PER VIVERE LA PAROLA PER PREGARE INSIEME LUNEDI` 13

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PER VIVERE LA PAROLA PER PREGARE INSIEME LUNEDI` 13
PER VIVERE LA PAROLA
Leggere il Vangelo della domenica e meditarlo insieme, moglie e
marito tra le mura domestiche e riflettere insieme sul codice di
comportamento che Pietro ci propone nella sua lettera. È anche il
nostro?
PER PREGARE INSIEME
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio del Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.
Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore e mi ha risposto
E da ogni timore mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.
L’angelo del Signore si accampa
Attorno a quelli che lo temono e li salva.
Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia
Temete il Signore, suoi santi,
nulla manca a coloro che lo temono.
I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla.
Venite, figli, ascoltatemi;
vi insegnerò il timore del Signore.
C’è qualcuno che desidera la vita
E brama lunghi giorni per gustare il bene?
Preserva la lingua dal male,
le labbra da parole bugiarde.
Sta’ lontano dal male e fa’ il bene,
cerca la pace e perseguila………….
SALMO 33 (34)
LUNEDI’
13 febbraio
ORE 21,00
LA GRAZIA DELLA VITA
(1 Pietro 3.1-12)
LA PAROLA DI DIO
1 Pietro 3.1-12
Allo stesso modo voi, mogli, state sottomesse (subordinate) ai
vostri mariti. Così, anche se alcuni non credono alla Parola,
vengono riguadagnati delle mogli senza bisogno di discorsi
(parola), perché considerano la vostra condotta casta e
rispettosa. Il vostro ornamento non sia quello esteriore – capelli
intrecciati, collane d’oro, sfoggio di vestiti-; ma piuttosto, nel
profondo del vostro cuore, un’anima incorruttibile, piena di
mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio. Così un
tempo si ornavano le sante donne che speravano in Dio; esse
stavano sottomesse ai loro mariti, come Sara che obbediva ad
Abramo, chiamandolo signore. Di essa siete diventate figlie, se
operate il bene e non vi lasciate sgomentare da alcuna minaccia,
così pure voi, mariti, trattate con riguardo le vostre mogli, perché
il loro corpo è più debole, e rendete loro onore perché partecipano
con voi della grazia della vita: così le vostre preghiere non
troveranno ostacolo.
E infine siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli
altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili. Non
rendete male per male, né ingiuria per ingiuria, ma rispondete
augurando il bene. A questo infatti siete stati chiamati da Dio per
avere in eredità la sua benedizione.
Chi vuole amare la vita e vedere giorni felici, trattenga la sua
lingua dal male e le sue labbra da parole d’inganno; eviti il male e
faccia oil bene, cerchi la pace e la segua, perché gli occhi del
Signore sono sopra i giusti e le sue orecchie sono attente alle loro
preghiere; ma il volto del Signore è contro coloro che fanno il
male
ANNOTAZIONI
Dopo l’esortazione ai servi Pietro si rivolge alla coppia e a tutti
i componenti della comunità cristiana.
Pietro mostra attenzione per chi è nel conflitto e ha maggiori
difficoltà. Si rivolge infatti alle spose i cui mariti non credono
alla Parola. A queste donne, così autonome e probabilmente di
un certo rango sociale Pietro chiede che siano subordinate ai
loro mariti. La ragione è esplicitamente missionaria: perché i
mariti non credenti vengano conquistati al Vangelo attraverso al
bella condotta. Pietro punta sulla bellezza cristiana!
Ai mariti Pietro mette in evidenza la reciprocità dei doveri e
chiede il riconoscimento della comune dignità dell’uomo e della
donna, entrambi mutuamente partecipi dell’opera creatrice:
“coeredi della grazia della vita”.
Infine le raccomandazioni si allargano a tutta la comunità dei
credenti. Soprattutto sono raccomandate relazioni autentiche,
solidali, affettuose e umili, senza vendette ed odii, soprattutto
costruendo ponti di benevolenza. In questi comportamenti
quotidiani risiede la benedizione di Dio, intesa come pienezza
di vita.
PER LA DISCUSSIONE
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Come entra il “sacrificio” all’interno dellamia vita
cristiana. Lo considero un inciampo oppure una
occasione di rinnovamento interiore? I sacrifici
all’interno della famiglia e della comunità sono un
cemento di pace e concordia?
Come mi confronto con la mentalità del nostro tempo
riguardo alla famiglia? Sto zitto, lascio perdere o cerco
di leggere le cose alla luce della fede?
La lettera di Pietro mi sembra “sorpassata” oppure la
mia esperienza mi dice che queste raccomandazioni
(anche se si rifanno ad una società antica) sono valide?