La Storia, la nascita e la composizione dei Kata Heian

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La Storia, la nascita e la composizione dei Kata Heian
La Storia, la nascita e la composizione dei Kata Heian
I kata Heian, come è noto, oltre che essere un "riassunto esemplificativo "dei sentei e dei
shinko kata, sono nati anche come esercizi di collegamento tra le varie fasi storiche evolutive
di un karate che stava trasformandosi da Arte Marziale, rivolta principalmente ad una
determinata categoria di persone, ad un sistema di addestramento per giovani che dovevano
essere educati e formati alla vita civile e militare attraverso la disciplina del Karatedo.
Poiché i Maestri Anko Itosu e Gichin Funakoshi erano degli attenti studiosi dei classici cinesi, i
cinque kata oltre che, come sappiamo, essere stati estrapolati dai kata Kushanku e Passai,
sia nella versione corta/piccola (sho) che lunga/grande(dai), vennero ideati e "assemblati"
seguendo alcuni principi dettati da una cultura filosofica di chiara matrice cinese e olistica.
Dunque, verosimilmente, si ritiene che i kata Heian siano stati progressivamente improntati
secondo la scienza dell'assoluto in base a una logica taoista del femminile e del maschile,
negativo e positivo (Yin e Yang), teoria che il M° Funakoshi ben conosceva, in quanto accanito
studioso.
Seguendo questa linea di pensiero, difatti, il shodan, il sandan e il godan (ossia i dispari)
corrispondono sia per posizione che per ragioni tecniche alla natura dello Yang (attivo).
Il nidan e yondan (ovvero i pari) sono di influenza Yin, probabilmente questo è anche uno dei
motivi per cui vennero invertiti i due kata: heian shodan con heian nidan (vedi l'antica
sequenza dei Pinan).
Le considerazioni sull’impegno da adottare nell’ esecuzione di questi cinque
kata sono quasi sempre state fatte su valutazioni appartenenti a due correnti
o aree denominate “shorin e shorei” e poche volte seconda questa teoria che,
invece, sembrerebbe rendere più comprensibile e appropriati alcuni aspetti
dei kata altrimenti inspiegabili.
Nei Kata attivi(Yang)chiunque abbia maturato una certa esperienza di pratica
comprende che l’esecutore raffigura di danneggiare l’arto dell’attaccante
mettendolo fuori combattimento utilizzando una tecnica definita Itame-Wake
(menomare, separare per il dolore) e seguire la parata con un contrattacco di
TO DO ME (tecnica risolutiva o mortale).
Nei kata negativi (Ying) rintracciamo invece delle osservazione che ci insegnano la parata
passiva eseguita simultaneamente all’altro arto che esegue il contrattacco(seite), di tal genere
è infatti la natura femminile(YIN), appunto per questo nel kata non va mai perso di vista il
ritmo, la fluidità e la consequenzialità delle azioni, e sopratutto l'antica radice marziale:
l’attuazione di tali principi presuppone una diversa interpretazione dei gesti a seconda del kata
che si sta realizzando, tecniche in “consecuzione” nei kata Yang e tecniche “simultanee” nei
kata Ying, abbattere e distruggere, cedere e fluire, tecniche di Grandi, Medie e Piccole.
In questo senso il nome Heian “calma e sicurezza interiore” si potrebbe arricchire di
un’ulteriore termine “rimanere tranquilli anche d'innanzi al pericolo per affrontare qualsiasi
difficoltà".
La pratica degli Heian kata, una volta ben compresa,andrebbe sempre accoppiata e abbinata ai
kata sentei e di conseguenza ai shinko kata: il concetto di Ren-Ma (tenere sempre lucidato e
ripassato) è uno dei motivi per cui dopo molti anni anche i più esperti maestri ritengono
importante continuare a praticare i kata Hein, la base, poiché questi tre livelli si inseriscono in
un criterio di formazione tradizionale che nella fattispecie rappresenta il percorso dello Shu-HaRi.
Ciro Varone