Giampaolo Pansa – I vinti non dimenticano Lisa Genova

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Giampaolo Pansa – I vinti non dimenticano Lisa Genova
Giampaolo Pansa – I vinti non dimenticano
"Quando pubblicai Il sangue dei vinti nell'ottobre 2003, venni linciato dalle sinistre. Tre anni dopo, nel 2006, per
l'uscita di un altro mio lavoro revisionista, La grande bugia, fui aggredito a Reggio Emilia da una squadra di
postcomunisti violenti. Perché i nipoti dei trinariciuti dipinti da Giovanni Guareschi mi inseguivano? I motivi erano
soprattutto due. Avevo dato voce ai fascisti, obbligati dai vincitori a un lungo silenzio. E avevo posto il problema del Pci
e del suo obiettivo nella guerra civile: fare dell'Italia un paese satellite dell'Unione sovietica. Oggi l'Urss non esiste più,
anche il Pci è scomparso. Eppure le sinistre continuano a non accettare che si parli delle pulsioni autoritarie dei
comunisti italiani e del loro legame con Mosca. E per sfida che nei Vinti non dimenticano ho scritto le pagine che mi ero
lasciato alle spalle. L'occupazione jugoslava di Trieste, Gorizia e Fiume, guidata dal servizio segreto di Tito, con
migliaia di deportati scomparsi nel nulla. La sorte delle donne fasciste, stuprate e poi soppresse. Le uccisioni di
comandanti partigiani e di politici socialisti e democristiani che si opponevano al predominio comunista. La verità è
sempre una chimera. Ma non si può cercarla quando si è accecati dalla faziosità politica. Nei Vinti non dimenticano ho
rifiutato ancora una volta la storia inquinata dall'ideologia. Questo mi fa sentire un uomo libero, come lo sono i miei
lettori." (G. Pansa)
Lisa Genova - Perdersi
Alice ha lavorato sodo per raggiungere i suoi obiettivi e ora, a quasi cinquant'anni, sente di avercela finalmente fatta.
Dopo anni di studio, di notti a base di caffè e libri di psicologia, ha coronato il suo sogno, è una scienziata di grido,
insegna ad Harvard e viene chiamata dalle più prestigiose università per tenere conferenze. E poi c'è il suo più grande
orgoglio, la famiglia: il marito John, un brillante esperto di chimica, che non riesce a trovare gli occhiali neppure
quando li indossa, e i loro figli, Anna, Tom e Lydia, tutti e tre realizzati, anche se ognuno a modo suo. All'improvviso,
però, tutto cambia. All'inizio sono solo piccole dimenticanze: una parola sulla punta della lingua che non riesce a
ricordare, gli orari delle lezioni, il numero di uova nella ricetta del pudding natalizio, quello che prepara da più di
vent'anni. E poi un giorno, dopo il giro di jogging quotidiano, Alice si ritrova in una piazza che è sicura di conoscere ma
che non sa dove si trovi. Si è persa, a pochi metri da casa. Qui comincia il suo viaggio tra le corsie d'ospedale, a cacci a
del male che sta cancellando i suoi ricordi. Quando le viene diagnosticato l'Alzheimer precoce, tutto ciò in cui Alice ha
sempre creduto pare sgretolarsi, il mondo intorno a lei sembra sfuggirle ogni giorno di più.
Jo Nesbo – L’uomo di neve
La città di Oslo è avvolta nel buio e i primi fiocchi di neve cadono leggeri imbiancando le strade. Birte Becker è appena
tornata a casa dal lavoro quando, fuori dalla propria finestra, nota un pupazzo di neve che sembra scrutarla. Poche ore
dopo, Birte scompare senza lasciare traccia. Unico indizio, un pupazzo di neve avvolto nella sciarpa della donna,
all'interno del quale viene ritrovato anche il suo cellulare. Il commissario Harry Hole, chiamato per indagare sulla
misteriosa scomparsa, si getta a capofitto nel caso per sfuggire ai fantasmi che lo perseguitano giorno e notte e alla
notizia che lo ha gettato nel baratro dopo mesi di astinenza dall'alcol e di buona condotta: Rakel, l'unica donna che
abbia mai amato, sta per sposarsi. Appena inizia a indagare sulla scomparsa della Becker, Harry si rende conto che il
caso ha foltissime somiglianze con altre sparizioni misteriose avvenute a Oslo negli ultimi vent'anni. La procedura è
sempre la stessa: una donna, sposata con figli, scompare nel nulla, nella notte in cui sulla città cade la prima neve.
Hole è l'unico che può avvicinarsi alla verità, perché il male, subito e inferto, lo conosce molto da vicino e può calarsi
pienamente nella testa del serial killer. La scoperta, però, sarà più amara e sconcertante del previsto, perché la mano
in grado di perpetrare quegli orrendi crimini è molto più vicina di quanto Harry si sarebbe mai immaginato.
Polly Williams – La moglie peggiore del mondo
Calzini sporchi, piatti da lavare, panni da stirare e un guardaroba che assomiglia più a quello di una teenager che a
quello di una trentaquattrenne con un marito e un figlio. Sadie non è proprio un esempio di perfezione, anzi il
contrario. E poi ha un dono davvero speciale "essere nel posto sbagliato al momento sbaglialo". E così quan do si
presenta in ritardo a un pranzo di lavoro del marito, indossando una maglietta con scritto a caratteri cubitali Leccami!,
la situazione precipita. Fino a quel momento suo marito Tom l'ha sempre amata per quello che è. Sì, forse un po'
disordinata, costantemente in ritardo, ma creativa, fantasiosa ed esuberante, anche se un po' scombinata nel
coordinare il suo lavoro di fiorista con le necessità familiari. Ma da qualche tempo suo marito non sopporta più le sue
stravaganze. Il lavoro di Tom è diventato sempre più importante e lui vorrebbe al suo fianco una moglie più matura e
meno pasticciona. Sadie è triste e scoraggiata. Che sia davvero la moglie peggiore del mondo? Sarà Edit, un'anziana
signora, sua cliente, a ridarle fiducia con i suoi preziosi consigli. Bastano pochi accorgimenti, un paio di ricette a base
di spezie piccanti e qualche serata romantica per riavvicinarsi. Ma ben presto Sadie scopre che l'unica ricetta per far
funzionare il suo matrimonio è mescolare l'amore con una buona dose di pazienza, condendo il tutto con tanto
divertimento, umorismo e ironia.
Irene Bernardini – Elogio di una donna normale
Ci vuole coraggio, di questi tempi, a essere normali. A riconoscere come normali i propri desideri, le proprie
aspirazioni" sottolinea Irene Bernardini, psicologa, nelle prime pagine di questo umanissimo (e sincero) racconto
dell'animo femminile. "Ho imparato che le donne hanno immense riserve di coraggio e di dignità. E per farle affiorare
serve a volte uno scossone da parte di un'altra donna." È questo l'atteggiamento, sensibile ma fermo, con cui lei l'"altra" donna - accompagna, fianco a fianco, le sue pazienti: madri, mogli, compagne, amanti, casalinghe o affermate
professioniste. Come Elisa, quarantenne single in carriera, un'esistenza all'apparenza perfetta, in realtà incapace di
amare ed essere amata; o Elena, trentadue anni, stimata specialista in ginecologia e ostetricia, lavoro a contratto in
una clinica universitaria finché non resta incinta di un collega "molto sposato" e le viene garbatamente suggerito di
farsi da parte. L'amore, i figli, il lavoro, la vita sociale sono bisogni faticosamente conciliabili, e trovare un equilibrio
non è così facile. Occorre forse talvolta essere un po' acrobate, ma non è necessario essere speciali. In fondo, le
qualità più preziose, ci dice la Bernardini, sono proprio il coraggio di essere normali, la capacità di non strafare e di
attingere con orgoglio alle risorse più tipicamente femminili: l'intelligenza affettiva, l'empatia, la generosità.
Maria Duenas – La notte ha cambiato rumore
Sira Quiroga è una giovane sarta nella Madrid degli anni Trenta, sta per sposarsi e avviarsi a un destino senza
imprevisti quando perde la testa per un carismatico imprenditore e, prima che scoppi la Guerra Civile, lascia la Spagna
per trasferirsi con lui in Marocco. Ma qui si ritrova presto sola, ingannata e piena di debiti. Raggiunto il protettorato
spagnolo di Tetuàn, con l'aiuto di alcuni improbabili amici Sira riesce ad aprire un atelier di alta moda che, grazie al
suo gusto e alla sua forza di volontà, diventa il punto di riferimento per le signore più ricche e influenti della città. Una
clientela all'apparenza insospettabile, ma che nasconde dei segreti. E qui il destino di Sira subisce una svolta
imprevedibile, intrecciandosi con quello di un variegato gruppo di personaggi, alcuni dei quali storicamente esistiti.
Saranno loro a dare a Sira la possibilità di riscattarsi, di ricostruire pezzo a pezzo il suo destino. La notte ha cambiato
rumore può essere letto come un moderno feuilleton, avvolgente e irresistibile nel disegnare le atmosfere e con uno
splendido cast di personaggi, trasportandoci sul filo della storia attraverso una mappa di affascinante ampiezza per
intrecciare una storia di fedeltà e tradimento, coraggio e dedizione, amore e ideali, in cui i lettori scopriranno l'arte di
narrare di una nuova scrittrice che combina sapientemente i generi e immette una linfa nuova nella grande tradizione
del romanzo d'appendice.
Malvaldi Marco – Il re dei giochi
Ritornano i quattro vecchietti detective del BarLume di Pineta, con il nipote Massimo il "barrista" e la brava banconista
Tiziana. Dopo "La briscola in cinque" e "Il gioco delle tre carte", con "Il re dei giochi" si può dire che ora siamo alla
serie, sia per la caratterizzazione ben sagomata e viva di ciascun personaggio che lo rende familiare, sia per il brio
naturale con cui, come un meccanismo ben avviato, funziona l'eccentrico amalgama che struttura le storie. "Re dei
giochi" è il biliardo nuovo all'italiana giunto al BarLume. Ampelio il nonno, Aldo l'intellettuale, il Rimediotti pensionato
di destra, e il Del Tacca del Comune (per distinguerlo da altri tre Del Tacca) vi si sono accampati e da lì sezionano con
geometrica esattezza gli ultimi fatti di Pineta. Tra cui il terribile incidente della statale. È morto un ragazzino e sua
madre è in coma profondo. Sono gli eredi di un ricchissimo costruttore. La madre è anche la segretaria di un uomo
politico impegnato nella campagna elettorale. Non sembra un delitto. Manca il movente e pure l'occasione. "Anche
quest'anno sembrava d'aver trovato un bell'omicidio per passare il tempo e loro vengono a rovinarti tutto". Ma la
donna muore in ospedale, uccisa in modo maldestro. E sulle iperboliche ma sapienti maldicenze dei quattro
ottuagenari cala, come una mente ordinatrice, l'intuizione logica del "barrista", investigatore per amor di pace.
Mauro Corona – La fine del mondo storto
Un giorno il mondo si sveglia e scopre che sono finiti il petrolio, il carbone e l'energia elettrica. È pieno inverno, soffia
un vento ghiacciato e i denti aguzzi del freddo mordono alle caviglie. Gli uomini si guardano l'un l'altro. E ora come
faranno? La stagione gelida avanza e non ci sono termosifoni a scaldare, il cibo scarseggia, non c'è nemmeno più luce
a illuminare le notti. Le città sono diventate un deserto silenzioso, senza traffico e senza gli schiamazzi e la musica dei
locali. Rapidamente gli uomini capiscono che se vogliono arrivare alla fine di quell'inverno di fame e paura, devono
guardare indietro, tornare alla sapienza dei nonni che ancora erano in grado di fare le cose con le mani e ascoltavano
la natura per cogliere i suoi insegnamenti. Così, mentre un tempo duro e infame si abbatte sul mondo intero e i più
deboli iniziano a cadere, quelli che resistono imparano ad accendere fuochi, cacciare gli animali, riconoscere le erbe
che nutrono e quelle che guariscono. Resi uguali dalla difficoltà estrema, gli uomini si incammineranno verso la
possibilità di un futuro più giusto e pacifico, che arriverà insieme alla tanto attesa primavera. Ma il destino del mondo è
incerto, consegnato nelle mani incaute dell'uomo... Mauro Corona ancora una volta stupisce costruendo un romanzo
imprevedibile. Un racconto che spaventa, insegna ed emoziona, ma soprattutto lascia senza fiato per la sua
implacabile e accorata denuncia di un futuro che ci aspetta.
Wulf Dorn – La psichiatra
Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un'umanità reietta ,
con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7
è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola
parole senza senso. Dice che l'Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in
un corpo di donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all'Uomo Nero. E
quando il giorno dopo la paziente scompare dall'ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l'incubo. Nessuno
l'ha vista uscire, nessuno l'aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi ma viene coinvolta in un
macabro gioco da cui non sa come uscire. Chi è quella donna? Cosa le è successo? E chi è veramente l'Uomo Nero?
Ellen non può far altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di
violenza , paranoia e angoscia. Eppure sa che, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine...
Umberto Vernoesi – Dell’amore e del dolore delle donne
In questo libro si parla di vita. Di amore, volontà, gioia, amicizia, dolore. Di scienza e fede, di corpo, piacere e cibo. E
in particolare si parla tanto, profondamente, di madri e figli. Sono molte le voci che si intrecciano in queste pagine,
voci che provengono dal lontano passato del secondo conflitto mondiale, dagli anni difficili e pieni di speranza del
dopoguerra, e dall'oggi Un uomo decide di raccontare la propria storia. Le battaglie etiche e scientifiche che lo hanno
visto protagonista. E lo fa attraverso le storie delle molte donne che ha incontrato lungo tutta la sua vita, con le quali
ha condiviso sentimenti, amicizie e lavoro. Donne che di volta in volta si sono impegnate in una battaglia: contro la
guerra, i pregiudizi, la malattia, la paura. Contro la moralità, i dogmi religiosi, la disinformazione, l'ipocrisia. O
semplicemente contro la consuetudine e il senso comune: né buoni né cattivi, semplicemente granitici. Donne che
hanno deciso, ognuna a proprio modo e con la propria voce o afonia, di combattere e di non cadere. E soprattutto di
non rinunciare, difendendo con un sorriso, sopra i denti stretti, se stesse, i propri affetti e ciò in cui credono. Così
proprio il fatto che a raccontare sia un uomo, permette di penetrare senza ipocrisie o sbavature retoriche un universo
tanto connotato e a raccontare, senza imbarazzi e forzature, un mondo intimamente femminile.
Elizabeth Gilbert – Mangia prega ama
Liz è bella, bionda, solare; ha una grande casa a New York, un matrimonio perfetto, un lavoro invidiabile. Eppure, in
una notte autunnale, si ritrova in lacrime sul pavimento del bagno, con l'unico desiderio di essere mille miglia lontana
da lì. Quella notte, Liz capisce di non volere niente di tutto quello che ha, e fa qualcosa di cui non si sarebbe creduta
capace: si mette a pregare. Come reagireste se Dio (o qualcosa che gli assomiglia) venisse a toccarvi il cuore e la
mente, non per invitarvi alla pazienza e alla rassegnazione, ma per dirvi che avete ragione, quella vita non fa per voi?
Probabilmente fareste come Liz: tornereste a letto, a pensarci su. A raccogliere le forze, perché il bello deve ancora
venire. Un amarissimo divorzio, una tempestosa storia d'amore destinata a finir male e, in fondo, uno spiraglio di luce:
un anno di viaggio alla scoperta di sé. In questo irresistibile diario-confessione, Elizabeth Gilbert ci racconta le tappe
della sua personalissima ricerca della felicità: l'Italia, dove impara l'arte del piacere, ingrassa di 12 chili e trova amici
di inestimabile valore; l'India, dove raggiunge la grazia meditando in compagnia di un idraulico neozelandese dal
dubbio talento poetico; e l'Indonesia, dove uno sdentato sciamano di età indefinibile le insegna a guarire dalla tristezza
e dalla solitudine, a sorridere e a innamorarsi di nuovo. "Mangia prega ama" è la storia di un'anima irrequieta, con cui
è impossibile non identificarsi.
Pietro Calabrese - L’albero dei mille anni
Non ci pensiamo mai, ma la vita può deragliare improvvisamente. Bastano due parole. È successo il 19 maggio 2009 a
Pietro Calabrese, una carriera luminosa nel giornalismo e un'esistenza piena. Nel suo caso le due parole sono state
addensamento polmonare, pietoso eufemismo per significare che è entrato di diritto nella costellazione del cancro
(quale acutezza nella battuta di Woody Allen: "Oggi le due parole che è più bello sentirsi dire non sono 'ti amo' ma 'è
benigno'"). In questo libro tanto lucido quanto toccante Calabrese racconta il suo cammino, giorno per giorno, dopo
quel fulmine a ciel sereno. Un cammino che passa per l'altalena dello sconforto e della speranza, per le notti sotto
l'assalto molesto dei pensieri e per il ricordo sognante di quando la notte invece - si parlava d'amore, per il tempo che
diventa sospeso e per il calore benefico delle persone care ("già, e adesso chi lo dice agli amici?"). Ed è un cammino
che passa inevitabilmente per la brutalità delle cure e per un corpo devastato in cui non ti riconosci più. Eppure, a un
certo punto, fa una svolta radicale e diventa un cammino di crescita e di consapevolezza nuova. Raggiunta durante
una chiacchierata con un amico sotto un baobab africano, il monumentale albero dei mille anni. Da lì Pietro, scoprendo
una verità semplice e rivoluzionaria ma nascosta, lancia a tutti un messaggio salvifico, scritto con la penna del grande
giornalista ma pensato con la mente e con il cuore dell'uomo.
Michela Murgia - Accabadora
Perché Maria sia finita a vivere in casa di Bonaria Urrai, è un mistero che a Soreni si fa fatica a comprendere. La
vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure è così
semplice: Tzia Bonaria ha preso Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la
presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno. Quarta figlia femmina di madre vedova, Maria è abituata a
pensarsi, lei per prima, come "l'ultima". Per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della vecchia
sarta del paese, che le ha offerto una casa e un futuro, ma soprattutto la lascia vivere e non sembra desiderare niente
al posto suo. "Tutt'a un tratto era come se fosse stato sempre così, anima e fili'e anima, un modo meno colpevole di
essere madre e figlia". Eppure c'è qualcosa in questa vecchia vestita di nero e nei suoi silenzi lunghi, c'è un'aura
misteriosa che l'accompagna, insieme a quell'ombra di spavento che accende negli occhi di chi la incontra. Ci sono
uscite notturne che Maria intercetta ma non capisce, e una sapienza quasi millenaria riguardo alle cose della vita e
della morte. Quello che tutti sanno e che Maria non immagina, è che Tzia Bonaria Urrai cuce gli abiti e conforta gli
animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando è necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte
pietosa. Il suo è il gesto amorevole e finale dell'accabadora, l'ultima madre.
Andrea De Carlo - Leielui
"'Leielui' è una storia d'amore. Si svolge tutta nel corso di un'estate caldissima, tra Milano, la costa della Liguria, il sud
della Francia e Vancouver, in Canada. Lei è Clare Moletto, un'americana che vive in Italia da diversi anni e lavora al
call center di una grande compagnia di assicurazioni. Lui è Daniel Deserti, autore del bestseller internazionale 'Lo
sguardo della lepre' e di altri romanzi di minore successo. In un giorno di pioggia torrenziale, lui, ubriaco e in piena
crisi creativa, con la sua macchina va addosso alla macchina in cui lei viaggia con il suo fidanzato. Da questo evento
potenzialmente catastrofico, nasce un rapporto che passa dall'ostilità alla diffidenza alla curiosità, all'attrazione
incontrollabile. Volevo raccontare le ragioni, i dubbi, le contraddizioni profonde che una donna e un uomo di oggi si
trovano a fronteggiare quando gli capita di innamorarsi davvero. La scommessa era parlarne nel modo più onesto
possibile, e dare ai due protagonisti, donna e uomo, lo stesso peso. Così a capitoli alterni la storia è raccontata dal
punto di vista di lei e di lui: la prospettiva cambia, e cambiano le percezioni, i sentimenti in gioco, i pensieri, le
domande senza risposta. Credo che per una lettrice o un lettore sia quasi inevitabile identificarsi in uno dei due
personaggi, e che questo possa suscitare in certi casi una strana alternanza di partecipazione e rabbia. A me è
successo, con lei e con lui." Andrea De Carlo
Ken follett – La caduta dei giganti
I destini di cinque famiglie si intrecciano inesorabilmente attraverso due continenti sullo sfondo dei drammatici eventi
scatenati
dallo
scoppio
della
Prima
guerra
mondiale
e
dalla
Rivoluzione
russa.
Tutto ha inizio nel 1911, il giorno dell'incoronazione di Giorgio V nell'abbazia di Westminster a Londra. Quello stesso 22
giugno ad Aberowen, in Galles, Billy Williams compie tredici anni e inizia a lavorare in miniera. La sua vita
sembrerebbe segnata. Amore e inimicizia legano la sua famiglia agli aristocratici Fitzherbert, proprietari della miniera e
tra le famiglie più ricche dInghilterra. Lady Maud Fitzherbert, appassionata e battagliera sostenitrice del diritto di voto
alle donne, si innamora dell'affascinante Walter von Ulrich, spia tedesca all'ambasciata di Londra. Le loro strade
incrociano quella di Gus Dewar, giovane assistente del presidente americano Wilson. Ed è proprio in America che due
orfani russi, i fratelli Grigorij e Lev Pevkov, progettano di emigrare, ostacolati però dallo scoppio della guerra e della
rivoluzione.
Dalle miniere di carbone ai candelabri scintillanti di palazzi sontuosi, dai corridoi della politica alle alcove dei potenti,
da Washington a San Pietroburgo, da Londra a Parigi il racconto si muove incessantemente fra drammi nascosti e
intrighi internazionali. Ne sono protagonisti ricchi aristocratici, poveri ambiziosi, donne coraggiose e volitive e sopra
tutto e tutti le conseguenze della guerra per chi la fa e per chi resta a casa.
Chiara Gamberale – Le luci nelle case degli altri
Mandorla è la bambina felice di una ragazza madre piena di fantasia. Maria, la mamma, lavora come amministratrice
d'immobili e ha lo speciale dono di trasformare ogni riunione condominiale in toccanti sedute di terapia di gruppo...
Quando un tristissimo giorno Maria muore cadendo dal motorino, i condomini di via Grotta Perfetta 315, quelli che più
le volevano bene, scoprono da una lettera che proprio nel loro stabile la piccola Mandorla è stata concepita... ma su chi
sia il padre, la lettera tace. Proprio perché con tutti Maria sapeva instaurare un legame intenso, nessun uomo tra i
condomini si sente sollevato agli occhi degli altri dal sospetto di essere il padre di Mandorla. È così che verrà presa la
decisione di non fare il test del DNA su Mandorla, e stabiliscono di crescere la bambina tutti assieme. È questo il fatale
presupposto di una commedia umana che, con l'alibi del paradosso, in realtà ci chiama in causa tutti. E mentre, di
piano in piano, Mandorla cresce, s'innamora, cerca suo padre e se stessa, ci si avventura con lei verso rivelazioni
luminose e rivelazioni scomode, si assiste a nuove unioni e a separazioni necessarie. L'autrice costruisce attorno al
cuore pulsante della sua protagonista un romanzo corale dove i grandi archetipi si mescolano agli struggimenti
contemporanei, la verità e la menzogna cambiano continuamente di segno per dare vita a una voce fresca e profonda,
che condurrà, fiduciosa soprattutto dei suoi dubbi, verso un finale sorprendente.