Earth - La nostra terra ( 2007 )
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Earth - La nostra terra ( 2007 )
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola dell’Infanzia – Primaria – Secondaria di 1° grado “ P. LEONETTI senior “ Via Vieste – 87064 SCHIAVONEA di CORIGLIANO (CS) – Tel./Fax 0983/856636 C.F. 84000530786‐Cod. Min. CSIC81100L www.icleonetti.it E‐mail:[email protected]‐ posta certificata : [email protected] Earth – La nostra terra Earth - La nostra terra ( 2007 ) Earth - La nostra terra è un film di Alastair Fothergill, Mark Linfield del 2007, con Patrick Stewart, James Earl Jones. Prodotto in Germania, Gran Bretagna, USA. Durata: 90 minuti. Distribuito in Italia da Walt Disney Studios Motion Pictures Italia a partire dal 22.04.2009. Trama Cinque miliardi di anni fa un enorme asteroide cadde su una giovane Terra. L'incidente cosmico generò il miracolo della vita, creando la spettacolare varietà dei paesaggi del nostro pianeta, il caldo, il gelo e l'alternarsi delle stagioni. Seguiremo, attraverso gli occhi di tre "amici animali", il fantastico viaggio del Sole verso sud, partendo nell'inverno artico, in direzione dell'Antartide. Earth - La nostra Terra è il primo capolavoro della nuova property DisneyNature e racconta le meravigliose storie di tre differenti famiglie animali del nostro pianeta. Earth - La nostra Terra ci accompagna in un epico viaggio dal Polo Nord al Polo Sud passando per la maggiore catena montuosa del mondo, i deserti più aridi, i fiumi più potenti ed i mari più agitati in compagnia delle nostre star: una famiglia di orsi polari, un branco di elefanti e una megattera con il suo cucciolo appena nato. Earth - La nostra Terra racchiude immagini rare, splendidi paesaggi e luoghi talmente incredibili che sembra impossibile immaginare come possano essere stati catturati i momenti più intimi e inafferrabili di queste famiglie. Una celebre voce narrante: Paolo Bonolis, unica voce del film-documentario. Earth - la nostra Terra: la recensione Pretendere lo stupore nella visione di un documentario naturalistico nel 2009, dopo che questo sottogenere è stato tanto frequentato in modo anche pregevole dal mezzo televisivo, può essere considerato un atto ingenuo o all'opposto di grande coraggio. La Disney, inaugurando con il film Earth – La nostra terra il brand Disneynature, torna alle origini del suo cinema dal vero, che tra gli esordi comprese anche l'allora acclamato Il deserto che vive di James Algar, anno 1953. L'opera alterna tre vicende “migratorie”, seguendo orsi polari, elefanti e balene (ma non solo) negli spostamenti annuali alla ricerca di acqua e cibo. Per ben cinque anni i registi Alastair Fothergill e Mark Linfield, veterani della BBC, hanno guidato troupe di esperti operatori in un impegno che nei risultati appare come un massiccio “reader's digest” per chiunque abbia amato Quark. Più che l'uso suggestivo in un paio di occasioni di cineprese normalmente usate per i crash-test e riadattate, Earth esprime forza proprio in questa intenzione divulgativa: affidare al cinema l'ampiezza dei panorami e dell'ineluttabile crudeltà dell'esistenza compensa il già visto con una fruizione comunitaria, funzionale al messaggio. Sostenuto dal WWF, il grido di allarme per il riscaldamento globale affiora qui e lì nella proiezione senza vampirizzare l'evocatività con il tono predicatorio, ma con decisione sufficiente da giustificare la proposta nei cinema. Rispetto ad operazioni apparentemente analoghe come La marcia dei pinguini, fortunatamente la debole linea narrativa risulta meno invadente e forzata, inserendosi nell'oggettività dello sguardo solo per reggere con più emotività la durata di un'ora e mezza. Paolo Bonolis, che ha sostituito come voce narrante James Earl Jones, serve bene quest'impostazione ragionata, resistendo con professionalità alla tentazione di opporre la sua esuberanza a un argomento eterno. Se c'è una soddisfazione per il team che si è massacrato (letteralmente, guardate i titoli di coda!) per la realizzazione di Earth, non è quella di aver creato un capolavoro. L'orgoglio è nella celebrazione di una tradizione tramite un mezzo che raramente ormai l'accoglie: lo spostamento della fruizione è la sostanza del film, con in più un contesto ambientalistico preoccupante che qualche decennio fa nemmeno sognavamo, seduti davanti ai nostri tv color. Su grande schermo il primo volo, con inevitabile delicato schianto su un letto di foglie, assume una portata epica che abbatte ogni possibile lamentela di leziosità.