha curato ecomusei in Valle d’Itria e del nord-barese). L’idea degli Ecomusei è
quella di unire una serie di offerte culturali in un territorio composito (un “arcipelago di offerte culturali”).
Interazione tra territorio, diversità e realtà culturali che possa mettere in evidenza le peculiarità di un
contesto. La Regione faciliti queste piccole realtà territoriali.
Pollice (professoressa – associazione Art Tourist): quando si faranno glie esami? Nel territorio “federiciano”
spesso i turisti si concentrano a Castel del Monte e non colgono la diversità delle realtà storiche e
monumentali che il nostro territorio offre. Come fare per promuoverlo? Tavolo accoglienza
G. Caroppo (art director): come i privati possono interagire nel settore della formazione? Vi sono infatti
degli operatori che hanno portato e portano avanti progetti di valorizzazione.
M. Esposito (presidente settore turismo di Confindustria): spesso le imprese cercano in proprio di fare
formazione nel settore del turismo. Carenze colte in tutti i settori per quanto riguarda l’ambito turistico. Gli
operatori vengono, in alcuni casi, formati in strutture extra-regionali. Attivi sui percorsi di Alternanza-Scuola
lavoro. Ospitalità diffusa: tema che si porta dietro il recupero e la valorizzazione delle realtà più piccole
(soprattutto per quanto riguarda le Aree Interne, spesso a cavallo tra più regioni).
Museo Civico Maglie (tweet): un ruolo importante deve essere svolto dai Musei
R. Di Gaetano (ConfGuide BAT): problema della conoscenze delle lingue e problematica delle
specializzazioni (storici dell’arte, archeologi, etc…). Dobbiamo sapere tutto? O Fare delle distinzioni in base
alle competenze?
M. Di Biase (scuola di lingua italiana per stranieri): molti gli stranieri che chiedono di studiare italiano per
svolgere la professione di guide. Non c’è rete sulla formazione linguistica di questi profili che tra l’altro
contribuiscono non poco alla valorizzazione del nostro territorio. Le competenze specifiche sono inoltre
fondamentali anche nella formazione linguistica, in quanto risulta essenziale la conoscenza dei termini
specialistici attinenti il proprio ambito di attività. Turismo esperienziale linguistico: stranieri che vengono
qui per visitare il territorio, ma anche per conoscere le nostre specificità linguistico-culturali.
M. C. Terenzio (tweet): questione turismo congressuale.
M. Falco (?): figure professionali in continuo divenire. Formazione del personale di diretto contatto col
pubblico (IAT, Info Point). Nuove figure nell’ambito alberghiero: tourist manager ed altre figure
strettamente calanti con le esigenze del mercato.
A. Gelormini (giornalista – Presidente della Compagni degli Esultanti): siamo bravi ad attrarre, ma non a
riportare in Puglia. Distretto culturale operativo unico operativo nel territorio. Integrare i programmi
ministeriali ed adeguarli al territorio ed alle esigenze. Corsi di formazione alberghieri per strutture presenti
nelle aree interne (nelle aree di minore attrattività turistica). Corsi di formazione per gli
imprenditori/operatori, spesso provenienti da altri settori economici.
G. Trizio (tweet): cambiare mentalità di assunzione nelle aziende
Pro-Logo Foggia: corsi per aderenti alle associazioni pro-loco. Spesso infatti queste realtà associazionistiche
accolgo stranieri, turisti, compiendo opera di promozione del territorio.
C. Calabrese (direttrice ente formazione e vice presidente regionale ConfCooperative Puglia): nuova
imprenditorialità in campo turistico sostenuta da adeguata formazione. Richiesta di incentivi regionale, ma
obbligo di formazione nell’ambito per cui si richiede l’incentivo.
Andrea (tweet): formare operatori turistici anche per il LIS ed i disabili
Antonaci (Istituto tecnico per la formazione professionale): la Regione Puglia ha 1 ITS relativo al Turismo. Le
scuole dell’obbligo possono creare autonomi progetti di formazione nell’ambito dei Beni Culturali,
sviluppando offerte formative che possano garantire occupazione. In questo i percorsi ASL possono essere
fondamentali.
G. Volpe: la formazione contempla un’ ampia gamma di settori (beni culturali, tecnologie, comunicazione,
etc…)
P. Rosato (UniLe): importante che la formazione in ambito turistico sia un dato acquisito e non lasciato
all’improvvisazione. Creare legame tra le competenze trasmesse ed il mercato/territorio. Non sempre il
territorio è pronto a recepire e valorizzare le competenze dei “formati”. Ruolo della Regione è quello di fare
matching tra le due realtà. Importante l’interazione con l’Assessorato alla Formazione. Repertorio regionale
sulle figure professionali da aggiornare ed adeguare alle esigenze del mercato. Coinvolgere le Università,
creando luoghi di specializzazione settoriale o individuare luoghi di incontro formativo InterAteneo.
L. Scandale: Puglia Promozione e Regione Puglia hanno negli ultimi 10 anni fatto un lavoro straordinario di
inserimento della Puglia nella rete nazionale ed internazionale della politica turistica. Siamo in fase
destruens, in cui si inizieranno a mettere sul tavolo le questioni emerse. Questo piano strategico verrà poi
messo in relazione e si spera recepito nel più ampio Piano Strategico nazionale del Turismo del MiBACT.
Possibilità di presentare e caricare documenti sul sito Puglia365.
V. Prugnola (IFOA – responsabile Puglia): ottimizzazione delle risorse comunitarie (tra cui quelle relative
all’ambito formativo) nella proposta di attività specifiche di formazione. Gli elementi su cui puntare: Lingue
straniere, integrazione, destagionalizzazione, creazione di impresa. Ad esempio: obbligo di un anno
scolastico (il 4° per la scuola superiore) da seguire completamente all’estero. Integrazione: percorsi per gli
imprenditori (dei vari settori) al fine di metterli in rete e far sì che ognuno conosca l’altro.
S. Crudele (marketing territoriale e comunicazione): individuare le figure professionali del nuovo turismo:
quali competenze? Il turismo impatta molti settori. Spesso le imprese non si conoscono fra loro. Patti
formativi territoriali: scollamento profondo tra le esigenze delle imprese ed il sistema di
istruzione/formazione. Nuove tecnologie: creare dei laboratori turistici di formazione e di lavoro nel campo
dell’esperianzialità, dell’applicazione delle nuove tecnologie nell’ambito dei BBCC.
V. Cusmai (ENAP – ente formazione): non c’è capacità di invogliare il turista alla conoscenza approfondita e
diversificata del territorio. Formazione nell’ambito delle nuove tecnologie: fondamentale per i prossimi
anni. Possibilità di pianificare a distanza il proprio viaggio (con acquisto e/o prenotazione on line di prodotti
e servizi).
A. Iantoschi (CIA Puglia): formazione operatori per le Masserie Didattiche, Guida escursionistica, guida
naturalistica. I percorsi formativi (non finanziati dal FESR, ma da PSR) hanno consentito di formare circa 100
persone, tutte collocate nell’ambito di pertinenza. La domanda c’è, ma spesso l’offerta non è strettamente
rispondente.
L. Casoria (Gal Meridaunia): tutela delle competenze e del servizio erogato. Revisione dei parametri di
competenze e conoscenze degli operatori nel settore del turismo, soprattutto guide ed accompagnatori
turistici.
Manuele Addabbo (business coaching): intercettare aziende e profili richiesti. Ogni realtà individua le
competenze ed i profili richiesti e su questa base individua le risorse umane disponibili. Proposte: 1) Scuola
permanente per imprenditori turistici; 2) Nuove figure che coniughino vecchie esigenze e nuove necessarie
conoscenze. Capacità di gestire le risorse umane. Revenue management per creare valore economico.
P. Verri: la Capitanata punto di ingresso fondamentale per il turismo in Puglia. Integrazione di diverse forme
di formazione: 1) formazione imprenditoriale (anche nella capacità di attingere e gestire i fondi comunitari);
2) formazione che consenta di far emergere i talenti presenti sul territorio (spesso, pur avendo contenuti e
prodotti eccezionali, non si riesce a comunicarli); 3) formazione nell’ambito promozionale e tecnologicodigitale.
M. Gioiosa (Centro Studi Naturalistici): il turismo naturalistico pone problematiche sulla formazione degli
operatori., Temi: interpretazione del paesaggio (anche alla luce dell’evoluzione di quello storico); analisi
degli habitat (individuazione di aree, secondo il progetto Rete Natura 2000) che possono intercettare
specifici interessi e richieste dei turisti, per cui è necessaria la conoscenza del territorio.
F. Magra (UniBa): organizzazione dello short master presso l’UniBa, unico riconosciuto con 4 crediti
formativi.
M. Monopoli (Fondazione Teatro Petruzzelli): necessità di riconoscere il valore dei singoli individui. La
formazione deve generare il desiderio di conoscenza. L’intervenuto si occupa della creazione di una rete dei
Teatri storici a livello regionale che possono essere dei luoghi di formazione e di accrescimento delle
conoscenze e di apprendimento continuo.
V. Iacobellis (SAID – ente formazione): scarsa conoscenza del territorio. Costante aggiornamento dei vari
profili operanti nel settore turistico.
F. Porreca (CamCom FG): importante la formazione degli imprenditori, ma ancor più quella degli operatori.
Possibilità di attingere a voucher formativi.
G. Volpe: Conclusioni: formazione in ambito turistico ancora inadeguata, partendo già dal livello scolastico.
Fondamentale l’interdisciplinarietà. Integrazione tra soggetti operanti nel settore (specializzare l’offerta
formativa ed integrarla), accrescendo il livello medio di qualità. Importante che la Regione, in tal senso, dia
un valore di premialità alle offerte che coniughino queste istanze. Importante diversificare (vi sono alcuni
imprenditori che hanno colto prima di altri questa priorità), formando adeguate figure ed avvalendosi di
professionisti. Trovare un equilibrio tra la professione ed il mondo associazionistico e del volontariato. Non
è possibile che il turismo, che ha bisogno di professionisti, si avvalga di figure non referenziate ed
appropriatamente formate. Rilevante il ruolo delle lingue: le lingue straniere, ma anche la conoscenza da
parte degli operatori stranieri della lingua italiana. Adeguare l’offerta turistica alle diversificate esigenze dei
visitatori. Conoscenza del territorio di appartenenza, sotto tutti i punti di vista. Problema grave è la
gestione dei BBC a cui si uniscono pressanti esigenze nell’ambito della promozione e della valorizzazione,
ancor più aggravato dalla presenza di un patrimonio culturale diffuso.