IL Liceale Febbraio

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IL Liceale Febbraio
PERIODICO INDIPENDENTE DI
INFORMAZIONE SCOLASTICA
Il Liceale
Numero 1
1/02/2011
Articolo (2)1
Playlist 2011
01. Duck Sauce - Barbra
Streisand
02. Martin Solveig vs
Dragonette - Hello
03. Britney Spears - Hold it
against me
04. The Script - Nothing
Ci siamo, si parte,si comincia! Finalmente qualcosa di nuovo nella nostra scuola, finalmente
una ventata d’aria fresca nei nostri corridoi pieni ormai solo delle solite idee,viste e riviste.
Basta con il piattume intellettuale che affligge la scuola nei nostri anni,studio mnemonico, le
nostre teste piene di informazioni più o meno utili, anzi piene di nozionismo puro oserei dire
stanno per esplodere. Ci siamo sentiti in diritto e in dovere di dire la nostra, di esprimere
l’opinione di un popolo studentesco che ha molte capacità ma ben poche occasioni per dimostrarle. In un mondo dove le relazioni sociali e interpersonali sono regolate da uno strumento, per alcuni tratti oscuro, quale Facebook, ci ritroviamo come tanti puntini in un mare di byte a esprimere opinioni in 420 caratteri su una sterile pagina bianca e blu, cercando
il più delle volte solo di ottenere un qualche “mi piace” o di cogliere l’attenzione di qualcuno. Quando in dicembre ci siamo guardati negli occhi, noi de “Il Liceale”, abbiamo deciso,
anzi ce lo siamo imposto,che avremo rotto questo sterile schema facebookiano. Noi vogliamo dire la nostra e lo vogliamo fare in grande stile, non ci siamo accontentati di una pagina, di un blog o di un profilo, abbiamo voluto eleggere il popolo studentesco a qualcosa di
effettivo,qualcosa che segna veramente il mondo dell’informazione elettronica, abbiamo
voluto quindi questo periodico. Non troverete dunque su queste pagine, solo semplici argomenti che riguardano questo piuttosto che quell’istituto, troverete su queste pagine il nostro
punto di vista su ciò che ci accade intorno,su politica,economia,sport,arte,eventi. Questo
perché vogliamo dimostrare a tutti che gli studenti ci sono, hanno ancora idee e hanno ancora interessi che vanno oltre il “chattare”,il “messaggiare” e lo stare ore ed ore su questo
amato/odiato Facebook. La nostra è dunque la voce di chi ancora crede nella libertà di
parola,di chi ancora crede che semplici studenti di scuola superiore possano fare il buono e il
cattivo tempo nell’opinione pubblica, così come fu negli anni passati. Buona lettura!
Alessandro Cocco
05. Fabri Fibra - Tranne te
Oprah Winfrey as Bustina
R:Andrea Melone da -ανέρ– in greco.
Benvenuti al nuovissimo e originale Opra Winfrey as Bustina,dove io,Raffaella Torriero mi impegno a intervistare i
personaggi di spicco del momento.
D:Le piace insegnare?E i suoi studenti?
Mi ritrovo questo mese,ad intervistare il famoso e stimatissimo professore Andrea Melone,considerato colonna portante del greco antico,nonché famoso autore di libri.
Ma,iniziamo.
(legenda D=domanda R=risposta)
D:Nome e cognome,sa le sue origini o gliele dobbiamo
spiegare noi?
R:Si abbastanza, ma su questi discuterei.
D:La sua classe preferita?E non risponda che non ha preferenze.
R:Le classi sono come i figli :una madre non può avere preferenze.
D:Lei che tipo era da giovane,il classico studente modello?
R:Ero un secchione ma mi divertivo,uscivo ad Alatri,giocavo
a calcio e leggevo per lo più poeti francesi e scrittori americani.
(continua a pag.3)
Pagina 2
L’attualità
La finestra sul mondo
Studenti in rivolta davanti al parlamento
Si parte. Inizia l’avventura de: “Il Liceale” con la voglia di creare da zero qualcosa di
veramente interessante, un modo per informare ed informarsi che serva a crescere
davvero, sia a chi scrive sia a chi legge. Non c’è miglior modo di iniziare questo percorso con un sguardo d’insieme sul momento che noi, da giovani studenti, stiamo
Per definizione il Liceo è la
vivendo. La scuola è bistrattata, odiata, insultata, temuta ma in fondo rappresenta
la parte centrale della vita di tutti noi, occupa la metà delle nostre giornate. Tuttavia scuola che prepara, o
soprattutto in un ambiente ristretto ed ovattato come quello provinciale, si corre il
rischio di appiattirsi troppo sull’ambiente scolastico fino a trascurare ciò che effettivaperlomeno dovrebbe,
mente si muove intorno a noi, oltre le porte della nostra scuola e delle nostre case.
Con questo giornale cercheremo di valicare questi confini, di aprire queste porte il più all’approdo universitario.
possibile per partecipare intellettualmente a ciò che ci circonda. Come tutti saprete, si
è da poco concluso un lungo autunno di proteste e manifestazioni contro la riforma
Davanti ad una situazione così
scolastica varata dal ministro dell’istruzione Gelmini. In pochi mesi ne abbiamo viste
di tutti i colori: studenti sui tetti dell’università, cortei di piazza finiti in tragedia con
confusa non si può non trovarsi
decine di feriti, le strade di Roma investite dall’orda di violenza di teppisti vestiti da
manifestanti. È ovviamente un tema che riguarda tutti noi da molto vicino. Per defispiazzati, disorientati. Quale
nizione il Liceo è la scuola che prepara, o perlomeno dovrebbe, all’approdo universitario. Davanti ad una situazione così confusa non si può non trovarsi spiazzati, disofuturo aspetta noi liceali?
rientati. Quale futuro aspetta noi liceali? Se l’ambiente delle università è davvero in
preda ad un’agitazione così travolgente che prospettive si aprono davanti a noi?
Sono domande a cui è difficile rispondere. Il mondo delle università italiane vive un
momento di grande crisi per diversi motivi. Il più scottante e scandaloso riguarda la
“parentopoli”, la grande rete di parentele, suoceri, figli, nipoti, mogli, cognati di professori e rettori assunti con l’unica referenza di un cognome pesante. Gli scandali maturati negli anni e pubblicati sui giornali parlano di rettori in carica da decenni nel medesimo ateneo e di professori che hanno portato in facoltà parenti fino alla seconda generazione. Una situazione di grande confusione causata dalla larga autonomia lasciata alle singole università che si sono trasformate in feudi privati di pochi eletti. A ciò si aggiunge la mancanza di investimenti
consistenti nella ricerca e nel miglioramento strutturale dei nostri atenei che con la nuova riforma sono stati ulteriormente ridotti provocando un drastico taglio delle cattedre che ha fatto insorgere studenti e professori. Alla luce di ciò non stupisce come nella classifica delle migliori 200 università del mondo stilata da QS Network la prima italiana sia l’Università di Bologna, attestatasi al 176° posto. Un paradosso
se si pensa che l’ateneo felsineo detiene il record di prima università della storia (attiva dal 1088). Sono dati che non ci confortano, anzi ci
sgomentano e inevitabilmente ci portano a considerare il nostro futuro come un grande punto interrogativo. Anche perché la crisi della
scuola, intesa indifferentemente come università e scuola secondaria, è la crisi di un paese che di fatto rinuncia ad investire sui suoi giovani e
si priva del proprio futuro. Ci sono realmente delle opportunità occupazionali per quelle persone che come noi hanno scelto di iniziare un
percorso di studi dal Liceo fino all’università? Molto spesso leggiamo sui giornali storie di giovani brillanti che dopo la laurea non sono riusciti
a fare il lavoro per cui avevano studiato con fatica e sacrifici e speriamo che a noi vada meglio. È innegabile che ci sia un’emergenza giovani in Italia, strettamente collegata all’emergenza lavoro. I dati Istat relativi al 2010 parlano chiaro: nella fascia tra i 15 e i 24 anni il 28, 9%
dei ragazzi non ha lavoro. Un dato in crescita del 2,4 % rispetto al 2009. Praticamente un giovane italiano su tre non ha reddito. La percentuale massima da quando l’istituto di statistica ha cominciato a pubblicare analisi di questo tipo (2004). Sono pochi gli sbocchi lavorativi per i giovani, laureati e non, e i motivi sono tanti. Ad un’inadeguata considerazione del merito si aggiunge una mentalità spesso ostile a
guardare al futuro che contraddistingue gli usi del nostro paese. I concorsi pubblici restano divorati dal tarlo delle raccomandazioni, le aziende chiudono e vanno all’estero, dilaniate dalla crisi. È di estrema attualità la vicenda dello stabilimento Fiat Mirafiori i cui operai, sull’esempio tracciato dalla fabbrica di Pomigliano, sono stati sottoposti ad un referendum per esprimersi favorevoli o contrari ad una serie di
provvedimenti per l’aumento della produttività tra cui l’abolizione delle pause, più notturni e più straordinari non retribuiti. In gioco c’è la
sopravvivenza stessa di uno degli stabilimenti simbolo dell’industria torinese che rischia di spegnersi lentamente. È chiaro che ai grandi imprenditori non conviene investire in Italia.Altri mercati, altri lidi vergini attendono alla finestra con costi di manodopera e spese inferiori.
Quello della Fiat come di altre grandi aziende italiane è dunque un diktat inequivocabile: o si aumenta la produttività nei nostri stabilimenti riducendo le spese o le fabbriche chiuderanno una dopo l’altra lasciando migliaia di persone senza lavoro. Alla fine anche a Mirafiori
come a Pomigliano ha prevalso la linea del “si” al piano di innovazioni contrattuali grazie soprattutto agli impiegati mentre gli operai, che
sono quelli maggiormente colpiti dalla crisi, hanno espresso una preferenza netta per il “no”. Un dato che fa riflettere. Ci preoccupiamo
troppo di calciatori, politici e vip, dei loro yacht in Sardegna, delle loro vacanze ai Tropici dimenticandoci della gente comune e dei loro
“comuni” problemi di ogni giorno. Come farebbero quegli operai se un giorno la fabbrica chiudesse comunque per aprire in Bangladesh o
in Serbia? Molti di loro avranno una famiglia, alcuni saranno già quarantenni o cinquantenni. Quante probabilità avrebbero di trovare un
altro lavoro? Ci sarebbe bisogno di una reazione forte a queste che sono le vere priorità del paese, i giovani, la mancanza di opportunità, la
crisi economica, l’emergenza lavoro, una reazione che può arrivare solo dal mondo della politica. Tuttavia avvertiamo la sensazione, sgradevole, che nei palazzi del potere si pensi a tutt’altro. Visto da fuori l’universo di chi comanda è un grande abisso, un’acqua torbida, una
matassa ingarbugliata fatta di persone più o meno credibili che sembrano non essere affatto in grado di risolvere i problemi “veri” di questo difficile momento storico. Ci sono delle sfide che ci attendono, delle sfide per il futuro che non possiamo perdere. L’Italia è chiamata a
migliorarsi per migliorare la vita delle persone che ci vivono e che guardano con sfiducia al proprio domani. Il passato non serve per essere
rimpianto ma solo per essere studiato, il presente serve per agire, il futuro serve per sperare.
Jacopo Romiti
Pagina 3
Oprah Winfrey as Bustina
D:Come ricorda i suoi anni a scuola?
Incubo o bella esperienza?
D:Ci parli del suo ultimo libro,altri in programma?
R:Piacevolmente.Taccio su
quando mi diedero un pugno
in faccia e mi spaccarono i
denti.Una volta mi trovavo a
passare una riga di versione e
ebbene si,mi annullarono il
compito.
D: Sappiamo che è della Roma,sa che questa cosa non la
porterà da nessuna parte?
Al professore che ha dedicato il suo
tempo prezioso alla nostra intervista
ea
tutti
quelli
che la
leggeranno.
R:mi porterà all’Olimpico! (ride)
R:Sicuramente non si
chiama “altro in programma”.
D:Vuole salutare qual-
Il prof durante il Matinè cuno?
dell’anno scorso.
R: Me,quando leggerò
l’intervista.
Grazie,
R.B.T.
Sempre durante il Matinè,il prof
viene preso dagli studenti!
Carnevale Futuristico
Finite le feste natalizie, gli studenti pensano già a quelle di Pasqua. E fanno
bene. Un evento però di pari importanza, scuoterà le fondamenta del liceo
“Martino FiletiFesta di Carnevale co”: la festa di
carnevale,festeggiata con Liceo Classico
un fantastico e
Martino Filetico
indimenticabile
Matinè!
Dopo il successo dell’anno scorso, per il
secondo anno avrà luogo nella palestra
della nostra scuola,gestita dai rappresentanti d’istituto che daranno inizio al Matinè,accompagnati dal dj, direttore di questo giornale,nonché mio collega: Alessan-
dro Cocco. La festa sarà in maschera e
ogni studente è invitato a partecipare
con il travestimento migliore,infatti,durante il Matinè,alcuni membri
dello staff scatteranno ai partecipanti
foto,che saranno usate per il concorso di
“maschera migliore del Matinè”,
Le foto saranno postate su facebook e
potrete esprimere le vostre preferenze,la
maschera migliore sarà pubblicata sul
prossimo numero.Sperando di vedervi
numerosi,la direttrice.
Flavia Pettorini
Matinè – Festa di Carnevale 2010
BACK TO BLACK!
Mp3, wma, youtube, itunes, beatport, whatpeopleplay, juno sono solo alcune delle parole che da qualche anno ormai sono legate a doppio
filo alla musica. Per noi,o meglio per la nostra generazione (o per la maggior parte dei suoi appartenenti…NDR) l’idea di musica è legata a
quella di file digitale, a risoluzione più o meno alta, ma comunque ad un file, salvato su un pc e riprodotto con iTunes magari,oppure memorizzato in infinite playlist sui famosissimi iPod. E’ per molti,moltissimi una cosa normale non acquistare musica,senza mensionare tecniche
poco legali quali eMule o simili, basta oggi aprire youtube per poter accedere ad un infinità di brani, tutti fruibili gratuitamente e somministrati al pubblico direttamente con il proprio video. Proprio per questo motivo ad oggi il successo di un brano si misura in “Numero di visualizzazioni” o in ”download digitali”(legali ovviamente). E’ cosi un po per tutte le cose ormai, la new generation immagina i libri in formato digitale, le foto in jpeg,le notizie online…non solo per la musica quindi. Nonostante questo il The New York Times segnala un’esponenziale aumento delle vendite della musica formato Vinile o meglio, della musica stampata sul caro vecchio buon vinile in formato 12’ (pollici
per i non addetti ai lavori) a 33 o 45 giri. Si è passati infatti dalle 3 milioni di copie (qualsiasi genere/autore) in vinile vendute nel 2006 alle
oltre 6 milioni di copie del 2007 alle circa 11 milioni di copie attuali. Per molti il vinile è qualcosa di sconosciuto, un “cd grande”,alcuni pensano sia riservato ai disck-jockey (quelli veri…non i virtualdjettari),altri addirittura pensano che appartenga ad un passato talmente distante da noi che sia qualitativamente anacronistico oggi.Molti invece non sanno che la qualità audio (totalmente analogica e quindi molto più “calda” rispetto ad un normale file mp3 a 320kbps)fornita da una registrazione stereofonica su un 12’ a parità di impianto di riproduzione è 10 volte superiore rispetto a quella di un cd audio e circa 100 volte superiore alla qualità audio fornita da un file mp3 128kbps (la
qualità dei file che normalmente troviamo nei nostri iPod). (continua a pag. 4)
Pagina 4
Perché dunque, nell’era di internet si torna ad acquistare musica analogica? Glissando il fatto della qualità(nell’era dei micro
hi-fi sono ormai pochissime le abitazioni in cui troviamo impianti degni di fornire una qualità audio sufficiente,erano molte di più negli anni 70. NDR), sicuramente perché è più soddisfacente avere materialmente il brano in mano, non in 12 cm di compact disc (facilmente
riproducibile con i mezzi che tutti ormai abbiamo a disposizione NDR) ma in ben 30 cm di
polivinile nero nostro e basta (non “masterizzabile”). Per alcuni dire “io acquisto musica in
vinile” può corrispondere ad uno status sociale di “intenditore”, altri semplicemente non hanno mai smesso di farlo. In definitiva quindi tra tutti i mezzi di riproduzione sonora il vinile è
sicuramente il più problematico,si necessita infatti di un giradischi,di una puntina di qualità,di un preamplificatore e di un impianto hi-fi adeguato, resta però indubbiamente quello Giradischi Dj
più pieno di fascino e attrazione. Chiudo dicendo che indipendentemente dal formato l’importante è tornare ad acquistare musica, ed acquistare buona musica.
Alessandro Cocco
Nonciclopedia : Giornalino scolastico
“Facile criticare e non fare. Smettila di prendertela con il liceo e prendi un'iniziativa costruttiva!!! Vuoi una scuola migliore? VA BENE! Ma
non rompere le palle se gli altri stanno già bene così! Tu in realtà non vuoi discutere, VUOI SOLO CHE GLI ALTRI TI DIANO RAGIONE!!!
NON PUOI IMPORRE LE TUE IDEE SOLO PERCHÈ SONO LE TUE!!! (non ti viene mai il dubbio di sbagliare?)”
- Redattore a chiunque gli passi vicino per prevenire eventuali critiche sul giornalino —
Il giornalino scolastico è una pubblicazione, a opera degli studenti di una scuola, dove i loro compagni (e anche professori) potranno
trovare non solo informazione dettagliata, ma anche pezzi di grande comicità o di profonda critica alla realtà sociale. Consci che il loro
lavoro sarà apprezzato da chi riceverà il giornalino, i redattori fanno del loro meglio per far uscire in tempi brevi un buon numero del giornalino.
Direttore
Il direttore è, in realtà, in genere una direttrice. Questo perché si sa da fonti attendibili che le ragazze
sanno coordinare un lavoro meglio dei ragazzi, e sono più responsabili. Nell'anno in cui la direttrice è in
ca-
rica, fa uscire, generalmente, un unico numero del giornalino (quello con i saluti).
Quello che impagina
Quello che impagina ma non sa impaginare. Sì, sì, neppure gli altri sono tanto bravi, ma questo si vede: se
u-
no gli occhi ce li ha l'impaginazione è la prima cosa che vede. Il concetto è semplice: hai creato una serie
di
pagine godibili agli occhi (non si pretende l'uso di sapienti tecniche, ma un po' di talento naturale sì)?
Al-
lora vai in stampa. Hai ricopiato al pc le bozze che ti hanno dato? Non hai ancora finito. L'impaginazio-
ne,
infatti, consiste generalmente in un unico spreco di spazio, per poi andare a dire a uno a cui è stato
tagliato l'articolo Eh, ma non c'era spazio.... Genericamente l'impaginatrice gestirà anche
un Windows Live Spaces, sul quale sperimenterà le sue alte capacità grafiche.
Tipico lettore.
Quello che parla di musica
Può un qualsiasi tipo di cultura musicale. Può anche non averla. Quello che conta è che non fa altro che ripetere che la musica in Italia sta
cambiando quando sono vent'anni che non succede nulla.
L’angolo sportivo
Non potrebbe esistere giornale senza la pagina sportiva. Tantomeno un giornale per ragazzi. I corridoi della scuola , di lunedì mattina,
fanno invidia ai migliori bar dello sport. E allora eccomi qui a scrivere questo articolo. Ci siamo lasciati alle spalle una grande domenica di
calcio. All’insegna dei rigori sbagliati, o meglio parati. Nel consueto duello tra portieri e calciatori, questa volta hanno avuto la meglio gli
estremi difensori: sette rigori concessi, quattro parati. Ma procediamo con ordine. Nel pomeriggio di sabato la Lazio, a detta del suo allenatore, ha raggiunto la salvezza, toccando quota 40 punti. Del gioiellino ceco Libor Kozak i due gol che hanno permesso ai biancocelesti di
far sprofondare la Fiorentina. Più che viola, la situazione a Firenze è davvero nera! Martedì, probabilmente, ci sarà il definitivo esame di
maturità per la Lazio: la capolista, Milan, a San Siro. Solo dopo potremmo sapere se l’aquila sarà veramente in grado di spiccare il suo volo.
Proprio i rossoneri, nella fredda serata di Catania, hanno dato prova di grande solidità ed umiltà di squadra. Sotto di
un uomo, sono riusciti a passare in vantaggio con Robinho e successivamente a chiudere la partita con il solito Ibra.
Partite come queste a fine campionato, potrebbero risultare fondamentali ai fini della lotta scudetto. D’altro canto i
cugini neroazzurri hanno risposto, non con poche difficoltà, alla vittoria dei rossoneri. A San Siro, la squadra di Leonardo ha chiuso il primo tempo sotto di due gol a zero. Ci ha pensato prima Pazzini, gol all’esordio con la maglia
neroazzurra, a riaccendere le speranze dei tifosi campioni d’Europa, poi Julio Cesar, neutralizzando il tiro dagli undici
metri di Javier Pastore. Sul finale di partita, ancora Pazzini e Eto’o, su rigore, hanno regalato tre punti importantissimi
a Mister Leonardo. Tra Bologna e Roma invece ha vinto la neve, che sembra avere nella cittadina emiliana la sua
vittima preferita. E’ già la seconda partita, dall’inizio dell’anno, che viene rinviata per neve allo stadio Dall’Ara. Chi
invece sembra non volersi fermare più è il Napoli di Cavani. Il Matador sta letteralmente trascinando la squadra partenopea nelle zone alte della classifica. Tutta Napoli sogna, la stagione 89-90 del secondo scudetto potrebbe riproporsi nuovamente. Quelli
erano gli anni della sfida tra Van Basten e Maradona. Oggi i nuovi eroi hanno il nome di Ibrahimovic e Cavani!
Piergiorgio Bianchi
La nostra opportunità
Come si può dedurre il nostro giornalino rispecchia ciò che siamo e quello che dall’esterno ci condiziona.Ognuno di voi può farne parte.Se volete discutere su un argomento che vi interessa,se volete far
sentire la vostra voce,e veramente vi sproniamo a farlo,scrivete un articolo,collaborate,diventate parte
integrante del progetto.Avete il diritto di farlo.Fate conoscere la vostre idee,la scrittura è lo strumento
più adatto e utile per farlo.Noi vogliamo sentire ciò che avete da dire.
Inviate i vostri testi, le vostre
foto o i vostri pensieri ai direttori del giornale:
“ Ain't gonna be just a face in the crowd,you're gonna hear my voice when I shout it out loud ! “.

Flavia Crem Pettorini
La redazione

Alessandro Cocco
Facebook
Ringraziamenti
Grazie a tutti i giornalisti.
Grazie a chi ha creduto nel progetto.
Grazie a chi ci leggerà.
Grazie.
La redazione
Foto della redazione.