Romania Reproductive Health Survey: la Salute
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Romania Reproductive Health Survey: la Salute
Romania Reproductive Health Survey: la Salute Riproduttiva in Romania Cinzia Di Novi♥ Lo scorso 24 marzo 2012 in 17 città romene centinaia di persone hanno sfilato nella cosidetta “marcia per la vita” per protestare contro l'aborto e il nuovo disegno di legge sulla fecondazione in vitro allo studio del governo. Un corteo promosso da un gruppo eterogeneo, formato da cattolici, ortodossi, tutti a difesa della natalità e della vita. Si è manifestato per ottenere dal governo maggiori investimenti a sostegno della maternità, della famiglia e delle politiche di informazione su metodi contraccettivi e aborto piuttosto che fondi per la fecondazione eterologa e l'utero in affitto. La Romania è stata caratterizzata da un tasso di natalità piuttosto elevato fino agli anni Novanta. Il trend di nascita ha, in seguito, subito un cambiamento di tendenza a causa dell’emigrazione della popolazione più giovane verso paesi occidentali e la fine della politica pro-natalista forzata che era stata precedentemente imposta dal regime comunista di Nicolae Ceauşescu. A partire dal 1966, infatti, Ceauşescu, al fine di favorire l’incremento demografico, con il decreto 770, aveva vietato l'aborto e qualsiasi misura contraccettiva. L’unico modo per interrompere una gravidanza indesiderata durante l’epoca Ceauşescu era quello di praticare l’aborto illegale o auto-indotto con conseguenze spesso drammatiche per la salute delle donne romene. Tra il 1979 e il 1989 il tasso di mortalità materna era di circa dieci volte più elevato rispetto agli altri paesi europei. Il Paese oggi sembra ancora ricordare le politiche sulla natalità messe in atto da Nicolae Ceauşescu negli anni Sessanta e per molte donne l'interruzione di gravidanza è oggi un diritto acquisito e da difendere. A seguito della caduta della dittatura di Ceauşescu, al fine di avere una visione più chiara della situazione della salute riproduttiva del Paese, il Ministero della Salute Romeno ha promosso, a partire dal 1993, l’indagine Romania Reproductive Health Survey. Il primo studio nel 1993 è stato condotto su un campione di circa 5000 donne di età compresa tra i 15 e i 44 anni. Gli obiettivi delle survey erano quelli di valutare la situazione allora presente in Romania riguardo ad aborto e contraccezione tra le donne. In particolare si volevano misurare i ♥ Università Ca’Foscari, Dipartimento di Economia, Venezia; e-mail: [email protected]. cambiamenti riguardo al tasso di fertilità, l’uso dei metodi contraccettivi post decreto 770, e incrementare politiche di programmazione familiare. Lo studio condotto nel 1993 includeva un modulo relativo al primo contatto sessuale: le informazioni contenute nel modulo permettevano di capire a che età in media avveniva il primo contatto sessuale per le donne, se erano stati utilizzati metodi contraccettivi, in che relazione si era con il partner. Dalla prima wave è emerso che solo il 25% circa delle donne non sposate utilizzava metodi contraccettivi al primo contatto sessuale con il partner; la percentuale era ancora inferiore per le donne sposate: solo il 14 % usava metodi di controllo delle gravidanze. Emergeva una scarsa conoscenza dei problemi riguardanti la salute riproduttiva e sui metodi contraccettivi moderni: solo il 4% delle intervistate aveva ricevuto informazioni sui metodi contraccettivi dalla propria famiglia, meno del 3% dalla scuola. Le maggiori fonti di informazione erano amici (45%) e mass media (19%) a cui si aggiungeva il personale specializzato (10%). Lo studio è stato ripetuto nel 1996 con il supporto del centro per lo sviluppo e le attività demografiche romeno (Centre for Development and Population Activities - CEDPA) e del Center for Diseases Control and Prevention, Division of Reproductive Health americano che hanno fornito assistenza nella preparazione del questionario. Lo studio si è limitato a raccogliere informazione su un campione di giovani romeni di età compresa tra i 15 e i 24 anni al fine di sondare le conoscenze ed il comportamento in tema di salute riproduttiva e per pianificare campagne di informazione e programmi specifici rivolti ai giovani. Dai dati emersi dalla survey era ancora elevata la disinformazione su metodi contraccettivi e salute sessuale, in particolare tra le classi sociali meno agiate e meno istruite. All’interno del campione il 93% dei giovani romeni intervistati sarebbero stati favorevoli all’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole ritenendo la scuola un ottimo strumento di diffusione delle informazioni sulla salute sessuale e riproduttiva rispetto al solo ambiente domestico. Tra gli intervistati favorevoli a corsi di educazione sessuale da impartire nelle scuole ben il 39% delle donne e il 44% degli uomini ritenevano utili corsi già nell’età adoloscenziale. Nel 1999 è stato realizzata la terza wave su un campione di donne tra i 15 e i 44 anni e di uomini tra i 15 e i 49 anni. La novità della terza survey riguarda la scelta di tre regioni target (Cluj, Constata e Iasi) per valutare l’impatto sulla salute riproduttiva di nuovi metodi anticoncezionali associati a programmi di prevenzione e cliniche maggiormente attrezzate. Dal terzo studio condotto nel 1999 emerge che l’uso dei contraccettivi al primo contatto sessuale da parte delle giovani donne residenti nelle aree metropolitane è superiore a quello dichiarato da chi vive in ambiente rurale: 32% delle donne sposate che vivono in città contro 2 25% delle donne sposate che risiedono in campagna e 63% non sposate residenti in città contro 48% per le non sposate residenti in campagna. Emergono differenze anche nell’uso di contraccettivi moderni: l’11% delle donne sposate residenti in città utilizza metodi moderni contro il 6% delle donne sposate che vivono in campagna mentre per quanto riguarda le donne non sposate le percentuali salgono al 34% contro il 17%. L’ambiente rurale, dove risulta meno facile accedere a percorsi educativi e ad informazione, ha influenza anche sul comportamento degli uomini: usano metodi contraccettivi al primo contatto il 64% degli uomini non sposati, tra i residenti nelle aree metropolitane circa il 70% usa metodi moderni mentre solo la metà di coloro che vivono in campagna ne fa uso. Il quarto studio, realizzato nella seconda metà del 2004, su un campione di 4441 donne di età compresa tra i 15 e i 44 anni e 2361 uomini di età compresa tra 15 e i 49 anni, oltre a contenere informazioni generali e caratteristiche socio-economiche dell’intervistato così come informazioni relative alla salute riproduttiva e al ricorso ai servizi sanitari ed informazioni sull’uso dei contraccettivi ha aggiunto nuove domande su conoscenza/attitudini legate alla salute riproduttiva: raccoglie informazioni sul livello di conoscenza degli intervistati circa le malattie sessualmente trasmissibili, le modalità di prevenzione, i canali di contagio. Inoltre, si sono raccolte informazioni legate alla violenza in famiglia, abusi fisici, sessuali e verbali che possono influenzare o aver influenzato il comportamento sessuale. La quarta wave contiene anche una sezione dedicata alla fertilità, allattamento, ricorso all’aborto, accessibilità e utilizzo dei servizi di pianificazione familiare. Emerge dalla survey che il 94% conosce il significato del termine “contraccezione” (percentuale sensibilmente aumentata rispetto agli anni ’90) ma solo il 46% delle donne ha chiesto al partner di usare il preservativo durante il primo rapporto sessuale pur essendo a conoscenza delle malattie sessualmente trasmissibili. Sia tra gli uomini, che tra le donne, l’uso dei metodi contraccettivi moderni, aumenta all’aumentare del grado di istruzione. Anche il grado di istruzione dei genitori influenza il livello di conoscenza delle tematiche relative alla salute riproduttiva e influenza in modo positivo il ricorso a metodi contraccettivi moderni. 3 Bibliografia 1. Serbanescu F. Morris L. (1998), “Young Adult Reproductive Health Survey Romania, 1996, Final Report”. 2. Serbanescu F. Morris L. (2001), “Young Adult Reproductive Health Survey Romania, 1999, Final Report”. 3. Reproductive Health Survey Romania 1993, 1996, 1999, 2004; Final Reports. 4. Health Care Systems in Transition- Romania. European Observatory on Health Care System, 2000. 4