PRESENTAZIONE PROVA ESPERTA 1. Una definizione di prova

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PRESENTAZIONE PROVA ESPERTA 1. Una definizione di prova
PRESENTAZIONE PROVA ESPERTA
1. Una definizione di prova esperta
“La prova esperta si caratterizza per questi aspetti: è un compito aperto e problematico, che
richiede allo studente l’attivazione della capacità di stabilire collegamenti, di ricavare da fonti
diverse e da più codici informazioni anche implicite, di affrontare l’analisi di un caso o di risolvere
una situazione problematica e infine di giustificare le scelte praticate e il percorso svolto.” (Maria
Bernardi D.S. rete Treviso)
“Il processo valutativo si basa sia sulla valutazione formativa delle competenze maturate nelle
Unità di Apprendimento che compongono il curricolo, sia sulla valutazione finale dei risultati della
prova esperta somministrata nell’imminenza dei momenti certificativi. Tale prova è un compitoproblema rilevante, il più possibile olistico (ovvero in grado di connettere i vari ambiti del sapere)
e “pluri-competenze”, in quanto articolato su più dimensioni dell’intelligenza, in grado di
sottoporre a valutazione la padronanza degli studenti.” (Maria Antonia Moretti, Annamaria Pretto,
Maria Renata Zanchin USRV)
2. Caratteristiche della prova
Riguarda più competenze, ma è generalmente articolata intorno a un tema conduttore, con un
titolo specifico.
Diversamente da una prova finale di UdA, può coinvolgere conoscenze e abilità sviluppate in
diverse UdA anche in anni diversi.
Propone materiali di tipo diverso con testi sia continui che discontinui.
Coniuga diverse tipologie di verifica: domande a risposta chiusa e aperta, stesura di testi sia
continui che discontinui, studio di casi e soluzione di problemi (un riferimento possono essere gli
OCSE-PISA)
Può contemplare una parte di gruppo e una parte individuale.
3. Struttura della prova
Si compone di tre parti:
1. Le consegne per il lavoro degli studenti (con distinzione fra la parte di gruppo e quella
individuale e indicazione dei tempi).
2. Il dossier dei documenti che contengono le informazioni necessarie per svolgere la prova.
3. Il dossier per gli insegnanti, che contiene:
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Le indicazioni per la somministrazione della prova
Le competenze di riferimento della prova
Gli strumenti che gli studenti possono utilizzare oltre ai documenti (vocabolari e altro)
I contenuti attesi nelle parti di prova aperte
Il correttore per le domande chiuse
Le griglie di valutazione con descrittori, livelli e punteggi per ogni parte della prova
La conversione da punteggi a livelli di competenza
4. Ipotesi di organizzazione delle prove esperte
Classi destinatarie delle prove: II e IV
Numero prove per classe: almeno 2 (una per gli assi dei linguaggi e storico-sociale; una per gli assi
matematico e scientifico-tecnologico)
Durata prova: 2 ore
Parte di gruppo: ½ ora, solo per condividere l’interpretazione dei documenti tramite la richiesta di
individuare il tema conduttore (per es. individuazione delle parole chiave o definizione del
problema fondamentale proposto o del contesto storico di riferimento…); parte individuale 1 ora e
½.
Eventualmente, a conclusione della prova, si possono inserire le seguenti domande di riflessioneautovalutazione:
 Quali aspetti della prova hai trovato interessanti e perché?
 Quali difficoltà hai eventualmente incontrato e per quali motivi?
 Ritieni la prova congruente con il tuo percorso scolastico? Motiva la risposta.
 Quali, fra le competenze richieste dalla prova, ritieni costituiscano i tuoi punti di forza e quali,
invece, hanno ancora aspetti deboli, da migliorare?
5. Valutazione prova esperta e certificazione
Nelle indicazioni allegate al modello di certificato delle competenze si afferma che: “La valutazione
delle competenze da certificare in esito all’obbligo di istruzione, «è espressione dell'autonomia
professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale,
nonché dell'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche» (articolo 1, comma 2, del D.P.R. 22
giugno 2009, n. 122) ed è effettuata dai consigli di classe per tutte le competenze elencate nel
modello di certificato, allo scopo di garantirne la confrontabilità.”
La letteratura sulle competenze mette chiaramente in evidenza che non basta una prestazione o
una singola mancanza di prestazione per inferire la presenza o l’assenza di una competenza.
La valutazione, distinta dalla verifica, deve basarsi su più indicatori di competenza. Non sarebbe
perciò corretto compilare la certificazione in base ad un’unica prova esperta. Si tratta invece di
decidere quale peso relativo assegnare ai risultati di una o due prove esperte rispetto ad altre
prove di verifica sulle competenze somministrate nel corso dell’anno, a conclusione di singole UDA
disciplinari o interdisciplinari.
Dovrebbe essere il C.D. a definire un criterio del tipo: 50% del peso ai risultati ottenuti durante
l’anno, 50% alla prova finale; oppure 40% e 60% o 60% e 40%. I criteri possono essere diversi, ma è
opportuno che siano condivisi almeno all’interno di una singola istituzione scolastica.
6. Archivi di prove
Come per tutti gli altri aspetti della progettazione didattica, si possono evidentemente utilizzare,
adattandoli al proprio contesto scolastico, esempi di prove già sperimentate.
Riferimenti utili possono essere:
http://competenzesecondociclousrfvg.jimdo.com/competenze-1-prove-esperte/ (archivio delle
prove elaborate nel corso promosso dall’USR FVG per le classi seconde, distinte per assi culturali)
http://www.piazzadellecompetenze.net/index.php?title=Pagina_principale (Repertorio di Unità di
Apprendimento e prove esperte della Rete veneta)
http://www.itismarzotto.it/wp/didattica-per-competenze/ (Prove esperte e UdA di un Istituto
della Rete veneta)
7. Lavori di gruppo del 19-01-2015
I lavori di gruppo sono molto brevi, certamente non idonei a permettere l’elaborazione di una
prova completa. L’obiettivo è semplicemente quello di individuare in modo condiviso alcuni degli
elementi necessari per la successiva costruzione di una prova, che sinteticamente possono essere:
 Classe destinataria con riferimento all’indirizzo scolastico
 Tema conduttore
 Competenze di riferimento
 Contributo di ogni materia coinvolta
 Materiali da utilizzare
 Tipologia e numero di domande/problemi/compiti
 Eventuali risorse cui attingere
Anche nel caso che non sia possibile per ragioni di tempo definire tutti questi elementi, già la
condivisione di un tema trasversale alle materie del Dipartimento costituisce una buona base di
partenza, orientando le scelte successive.