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Gennaio Febbraio Marzo Aprile 2014 PROGETTO VACANZE A QUALSIASI ETA’ ... al profumo di mare Ugo Zorco • Coordinatore N el pieno rispetto degli ideali di solidarietà e benessere della persona, riassunti nel “Progetto Vita”, durante la stagione estiva Sodalitas ormai da diversi anni, organizza un soggiorno marino aperto agli ospiti delle proprie strutture e anche a persone esterne interessate a trascorrere una vacanza con i loro congiunti. La struttura, a completa disposizione di Sodalitas per i soggiorni estivi, è la Casa Vacanza “Stella” di Igea Marina, in provincia di Rimini. La residenza sorge di fronte al mare ed è in grado di accogliere persone anche non autosufficienti. La casa vacanza “Stella” dispone di ampio terrazzo vista mare, camere singole e doppie, giardino e spazi verdi, spiaggia privata e infermeria. Tutto il personale che opera e assiste gli ospiti durante il soggiorno marino, proviene direttamente dalle nostre Case Famiglia ed è quindi pienamente qualificato ed esperto. I periodi previsti sono i seguenti: 11 giugno - 22 giugno 2014 23 giugno - 4 luglio 2014 23 luglio - 3 agosto 2014 31 agosto - 11 settembre 2014 Per ulteriori informazioni sulle modalità di partecipazione è possibile rivolgersi al coordinatore. ...e guarisce! Miss Siringa dice... 2 Laura SPIGOLON • Infermiera professionale “LE VENE VARICOSE” “Un problema da non sottovalutare” L e vene varicose sono vene che hanno perso il loro normale tono, e che si presentano perciò permanentemente ingrossate, tortuose e con tipici ‘’nodi’’. Il termine più appropriato per indicare questa condizione è ‘’insufficienza venosa cronica’’. Sono causate dal cattivo funzionamento di particolari ‘’valvole’’ situate all’interno delle vene degli arti inferiori che servono per facilitare il ritorno del sangue al cuore. Il cattivo funzionamento di queste valvole provoca il ristagno del sangue che, a lungo andare, sfianca le pareti delle vene. Le varici alle gambe sono più frequenti nei soggetti obesi e durante la gravidanza ed esiste una predisposizione familiare. Le vene varicose si manifestano con sottili linee blu che delineano le vene sotto la cute può essere un primo segno dello sviluppo delle varici. Ad esse si associano senso di pesantezza della gamba, dolore, faticabilità, sensazione di calore, irrequietezza notturna e occasionali crampi notturni. Il gonfiore è di solito circoscritto alla caviglia e al piede. Spesso si aggrava nel corso della giornata, ma può diminuire durante la notte perché stare sdraiati facilita il ritorno venoso in direzione del cuore. Tendenzialmente le più predisposte sono le donne. Le vene varicose possono inoltre facilitare la formazione di un coagulo di sangue che può andare ad ostruire la vena e provocare una flebite che si manifesta con un forte dolore alla gamba, polpaccio caldo, gonfiore, dolore alla pressione, febbre. Ecco come intervenire: - Non restare a lungo seduti con le gambe a penzoloni - D’estate non esporre le gambe al sole né fare sabbiature. Camminare a lungo dentro l’acqua del mare immersi fino al bacino; anche il nuoto è molto utile. È dannoso passeggiare sulla battigia facendosi schiaffeggiare le caviglie e le gambe dalle onde. - Dormire coi piedi sollevati di qualche centimetro rispetto al cuore. - Non appoggiare le gambe su sgabelli e non dormire con un cuscino sotto i piedi. - Evitare giarrettiere, elastici e gambaletti che ostacolano la risalita del sangue. - Ridurre il peso corporeo in eccesso. - Non indossare scarpe con i tacchi troppo alti o troppo bassi. - Preferire la doccia al bagno - Camminare almeno un’ora al giorno. Nuoto e bicicletta sono le attività fisiche più indicate. - Evitare di fumare e di bere alcolici. - Molto utili sono le calze elastiche. E’ importante indossarle al mattino restando sdraiati e prima di scendere dal letto. Quando dobbiamo consultare il medico? - Quando si avverte prurito alla caviglia o questa presenta una colorazione brunastra e la pelle tende a fessurarsi. - Quando compaiono i segni di una flebite (dolore, rossore, gonfiore, prurito). -Quando il dolore alla gamba con varici si fa persistente e fastidioso. Una visita medica è sempre necessaria per valutare l’opportunità di un intervento chirurgico di rimozione delle vene varicose o per altre forme di intervento. • ASA Agnese Guindani • Ospite GLI ANGELI DI CASA FAMIGLIA E LA LORO... “PAGELLA” PRESENTIAMO GLI ABITANTI DI CASA FAMIGLIA “Questo lavoro richiede pazienza” “Casa Famiglia è la migliore” M i chiamo Cecilia Navas, provengo dall’Ecuador e vivo in Italia da 14 anni con tutta la mia famiglia. La decisione di trasferirmi qui è stata difficile e sofferta, ma l’ho fatto per il bene dei miei figli e per dare loro un’istruzione migliore. Prima di lavorare in Casa Famiglia ho assistito gli anziani a domicilio. Questa scelta è avvenuta per caso poi con il tempo mi ha appassionata grazie anche alle molte soddisfazioni. Ho un ottimo rapporto con i miei colleghi e con tutti gli ospiti della struttura. Mi piace ridere e scherzare e attraverso loro ho imparato molte cose. Certo, bisogna avere molta pazienza perché questo lavoro è difficile soprattutto in alcuni momenti dove è d’obbligo mantenere la calma. Ma nonostante ciò, non cambierei questo lavoro per nessun altro al mondo! Iris U.: “Cecilia è una persona solare ed è sempre molto allegra”. Romilda B.: “E’ vero, in tutti questi anni non l’ho mai vista arrabbiata!”. Celestina B.: “Per me non ci sono differenze. Dico solo che sono tutte brave e noi siamo fortunati ad avere persone come loro”. M i chiamo Agnese Guindani sono nata a Grontardo in provincia di Cremona il 15 maggio del 1923. Vivevo con mamma Giovanna, casalinga, papà Francesco faceva il fattore in un’azienda agricola e con i miei fratelli Giovanni, Pietro, Mario, Ester, Maria. Ho frequentato le scuole fino alla quinta elementare e a 13 anni ho iniziato a lavorare in campagna fino a diciotto anni. Poi mi sono trasferita a Milano, da uno zio e ho lavorato in una trattoria dove ho conosciuto mio marito. Si chiamava Michele aveva nove anni più di me, piemontese ma nato in Svizzera e lavorava come commesso. Dopo cinque mesi di fidanzamento, a 19 anni mi sono sposata. Era il 27 maggio del 1942. Ho indossato un abito bianco, corto che ho utilizzato anche dopo. Nel 1943 nasce il nostro unico figlio Mario. Per lavoro siamo partiti per il Belgio dove siamo rimasti per sei anni, poi tornati a Milano abbiamo aperto un negozio a Baggio. Successivamente ci siamo definitivamente spostati a Comabbio. Rimasta vedova ho continuato a vivere lì, mentre mio figlio, dopo le nozze, si trasferì a Cerro Maggiore. Decisi allora di avvicinarmi a lui e prima di arrivare qui in Casa Famiglia, ho vissuto presso un altro istituto per tre mesi. Qui, mi trovo benissimo, sono tranquilla anche perchè vedo spesso mio figlio. Ho conosciuto nuove persone, tutte gentili e premurose. Sono felice. 3 ...Vivere in Casa Famiglia... Cecilia Navas Elena, Simona e gli OSPITI di Casa Famiglia “BENVENUTI NELLA NOSTRA TRIBU’” “Ospite d’eccezione Toro Seduto e consorte” Q ...Vivere in Casa Famiglia... 4 uest’anno abbiamo trascorso un insolito Carnevale e credo il più divertente in assoluto. La tribù indiana, accampata nel salone della nostra Casa, era capitanata dal capotribù Toro Seduto con tanto di consorte. Al loro fianco, disposti a semicerchio e divisi in due squadre, gli altri ospiti indiani anch’essi truccati a tema. Abiti coloratissimi, tipici della tribù indiana, rallegravano l’atmosfera pomeridiana arricchita dalla musica dell’amico Piero. Quest’anno, per animare la festa, abbiamo organizzato una “Caccia al tesoro” alla quale hanno partecipato gli ospiti con l’aiuto dei volontari e dei parenti. Che divertimento veder correre per la Casa i volontari mentre spingevano le carrozzine e gli ospiti che, divertiti, li incitavano! Insomma si è svolta una vera e propria “battaglia” tra le due squadre, impegnati nella ricerca dei biglietti e nella risoluzione degli indizi. Il tesoro, ovvero le chiacchiere, è stato trovato simultaneamente dalle due squadre e quindi abbiamo decretato vincitrici entrambe. Stremati, dopo questa lunga impresa durata circa mezz’ora, ospiti, volontari e parenti hanno condiviso il bottino e proseguito la festa tra canti e balli. Iole P: “Un’allegra brigata di matti girava per la casa! Era impossibile non ridere, mi scendevano anche le lacrime!”. Celestina B.: “Festa fantastica. La caccia al tesoro è stata una bella novità!”. M. Rosa T.: “Alla festa c’erano anche le mie figlie”. Ersilia C.: “Ero una protagonista della caccia al tesoro. Custodivo i biglietti e sono stata perquisita. Che ri- dere, mi facevano i solletici!”. Romilda B.: “Che divertimento correre con la carrozzina. Per i volontari forse un po’ meno visto che ci dovevano spingere!”. Pasquina C.: “Ho partecipato alla caccia con mia figlia. E’ stata un’impresa, ma ce l’abbiamo fatta!”. Iris U.: “Ero la moglie di Toro Seduto. Elena mia ha messo una parrucca nera con le trecce, una tunica e un trucco appariscente. Nessuno mi ha riconosciuta e tutti mi cercavano, persino mia nipote. Certo che arrivare a 88 anni per festeggiare il carnevale vuol proprio dire di aver perso la testa!”. Pietro L.: “Elena le pensa di notte! Mi ha vestito da capo tribù e mi ha chiamato Toro Seduto, ho indossato una tunica con le strisce colorate, in testa avevo un copricapo di penne colorate. Comunque avevo una moglie fantastica che se non c’era la dovevano inventare”. Renata G.: “Alla festa c’era anche un messicano. Ho scoperto dopo che era Ugo perché era irriconoscibile”. Clementina P: “Ero tutta truccata e ho conservato la fascia che avevo sulla fronte. Insomma, il Carnevale in Casa Famiglia è una cosa seria! Elena e Simona • Animatrici “GINNASTICA ANIMATA” “La vita è movimento” sta alla base dell’esercizio richiesto; ad esempio passare la palla di un determinato colore al vicino pronunciando il suo nome sollecita contemporaneamente le capacità motorie, ma anche quelle cognitive. Attualmente utilizziamo palle medie e un canestro; si cerca di posizionare i partecipanti seduti in cerchio o vicini per permettere lo svolgimento e favorire lo scambio. E’ possibile passarsi la palla in ordine o in modo libero; il passaggio può essere seguito dalla pronuncia del nome del vicino a cui si passa l’oggetto; l’oggetto può anche essere lanciato in associazione di un numero ( pari, dispari, conteggio normale). Si utilizzano le braccia ma anche i piedi come il lancio della palla utilizzando il piede destro, quello sinistro o entrambi. Nello stereotipo comune essere anziano significa difficoltà fisiche, limitazioni, ripiegamento su di sé, chiusura verso le novità. Nella nostra Casa Famiglia invece, essere anziani non significa assolutamente essere abbandonati a se stessi di fronte a problematiche tipiche dell’età in oggetto. La nostra filosofia è fare sempre di più per stimolare, far divertire, stupire e emozionare. L’attivazione motoria in gruppo migliora il benessere psico-fisico e lo stato d’animo; favorisce la socializzazione e la relazione interpersonale; promuove l’ironia e il divertimento. 5 ...Vivere in Casa Famiglia... Q uest’articolo è dedicato ad una nuova attività introdotta da Febbraio 2014 presso la nostra Casa famiglia. Le animatrici, con il sostegno delle fisioterapiste, hanno pensato di arricchire la ginnastica di gruppo, svolta nei nuclei, con alcuni esercizi aggiuntivi praticati con l’ausilio di alcuni attrezzi. Il lunedì e il giovedì mattina vengono creati i gruppi di attivazione motoria e solitamente la durata dei giochi di movimento è di trenta minuti. Introduciamo l’attività con esercizi senza attrezzi condotti dalla fisioterapista di piano; l’animatrice sostiene gli ospiti che mostrano maggiori limitazioni per permettere a tutti di svolgere le consegne richieste. Al termine di una serie di movimenti con mani, braccia, piedi, gambe e testa avviene l’ingresso dell’attrezzo scelto. Le fisioterapiste lavorano con l’animatrice per mantenere tutti membri del gruppo in movimento e sostenerli nei passaggi più complessi. Essendo un’attività diversa, attivante e movimentata abbiamo pensato di iniziare gradualmente. Gli esercizi fino ad ora svolti hanno visto la palla come protagonista. Gli esercizi che si possono praticare con l’ausilio di palle colorate sono davvero molti; con una palla lanciata in aria si risvegliano i movimenti e anche altre abilità come la concentrazione, l’attenzione, la manualità, la gestualità, la memoria e addirittura la comunicazione. Ogni consegna ha un obiettivo che Elena e Simona • Animatrici “AUGURI A TUTTE LE DONNE... BUON 8 MARZO!” “Flute al cielo e un brindisi di gruppo” B ...Vivere in Casa Famiglia... 6 uongiorno cari lettori, l’8 marzo, come ben sapete, è stata la ricorrenza dedicata a tutte le donne e naturalmente anche le nostre signore hanno gioiosamente festeggiato con grande entusiasmo. Quest’anno abbiamo programmato una mattinata all’insegna dei giochi e dei preparativi; nello specifico tutto è iniziato con l’abbellimento estetico delle sale da pranzo al piano terra e al primo piano. Due grossi striscioni hanno colorato l’ambiente ed espresso gli auguri di tutti gli operatori e soprattutto dei maschietti della Casa: “Auguri a tutte le donne!!!”. Dopo gli applausi iniziali abbiamo voluto proseguire la mattinata con un gioco significativo; abbiamo selezionato alcune donne della storia che si sono distinte in vari campi, dalla medicina al cinema, dal teatro alla moda, dalla politica alla solidarietà e abbiamo mostrato le loro foto; tutti erano incuriositi da quei volti e ognuno tentava di riconoscere quelle donne così importanti e belle. Quando le identità venivano di volta in volta svelate, l’animatrice raccontava brevemente la loro storia e tutti gli ospiti si sono impegnati ad arricchire la lettura con i loro ricordi personali. L’idea dell’attività è stata quella di riconoscere l’importanza della donna di ieri, ma soprattutto di non dimenticare il valore dell’essere donna in questa società dove purtroppo le notizie di cronaca non lasciano scampo. Una donna è in primis una persona, una ragazza, una donna, una madre, una nonna e sicuramente ognuna di queste figure ha amato, ha coccolato, ha aiutato, ha regalato la vita, ha consigliato, ha lottato e ha reso speciale la vita di qualcun altro. Il gesto voleva essere quindi l’occasione per trasmettere un grande messag- gio: le donne devono essere rispettate, apprezzate per ciò che sono e saranno, per la determinazione, la passione e l’amore che mettono nei semplici gesti della vita quotidiana. Dopo il gioco alcune signore e alcuni signori hanno aiutato le operatrici ad addobbare i tavoli. Abbiamo pensato a tovaglie diverse dal solito e a un menù prelibato con un grande dolce finale; su ogni tavolo c’era un cartoncino con il menù e un vasetto decorato con fiori colorati. Davanti a ogni signora è stato posizionato un piccolo flute elegante con il bordo zuccherato e una grande fetta d’arancia che ha reso il bicchiere davvero prezioso. Terminati i preparativi e prima dell’inizio del pranzo ci è sembrato delicato e azzeccato dare il via a un brindisi festoso e divertente; tutti i calici erano alzati tra risate e foto scattate… è stato davvero un gran bel momento di unione e aggregazione. Infine la torta ha fatto il suo ingresso in sala. Panna montata e pan di spagna hanno rallegrato non solo il cuore, ma anche il palato. Ringraziamo il Coordinatore e tutti gli operatori per la collaborazione. Elena e Simona e gli OSPITI di Casa Famiglia “EVVIVA GLI ALPINI” E “LA FESTA NON HA MAI FINE” “Pomeriggio in musica ... Addio monotonia” I 7 Nella nostra Casa Famiglia non regna la monotonia. Ogni mese si festeggiano i compleanni degli ospiti e nelle varie ricorrenze c’è sempre qualcosa di allegro e coinvolgente. Il Coro degli Alpini, presentatosi in divisa, ha mostrato tutta la sua preparazione facendoci ascoltare i loro bellissimi canti donandoci gioia e serenità. Personalmente, li ho apprezzati e penso che tutti siano grati delle iniziative proposte dal nostro coordinatore. Nel pomeriggio abbiamo ricevuto anche la visita del Senatore Mario Mantovani con la sua gentile Signora. La loro presenza ha reso ancora più importante la festa poichè hanno dato tono e colore all’insieme. REPETITA IUVANT ! Casa Famiglia...Casa Aperta l 26 gennaio abbiamo accolto, nella nostra Casa Famiglia, l’Associazione Nazionale Alpini di Magenta. Una grande novità per tutti noi perché mai in passato abbiamo accolto un Coro di Alpini. Il salone era gremito di ospiti, volontari parenti e amici pronti ad ascoltare le loro voci. Il Coro, che ha appena compiuto 20 anni, nasce nel 1993 per desiderio e volontà di alcuni componenti del Gruppo Alpini di Magenta che decisero in maniera concreta di dar vita alla loro passione per la musica vocale. Tra i fondatori del Coro c’è anche una donna, Maria, vedova di un alpino, che in veste inusuale canta nelle file dei tenori. Sotto la guida dell’attuale direttore Elio Garavaglia, alpino della Brigata Julia, il coro comincia a prendere forma e consistenza e tiene la sua prima esibizione pubblica nella casa di riposo “Plodari” di Magenta il 6 gennaio 1994. Nel corso degli anni il Coro è notevolmente cresciuto, non solo numericamente, ma anche musicalmente grazie all’arrivo di nuove voci provenienti dal disciolto coro “Ticinia”. Oggi il coro ANA di Magenta è formato da 32 coristi suddivisi nelle varie voci e vanta un repertorio in costante evoluzione musicale che comprende canti alpini, d’autore e soprattutto canti della tradizione popolare. Partecipa inoltre a cerimonie e concerti per gli Alpini, concerti benefici presso case di riposo ed ospedali della zona. Ovunque vanno, ottengono sempre grandi consensi da parte del pubblico. I nostri ospiti e tutti i presenti hanno apprezzato la loro musica e per questo speriamo ci sia ancora un’occasione per poterli ascoltare. CANTO DI PASQUA Luisa Nason 8 Senti…canta una fonte l’armonia, dolce di Pasqua. Come canta bene! E un usignolo le fa compagnia. ...La pagina della Poesia Senti… cantano i rami dei frutteti, cantano i fiori di pesco e le verbene; è Pasqua, oggi non hanno più segreti. Senti… cantano insieme le campane dal monte alla cerulea pianura; ci porta il vento le voci lontane. Ascolta… c’è una voce nel tuo cuore, come una fonte di dolcezza pura: “E’ Pasqua, è Pasqua, è risorto il Signore!”. RISVEGLIO DI PASQUA Dina Rebucci È Pasqua stamattina, è Pasqua, mio Signore! Per questo la collina si sveglia tutta in fiore. L’argento degli ulivi illumina i declivi: ogni fontana aspetta con l’acqua benedetta, campane e campanelle sono tutte sorelle; festose, umili e chiare cominciano a cantare. Monsignor Sergio Salvini Le “immagini” hanno il dono ... ... di farci penetrare meglio nell’idea. del suo monastero. Ormai vecchio, correre in soccorso non ce la faceva più. Non gli restava che ripetere ai suoi confratelli presi dal panico e dalla confusione: Salvate le arcate principali. Salvate le arcate principali! Salvare le arcate principali significa far echeggiare nel grembo della memoria, il grido della profezia, del futuro, dell’eterno. E sulle arcate principali è possibile rigenerare nuovi germi di storia. Ma la voce del vecchio abate suonava anche come urgenza di andare all’essenziale. Come voi, quando i vostri cuori ci invitano a credere nell’anziano. Anche questo è un tratto originale che non manca di suscitare stupore: qualche volte la vostra sapienza è capace di quadrare il cerchio. Voi possedete l’attitudine alla sintesi, evitando, da una parte, l’astrattezza accademica, e dall’altra, l’attivismo sterile. Voi anziani ci insegnate a vivere il tempo perduto in tempo ritrovato: cambiare i passi perché diventino attestazioni della potenza e della bontà. E’ Pasqua: proprio il Signore sulle rive del lago di Galilea invita i suoi a ritrovare la via nuova, la vita nuova. Questo Vi auguro: ripartite da dove si è partiti. Non si nasce giovani, si diventa. Soprattutto nel cuore. 9 ...La pagina della Cultura N el pensare a voi amici, ospiti della Fondazione, una prima immagine che mi sollecita è quella dell’orologio del campanile, per esprimere la fedeltà alla storia. Un giorno fu chiesto ad un anziano Signore se lui era più incline a mettere avanti le lancette dell’orologio della storia, oppure a tirarle indietro. La risposta fu che l’orologio troppo avanti o troppo indietro non rende un servizio alla vita della gente: l’orologio della torre deve segnare il tempo giusto, né avanti né indietro. E’ un grande dono la sapienza della vita e della storia che allora possedete, perché vi porta al discernimento della sintesi tra il “nuovo e il vecchio”. La disponibilità al nuovo, all’inedito, non è mai cancellazione della memoria; d’altra parte, la memoria non è mai fissità, come le lancette dell’orologio del campanile di Folgarìa fermo sulle 9 e 3 minuti, l’ora del terremoto del Friuli. I terremoti fermano gli orologi, ma non fermano la vita. Una seconda immagine la traggo da un bellissimo racconto di Montalembert ne “I monaci d’occidente”. E’ l’immagine del vecchio abate davanti all’incendio che divorava con fiamme aggressive l’abbazia Elena ZANZOTTERA “VECCHI DA MORIRE” Silvina Petterino 252 pagine, € 13,00 Editore Nuovi Equilibri L’ Spazio ... alla lettura 10 autrice ha lavorato per anni come infermiera professionale in diverse case di riposo e nel suo libro affronta l’essere anziano in casa di riposo. Racconta un viaggio che non sembra pensato e pianificato prima, ma semplicemente raccontato dopo, con gli inconvenienti e le sorprese di un percorso non programmato. Inizia con una descrizione della casa di riposo che permette a chi legge di vederla come se guardasse una fotografia, e continua attraverso la narrazione del vissuto e dell’esperienza dell’autrice accompagnata dal ritratto di scorci di vita di alcune delle persone che ha incontrato e assistito. A fare da filo conduttore sono le cose della vita quotidiana: il momento del pasto, la cura personale, l’amicizia, le relazioni, i desideri, lo svago, le feste, le difficoltà, i ricordi, le medicine da prendere, gli orari da rispettare, le cose da fare. A caratterizzarlo è il contesto all’interno della casa di riposo. L’autrice fa ricorso a un doppio sguardo, quello degli operatori e quello dei familiari e descrive una realtà imperfetta al di là dalla buona intenzione dei protagonisti. Emergono le difficoltà a conciliare quotidianamente il suo pensiero, il suo modo di essere professionista, il suo vissuto personale, con i vincoli e le caratteristiche dell’organizzazione, il sentire comune di molti operatori, i bisogni delle persone anziane, le risposte attese dai loro familiari. Il libro va letto tra le righe per cogliere tutti gli spunti di riflessione. . Animatrice “OGNI GIORNO VALE UNA VITA” Lucilla Bossi 156 pagine, € 16,00 Mondadori Editore U n giorno di molti anni fa ho incontrato il Male: sembrava poca cosa, appena un leggero impaccio alla mano. E invece malattia di Parkinson giovanile. Avevo trentasei anni e trentanove al momento della diagnosi. Eppure, eccomi qua, ventisei anni più tardi, con due elettrodi piantati nel cervello e due batterie sotto la pelle ma VIVA, fuori dal letto e in piedi.” Lucilla Bossi figlia unica di una bella famiglia milanese, è stata una splendida ballerina della Scala di Milano, in seguito una spensierata giramondo e infine sposa e mamma. Poi è arrivato quel maledetto giorno in cui la mano destra non riusciva ad arrotolare gli spaghetti nel piatto. Il primo sintomo, inequivocabile, di quello che qualche anno dopo le verrà diagnosticato. Lucilla ha provato tutto sia luminari della medicina che icone della spiritualità. Una lunga via crucis che però ha avuto il merito di guidarla inconsapevolmente al centro più profondo del suo essere...... Una storia esemplare e verissima, che dimostra come il “pensare positivo” può alleviare il fardello di una malattia incurabile. In collaborazione con “Libreria Tempolibro” Via Manzoni, 49 - Busto Garolfo Tel. 0331/537339 L’ANGOLO DEI RICORDI 11 ************ I familiari di Evelina Scagliotti, con profonda riconoscenza, ringraziano di cuore tutto il personale della struttura per la pazienza e le amorevoli cure prestate. Ringraziamo anche coloro che hanno partecipato al Santo Rosario. Con affetto e stima. I figli e le nuore ************ “Maggie non c’è più”. Dell’ultimo decennio passato in Casa Famiglia mi resta il ricordo delle premure di tutte le ASA, delle cure prontamente prestate dai medici e dalle infermiere, della simpatia e dell’affetto di tutte le volontarie e delle animatrici. E in ultimo ricordo il rispetto portato alla persona, accompagnata con dignità fino alla fine. Con affetto e gratitudine. Alessandra Peroni L’angolo dei ricordi La famiglia di Marina Colombo desidera esprimere il proprio ringraziamento a tutto il personale della Casa Famiglia per la professionalità, competenza e gentilezza, che creano attorno agli ospiti della casa quel clima di fiducia e serenità di cui hanno bisogno. Grazie di nuovo. Angelo e Emiliano Valenti ... un po’ Online sul sito www.grupposodalitas.it Tanti Auguri a... MARZO GENNAIO 04 05 15 22 29 06 Uboldi Iris 15 Grimi Marina 16Colombo Piera 22Ravelli Amedeo 28 Carimati Carla APRILE FEBBRAIO 12 Grimi Renata Sartorelli Erina Puricelli Francesco Solbiati Maria Colombo Cecilia 01 Sella Giuseppina 01 Crivelli Piero Angelo 14 Virano Angiolina 16 Binaghi Ausilia 17Casarotto Pasquina 21 Leoni Pietro 29 Paganini Clementina 01 Stefanetti Enrichetta 02 Pinciroli Anna 03 Bonafin Celestina 12Colombo Marina 20 Pulisca Dina 20 Androni Ada 26 Stefanoni Carolina Tiziana PISONI • Cuoca TAGLIATELLE CON RAGU’ D’AGNELLO Di Tutto ... Ingredienti (per 6 persone) 400 gr di tagliatelle, 450 gr di carne di agnello, 1 bicchiere di vino bianco, 3 foglie di salvia, 1 carota, 1 cipolla, 1 costa di sedano, 500 ml di brodo vegetale, 200 gr di piselli sgranati, 5 cucchiai di olio EVO, 60 gr di pecorino gratt. T agliate le carote a rondelle, tritate finemente cipolla, sedano e salvia e fate rosolare tutte le verdure con l’olio in una capiente casseruola. Unite la carne di agnello tagliata finemente e lasciatela rosolare bene a fiamma alta mescolando costantemente. Sfumate con il vino, lasciatelo evaporare, aggiungete sale, pepe e un mestolo di brodo caldo e continuate la cottura del ragù per circa 20 minuti aggiungendo, quando necessario, il brodo. Unite i piselli e continuate la cottura per altri 20 minuti fin quando la carne risulterà tenera. Cuocete in abbondante acqua salata le tagliatelle, scolatele al dente e fatele saltare in una capiente padella con il ragù di agnello. Servite le vostre tagliatelle al ragù di agnello ben calde con una spolverata di pecorino grattugiato. Per la realizzazione di «TRA DI NOI» hanno collaborato: gli ospiti di Casa Famiglia, il Coordinatore Ugo Zorco, Monsignor Salvini, la Sig. ra Marinella Restelli, l’infermiera Laura Spigolon, le animatrici Elena Zanzottera e Simona Crivelli, l’ASA Cecilia Navas, la cuoca Tiziana Pisoni. Impaginazione Mavi Gualdoni.