giornale - grupposodalitas.it

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Gennaio Febbraio
Marzo Aprile 2014
PROGETTO VACANZE A QUALSIASI ETA’
... al profumo di mare
Ugo Zorco
•
Coordinatore
N
el pieno rispetto degli ideali
di solidarietà e benessere
della persona, riassunti nel
“Progetto Vita”, durante la
stagione estiva Sodalitas ormai da diversi
anni, organizza un soggiorno marino aperto agli ospiti delle proprie strutture e anche
a persone esterne interessate a trascorrere
una vacanza con i loro congiunti.
La struttura, a completa disposizione di
Sodalitas per i soggiorni estivi, è la Casa
Vacanza “Stella” di Igea Marina, in provincia di Rimini. La residenza sorge di fronte al
mare ed è in grado di accogliere persone
anche non autosufficienti.
La casa vacanza “Stella” dispone di ampio terrazzo vista mare, camere singole e
doppie, giardino e spazi verdi, spiaggia
privata e infermeria.
Tutto il personale che opera e assiste gli
ospiti durante il soggiorno marino, proviene direttamente dalle nostre Case Famiglia ed è quindi pienamente qualificato
ed esperto.
I periodi previsti sono i seguenti:
11 giugno - 22 giugno 2014
23 giugno - 4 luglio 2014
23 luglio - 3 agosto 2014
31 agosto - 11 settembre 2014
Per ulteriori informazioni sulle modalità
di partecipazione è possibile rivolgersi al
coordinatore.
...e guarisce!
Miss Siringa dice...
2
Laura SPIGOLON
•
Infermiera professionale
“LE VENE VARICOSE”
“Un problema da non sottovalutare”
L
e vene varicose sono vene
che hanno perso il loro normale tono, e che si presentano perciò permanentemente ingrossate, tortuose e con tipici
‘’nodi’’. Il termine più appropriato per
indicare questa condizione è ‘’insufficienza venosa cronica’’. Sono causate
dal cattivo funzionamento di particolari
‘’valvole’’ situate all’interno delle vene
degli arti inferiori che servono per facilitare il ritorno del sangue al cuore. Il cattivo funzionamento di queste valvole provoca il ristagno del sangue che, a lungo
andare, sfianca le pareti delle vene. Le
varici alle gambe sono più frequenti nei
soggetti obesi e durante la gravidanza
ed esiste una predisposizione familiare.
Le vene varicose si manifestano con sottili linee blu che delineano le vene sotto
la cute può essere un primo segno dello
sviluppo delle varici. Ad esse si associano senso di pesantezza della gamba,
dolore, faticabilità, sensazione di calore, irrequietezza notturna e occasionali
crampi notturni. Il gonfiore è di solito circoscritto alla caviglia e al piede. Spesso
si aggrava nel corso della giornata, ma
può diminuire durante la notte perché
stare sdraiati facilita il ritorno venoso in
direzione del cuore. Tendenzialmente le
più predisposte sono le donne. Le vene
varicose possono inoltre facilitare la formazione di un coagulo di sangue che
può andare ad ostruire la vena e provocare una flebite che si manifesta con
un forte dolore alla gamba, polpaccio
caldo, gonfiore, dolore alla pressione,
febbre.
Ecco come intervenire:
- Non restare a lungo seduti con le gambe a penzoloni
- D’estate non esporre le gambe al sole
né fare sabbiature. Camminare a lungo
dentro l’acqua del mare immersi fino al
bacino; anche il nuoto è molto utile. È
dannoso passeggiare sulla battigia facendosi schiaffeggiare le caviglie e le
gambe dalle onde.
- Dormire coi piedi sollevati di qualche
centimetro rispetto al cuore.
- Non appoggiare le gambe su sgabelli
e non
dormire con un cuscino sotto i
piedi.
- Evitare giarrettiere, elastici e gambaletti
che ostacolano la risalita del sangue.
- Ridurre il peso corporeo in eccesso.
- Non indossare scarpe con i tacchi troppo alti o troppo bassi.
- Preferire la doccia al bagno
- Camminare almeno un’ora al giorno.
Nuoto e bicicletta sono le attività fisiche
più indicate.
- Evitare di fumare e di bere alcolici.
- Molto utili sono le calze elastiche. E’ importante indossarle al mattino restando
sdraiati e prima di scendere dal letto.
Quando dobbiamo consultare il medico?
- Quando si avverte prurito alla caviglia o
questa presenta una colorazione brunastra e la pelle tende a fessurarsi.
- Quando compaiono i segni di una flebite (dolore, rossore, gonfiore, prurito).
-Quando il dolore alla gamba con varici si fa persistente e fastidioso. Una visita
medica è sempre necessaria per valutare l’opportunità di un intervento chirurgico di rimozione delle vene varicose o
per altre forme di intervento.
•
ASA
Agnese Guindani
•
Ospite
GLI ANGELI DI CASA FAMIGLIA
E LA LORO... “PAGELLA”
PRESENTIAMO GLI ABITANTI
DI CASA FAMIGLIA
“Questo lavoro
richiede pazienza”
“Casa Famiglia è la migliore”
M
i chiamo
Cecilia
Navas, provengo
dall’Ecuador e vivo
in Italia da 14 anni
con tutta la mia famiglia. La decisione di trasferirmi qui è
stata difficile e sofferta, ma l’ho fatto per il bene dei miei figli e per dare
loro un’istruzione migliore.
Prima di lavorare in Casa Famiglia
ho assistito gli anziani a domicilio.
Questa scelta è avvenuta per caso
poi con il tempo mi ha appassionata grazie anche alle molte soddisfazioni.
Ho un ottimo rapporto con i miei
colleghi e con tutti gli ospiti della
struttura. Mi piace ridere e scherzare e attraverso loro ho imparato
molte cose. Certo, bisogna avere
molta pazienza perché questo lavoro è difficile soprattutto in alcuni momenti dove è d’obbligo mantenere
la calma. Ma nonostante ciò, non
cambierei questo lavoro per nessun
altro al mondo!
Iris U.: “Cecilia è una persona solare
ed è sempre molto allegra”.
Romilda B.: “E’ vero, in tutti questi
anni non l’ho mai vista arrabbiata!”.
Celestina B.: “Per me non ci sono
differenze. Dico solo che sono tutte
brave e noi siamo fortunati ad avere
persone come loro”.
M
i chiamo
Agnese
Guindani sono nata
a Grontardo in provincia di Cremona il
15 maggio del 1923.
Vivevo con mamma Giovanna, casalinga, papà Francesco faceva il fattore in un’azienda agricola e con i miei
fratelli Giovanni, Pietro, Mario, Ester,
Maria. Ho frequentato le scuole fino
alla quinta elementare e a 13 anni ho
iniziato a lavorare in campagna fino
a diciotto anni. Poi mi sono trasferita a
Milano, da uno zio e ho lavorato in una
trattoria dove ho conosciuto mio marito. Si chiamava Michele aveva nove
anni più di me, piemontese ma nato in
Svizzera e lavorava come commesso.
Dopo cinque mesi di fidanzamento, a
19 anni mi sono sposata. Era il 27 maggio del 1942. Ho indossato un abito
bianco, corto che ho utilizzato anche
dopo. Nel 1943 nasce il nostro unico
figlio Mario. Per lavoro siamo partiti per il Belgio dove siamo rimasti per
sei anni, poi tornati a Milano abbiamo
aperto un negozio a Baggio.
Successivamente ci siamo definitivamente spostati a Comabbio. Rimasta
vedova ho continuato a vivere lì, mentre mio figlio, dopo le nozze, si trasferì
a Cerro Maggiore. Decisi allora di avvicinarmi a lui e prima di arrivare qui
in Casa Famiglia, ho vissuto presso un
altro istituto per tre mesi. Qui, mi trovo
benissimo, sono tranquilla anche perchè vedo spesso mio figlio. Ho conosciuto nuove persone, tutte gentili e
premurose. Sono felice.
3
...Vivere in Casa Famiglia...
Cecilia Navas
Elena, Simona e gli OSPITI di Casa Famiglia
“BENVENUTI NELLA NOSTRA TRIBU’”
“Ospite d’eccezione Toro Seduto e consorte”
Q
...Vivere in Casa Famiglia...
4
uest’anno abbiamo trascorso un insolito Carnevale e
credo il più divertente in assoluto. La tribù indiana, accampata nel salone della nostra Casa,
era capitanata dal capotribù Toro Seduto con tanto di consorte. Al loro fianco, disposti a semicerchio e divisi in due
squadre, gli altri ospiti indiani anch’essi
truccati a tema. Abiti coloratissimi, tipici
della tribù indiana, rallegravano l’atmosfera pomeridiana arricchita dalla musica dell’amico Piero. Quest’anno, per
animare la festa, abbiamo organizzato
una “Caccia al tesoro” alla quale hanno partecipato gli ospiti con l’aiuto dei
volontari e dei parenti. Che divertimento veder correre per la Casa i volontari
mentre spingevano le carrozzine e gli
ospiti che, divertiti, li incitavano! Insomma si è svolta una vera e propria “battaglia” tra le due squadre, impegnati
nella ricerca dei biglietti e nella risoluzione degli indizi. Il tesoro, ovvero le chiacchiere, è stato trovato simultaneamente
dalle due squadre e quindi abbiamo
decretato vincitrici entrambe. Stremati,
dopo questa lunga impresa durata circa mezz’ora, ospiti, volontari e parenti
hanno condiviso il bottino e proseguito
la festa tra canti e balli.
Iole P: “Un’allegra brigata di matti girava per la casa! Era impossibile non ridere, mi scendevano anche le lacrime!”.
Celestina B.: “Festa fantastica. La caccia al tesoro è stata una bella novità!”.
M. Rosa T.: “Alla festa c’erano anche le
mie figlie”. Ersilia C.: “Ero una protagonista della caccia al tesoro. Custodivo
i biglietti e sono stata perquisita. Che ri-
dere, mi facevano i solletici!”.
Romilda B.: “Che divertimento correre
con la carrozzina. Per i volontari forse
un po’ meno visto che ci dovevano
spingere!”.
Pasquina C.: “Ho partecipato alla caccia con mia figlia. E’ stata un’impresa,
ma ce l’abbiamo fatta!”.
Iris U.: “Ero la moglie di Toro Seduto. Elena mia ha messo una parrucca nera
con le trecce, una tunica e un trucco
appariscente. Nessuno mi ha riconosciuta e tutti mi cercavano, persino mia
nipote. Certo che arrivare a 88 anni per
festeggiare il carnevale vuol proprio
dire di aver perso la testa!”.
Pietro L.: “Elena le pensa di notte! Mi ha
vestito da capo tribù e mi ha chiamato Toro Seduto, ho indossato una tunica
con le strisce colorate, in testa avevo un
copricapo di penne colorate. Comunque avevo una moglie fantastica che
se non c’era la dovevano inventare”.
Renata G.: “Alla festa c’era anche un
messicano. Ho scoperto dopo che era
Ugo perché era irriconoscibile”.
Clementina P: “Ero tutta truccata e ho
conservato la fascia che avevo sulla
fronte. Insomma, il Carnevale in Casa
Famiglia è una cosa seria!
Elena e Simona
•
Animatrici
“GINNASTICA ANIMATA”
“La vita è movimento”
sta alla base dell’esercizio richiesto; ad
esempio passare la palla di un determinato colore al vicino pronunciando il suo
nome sollecita contemporaneamente
le capacità motorie, ma anche quelle
cognitive. Attualmente utilizziamo palle
medie e un canestro; si cerca di posizionare i partecipanti seduti in cerchio
o vicini per permettere lo svolgimento e
favorire lo scambio.
E’ possibile passarsi la palla in ordine o
in modo libero; il passaggio può essere
seguito dalla pronuncia del nome del
vicino a cui si passa l’oggetto; l’oggetto
può anche essere lanciato in associazione di un numero ( pari, dispari, conteggio normale).
Si utilizzano le braccia ma anche i piedi
come il lancio della palla utilizzando il
piede destro, quello sinistro o entrambi.
Nello stereotipo comune essere anziano significa difficoltà fisiche, limitazioni,
ripiegamento su di sé, chiusura verso le
novità. Nella nostra Casa Famiglia invece, essere anziani non significa assolutamente essere abbandonati a se stessi di
fronte a problematiche tipiche dell’età
in oggetto.
La nostra filosofia è fare sempre di più
per stimolare, far divertire, stupire e
emozionare.
L’attivazione motoria in
gruppo migliora il benessere psico-fisico e lo stato d’animo; favorisce la
socializzazione e la relazione interpersonale; promuove l’ironia e il divertimento.
5
...Vivere in Casa Famiglia...
Q
uest’articolo è dedicato ad
una nuova attività introdotta da Febbraio 2014 presso
la nostra Casa famiglia.
Le animatrici, con il sostegno delle fisioterapiste, hanno pensato di arricchire la ginnastica di gruppo, svolta nei
nuclei, con alcuni esercizi aggiuntivi
praticati con l’ausilio di alcuni attrezzi.
Il lunedì e il giovedì mattina vengono
creati i gruppi di attivazione motoria e
solitamente la durata dei giochi di movimento è di trenta minuti. Introduciamo l’attività con esercizi senza attrezzi
condotti dalla fisioterapista di piano;
l’animatrice sostiene gli ospiti che mostrano maggiori limitazioni per permettere a tutti di svolgere le consegne
richieste. Al termine di una serie di movimenti con mani, braccia, piedi, gambe e testa avviene l’ingresso dell’attrezzo scelto. Le fisioterapiste lavorano
con l’animatrice per mantenere tutti
membri del gruppo in movimento e sostenerli nei passaggi più complessi.
Essendo un’attività diversa, attivante e
movimentata abbiamo pensato di iniziare gradualmente.
Gli esercizi fino ad ora svolti hanno visto
la palla come protagonista.
Gli esercizi che si possono praticare
con l’ausilio di palle colorate sono davvero molti; con una palla lanciata in
aria si risvegliano i movimenti e anche
altre abilità come la concentrazione,
l’attenzione, la manualità, la gestualità,
la memoria e addirittura la comunicazione.
Ogni consegna ha un obiettivo che
Elena e Simona
•
Animatrici
“AUGURI A TUTTE LE DONNE... BUON 8 MARZO!”
“Flute al cielo e un brindisi di gruppo”
B
...Vivere in Casa Famiglia...
6
uongiorno cari lettori, l’8
marzo, come ben sapete,
è stata la ricorrenza dedicata a tutte le donne e naturalmente anche le nostre signore hanno
gioiosamente festeggiato con grande entusiasmo. Quest’anno abbiamo programmato una mattinata all’insegna dei giochi
e dei preparativi; nello specifico tutto è
iniziato con l’abbellimento estetico delle
sale da pranzo al piano terra e al primo
piano. Due grossi striscioni hanno colorato
l’ambiente ed espresso gli auguri di tutti gli
operatori e soprattutto dei maschietti della
Casa: “Auguri a tutte le donne!!!”. Dopo gli
applausi iniziali abbiamo voluto proseguire la mattinata con un gioco significativo;
abbiamo selezionato alcune donne della storia che si sono distinte in vari campi,
dalla medicina al cinema, dal teatro alla
moda, dalla politica alla solidarietà e abbiamo mostrato le loro foto; tutti erano incuriositi da quei volti e ognuno tentava di
riconoscere quelle donne così importanti
e belle. Quando le identità venivano di volta in volta svelate, l’animatrice raccontava brevemente la loro storia e tutti gli ospiti
si sono impegnati ad arricchire la lettura
con i loro ricordi personali. L’idea dell’attività è stata quella di riconoscere l’importanza della donna di ieri, ma soprattutto
di non dimenticare il valore dell’essere
donna in questa società dove purtroppo
le notizie di cronaca non lasciano scampo. Una donna è in primis una persona,
una ragazza, una donna, una madre, una
nonna e sicuramente ognuna di queste figure ha amato, ha coccolato, ha aiutato,
ha regalato la vita, ha consigliato, ha lottato e ha reso speciale la vita di qualcun
altro. Il gesto voleva essere quindi l’occasione per trasmettere un grande messag-
gio: le donne
devono essere
rispettate, apprezzate per
ciò che sono
e saranno, per la determinazione, la passione e l’amore che mettono nei semplici
gesti della vita quotidiana. Dopo il gioco
alcune signore e alcuni signori hanno aiutato le operatrici ad addobbare i tavoli.
Abbiamo pensato a tovaglie diverse dal
solito e a un menù prelibato con un grande dolce finale; su ogni tavolo c’era un
cartoncino con il menù e un vasetto decorato con fiori colorati. Davanti a ogni signora è stato posizionato un piccolo flute
elegante con il bordo zuccherato e una
grande fetta d’arancia che ha reso il bicchiere davvero prezioso. Terminati i preparativi e prima dell’inizio del pranzo ci è
sembrato delicato e azzeccato dare il via
a un brindisi festoso e divertente; tutti i calici erano alzati tra risate e foto scattate…
è stato davvero un gran bel momento di
unione e aggregazione. Infine la torta ha
fatto il suo ingresso in sala. Panna montata e pan di spagna hanno rallegrato non
solo il cuore, ma anche il palato. Ringraziamo il Coordinatore e tutti gli operatori
per la collaborazione.
Elena e Simona e gli OSPITI di Casa Famiglia
“EVVIVA GLI ALPINI” E “LA FESTA NON HA MAI FINE”
“Pomeriggio in musica ... Addio monotonia”
I
7
Nella nostra Casa Famiglia non regna la
monotonia. Ogni mese si festeggiano i
compleanni degli ospiti e nelle varie ricorrenze c’è sempre qualcosa di allegro
e coinvolgente. Il Coro degli Alpini, presentatosi in divisa, ha mostrato tutta la
sua preparazione facendoci ascoltare
i loro bellissimi canti donandoci gioia e
serenità.
Personalmente, li ho apprezzati e penso
che tutti siano grati delle iniziative proposte dal nostro coordinatore.
Nel pomeriggio abbiamo ricevuto anche la visita del Senatore Mario Mantovani con la sua gentile Signora. La loro
presenza ha reso ancora più importante
la festa poichè hanno dato tono e colore all’insieme. REPETITA IUVANT !
Casa Famiglia...Casa Aperta
l 26 gennaio abbiamo
accolto, nella nostra
Casa Famiglia, l’Associazione Nazionale Alpini di Magenta. Una grande
novità per tutti noi perché mai in passato
abbiamo accolto un Coro di Alpini. Il salone era gremito di ospiti, volontari parenti
e amici pronti ad ascoltare le loro voci. Il
Coro, che ha appena compiuto 20 anni,
nasce nel 1993 per desiderio e volontà di
alcuni componenti del Gruppo Alpini di
Magenta che decisero in maniera concreta di dar vita alla loro passione per la
musica vocale. Tra i fondatori del Coro c’è
anche una donna, Maria, vedova di un alpino, che in veste inusuale canta nelle file
dei tenori. Sotto la guida dell’attuale direttore Elio Garavaglia, alpino della Brigata
Julia, il coro comincia a prendere forma e
consistenza e tiene la sua prima esibizione
pubblica nella casa di riposo “Plodari” di
Magenta il 6 gennaio 1994. Nel corso degli
anni il Coro è notevolmente cresciuto, non
solo numericamente, ma anche musicalmente grazie all’arrivo di nuove voci provenienti dal disciolto coro “Ticinia”. Oggi
il coro ANA di Magenta è formato da 32
coristi suddivisi nelle varie voci e vanta un
repertorio in costante evoluzione musicale che comprende canti alpini, d’autore e
soprattutto canti della tradizione popolare.
Partecipa inoltre a cerimonie e concerti
per gli Alpini, concerti benefici presso case
di riposo ed ospedali della zona. Ovunque
vanno, ottengono sempre grandi consensi
da parte del pubblico. I nostri ospiti e tutti
i presenti hanno apprezzato la loro musica
e per questo speriamo ci sia ancora un’occasione per poterli ascoltare.
CANTO DI PASQUA
Luisa Nason
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Senti…canta una fonte l’armonia,
dolce di Pasqua.
Come canta bene!
E un usignolo le fa compagnia.
...La pagina della Poesia
Senti… cantano i rami dei frutteti,
cantano i fiori di pesco
e le verbene;
è Pasqua,
oggi non hanno più segreti.
Senti…
cantano insieme le campane
dal monte alla cerulea pianura;
ci porta il vento le voci lontane.
Ascolta…
c’è una voce nel tuo cuore,
come una fonte di dolcezza pura:
“E’ Pasqua,
è Pasqua, è risorto il Signore!”.
RISVEGLIO DI PASQUA
Dina Rebucci
È Pasqua stamattina,
è Pasqua, mio Signore!
Per questo la collina
si sveglia tutta in fiore.
L’argento degli ulivi
illumina i declivi:
ogni fontana aspetta
con l’acqua benedetta,
campane e campanelle
sono tutte sorelle;
festose, umili e chiare
cominciano a cantare.
Monsignor Sergio Salvini
Le “immagini” hanno il dono ...
... di farci penetrare meglio nell’idea.
del suo monastero. Ormai vecchio,
correre in soccorso non ce la faceva
più. Non gli restava che ripetere ai
suoi confratelli presi dal panico e dalla confusione: Salvate le arcate principali. Salvate le arcate principali!
Salvare le arcate principali significa
far echeggiare nel grembo della memoria, il grido della profezia, del futuro, dell’eterno. E sulle arcate principali è possibile rigenerare nuovi germi di
storia. Ma la voce del vecchio abate
suonava anche come urgenza di andare all’essenziale. Come voi, quando i vostri cuori ci invitano a credere
nell’anziano.
Anche questo è un tratto originale che non
manca di suscitare
stupore: qualche volte la vostra sapienza è
capace di quadrare il
cerchio.
Voi possedete l’attitudine alla sintesi, evitando, da una
parte, l’astrattezza accademica, e
dall’altra, l’attivismo sterile.
Voi anziani ci insegnate a vivere il
tempo perduto in tempo ritrovato:
cambiare i passi perché diventino attestazioni della potenza e della bontà.
E’ Pasqua: proprio il Signore sulle rive
del lago di Galilea invita i suoi a ritrovare la via nuova, la vita nuova.
Questo Vi auguro: ripartite da dove
si è partiti.
Non si nasce giovani, si diventa. Soprattutto nel cuore.
9
...La pagina della Cultura
N
el pensare a voi
amici, ospiti della
Fondazione,
una
prima
immagine
che mi sollecita è quella dell’orologio del campanile, per esprimere la
fedeltà alla storia.
Un giorno fu chiesto ad un anziano
Signore se lui era più incline a mettere avanti le lancette dell’orologio
della storia, oppure a tirarle indietro.
La risposta fu che l’orologio troppo
avanti o troppo indietro non rende un servizio alla vita della gente:
l’orologio della torre deve segnare il
tempo giusto, né avanti né indietro.
E’ un grande dono la
sapienza della vita e
della storia che allora
possedete, perché vi
porta al discernimento
della sintesi tra il “nuovo e il vecchio”. La disponibilità al nuovo, all’inedito, non
è mai cancellazione della memoria;
d’altra parte, la memoria non è mai
fissità, come le lancette dell’orologio del campanile di Folgarìa fermo sulle 9 e 3 minuti, l’ora del terremoto del Friuli. I terremoti fermano
gli orologi, ma non fermano la vita.
Una seconda immagine la traggo
da un bellissimo racconto di Montalembert ne “I monaci d’occidente”.
E’ l’immagine del vecchio abate
davanti all’incendio che divorava
con fiamme aggressive l’abbazia
Elena ZANZOTTERA
“VECCHI DA MORIRE”
Silvina Petterino
252 pagine,
€ 13,00
Editore Nuovi Equilibri
L’
Spazio ... alla lettura
10
autrice ha lavorato per anni come
infermiera
professionale in diverse case
di riposo e nel suo libro affronta l’essere anziano in casa di
riposo. Racconta un viaggio che non
sembra pensato e pianificato prima,
ma semplicemente raccontato dopo,
con gli inconvenienti e le sorprese di un
percorso non programmato. Inizia con
una descrizione della casa di riposo che
permette a chi legge di vederla come
se guardasse una fotografia, e continua
attraverso la narrazione del vissuto e
dell’esperienza dell’autrice accompagnata dal ritratto di scorci di vita di alcune delle persone che ha incontrato e
assistito. A fare da filo conduttore sono
le cose della vita quotidiana: il momento del pasto, la cura personale, l’amicizia, le relazioni, i desideri, lo svago, le feste, le difficoltà, i ricordi, le medicine da
prendere, gli orari da rispettare, le cose
da fare. A caratterizzarlo è il contesto
all’interno della casa di riposo. L’autrice
fa ricorso a un doppio sguardo, quello
degli operatori e quello dei familiari e
descrive una realtà imperfetta al di là
dalla buona intenzione dei protagonisti. Emergono le difficoltà a conciliare
quotidianamente il suo pensiero, il suo
modo di essere professionista, il suo vissuto personale, con i vincoli e le caratteristiche dell’organizzazione, il sentire comune di molti operatori, i bisogni delle
persone anziane, le risposte attese dai
loro familiari. Il libro va letto tra le righe
per cogliere tutti gli spunti di riflessione.
.
Animatrice
“OGNI GIORNO VALE UNA VITA”
Lucilla Bossi
156 pagine,
€ 16,00
Mondadori Editore
U
n giorno di molti
anni fa ho incontrato il Male: sembrava poca cosa, appena un leggero impaccio alla mano.
E invece malattia di Parkinson giovanile. Avevo trentasei anni e trentanove al
momento della diagnosi.
Eppure, eccomi qua, ventisei anni più
tardi, con due elettrodi piantati nel
cervello e due batterie sotto la pelle
ma VIVA, fuori dal letto e in piedi.”
Lucilla Bossi figlia unica di una bella
famiglia milanese, è stata una splendida ballerina della Scala di Milano, in
seguito una spensierata giramondo e
infine sposa e mamma.
Poi è arrivato quel maledetto giorno in
cui la mano destra non riusciva ad arrotolare gli spaghetti nel piatto. Il primo
sintomo, inequivocabile, di quello che
qualche anno dopo le verrà diagnosticato. Lucilla ha provato tutto sia luminari della medicina che icone della
spiritualità.
Una lunga via crucis che però ha avuto il merito di guidarla inconsapevolmente al centro più profondo del suo
essere......
Una storia esemplare e verissima, che
dimostra come il “pensare positivo”
può alleviare il fardello di una malattia
incurabile.
In collaborazione con “Libreria Tempolibro”
Via Manzoni, 49 - Busto Garolfo
Tel. 0331/537339
L’ANGOLO DEI RICORDI
11
************
I familiari di Evelina Scagliotti,
con profonda riconoscenza,
ringraziano di cuore tutto il personale della struttura
per la pazienza e le amorevoli cure prestate.
Ringraziamo anche coloro che hanno partecipato al Santo Rosario.
Con affetto e stima. I figli e le nuore
************
“Maggie non c’è più”.
Dell’ultimo decennio passato in Casa Famiglia
mi resta il ricordo delle premure di tutte le ASA,
delle cure prontamente prestate dai medici e dalle infermiere,
della simpatia e dell’affetto di tutte le volontarie e delle animatrici.
E in ultimo ricordo il rispetto portato alla persona,
accompagnata con dignità fino alla fine.
Con affetto e gratitudine. Alessandra Peroni
L’angolo dei ricordi
La famiglia di Marina Colombo
desidera esprimere il proprio ringraziamento
a tutto il personale della Casa Famiglia
per la professionalità, competenza e gentilezza,
che creano attorno agli ospiti della casa
quel clima di fiducia e serenità di cui hanno bisogno.
Grazie di nuovo. Angelo e Emiliano Valenti
... un po’
Online sul sito www.grupposodalitas.it
Tanti Auguri a...
MARZO
GENNAIO
04
05
15
22
29
06 Uboldi Iris
15
Grimi Marina
16Colombo Piera
22Ravelli Amedeo
28
Carimati Carla
APRILE
FEBBRAIO
12
Grimi Renata
Sartorelli Erina
Puricelli Francesco
Solbiati Maria
Colombo Cecilia
01 Sella Giuseppina
01 Crivelli Piero Angelo
14 Virano Angiolina
16 Binaghi Ausilia
17Casarotto Pasquina
21 Leoni Pietro
29 Paganini Clementina
01 Stefanetti Enrichetta
02 Pinciroli Anna
03 Bonafin Celestina
12Colombo Marina
20 Pulisca Dina
20 Androni Ada
26
Stefanoni Carolina
Tiziana PISONI • Cuoca
TAGLIATELLE CON RAGU’
D’AGNELLO
Di Tutto ...
Ingredienti
(per 6 persone)
400 gr di tagliatelle,
450 gr di carne di agnello,
1 bicchiere di vino bianco,
3 foglie di salvia,
1 carota,
1 cipolla,
1 costa di sedano,
500 ml di brodo vegetale,
200 gr di piselli sgranati,
5 cucchiai di olio EVO,
60 gr di pecorino gratt.
T
agliate le carote a rondelle, tritate finemente cipolla, sedano e salvia e fate rosolare
tutte le verdure con l’olio in una capiente casseruola. Unite la carne di agnello tagliata finemente e lasciatela rosolare bene a fiamma
alta mescolando costantemente. Sfumate con
il vino, lasciatelo evaporare, aggiungete sale,
pepe e un mestolo di brodo caldo e continuate la cottura del ragù per circa 20 minuti aggiungendo, quando necessario, il brodo. Unite
i piselli e continuate la cottura per altri 20 minuti
fin quando la carne risulterà tenera. Cuocete
in abbondante acqua salata le tagliatelle, scolatele al dente e fatele saltare in una capiente
padella con il ragù di agnello. Servite le vostre
tagliatelle al ragù di agnello ben calde con
una spolverata di pecorino grattugiato.
Per la realizzazione di «TRA DI NOI» hanno collaborato: gli ospiti di Casa Famiglia,
il Coordinatore Ugo Zorco, Monsignor Salvini, la Sig. ra Marinella Restelli, l’infermiera Laura
Spigolon, le animatrici Elena Zanzottera e Simona Crivelli, l’ASA Cecilia Navas,
la cuoca Tiziana Pisoni. Impaginazione Mavi Gualdoni.