il suo Museo - Liceo Scientifico G. Carducci

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il suo Museo - Liceo Scientifico G. Carducci
Il mito della Golden Age
DA VERMEER
A REMBRANDT
Capolavori dal Mauritshuis
Bologna, Palazzo Fava, 8 febbraio - 25 maggio 2014
Il Mauritshuis del futuro
Emilie E.S. Gordenker
Chiunque abbia visitato la Real Galleria d’Arte Mauritshuis sa come si tratti di un luogo davvero speciale. La
collezione è notevole sia per la qualità sia per l’ambito peculiare su cui concentra il suo interesse: quantunque
di piccole dimensioni, questa è una delle quattro principali raccolte di pittura olandese esistenti al mondo. Il
Mauritshuis è un luogo non vasto ma sontuoso, grandioso ma intimo, e per tale motivo viene spesso definito
la gemma dei musei olandesi. Per molti è, di fatto, il più bel museo dei Paesi Bassi, se non addirittura d’Europa.
Tuttavia questa gemma aveva i suoi problemi. La struttura, originariamente progettata con funzione di dimora
privata, soffriva in conseguenza dell’immensa popolarità del museo. Ormai l’entrata principale non era più
adatta per gli oltre 200.000 visitatori che arrivano ogni anno e che accedevano all’edificio attraverso l’ingresso
di servizio presente sul lato. Il Mauritshuis ha un intenso e apprezzato programma di esposizioni, ma era spesso costretto a spostare la collezione permanente per far spazio a queste mostre temporanee. Ciò non soltanto
comporta rischi per i dipinti, ma impediva a coloro che giungevano in visita per la prima volta di ammirare la
collezione nella sua interezza. Il museo dispone di un programma didattico per bambini innovativo e molto
popolare, ma nell’edificio non vi era un’area adeguata a tal scopo. Il bar, spesso eccessivamente affollato e rumoroso, non riusciva ad accogliere tutti i probabili clienti. La maggior parte dei dipendenti lavorava in una sede
separata, cosicché il personale era diviso. In breve, il museo era vittima del suo successo.
Da molto tempo il Mauritshuis era consapevole delle proprie inadeguatezze, ma soltanto di recente ha trovato
una soluzione: un edificio vuoto disponibile sull’altro lato della strada, al numero 26 di piazza Plein. Tale struttura, risalente al 1930-1932, è realizzata in stile art déco. Lo studio di fattibilità effettuato nel 2008 ha evidenziato la possibilità di creare un collegamento sotterraneo tra il Mauritshuis e il Plein 26, consentendo in tal modo
un notevole ampliamento dello spazio museale. Sono stati quindi approntati i disegni per l’attuazione di questo
progetto, intitolato “Il Mauritshuis costruisce per il futuro”. L’architetto olandese Hans van Heeswijk ha fornito
una soluzione chiara ed elegante per congiungere i due edifici mediante un maestoso atrio d’ingresso.
“Il Mauritshuis costruisce per il futuro” risolve molti degli attuali problemi del museo. I cancelli di ferro intor-
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no allo spiazzo antistante all’edificio, che erano quasi sempre chiusi, verranno aperti durante l’orario di visita,
offrendo al pubblico un gesto accogliente. Sul lato sinistro dello spiazzo sarà creato un nuovo spettacolare ingresso, provvisto di un ascensore in vetro e di scale che scendono verso il nuovo atrio. Benché sotterraneo, tale
spazio sarà pieno di luce e costituirà il punto di partenza per il visitatore: qui si acquisterà il biglietto e si otterranno informazioni sulle varie mostre e attività. Anche il bar e il negozio del museo, sempre in quest’area, sono
stati progettati ex novo. Con Plein 26 si avrà lo spazio per quelle attrezzature di cui il Mauritshuis era sprovvisto.
Nuove sale consentiranno una maggiore flessibilità nell’allestimento di mostre temporanee, cosicché si potranno organizzare eventi senza dover spostare la collezione permanente. I visitatori più giovani avranno un loro
spazio educativo nel quale, sotto lo sguardo del pubblico, potranno familiarizzare con l’arte attraverso il gioco
e diverse attività creative. Vi sarà inoltre un auditorium in cui sarà possibile proporre presentazioni, proiezioni
cinematografiche, conferenze, dibattiti e ricevimenti ufficiali. Infine, grazie alla creazione di uffici all’ultimo
piano, tutto il personale lavorerà nello stesso edificio. L’ampliamento, sebbene notevole, è accuratamente calibrato per mantenere intatta l’atmosfera intima del museo.
Contemporaneamente a quest’aggiunta, si è proceduto a un rinnovamento della facciata del palazzo. Restaurata
l’ultima volta nel 1982-1987, essa ha richiesto un nuovo ritocco. Importanti elementi della struttura, quali finestre e illuminazione, sono stati modernizzati. Soltanto questi sono gli interventi ormai quasi tutti realizzati: non
si vuole trasformare l’interno, ma semplicemente migliorarlo e renderlo più attuale.
Benché in sordina “Il Mauritshuis costruisce per il futuro” fosse già in atto da qualche anno, i visitatori non
hanno notato alcun cambiamento fino al 2012. Poi, nell’aprile di quell’anno, il museo è stato chiuso e sia i dipinti
sia il personale sono stati trasferiti in altra sede. Durante l’esecuzione del progetto il Mauritshuis ha mantenuto
comunque la sua presenza nella città: le opere più importanti della collezione, fra cui la sublime Veduta di Delft
di Johannes Vermeer e Lezione di anatomia del dottor Nicolaes Tulp di Rembrandt van Rijn, sono rimaste esposte al Gemeentemuseum dell’Aia per tutta la durata dei lavori. Il Mauritshuis, rinnovato e ampliato, riaprirà le
porte il 27 giugno 2014.
“Il Mauritshuis costruisce per il futuro” offre molte entusiasmanti opportunità, fra cui l’invio di trentasette
importanti opere della collezione al Palazzo Fava di Bologna. La mostra comprende non soltanto la famosa
Ragazza con l’orecchino di perla di Johannes Vermeer ma anche molti capolavori di artisti quali Rembrandt,
Jan Steen e Frans Hals.
Quando il progetto architettonico sarà infine concluso, il museo avrà raddoppiato le sue dimensioni, disporrà
di attrezzature moderne e avrà quell’attrattiva internazionale che merita. Nel contempo conserverà la sua particolare atmosfera di raccolta intimità. A nome dell’intero Mauritshuis, esprimo il sincero augurio che i nostri
visitatori italiani apprezzino la mostra, con la speranza che ne traggano uno stimolo per visitare il rinnovato e
ampliato museo dopo la sua riapertura.