ICAP-SIRA CHEMICALS AND POLYMERS S.p.A.
Transcript
ICAP-SIRA CHEMICALS AND POLYMERS S.p.A.
ICAP-SIRA CHEMICALS AND POLYMERS S.p.A. Stabilimento di Barberino di Mugello (FI) Via di Bellavalle 1/2, 50031 Barberino di Mugello (FI) Scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini e per i lavoratori redatta ai sensi dell’art 6 comma 5 ed in conformità all’Allegato V del D.Lgs. 334/99, così come modificato dal D.Lgs. 238/05 Dicembre 2011 Sindar s.r.l. Corso Archinti, 35 - 26900 Lodi tel. 0371 54920 r.a fa 0371 549201 - e-mail [email protected] - http://www.sindar.it SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI SEZIONE 1 Nome della società ICAP-SIRA CHEMICALS AND POLYMERS S.P.A.. (ragione sociale) Stabilimento/deposito di 50031 Barberino di Mugello FI (comune) (provincia) Via Bellavalle, n°1/2 Ingresso Principale: Via del Cornocchio, 1/O (indirizzo) Portavoce della Società Massimo Medini (nome) (cognome) 0331-496111 0331-495005 (telefono) (fax) ing. Fabio Losco (nome) (cognome) Sig. Mauro Toccafondi (nome) (cognome) La Società ha presentato la notifica prescritta dall’art. 6 del D.Lgs. 334/99. La Società rientra nell’obbligo di redazione della Rapporto di Sicurezza ai sensi dell’art.8 del D.Lgs.334/99 e s.m.i. Gestore dello stabilimento Direttore dello stabilimento Lo stabilimento è rientrato negli obblighi di cui agli artt. 6, 7, 8 D.Lgs. 334/99 a seguito della pubblicazione del D.Lgs. 238/05. Il Rapporto di Sicurezza prescritto dall’art.8 del D.Lgs.334/99 e s.m.i. è stato presentato in modo conforme ai tempi previsti dall’art. 23 comma 1 lettera d) del D.Lgs.238/05 ed è stato soggetto a regolare istruttoria da parte dell’Ente di controllo. Ad oggi si provvede all’aggiornamento quinquennale dell’anzidetto documento. SEZIONE 1 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI SEZIONE 2 INDICAZIONI E RECAPITI DI AMMINISTRAZIONI, ENTI, ISTITUTI, UFFICI O ALTRI PUBBLICI, A LIVELLO NAZIONALE E LOCALE A CUI SI È COMUNICATA L’ASSOGGETTABILITÀ ALLA PRESENTE NORMATIVA, O A CUI È POSSIBILE RICHIEDERE INFORMAZIONI IN MERITO – DA REDIGERE A CURA DEL FABBRICANTE ENTE INDIRIZZO Al Ministero dell’Ambiente VIA C. COLOMBO 44 – 00145 ROMA Comitato Tecnico Regionale presso l’Ispettorato Regionale dei vigili del fuoco VIA MARSILIO FICINO, 13 – 50132 FIRENZE ARPAT VIA PORPORA, 22 – 50144 FIRENZE Regione Toscana VIA DI NOVOLI, 26 – 50127 FIRENZE Prefettura di Firenze VIA CAVOUR, 1 – 50129 FIRENZE Provincia di Firenze – Assessorato Protezione Civile VIA DELL’OLMATELLO, 25 – 50127 FIRENZE Comune di Barberino di Mugello (FI) V.LE DELLA REPUBBLICA, 24 50031 BARBERINO DI MUGELLO (FI) Comando Provinciale dei VIGILI DEL FUOCO DI VIA GIUSEPPE LA FARINA, 28 - 50132 FIRENZE FIRENZE RIPORTARE LE AUTORIZZAZIONI E LE CERTIFICAZIONI ADOTTATE IN CAMPO AMBIENTALE DALLO STABILIMENTO. AUTORIZZAZIONI: Lo stabilimento, relativamente agli impianti esistenti per il trattamento e l’emissione di effluenti gassosi, allo scarico di acque reflue in pubblica fognatura, allo scarico di acque reflue in acque superficiali, alle emissioni sonore e all’invio allo smaltimento dei rifiuti pericolosi, è in possesso della seguente autorizzazione. Argomento Riferimento Autorizzazione Integrata D.Lgs. 59/2005 Ambientale Ente di riferimento N° Autorizzazione Data emissione Provincia di FIRENZE 4223 Aggiornamento 171 Aggiornamento 2954 Rettifica 3278 19/12/2007 22/01/2010 28/07/2011 31/08/2011 Ente di riferimento N° certificato Data emissione CISQ/CERTIQUALITY S.r.l. IT-1977 CERTIFICAZIONI IN POSSESSO: Argomento Sistema Gestione Qualità Riferimento UNI EN ISO 9001:2000 SEZIONE 2 16/12/1994 Aggiornamento 09/06/2009 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI SEZIONE 3 DESCRIZIONE DELLA/DELLE ATTIVITÀ SVOLTA/SVOLTE NELLO STABILIMENTO/DEPOSITO - SPECIFICARE L’EVENTUALE SUDDIVISIONE IN IMPIANTI/DEPOSITI - DESCRIZIONE DEL TERRITORIO CIRCOSTANTE (RECETTORI SENSIBILI QUALI SCUOLE, OSPEDALI, UFFICI PUBBLICI, LUOGHI DI RITROVO ECC. – ALTRI IMPIANTI INDUSTRIALI PRESENTI, ECC. ) NEL RAGGIO DI 5 KM Descrizione delle lavorazioni Nello stabilimento ICAP-SIRA Chemicals and Polymers S.p.A. di Barberino di Mugello vengono eseguite le seguenti attività produttive: • Polimerizzazione di resine acriliche, aceto viniliche e stiroliche in dispersione e soluzione acquosa • Polimerizzazione di resine acriliche, aceto viniliche e stiroliche in soluzione di solvente organico • Miscelazione delle resine suddette con additivi vari Nell’ambito delle attività sopra elencate sono presenti anche gli impianti di produzione utilities : • aria compressa • acqua demineralizzata e osmotizzata • acqua calda • acqua di raffreddamento • energia elettrica (cogenerazione a metano) • vapore • olio diatermico • impianto di depurazione acqua • impianto di depurazione aria (sfiati impianti e ventilazione reparti) (combustore rigenerativo, carboni attivi e scrubber) necessari all’esercizio degli impianti di produzione. Inoltre all’interno dello stabilimento sono presenti due magazzini per lo stoccaggio di materie prime e prodotti finiti imballati, uno per le sostanze non infiammabili ed uno per le infiammabili. Le materie prime infiammabili di consumo più elevato sono ricevute sfuse in autocisterna e stoccate prevalentemente in idonei serbatoi. I prodotti fabbricati nello stabilimento di Barberino rappresentano materie prime per i settori : • Tessile (stampa ed impermeabilizzazione di tessuti, produzione di finte pelli, imbottitura per giacche a vento, ecc.) • Adesivi (la “colla” usata per etichette, figurine, nastri adesivi, ecc.) • Coating (pitture murali per interni ed esterni, rivestimenti esterni di edifici,ecc.) L’attività di polimerizzazione (quella prevalente) viene condotta in idonei impianti le cui unità sono schematicamente costituite da: SEZIONE 3 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI • un serbatoio termostatato con fluido caldo e freddo ed agitato denominato “reattore” • un serbatoio di pre-miscelazione materie prime denominato “miscelatore” • altri piccoli serbatoi ausiliari per l’adduzione di catalizzatori di reazione ed altri additivi denominati rispettivamente “CO, CR, CX” • impianti di dosaggio automatico a circuito chiuso per le materie prime usate in maggiore quantità, piattaforme di pesatura elettronica e contalitri per le altre materie prime • serbatoi per il raffreddamento, la messa a punto e omogeneizzazione dei prodotti finiti denominati “finitori” • sistemi di filtrazione per il prodotto finito • serbatoi di stoccaggio dei prodotti finiti • impianti di convogliamento ed abbattimento sfiati di natura gassosa • impianti di trattamento e depurazione scarichi liquidi. La maggior parte delle lavorazioni sono condotte e controllate automaticamente da un computer di processo. TUTELA DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA Presso lo stabilimento opera una équipe di tecnici, con il compito di controllare, studiare e migliorare le complesse interazioni tra i cicli produttivi, l’ambiente di lavoro e l’ambiente esterno. Gli operatori di questo settore svolgono le loro attività nei campi dell’ecologia, dell’igiene del lavoro, dell’antinfortunistica e dell’antincendio. La tutela del suolo, la prevenzione dell’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee, il controllo delle emissioni in atmosfera rappresentano i cardini del rapporto tra impianti industriali ed ambiente. L’Azienda è ben cosciente di questo aspetto e lo ha assunto come impegno continuo e prioritario. La Politica Ambientale e di Sicurezza dello stabilimento è responsabilità del Direttore Tecnico e di Produzione, il quale è coadiuvato dalla Direzione Stabilimento, dai Servizi Tecnici e dal Servizio Prevenzione e Protezione. Gli investimenti per l’ecologia e la sicurezza costituiscono parte importante della politica aziendale, volta al continuo miglioramento degli standards di sicurezza e della tecnologia della produzione. In particolare, presso lo stabilimento sono installati impianti tecnologicamente avanzati, per il trattamento degli inquinanti aeriformi, a servizio dei reparti di produzione, dei laboratori di controllo, quali Combustore Rigenerativo degli sfiati, sistemi di lavaggio ad umido (tipo scrubber), impianti ad adsorbimento a carbone attivo. Il sistema di trattamento aria maggiormente significativo è indubbiamente quello costituito dal Combustore Rigenerativo a cui confluiscono tutti gli sfiati delle apparecchiature e dei serbatoi dei reparti produttivi, mentre, in caso di emergenza (blocco del combustore), le correnti vengono deviate e trattate sugli impianti a carboni attivi con scrubber finale. Con l’impiego del Combustore si ottiene la massima efficacia nel trattamento dei reflui gassosi di impianto e, conseguentemente, il contenimento delle emissioni atmosferiche ampiamente inferiori ai limiti fissati dalle normative vigenti. Il sistema di depurazione delle acque consiste in un sistema di fognature di processo che portano le acque reflue ad un impianto costituito da un primo trattamento chimico-fisico seguito da uno stadio di depurazione biologica e un ultimo stadio di adsorbimento a carboni attivi per la depurazione finale dell’acqua prima dello scarico. Tutte le aree produttive di stabilimento a cielo aperto sono impermeabilizzate, in modo da prevenire il rischio di contaminazione del suolo e del sottosuolo in caso di sversamenti accidentali. SEZIONE 3 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI Le acque depurate vengono scaricate in rete fognaria consortile. Il corretto funzionamento dei sistemi di depurazione e di abbattimento degli inquinanti aeriformi è tenuto sotto controllo continuo, 24 ore al giorno, mediante analizzatori, registratori dei parametri significativi, installati a servizio degli impianti di trattamento stessi. L’efficienza dell’impianto di trattamento acque è controllata mediante analisi chimiche giornaliere. Le condizioni di salubrità dell’ambiente di lavoro vengono regolarmente verificate mediante: • • • campionamenti sia personali che ambientali, campionamenti diretti con strumentazione sia di tipo portatile che fisso accertamenti sanitari mirati verifiche che nella globalità garantiscono la tutela della salute del lavoratore in fabbrica. Infine, per quanto riguarda il settore specifico della sicurezza e della prevenzione e protezione dai rischi, negli ultimi anni sono stati fatti continui progressi grazie alla costante volontà di analizzare e migliorare i sistemi di lavoro in atto, unitamente all’esperienza maturata dal personale ed all’attività dell’équipe specialistica interna. Tra gli aspetti significativi in questo settore, si menzionano: ⇒ la registrazione degli incidenti e quasi incidenti, anche di piccola entità, che vengono regolarmente monitorati e valutati, in modo da ridurre nel futuro la probabilità di insorgenza o l’effetto conseguente; ⇒ azioni sugli impianti, sull’organizzazione, sulle procedure e sulla formazione del personale a tutti i livelli, in modo da ridurre il rischio di incidente; ⇒ costituzione di una Squadra di Emergenza interna per il primo intervento in caso di incidente (incendio, emissione ecc.). Per assicurare un intervento sempre più tempestivo sono sempre più potenziati i sistemi di rilevamento, gli impianti di spegnimento automatici e le attrezzature di spegnimento fisse e mobili. Oltre al personale costituente la Squadra di Emergenza anche la restante parte del personale operativo è addestrato sulle procedure di pronto intervento ed antincendio. ⇒ costituzione di un Servizio di Prevenzione e Protezione di Stabilimento che collabora con il Resp. del Sistema di Gestione della Sicurezza e con Resp. SHE al fine di ottenere prestazioni analoghe nei siti produttivi. In linea con la politica di trasparenza intrapresa dall’azienda, il portavoce della società, coadiuvato dallo staff tecnico, è disponibile a rispondere a domande e/o quesiti specifici provenienti dalla cittadinanza. Descrizione dello stabilimento e dell’area circostante Le coordinate geografiche dello stabilimento sono (secondo rappresentazione UTM): 4.872.200 NORD 678.000 EST L’insediamento ICAP-SIRA Chemicals & Polymes S.p.A. è ubicato nel Comune di Barberino di Mugello, via di Bellavalle ½ (Ingresso Principale: Via del Cornocchio 1/O) Lo stabilimento presenta una superficie totale di 101000 mq di cui 37.500 mq destinati all’attività produttiva e commerciale e di questi 6850 mq sono coperti e frazionati in diversi nuclei edilizi fra loro separati da distanze di rispetto. I restanti 63500 mq sono destinati a verde ed altre destinazioni urbanistiche. I limiti di batteria risultano interamente recintati con rete o ringhiera metallica. In Stabilimento sono presenti, mediamente, circa 30 persone più circa 15 persone presenti per conto di ditte esterne impiegate per esecuzione di lavori e appalti: SEZIONE 3 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI Funzioni di Stabilimento Direzione e Segreteria di stabilimento: Servizi Tecnici di Fabbrica: Reparto Manutenzione Produzione Reparto Reattori/Chemicals/Finitori Laboratorio Controllo Qualità Logistica di fabbrica Reparto Infustaggio e Spedizioni Reparto Ricevimento Magazzino Servizi Ambientali di Fabbrica Merci Servizio Prevenzione e Protezione e N° persone 4 3 2 1 4 4 1 1 1 2 3 1 2 2 1 1 a giornata a giornata a turno su due turni giornalieri a giornata a giornata a turno su tre turni giornalieri a giornata a turno su tre turni giornalieri a giornata a giornata a turno su due turni giornalieri a giornata a turno su un turno giornaliero a giornata a turno su due turni giornalieri a giornata Si riporta un elenco dei ricettori sensibili che insistono nelle aree più prossime all’insediamento: luoghi di ritrovo e commerciali: - Albergo Ristorante “La Cavallina” - “INN” Hotel - Ristoranti “Il Paiolo”, “Cosimo de Medici”, “Marisa”, “Le Capannine”, “Il Casello”, “McDonald’s” - Hotel “Barberino” - McArthurGlenn Outlet Altri impianti industriali presenti: - FONDIC - Nuova Biplast - Galvair Uscita autostradale Barberino di Mugello m 700 Scuole e uffici pubblici: oltre 1 km. Entro i confini dello stabilimento scorre un torrente (Fosso della Mulinaccia o di Montebuiano) che, dopo avere ricevuto le acque di un altro torrente (Costarelle), confluisce col fiume Sieve che contorna un lato dello stabilimento. Altri confini sono la pubblica viabilità da un lato ed il fianco di una collina dall’altro. Gli elementi sensibili presenti nei dintorni dell’insediamento industriale sono i seguenti: I N A L L E G A T O (A L L E G A T O 1) È D I S P O N I B I L E U N A P L A N I M E T R I A , I N F O R M A T O A3, C H E METTE IN EVIDENZA I CONFINI DELLO STABILIMENTO E LE PRINCIPALI AREE PRODUTTIVE, LOGISTICHE E AMMINISTRATIVE. SEZIONE 3 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI SEZIONE 4 Sostanze e preparati soggetti al D. Lgs. 334/99 s.m.i. Inquadramento dello stabilimento ai sensi del D.Lgs. 334/99 Limite di soglia (t) Sostanze e/o preparati pericolosi Quantità (t) Art. 6 Art. 8 Sostanze specificate (D.Lgs. 334/99, Allegato 1, parte prima) Metanolo 500 5000 3.2 Categorie di sostanze e preparati (D.Lgs. 334/99, Allegato 1, parte seconda) 1. Molto tossiche 5 20 0 2. Tossiche 50 200 130 3. Comburenti 50 200 13.5 4. Esplosive 1 50 200 0 2 5. Esplosive 10 50 2.2 6. Infiammabili 5.000 50.000 450 7a Facilmente Infiammabili 50 200 0 7b Liquidi Facilmente Infiammabili 5.000 50.000 1510 8 Estremamente Infiammabili 10 50 0 Sostanze pericolose per l’ambiente in combinazione con le seguenti frasi di rischio: i) R50 “Molto tossiche per gli organismi 9 100 200 140 acquatici” (compresa frase R50/53) ii) R51/53 “Tossico per gli organismi acquatici; può causare effetti negativi a 200 500 457.8 lungo termine nell’ambiente acquatico”. ALTRE CATEGORIE che non rientrano in quelle precedenti, in combinazione con le seguenti frasi che descrivono il rischio: 10 i) R14: reagisce violentemente a contatto 100 500 0 con l’acqua (compreso R14/15) ii) R29: Libera gas tossici a contatto con 50 200 0 l’acqua 1 Sostanze, preparati o articoli assegnati alla UN/ADR 1.4. 2 Sostanze, preparati o articoli assegnati alle divisioni: UN/ADR 1.1, 1.2, 1.3, 1.5 o 1.6, ovvero classificati con frasi di rischio R2 o R3. Pertanto si evince che per la società ICAP-SIRA Chemicals & Polymers S.p.A. continua a sussistere l’assoggettabilità agli obblighi di cui agli artt. 6, 7 e 8 del D.Lgs. 334/99 e s.m.i.. SEZIONE 4 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI SEZIONE 5 Natura dei rischi di incidenti rilevanti Informazioni generali È stata condotta un’analisi strutturata per identificare i possibili rischi derivanti dalla attività produttiva dello stabilimento. Le fasi attraverso cui è stato condotto lo studio sono: - analisi dell’esperienza storica disponibile, ricognizione delle anomalie di funzionamento, guasti tecnici, errori operativi ed errate manutenzioni con implicazione sulla sicurezza, occorsi in impianti similari e nel medesimo; - identificazione dei principali eventi incidentali (Top Events) tramite Analisi di Operabilità (HazOp) - valutazione della loro probabilità di accadimento tramite l’analisi dell’albero dei guasti (Fault Tree Analisys) - valutazione dello sviluppo degli scenari incidentali a partire dai Top Events tramite lo sviluppo dell’albero degli eventi (Event Tree Analysis) - valutazione delle conseguenze tramite modelli matematici di calcolo ufficialmente riconosciuti. Questo studio ha portato ad individuare situazioni di rischio potenziale connesse alla lavorazione di sostanze caratterizzate da media tossicità e/o alta infiammabilità e/o ecotossicità: acrilonitrile, vinil acetato, acido acrilico, acrilamide soluz. 30%, ammoniaca soluzione 30%, resina diluita in solvente. Evento incidentale Sostanza coinvolta Rilascio in fase liquida Acrilonitrile Vinil acetato Acrilamide soluzione 30% Acido Acrilico Ammoniaca soluzione 30% Resina diluita in Esano Rilascio in fase vapore Acetone Esano SEZIONE 5 Scenario incidentale Sostanza ecotossica: 1. Formazione di pozza, poiché sono presenti in forma diffusa sull’intera area di stabilimento solo pavimentazioni a tenuta, confinamento localizzato del rilascio. Sostanza infiammabile: 1. Formazione di pozza a suolo; 2. Evaporazione da pozza 3. In presenza di innesco immediato, pool fire; 4. In presenza di innesco ritardato flash fire; Sostanza tossica: 1. Formazione di pozza a suolo; 2. Evaporazione da pozza; 3. Dispersione di sostanza tossica in atmosfera. Sostanza infiammabile: 1. Dispersione dei vapori in atmosfera 2. In presenza di innesco efficace flash fire. SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI SEZIONE 6 Tipo di effetto per la popolazione e per l’ambiente Per la valutazione delle conseguenze degli scenari incidentali credibili individuati è stata effettuata la simulazione delle conseguenze utilizzando appositi codici di calcolo riconosciuti ed accettati a livello internazionale dell’analisi di rischio. Gli eventi incidentali sono estremamente improbabili per le protezioni in atto. Tra i più credibili sono stati individuati i seguenti scenari. RILASCIO ACCIDENTALE DI ACRILONITRILE PER STACCO O ROTTURA MANICHETTA DURANTE LO SCARICO AUTOBOTTE O DURANTE L’INVIO IN IMPIANTO DELLA MATERIA PRIMA. FORMAZIONE DI POZZA A SUOLO E SUCCESSIVA EVAPORAZIONE. In caso di rottura di una manichetta durante la fase di scarico da autobotte o durante l’erogazione in impianto per cedimento di una tenuta/accoppiamento o per rottura linea, peraltro altamente improbabile date le misure tecniche in atto, si può formare una pozza da cui evapora acrilonitrile. Qualora fossero presenti degli inneschi potrebbe essere possibile anche l’accensione dei vapori e quindi della pozza. RILASCIO ACCIDENTALE DI ACIDO ACRILICO DURANTE L’INVIO IN IMPIANTO DELLA MATERIA PRIMA. FORMAZIONE DI POZZA A SUOLO E SUCCESSIVA EVAPORAZIONE. Durante l’erogazione in impianto per cedimento di una tenuta/accoppiamento o per rottura linea, peraltro altamente improbabile date le misure tecniche in atto, si può formare una pozza da cui evapora l’acido acrilico. Qualora fossero presenti degli inneschi potrebbe essere possibile l’accensione dei vapori e quindi della pozza. Si precisa che l’evento è non credibile in quanto la temperatura di accensione dei vapori della sostanza (54°C) è superiore alla temperatura ambiente. Sono non credibili, inoltre, tutti gli scenari riscontrati di meccanismi di polimerizzazione dell’acido, visto il ridondante corredo strumentale a servizio dell’unità di stoccaggio, l’acquisto della materia prima già additivata di inibitore e la prassi operativa gestionale dello stoccaggio. RILASCIO ACCIDENTALE DI ACRILAMIDE SOLUZIONE 30% PER STACCO O ROTTURA MANICHETTA DURANTE LO SCARICO AUTOBOTTE E SUCCESSIVA EVAPORAZIONE In caso di rottura di una manichetta durante la fase di scarico da autobotte, peraltro altamente improbabile date le misure tecniche in atto, si può formare una pozza da cui evapora acrilamide. Inoltre per l’acrilamide viene riconosciuta in termini ufficiali, da enti come il NIOSH, una tossicità per ingestione considerando poco probabile quella per inalazione. Si ritengono ragionevolmente non credibili fenomeni di polimerizzazione della sostanza considerate le temperature alte (50°C-85°C) a cui hanno inizio e che la materia prima in uso in stabilimento è in soluzione acquosa al 30%. RILASCIO DI VAPORI INFIAMMABILI DURANTE LA FASE DI TRAVASO TRA CONTENITORI Durante il travaso di materiale da una unità di contenimento ad un’altra, è possibile che in mancanza di collegamento in ciclo chiuso tra il contenitore ricevente e il cedente si liberino dei vapori di sostanza infiammabile in atmosfera che, se interni al range di infiammabilità e in presenza di una sorgente di innesco, possono prendere fuoco. Si sottolinea che la realizzazione del ciclo chiuso, come i collegamenti equipotenziali, sono fasi operative previste nella normale prassi aziendale e sovente verificate da personale di merito in fase di ispezione impianto. SEZIONE 6 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI RILASCIO ACCIDENTALE DI RESINA DILUITA IN SOLVENTE DURANTE LA FASE DI CONFEZIONAMENTO DEL PRODOTTO FINITO In caso di perdita di materiale durante la fase di confezionamento, ad esempio per sovrariempimento dell’imballo, si può formare una pozza da cui evapora il solvente. In presenza di una fonte di innesco efficace potrebbe svilupparsi un incendio. L’ipotesi si ritiene altamente improbabile in quanto l’operazione di confezionamento viene controllata in itinere da un sistema PLC che aziona in modo automatico la pompa e le valvole lungo la linea di dosaggio del prodotto finito disciplinando il tutto in funzione degli input forniti dalla bilancia installata in campo, unità normalmente controllata. Inoltre l’operazione in esame è sempre condotta in presenza di personale che verifica l’avanzamento delle fasi ed è in grado di intervenire in modo rapido sulle eventuali criticità. La zona è coperta inoltre da presidi antincendio come impianto automatico antincendio a schiuma a bassa espansione, estintori portatili e carrellati oltre che idranti perimetrali. RILASCIO DI SOSTANZA ECOTOSSICA Sono presenti sostanze pericolose per l'ambiente ma ad oggi nessun danno ambientale dovuto ad inquinamento in seguito ad un rilascio è credibile per le misure di prevenzione e protezione di cui lo stabilimento è dotato. Dalla costante sorveglianza delle attività lavorative e dalla gestione aziendale prevista in situazioni emergenziali è plausibile prevedere rapidi tempi di intervento, ridotte quantitativi di sostanza coinvolta e controllate conseguenze associate. Poiché lo scenario con impatto sull’ambiente esterno si identifica fondamentalmente con il rilascio di sostanza tossica, in relazione ad esso sono riportate delle considerazioni sugli eventuali effetti sulla salute. Gli effetti sulla salute, in caso di esposizione a sostanze tossiche rilasciate durante un incidente rilevante, variano a seconda delle caratteristiche delle sostanze, della loro concentrazione, della durata dell’esposizione e della dose assorbita dall’organismo. Gli effetti derivanti dalla dispersione in aria sotto forma di nube dei vapori sopracitati a seguito dell’eventuale incidente, sono conseguenti al contatto con la sostanza, alla sua inalazione e ingestione. I disagi fisici provocati nell’immediato e che potrebbero essere avvertiti sono: Irritazione cutanea, Lacrimazione, Difficoltà respiratorie. Gli effetti che si possono verificare sull’ambiente sono prevalentemente riferiti agli organismi presenti in ambiente acquatico. _______________________________________________________________________________________ Misure di prevenzione e sicurezza adottate Ai fini di ‘prevenire gli incidenti rilevanti connessi a determinate sostanze pericolose e a limitarne le conseguenze per l'uomo e per l'ambiente, la società ICAP-SIRA Chemicals and Polymers S.p.A., stabilimento di Barberino di Mugello (FI) ha predisposto una serie di misure tecniche e impiantistiche, organizzative e gestionali tra cui, principalmente: Presidi di sicurezza attivi L’impianto fisso antincendio è costituito da una riserva idrica di 7400 m³ (laghetti di Bellavalle e serbatoi verticali) e da due motopompe diesel a partenza automatica che alimentano gli anelli di distribuzione acqua antincendio cui sono collegati circa 50 idranti di varie dimensioni. E’ inoltre presente un impianto antincendio automatico a schiuma, alimentato dalla rete idrica esistente, costituito da due serbatoi riuniti in un collettore produttore della miscela acqua-schiumogeno. L’impianto schiumogeno è stato installato a protezione dei reparti adibiti alla produzione, omogeneizzazione e confezionamento di resine acriliche in SEZIONE 6 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI solvente e dei reparti adibiti alla produzione di resine acriliche, viniliche e stiroliche in dispersione e soluzione acquosa. A protezione della zona di scarico delle autocisterne di materie prime infiammabili è installato un monitore ad acqua e schiuma che esplica il doppio effetto di spegnimento incendio e di soffocamento dell’evaporazione delle sostanze più volatili. A protezione di alcuni locali che ospitano apparecchiature critiche per la conduzione dello stabilimento (anche in caso di emergenza) come ad es. la sala controllo, la sala interfaccia ed alcune cabine elettriche, sono posti degli impianti automatici di rivelazione incendio e spegnimento automatici a gas FM200. A protezione di alcuni locali ove sono presenti sostanze infiammabili (centrale termica, locale gruppo elettrogeno, box pompe monomeri, postazione TBHP, container frigo FR1) sono installati 18 estintori automatici a polvere. Oltre agli impianti fissi sopra citati sono disponibili anche numerosi mezzi mobili di estinzione: un carrello semovente caricato sia a schiuma che a polvere tenuto a disposizione in zona baricentrica dello stabilimento, 17 estintori carrellati da 50/100 kg a polvere e anidride carbonica, 97 estintori portatili a polvere e anidride carbonica. Sono inoltre dislocate in diverse aree dello stabilimento numerose coperte antifiamma e fusti di sabbia. L’energia elettrica è fornita da: - cogeneratore a metano con potenza nominale di 840 kW - rete ENEL - gruppo elettrogeno di emergenza Inoltre un impianto di illuminazione di emergenza consente di continuare a condurre in sicurezza il processo. Oltre al sistema di linee telefoniche gestite tramite centralino, in caso di mancanza di energia elettrica sono sempre disponibili tre linee telefoniche dirette con l’esterno (n° 1 linea nella Reception sempre presidiata; n°1 negli uffici direzionali e n°1 in Sala Controllo). Il sistema di controllo della produzione è provvisto di doppio computer di cui uno attivo con funzione di supervisore ed un secondo operante in parallelo e in grado di sostituire il primo in tempo reale in caso di avaria. Il sistema permette di conoscere istante per istante lo stato della produzione ed il valore di alcuni parametri relativi alla sicurezza dello stabilimento con generazione di segnali di allarme (allarmi di stabilimento) disponibili, oltre che in sala controllo, su altri terminali ubicati in luoghi diversi. La presenza di posti-operatore anche in posti lontani dalla sala controllo consente, in caso di bisogno, di continuare a monitorare il processo (ed in buona parte a gestirlo) anche da luoghi sicuri lontani dai reparti produttivi. Un sistema di sirene di allarme è usato per segnalare situazioni di emergenza ed attivare il Piano di Emergenza Interno. Una sirena di allarme esterno, di elevata capacità, È è usata per attivare il piano di Emergenza Esterno. Sono disponibili diversi strumenti portatili di sicurezza come: esplosimetri per la rilevazione di gas e vapori infiammabili, analizzatore ossigeno per la verifica della presenza di ossigeno in spazi chiusi, rilevatori di sostanze organiche volatili in aria. SEZIONE 6 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI Per interventi in caso di emergenza sono disponibili autorespiratori sia a zaino che carrellati. Tramite pulsanti di sgancio di emergenza ubicati in diverse zone dello stabilimento è possibile togliere l’alimentazione di energia elettrica ad intere aree o reparti per consentire interventi antincendio in sicurezza. Sia gli sfiati delle apparecchiature di processo che l’aria dei locali di lavoro passano attraverso un impianto di depurazione prima dell’immissione in atmosfera. Presidi di sicurezza passivi Le materie prime infiammabili utilizzate in maggior quantità sono contenute in cisterne interrate/tumulate per minimizzare i rischi di incendio. Per evitare perdite nel sottosuolo le cisterne tumulate sono installate al di sopra del piano di campagna in una cassa di contenimento in carpenteria metallica a pannelli di cemento armato prefabbricato, rivestita internamente con lastra continua di Politene, quelle interrate sono dotate di bacino di contenimento in cemento armato o sono costruite a doppio mantello in alternativa all’esecuzione in acciaio inossidabile o presentano un rivestimento bitumato di protezione. La movimentazione degli infiammabili avviene a mezzo di pompe e tubazioni fisse a ciclo chiuso per evitare l’emissione di vapori in atmosfera. I prodotti infiammabili in collettame (es. fusti) sono stoccati in apposito magazzino separato da distanze di rispetto dagli altri edifici. Il deposito delle materie prime ossidanti è isolato e confinato, tali sostanze sono detenute nella minor quantità possibile. L'area produttiva di Stabilimento è pavimentata e dotata di un sistema fognario realizzato per il convogliamento, la raccolta ed il trattamento, nell’impianto di depurazione acque, sia delle acque provenienti dalle aree produttive che delle acque piovane (per queste ultime nei primi 15 minuti di pioggia). Il sistema permette di contenere eventuali perdite accidentali di liquidi tramite una serie di vasche e serbatoi interrati che consentono l’intercettazione in diversi punti dello stabilimento. Ogni edificio dello stabilimento è dotato di un sistema di vie di esodo e di fuga. I trasformatori e gli accumulatori di corrente sono installati in appositi locali con vasca di contenimento per eventuali sversamenti. Misure organizzative e gestionali È stato implementato il Sistema di Gestione della Sicurezza conforme ai dettami dell’Allegato III del D.Lgs. 334/99 e del D.M. 9 agosto 2000. La polimerizzazione è condotta in modo da garantire un elevato controllo del processo: l’aggiunta delle materie prime avviene in modo graduale e quindi è possibile interrompere la reazione in atto nel caso di controllo difficoltoso. I monomeri acquistati contengono inibitori in grado di impedire l’autopolimerizzazione, viene inoltre rispettata una tempistica che garantisce la buona conservabilità degli stessi (in genere la permanenza nei serbatoi è pari a un decimo di quella massima consigliata dal fornitore) Tutte le operazioni di particolare delicatezza sono regolamentate da procedure o istruzioni operative, il passaggio delle consegne fra i turni avviene per scritto. E’ stato predisposto il Piano di Emergenza Interno dello stabilimento contenente l’indicazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali per la prevenzione di possibili emergenze e la gestione delle stesse. SEZIONE 6 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI Nello stabilimento è presente una unità (Squadra di Emergenza e di Pronto Soccorso) addestrata al primo intervento in caso di emergenza ed una di Pronto Soccorso. Valutazione degli effetti di un incidente all’esterno dello stabilimento Come richiesto dalla normativa è stata eseguita una analisi dei rischi. A tal fine è stata valutata la probabilità di accadimento degli eventi incidentali tenendo conto delle misure di prevenzione e protezione in atto (es. sistemi di blocco di impianto, segnalazioni, interventi degli operatori, ecc.); successivamente sono state modellate le conseguenze incidentali utilizzando codici di calcolo che, tenendo conto dello scenario incidentale e delle caratteristiche quali-quantitative delle sostanze coinvolte, hanno permesso di calcolare le distanze di danno. Per la quantificazione delle distanze di danno sono stati assunti i riferimenti presenti nel testo del D.M. 09/05/2001. In particolare tra gli scenari incidentali individuati solo uno (Dispersione di vapori tossici) presenta un impatto di un certo interesse sull’area limitrofa il confine aziendale. L’area di impatto esterno è l’area entro la quale si raggiunge un valore di concentrazione della sostanza di riferimento pari a: - IDLH ("Immediately Dangerous to Life and HeaIth": fonte NIOSH/OSHA): concentrazione di sostanza tossica fino alla quale l'individuo sano, in seguito ad esposizione di 30 minuti, non subisce per inalazione danni irreversibili alla salute, quindi è in grado di evacuare in sicurezza. Inoltre gli enti incaricati della pianificazione dell’emergenza all’esterno dei confini aziendali, in congruenza a quanto previsto dal D.P.C.M. del 25/02/2005 “Linee Guida per la predisposizione del piano d’emergenza esterna di cui all’art.20, comma 4, del D.Lgs. 334/99” hanno individuato un’ulteriore zona di rischio, denominata “Terza zona di attenzione”, area caratterizzata dal possibile verificarsi di danni, generalmente non gravi anche per i soggetti particolarmente vulnerabili oppure da reazioni fisiologiche che possono determinare situazioni di turbamento tali da richiedere provvedimenti anche di ordine pubblico. Si conferma invece che la “zona di danno”, area entro la quale è raggiunta la concentrazione LC50 (Lethal Concentration 50%). Valore di concentrazione per cui è atteso un livello di danno irreversibile per il 50% dei soggetti esposti, è contenuta all’interno dei confini aziendali. E’ possibile citare anche un altro scenario che presenta un coinvolgimento dell’area che insiste oltre il confine di stabilimento, ma in misura lieve, esso è correlato alle zone di irraggiamento generate da un incendio di pozza. Tuttavia a tale proposito si segnala che la parte di collina a sud dello stabilimento che potrebbe essere interessata da un tale scenario è protetta da una barriera d’acqua, con n° 16 diffusori a ventaglio, alimentata dall’anello antincendio dello stabilimento. La barriera si sviluppa a partire dal retro del box scarico monomeri/solventi da autobotti sino al nuovo impianto Acido Acrilico, proprio a protezione del bosco. Tutti gli altri incidenti individuati non interessano aree esterne il perimetro aziendale. SEZIONE 6 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI Misure di sicurezza e di controllo nello stabilimento Al fine di minimizzare la probabilità che un incidente accada sono state messe in atto tutta una serie di misure di prevenzione basate sia sull’automazione di processi e sistemi di allarme e blocco che sull’addestramento del personale. Il personale è opportunamente addestrato sulla corretta gestione degli impianti nelle normali condizioni operative ed in situazione di emergenza. Le precauzioni operative prevedono prescrizioni di esercizio, controlli sistematici da parte del personale operativo, prescrizioni e norme di sicurezza per l’esecuzione di lavori di manutenzione. Periodicamente sono effettuate ispezioni e controlli manutentivi, da parte di personale sia interno che esterno specializzato. Inoltre, a presidio di alcune aree di impianto, sono presenti sistemi di rilevazione automatici in grado di segnalare anche piccole disfunzioni e dare immediatamente l’allarme. Queste misure di sicurezza, unitamente all’organizzazione della Squadra di Emergenza e del servizio di Prevenzione e Protezione, sono in grado di garantire che le conseguenze di un incidente vengano ridotte al minimo. Tutti gli impianti e le misure di sicurezza e di protezione vengono periodicamente controllati. SEZIONE 6 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI SEZIONE 7 Il PEE è stato redatto dall’autorità competente? SI L’art. 20 del D.Lgs.334/99 dispone che per gli stabilimenti di cui all’art.8 e all’art.6 del D.L.gs 334/99 come modificato del D.Lgs.238/2005 il prefetto predisponga un Piano di Emergenza Esterno e ne coordini l’attuazione. Piano di Emergenza Esterna adottato Sì ⌧ No Mezzi di segnalazione di incidenti Allo scopo di allertare, sia il personale dello stabilimento, sia gli addetti agli impianti produttivi, ricettivi e commerciali ubicati nell'area circostante, nonché la popolazione interessata, è previsto, a cura della stessa Società, un sistema di segnalazione di emergenza, attraverso l'attivazione dei dispositivi di allarme dello stesso stabilimento. Per quanto concerne l'allerta del personale dipendente di ICAP-SIRA le segnalazioni di emergenza sono quelle previste dal Piano di Emergenza Interno, non udibili significativamente all'esterno del perimetro dell'impianto industriale, mentre in caso di "incidente rilevante" l'avviso alla popolazione presente nelle aree a rischio viene diramato attraverso segnali acustici, emessi da una sirena del medesimo impianto, udibili in maniera inconfondibile anche all'esterno dello stabilimento, che sono attivati dalla ditta, sia nella fase di allarme, che di cessazione della stessa, secondo le seguenti modalità: ALLARME: suoni modulati (15 circa) della durata complessiva di 2 minuti emessi con intervalli di 8 secondi; CESSATO ALLARME: suoni modulati (8 circa) per una durata complessiva di 1 minuto, emessi con intervalli di 8 secondi. Il gestore dello stabilimento assicura il corretto funzionamento e l'efficienza nel tempo dei dispositivi di allarme per la tempestiva attivazione delle azioni di Protezione Civile. Il segnale di cessato allarme è diramato, oltre che dalla sirena dello stabilimento attraverso il segnale acustico prestabilito, mediante messaggio opportunamente diffuso dalla Polizia Municipale di Barberino di Mugello e/o altri mezzi delle Forze dell'Ordine muniti di altoparlanti. COMUNICAZIONI TELEFONICHE Oltre al sistema di comunicazioni interne tramite rete telefonica interna, è attivo nello stabilimento un sistema telefonico di chiamata a numero breve per gli enti esterni di pronto intervento/soccorso. Vigili del Fuoco Emergenza sanitaria Pronto intervento (polizia) Carabinieri Vigili Urbani – Barberino n° esteso 115 118 113 112 055-841010 n° breve 5115 5118 5113 5112 5129 In caso di mancanza di energia elettrica al centralino (e conseguente inutilizzabilità dei numeri brevi) il telefono rosso del Locale Reception funziona come linea esterna (corrispondente al numero 055-8420067: la stessa linea è presente anche presso Box Squadra Emergenza e presso Segreteria di Stabilimento). La comunicazione con l’esterno è inoltre possibile tramite altra linea esterna disponibile nella Sala Controllo dello stabilimento e tramite i telefoni cellulari in dotazione ai Dirigenti e ai Responsabili dello stabilimento. SEZIONE 7 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI Le comunicazioni verso l’esterno ovviamente verranno gestite in coerenza alle logiche prospettate nello strumento di pianificazione dell’emergenza esterna. MEZZI DI COMUNICAZIONE PREVISTI I mezzi di comunicazione da utilizzare durante l’emergenza assolvono al compito di trasmettere informazioni sulla natura dell’incidente in corso e sui comportamenti da adottare. La segnalazione riguardante gli eventi incidentali, ed, in particolare, quella che conduce alla automatica e completa attivazione del dispositivo descritto nel Piano di Emergenza Esterno, spettano alla Società ICAP-SIRA - gestore dello stabilimento, quale fonte attendibile e consapevole. Tali segnalazioni vengono effettuate attraverso un messaggio telefonico predeterminato, alla Centrale operativa del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, seguito da comunicazione via fax, secondo la modulistica allegata al Piano di Emergenza Esterno, in relazione alle tre fasi di allerta (fase di attenzione, fase di preallarme, fase di allarme), che sono sinteticamente le seguenti: segnalazione telefonica alla Sala Operativa del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e conferma a mezzo fax, concernente l'attivazione del piano di emergenza interno, (fase di attenzione); segnalazione di incidente per il verificarsi di una grossa perdita di materiale infiammabile e/o tossico, la cui evoluzione può subire aggravamento della situazione (fase di pre-allarme). Segnalazione telefonica alla sala operativa del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, al Prefetto di Firenze e al Sindaco del Comune di Barberino di Mugello e conferma a mezzo fax per l'attivazione dei Vigili del Fuoco. La comunicazione via fax relativa a tale fase di pre-allarme è inviata anche a tutti gli Enti indicati all'articolo 24, comma 1, del D.Lgs.vo n. 334/99 (Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, Prefetto, Sindaco del Comune di Barberino di Mugello, Presidente della Giunta Regionale e Presidente della Provincia di Firenze); la segnalazione del verificarsi di un "incidente rilevante", finalizzata ad avviare le procedure previste dal Piano, (fase di allarme). Segnalazione telefonica alla sala operativa del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, al Prefetto di Firenze e al Sindaco del Comune di Barberino di Mugello e conferma a mezzo fax relativa alla fase di allarme anche a tutti gli Enti indicati all'articolo 24, comma 1, del D.Lgs.vo n. 334/99 (Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, Prefetto, Sindaco del Comune di Barberino di Mugello, Presidente della Giunta Regionale e Presidente della Provincia di Firenze). La società ICAP-SIRA è dotata di un gruppo di continuità (elettrogeno) al fine di garantire, anche in assenza di energia elettrica, la trasmissione di messaggi fax da parte del personale incaricato. Il Sindaco del Comune di Barberino di Mugello, informato dell'evento incidentale in termini di pre-allarme e di allarme, quale autorità locale di Protezione Civile, pone in essere tutte le iniziative di competenza, ed in particolare, in caso si tratti di "incidente rilevante" provvede a informare la popolazione, ai sensi dell'articolo 22, commi 4, 5 e 6 del D.Lgs.vo n. 334/1999. PRESIDI DI PRONTO SOCCORSO L’organizzazione del pronto soccorso interno allo stabilimento è descritta nel Piano di emergenza Interno. L’organizzazione dei presidi di pronto soccorso esterni allo stabilimento è di stretta competenza delle Autorità preposte e verrà gestita in funzione a quanto previsto dal Piano di Emergenza Esterno. COMPORTAMENTO DA SEGUIRE Le norme di comportamento da seguire in caso di gestione dell’emergenza sono di seguito riportate così come proposte nell’Allegato 11 al Piano di Emergenza Esterno: chiudersi all’interno degli edifici; chiudere porte e finestre sigillandole, quando possibile; abbassare le serrande; SEZIONE 7 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI recarsi nel locale più idoneo (dotato di acqua), possibilmente sul lato opposto allo stabilimento; evitare assolutamente scantinati o seminterrati; tenersi lontano dalle finestre e dalle vetrate; evitare di fermarsi in locali precari o instabili o non sufficientemente sicuri; spegnere i sistemi di riscaldamento, condizionamento, ventilazione nonché gli impianti elettrici e ogni fonte di innesco di fiamme libere; interrompere l'erogazione del gas; non fumare e non accendere fuochi o fiamme libere, non provocare scintille; chiudere porte e finestre che danno all'esterno; non usare telefoni fissi o cellulari, se non per segnalare situazioni di emergenza e di necessità; tener conto delle esigenze straordinarie di mantenere libere le linee per i soccorritori; non usare ascensori non recarsi sul luogo dell'incidente se si è in automobile fermarsi, posteggiare in modo da non intralciare la circolazione dei mezzi di soccorso, spegnere il motore e cercare riparo nel locale al chiuso più vicino, seguendo le istruzioni degli operatori addetti all'emergenza, se presenti; attendere che venga diramato il segnale di cessata emergenza, dopodiché provvedere ad aerare accuratamente gli ambienti. Il "messaggio" che viene diffuso alla popolazione, in caso d'emergenza durante la fase attuativa del Piano di Emergenza Esterno, è diramato, preferenzialmente, mediante comunicazioni telefoniche dirette alle strutture ricettive, produttive e commerciali, nonché al resto dei cittadini presenti nelle aree di rischio ed eventualmente anche a mezzo megafono all'esterno di dette aree. In esso sono in sintesi fornite le indicazioni da seguire. Di seguito si riportano in particolare i contenuti del messaggio: MESSAGGIO TELEFONICO "Si informa che è in corso un incidente presso la ditta ICAP-SIRA. Dovete: ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ Chiudervi all’interno degli edifici; Chiudere porte e finestre; Arrestare la ventilazione; Non usare ascensori; Applicare tutte le altre procedure di emergenza prestabilite riportate nella brochure informativa. Tutto questo fino a nuova comunicazione telefonica." MESSAGGIO PER MEGAFONO " Si informa che è in corso un incidente presso la ditta ICAP-SIRA. Si raccomanda di: ‐ ‐ ‐ ‐ Chiudersi all'interno degli edifici; Chiudere porte e finestre; Arrestare la ventilazione; Non usare ascensori. Tutto questo fino a nuova comunicazione.” Inoltre, sia ai fini dell'informativa preventiva che per l'informazione in caso di emergenza, si rende consapevole la popolazione che, al momento dell'attivazione del Piano di Emergenza Esterno, sono attuate le seguenti misure: SEZIONE 7 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI ‐ ‐ ‐ le persone che si trovano all'esterno dell'area interessata sono mantenute lontane da essa o fatte rapidamente allontanare; le Forze dell'Ordine, coadiuvate dalla Polizia Municipale, presidiano i cancelli di accesso all'area impedendo l'ingresso alle persone non autorizzate; le Forze dell'Ordine predispongono idonei servizi di vigilanza e controllo antisciacallaggio. Le comunicazioni contengono anche avvisi su eventuali interruzioni di pubblici servizi. Al cessato allarme viene consigliato di spalancare porte e finestre e di avviare i sistemi di ventilazione o condizionamento d'aria, previa riapertura di prese d'aria e canne fumarie nonché di uscire dall'edificio fino al totale ricambio d'aria. SEZIONE 7 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI SEZIONE 8 PER MAGGIORI INFORMAZIONI SULLE SOSTANZE ELENCATE NELLA SEZIONE 5 SI ALLEGANO LE RELATIVE SCHEDE DI SICUREZZA Si decide di allegare (ALLEGATO 2) le schede di sicurezza delle seguenti sostanze, individuate tra quelle in uso in stabilimento come più rappresentative per quantità e per classificazione, per le categorie delle sostanze pericolose ai sensi del D.Lgs.334/99 e s.m.i.: ACRILONITRILE ESANO ACRIS NSC 4102L SEZIONE 8 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI SEZIONE 9 INFORMAZIONI PER LE AUTORITÀ COMPETENTI SUGLI SCENARI INCIDENTALI CON IMPATTO ALL’ESTERNO DELLO STABILIMENTO (FARE RIFERIMENTO ALLE ZONE INDIVIDUATE NEL PIANO DI EMERGENZA ESTERNO. QUANDO IL PEE NON SIA STATO PREDISPOSTO SI DOVRÀ FARE RIFERIMENTO A QUANTO RIPORTATO NEL RDS) Evento iniziale Condizioni Incendio Modello sorgente in fase liquida si localizzato in aria II zona (m) III zona (m) 16 (2F) 21 (5D) 28 (2F) 33 (5D) 37 (2F) 42 (5D) 40 (2F) 209 (2F) 4001 10 (5D) 78 (5D) incendio da recipiente (Tank fire) incendio da pozza (Pool fire) in fase gas/vapore ad alta velocità I zona (m) getto di fuoco (Jet fire) incendio di nube (Flash fire) no Esplosione si confinata in fase gas/vapore no non confinata transizione rapida di fase Rilascio in acqua si in fase liquida sul suolo sfera di fuoco (Fireball) reazione sfuggente (run-a-way reaction) miscela gas/vapori infiammabili polveri infiammabili miscela gas/vapori infiammabili (U.V.C.E.) esplosione fisica dispersioni liquido/liquido (fluidi solubili) emulsioni liquido/liquido (fluidi insolubili) evaporazione da liquido (fluidi insolubili) dispersione da liquido (fluidi insolubili) dispersione evaporazione da pozza in fase gas/vapore ad alta o bassa velocità di rilascio no n.r. dispersione per turbolenza (densità della nube inf. a quella dell’aria) dispersione per gravità (densità della nube superiore a quella dell’aria) valore di concentrazione non raggiunto La III zona “comprende una corona circolare con un raggio esterno di 400 metri, partendo dal punto di rilascio, che interessa una zona esterna al perimetro dell'area ove ha sede lo stabilimento”. La terza zona è stata tratta dal Piano di Emergenza Esterno, essa è stata individuata secondo le valutazioni effettuate - in termini provvisori - dai Vigili del Fuoco e dagli altri Enti ed Organi tecnici competenti, in collaborazione con il gestore dello stabilimento ICAP-SIRA, sulla base delle risultanze derivanti dal rapporto di sicurezza e dalle dichiarazioni della Ditta nonché di quanto indicato nelle “Linee Guida” Presidenziali. 1 SEZIONE 9 SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI A LLEGATO 1: PLANIMETRIA , IN FORMATO A3, CHE METTE IN EVIDENZA I CONFINI DELLO STABILIM ENTO E LE PRINCIPALI AREE PRODUTTIVE , LOGISTICHE E AMMINISTRATIVE ALLEGATI SCHEDA DI INFORMAZIONE SUI RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE PER I CITTADINI E PER I LAVORATORI A LLEGATO 2: S CHEDE DI S ICUREZZA DELLE SOSTANZE DI RIFERIMENTO ALLEGATI Scheda di sicurezza ACRIS NSC 4102L Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA/DELLA MISCELA E DELLA SOCIETÀ/IMPRESA 1.1. Identificatore del prodotto Identificazione della miscela: Nome commerciale: ACRIS NSC 4102L Codice commerciale: 20817 1.2. Usi pertinenti identificati della sostanza/della miscela e usi sconsigliati Uso industriale. Agente adesivo, legante. 1.3. Informazioni sul fornitore della scheda di dati di sicurezza Fornitore: ICAP-SIRA CHEMICALS AND POLYMERS S.P.A. Via F.Corridoni 19 20015 Parabiago (MI) Italia Tel. +39 0331 496111 Fax +39 0331 495005 Mobile +39 348/2313575 Persona competente responsabile della scheda di dati di sicurezza: [email protected] 1.4. Numero telefonico di emergenza Tel. +39 0331 496111 Fax +39 0331 495005 Mobile +39 348/2313575 2. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI 2.1. Classificazione della sostanza o della miscela Criteri delle Direttive 67/548/CE, 99/45/CE e successivi emendamenti: Proprietà / Simboli: Tossico per la riproduzione categoria 3 F Facilmente infiammabile Xn Nocivo Xi Irritante N Pericoloso per l'ambiente Frasi R: R11 Facilmente infiammabile. R38 Irritante per la pelle. R48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione. ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 1/10 R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. R62 Possibile rischio di ridotta fertilità. R67 L'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini. Effetti fisico-chimici dannosi alla salute umana e all'ambiente: Nessun altro rischio 2.2. Elementi dell'etichetta Simboli: Xn Nocivo F Facilmente infiammabile N Pericoloso per l'ambiente Frasi R: R11 Facilmente infiammabile. R38 Irritante per la pelle. R48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione. R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. R62 Possibile rischio di ridotta fertilità. R67 L'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini. Frasi S: S16 Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare. S25 Evitare il contatto con gli occhi. S29/56 Non gettare i residui nelle fognature; smaltire questo materiale e i relativi contenitori in un punto di raccolta di rifiuti pericolosi o speciali. S36/37 Usare indumenti protettivi e guanti adatti. S43 In caso di incendio usare polvere, schiuma, anidride carbonica. "Non usare getti d'acqua". S7/9 Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato. Contiene: ESANO MISCELA ISOMERI 2.3. Altri pericoli Sostanze vPvB: - Sostanze PBT:Nessuna Altri rischi: Nessun altro rischio 3. COMPOSIZIONE/INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI 3.1. Sostanze N.A. 3.2. Miscele Componenti pericolosi ai sensi della Direttiva CEE 67/548 e del Regolamento CLP e relativa classificazione: 20% - 25% EPTANO (MISCELA DI ISOMERI) F,Xn,Xi,N; R11-38-65-67-50/53 12.5% - 15% ESANO MISCELA ISOMERI REACH No.: 01-2119474209-33 CAS: 64742-49-0 EC: 265-151-9 F,Repr. Cat. 3,Xn,Xi,N; R48/20-62-11-38-65-67-51/53 12.5% - 15% n-eptano N.67/548/CEE: 601-008-00-2 CAS: 142-82-5 EC: 205-563-8 F,Xn,Xi,N; R11-38-50/53-65-67 ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 2/10 2.6/2 Flam. Liq. 2 H225 3.10/1 Asp. Tox. 1 H304 3.2/2 Skin Irrit. 2 H315 3.8/3 STOT SE 3 H336 4.1/A1 Aquatic Acute 1 H400 4.1/C1 Aquatic Chronic 1 H410 7% - 10% metilcicloesano N.67/548/CEE: 601-018-00-7 CAS: 108-87-2 EC: 203-624-3 F,Xn,Xi,N; R11-38-51/53-65-67 2.6/2 Flam. Liq. 2 H225 3.10/1 Asp. Tox. 1 H304 3.2/2 Skin Irrit. 2 H315 3.8/3 STOT SE 3 H336 4.1/C2 Aquatic Chronic 2 H411 1% - 3% toluene N.67/548/CEE: 601-021-00-3 CAS: 108-88-3 EC: 203-625-9 F,Repr. Cat. 3,Xn,Xi; R11-38-48/20-63-65-67 2.6/2 Flam. Liq. 2 H225 3.7/2 Repr. 2 H361 3.10/1 Asp. Tox. 1 H304 3.9/2 STOT RE 2 H373 3.2/2 Skin Irrit. 2 H315 3.8/3 STOT SE 3 H336 0.5% - 1% Etanolo N.67/548/CEE: 603-002-00-5 CAS: 64-17-5 EC: 200-578-6 F; R11; sostanza con un limite comunitario di esposizione sul posto di lavoro 2.6/2 Flam. Liq. 2 H225 0.25% - 0.5% cicloesano N.67/548/CEE: 601-017-00-1 CAS: 110-82-7 EC: 203-806-2 F,Xn,Xi,N; R11-38-50/53-65-67 2.6/2 Flam. Liq. 2 H225 3.10/1 Asp. Tox. 1 H304 ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 3/10 3.2/2 Skin Irrit. 2 H315 3.8/3 STOT SE 3 H336 4.1/A1 Aquatic Acute 1 H400 4.1/C1 Aquatic Chronic 1 H410 0.25% - 0.5% butan-1-olo N.67/548/CEE: 603-004-00-6 CAS: 71-36-3 EC: 200-751-6 Xn,Xi; R10-22-37/38-41-67 2.6/3 Flam. Liq. 3 H226 3.8/3 STOT SE 3 H335 3.2/2 Skin Irrit. 2 H315 3.3/1 Eye Dam. 1 H318 3.8/3 STOT SE 3 H336 3.1/4/Oral Acute Tox. 4 H302 4. MISURE DI PRIMO SOCCORSO 4.1. Descrizione delle misure di primo soccorso In caso di contatto con la pelle: Togliere di dosso immediatamente gli indumenti contaminati. Lavare immediatamente con abbondante acqua corrente ed eventualmente sapone le aree del corpo che sono venute a contatto con il prodotto, anche se solo sospette. Lavare completamente il corpo (doccia o bagno). Togliere immediatamente gli indumenti contaminati ed eliminarli in modo sicuro. In caso di contatto con gli occhi: In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare un medico. In caso di ingestione: NON indurre il vomito. In caso di inalazione: Portare l'infortunato all'aria aperta e tenerlo al caldo e a riposo. In caso di respirazione irregolare o assente, praticare la respirazione artificiale. In caso d'inalazione consultare immediatamente un medico e mostrargli la confezione o l'etichetta. 4.2. Principali sintomi ed effetti, sia acuti che ritardati I sintomi e gli effetti noti più rilevanti sono descritti in etichetta (sezione 2) e/o nella sezione 11. 4.3. Indicazione della eventuale necessità di consultare immediatamente un medico e di trattamenti speciali In caso d'incidente o malessere consultare immediatamente un medico (se possibile mostrare le istruzioni per l'uso o la scheda di sicurezza). Trattamento: Nessun dato. 5. MISURE ANTINCENDIO ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 4/10 5.1. Mezzi di estinzione Mezzi di estinzione idonei: In caso di incendio usare polvere, schiuma, anidride carbonica. "Non usare getti d'acqua". Mezzi di estinzione che non devono essere utilizzati per ragioni di sicurezza: Nessuno in particolare. 5.2. Pericoli speciali derivanti dalla sostanza o dalla miscela Non inalare i gas prodotti dall'esplosione e dalla combustione. La combustione produce fumo pesante. 5.3. Raccomandazioni per gli addetti all'estinzione degli incendi Impiegare apparecchiature respiratorie adeguate. Raccogliere separatamente l'acqua contaminata utilizzata per estinguere l'incendio. Non scaricarla nella rete fognaria. Se fattibile sotto il profilo della sicurezza, spostare dall'area di immediato pericolo i contenitori non danneggiati. 6. MISURE IN CASO DI RILASCIO ACCIDENTALE 6.1. Precauzioni, dispositivi di protezione individuale e procedure di emergenza Indossare i dispositivi di protezione individuale. Rimuovere ogni sorgente di accensione. Se esposti a vapori/polveri/aerosol indossare apparecchiature respiratorie. Fornire un'adeguata ventilazione. Utilizzare una protezione respiratoria adeguata. Consultare le misure protettive esposte al punto 7 e 8. 6.2. Precauzioni ambientali Impedire la penetrazione nel suolo/sottosuolo. Impedire il deflusso nelle acque superficiali o nella rete fognaria. Trattenere l'acqua di lavaggio contaminata ed eliminarla. In caso di fuga di gas o penetrazione in corsi d'acqua, suolo o sistema fognario informare le autorità responsabili. Materiale idoneo alla raccolta: materiale assorbente, organico, sabbia 6.3. Metodi e materiali per il contenimento e per la bonifica Lavare con abbondante acqua. 6.4. Riferimento ad altre sezioni Vedi anche paragrafo 8 e 13 7. MANIPOLAZIONE E IMMAGAZZINAMENTO 7.1. Precauzioni per la manipolazione sicura Evitare il contatto con la pelle e gli occhi, l'inalazione di vapori e nebbie. Utilizzare il sistema di ventilazione localizzato. Non utilizzare contenitori vuoti prima che siano stati puliti. Prima delle operazioni di trasferimento assicurarsi che nei contenitori non vi siano materiali incompatibili residui. Gli indumenti contaminati devono essere sostituiti prima di accedere alle aree da pranzo. Durante il lavoro non mangiare né bere. Si rimanda anche al paragrafo 8 per i dispositivi di protezione raccomandati. 7.2. Condizioni per un immagazzinamento sicuro, comprese eventuali incompatibilità Mantenere sempre ben chiusi i contenitori. Conservare in ambienti sempre ben areati. Tenere lontano da fiamme libere, scintille e sorgenti di calore. Evitare l'esposizione diretta al sole. Tenere lontano da cibi, bevande e mangimi. Materie incompatibili: Nessuna in particolare. Si veda anche il successivo paragrafo 10. Indicazione per i locali: Freschi ed adeguatamente areati. 7.3. Uso/i finale/i specifico/i ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 5/10 Nessun uso particolare 8. CONTROLLO DELL'ESPOSIZIONE/PROTEZIONE INDIVIDUALE 8.1. Parametri di controllo EPTANO (MISCELA DI ISOMERI) - Index: NA, CAS: NA, EC No: NA TLV TWA - TLV STEL- VLE 8h- VLE short: Nessuno ESANO MISCELA ISOMERI - REACH: 01-2119474209-33, CAS: 64742-49-0, EC No: 265-151-9 TLV TWA - TLV STEL- VLE 8h- VLE short: Nessuno n-eptano - Index: 601-008-00-2, CAS: 142-82-5, EC No: 205-563-8 VLE 8h: ppm 500 mg/m3 2085 TLV TWA: ppm 400 TLV STEL: ppm 500 metilcicloesano - Index: 601-018-00-7, CAS: 108-87-2, EC No: 203-624-3 TLV TWA: ppm 400 toluene - Index: 601-021-00-3, CAS: 108-88-3, EC No: 203-625-9 VLE 8h: ppm 50 mg/m3 192 ,Skin VLE short: ppm 100 mg/m3 384 ,Skin TLV TWA: ppm 20 ,A4 TLV STEL: A4 Etanolo - Index: 603-002-00-5, CAS: 64-17-5, EC No: 200-578-6 TLV TWA: ppm 1000 A4 TLV STEL: A4 cicloesano - Index: 601-017-00-1, CAS: 110-82-7, EC No: 203-806-2 VLE 8h: ppm 200 mg/m3 700 TLV TWA: ppm 100 butan-1-olo - Index: 603-004-00-6, CAS: 71-36-3, EC No: 200-751-6 TLV TWA: ppm 20 TLV STEL: (C 5 ppm) - (C152 mg/m3) skin 8.2. Controlli dell'esposizione Protezione degli occhi: Utilizzare visiere di sicurezza chiuse, non usare lenti oculari. Protezione della pelle: Indumenti protettivi per agenti chimici. Protezione delle mani: Utilizzare guanti protettivi che garantiscano una protezione totale, es. in PVC, neoprene o gomma (EN 374). Protezione respiratoria: Impiegare un adeguato dispositivo di protezione delle vie respiratorie, es. CEN/FFP-2(S) o CEN/FFP-3(S). Rischi termici: Nessuno Controlli dell'esposizione ambientale: Nessuno In aggiunta alle indicazioni di protezione personale, indossare indumenti da lavoro chiusi. Verificare che non vi siano perdite da contenitori, linee ed apparecchi utilizzatori. Prevenire sversamenti in pubblica fognatura o nell'ambiente circostante 9. PROPRIETÀ FISICHE E CHIMICHE 9.1. Informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche generali Aspetto e colore:liquido Odore:solvente Soglia di odore:N.D. pH:N.A. Punto di fusione/congelamento:N.A. Punto di ebollizione iniziale e intervallo di ebollizione:65-99°C. Infiammabilità solidi/gas:N.A. Limite superiore/inferiore d'infiammabilità o esplosione:n.d. Densità dei vapori:n.d. ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 6/10 Punto di infiammabilità:-9 ° C Velocità di evaporazione:n.d. Pressione di vapore:N.A. Densità relativa:n.d. Kg/l Idrosolubilità:insolubile Coefficiente di ripartizione (n-ottanolo/acqua):N.A. Temperatura di autoaccensione:N.A. Temperatura di decomposizione:N.D. Viscosità:n.d. Proprietà esplosive:N.A. Proprietà comburenti:N.A. 9.2. Altre informazioni Conducibilità:N.D. Proprietà caratteristiche dei gruppi di sostanzeN.A. 10. STABILITÀ E REATTIVITÀ 10.1. Reattività Stabile in condizioni normali 10.2. Stabilità chimica Stabile in condizioni normali 10.3. Possibilità di reazioni pericolose Nessuno noto 10.4. Condizioni da evitare Stabile in condizioni normali. 10.5. Materiali incompatibili Evitare il contatto con materie comburenti. Il prodotto potrebbe infiammarsi. 10.6. Prodotti di decomposizione pericolosi Non sono noti prodotti di decomposizione pericolosi nelle normali condizioni d'impiego. Per decomposizione termica o in caso d'incendio si possono liberare ossidi di carbonio, gas e vapori potenzialmente pericolosi per la salute. 11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE 11.1. Informazioni su effetti tossicologici Non sono disponibili dati tossicologici sulla miscela in quanto tale. Si tenga, quindi, presente la concentrazione delle singole sostanze al fine di valutare gli effetti tossicologici derivanti dall'esposizione alla miscela. Sono di seguito riportate le informazioni tossicologiche riguardanti le principali sostanze presenti nel preparato: toluene - Index: 601-021-00-3, CAS: 108-88-3, EC No: 203-625-9 LD50 (RABBIT) SKIN: 14 G/KG (14000 MG/KG) LD50 (RAT) YOUNGADULTS ORAL: 5542 MG/KG BW Possibile rischio di ridotta fertilità. Tossico per la riproduzione categoria 3 12. INFORMAZIONI ECOLOGICHE 12.1. Tossicità Utilizzare secondo le buone pratiche lavorative, evitando di disperdere il prodotto nell'ambiente. Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. Elenco delle sostanze contenute pericolose per l'ambiente e relativa classificazione: 20% - 25% EPTANO (MISCELA DI ISOMERI) R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. 12.5% - 15% ESANO MISCELA ISOMERI ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 7/10 REACH No.: 01-2119474209-33 CAS: 64742-49-0 EC: 265-151-9 R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. 12.5% - 15% n-eptano N.67/548/CEE: 601-008-00-2 CAS: 142-82-5 EC: 205-563-8 R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. 7% - 10% metilcicloesano N.67/548/CEE: 601-018-00-7 CAS: 108-87-2 EC: 203-624-3 R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. 0.25% - 0.5% cicloesano N.67/548/CEE: 601-017-00-1 CAS: 110-82-7 EC: 203-806-2 R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. 12.2. Persistenza e degradabilità Nessuno 12.3. Potenziale di bioaccumulo N.A. 12.4. Mobilità nel suolo N.A. 12.5. Risultati della valutazione PBT e vPvB Sostanze vPvB: - Sostanze PBT:Nessuna 12.6. Altri effetti avversi Nessuno 13. CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTO 13.1. Metodi di trattamento dei rifiuti Recuperare se possibile. Inviare ad impianti di smaltimento autorizzati o ad incenerimento in condizioni controllate. Operare secondo le vigenti disposizioni locali e nazionali. 14. INFORMAZIONI SUL TRASPORTO 14.1. Numero ONU ADR-Numero ONU:1133 IATA-Numero ONU:1133 IMDG-Numero ONU:1133 14.2. Nome di spedizione dell'ONU ADR-Shipping Name:Adhesives contenenti un liquido infiammabile 14.3. Classe/i di pericolo per il trasporto ADR-Classe:3 ADR-Label:3 IATA-Classe:3 IATA-Label:3 IMDG-Classe:3 IMDG-Label:3 14.4. Gruppo d'imballaggio ADR-Packing Group:II IATA-Packing group:II IMDG-Packing group:II 14.5 Pericoli per l'ambiente Marine pollutant: MARINE POLLUTANT 14.6. Precauzioni speciali per gli utilizzatori Il trasporto, compreso il carico e lo scarico, deve essere effettuato da persone che hanno ricevuto la necessaria ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 8/10 formazione prevista dalle regolamentazioni modali concernenti il trasporto di merci pericolose. Ferroviario (RID): 3 IMDG-EMS:F-E S-D 14.7. Trasporto di rinfuse secondo l'allegato II di MARPOL 73/78 e il codice IBC N.A. 15. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE 15.1. Norme e legislazione su salute, sicurezza e ambiente specifiche per la sostanza o la miscela D.Lgs. 3/2/1997 n. 52 (Classificazione, imballaggio ed etichettatura sostanze pericolose). D.Lgs 14/3/2003 n. 65 (Classificazione, imballaggio ed etichettatura preparati pericolosi). D.Lgs. 2/2/2002 n. 25 (Rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro). D.M. Lavoro 26/02/2004 (Limiti di esposizione professionali); D.M. 03/04/2007 (Attuazione della direttiva n. 2006/8/CE). Regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH), Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP), Regolamento (CE) n. 790/2009 (1° ATP CLP), Regolamento (UE) n. 453/2010 (Allegato I). Ove applicabili, si faccia riferimento alle seguenti normative: Circolari ministeriali 46 e 61 (Ammine aromatiche). D.Lgs. 21 settembre 2005 n. 238 (Direttiva Seveso Ter) Regolamento CE n. 648/2004 (Detergenti). D.M. 16 Gennaio 2004 n.44 (direttiva COV) 15.2. Valutazione della sicurezza chimica No 16. ALTRE INFORMAZIONI Testo delle frasi utilizzate nel paragrafo 3: R10 Infiammabile. R11 Facilmente infiammabile. R22 Nocivo per ingestione. R37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle. R38 Irritante per la pelle. R41 Rischio di gravi lesioni oculari. R48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione. R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. R62 Possibile rischio di ridotta fertilità. R63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati R65 Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso di ingestione. R67 L'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini. H225 Liquido e vapori facilmente infiammabili. H304 Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie. H315 Provoca irritazione cutanea. H336 Può provocare sonnolenza o vertigini. H400 Molto tossico per gli organismi acquatici. H410 Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. H411 Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. H361 Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto. H373 Può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta. H226 Liquido e vapori infiammabili. H335 Può irritare le vie respiratorie. H318 Provoca gravi lesioni oculari. H302 Nocivo se ingerito. Paragrafi modificati rispetto alla precedente revisione: 2. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI 3. COMPOSIZIONE/INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI 11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Questo documento e' stato redatto da un tecnico competente in materia di SDS e che ha ricevuto formazione ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 9/10 adeguata. Principali fonti bibliografiche: ECDIN - Environmental Chemicals Data and Information Network - Joint Research Centre, Commission of the European Communities SAX's DANGEROUS PROPERTIES OF INDUSTRIAL MATERIALS - Eight Edition - Van Nostrand Reinold CCNL - Allegato 1 Istituto Superiore di Sanità - Inventario Nazionale Sostanze Chimiche Le informazioni ivi contenute si basano sulle nostre conoscenze alla data sopra riportata. Sono riferite unicamente al prodotto indicato e non costituiscono garanzia di particolari qualità. L'utilizzatore è tenuto ad assicurarsi della idoneità e completezza di tali informazioni in relazione all'utilizzo specifico che ne deve fare. Questa scheda annulla e sostituisce ogni edizione precedente. ADR:Accordo europeo relativo al trasporto internazionale stradale di merci pericolose. CAS:Chemical Abstracts Service (divisione della American Chemical Society). CLP:Classificazione, Etichettatura, Imballaggio. DNEL:Livello derivato senza effetto. EINECS:Inventario europeo delle sostanze chimiche europee esistenti in commercio. GefStoffVO:Ordinanza sulle sostanze pericolose in Germania. GHS:Sistema globale armonizzato di classificazione e di etichettatura dei prodotti chimici. IATA:Associazione per il trasporto aereo internazionale. IATA-DGR:Regolamento sulle merci pericolose della Associazione per il trasporto aereo internazionale (IATA). ICAO:Organizzazione internazionale per l'aviazione civile. ICAO-TI:Istruzioni tecniche della Organizzazione internazionale per l'aviazione civile (ICAO). IMDG:Codice marittimo internazionale per le merci pericolose. INCI:Nomenclatura internazionale degli ingredienti cosmetici. KSt:Coefficiente d'esplosione. LC50:Concentrazione letale per il 50 per cento della popolazione di test. LD50:Dose letale per il 50 per cento della popolazione di test. PNEC:Concentrazione prevista senza effetto. RID:Regolamento riguardante il trasporto internazionale di merci pericolose per via ferroviaria. STEL:Limite d'esposizione a corto termine. STOT:Tossicità organo-specifica. TLV:Valore limite di soglia. TWATLV:Valore limite di soglia per la media pesata su 8 ore. (ACGIH Standard). WGK:Classe di pericolo per le acque (Germania). ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 10/10 Scheda di sicurezza ACRIS NSC 4102L Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA/DELLA MISCELA E DELLA SOCIETÀ/IMPRESA 1.1. Identificatore del prodotto Identificazione della miscela: Nome commerciale: ACRIS NSC 4102L Codice commerciale: 20817 1.2. Usi pertinenti identificati della sostanza/della miscela e usi sconsigliati Uso industriale. Agente adesivo, legante. 1.3. Informazioni sul fornitore della scheda di dati di sicurezza Fornitore: ICAP-SIRA CHEMICALS AND POLYMERS S.P.A. Via F.Corridoni 19 20015 Parabiago (MI) Italia Tel. +39 0331 496111 Fax +39 0331 495005 Mobile +39 348/2313575 Persona competente responsabile della scheda di dati di sicurezza: [email protected] 1.4. Numero telefonico di emergenza Tel. +39 0331 496111 Fax +39 0331 495005 Mobile +39 348/2313575 2. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI 2.1. Classificazione della sostanza o della miscela Criteri delle Direttive 67/548/CE, 99/45/CE e successivi emendamenti: Proprietà / Simboli: Tossico per la riproduzione categoria 3 F Facilmente infiammabile Xn Nocivo Xi Irritante N Pericoloso per l'ambiente Frasi R: R11 Facilmente infiammabile. R38 Irritante per la pelle. R48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione. ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 1/10 R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. R62 Possibile rischio di ridotta fertilità. R67 L'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini. Effetti fisico-chimici dannosi alla salute umana e all'ambiente: Nessun altro rischio 2.2. Elementi dell'etichetta Simboli: Xn Nocivo F Facilmente infiammabile N Pericoloso per l'ambiente Frasi R: R11 Facilmente infiammabile. R38 Irritante per la pelle. R48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione. R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. R62 Possibile rischio di ridotta fertilità. R67 L'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini. Frasi S: S16 Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare. S25 Evitare il contatto con gli occhi. S29/56 Non gettare i residui nelle fognature; smaltire questo materiale e i relativi contenitori in un punto di raccolta di rifiuti pericolosi o speciali. S36/37 Usare indumenti protettivi e guanti adatti. S43 In caso di incendio usare polvere, schiuma, anidride carbonica. "Non usare getti d'acqua". S7/9 Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato. Contiene: ESANO MISCELA ISOMERI 2.3. Altri pericoli Sostanze vPvB: - Sostanze PBT:Nessuna Altri rischi: Nessun altro rischio 3. COMPOSIZIONE/INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI 3.1. Sostanze N.A. 3.2. Miscele Componenti pericolosi ai sensi della Direttiva CEE 67/548 e del Regolamento CLP e relativa classificazione: 20% - 25% EPTANO (MISCELA DI ISOMERI) F,Xn,Xi,N; R11-38-65-67-50/53 12.5% - 15% ESANO MISCELA ISOMERI REACH No.: 01-2119474209-33 CAS: 64742-49-0 EC: 265-151-9 F,Repr. Cat. 3,Xn,Xi,N; R48/20-62-11-38-65-67-51/53 12.5% - 15% n-eptano N.67/548/CEE: 601-008-00-2 CAS: 142-82-5 EC: 205-563-8 F,Xn,Xi,N; R11-38-50/53-65-67 ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 2/10 2.6/2 Flam. Liq. 2 H225 3.10/1 Asp. Tox. 1 H304 3.2/2 Skin Irrit. 2 H315 3.8/3 STOT SE 3 H336 4.1/A1 Aquatic Acute 1 H400 4.1/C1 Aquatic Chronic 1 H410 7% - 10% metilcicloesano N.67/548/CEE: 601-018-00-7 CAS: 108-87-2 EC: 203-624-3 F,Xn,Xi,N; R11-38-51/53-65-67 2.6/2 Flam. Liq. 2 H225 3.10/1 Asp. Tox. 1 H304 3.2/2 Skin Irrit. 2 H315 3.8/3 STOT SE 3 H336 4.1/C2 Aquatic Chronic 2 H411 1% - 3% toluene N.67/548/CEE: 601-021-00-3 CAS: 108-88-3 EC: 203-625-9 F,Repr. Cat. 3,Xn,Xi; R11-38-48/20-63-65-67 2.6/2 Flam. Liq. 2 H225 3.7/2 Repr. 2 H361 3.10/1 Asp. Tox. 1 H304 3.9/2 STOT RE 2 H373 3.2/2 Skin Irrit. 2 H315 3.8/3 STOT SE 3 H336 0.5% - 1% Etanolo N.67/548/CEE: 603-002-00-5 CAS: 64-17-5 EC: 200-578-6 F; R11; sostanza con un limite comunitario di esposizione sul posto di lavoro 2.6/2 Flam. Liq. 2 H225 0.25% - 0.5% cicloesano N.67/548/CEE: 601-017-00-1 CAS: 110-82-7 EC: 203-806-2 F,Xn,Xi,N; R11-38-50/53-65-67 2.6/2 Flam. Liq. 2 H225 3.10/1 Asp. Tox. 1 H304 ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 3/10 3.2/2 Skin Irrit. 2 H315 3.8/3 STOT SE 3 H336 4.1/A1 Aquatic Acute 1 H400 4.1/C1 Aquatic Chronic 1 H410 0.25% - 0.5% butan-1-olo N.67/548/CEE: 603-004-00-6 CAS: 71-36-3 EC: 200-751-6 Xn,Xi; R10-22-37/38-41-67 2.6/3 Flam. Liq. 3 H226 3.8/3 STOT SE 3 H335 3.2/2 Skin Irrit. 2 H315 3.3/1 Eye Dam. 1 H318 3.8/3 STOT SE 3 H336 3.1/4/Oral Acute Tox. 4 H302 4. MISURE DI PRIMO SOCCORSO 4.1. Descrizione delle misure di primo soccorso In caso di contatto con la pelle: Togliere di dosso immediatamente gli indumenti contaminati. Lavare immediatamente con abbondante acqua corrente ed eventualmente sapone le aree del corpo che sono venute a contatto con il prodotto, anche se solo sospette. Lavare completamente il corpo (doccia o bagno). Togliere immediatamente gli indumenti contaminati ed eliminarli in modo sicuro. In caso di contatto con gli occhi: In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare un medico. In caso di ingestione: NON indurre il vomito. In caso di inalazione: Portare l'infortunato all'aria aperta e tenerlo al caldo e a riposo. In caso di respirazione irregolare o assente, praticare la respirazione artificiale. In caso d'inalazione consultare immediatamente un medico e mostrargli la confezione o l'etichetta. 4.2. Principali sintomi ed effetti, sia acuti che ritardati I sintomi e gli effetti noti più rilevanti sono descritti in etichetta (sezione 2) e/o nella sezione 11. 4.3. Indicazione della eventuale necessità di consultare immediatamente un medico e di trattamenti speciali In caso d'incidente o malessere consultare immediatamente un medico (se possibile mostrare le istruzioni per l'uso o la scheda di sicurezza). Trattamento: Nessun dato. 5. MISURE ANTINCENDIO ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 4/10 5.1. Mezzi di estinzione Mezzi di estinzione idonei: In caso di incendio usare polvere, schiuma, anidride carbonica. "Non usare getti d'acqua". Mezzi di estinzione che non devono essere utilizzati per ragioni di sicurezza: Nessuno in particolare. 5.2. Pericoli speciali derivanti dalla sostanza o dalla miscela Non inalare i gas prodotti dall'esplosione e dalla combustione. La combustione produce fumo pesante. 5.3. Raccomandazioni per gli addetti all'estinzione degli incendi Impiegare apparecchiature respiratorie adeguate. Raccogliere separatamente l'acqua contaminata utilizzata per estinguere l'incendio. Non scaricarla nella rete fognaria. Se fattibile sotto il profilo della sicurezza, spostare dall'area di immediato pericolo i contenitori non danneggiati. 6. MISURE IN CASO DI RILASCIO ACCIDENTALE 6.1. Precauzioni, dispositivi di protezione individuale e procedure di emergenza Indossare i dispositivi di protezione individuale. Rimuovere ogni sorgente di accensione. Se esposti a vapori/polveri/aerosol indossare apparecchiature respiratorie. Fornire un'adeguata ventilazione. Utilizzare una protezione respiratoria adeguata. Consultare le misure protettive esposte al punto 7 e 8. 6.2. Precauzioni ambientali Impedire la penetrazione nel suolo/sottosuolo. Impedire il deflusso nelle acque superficiali o nella rete fognaria. Trattenere l'acqua di lavaggio contaminata ed eliminarla. In caso di fuga di gas o penetrazione in corsi d'acqua, suolo o sistema fognario informare le autorità responsabili. Materiale idoneo alla raccolta: materiale assorbente, organico, sabbia 6.3. Metodi e materiali per il contenimento e per la bonifica Lavare con abbondante acqua. 6.4. Riferimento ad altre sezioni Vedi anche paragrafo 8 e 13 7. MANIPOLAZIONE E IMMAGAZZINAMENTO 7.1. Precauzioni per la manipolazione sicura Evitare il contatto con la pelle e gli occhi, l'inalazione di vapori e nebbie. Utilizzare il sistema di ventilazione localizzato. Non utilizzare contenitori vuoti prima che siano stati puliti. Prima delle operazioni di trasferimento assicurarsi che nei contenitori non vi siano materiali incompatibili residui. Gli indumenti contaminati devono essere sostituiti prima di accedere alle aree da pranzo. Durante il lavoro non mangiare né bere. Si rimanda anche al paragrafo 8 per i dispositivi di protezione raccomandati. 7.2. Condizioni per un immagazzinamento sicuro, comprese eventuali incompatibilità Mantenere sempre ben chiusi i contenitori. Conservare in ambienti sempre ben areati. Tenere lontano da fiamme libere, scintille e sorgenti di calore. Evitare l'esposizione diretta al sole. Tenere lontano da cibi, bevande e mangimi. Materie incompatibili: Nessuna in particolare. Si veda anche il successivo paragrafo 10. Indicazione per i locali: Freschi ed adeguatamente areati. 7.3. Uso/i finale/i specifico/i ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 5/10 Nessun uso particolare 8. CONTROLLO DELL'ESPOSIZIONE/PROTEZIONE INDIVIDUALE 8.1. Parametri di controllo EPTANO (MISCELA DI ISOMERI) - Index: NA, CAS: NA, EC No: NA TLV TWA - TLV STEL- VLE 8h- VLE short: Nessuno ESANO MISCELA ISOMERI - REACH: 01-2119474209-33, CAS: 64742-49-0, EC No: 265-151-9 TLV TWA - TLV STEL- VLE 8h- VLE short: Nessuno n-eptano - Index: 601-008-00-2, CAS: 142-82-5, EC No: 205-563-8 VLE 8h: ppm 500 mg/m3 2085 TLV TWA: ppm 400 TLV STEL: ppm 500 metilcicloesano - Index: 601-018-00-7, CAS: 108-87-2, EC No: 203-624-3 TLV TWA: ppm 400 toluene - Index: 601-021-00-3, CAS: 108-88-3, EC No: 203-625-9 VLE 8h: ppm 50 mg/m3 192 ,Skin VLE short: ppm 100 mg/m3 384 ,Skin TLV TWA: ppm 20 ,A4 TLV STEL: A4 Etanolo - Index: 603-002-00-5, CAS: 64-17-5, EC No: 200-578-6 TLV TWA: ppm 1000 A4 TLV STEL: A4 cicloesano - Index: 601-017-00-1, CAS: 110-82-7, EC No: 203-806-2 VLE 8h: ppm 200 mg/m3 700 TLV TWA: ppm 100 butan-1-olo - Index: 603-004-00-6, CAS: 71-36-3, EC No: 200-751-6 TLV TWA: ppm 20 TLV STEL: (C 5 ppm) - (C152 mg/m3) skin 8.2. Controlli dell'esposizione Protezione degli occhi: Utilizzare visiere di sicurezza chiuse, non usare lenti oculari. Protezione della pelle: Indumenti protettivi per agenti chimici. Protezione delle mani: Utilizzare guanti protettivi che garantiscano una protezione totale, es. in PVC, neoprene o gomma (EN 374). Protezione respiratoria: Impiegare un adeguato dispositivo di protezione delle vie respiratorie, es. CEN/FFP-2(S) o CEN/FFP-3(S). Rischi termici: Nessuno Controlli dell'esposizione ambientale: Nessuno In aggiunta alle indicazioni di protezione personale, indossare indumenti da lavoro chiusi. Verificare che non vi siano perdite da contenitori, linee ed apparecchi utilizzatori. Prevenire sversamenti in pubblica fognatura o nell'ambiente circostante 9. PROPRIETÀ FISICHE E CHIMICHE 9.1. Informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche generali Aspetto e colore:liquido Odore:solvente Soglia di odore:N.D. pH:N.A. Punto di fusione/congelamento:N.A. Punto di ebollizione iniziale e intervallo di ebollizione:65-99°C. Infiammabilità solidi/gas:N.A. Limite superiore/inferiore d'infiammabilità o esplosione:n.d. Densità dei vapori:n.d. ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 6/10 Punto di infiammabilità:-9 ° C Velocità di evaporazione:n.d. Pressione di vapore:N.A. Densità relativa:n.d. Kg/l Idrosolubilità:insolubile Coefficiente di ripartizione (n-ottanolo/acqua):N.A. Temperatura di autoaccensione:N.A. Temperatura di decomposizione:N.D. Viscosità:n.d. Proprietà esplosive:N.A. Proprietà comburenti:N.A. 9.2. Altre informazioni Conducibilità:N.D. Proprietà caratteristiche dei gruppi di sostanzeN.A. 10. STABILITÀ E REATTIVITÀ 10.1. Reattività Stabile in condizioni normali 10.2. Stabilità chimica Stabile in condizioni normali 10.3. Possibilità di reazioni pericolose Nessuno noto 10.4. Condizioni da evitare Stabile in condizioni normali. 10.5. Materiali incompatibili Evitare il contatto con materie comburenti. Il prodotto potrebbe infiammarsi. 10.6. Prodotti di decomposizione pericolosi Non sono noti prodotti di decomposizione pericolosi nelle normali condizioni d'impiego. Per decomposizione termica o in caso d'incendio si possono liberare ossidi di carbonio, gas e vapori potenzialmente pericolosi per la salute. 11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE 11.1. Informazioni su effetti tossicologici Non sono disponibili dati tossicologici sulla miscela in quanto tale. Si tenga, quindi, presente la concentrazione delle singole sostanze al fine di valutare gli effetti tossicologici derivanti dall'esposizione alla miscela. Sono di seguito riportate le informazioni tossicologiche riguardanti le principali sostanze presenti nel preparato: toluene - Index: 601-021-00-3, CAS: 108-88-3, EC No: 203-625-9 LD50 (RABBIT) SKIN: 14 G/KG (14000 MG/KG) LD50 (RAT) YOUNGADULTS ORAL: 5542 MG/KG BW Possibile rischio di ridotta fertilità. Tossico per la riproduzione categoria 3 12. INFORMAZIONI ECOLOGICHE 12.1. Tossicità Utilizzare secondo le buone pratiche lavorative, evitando di disperdere il prodotto nell'ambiente. Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. Elenco delle sostanze contenute pericolose per l'ambiente e relativa classificazione: 20% - 25% EPTANO (MISCELA DI ISOMERI) R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. 12.5% - 15% ESANO MISCELA ISOMERI ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 7/10 REACH No.: 01-2119474209-33 CAS: 64742-49-0 EC: 265-151-9 R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. 12.5% - 15% n-eptano N.67/548/CEE: 601-008-00-2 CAS: 142-82-5 EC: 205-563-8 R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. 7% - 10% metilcicloesano N.67/548/CEE: 601-018-00-7 CAS: 108-87-2 EC: 203-624-3 R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. 0.25% - 0.5% cicloesano N.67/548/CEE: 601-017-00-1 CAS: 110-82-7 EC: 203-806-2 R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. 12.2. Persistenza e degradabilità Nessuno 12.3. Potenziale di bioaccumulo N.A. 12.4. Mobilità nel suolo N.A. 12.5. Risultati della valutazione PBT e vPvB Sostanze vPvB: - Sostanze PBT:Nessuna 12.6. Altri effetti avversi Nessuno 13. CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTO 13.1. Metodi di trattamento dei rifiuti Recuperare se possibile. Inviare ad impianti di smaltimento autorizzati o ad incenerimento in condizioni controllate. Operare secondo le vigenti disposizioni locali e nazionali. 14. INFORMAZIONI SUL TRASPORTO 14.1. Numero ONU ADR-Numero ONU:1133 IATA-Numero ONU:1133 IMDG-Numero ONU:1133 14.2. Nome di spedizione dell'ONU ADR-Shipping Name:Adhesives contenenti un liquido infiammabile 14.3. Classe/i di pericolo per il trasporto ADR-Classe:3 ADR-Label:3 IATA-Classe:3 IATA-Label:3 IMDG-Classe:3 IMDG-Label:3 14.4. Gruppo d'imballaggio ADR-Packing Group:II IATA-Packing group:II IMDG-Packing group:II 14.5 Pericoli per l'ambiente Marine pollutant: MARINE POLLUTANT 14.6. Precauzioni speciali per gli utilizzatori Il trasporto, compreso il carico e lo scarico, deve essere effettuato da persone che hanno ricevuto la necessaria ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 8/10 formazione prevista dalle regolamentazioni modali concernenti il trasporto di merci pericolose. Ferroviario (RID): 3 IMDG-EMS:F-E S-D 14.7. Trasporto di rinfuse secondo l'allegato II di MARPOL 73/78 e il codice IBC N.A. 15. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE 15.1. Norme e legislazione su salute, sicurezza e ambiente specifiche per la sostanza o la miscela D.Lgs. 3/2/1997 n. 52 (Classificazione, imballaggio ed etichettatura sostanze pericolose). D.Lgs 14/3/2003 n. 65 (Classificazione, imballaggio ed etichettatura preparati pericolosi). D.Lgs. 2/2/2002 n. 25 (Rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro). D.M. Lavoro 26/02/2004 (Limiti di esposizione professionali); D.M. 03/04/2007 (Attuazione della direttiva n. 2006/8/CE). Regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH), Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP), Regolamento (CE) n. 790/2009 (1° ATP CLP), Regolamento (UE) n. 453/2010 (Allegato I). Ove applicabili, si faccia riferimento alle seguenti normative: Circolari ministeriali 46 e 61 (Ammine aromatiche). D.Lgs. 21 settembre 2005 n. 238 (Direttiva Seveso Ter) Regolamento CE n. 648/2004 (Detergenti). D.M. 16 Gennaio 2004 n.44 (direttiva COV) 15.2. Valutazione della sicurezza chimica No 16. ALTRE INFORMAZIONI Testo delle frasi utilizzate nel paragrafo 3: R10 Infiammabile. R11 Facilmente infiammabile. R22 Nocivo per ingestione. R37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle. R38 Irritante per la pelle. R41 Rischio di gravi lesioni oculari. R48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione. R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. R62 Possibile rischio di ridotta fertilità. R63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati R65 Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso di ingestione. R67 L'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini. H225 Liquido e vapori facilmente infiammabili. H304 Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie. H315 Provoca irritazione cutanea. H336 Può provocare sonnolenza o vertigini. H400 Molto tossico per gli organismi acquatici. H410 Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. H411 Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. H361 Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto. H373 Può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta. H226 Liquido e vapori infiammabili. H335 Può irritare le vie respiratorie. H318 Provoca gravi lesioni oculari. H302 Nocivo se ingerito. Paragrafi modificati rispetto alla precedente revisione: 2. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI 3. COMPOSIZIONE/INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI 11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Questo documento e' stato redatto da un tecnico competente in materia di SDS e che ha ricevuto formazione ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 9/10 adeguata. Principali fonti bibliografiche: ECDIN - Environmental Chemicals Data and Information Network - Joint Research Centre, Commission of the European Communities SAX's DANGEROUS PROPERTIES OF INDUSTRIAL MATERIALS - Eight Edition - Van Nostrand Reinold CCNL - Allegato 1 Istituto Superiore di Sanità - Inventario Nazionale Sostanze Chimiche Le informazioni ivi contenute si basano sulle nostre conoscenze alla data sopra riportata. Sono riferite unicamente al prodotto indicato e non costituiscono garanzia di particolari qualità. L'utilizzatore è tenuto ad assicurarsi della idoneità e completezza di tali informazioni in relazione all'utilizzo specifico che ne deve fare. Questa scheda annulla e sostituisce ogni edizione precedente. ADR:Accordo europeo relativo al trasporto internazionale stradale di merci pericolose. CAS:Chemical Abstracts Service (divisione della American Chemical Society). CLP:Classificazione, Etichettatura, Imballaggio. DNEL:Livello derivato senza effetto. EINECS:Inventario europeo delle sostanze chimiche europee esistenti in commercio. GefStoffVO:Ordinanza sulle sostanze pericolose in Germania. GHS:Sistema globale armonizzato di classificazione e di etichettatura dei prodotti chimici. IATA:Associazione per il trasporto aereo internazionale. IATA-DGR:Regolamento sulle merci pericolose della Associazione per il trasporto aereo internazionale (IATA). ICAO:Organizzazione internazionale per l'aviazione civile. ICAO-TI:Istruzioni tecniche della Organizzazione internazionale per l'aviazione civile (ICAO). IMDG:Codice marittimo internazionale per le merci pericolose. INCI:Nomenclatura internazionale degli ingredienti cosmetici. KSt:Coefficiente d'esplosione. LC50:Concentrazione letale per il 50 per cento della popolazione di test. LD50:Dose letale per il 50 per cento della popolazione di test. PNEC:Concentrazione prevista senza effetto. RID:Regolamento riguardante il trasporto internazionale di merci pericolose per via ferroviaria. STEL:Limite d'esposizione a corto termine. STOT:Tossicità organo-specifica. TLV:Valore limite di soglia. TWATLV:Valore limite di soglia per la media pesata su 8 ore. (ACGIH Standard). WGK:Classe di pericolo per le acque (Germania). ACRIS NSC 4102L, Scheda di sicurezza del 29/3/2011, revisione 3 - Pag. 10/10